giovedì 21 giugno 2012

Gothian. Capitolo 73. Marigold incontra Sephir Eclionner



Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era furibonda.
Marvin Eclionner non ha ancora accettato la mia proposta di alleanza! Non vuole contaminarsi con il demone Atar, mio padre! Ma ora gli insegnerò una volta per tutte che è meglio non avermi come nemica!
Non era stato facile organizzare l'incontro con la persona che attendeva in anticamera, ma alla fine, grazie all'aiuto di Lord Bial l'Eunuco, era riuscita a convincere nientemeno che il vecchio principe della corona, Sephir Eclionner, lo Sciancato, a ritornare a Lathena, dopo diciotto anni.
Non ha rimesso piede nell'Acropoli da quando suo padre Wechtigar  XVI lo diseredò, dopo la sconfitta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Durante quella battaglia, così carica di conseguenze, Sephir, all'epoca principe ereditario dell'Impero Lathear, era stato ferito gravemente ad una gamba, in duello, dal Conte Fenrik di Gothian.
Divenuto ora nostro comune nemico.
Era stata una trovata geniale, da parte sua, quella di coinvolgere il vecchio Sephir nella congiura ideata da Bial e dal priore Mollander per deporre Elner Eclionner e imporre il fratellastro di quest'ultimo, Marvin Vorkidian, sul Trono del Sole.
Ma quell'accordo non sarebbe stato gratuito. Sephir avrebbe chiesto qualcosa in cambio.
Marigold fece cenno al ciambellano, che ordinò:
<<Fate largo a Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, Principe della Corona, e avo dell'Imperatore Elner XI>>
Le porte si aprirono ed il vecchio principe avanzò dignitosamente, appoggiandosi ad un bastone da passeggio, ma mantenendo un portamento severo, autorevole e regale.
Per lui dev'essere un trionfo tornare qui, ma la sua espressione gelida mostra chiaramente che mi considera un'usurpatrice della corona che gli spetterebbe di diritto.

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Nonostante la freddezza gelida del suo sguardo, a Marigold, che lo incontrava di persona per la prima volta, fece un'impressione molto positiva.
I suoi occhi color indaco, tipici degli Eclionner, mostravano un'attenta e profonda consapevolezza della realtà. Il naso aquilino attribuiva un'aria aristocratica al suo profilo. Era senza dubbio un uomo di grande carisma.
Sarebbe stato un grande Imperatore! E proprio per questo Fujivarian fece in modo che venisse diseredato...
Per troppi anni si era dovuto nascondere sotto le sembianze dello Sciancato, capo dell'organizzazione para-militare e crimilare detta la Piovra, ma ormai, scaduto il Millennio, era potuto tornare allo scoperto, assumendo il controllo di dieci legioni che sua figlia Ellis gli aveva consegnato.
Questo lo rendeva un potente interlocutore, soprattutto perché sia Ellis che Masrek obbedivano ai suoi ordini, e lui voleva a tutti costi mettere Marvin sul trono.
<<E' un onore potervi incontrare, Altezza. Il trono su cui ora siedo, dovrebbe spettare a voi>>
Il vecchio scrollò le spalle:
<<Voi occupate il trono delle consorti, Maestà, per cui al limite il vostro seggio sarebbe dovuto spettare alla mia povera moglie Wensy>>
Marigold apprezzò la schiettezza di Sephir. Pochi preamboli: voleva arrivare subito al dunque.
<<Naturalmente è come voi dite, Lord Sephir, ed il ricordo della principessa Wensy resta sempre grande nel cuore di tutti i Lathear. Ma visto che lo scranno di mio marito è vuoto, essendo lui in guerra, vi invito a sedervi a fianco a me, se vi compiace>>
Marigold sapeva essere straordinariamente affascinante in quei momenti.
Fu una tentazione troppo forte per il vecchio, che si accomodò con grande soddisfazione su quel trono che aveva bramato per tutta la sua lunga vita, concedendosi un lieve sorriso.
Esistevano momenti, molto lontani nel tempo l'uno dall'altro, in cui lord Sephir Eclionner minacciava di sorridere. In realtà non sorrideva mai, ma anche solo la minaccia di un suo sorriso era una cosa terribile a vedersi.



Marigold passò subito al punto fondamentale:
<<Lord Sephir, vi ho fatto chiamare perché solo voi potete riuscire ad ottenere l'assenso di vostro nipote Marvin al Nuovo Patto e alla proposta di matrimonio che ho avanzato nei suoi confronti, dopo che Elner XI sarà stato dichiarato illegittimo>>
Lo Sciancato sorrise maliziosamente:
<<Vedo che vi piace collezionare mariti, Maestà>>
La Dama Gialla restò per qualche istante interdetta, colpita dal senso dell'umorismo di quell'anziano nobiluomo, che appariva così diverso dagli altri Eclionner, e anche dai ritratti terribili che tutti avevano fatto di lui, prima della disfatta di Elenna sul Dhain.
Marigold cercò di ricomporsi e, dopo aver sorriso, rispose:
<<Questa volta sarebbe per sempre. Non mi importerebbe niente di nessun altro>>
Sephir appariva poco convinto:
<<Maestà, sappiamo bene entrambi come vanno queste cose. Io dopo la morte di Wensy non ho più amato nessun'altra. Voi avete atteso mille anni il risveglio di Arexatan, e dopo nemmeno un mese siete già pronta a tradirlo. Com'è possibile?>>
Colpita e affondata.
<<C'è una cosa che dovete sapere, principe Sephir, e che io ho ripetuto a tutti coloro che mi hanno mosso la stessa obiezione che avete espresso voi ora. Il sogno che interrompi non sarà più uguale. Se anche la vostra Wensy dovesse ritornare tra i vivi, non sarebbe più la stessa persona, non funzionerebbe, perché qualcosa si è spezzato per sempre>>
Sephir mostrò di apprezzare questa sincerità, ma rimase fermo sulle sue idee riguardo al Nuovo Patto:
<<Vi ho già fatto presenti per lettera le mie condizioni e vi avverto subito che questa volta io non cedo su niente, a nessuna vostra lusinga e a nessuna frase ad effetto, perché se perdo adesso, in questa trattativa, perdo tutto>>
L'imperatrice sapeva di avere davanti a sé un osso duro:
<<Lord Sephir, l'Antico Patto ha retto per mille anni, e altrettanto reggerà il Nuovo Patto. Io sarò garante di una dinastia che godrà dell'appoggio degli angeli e dei demoni, e che regnerà su tutto il Continente Centrale, e potrà anche dominare gli altri continenti! Il nuovo regno millenario!>>


Lo Sciancato si fece serio:
<<Voi sareste un'imperatrice madre immortale, e i vostri discendenti sarebbero solo burattini nelle vostre mani... no, non negatelo! Conosco troppo bene queste dinamiche, sapevo cosa faceva mia figlia Ellis con vostro marito: lo aveva segregato nelle sue stanze! Non intendo fare di voi una nuova Ellis! Mia figlia ha disonorato la Dinastia!>>
Lo disse con sincero rammarico.
Marigold si sentì solidale con lui.
Ellis Eclionner non era degna! E' un'adultera incestuosa e assassina!



