Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 2 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 18. Le regine cattive sono le principesse che non sono state salvate
<<Lei è stato molto diretto con me, lord Waldemar ed io lo sarò altrettanto. I suoi sospetti riguardo a Jessica sono fondati. Stia dunque attento a non farsi manipolare da lei e dalla setta guidata dalla sua famiglia. Gli Iniziati potranno anche mettervi sul trono, ma Jessica sarà una regina cattiva, e la farà soffrire, Waldemar, come ha fatto soffrire me e tutti coloro che l'hanno amata>>
La dichiarazione di Andrei Ulienko parevano sensate e sincere e Waldemar non aveva dubbi sul fatto che Jessica l'avrebbe fatto soffrire.
Quello era stato evidente fin dall'inizio, eppure non si era sottratto a tale minaccia.
Non c'è rosa senza spine. Amare significa anche mettere in conto l'eventualità del fallimento.
Nel caso di Jessica si trattava quasi di una certezza, poiché la sua personalità si era formata passando attraverso il dolore, tanto che Waldemar citò una frase che aveva sentito da qualche parte, poco tempo prima, forse in relazione ad un film:
<<Le regine cattive sono le principesse che non sono state salvate.
Forse Jessica può essere ancora salvata>>
Andrei si sentì sotto accusa:
<<Salvare Jessica?Avrei dovuto salvarla io? E da chi, poi?>>
L'altro sospirò:
<<Salvarla da se stessa, in primo luogo, e poi dalle cattive influenze degli Iniziati>>
Ulienko scosse il capo:
<<Io non oso mettermi contro di loro. Almeno, non apertamente>>
Gli occhi di Waldemar si fecero attenti:
<<Conosce i nomi di qualcuno di loro? Qualcuno di queste parti, che è in contatto con Jessica>>
Andrei gli si avvicinò e parlò a voce bassa:
<<Le posso fare il nome di un giovane Iniziato molto vicino a Jessica: si chiama Ivan Kaspar, è un ingegnere di Estgot. Poi ci sono altri personaggi insospettabili, di cui mi è stato vietato espressamente di parlare>>
Waldemar capì che tra essi dovevano esserci tutti i Massoni che facevano il doppio gioco infiltrandosi tra gli Iniziati, o viceversa,
Tra di loro c'è senz'altro anche il ministro Kaiserring.
Ma non era ancora giunto il momento per sfidare apertamente il suo nemico.
<<Mi parli di questo Ivan Kaspar>>
Ulienko colse la balla al balzo:
<<E' un giovane promettente, avrà al massimo 25 anni, ma è già avviato ad una brillante carriera. La sua famiglia godeva di una certa influenza, ad Estogt, prima della guerra civile.
Erano ben accetti nel salotto di Glynis Burke Roche, la nonna di Jessica, e sono fuggiti con lei in America, quando scoppiò la guerra. Un anno fa, tuttavia, lui è tornato, fresco di laurea al MIT di Boston, per prendersi la sua rivincita.
Le mie fonti dicono che ha superato brillantemente l'Iniziazione agli Arcani Supremi>>
Waldemar si rese conto che Kaspar era il suo avversario più diretto:
<<In cosa consiste questa Iniziazione?>>
Andrei sollevò i palmi delle mani:
<<E' uno dei loro massimi segreti. Si dice che molti che ci hanno provato in molti, ma solo pochi l'hanno superata>>
<<Hanno provato e hanno fallito?>>interloquì Waldemar
<<Hanno fallito e sono morti!>> fu la risposta lapidaria di Ulienko
<<E invece Kaspar è sopravvissuto. E' un osso duro>>
Ulienko pareva invidioso nei confronti di costui:
<<Sì, ed ha una pessima influenza su Jessica. E' un uomo pericoloso!>>
Waldemar sorrise:
<<Mi hanno detto la stessa cosa di lei, dottor Ulienko>>
L'altro rimase impassibile:
<<Se è per questo, lo dicono anche di lei, Lord Waldemar.
La verità è che viviamo in tempi difficili e in luoghi degradati: il pericolo è ovunque, non sappiamo di chi fidarci, ma ci sono pericoli maggiori e pericoli minori.
