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lunedì 4 giugno 2012

Lo stile provenzale in architettura

                                                                                                         
La caratteristica principale delle case in stile provenzale classico è che le case sono in pietra o mattoni non intonacati. In genere non sono molto alte e hanno una forma variabile, con alcune parti rialzate e altre con il solo piano terra. Sono presenti ampie vetrate e rampicanti, spesso glicini.


Le ville di lusso possono presentare tetti spioventi e forme simili a dei piccoli chateaux.

Enormi mattoni francese moderno stile provenzale casa con fontana e ornate sul paesaggio bellissimo laghetto.
 Archivio Fotografico - 443485

Le abitazioni ricavate dal restauro di case rurali o coloniche presentano somiglianze con lo stile toscano.

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Le ville moderne, oltre alla presenza costante di piccole piscine, spesso circondate di ulivi, si presentano intonacate con colori tenui, hanno uno o al massimo due piani e tetti poco spioventi.







Quasi tutte sorgono in colline con la vista sul mare della costa azzurra: un vero sogno!

venerdì 1 giugno 2012

Lo stile toscano: la villa




La villa è una tipologia architettonica, storicamente un'ampia residenza collegata ad attività agricole. L'idea e la funzione della villa hanno subito una considerevole evoluzione dalla sua invenzione, situabile in epoca romana tardo-repubblicana.
Dopo l'epoca romana il termine fu riferito ad una fattoria autosufficiente, solitamente fortificata, in Italia o nei territori gallo-romani. Era autosufficiente come un villaggio ed i suoi abitanti, che potevano esservi legalmente vincolati in qualità di servi, erano chiamati "villani" o "villici". 
Con Leon Battista Alberti e i suoi trattati (De re aedificatoria e poi Villa) venne riscoperto il gusto della villa di campagna come luogo di piacere e di ozio rispetto alle residenze urbane e vennero ripresi tutta una serie di consigli edificativi da Vitruvio e altri autori con qualche aggiunta e nuova chiarificazione. La prima villa costruita in pieno stile rinascimentale viene considerata Villa Medici a Fiesole, dove per la prima volta sono assenti i caratteri militari e difensivi tipici dei castelli e caseggiati rustici medievali.




Qualche decennio dopo Lorenzo il Magnifico faceva costruire a Giuliano da Sangallo la villa medicea di Poggio a Caiano, utilizzata come modello per i successivi sviluppi architettonici. Fondamentale è la nuova concezione di apertura verso l'esterno (rispetto alla chiusura difensiva medievale), con i giardini che diventano un tramite insostituibile tra l'abitazione e la natura stessa.






Successivamente in Toscana ogni famiglia nobile volle avere la sua Villa, tanto che da questa abitudine di trascorrere i mesi caldi in villa, nacque il termine di villeggiatura.



Molte attuali ville in stile toscano sono state ricavate dal restauro di abitazioni di campagna più o meno assimilabili al concetto di fattoria.











Ecco il meraviglioso panorama che si può godere dalla Villa delle Ginepraie



Ricordo due film bellissimi ambientati nella campagna toscana: "Speriamo che sia femmina" e "Io ballo da sola".

giovedì 29 marzo 2012

Maria Teresa d'Austria, l'imperatrice illuminata.

Maria Teresa d'Asburgo (Vienna13 maggio 1717 – Vienna29 novembre 1780) arciduchessa d'Austriaregina di Boemia e di Ungheria, fu imperatrice consorte del Sacro Romano Impero in quanto moglie di Francesco I di Lorena, e fu imperatrice madre durante il regno del figlio Giuseppe II
Ebbe 16 figli, tra cui Maria Antonietta, regina di Francia, e Maria Carolina, regina di Napoli e Sicilia.



Unica figlia dell'imperatore Carlo VI d'Asburgo, fin da giovane Maria Teresa era consapevole di dover garantire la sopravvivenza, il potere e la gloria della dinastia


File:Andreas Moeller 001.jpg

La corona del Sacro Romano Impero Germanico era elettiva. 
Per secoli i principi tedeschi avevano eletto come imperatore l'arciduca d'Austria, che era anche re di Boemia e di Ungheria, e signore delle Fiandre (nella cartina sotto, i territori in colore giallo-marrone)



Essendo però in vigore in Germania la Legge Salica, che impediva ad una donna di ricoprire il titolo di imperatrice regnante, Maria Teresa non poteva succedere al padre.
Carlo VI cercò di aggirare il problema con la Prammatica Sanzione del 1713, che, in mancanza di eredi maschi, decretava il diritto di successione, relativo ai possedimenti degli Asburgo, alla prima figlia femmina dell'imperatore. 
Maria Teresa risultava dunque erede designata.