Cercò di parlare in modo gentile, al contrario di Ellis, che era sempre acida e critica.
<<Lord Sephir, intendo giurare che non mi comporterò come vostra figlia. Sarannno gli stessi angeli e demoni a vigilare sul mio operato, e a punirmi se dovessi comportarmi come Ellis. Inoltre voi otterreste il ruolo di Primo Ministro e potreste scegliere il presidente del Senato Imperiale!>>
Il vecchio valutò la proposta, ma si mantenne cauto:
<<Non voglio fare la fine di mio suocero Fujivarian. Lui si fidò troppo delle promesse di mia figlia, e adesso marcisce in quel convento a Marina del Campo! Per non parlare del povero Tucker, che si è ridotto a fare da segretario a Bial l'Eunuco>>
Marigold era affascinata dalla logica argomentativa del suo interlocutore.
Se riesco ad averlo come alleato, nulla ci potrà fermare!
Cercò di insistere sugli stessi argomenti per convincerlo della sincerità delle sue intenzioni.
<<Io non sono come Ellis, questo lo sapete bene! E Marvin non è come Masrek!>>
Al solo pronunciare il nome del figlio di Sephir, il principe Masrek Eclionner, padre di Marvin, il vecchio assunse un'espressione addolorata.
<<Ah, Masrek! Per anni il mio figlio prediletto, e poi la mia più grande delusione! Avevo investito tutte le mie migliori risorse ed energie su di lui, avrei anche rinunciato al trono per favorire la sua successione. Ma lui disonorò gli Eclionner con quell'unione incestuosa con Ellis. Quando lo venni a sapere, tutte le speranza che riponevo sui miei figli crollarono in una volta sola. Una ferita che non si è mai rimarginata, e mi ha tormentato molto più di quella fisica che mi inflisse il Conte Fenrik.
Avevo grandi ambizioni per i miei figli. Ambizioni mal riposte, purtroppo...
E' stato triste accorgersi di avere tanto sbagliato>>



Marigold finalmente seppe di aver trovato il punto debole dove colpire:
<<Lasciate perdere Masrek e concentratevi su Marvin! Lui è diverso! Lui non vi deluderà! Se favorirete un'alleanza matrimoniale tra me e lui, il disonore dei vostri figli verrà dimenticato, mentre la parte sana della vostra dinastia tornerà a dare lustro al cognome degli Eclionner>>
Sephir riuscì a trovare la risposta giusta, in grado di parare il colpo di Marigold:
<<Marvin utilizza il cognome Vorkidian di sua madre e si considera un Keltar!>>
La Dama Gialla si sentì messa all'angolo.
Stimava gli uomini che riuscivano a tenerle testa:
<<Sono certa che voi sarete molto persuasivo con vostro nipote, così come lo siete stato con me>>
Il vecchio annuì, compiaciuto del complimento:
<<Maestà, non sono stato un padre convincente per i miei figli e non so proprio come potrei esserlo per un nipote che non ho mai visto in vita mia... ma ci posso provare!>>
L'imperatrice sorrise:
<<Ve ne sarò riconoscente. E' l'unica cosa che vi chiedo!>>
Lo Sciancato si guardò intorno, con aria assorta:
<<Fa uno strano effetto ritornare qui, dopo diciotto anni passati a nascondermi nelle palafitte! Anche allora non fui abbastanza persuasivo. Mio padre Wechtigar XVI non mi perdonò la sconfitta inflittami dal vostro secondo marito, il Conte di Gothian>>
Marigold colse l'occasione per ottenere la sua simpatia:
<<Fu lo stesso giorno in cui io mi risvegliai dal mio sonno millenario.Era il giorno del destino. Tutto è ricominciato da lì, nell'anno della Primavera di Sangue. E l'unica logica conclusione di quel processo è la pace che si otterrà con la stipula del Nuovo Patto, a qualsiasi costo!>>


N.d.A.

Marigold di Gothian è intepretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.

Sephir Eclionner è intepretato da Charles Dance nella serie "Il trono di spade" di George Martin.

La frase "stavolta sarebbe per sempre, non mi importerebbe niente" è tratta dal testo della canzone "Per sempre" cantata da Nina Zilli. Nella stessa canzone compare la frase "L'orgoglio in amore è un limite", che ho citato in uno dei capitoli precedenti, quando Lilieth Vorkidian spiega ad Alienor di Alfarian il motivo per cui non intende divorziare dal marito Masrek Eclionner.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, in "Camelot".

La frase "il sogno che interrompi non ritorna uguale" è un mantra di questo romanzo ed ha ispirato la vicenda di Marigold (il nome l'ha ispirato un'altra canzone di cui già ho parlato). La frase compare in "California" di Gianna Nannini.

Masrek Eclionner è intepretato da Nicolaj Coster-Waldau nel ruolo di Jaime Lannister in "A game of thrones".





mercoledì 20 giugno 2012

La Moda nel Medioevo




Come in tutte le epoche, anche nel Medioevo l’abbigliamento non aveva solo la funzione di ripararsi dal freddo e coprirsi, ma aveva anche una funzione sociale: i tessuti degli abiti, i colori, gli accessori, etc, denotavano ricchezza, potere e status sociale. Nell'immagine qui sopra vediamo Matilde di Canossa, seduta sotto un baldacchino.


Qui sotto possiamo vedere l'imperatrice Adelaide di Borgogna, moglie di Ottone I, madre di Ottone II e nonna di Ottone III, per il quale fu anche reggente.




