domenica 15 luglio 2012

La moda nella seconda metà dell'Ottocento



In questa puntata di Storia della moda, riguardante la seconda metà dell'Ottocento ho deciso di concentrarmi su due donne che hanno dettato l'alta moda in Europa e di conseguenza poi nel resto del mondo: una, come potete vedere è Elisabeth von Wittelsbach, principessa di Baviera e poi imperatrice d'Austria e Ungheria
e l'altra è Alessandra di Danimarca, principessa di Galles e poi regina di Gran Bretagna e Irlanda.
Chi più dell'imperatrice Sissi può rappresentare il meglio della moda femminile di metà Ottocento? L'età dei valzer, per intenderci.
Sissi dettò la moda.
E trovò una ammiratrice e continuatrice.
La principessa del Galles, Alessandra di Danimarca, imitò la moda dettata da Sissi e la rese popolare in tutta Europa.

File:Alexandra de Gales.jpg

Alessandra di Danimarca fu Regina di Gran Bretagna e Irlanda dal 1901 al 1910, come consorte di Edoardo VII.



A livello di moda maschile, nei vari decenni della seconda metà dell'Ottocento vi furono alcune caratteristiche che risultano evidenti dai ritratti dei sovrani o dei politici dell'epoca.
Prendiamo per esempio la capigliatura, il pizzetto, la barba, i baffi ecc.
Abbiamo tra il 1850 e il 1870 il trionfo del pizzetto sul modello di Napoleone III.





Oppure le "fedine", cioè basette molto lunghe collegate ai baffi, come nel caso di Francesco Giuseppe d'Asburgo.



Tra il 1870 e il 1900  le due tendenze principali furono quelle dei "baffoni spioventi" alla Bismark...



o  dei "baffoni arricciati" Guglielmo II, Kaiser del Secondo Reich tedesco...

File:Bundesarchiv Bild 146-2004-0096, Kaiser Wilhelm II..jpg

...e quelle della barba incolta, alla Principe Bertie del Galles (futuro Edoardo VII)



Mi riservo di parlare più avanti anche dell'abbigliamento maschile dell'epoca.

sabato 14 luglio 2012

Gothian. Capitolo 85. Marvin convoca l'assemblea dei Keltar



Quando Marvin fece ritorno dal viaggio solitario verso le fonti dell'Amnis, incontrò a metà strada il druido Gwydion, il cavaliere ser Yvain de Bors e , con sua sorpresa, anche il sacerdote Padre Ulume, in rappresentanza della delegazione dei Lathear.
Mostrò loro la spada, ed essi rimasero estasiati.



L'elsa era costituita da un sole dorato, simbolo di Belenos, angelo del sole e capostipite della stirpe dei Vorkidian.
L'acciaio era decorato e sfavillante, l'arma era enorme e incuteva paura.
Ma sul suo significato non c'erano dubbi, e Gwydion per primo si inginocchiò dicendo:
<<Lunga vita al re dei Keltar, Marvin, primo del suo nome, della stirpe Vorkidian, Figlio di cento re, Principe promesso e Profeta del nostro popolo!>>
Marvin accettò l'omaggio, che venne prestato anche da Ser Yvain.
Ulume, essendo un Lathear, si limitò ad un inchino, ma nel suo sguardo c'era la consapevolezza di chi ha visto compiersi un'antica profezia.
Marvin accettò l'omaggio, ma poco aiutò gli amici a rialzarti, e fece un cenno di ringraziamento anche al sacerdote lathear:
<<Amici miei, vi ringrazio per aver riconosciuto per primi la mia regalità, ma il difficile incomincia adesso!
Dovrò parlare ai rappresentati di tutti i Keltar riuniti in assemblea: tutti devono sapere cosa mi è stato detto da Vivien, e conoscoscere qual è la mia missione e come riusciremo a proteggere il nostro popolo e la nostra terra>>
Gwydion sollevò una mano in un gesto di benedizione e rispose:
<<I rappresentanti sono già già stati convocati, mio signore!>>



Ser Yvain aggiunse: <<Ci aspettano a est della foresta di Broceland. Attendono voi, mio re!>>