Nel 1740, alla morte del padre Carlo VI, Maria Teresa divenne l'arciduchessa d'Austria e fu incoronata regina di Boemia e di 
Ungheria, e si candidò alla 
successione al trono imperiale germanico.
Contro di lei si candidò il duca di Baviera, Carlo VII von Wittelsbach, sostenuto da Federico II di Prussia,  da Luigi XV di Francia e da Filippo V di Spagna.
Ciò diede origine alla guerra di successione austriaca che durò otto anni, dal 1740 al 1748, e si concluse con il Trattato di Aquisgrana (18 ottobre 1748).
Tale trattato si basò su un compromesso. Fu eletto imperatore il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, che rinunciava ai possedimenti lorenesi a favore della Francia, ottenendo però in cambio il granducato di Toscana, oltre alla corona imperiale.

File:Martin van Meytens 006.jpg
File:Francis I HRE.jpg

Maria Teresa divenne quindi soltanto imperatrice consorte, e successivamente imperatrice vedova e imperatrice madre, ufficialmente senza poteri esecutivi, ma nella pratica reale sovrano dell'impero.
La notevole intesa tra i due coniugi, unita al terrore di una nuova guerra di successione, fu alla base della eccezionale prolificità di Maria Teresa, che come si è detto, mise al mondo 16 figli.
Come si può immaginare, questo non giovò alla linea dell'imperatrice, la quale nel giro di pochi anni cambiò completamente fisionomia, come si può notare dall'evoluzione dei suoi ritratti.


File:La famille de Marie-Thérèse d'Autriche et François de Lorraine en 1756.jpg


In questo eccezionale ritratto di famiglia, nella culla c'è Maria Antonietta, quindicesima figlia della coppia imperiale, e futura indimenticabile regina di Francia.
Una curiosità fu il fatto che Maria Teresa diede a tutte le sue figlie due nomi, di cui il primo era sempre Maria. In tutta questa serie  vediamo succedersi Maria Anna, Maria Carolina, Maria Cristina, Maria Elisabetta, Maria Amalia, Maria Giovanna, Maria Giuseppina e naturalmente Maria Antonietta.
Per ogni "Maria più qualcosa", l'imperatrice metteva su qualche chilo, senza farsi troppi problemi, e anzi sfoggiando con orgogliosa maestà il suo possente fisico in una serie interminabile di ritratti.

File:Kaiserin Maria Theresia (HRR).jpg

Ogni tanto provava a cambiare profilo, ma l'esito non era del tutto incoraggiante.

File:Maria Theresia11.jpg

Accade spesso, nella storia, che le consorti dei sovrani muoiano prematuramente in seguito al numero eccessivo di gravidanze. Nel caso di Maria Teresa fu il contrario: il marito Francesco, sfiancato dall'insaziabile consorte, morì di ictus nell'agosto del 1765. 
Maria Teresa osservò per il resto dei suoi giorni un rigoroso lutto nella scelta degli abiti, che però non ebbero l'effetto snellente che di norma i capi scuri miracolosamente operano.



Dopo l'ascesa al trono del figlio Giuseppe II, a comandare fu sempre Maria Teresa, dal 1765 fino alla morte nel 1780. 


E qui giova ricordare che l'imperatrice si dimostrò in politica interna un'ottima sovrana, promotrice di riforme che favorirono l'efficienza dell'apparato statale di Austria, Boemia, Ungheria, Lombardia e Toscana, generando prosperità economica e ponendo le basi per la costituzione di un unitario stato asburgico, cosa che avvenne con la fondazione dell'Impero Austriaco, ad opera di suo nipote Francesco II.
Il lungo regno di Maria Teresa rientra nella categoria che gli storici chiamano assolutismo illuminato.


Memorabili le sue ultime parole. Sul letto di morte, al figlio Giuseppe II, che le chiedeva se stava comoda, rispose lapidaria: "Per morire, anche troppo!".