I tessuti erano di vario tipo e il loro utilizzo si diversificava con il cambiare delle stagioni; infatti, pur non avendo l’usanza di tenere scoperte braccia, gambe,e in alcuni casi, il capo, usavano tessuti più o meno leggeri a seconda della stagione. 

Gli abiti di seta, quindi erano preferibili durante la bella stagione, al contrario di abiti di lana, velluto o broccati, che solitamente erano molto caldi e perciò più adatti al freddo. Naturalmente, pur servendosene per coprirsi, i nobili non mancavano di abbellire le loro vesti in modo tale da far risaltare sempre la loro ricchezza; vi erano dunque mantelli di lana o di velluto estremamente caldi (addirittura con il cappuccio), che però erano riccamente decorati o ornati di pietre preziose. Naturalmente i nobili erano coloro che potevano sfoggiare gli abiti più sfarzosi 
Qui sotto potete vedere una ricostruzione dell'abbigliamento di Eleonora d'Aquitania (1122-1204)



 Se ciò non bastava si poteva appendere alla cintura una borsa, detta scarsella, piena di monete, da far tintinnare in modo tale da far “sentire” la ricchezza. Per le donne, però, l’uso della cintura era legato ad una precisa condizione: il legame con un uomo; solo le donne promesse in sposa o già sposate potevano indossare la cintura sopra la veste. Al pari dell’attuale vera nuziale, la cintura significava un legame matrimoniale; di solito infatti veniva donata alla sposa dal suo futuro marito.

Dopo essersi sposata la dama doveva usare certi accorgimenti nel suo abbigliamento; se non usava la cintura, poteva legare il suo mantello con un legaccio di stoffa o una catena, oppure doveva prestare attenzione alla propria acconciatura. Solo le donne sposate, ma ancora giovani, potevano permettersi il lusso di portare i capelli sciolti sulle spalle o raccolti in elaborate acconciature, al pari delle loro coetanee nubili. I capelli venivano sempre tirati all’indietro o con la scriminatura centrale e poi intrecciati, affinché le chiome fossero sempre mosse e vaporose; contrariamente ad oggi, infatti, i capelli lisci non erano di moda!

Con l’accrescere dell’età anche il capo doveva sempre essere coperto da veli di seta, che potevano essere completati da un balzo, o da cuffie di varie stoffe. In ogni caso i capelli dovevano vedersi il meno possibile; in alcuni casi addirittura le donne arrivavano a rasarsi i capelli fin quasi a metà del capo, anche per rispondere ad un’altra esigenza della moda: mostrare una fronte alta.




File:Maître de la Légende de Sainte Marie-Madeleine, Sainte Marie-Madeleine (15–16ème siècle).jpg

La moda aveva anche le sue precise esigenze cromatiche: la scelta dei colori era sempre guidata da considerazioni gerarchiche.


Il più apprezzato era il rosso (di cui si sapevano creare infinite sfumature con coloranti vegetali o animali) che poteva essere usato solo dagli uomini di legge e dai suoi familiari più stretti; vi era una sorta di tacita intesa per cui altri nobili e borghesi non potessero vestire di rosso.

Un cenno particolare va alle calzature femminili: queste dovevano essere abbinate all’abito indossato per stoffa e colore e dovevano sempre essere alte, sia sul tacco che sulla punta; questo perché non godendo di strade asfaltate e pulite come le nostre e “trascinandosi” dietro metri di strascichi di stoffa, l’altezza delle scarpe faceva si che le vesti toccassero terra il meno possibile. Sempre per questo motivo si arrivò ad aggiungere strati di legno sotto le scarpe, proprio con l’intento di aumentarne l’altezza.

La differenza fra abbigliamento maschile e femminile era data prevalentemente dalla foggia degli abiti.  


Sia uomini che donne indossavano una veste o tunica, che solo nel secondo caso potavano essere aderenti in vita. Entrambi portavano i mantelli, ma solo quelli degli uomini avevano un’ apertura laterale e si chiudevano sulla spalla per mezzo di un fermaglio o di un legaccio. Le brache erano il solo capo d'abbigliamento riservato esclusivamente all'uomo: si trattava di calzoni di tela sottile lunghi fino alle caviglie e stretti.
Non ci sono abiti diversi per le varie età della vita: se si eccettuano i neonati, solidamente impacchettati in fasce da cui emergeva solo il viso, tutti i bambini erano vestiti come gli adulti.

martedì 19 giugno 2012

Gothian. Capitolo 72. Lilieth spiega ad Alienor l'origine degli Eclionner


Il secondo giorno di percorrenza lungo l'argine destro del fiume Lathe, incominciarono a lasciarsi le montagne alle spalle ed a scendere in una valle assolata e amena, dall'aria fresca e profumata.
Ad Alienor piaceva molto questo ambiente.
Presto il fiume diventerà navigabile, e finalmente Vyghar smetterà di lamentarsi del fatto che ha trascorso troppo tempo fuori da una nave!
Lilieth le stava raccontando tutte le leggende legate al fiume Lathe e all'origine del popolo dei Lathear.
<<I Lathear venivano dal mare, e risalirono il fiume che dette loro il nome, perché prima si chiamavano Rumi, dal nome della città a sud del deserto che era stata distrutta dai Danai, i loro più grandi nemici, un tempo dominatori del Continente Occidentale, chiamato Seila>>

                                                              
Alienor era molto incuriosita da queste antichissime leggende, di cui si leggeva nei poemi epici:
<<Chi c'era alle foci del Lathe, prima che arrivassero i Rumi?>>
Lilieth sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<C'erano i Neri, gli uomini dalla pelle scura. Ci fu una guerra tra i Rumi e i Neri. I Rumi vinsero ed i Neri si divisero in tre stirpi: gli Shara, che si stabilirono nelle zone tra la foce del Lathe ed il deserto, e che finirono col fondersi con i Rumi, dando vita ai Lathear. Le altre due stirpi sono i Ker e gli Zulu, che hanno fondato regni a sud dell'Equatore, di cui si sa ben poco, se non che il territorio da loro controllato è chiamato Wekth di Jandola>>
La giovane regina degli Alfar aveva creduto per molto tempo che i Neri non esistessero davvero, ma fossero solo leggende messe in giro dai marinai e dai bardi.
<<Chi fondò Lathena?>>