Marvin sorrise: <<Continuate a chiamarmi col mio nome, senza titoli o forme di cortesia>>
Poi vide che era stato preparato un cavallo nero per lui.
<<Quello è il dono della Congregazione dei Druidi>> disse Gwydion
Marvin aveva appreso l'arte dell'equitazione, così come anche le tecniche di combattimento e l'uso delle armi, quando i ricordi di Vorkidex si erano risvegliati in lui.
<<Non so se tutto quello che ho da dire farà piacere ai druidi>>
Gwydion annuì:
<<Un profeta deve dire anche cose scomode, ed essere pronto ad andare contro le tradizioni. I druidi lo sanno. Se tu troverai le parole giuste per raccontare ciò che ti è stato detto e che hai visto, allora capiranno!>>
Marvin scosse il capo: <<Ci sono cose che non piaceranno neanche a te...>>
<<Per esempio?>> chiese il giovane druido.
<<Vivien ha confermato qualcosa che sospettavo da tempo. La dottrina degli Arcani Supremi contiene degli errori>>
Gwydion capì che erano questioni troppo delicate per parlarne in quel momento, ma il sacerdote Padre Ulume, che aveva sentito, dichiarò:
<<Anche i confratelli della Sacra Canonica hanno molti dubbi su alcune questioni legate agli Arcani Supremi. Soprattutto sul tema dell'intercessione dell'entità sovrumana di fronte alla divinità>>
Ser Yvain, per spezzare la tensione, intervenne.:
<<E credete che all'Assemblea dei Keltar importi qualcosa di queste fumisterie metafisiche?>>



Gwydion approfittò di questa domanda per deviare il discorso:
<<Dipende da come saranno rappresentate le varie fazioni... che rappresentanza avranno i druidi, e quanta i guerrieri o i contadini?>>
Marvin si mostrò sicuro di sé:
<<Ho le memorie di Vorkidex nella mia mente: so bene come erano organizzate le assemblee del regno, prima che Arexatan ci sottomettesse! Torneremo a quelle istituzioni, e sarà un progresso!>>


N.d.A.

Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.

L'espressione "Figlio di Cento Re" è tratta dai romanzi della serie di Avalon, i prequel de "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley.

Il druido Gwidion è rappresentato da re Baelor Targaryen il Benedetto ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".

La mappa dell'alta valle amnisiana ricalca alcuni tratti del Piemonte e della Valle d'Aosta. I toponimi sono facilmente riconducibili alle città di quella zona.

I Keltar sono i Celti, di cui ho ricostruito le istituzioni in maniera distante dall'originale, come se la Gallia non fosse mai stata invasa dai Franchi, né cristianizzata. E' una sorta di ucronia.

Ser Ywain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell in "A games of thrones" dove vince il torneo di Approdo del re e dona la rosa a Sansa Stark.




venerdì 13 luglio 2012

La moda ai tempi di Jane Austen e Jane Eyre



Da "Pride and prejudice", (Orgoglio e pregiudizio), il capoloavoro di Jane Austen, sono stati tratti numerosi film che ci possono aiutare a capire come era la moda nella prima metà dell'Ottocento, specie negli anni tra il 1820 e il 1850, dove sono ambientati anche i romanzi delle sorelle Bronte: "Cime tempestose" (1847) di Emily Bronte e "Jane Eyre" (1847) di Charlotte Bronte.
Vediamo di ripercorrere, tramite immagini dei film tratti da questi romanzi, la moda di quel trentennio.





Quale vi convince di più, quello sopra, con Keira KnigthtleyMatthew MacFadyen o quello sotto, con
Colin Firth e Jennifer Ehle?





Sempre di Jane Austeen è  "Ragione e sentimento" (Sense and sensibility). Possiamo riconoscere le note attrici, a sinistra Emma Thompson e a destra Kate Winslett.








Questo qui sotto è l'amico di Lord Darcy, di cui non ricordo il nome, ma è un esempio di moda maschile dell'epoca

E questa è la locandina di un film su Jane Austen, con protagonista la splendida Anne Hathaway:



Ma passiamo ora a "Cime tempestose"



Qui sotto nella miniserie tv con Alessio Boni e Anita Caprioli...