Le sto offrendo una possibilità di scelta, fidarsi di me o fidarsi di Jessica e dei suoi amici Iniziati>>
<<Io intendo salvare Jessica da queste manovre di palazzo>>
<<Jessica non vuole essere salvata, Lord Waldemar. Chi non si salva da sé, non lo salva nessuno. Pensate piuttosto a salvare voi stesso: il ministro Kaiserring sa essere molto clemente con chi decide di diventare un suo informatore in partibus infidelium>>
Il sorriso di Waldemar divenne sarcastico:
<<Scegliere tra diventare una spia della Massoneria del ministro Kaiserring o un adepto degli Iniziati della famiglia Burke Roche mi pare come dover decidere di che morte morire.
Se proprio dovrò farlo, credo che farò come Socrate: berrò la cicuta.
Quel grande sapiente, mentre moriva, diceva che il freddo della morte si sente giungere dai basso. Era una metafora dei nostri bassi istinti.
Io non ho bevuto la cicuta, eppure adesso il freddo mi giunge fino al cuore>>
domenica 1 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 17. La Via della Mano Sinistra
Come previsto, Andrei Ulienko, direttore dell'agenzia delle imposte di Estgot, fedelissimo del ministro Kaiserring, si presentò a Sleepy Providence nel pomeriggio, per "dare il benvenuto" al nuovo governatore Roman Waldemar.
Ulienko era un trentacinquenne di bella presenza, sicuramente più atletico e prestante di Waldemar,
e si presentò con modi gentili e garbati.
Waldemar volle però arrivare subito al punto:
<<La governante, miss Jessica Baumann, mi ha detto che lei, dottor Ulienko, è stato il suo ex fidanzato>>
Lui confermò:
<<E' vero. Siamo stati insieme per due anni>>
Waldemar abbassò la voce e con aria complice gli chiese:
<<Se non sono indiscreto, qual è stata la causa della separazione?>>
Ulienko alzò e abbassò le spalle:
<<Incompatibilità di carattere. Jessica ha una personalità piuttosto autoritaria e instabile. Un anno fa ha incominciato a presentare sbalzi di umore piuttosto forti. Nei momenti di crisi mi rivolgeva accuse strane e alludeva a misteriosi complotti, a stravaganti cospirazioni. Parlava di cose strane, come il Grande Occhio che Tutto Vede. Io non ero disposto a tollerare tutto questo>>
Waldemar annuì:
<<E allora come mai Jessica è stata confermata come governante, pur presentando queste... ehm... alterazioni della personalità?>>
Ulienko allargò le braccia:
<<Ordini del ministro Kaisserring. I suoi comandi non si discutono>>
Waldemar capì che si trovava di fronte a un osso duro:
<<Per la serie: non capisco, ma mi adeguo. Mi dica, dottor Ulienko, lei ha mai sentito parlare della setta degli Iniziati agli Arcani Supremi?>>
Lui rise:
<<Oh, ma certo! Jessica ne parlava in continuazione! E' una sua idea fissa. Povera ragazza!
Ha sofferto tanto dopo la morte dei suoi genitori e aveva bisogno di dare la colpa a qualcuno e così si è inventata tante storie senza né capo, né coda. Non bisogna darle corda, su questi argomenti!>>
Waldemar sorrise a sua volta:
<<Sono d'accordo con lei, ma non tutto ciò di cui Jessica parla è frutto di fantasia. La setta degli Iniziati esiste sul serio. Io conoscevo una certa Virginia Dracu, che mi parlò delle stesse cose. Era una parente di Jessica e le somigliava molto, anche se era più bella.
<<Una parente? Be', allora immagino che la pazzia sia una cosa di famiglia!>> tagliò corto Ulienko, che al sentire il nome di Virginia Dracu si era leggermente alterato.