<<Il condottiero dei Rumi , il mitico eroe Ramnes, fondò una prima colonia presso le foci del Lathe, e per questo la città fu chiamata Lathena. Era il 21 aprile dell'anno 753 prima della presa di potere degli Eclionner>>
Alienor ricordava i nomi dei sette re di Lathena, in particolare l'ultimo, Maegor il Superbo, che fu cacciato da una rivolta popolare che nell'anno 509 prima della presa di potere degli Eclionner.
In quell'anno venne fondata la Repubblica, destinata a durare cinque secoli.
Lilieth ne parlava sempre come di un'età dell'oro.
<<Ai tempi dell'antica Repubblica, l'Acropoli era molto diversa da come è adesso. Non vi erano né piramidi né palazzi, ma solo il tempio di tutti gli dei, il Pantheon.>>

File:City of Rome during time of republic.jpg

Inizialmente i Lathear erano un popolo pacifico, ma quando la loro ricchezza aumentò, grazie ai commerci, allora incominciarono a subire numerosi attacchi da parte dei popoli confinanti.
<<I Lathear non hanno mai perso una guerra, prima della disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. E' per questo che Sephir Eclionner fu diseredato ed esiliato. La vergogna di essere stati sconfitti dal Conte di Gothian era troppo grande perché suo padre lo perdonasse, anche se sono in molti a dire che il vero ispiratore della decisione fu il senatore Fuscivarian>>
A questo punto intervenne il pirata Vyghar:
<<Furono gli Alfar a chiamare Fenrik contro Sephir, e gli Albini poi diedero fuoco al castello della mia famiglia, Linthael, assieme ai miei genitori e ai miei fratelli. La vera colpa fu degli Alfar!>>



Lilieth gli diede un'occhiataccia:
<<Non è colpa di Alienor se il suo popolo ebbe bisogno di chiamare Fenrik di Gothian ed i suoi Albini! I Lathear avevano infranto l'Antico Patto!>>
Il Pirata scrollò le spalle e se ne andò borbottando qualche imprecazione.
Alienor sapeva che ci sarebbe voluto tempo per guadagnarsi la fiducia di Vyghar di Linthael, per cui tornò a concentrarsi sull'antica Repubblica dei Lathear:
<<Come avvenne la presa di potere di Arexatan Eclionner e la fondazione dell'Impero?>>
L'altra donna sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<Arexatan era figlio di una sacerdotessa di Eclion, che proclamava apertamente di essere stata  fecondata da Eclion stesso, tanto che come cognome per suo figlio scelse Eclionner, cioè "figlio di Eclion". Quando il giovane Arexatan aveva circa dieci anni, gli chiesero se preferiva la carriera sacerdotale o quella militare. Egli rispose subito che voleva diventare un guerriero. E si dimostrò un ottimo soldato, un precoce ufficiale e un abile tattico e stratega. A trent'anni era già diventato generale di armata, e aveva il comando di una legione...



...la Nona, che da allora fu detta "La legione del Sole", in onore di Eclion. Tra i trenta e i cinquant'anni, Arexatan Eclionner fu eletto console tre volte, e come proconsole conquistò numerosi regni circostanti, tra cui, per ultimo, quello di Antica Veio. Dopo quella vittoria, decise di marciare su Lathena con un seguito di venti legioni. Gli oligarchi della Repubblica fuggirono ed Arexatan entrò nella capitale senza colpo ferire. Lì si proclamò prima Console Unico a vita, e poi, dopo il matrimonio con Edwina Ataris, cioè Marigold di Gothian, si fece incoronare Imperatore>>
Alienor rimase colpita da questa vicenda.
Forse fu Edwina a convincerlo ad ottenere la corona imperiale. Il suo sogno era dare inizio ad una dinastia, ma Arexatan aveva già avuto molti figli dalle mogli precedenti.
Erano deduzioni abbastanza facili, considerato come erano andate le cose.
<<Fu Edwina a indurlo a conquistare il Regno dei Keltar?>>
Lilieth annuì:
<<L'ambizione di quella donna è sempre stata senza limiti. Arexatan aveva cinquantasei anni quando decise di muovere guerra ai Keltar, ma qui commise il più grave errore politico. Lasciò infatti Lathena nelle mani dei suoi figli, tutti ambiziosi e avidi di potere...


...che si spartirono le cariche principali. Per rafforzare il loro potere arrivarono a sposarsi tra fratello e sorella, un'abitudine che, ahimè, hanno mantenuto fino ad oggi per cinquanta generazioni. Mentre Arexatan sconfiggeva Vorkidex nella battaglia di Floriana sull'Amnis, e dichiarava decaduto il regno dei Keltar, facendone una provincia imperiale, i suoi figli tramavano per prendere il potere. Kerl, che era divenuto Sommo Sacerdote, aveva appreso che Eclion era un demone, e il signore delle Tenebre. Ludor, che era diventato primo ministro, convinse Wechtigar il Pio ad uccidere Arexatan, per evitare che eventuali suoi figli nati da Edwina potessero spogliare gli altri figli di ogni loro potere. E così anche il parricidio, oltre che l'incesto, divennero una costante nella dinastia Eclionner>>
Ad Alienor era rimasta un'ultima domanda:
<<Ma il popolo, i Lathear, amavano Arexatan?>>
Lilieth sospirò:
<<Sì, i Lathear hanno sempre amato gli Eclionner, perché quella dinastia li ha resi potenti. Ma dopo che Sephir ha violato il Patto, tutti hanno compreso che gli dei avevano revocato alla dinastia il mandato celeste. Per questo ora la situazione è molto incerta e il potere degli Eclionner sta vacillando, come credo presto potremo constatare>>


N.d.A.

La conflittualità originaria tra Rumi e Danai si ispira all'Eneide. I Danai sono i Greci del periodo miceneo, che nel mito e forse anche nella storia si trovarono a combattere contro i Troiani. Virgilio fa discendere i Romani da una fusione dei Latini aborigeni con i Troiani esuli superstiti.

Il termine Wekth di Jandola è utilizzato nel romanzo "Gli eretici di Dune", di Frank Herbert, per indicare un concetto relativo all'ordine del Bene Tleilax. I Tleilaxu sono esperti in ingegneria genetica e clonazione.