E infine il romanzo "Jane Eyre" di Charlotte Bronte ed il film che ne è stato tratto:










Vi è venuta voglia di rileggere uno di questi romanzi?





giovedì 12 luglio 2012

Gothian. Capitolo 84. Masrek Eclionner incontra suo figlio Elner XI



 Masrek Eclionner si trovava nella roccaforte di Keltar Augusti quando fu raggiunto dalla notizia che
suo figlio, il diciannovenne imperatore Elner XI, era entrato nella Federazione Keltar, dopo che il vecchio Sephir l'aveva messo in fuga.
Da una parte mio padre e dall'altra mio figlio. 
Si sentiva schiacciato da queste due personalità, come se la sua generazione, quella intermedia, non avesse avuto il diritto di esprimersi.
Ma la colpa è solo mia. Sono stato troppo debole ed ho passato la vita a fuggire. 
Questa volta non sarebbe accaduto: era intenzionato ad affrontare di persona quella realtà che aveva per troppo tempo eluso.
Elner aveva varcato la Grande Muraglia da sud, presso Colonia Fluvia, alla testa della Nona Legione, la Compagnia del Sole, cosa che aveva suscitato il panico in tutta la Pianura Amnisiana.


Il pericolo che  l'avvicinamento delle truppe di Masrek e di quelle di Elner si risolvesse in uno scontro era notevole, ma gli ambasciatori riuscirono a negoziare un incontro, in una zona neutrale poco distante da Colonia Fluvia.
Masrek sapeva che Elner, almeno pubblicamente, non lo riconosceva come padre.
Il motivo era ovvio
Se si sapesse che è nato da un incesto, perderebbe il trono... e forse anche la vita...
Masrek provava pietà per lui, ma temeva i ricordi di Arexatan che si erano risvegliati nella mente di Elner.
La mia famiglia è maledetta...
La distanza di età che li separava era minima: Elner era stato concepito da un amore adolescenziale tra Masrek ed Ellis, per cui padre e figlio erano molto simili, e ancora entrambi giovani.
Eppure Masrek, quando vide Elner per la prima volta, ne rimase turbato.



Vedeva nel suo volto una crudeltà che pareva il distillato di tutto il peggio che gli Eclionner avessero potuto generare in cinquanta generazioni.
L'antenato lo dominava.
Fino a che punto Arexatan lo controlla?
Meglio non rischiare,
Quando si avvicinarono, Masrek ritenne opportuno rispettare i titoli ufficiali e per questo si inchinò di fronte al figlio, dicendo:
<<Vostra Maestà Imperiale>>
Elner non gli porse nemmeno l'anello da baciare.
<<E così voi sareste l'uomo che si fa passare per Masrek Eclionner?>>
L'approccio era peggiore del previsto.
Nega persino la mia identità!
Masrek non poteva tollerarlo:
<<Io sono Masrek Eclionner. Vostra madre Ellis mi ha riconosciuto: se non credete a me, andate da lei>>
Questa prospettiva non piacque ad Elner, che aveva ancora un timore reverenziale per sua madre:
<<Non occorre. Se lei vi ha scelto come mediatore, allora dobbiamo trattare una equa spartizione di questi territori...>>
Era Arexatan a parlare, con la sua fissazione di conquistare di nuovo il regno dei Keltar.
Masrek conosceva il pericolo di quella situazione.
Devo cercare di parlare ad Elner, non al demone che lo possiede!
Per farlo, però, bisognava prima contrattare un armistizio.
<<Prima dovremo sconfiggere il Conte Fenrik, che minaccia il regno da nord. Poi sarete libero di regolare i vostri conti con i Keltar>>
Elner sorrise:
<<Me ne basta uno: Marvin Vorkidian! sì, mi piacerebbe sfidarlo a duello...



....come quando Arexatan sconfisse Vorkidex>>
Masrek sapeva che lo scontro tra i suoi due figli era inevitabile, ma prima era necessario insistere sulla necessità di sconfiggere il Conte Fenrik:
<<Vostra Maestà: avrete il diritto al duello, ma prima dobbiamo sconfiggere gli Albini. Vorreste forse lasciare a Marvin Vorkidian l'onore e la gloria di sconfiggere Lord Fernik?>>
Anche quell'argomentazione parve suscitare un certo interesse in Elner:
<<Più che altro non voglio lasciare a Fenrik il piacere di eliminare il discendente di Vorkidex!>>
Masrek insistette:
<< Ma se voi sconfiggeste Lord Fenrik, i legionari vi riconoscerebbero unico legittimo sovrano, e abbandonerebbero i vostri rivali, sia Marvin che Sephir>>
L'argomentazione si dimostrò efficace.
Elner parve compiaciuto all'idea di guadagnarsi la gloria sconfiggendo il Conte di Gothian.