Waldemar capì di aver trovato la traccia giusta da seguire:
<<E' probabile. La cosa singolare, però, è che le stesse cose mi furono riferite da altre persone di assoluta lucidità mentale, come il filologo Luca Bosco, il bibliofilo Dean Corso, l'editore Boris Balkan e persino da Lord Francis Oakwood, Duca di Albany>>
Ulienko si accigliò:
<<Sono tutti nemici politici del ministro Kaiserring. E' anche a causa di queste cattive compagnie che lei è stato esiliato. Ma lei è un uomo intelligente, Waldemar, e il ministro, nella sua infinita clemenza, crede che lei possa essere recuperabile alla nostra causa>>
Waldemar rimase basito:
<<Quale causa?>>
L'altro sbuffò:
<<Suvvia, non faccia il finto tonto! Lei sa che ci sono due modi per accostarsi alle domande ultime sul senso dell'esistenza: un modo luminoso, che viene chiamato la Via della Mano Destra, ed è rappresentato dalle grandi religioni monoteiste, ma anche dalla Massoneria, di cui io e il ministro Kaiserring siamo onorati di far parte. Il Duca di Kent in persona ha chiesto di lei, dietro intercessione di sua sorella, la principessa Alexandra, l'onorevole lady Ogilvy>>
Waldemar non poté fare a meno di ricordare la cena di beneficenza in cui aveva conosciuto la principessa Alexandra di Kent, l'onorevole lady Ogilvy:
<<Come vede ho anche ottime frequentazioni>>
Ulienko annuì:
<<La Massoneria è molto preoccupata per il proliferare delle sette come quella degli Iniziati. Esse rappresentano un modo irrazionale e oscurantista di approccio al mistero, che è chiamato la Via della Mano Sinistra. Vi appartengono i movimenti neopagani, le sedicenti streghe della Wicca e alcune sette segrete, tra cui anche sette sataniche>>
Waldemar scosse il capo:
<<Ah ah, è ridicolo!>>
L'altro sorrise a sua volta:
<<Sono stati gli Iniziati che l'hanno condotta verso l'occultismo. Non le ha mai accennato alla Via della Mano Sinistra?>>
Waldemar ci pensò:
<<Ora che mi ci fa pensare, l'ho sentita pronunciare questa frase: "Ti offro carne corrotta. Con la Mano Sinistra te la porgo">>
Ulienko sgranò gli occhi:
<<E' una formula rituale. Disse a me la stessa identica frase la prima volta che facemmo l'amore! Ne deduco che anche lei è stato vittima delle capacità seduttive di questa strana ragazza>>
Waldemar si limitò a fissarlo:
<<Lei si ritiene una vittima di Jessica Burke Roche?>>
L'altro rimase spiazzato:
<<Perché l'ha chiamata con quel cognome?>>
Waldemar sorrise:
<<E' una Burke Roche per parte di madre. Appartiene alla dinastia del Serpente Rosso, a cui fu conferito l'Ordine del Dragone. Sa come è chiamato da queste parti?>>
Ulienko impallidì di colpo:
<<In lingua romena l'Ordine del Dragone è chiamato Dracula. Non mi dirà che lei crede ai vampiri, governatore Waldemar?>>
Lui rise:
<<Ah ah, Dio me ne liberi! No, non esistono i vampiri nel senso tradizionale del termine.
Ma la donna di cui le ho parlato prima, Virginia Dracu, era a tal punto piena di vita e di energia che qualcuno se ne insospettì. Il professor Gallo, un esperto di Storia delle religioni con cui Virginia scriveva la tesi di laurea, era un convinto sostenitore dell'esistenza del cosiddetto "vampirismo psicologico".
Questo accade quando in una coppia una delle due parti sottrae energie mentali all'altra. Virginia era così, ed è così anche Jessica, non è vero, dottor Ulienko?>>
Due parole su Sergiuzzo Mattarellum, il nuovo Presidente che piace ai cattocomunisti
Se non fosse stato figlio di Bernando Mattarella e fratello di Piersanti Mattarella, il timido, pacato e riservatissimo Sergiuzzo, come lo chiamano a Palermo, non sarebbe arrivato in cima al Colle.
Lo avrei visto bene come austero burocrate in un sonnacchioso ufficio palermitano.