La città di Lathena è ispirata a Roma (con qualche coloritura ateniese) e per questo nel suo mito di fondazione mi sono ispirato a elementi della nascita della Città Eterna. I Ramnes erano, assieme ai Titienses e ai Luceres, una delle tribù originarie. Latini i Ramnes, Sabini i Titienses ed Etruschi i Luceres, questo almeno secondo la tradizione degli storici antichi. Nuove teorie circa la fondazione di Roma sono rappresentate nella seconda immagine, mentre nella terza è rappresentato il Campidoglio così come appariva in età antica repubblicana.

Maegor il Superbo fonde insieme il secondo Tarquinio con Maegor Targaryen, terzo re della dinastia "del drago" ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.

Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo del capitano Jack Sparrow nella serie "Pirati dei Caraibi".

Arexatan Eclionner è ritratto da Luis Royo.

L'albero genealogico degli Eclionner è anch'esso un misto di fantasy e di ispirazioni storiche: ci possiamo trovare un riferimento alle sei mogli di Enrico VIII Tudor, come anche alla consuetudine dei Targaryen di sposarsi tra fratello e sorella (come i Tolomei da cui discese Cleopatra). Il nome Jezael è biblico. Gli appellativi "il Pio" e "il Calvo" sono ispirati dalla dinastia carolingia, in particolare dai successori di Carlo Magno. Ci sono alcuni riferimenti anche alla dinastia Atreides, a quella Lannister e a quella Stark. Queste ultime ne "Il trono di spade" si combattono in una guerra molto simile a quella delle due rose, tra gli York e i Lancaster.

I Fuscivarian sono per gli Eclionner l'equivalente di ciò che erano i Fujiwara per la dinastia imperiale giapponese.

lunedì 18 giugno 2012

Moda e abbigliamento nell'Antica Roma

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Nella Roma della tarda età repubblicana (primo secolo avanti Cristo) e della prima età imperiale (I secolo dopo Cristo) l'abbigliamento femminile era molto più complesso rispetto alle donne dell'antica Grecia.

Cecilia Metella, matrona romana dei tempi della repubblica.

Abbigliamento femminile, da un dipinto di Lawrence Alma-Tadema.












Le matrone romane indossavano come indumenta il perizoma, una fascia per il seno (strophiummamillareo una guaina (capetium) e una leggera tunica subuculaintessuta con lana o lino ed in genere prive di maniche.
Sopra la subucula si indossava la stola.
La stola era una tunica ampia e lunga appunto fino ai piedi, fermata alla vita da un cingulum, una cintura, e generalmente si faceva uso di un succingulumper formare un secondo kolpos (sbuffo di stoffa) più ricco all'altezza delle anche.

La recta, era una tunica bianca sprovvista di maniche, aderente alla vita e lievemente scampanata in basso. Era il vestito delle giovani spose romane, completato dal flammeum, ampio velo di color giallo fiamma (da cui il nome) da appoggiare sul capo e fatto scendere sul retro.
Al di sopra delle tuniche le donne indossavano un mantello detto palla.
La palla era il classico mantello femminile. Di forma rettangolare simile al mantello greco, veniva indossata in modi svariati, poggiandone un lembo sul capo. 
Ecco Giulia, figlia dell'imperatore Augusto, con indosso la tunica a spola e il mantello a palliata.



Statua di Livia Drusilla, imperatrice consorte di Augusto, con stola e palla

Mentre gli uomini indossavano la toga e non portavano copricapi riparandosi dal sole o dalla pioggia con un lembo del mantello o sollevando il cappuccio (cucullus) della loro paenula, la donna romana metteva tra i capelli un nastro di color rosso porpora o un tutulus, una larga benda collocata a forma di cono sulla fronte.
La matrona aveva poi di solito annodato al braccio un fazzoletto, la mappa, per pulire il viso dalla polvere e dal sudore. Il muccinium destinato a soffiarsi il naso, non comparve prima della fine del III secolo d.C.  La domina aveva poi un ventaglio per rinfrescarsi e cacciare le mosche e un ombrello, non richiudibile, per ripararsi dal sole.
Per proteggersi dalle intemperie poteva essere indossato un mantello con cappuccio, byrrus, un indumento che si è tramandato fino al giorno d'oggi in Nordafrica, col nome, derivato dal latino, di burnus.
Le donne si adornavano con pettini, spille (fibulae) e, se potevano permetterseli, con numerosi gioielli: orecchini, collane, catenelle (catellae) intorno al collo, anelli alle dita, al braccio e alle caviglie.

domenica 17 giugno 2012

Gothian. Capitolo 71. Marvin incontra il Signore delle Foreste



Nel cuore della Foresta di Broceland viveva Cernunnos, il dio protettore dei boschi, immortale e venerato dai Keltar, ma nel contempo temuto, per la sua natura ambigua.
C'era anche un detto che lo riguardava, e che giocava sulla sua natura arborea per esprimere un concetto più complesso.
L'ambiguità mette radici dove il pensiero va a morire.
Nessuno sapeva esattamente dove vivesse Cernunnos.
Secondo i druidi egli per lo più si trovava in un'altra dimensione, e interveniva soltanto se lo riteneva necessario, o se qualcuno lo evocava.
Il luogo sacro dove spesso avveniva l'evocazione di Kernunnos era una radura al centro di Broceland, o come la chiamavano i Keltar del luogo, la foresta di Broceliande.
Non era facile arrivarvi, e nessuno ormai ne conosceva la strada.
La selva nera, la selva oscura, il bosco atro... erano tutti nomi per evocare il concetto di smarrimento dell'anima.
Non ci sono sentieri, a Broceland. 
Marvin aveva vagato nell'ombra, seguendo l'istinto, le percezioni, le premonizioni.
Sono allucinazioni, o sono vere?
Aveva visto luci verdi nel buio che gli facevano strada. Si diceva fossero i folletti, spiriti minori della foresta.
Seguendoli, era riuscito ad arrivare in un luogo in cui le sue percezioni erano diventate più forti, e poteva quasi sentire e vedere muoversi la foresta intorno a lui.
Questa foresta è un unico organismo. Tutto è collegato con tutto.
Marvin si sentiva parte di esso.
Dopotutto Cernunnos era l'antenato della moglie di Vorkidex, Ygerne, e quindi era suo antenato, così come lo erano Belenos ed Eclion.
Io e Ygerne eravamo una cosa sola  intervenne Vorkidex.



