Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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sabato 14 luglio 2012
Gothian. Capitolo 85. Marvin convoca l'assemblea dei Keltar
Quando Marvin fece ritorno dal viaggio solitario verso le fonti dell'Amnis, incontrò a metà strada il druido Gwydion, il cavaliere ser Yvain de Bors e , con sua sorpresa, anche il sacerdote Padre Ulume, in rappresentanza della delegazione dei Lathear.
Mostrò loro la spada, ed essi rimasero estasiati.
L'elsa era costituita da un sole dorato, simbolo di Belenos, angelo del sole e capostipite della stirpe dei Vorkidian.
L'acciaio era decorato e sfavillante, l'arma era enorme e incuteva paura.
Ma sul suo significato non c'erano dubbi, e Gwydion per primo si inginocchiò dicendo:
<<Lunga vita al re dei Keltar, Marvin, primo del suo nome, della stirpe Vorkidian, Figlio di cento re, Principe promesso e Profeta del nostro popolo!>>
Marvin accettò l'omaggio, che venne prestato anche da Ser Yvain.
Ulume, essendo un Lathear, si limitò ad un inchino, ma nel suo sguardo c'era la consapevolezza di chi ha visto compiersi un'antica profezia.
Marvin accettò l'omaggio, ma poco aiutò gli amici a rialzarti, e fece un cenno di ringraziamento anche al sacerdote lathear:
<<Amici miei, vi ringrazio per aver riconosciuto per primi la mia regalità, ma il difficile incomincia adesso!
Dovrò parlare ai rappresentati di tutti i Keltar riuniti in assemblea: tutti devono sapere cosa mi è stato detto da Vivien, e conoscoscere qual è la mia missione e come riusciremo a proteggere il nostro popolo e la nostra terra>>
Gwydion sollevò una mano in un gesto di benedizione e rispose:
<<I rappresentanti sono già già stati convocati, mio signore!>>
Ser Yvain aggiunse: <<Ci aspettano a est della foresta di Broceland. Attendono voi, mio re!>>
Marvin sorrise: <<Continuate a chiamarmi col mio nome, senza titoli o forme di cortesia>>
Poi vide che era stato preparato un cavallo nero per lui.
<<Quello è il dono della Congregazione dei Druidi>> disse Gwydion
Marvin aveva appreso l'arte dell'equitazione, così come anche le tecniche di combattimento e l'uso delle armi, quando i ricordi di Vorkidex si erano risvegliati in lui.
<<Non so se tutto quello che ho da dire farà piacere ai druidi>>
Gwydion annuì:
<<Un profeta deve dire anche cose scomode, ed essere pronto ad andare contro le tradizioni. I druidi lo sanno. Se tu troverai le parole giuste per raccontare ciò che ti è stato detto e che hai visto, allora capiranno!>>
Marvin scosse il capo: <<Ci sono cose che non piaceranno neanche a te...>>
<<Per esempio?>> chiese il giovane druido.
<<Vivien ha confermato qualcosa che sospettavo da tempo. La dottrina degli Arcani Supremi contiene degli errori>>
Gwydion capì che erano questioni troppo delicate per parlarne in quel momento, ma il sacerdote Padre Ulume, che aveva sentito, dichiarò:
<<Anche i confratelli della Sacra Canonica hanno molti dubbi su alcune questioni legate agli Arcani Supremi. Soprattutto sul tema dell'intercessione dell'entità sovrumana di fronte alla divinità>>
Ser Yvain, per spezzare la tensione, intervenne.:
<<E credete che all'Assemblea dei Keltar importi qualcosa di queste fumisterie metafisiche?>>
Gwydion approfittò di questa domanda per deviare il discorso:
<<Dipende da come saranno rappresentate le varie fazioni... che rappresentanza avranno i druidi, e quanta i guerrieri o i contadini?>>
Marvin si mostrò sicuro di sé:
<<Ho le memorie di Vorkidex nella mia mente: so bene come erano organizzate le assemblee del regno, prima che Arexatan ci sottomettesse! Torneremo a quelle istituzioni, e sarà un progresso!>>
N.d.A.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
L'espressione "Figlio di Cento Re" è tratta dai romanzi della serie di Avalon, i prequel de "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley.