Certo, in confronto agli altri nomi dei quirinabili che sono circolati in questi mesi, Mattarella si distingueva quantomeno per sobrietà e "fisico del ruolo": anziano, sguardo severo, aspetto irreprensibile.
E' tuttavia singolare che a riesumare politicamente questo antico dinasta democristiano, sia stato proprio il cosiddetto rottamatore.
Adesso i giornalisti fanno a gara a tessere le lodi sia del giovane premier che del neopresidente, quasi una beatificazione in vita.
Democristiano dunque, ma dell'ala sinistra, quella di Moro e di De Mita, che ha sempre strizzato l'occhio al PCI.
"Falce e mattarello", questo d'ora in avanti sarà il simbolo del Quirinale.
Sergiuzzo è in perfetta sintonia ideologica col pauperismo di Bergoglio, ma mentre Mattarella ne rappresenta il lato cupo e minaccioso, da inquisitore, il Papa ne rappresenta il lato buonista e chiacchierone, ma sono due facce della stessa medaglia: direi che mai come adesso Roma e il Vaticano sono tornate ad essere una cosa sola.
Lo avrei visto bene come austero burocrate in un sonnacchioso ufficio palermitano.
Certo, in confronto agli altri nomi dei quirinabili che sono circolati in questi mesi, Mattarella si distingueva quantomeno per sobrietà e "fisico del ruolo": anziano, sguardo severo, aspetto irreprensibile.
E' tuttavia singolare che a riesumare politicamente questo antico dinasta democristiano, sia stato proprio il cosiddetto rottamatore.
Adesso i giornalisti fanno a gara a tessere le lodi sia del giovane premier che del neopresidente, quasi una beatificazione in vita.
Democristiano dunque, ma dell'ala sinistra, quella di Moro e di De Mita, che ha sempre strizzato l'occhio al PCI.
"Falce e mattarello", questo d'ora in avanti sarà il simbolo del Quirinale.
Sergiuzzo è in perfetta sintonia ideologica col pauperismo di Bergoglio, ma mentre Mattarella ne rappresenta il lato cupo e minaccioso, da inquisitore, il Papa ne rappresenta il lato buonista e chiacchierone, ma sono due facce della stessa medaglia: direi che mai come adesso Roma e il Vaticano sono tornate ad essere una cosa sola.
Berlusconi sta distruggendo il centro-destra (in effetti anche io preferisco il trattino, non mi piacciono i minestroni dove c'è dentro di tutto, preferirei che l'alternativa a Renzi fosse rappresentata da una alleanza tra un centro liberalconservatore e una destra nazionalpopolare) e non credo che sarà facile ricostruirlo, perché il regime catto-comunista ha dalla sua, oltre al Quirinale e al Vaticano, anche la Corte Costituzionale, gran parte della Magistratura e dei Mass-media, quasi tutta l'Intellighenzia, e anche l'appoggio esterno, fondamentale, della Finanza internazionale e della Troika, il che parrebbe un controsenso se non fosse vero il fatto che la sinistra ama così tanto i poveri che è felice quando può aumentarne il numero, impoverendo il ceto medio a vantaggio di istituzioni straniere e altre categorie amiche.
Speriamo che il Presidente Mattarella non sia di parte. Ma del resto ogni atto, ogni decisione, presuppone un'etica di riferimento, la quale a sua volta è spesso legata ad una ideologia o ad una religione. E allora le cose diventano molto complicate.
Speriamo che il Presidente Mattarella non sia di parte. Ma del resto ogni atto, ogni decisione, presuppone un'etica di riferimento, la quale a sua volta è spesso legata ad una ideologia o ad una religione. E allora le cose diventano molto complicate.
