Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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lunedì 28 maggio 2012
Sondaggio: Quanto dura una "moda"?
Mi rivolgo alle fashion bloggers e chiedo loro: quanto può durare una "moda": una stagione? due stagioni? cinque anni? dieci anni?
Per esempio la moda dei pantaloni attillati o dei leggins quanto durerà?
Una moda di più per la donna o per l'uomo?
Le pettinature anche, ogni quanto cambiano come trend?
Illuminatemi ;-)
Pongo il quesito anche in inglese, visto che è molto breve:
How long can last a fashion trend?
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venerdì 20 gennaio 2012
Che cos'è la Moda?
Nel significato più generale la moda è un comportamento collettivo che si genera per emulazione di qualcuno o qualcosa che ha attirato l'attenzione ed è stato considerato degno di essere imitato.
Se si restringe il concetto di moda all'abbigliamento e alla acconciatura, si può definire come un modo di abbigliarsi o acconciarsi che segue una tendenza considerata degna di imitazione.
(Nella foto i "pantaloni palazzo", che torneranno di moda nel 2012 secondo quanto si è visto nelle sfilate per la stagione autunno-inverno 2012/13, si veda l'articolo: http://www.naturadonna.com/tendenze-moda-autunno-inverno-2012-i-pantaloni-palazzo/
Ecco un eccezionale video che riassume la moda degli ultimi cento anni:
Non necessariamente la moda è maggioritaria, a volte può essere minoritaria, in quanto segue una tendenza sviluppatasi nell'ambito di una elite o di un gruppo ristretto, e chi la segue vuole sottolineare la sua appartenenza a questa elite. In questo caso la componente sociologica e psicologica prevale su quella estetica. A seconda di chi si imita nel vestire, si comunica anche a quale gruppo sociale si vuole appartenere e quindi anche quali sono le nostre caratteristiche in termini di aspirazioni e motivazioni.
Per esempio tra gli adolescenti o i giovani si possono trovare diversi tipi di mode che delineano l'adesione ai principi di un certo gruppo minoritario. Negli scorsi anni c'è stato il fenomeno della moda degli Emo:
C'è comunque, in un dato periodo che in genere dura un decennio, una moda maggioritaria e quindi dominante.
In genere a dettarla sono le maison o case di moda, per motivi economici, in quanto, costringendo i clienti a rifarsi il guardaroba, mettendo da parte gli abiti fuori moda e comprando quelli nuovi, ottengono enormi guadagni.
Un esempio tipico è quello delle cravatte: tra il 1997 e il 2007 hanno dominato cravatte larghe e spesse, dal 2007 in poi sono state imposte le skinny ties (che io detesto). Una operazione commerciale geniale: ha costretto milioni di persone a cambiare le cravatte, ha cercato di rilanciare questo indumento tra i teen-agers e soprattutto lo ha fatto riducendo i costi di produzione, essendo le skinny ties più strette e più sottili:
Zac Efron è stato uno dei personaggi che le case di moda hanno pagato per indossare le skinny ties e creare così questa moda prima nei giovanissimi e poi anche nei meno giovani.
Qui però la moda è andata contro alcuini princìpi dell'estetica e della psicologia. La cravatta è un simbolo fallico e come tale se è larga e spessa è virile, se è stretta e sottile è androgina, e questo forse spiega il successo avuto dalla skinny tie inizialmente negli ambienti gay.
Ma riguardo alla differenza tra la Moda e lo Stile personale, l'Eleganza o la Classe rimando ai post di domani, dopodomani e del giorno successivo.
Ieri si è detto che anche la Moda è un'Arte.
E' infatti:
1) l'arte di abbigliarsi e acconciarsi e nel contempo è
2) l'arte del creare nuovi tipi di abbigliamento e acconciature da parte di uno stilista.
Ogni maison in genere è stata fondata da uno stilista, che poi col tempo si è avvalso della collaborazione di altri stilisti più giovani. Ma il nome del fondatore è quello che resta.
Gabrielle Coco Chanel ne è un esempio leggendario.