Guardò Masrek fisso negli occhi, indaco su indaco, e a bassa voce gli disse:
<<Se è vero che siete Masrek Eclionner, cosa dite in merito alle voci secondo cui sareste anche....  anche mio padre?>>
Masrek lo fissò, consapevole che quello era il momento più pericoloso della conversazione:
<<Quando avevo meno anni di quanti ne hai tu, cedetti all'attrazione che provavo per Ellis, e che lei ricambiava. Da allora non ho più avuto un giorno di pace...>>
Elner soppesò quella frase, e poi, con tono offensivo, ribatté:
 <<Di te in quanto padre mi importa poco, ormai: sei stato sempre assente ed estraneo. Ma se è vero ciò che dici, allora io sono doppiamente di sangue Eclionner!>>
Era vero, e Masrek fece segno di sì con la testa.
<<La cosa non è necessariamente un bene, ma se ti fa piacere saperlo, sì, sei doppiamente di sangue Eclionner>>
Elner lo guardò con sdegno:
 <<Perché allora favorisci il figlio che hai avuto da Lilieth Vorkidian?>>
Masrek si aspettava quella domanda:
<<Io ero il secondo in linea di successione, dopo Sephir. Ma il senatore Fuscivarian aizzò Ellis contro di me. Per questo, prima di raggiungere mio padre in guerra, mi fermai dai Vorkidian, per porre fine all'antica faida esistente tra loro e gli Eclionner. Ma non fu solo un patto politico, io amavo Lilieth, ci siamo sposati e Marvin è un figlio legittimo: il che fa di lui il vero erede al Trono del Sole>>
Elner scosse il capo:
<<Com'è possibile che mia madre ti abbia perdonato di averla tradita con una Vorkidian?
 Ellis Eclionner non è mai stata tenera con i traditori!>>



Masrek si sentì imbarazzato:
<<Ellis sta vivendo la sua espiazione e la sua redenzione. E ritiene che solo Marrvin possa garantire la pace nel Continente>>
Elner scrollò le spalle:
<<Sarà il duello tra me e Marvin a decidere chi regnerà sul Continente!>>
Masrek sapeva che quel duello faceva parte di un destino ineluttabile.
E comunque andrà a finire, io avrò perso un figlio!
Doveva trovare il modo di parlare al cuore di Elner:
<<Ti prego, figlio mio. Unisciti a noi contro Lord Fenrik, e poi, carico di gloria, potrai sfidare Marvin>>
Elner apparve improvvisamente stanco e confuso:
<<Credi che sia un divertimento, per me? Una pura vanità? E' questo che pensi di me, padre?>>
Masrek vide la disperazione negli occhi del figlio:
<<Non sei tu... è Arexatan, dentro di te...>>
Elner lo fissò:
<<Arexatan doveva rinascere: c'era un Patto chiarissimo su questo punto. Chi non doveva nascere era Marvin!>>
Suo padre allora gli rivolse un appello accorato:
<<Marvin non cerca il potere... vuole solo impedire a Fenrik di invadere queste terre. E' tuo fratello... perché non  metti da parte l'odio?>>
Elner, con infinita tristezza, rispose:
<<Perché l'assassinio di Arexatan richiede giustizia. I Vorkidian parteciparono alla congiura, per questo il loro discendente deve pagare!>>
Masrek scosse il capo:
<<Marvin non ne ha colpa. Così come tu non hai colpa degli errori commessi da me, né io di quelli, ben più atroci, commessi da mio padre! Non capisci che se continueremo così, sarà la fine della Dinastia? E' questo che Arexatan vuole? L'estinzione degli Eclionner?>>
Elner sospirò:
<<Meglio estinti, che dominati da Marvin Vorkidian. Riferiscigli che per il momento accetto una tregua, fintanto che non ci saremo sbarazzati del Conte Fenrik. Ma dopo esigo un duello!>>


N.d.A.

Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il signore degli anelli" di Peter Jackson tratto dal capolavoro omonimo di JR.R.Tolkien.

Keltar Augusti è ispirata ad Augusta Praetoria, la città romana che poi divenne l'attuale Aosta.

La mappa della pianura amnisiana ricalca sotto molti aspetti quella della pianura padana.

Elner XI Eclionner è interpretato da Tom Hiddleston nel ruolo di Loki in "Avengers".

Il Conte di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, nella serie televisiva "Camelot".




mercoledì 11 luglio 2012

La moda in età neoclassica (1800-1815)

File:Emprjose.jpg

Questo ritratto di Jospehine Beauharnais, prima moglie di Napoleone, indica efficacemente come era cambiata la moda femminile negli anni che avevano seguito la Rivoluzione francese.
C'era stata una rivoluzione anche nella moda, per cui ai fasti, alla sontuosità e al preziosismo decorativo della moda "ancien regime", si era sostituito, ai primi dell'Ottocento, il rigore e la sobrietà del Neoclassicismo.
La moda neoclassica traeva diretta ispirazione da quella dell'antica Grecia e dell'antica Roma.


File:Andrea Appiani - Joséphine Reine d'Italie.jpg

L'imperatrice Giuseppina è ritratta in modo tale da assomigliare il più possibile a Livia Drusilla, la moglie di Augusto, il primo imperatore di Roma.

Ecco invece qui sotto un ritratto della sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte, principessa Borghese:

 
File:Pauline Bonaparte 2.jpg

Paolina Borghese non aveva problemi a far vedere i propri capezzoli, sia in trasparenza che al naturale.
Celeberrima la scultura di Canova, in cui Paolina Bonaparte, principessa Borghese, è ritratta nei panni (pochi) di Venere vincitrice.

Canova - Paolina Bonaparte




Per quel che riguarda la moda maschile, scomparvero le parrucche e gli abiti divennero meno sfarzosi. Comparvero però le basette lunghe, o come vennero chiamate all'epoca: "i favoriti".



Un famoso esempio di moda maschile neoclassica si può trovare nel ritratto di Ugo Foscolo:

File:Foscolo.jpg

martedì 10 luglio 2012

Gothian. Capitolo 83. Lilieth e il Pirata: torna l'amore



Quando lei entrò, lui la trovò bellissima e raggiante.
Era il secondo giorno di navigazione nelle paludi, e il Pirata Gentiluomo, capitano Vyghar di Linthael, aveva invitato lady Lilieth Vorkidian ad una cena intima, nella chiglia della nave, dove aveva fatto miracoli per rendere quel luogo almeno vagamente romantico.
La donna si presentò puntuale, mostrando un vestito elegante e uno smagliante sorriso.
<<Lilieth, oggi sei ancora più bella del solito. La palude ti rende di buon umore?>> chiese il Pirata, ricambiando il sorriso.
<<Nei momenti difficili, bisogna imporsi di pensare a cose belle. E' una forma di disciplina!>>
Vyghar annuì:
<<Queste frasi mi ricordano, anche se non ce ne sarebbe bisogno, uno dei mille motivi per cui sono innamorato di te>>



E la fissò con quei due occhi neri come il carbone, che parevano leggere nel pensiero.
Lilieth non si meravigliava del fatto che tante donne lo amassero, mentre si chiedeva come mai lui, che poteva averle tutte, insisteva ad amare soltanto lei, senza pretendere niente.
<<Grazie, Vyghar... forse possiamo approfittare di questa cena a lume di candela, solo tra noi, per poter parlare di qualcosa che riguarda me e te>>
Al Pirata non parve vero sentire quelle parole, dopo tanti mesi di freddezza da parte della donna che lui amava.
<<Non chiedo di meglio>>
La discendente di Vorkidex sapeva che lui aveva atteso pazientemente, più di tutti gli altri.
<<Bene, allora, ascoltami... io avevo bisogno di riflettere su tutto quello che è accaduto, in particolare dopo la scoperta che mio marito è ancora vivo, per non parlare del resto... di quello che c'è tra lui ed Ellis>>
Vyghar si sentiva in colpa per aver nascosto quella verità a Lilieth per tanto tempo.
Di fatto il loro rapporto si era incrinato proprio quando lei era venuta a sapere che Masrek era ancora vivo.
<<Vyghar, ora capisco che tu volevi solo proteggermi! Ho mascherato dietro il mio sguardo calmo, un dolore che tu non puoi nemmeno immaginare>>