Il druido Gwidion è rappresentato da re Baelor Targaryen il Benedetto ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
La mappa dell'alta valle amnisiana ricalca alcuni tratti del Piemonte e della Valle d'Aosta. I toponimi sono facilmente riconducibili alle città di quella zona.
I Keltar sono i Celti, di cui ho ricostruito le istituzioni in maniera distante dall'originale, come se la Gallia non fosse mai stata invasa dai Franchi, né cristianizzata. E' una sorta di ucronia.
Ser Ywain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell in "A games of thrones" dove vince il torneo di Approdo del re e dona la rosa a Sansa Stark.
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martedì 6 marzo 2012
Gothian. Capitolo 22. Lady Marigold svela gli Arcani Supremi
Da quando aveva rimesso piede a Lathena, lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, si era preparata ad un incontro molto più importante di quello con Ellis. Dopotutto l'Imperatrice aveva una conoscenza limitata degli Arcani Supremi, mentre il Clero di Eclion era decisamente più informato, e l'Ordine della Grande Canonica era quello più informato di tutti.
Però mai quanto me! A differenza di loro, quando fu siglato il Patto, io c'ero!
La Dama Gialla era rimasta impressionata dall'imponenza sontuosa e variegata dell'edificio della Grande Canonica di Lathena.
Era una novità per lei, infatti era stata costruita molto dopo il suo ultimo soggiorno nella capitale dell'Impero.
Per la maggior gloria di Eclion? O piuttosto per mostrare il potere dell'Ordine dei Canonici?
Ufficialmente erano preti che assistevano il Sommo Sacerdote, ma in realtà si comportavano come un ordine monastico con un ampio margine di autonomia.
Persino il Sommo Sacerdote li teme!
Marigold invece no. Aveva dimenticato da tempo cosa volesse dire la paura.
L'invito da parte di Padre Ulume era anzi l'occasione giusta per incominciare ad attuare la parte più delicata del piano che lei e il Conte di Gothian avevano predisposto fin dal giorno del loro matrimonio, nell'anno della Primavera di Sangue.
E' il primo passo per arrivare al Priore Mollander, il vero tessitore di tutte le trame!
La Contessa di Gothian, era diventata la Prima Dama di compagnia dell'Imperatrice Vedova, e questo giustificava in parte, come atto di omaggio alla sovrana, l'invito di Ulume.
Che Ellis pensi pure a questo invito come ad un gesto di cortesia!
Il prete la attendeva nell’atrio della Canonica e la salutò con seria compostezza.
Si sta abituando alla mia presenza, anche se è ancora molto intimorito. E ne ha tutte le ragioni! Ha capito da tempo che non sono solo una sacerdotessa di Atar.
Dal modo in cui si scambiarono un
reciproco sguardo di diffidenza, era chiaro ad entrambi che quel colloquio era potenzialmente pericoloso.
Il sacerdote la accompagnò lungo interminabili corridoi fino al
suo sfarzoso studio e poi chiuse la porta.
«Milady, abbiamo lasciato molti discorsi in sospeso, dopo il nostro arrivo nella Città Santa»
Marigold mantenne un’espressione
neutrale.
«Ne sono consapevole, ma non so se quello che ho da dire vi piacerà»
«Ne sono consapevole, ma non so se quello che ho da dire vi piacerà»
Ulume apparve nel contempo irritato e spaventato: «E' una minaccia?»
La Dama Gialla era compiaciuta di
come il prete la temesse.
«Chiamiamola pure così, Padre»
Il sacerdote annuì:
«Prima di parlare, preghiamo Eclion perché illumini le nostre anime»
E rivolse gli occhi verso l'alto.