Marvin ricordava tutto di Ygerne, persino i momenti intimi che Vorkidex aveva vissuto con lei.
Ti prego Vorkidex, non distrarmi con i ricordi, devo concentrarmi sul presente.
E il presente era quel cerchio di pietre, lo Stonehenge.
Lì era giunto, intenzionato ad evocarlo per ottenere un consiglio e un sostegno in quel momento così travagliato.
Il luogo era circondato da monoliti, disposti in un cerchio sacro.



Marvin conosceva il rituale di evocazione. Si pose al centro del cerchio, seduto, con le gambe incrociate, e poi chiuse gli occhi, ed iniziò a pregare.
La preghiera non è una supplica, è un'energia che dà forza all'entità sovrumana che viene evocata.
Così gli era stato insegnato da Halfgan e poi dallo stesso Arcidruido.
Gwydion osservata a distanza, pronto a intervenire se qualcosa fosse andato storto.
Mentre Marvin si trovava in quel sacro cerchio, la personalità di Vorkidex si risvegliò:
"C'è stato un tempo in cui questo era uno dei luoghi più importanti del nostro mondo, un cancello tra questa dimensione e quella degli Ahura e dei Deva. Solo i Profeti potevano invocare gli dei senza rischiare la morte"
Se non sono il vostro Profeta, allora è meglio che si veda subito. Ora lasciami pregare il divino Cernunnos!
L'attesa fu lunga, ma alla fine il potente angelo evocato, il Signore delle Foreste, il divino Cernunnos, si manifestò. Era una strana creatura a metà tra un uomo e un albero, e con corna di ariete.



<<Spero che tu abbia un valido motivo per disturbare la mia quiete, ragazzo!>>
Marvin accolse con umiltà questo esordio piuttosto brutale.
<<Divino Cernunnos, non mi sarei mai permesso di farlo se la situazione non fosse così grave>>
Quello strano essere, con un volto scolpito nel legno, riusciva però a mutare forma continuamente:
<<So come stanno le cose, ma tu sei sicuro di voler conoscere il mio parere? Potrebbe non piacerti!>>
Il giovane Vorkidian annuì:
<<Ne sono sicuro, Venerabile. Ti prego di dirmi come tu vedi le cose che stanno accadendo, e puoi darmi un consiglio su come mi debbo comportare>>
Kernunnos tacque a lungo, poi, con voce roca e atona, dichiarò:
<<Vedo quello che è sempre accaduto: angeli e demoni che stringono un Patto per evitare una guerra che porterebbe alla distruzione del cosmo. Tu sei la personificazione di questo patto. Discendi da Eclion e da Belenos, da un demone e da un angelo. Sii dunque garante di questo Nuovo Patto: stai sopra le parti, non schierarti né col Male né col Bene. Pensa solo a mantenere la pace>>
Quella risposta deluse profondamente Marvin:
<<Dunque non c'è speranza che il Bene trionfi? Dovrei forse fare un patto col Diavolo?>>
Il Signore delle foreste rise:
<<Conosci gli Arcani Supremi. I due principi si equivalgono, e si mescolano inscindibilmente tra loro, tanto che spesso è impossibile capire cosa sia Male e cosa sia Bene, cosa sia giusto e cosa sia ingiusto. Ma la guerra è sicuramente un male, e se tu desideri la guerra, allora sei malvagio come tutti gli Eclionner prima di te>>
Marvin sentiva che c'era qualcosa che gli sfuggiva in tutto questo, qualcosa di non convincente:
<<E' un male la legittima difesa? Dovrei forse permettere che i Keltar vengano schiavizzati per altri mille anni, come quando deposero le armi davanti ad Arexatan Eclionner?>>



Kernunnos apparve colpito dalla tenacia argomentativa del giovane:
<<Sento in te la voce di Vorkidex. Dimmi, è una voce di libertà o una voce di vendetta?>>
Marvin sentiva fremere Vorkidex dentro di sé, ma lo mise a tacere:
<<E' una voce di giustizia. I Keltar hanno il diritto di ricostruire il loro regno. E visto che Arexatan è rinato nel mio fratellastro Elner, Vorkidex ha diritto ad una seconda possibilità. Ma da soli non possiamo farcela. Dobbiamo trovare alleati. Ma non voglio allearmi con i demoni!>>
Era una questione eterna, nella morale, nella politica e nella guerra.
Il Signore della Foresta aveva sentito ripetersela infinite volte.
<<Ovunque ci sia potere, c'è qualcosa di demoniaco. Il potere e il Male sono inscindibili>>
Marvin scosse il capo violentemente:
<<No, io non sono disposto ad accettare alcun compromesso col Male! Non ho mai cercato il potere per ambizione: mi è stato conferito come uno strumento per salvare i Keltar dalla morsa dei Vampiri del Nord e dei Lathear del Sud. Una volta che questo sarà compiuto, rinuncerò ad ogni potere!>>
Kernunnos rise di gusto:
<<Dicono tutti così, all'inizio. Poi si abituano. Non credere di essere migliore degli altri. Sei un Eclionner, non dimenticarlo! Ora spetta a te decidere: se non ti allei con almeno un demone, non potrai impedire ai Lathear di Elner XI di arrivare fino a qui, dove poi si scontrerebbero col Conte Fenrik, in una guerra così distruttiva che porterebbe alla fine del mondo, alla Conflagrazione Universale!>>
Marvin impallidì:
<<E quale sarebbe l'altra alternativa?>>
Kernunnos sorrise:
<<Stipulare un Nuovo Patto, un'alleanza con Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, e con suo padre Atar, demone del Fuoco, l'unico che può sconfiggere il Conte Fenrik, e liberare il regno degli Alfar>>
Marvin non era convinto:
<<Deve esserci una terza alternativa! E giuro che la scoprirò! Forse Vivien, la Dama del Lago presso la Sorgente, mi sarà di maggiore aiuto rispetto a te. Tu hai ceduto al Lato Oscuro, hai perso la speranza, e chi perde la speranza, ha perso tutto!>>


N.d.A.