Il Pirata intervenne:
<<Posso immaginarlo, invece.... anche io conosco quel dolore>>
Lilieth sapeva di averglielo causato lei, con il suo rifiuto per tanto tempo:
<<Se lo conosci, prova a descriverlo!>>
Lui abbandonò la sua espressione ironica, e i suoi occhi divennero fissi verso un punto lontano.
Era come se veramente cercasse le parole per esprimere qualcosa che aveva veramente provato:
<<E' come un senso di oppressione, di angoscia che toglie il respiro. Senti il dolore... il dolore sotto le costole, sotto al cuore.... e il conflitto, l'eterno conflitto tra piacere e realtà...  e infine la mente... la mente che cerca di giustificare, di riparare, di salvare la situazione, di farsi da scudo contro il male... >>
Lei rimase di sasso:
<<E' proprio così... io non immaginavo che anche tu conoscessi quel male...>>
Il Pirata continuò, rimanendo concentrato:
<<... intendi dire, credoquel male che ti afferra come un rapace... come colei che mi ha ghermito il cuore, che da prigioniera è divenuta carceriera, ed ora mi porta dove vuole, e  mi fa sanguinare, e mi divora l'anima...>>



Lilieth era sconvolta da quella rivelazione, ed i suoi occhi si commossero:
<<Ti ho causato davvero tanto dolore? Te ne sto causando anche ora?>>
Il Pirata abbassò la voce:
<<Non è colpa tua. E' quello che Masrek ti ha fatto, quello che ancora ti sta facendo. E' la sua ombra su di noi... tra di noi, che ci divide...>>
La donna annuì:
<<Avrei chiesto subito l'annullamento del matrimonio con Masrek se questo non avesse danneggiato la legittimità di Marvin alla successione al Trono imperiale!>>
Vyghar la stupì con una domanda che non era da lui, non era per nulla piratesca:
<<Ma è davvero tanto importante quel maledetto trono degli Eclionner?>>



Lilieth avrebbe voluto maledire quel trono, ma non poteva:
<<Se quel Trono cade in mani sbagliate, sarà la fine. T'immagini Sephir Eclionner sul trono, a fianco di Marigold di Gothian? I fiumi di sangue...>>
Il Pirata annuì:
<<Lo so, ma ora... almeno per un po'... mettiamo da parte la politica e il gioco del Trono. Parlami di te, di noi, dimmi tutto...>>
La donna riprese il discorso:
<<Io avevo bisogno di una pausa sentimentale. Dovevo curare le mie ferite, attendere che si cicatrizzassero. Ma ora sento di potermi fidare di te, anche se sei un pirata, e anche se mi fai arrabbiare! Io voglio darti una possibilità... voglio dare a noi due una possibilità...>>
Aveva parlato a voce bassa, ma il significato era chiaro e forte.
Vyghar le prese una mano:
<<Grazie Lilieth... grazie per la tua fiducia... spero di esserne degno... e di potertelo dimostrare, in questo nostro percorso comune. Io ti amo da molti anni, ma sono disposto ad aspettare ancora. Per te, per una donna come te, ne vale la pena>>
Lei lo guardò con gli occhi dell'amore.



<<Grazie a te Vyghar, perché nessun altro mi ha mai detto niente di più bello>>
Per quella sera si concessero solo un bacio, ma era l'inizio di qualcosa di grande.


N.d.A.

Lillieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon, duchessa di Cornovaglia e successivamente regina di Britannia nella serie televisiva "Camelot".

Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie cinematografica "Pirati dei caraibi".

"Il dolore... il dolore sotto le costole, sotto al cuore" è l'inizio di un monologo del personaggio di Wallis Simpson nel film "W.E." di Madonna. Il resto della frase è rivista in chiave di piscologia freudiana.