Il sacerdote annuì:
«Prima di parlare, preghiamo Eclion perché illumini le nostre anime»
E rivolse gli occhi verso l'alto.
Marigold non voleva permettergli di mantenere il controllo della conversazione.
Occorreva osare, colpire subito al cuore.
«Sono a conoscenza del vostro progetto di instaurare un regime teocratico a Lathéna»
Un progetto che durava da decenni, forse da secoli.
Un progetto che durava da decenni, forse da secoli.
Il sacerdote fece finta di non capire: «Ma di cosa state parlando?»
La Dama Gialla sorrise:
La Dama Gialla sorrise:
«Voi lo chiamate il Nuovo Patto. Lo conosco bene, perché, tra le altre cose, quel progetto prevede la mia eliminazione»
Ulume faticò a mantenere la compostezza: «Vi hanno informato male, Milady!»
La Contessa di Gothian si spazientì:
La Contessa di Gothian si spazientì:
«Avanti, Ulume! Siamo entrambi iniziati agli Arcani Supremi! Smettiamola con questi stupidi giochetti !»
Il sacerdote deglutì e a bassa voce le chiese: «Cosa volete da me?»
Marigold rispose scandendo bene le parole:
«Da voi niente!Voglio un colloquio privato col Priore Izùmir Mollànder!»
«Da voi niente!Voglio un colloquio privato col Priore Izùmir Mollànder!»
Al solo sentir pronunciare il nome del suo superiore, Ulume scosse il capo:
«E' fuori discussione!»
La Dama Gialla era irritata da quelle resistenze.
«Io so che Mollander vuole uccidere l'imperatore Elner XI !»
Il sacerdote la fissò con sdegno: «Come osate insinuare una cosa simile?»
Il sacerdote la fissò con sdegno: «Come osate insinuare una cosa simile?»
Il suo maldestro tentativo di difesa la spazientì del tutto.
Occorre passare alle maniere forti. L'hai voluto tu!
I suoi occhi gialli pulsarono di pagliuzze dorate.
Occorre passare alle maniere forti. L'hai voluto tu!
I suoi occhi gialli pulsarono di pagliuzze dorate.
«Ne ho tutto il diritto, prete! Non mi riconosci? Hanno davvero distrutto tutti i miei ritratti?»
Le sue labbra si ritirarono in un ghigno
diabolico. I suoi canini apparvero quelli di un predatore.
Lo vedi? Sono anch'io una progenie divina! La figlia di Atar, dio del Fuoco!
Lo vedi? Sono anch'io una progenie divina! La figlia di Atar, dio del Fuoco!
Marigold gli strappò con violenza la catena, e la scagliò per terra.
«Sei più sciocco di quanto
credessi! Non sono un demone, sono la figlia di un dio!»
Tutto il potere di Atar la stava rendendo terrificante.
Per un attimo tornò ad essere veramente Edwina Ataris!
Tutto il potere di Atar la stava rendendo terrificante.
Per un attimo tornò ad essere veramente Edwina Ataris!
Il sacerdote si vide perduto, e implorò la protezione di Eclion.
La Dama Gialla, con una incredibile forza lo prese per il colletto: «Stai pregando
inutilmente! Eclion e Atar sono alleati! Eclion protegge me, perché suo figlio Arexatan mi amava!»
Il prete allora cedette.
«Edwina… la tua anima non ha dunque trovato pace?»
Il prete allora cedette.
«Edwina… la tua anima non ha dunque trovato pace?»
La risposta era fin troppo ovvia.
«Né la mia anima, né il mio corpo! Impedirò a Mollander di portare sul trono imperiale il Mezzosangue di Amnisia!»
Ulume sgranò gli occhi.
«Come fai a...»
Marigold non lo lasciò finire. Conosceva la domanda e la risposta da troppo tempo.