La morte di Balin a Moria
Balin era uno dei dodici accompagnatori di Thorin Scudodiquercia e Bilbo Baggins nella Ricerca di Erebor. Figlio di Fundin e fratello maggiore di Dwalin, nacque nell'anno 2763 della Terza Era. Balin fu mandato in esilio dal drago Smaug nell'anno 2770, insieme con i Nani della Montagna Solitaria sopravvissuti. Nell'anno 2790, Balin seguì Re Thráin IInella sanguinosa battaglia dei Nani e degli Orchi, dopo che si era sistemato per un po' in una colonia di Nani sui Monti Azzurri. Nel 2841, Balin iniziò una sventurata ricerca con Re Thráin II per ritornare a Erebor. Questo viaggio terminò con la scomparsa ed eventuale morte di Thráin II. Balin ritornò sui Monti Azzurri. Durante la Ricerca, esattamente un secolo dopo, lui e Bilbo divennero intimi amici. Molti anni dopo la distruzione di Smaug, Balin fu a capo di una spedizione per ricolonizzare Khazad-dûm a Moria, a cui parteciparono diversi nani di Erebor, con la disapprovazione di Dáin II Piediferro, fra cui: Ori, Óin, Frár, Lóni, Nali e Flói. Sebbene la colonia avesse un buon inizio, Balin fu ucciso dopo solo pochi anni, all'inizio di un assalto di Goblin che distrusse la colonia. Ad assisterlo nel momento del trapasso vi erano Ori, in qualità di scrivano e Oin in qualità di medico e farmacista.
Ne La Compagnia dell'Anello la Compagnia trovò la sua tomba, nella stanza di Marzebul, dove ci fu l'ultima difesa dei nani, che infine vennero trucidati. Il libro di Khazad-dûm venne ritrovato da Gandalf che lo diede a Gimli.
Dain Piediferro, successore di Thorin come Re sotto la Montagna
Dáin II Piediferro è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Compare con un ruolo secondario nel romanzo Lo Hobbite viene citato anche ne Il Signore degli Anelli e nei Racconti incompiuti.
All'interno del corpus dello scrittore, Dáin è un Nano, cugino di secondo grado di Thorin Scudodiquercia e, alla morte di quest'ultimo, Re Sotto la Montagna e Re del Popolo di Durin. Divenne famoso per aver ucciso l'orco Azog durante la battaglia di Nanduhirion. Secondo John D. Rateliff, Dáin svolge "un ruolo minore, ma fondamentale" ne Lo Hobbit, cioè quello di colmare il vuoto creato da Thorin dopo che egli cede alla malattia del drago[1].
Biografia
Per approfondire, vedi Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. |
Dáin è un discendente di Grór, il più giovane figlio di Dáin I della stirpe di Durin. Partecipa alla battaglia di Nanduhirion dove assiste impotente alla morte di suo padre Náin per mano dell'Orco Azog. Dáin affronta faccia a faccia il grosso orco e, alla fine, riesce ad ucciderlo in duello. La sua impresa diventa nota in tutta la Terra di Mezzo e, al termine della battaglia, il giovane nano viene eletto nuovo signore dei Nani dei Colli Ferrosi nelle Terre Selvagge[2].
Ne Lo Hobbit, Dáin accorre con cinquecento nani[3] in aiuto di Thorin Scudodiquercia, suo cugino di secondo grado. Thorin, infatti, aveva da poco riconquistato il tesoro di Erebored aveva bisogno dell'aiuto di Dáin per proteggerlo dagli uomini di Pontelagolungo e, soprattutto, dagli elfi silvani di re Thranduil.[4]. Giunti ai piedi della Montagna Solitaria, Dáin ed il suo esercito si ritrovano coinvolti nella sanguinosa battaglia dei cinque eserciti[5], nella quale Thorin perde la vita. Dáin, così, viene eletto Re Sotto la Montagna e Re del Popolo di Durin, il primo non in linea diretta[6].
Dáin viene ucciso durante la guerra dell'anello nel 3019 T.E., difendendo il corpo del suo alleato Re Brand di Dale davanti alle porte di Erebor. Gli succede il figlio Thorin III Elminpietra..