La foresta di Broceland o Brocelandia o Broceliande si trova nella Bretagna francese, l'antica Armorica. Fu occupata dai Britanni insulari quando i Sassoni invasero la Britannia. I Britanni continentali sono detti Bretoni. Il ciclo bretone comprende i romanzi cavallereschi e cortesi che furono elaborati o ambientati nella Bretagna francese o nella Grande Bretagna, cioè quella insulare, la Britannia.

Cernunnos è una divinità celtica.

"L'ambiguità mette radici dove il pensiero va a morire" è tratta dalla canzone "Fiore di melograno" cantata da Mia Martini negli anni '70.

Re Vorkidex è ispirato alla figura di Vercingetorige. Il nome è anche influenzato da quello di Vortigern che regnò in Britannia prima di Uter Pendragon, padre di Artù.

L'idea della foresta come unico organismo è presente nella letteratura fantasy a partire da Tolkien e trova nel cinema una ottima espressione nel film "Avatar".

Il centro della foresta è contrassegnato da un anello di Dolmen simile a Stonehenge. Questi megaliti furono eretti da popolazioni precedenti a quelle celtiche, però i druidi li elessero a luoghi sacri.

Cenrunnos è raffigurato come l'Ent Barbalbero ne "Il signore degli anelli".

Arexatan Eclionner che sottomette i Keltar è raffigurato come Giulio Cesare che sottomette i Galli e i Celti belgi e aquitani.


sabato 16 giugno 2012

Sondaggio: quale tonalità di "viola" preferite?


Viola
— Coordinate del colore —
HEX#8F00FF
RGBB(rgb)(143, 0, 255)
CMYKH(cmyk)(44, 100, 0, 0)
HSV(hsv)(274°, 100%, 100%)
B: normalizzato a [0-255] (byte)
H: normalizzato a [0-100] (cento)

































Il colore "viola" ha diverse tonalità e gradazioni, che vanno dall' indaco (ultimo dei "blu") al lilla, (ultimo dei "viola" prima dei "rosa", ma qui potrei sbagliarmi, per cui invito le mie lettrici a correggermi! ) Il color lavanda è più scuro del lilla, mentre i colori malva e glicine sono più chiari. Il rosa si ottiene per intensità. Per esempio il "fucsia" rientra tra i "rosa" o i "viola"?

In fisica ottica il colore viola è uno dei colori dello spettro che l'uomo riesce a vedere. È quello associato alla frequenza più alta ed alla lunghezza d'onda più corta compresa nell'intervallo tra i 420 e i 380

In pittura si dice che il viola è un colore secondario, in quanto deriva dalla mescolanza dei colori primari azzurro ciano e rosso magenta.

In cromoterapia costituisce una sintesi delle qualità simboliche connesse ai due. Così che la passione, la violenta irruenza del rosso, incontrando la tranquillità e la trascendenza del blu, genera la temperanza del viola.

Vi piace il viola? Quale tipo di viola preferite?






Il viola è il colore dei paramenti liturgici usati nei periodi di purificazione penitenziale (Avvento e Quaresima).
In inglese si distingue tra il violetto, "purple" e il viola vero e proprio "violet".




Varie gradazioni di viola: qual è quella vera?


Il color prugna nei capelli 



A voi la parola!




venerdì 15 giugno 2012

Gothian. Capitolo 70. Marigold si allea con Bial l'Eunuco

Charlize-Theron-Snow-White-andthe-Huntsman

L'incontro era stato organizzato nella massima segretezza, e nessuno poteva saperlo meglio di Bial l'Eunuco, che per vent'anni era stato il capo dei servizi segreti imperiali.
Questa volta però sul trono c'era un'imperatrice diversa, Marigold di Gothian, la Dama Gialla, "nome d'arte" della venerabile Edwina Ataris, l'Immortale, la figlia del Fuoco.
Bial aveva viaggiato in incognito, travestito da donna, cosa che gli risultava molto più facile che apparire un uomo, per quanto evirato.
Quando però era giunto nell'Acropoli di Lathena ed era stato ammesso nella Piramide imperiale, aveva avuto il permesso di indossare di nuovo il suo abituale mantello nero.



Certo era tutta un'altra cosa rientrare negli appartamenti privati che erano stati di Ellis e vederli trasformati da questa nuova sovrana che era, nella mente di Bial, sostanzialmente una strega, per quanto di bell'aspetto.
Ai tempi di Ellis, Bial deteneva anche l'incarico di Primicerius Sacri Cubicoli, cioè di custode della sacra stanza da letto dell'imperatrice.
Ed era proprio lì che l'incontro con la nuova sovrana avvenne.
Marigold lo attendeva in piedi, con aria stranamente gentile e amichevole.
Temo gli Alfar, anche quando portano doni!
Era una riminiscenza, contraffatta, di un antico poema dei Lathear.
Timeo Danaos, et dona ferentis
I Danai erano stati i dominatori del Continente Occidentale, ed avevano costretto i Lathear a fuggire verso il Continente Centrale, dove arrivarono alle foci del fiume Lathe, da cui avevano preso il nome, prima si chiamavano Rumi..
Con questo spirito, l'Eunuco si inginocchiò e baciò l'anello imperiale della Dama Gialla, un diamante altrettanto giallo!



<<Vostra Maestà Imperiale>> disse, rimanendo in ginocchio a capo chino.
Marigold, mostrando ancora quella strana ed inquietante gentilezza, così fuori luogo in una donna acida come lei, rispose con voce soave, prendendo le mani dell'altro:
<<Vi prego alzatevi, Lord Bial, questa era casa vostra, fino a un mese fa, e sono io l'intrusa!>>
Bial, cercando di essere nel contempo cortese ed ironico, rispose:
<<Questa reggia, Maestà, vi ha atteso per mille anni! Ed ora è illuminata dalla vostra dorata presenza>>
La Dama Gialla non era solita farsi incantare dai complimenti di persone notoriamente ipocrite come Bial, ma quel giorno aveva impostato tutto il suo atteggiamento alla pazienza diplomatica.
<<Lord Bial, prego accomodatevi. Devo parlarvi di qualcosa di molto importante, ed ho bisogno del vostro consiglio>>
Bial rimase sorpreso: quella donna non aveva mai ascoltato il consiglio di nessuno, tranne che quello di suo padre Atar, demone del Fuoco Distruttore.