«Il Duca Gallrian lavora per me! Credevi che lasciassi al tuo confratello Sulmen il controllo di Marvin Vorkidian?»
Il sacerdote si limitò a fissarla.
«Rispondimi, Ulume! Come osi negare al mio amato la reincarnazione nel corpo di Elner XI, il suo discendente perfetto, puro sangue Eclionner, nato dall'incesto di due fratelli carnali?»
Ulume non rispose, il terrore glielo impediva.
Ora che ha capito, devo lasciarlo vivere per farlo obbedire ai miei ordini.
Si sentì improvvisamente stanca.
Ripensò al suo amato.
Ulume sgranò gli occhi.
«Come fai a...»
Marigold non lo lasciò finire. Conosceva la domanda e la risposta da troppo tempo.
«Il Duca Gallrian lavora per me! Credevi che lasciassi al tuo confratello Sulmen il controllo di Marvin Vorkidian?»
Il sacerdote si limitò a fissarla.
«Rispondimi, Ulume! Come osi negare al mio amato la reincarnazione nel corpo di Elner XI, il suo discendente perfetto, puro sangue Eclionner, nato dall'incesto di due fratelli carnali?»
Ulume non rispose, il terrore glielo impediva.
Ora che ha capito, devo lasciarlo vivere per farlo obbedire ai miei ordini.
Si sentì improvvisamente stanca.
Ripensò al suo amato.
Ho attraversato gli oceani del tempo per rivederti, Arexatan!
Troppo tempo. Quasi mille anni...
Non le pareva possibile che fosse ormai trascorso il Millennio, dalla morte del suo amato, il fondatore della dinastia Eclionner e dell'Impero Lathear, il divino Arexatan, figlio di Eclion.
Troppo tempo. Quasi mille anni...
Non le pareva possibile che fosse ormai trascorso il Millennio, dalla morte del suo amato, il fondatore della dinastia Eclionner e dell'Impero Lathear, il divino Arexatan, figlio di Eclion.
Il silenzio calò in quella stanza: troppe
cose erano state dette, e troppi segreti svelati.
Lei però attendeva ancora la risposta.
Lei però attendeva ancora la risposta.
Ulume se ne accorse e capì che forse si sarebbe potuto salvare: «Credimi Edwina, non abbiamo tradito il Patto. Il testo sacro non specifica chi sia il Predestinato, e non prevede che sia tu a deciderlo. Edwina devi credermi... non ti sto mentendo!»
Lei pareva non ascoltarlo più.
Edwina...
Sentire quel nome la faceva star male. Lo aveva detto al Conte Fenrik il giorno in cui si era risvegliata.
Il sogno che interrompi non tornerà più uguale.
Era stata quella l'amara lezione della sua vita.
Cosa ne sapevano loro? Come potevano capire quanto le fosse costato reinventarsi una nuova vita, ridare a se stessa una nuova opportunità?
La sua voce divenne improvvisamente calma.
«Ora sono Marigold, e non voglio essere chiamata in altro modo. Vengo a riprendere ciò che mi è stato tolto»
Lei pareva non ascoltarlo più.
Edwina...
Sentire quel nome la faceva star male. Lo aveva detto al Conte Fenrik il giorno in cui si era risvegliata.
Il sogno che interrompi non tornerà più uguale.
Era stata quella l'amara lezione della sua vita.
Cosa ne sapevano loro? Come potevano capire quanto le fosse costato reinventarsi una nuova vita, ridare a se stessa una nuova opportunità?
La sua voce divenne improvvisamente calma.
«Ora sono Marigold, e non voglio essere chiamata in altro modo. Vengo a riprendere ciò che mi è stato tolto»
Padre Ulume, percorso dai
brividi, annuì.
Marigold lesse nei suoi occhi una comprensione che prima non c'era.
Marigold lesse nei suoi occhi una comprensione che prima non c'era.
Lui sa che ho ragione!
Aspettò che il prete parlasse.
Ulume cercò di ritrovare la sua dignità.