Rivoluzionò la moda femminile, anche a livello di aspetto fisico. I suoi capi di abbigliamento si adattavano a donne magre e di classe come Jacqueline Kennedy:
Oppure come Wallis Simpson, Duchessa di Windsor (nella foto col marito Edoardo VIII di Windsor, che per sposare lei rinunciò alla corona dell'impero britannico)
E ovviamente Audrey Hepburn:
Ma nel caso di queste quattro donne: Chanel, Jackie, Wallis e Audrey più che di moda è preferibile parlare di Stile, di Eleganza e di Classe. Di questi argomenti parlerò nei prossimi post.
Se si restringe il concetto di moda all'abbigliamento e alla acconciatura, si può definire come un modo di abbigliarsi o acconciarsi che segue una tendenza considerata degna di imitazione.
(Nella foto i "pantaloni palazzo", che torneranno di moda nel 2012 secondo quanto si è visto nelle sfilate per la stagione autunno-inverno 2012/13, si veda l'articolo: http://www.naturadonna.com/tendenze-moda-autunno-inverno-2012-i-pantaloni-palazzo/
Ecco un eccezionale video che riassume la moda degli ultimi cento anni:
Non necessariamente la moda è maggioritaria, a volte può essere minoritaria, in quanto segue una tendenza sviluppatasi nell'ambito di una elite o di un gruppo ristretto, e chi la segue vuole sottolineare la sua appartenenza a questa elite. In questo caso la componente sociologica e psicologica prevale su quella estetica. A seconda di chi si imita nel vestire, si comunica anche a quale gruppo sociale si vuole appartenere e quindi anche quali sono le nostre caratteristiche in termini di aspirazioni e motivazioni.
Per esempio tra gli adolescenti o i giovani si possono trovare diversi tipi di mode che delineano l'adesione ai principi di un certo gruppo minoritario. Negli scorsi anni c'è stato il fenomeno della moda degli Emo:
C'è comunque, in un dato periodo che in genere dura un decennio, una moda maggioritaria e quindi dominante.
In genere a dettarla sono le maison o case di moda, per motivi economici, in quanto, costringendo i clienti a rifarsi il guardaroba, mettendo da parte gli abiti fuori moda e comprando quelli nuovi, ottengono enormi guadagni.
Un esempio tipico è quello delle cravatte: tra il 1997 e il 2007 hanno dominato cravatte larghe e spesse, dal 2007 in poi sono state imposte le skinny ties (che io detesto). Una operazione commerciale geniale: ha costretto milioni di persone a cambiare le cravatte, ha cercato di rilanciare questo indumento tra i teen-agers e soprattutto lo ha fatto riducendo i costi di produzione, essendo le skinny ties più strette e più sottili:
Zac Efron è stato uno dei personaggi che le case di moda hanno pagato per indossare le skinny ties e creare così questa moda prima nei giovanissimi e poi anche nei meno giovani.
Qui però la moda è andata contro alcuini princìpi dell'estetica e della psicologia. La cravatta è un simbolo fallico e come tale se è larga e spessa è virile, se è stretta e sottile è androgina, e questo forse spiega il successo avuto dalla skinny tie inizialmente negli ambienti gay.
Ma riguardo alla differenza tra la Moda e lo Stile personale, l'Eleganza o la Classe rimando ai post di domani, dopodomani e del giorno successivo.
Ieri si è detto che anche la Moda è un'Arte.
E' infatti:
1) l'arte di abbigliarsi e acconciarsi e nel contempo è
2) l'arte del creare nuovi tipi di abbigliamento e acconciature da parte di uno stilista.
Ogni maison in genere è stata fondata da uno stilista, che poi col tempo si è avvalso della collaborazione di altri stilisti più giovani. Ma il nome del fondatore è quello che resta.
Gabrielle Coco Chanel ne è un esempio leggendario.
Rivoluzionò la moda femminile, anche a livello di aspetto fisico. I suoi capi di abbigliamento si adattavano a donne magre e di classe come Jacqueline Kennedy:
Oppure come Wallis Simpson, Duchessa di Windsor (nella foto col marito Edoardo VIII di Windsor, che per sposare lei rinunciò alla corona dell'impero britannico)
E ovviamente Audrey Hepburn:
Ma nel caso di queste quattro donne: Chanel, Jackie, Wallis e Audrey più che di moda è preferibile parlare di Stile, di Eleganza e di Classe. Di questi argomenti parlerò nei prossimi post.
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