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<<Nel Continente Centrale si sta preparando una guerra che non è solo tra re e popoli, ma anche, e soprattutto, tra demoni e angeli, e anche all'interno delle gerarchie demoniache, vi è uno scontro per il potere. Lo scontro è tra il demone Eclion, signore delle Tenebre e...



e tra Gothar, signore dei Ghiacci, detto il Consigliere, perché i suoi consigli....



...sono quelli più ascoltati da Ahriman, il dio del Male>>
Bial annuì: conosceva bene queste dinamiche, per quanto non fosse stato iniziato agli Arcani Supremi. Nella lotta tra Eclion e Gothar, chiaramente il padre di Marigold, Atar, era l'ago della bilancia.
<<Pensavo, Maestà, che voi aveste già scelto di allearvi con Eclion>>
Marigold apparve turbata:
<<Mio padre Atar non intende schierarsi a favore di nessuno dei due contendenti. Pare invece propenso a favorire un Nuovo Patto che preveda l'alleanza tra me, voi, Masrek Eclionner e suo figlio Marvin, con la benedizione dell'angelo del sole Belenos, di quello delle foreste Kernunnos e di quello della ninfa delle acque, Vivien. Questo patto prevede l'eliminazione di Elner XI, che è vostro nemico, e del Conte Fenrik di Gothian. E infine il mio matrimonio con Marvin Eclionner-Vorkidian>>
L'Eunuco non si era aspettato quella mossa. Credeva che il patto si sarebbe concluso tra Elner e Marvin, e che quest'ultimo avrebbe sposato Alienor di Alfarian, e tutti insieme avrebbero sconfitto Fenrik.
<<Voi e Marvin Vorkidian? Ma avete atteso per mille anni di potervi ricongiungere con Arexatan...>>
L'imperatrice annuì.
<<La personalità di Elner XI si è rivelata più forte di quel che pensassi e le altre memorie di Arexatan sono state inquinate. Ne è nato un ibrido che mi fa orrore>>
Bial lo sapeva da molto tempo, ma continuava a fingersi meravigliato:
<<In ogni caso dovreste cercare un compagno di puro sangue Eclionner. E Marvin Vorkidian...>>
La Dama Gialla si inalberò:
<<Marvin Eclionner-Vorkidian! E' importante il cognome di suo padre! E comunque per me non è un problema cambiare marito. Questo sarebbe il quarto... certo un po' troppo giovane, ma io sono un'immortale!>>



Bial fissò la Dama Gialla negli occhi color ambra:
<<Quale sarà il mio ruolo in tutto questo? E soprattutto, quale sarà la mia ricompensa?>>
Marigold sorrise:
<<Mi piacciono le persone che parlano chiaro e vengono subito al dunque. Riguardo al premio, mi pare ovvio: se farete bene il vostro lavoro, sarete reintegrato nel ruolo di Ministro dei Servizi Segreti. Quanto al vostro ruolo, Lord Bial, sarebbe come sempre quello di intermediario. Vi rivolgerete ad Ellis, su cui avete molto ascendente, e lei convincerà Masrek a portare suo figlio dalla mia parte. Del resto anche gli angeli Belenos e Cernunnos stanno per comunicare a Marvin questa proposta>>
L'Eunuco ricambiò il sorriso:
<<Il vostro secondo marito, il Conte Fenrik, avrebbe definito questa proposta come "un'offerta che non si può rifiutare">>
La Dama Gialla rise, ricordando il precedente coniuge e le sue famose perifrasi.
<<E' un sì?>>
Anche Bial rise:
<<Ovviamente è un sì! Credevate che potessi starmene in un angolo lontano dagli intrighi? Mi permetto di dirvi che avete preso un'ottima decisione rivolgendovi a me. Considerate l'alleanza come già conclusa. Presto il Nuovo Patto sarà stipulato!>>


N.d.A.

Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
Bial l'Eunuco è interpretato da Bill Kaulitz, cantante dei Tokio Hotel.
Belenus e Cernunnos sono divinità celtiche.

giovedì 14 giugno 2012

Abbigliamento nell'Antica Grecia

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Ancient Greece Clothing - www.style2designer.com:

Ancient Greece clothes:

The fine draperies of the Greco-Roman costumes./ Paul Louis de Giaffie... ([1926-1927]):

Ancient+Greek+Clothing | ancient greek clothing | Evening and wedding dress salon:


Ancient Greece | Gabi's Paper Dolls:




L'abbigliamento nell'antica Grecia era di carattere molto semplice, spesso costituito da un unico abito, un rettangolo di stoffa, non cucito, ma drappeggiato intorno al corpo, con stili pressoché identici sia nell'abbigliamento maschile che in quello femminile.
L'unico capo a fare parte unicamente del guardaroba femminile era il peplo





Il peplo consisteva essenzialmente in un panno di lana fissato al fianco da una cintura, che forma le tipiche pieghe, normalmente aperto su un lato (il destro) e fermato sulla spalla da fibule.
Sia gli uomini che le donne potevano indossare il chitone.

Particilare di cratere campano, con scena di donne offerenti. IV secolo a. C.

Il chitone era una lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle da bottoni, o da una cucitura,. Nel corso degli anni il chitone fu relegato ad abito per le circostanze formali e le cerimonie solenni, e sostituito a partire dal V secolo dal più pratico chitoniskos, lunga sino alle ginocchia e fermata in vita da una cintura.



Tale moda rimase sostanzialmente invariata nel corso degli anni, in cui cambiarono soltanto i tessuti ed i materiali utilizzati ed il modo in cui essi venivano indossati, a seconda del quale era possibile distinguere il diverso ceto sociale dell'indossatore. Gli uomini liberi lo indossavano fissato su entrambe le spalle, e spesso con l'illusione di due piccole maniche. Gli schiavi invece ne indossavano una versione meno pregiata, e fissata su una sola spalla, in modo da riconoscere la loro condizione e permettere loro maggiore comodità nel lavoro. La versione destinata ai bambini invece era lasciata libera senza cintura, così come quella indossata dai soldati al di sotto delle corazze. Materiale maggiormente diffuso era la lana, e soltanto in rare occasioni il lino, mentre all'epoca il cotone non era conosciuto (la pianta era originaria dell'India e fu introdotta solo dai mercanti Arabi): al posto del cotone si usava il lino egiziano.