Aspettò che il prete parlasse.
Ulume cercò di ritrovare la sua dignità.
«Padre Mollander non credeva alle voci sul tuo conto. Dopotutto in questa
storia nessuno sembra chi è veramente. Siamo confusi...»
Era sincero. Eppure gli elementi per capire c'erano tutti.
«Gli iniziati agli Arcani Supremi sono stati informati che Eclion è un demone, e che
Atar è il suo braccio destro e Gothar il suo braccio sinistro»
Il sacerdote scosse il capo:«Arexatan ci aveva nascosto l'Arcano più importante, e cioè che Eclion è il Signore delle Tenebre!»
Marigold sospirò: «Eppure era così evidente... gli Eclionner sono creature della notte, non nascondono la loro oscurità. Come può essere solare una stirpe dove i figli uccidono i padri e viceversa? No, Ulume... voi sapete bene che il dio del sole è Belenos, il progenitore della stirpe dei Vorkidian»
Era sincero. Eppure gli elementi per capire c'erano tutti.
«Gli iniziati agli Arcani Supremi sono stati informati che Eclion è un demone, e che
Atar è il suo braccio destro e Gothar il suo braccio sinistro»
Il sacerdote scosse il capo:«Arexatan ci aveva nascosto l'Arcano più importante, e cioè che Eclion è il Signore delle Tenebre!»
Marigold sospirò: «Eppure era così evidente... gli Eclionner sono creature della notte, non nascondono la loro oscurità. Come può essere solare una stirpe dove i figli uccidono i padri e viceversa? No, Ulume... voi sapete bene che il dio del sole è Belenos, il progenitore della stirpe dei Vorkidian»
Ulume non poteva mentire: «Sì lo sappiamo. Per questo Mollander ritiene che Marvin Vorkidian possa costituire il giusto equilibrio tra Eclion e Belenos, discendendo da entrambe le stirpi»
Quell'ammissione era per Marigold una vittoria importante. Ora la partita poteva essere giocata a carte scoperte.
«Per questo esigo di parlare con Mollander. In fondo Eclion sa perdonare. Sa persino amare! L'amore
non è un peccato, come alcuni di voi sostengono. I veri peccati sono quelli contro l'amore. E quelli sono imperdonabili!»
Il riferimento era evidente.
Arexatan era stato ucciso dal suo figlio primogenito ed erede al trono, il principe-sacerdote, Wechtigar I il Pio, sobillato dal Clero, che temeva lo strapotere di Edwina Ataris, imperatrice consorte, la sesta moglie, venuta dal nord per generare con lui una nuova stirpe. Ma quel sogno fu spezzato.
Wechtigar si era macchiato del crimine più grande.
Marigold ricordò quell'evento come se fosse successo in un'altra vita, in un altro mondo:
«Avrebbe voluto uccidere anche me. Fu Eclion stesso a fermarlo. Quel giorno di mille anni fa, gli dei e i demoni si incontrarono per l'ultima volta, e siglarono il Patto. Io fui risparmiata, e non solo perché ero figlia di Atar. Anche la dea della luce, Aenor, ebbe pietà di me. Persino Ulien, dea della luna, implorò Belenos e, tramite lui, Kevin Vorkidian, di risparmiarmi. E infine Gothar chiese a suo figlio, il Conte Fenrik, di portarmi con sé. Io e lui siamo gli ultimi testimoni viventi del Patto, ed ormai è giunto il tempo in cui tutto questo diverrà noto»
La mente di Ulume era confusa. Non conosceva i dettagli del Patto, nessuno aveva capito l'ampiezza e la vastità di quell'accordo, e le sue implicazioni.
«Il Patto fu un compromesso tra il Bene e il Male, per questo ora riteniamo che Marvin Vorkidian...».
«No! Io voglio un Eclionner puro al mio fianco! L'equilibrio sarà rispettato dall'unione dei Vorkidian con la stirpe di Alfarian. Marvin avrà Alienor e il regno dei Keltar, io avrò Elner e l'impero dei Lathear, e Fenrik avrà Alyx e il regno degli Alfar. Tutti gli altri dovranno essere eliminati: Ellis, Masrek, Kerelik, Gahel, Gallrian, Aryellin e Lilieth»
Era una menzogna, Marigold lo sapeva bene. Fenrik voleva molto di più, ma questo era meglio non rivelarlo ai sacerdoti.
Ci fu di nuovo silenzio. Ulume pareva aver accettato il Nuovo Patto.
Marigold si rilassò e con voce tranquilla concluse: «Riferisci tutto al Priore Mollander e digli che pretendo la sua sottomissione. Rimarrò in attesa ancora un po', ma quando scadrà il Millennio, ed il Dormiente si sarà risvegliato, allora dovrete ricordarvi bene una cosa: Lui-è-mio!»
Il riferimento era evidente.
Arexatan era stato ucciso dal suo figlio primogenito ed erede al trono, il principe-sacerdote, Wechtigar I il Pio, sobillato dal Clero, che temeva lo strapotere di Edwina Ataris, imperatrice consorte, la sesta moglie, venuta dal nord per generare con lui una nuova stirpe. Ma quel sogno fu spezzato.
Wechtigar si era macchiato del crimine più grande.
Marigold ricordò quell'evento come se fosse successo in un'altra vita, in un altro mondo:
«Avrebbe voluto uccidere anche me. Fu Eclion stesso a fermarlo. Quel giorno di mille anni fa, gli dei e i demoni si incontrarono per l'ultima volta, e siglarono il Patto. Io fui risparmiata, e non solo perché ero figlia di Atar. Anche la dea della luce, Aenor, ebbe pietà di me. Persino Ulien, dea della luna, implorò Belenos e, tramite lui, Kevin Vorkidian, di risparmiarmi. E infine Gothar chiese a suo figlio, il Conte Fenrik, di portarmi con sé. Io e lui siamo gli ultimi testimoni viventi del Patto, ed ormai è giunto il tempo in cui tutto questo diverrà noto»
La mente di Ulume era confusa. Non conosceva i dettagli del Patto, nessuno aveva capito l'ampiezza e la vastità di quell'accordo, e le sue implicazioni.
«Il Patto fu un compromesso tra il Bene e il Male, per questo ora riteniamo che Marvin Vorkidian...».
«No! Io voglio un Eclionner puro al mio fianco! L'equilibrio sarà rispettato dall'unione dei Vorkidian con la stirpe di Alfarian. Marvin avrà Alienor e il regno dei Keltar, io avrò Elner e l'impero dei Lathear, e Fenrik avrà Alyx e il regno degli Alfar. Tutti gli altri dovranno essere eliminati: Ellis, Masrek, Kerelik, Gahel, Gallrian, Aryellin e Lilieth»
Era una menzogna, Marigold lo sapeva bene. Fenrik voleva molto di più, ma questo era meglio non rivelarlo ai sacerdoti.
Ci fu di nuovo silenzio. Ulume pareva aver accettato il Nuovo Patto.
Marigold si rilassò e con voce tranquilla concluse: «Riferisci tutto al Priore Mollander e digli che pretendo la sua sottomissione. Rimarrò in attesa ancora un po', ma quando scadrà il Millennio, ed il Dormiente si sarà risvegliato, allora dovrete ricordarvi bene una cosa: Lui-è-mio!»
N.d.A.
Marigold di Gothian è qui rappresentata da Melisandre di Asshai, ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.
Izumur Mollander è Christopher Lee nel ruolo del Conte Dooku, o Darth Tyranys in Guerre Stellari.
Belenos è il dio Belenus dei Celti.
La Grande Canonica è la cattedrale della Sagrada Familia di Barcellona, opera dell'architetto Gaudì.
Arexatan Eclionner è rappresentato da Feanor ne "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.
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