Adattamenti
Nella trilogia cinematografica de Lo Hobbit diretta da Peter Jackson, in cui compare soltanto nell'ultimo capitolo, Dáin è interpretato dall'attore scozzese Billy Connolly, che si è servito solo parzialmente del make-up sul set del film[7]. A differenza di tutti gli altri nani visti nelle due trilogie dirette da Jackson, Dáin è l'unico di essi che è stato ricreato in CGI nei dettagli estetici, poiché secondo il regista mezze giornate di trucco per poche scene del personaggio avrebbero solo rallentato i tempi[8][9]. Contrariamente al libro, egli non partecipa alla Battaglia di Azanulbizar, in cui uccide Azog dopo che questo ha spezzato il collo a suo padre Náin. Dáin parte dai Colli Ferrosi con circa 500 Nani verso Erebor per aiutare suo cugino Thorin Scudodiquercia a respingere le pretese degli Elfi e degli Uomini, ma con l'arrivo degli Orchi, le forze del bene decidono di allearsi per combattere il nemico comune. In battaglia, indossa un elmo gallico, brandisce un martello e cavalca un cinghiale, mentre i suoi consanguinei cavalcano gli arieti. Dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti, in cui Thorin, Fili e Kili vengono uccisi, Dàin diventa il nuovo Re di Erebor, ma la sua incoronazione verrà mostrata solo nella versione estesa[10].
Note
- ^ Rateliff, p. 703.
- ^ J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, appendice A "Il popolo di Durin".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 16 - "Un ladro nella notte".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 15 - "Le nuvole si addensano...".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 17 - "... e scoppia il temporale".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 18 - "Il viaggio di ritorno".
- ^ Lo Hobbit: Racconto di un Ritorno, Billy Connolly torna sul set, BadTaste.it, 13 aprile 2014. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ (EN) Big Yin replaced with CGI Connolly in Hobbit flick, thescottishsun.co.uk, 4 dicembre 2014. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ (EN) The Hobbit: the Battle of the Five Armies review: ‘much to enjoy but a stumble at the finish’, theonering.net, 2 dicembre 2014. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate, ecco le scene che mancano all’appello!, BadTaste.it, 25 dicembre 2014. URL consultato il 10 gennaio 2015.
Bibliografia
- J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Adelphi, 1989, ISBN 88-459-0688-4.
- (EN) John D. Rateliff, The History of the Hobbit, Part 2: Return to Bag End, Houghton Mifflin Harcourt, 2007, ISBN 978-0-00-725066-
sabato 31 gennaio 2015
I funerali di Thorin, Fili e Kili
Queste scene compariranno nell'extended edition de La battaglia delle cinque armate.
I Capitani dei Dunedain antenati di Aragorn
Capitani dei Dúnedain
I Capitani dei Raminghi del nord erano i discendenti dei Re di Arnor, i quali a loro volta, come si è detto, discendevano da Elendil e Isildur, primi re númenóreani nella Terra di Mezzo. Mentre a Gondor Eärnur, ultimo dei Re, scomparve lasciando il regno nelle mani dei Sovrintendenti, ad Arnor la stirpe dei Dúnedain andò pian piano estinguendosi, finché non sopravvisse un unico ramo della Casa di Elendil, la Linea di Valandil, il figlio minore di Isildur.
Gli appartenenti a questa linea vennero chiamati Eredi d'Isildur o, appunto, Capitani dei Dúnedain: il primo fu Aranath, figlio dell'ultimo Re di Arnor, Arvedui, e il titolo fu tramandato di padre in figlio fino ad Aragorn II, figlio di Arathorn II e Gilraen, che dopo la Guerra dell'Anello divenne Re dei Regni Riuniti di Gondor e di Arnor, sciogliendo la congregazione dei Raminghi, che ormai avevano perso la loro utilità di difesa.
I Capitani dei Dúnedain si tramandarono di generazione in generazione i simboli della famiglia: l'Anello di Barahir, lo Scettro di Annúminas e i frammenti della spada Narsil, riforgiata per Aragorn durante la Guerra dell'Anello col nome di Andúril.
# | Nome | Data (T.E.) |
I | Aranarth | 1975 – 2106 |
II | Arahael | 2106 – 2177 |
III | Aranuir | 2177 – 2247 |
IV | Aravir | 2247 – 2319 |
V | Aragorn | 2319 – 2327 |
VI | Araglas | 2327 – 2455 |
VII | Arahad | 2455 – 2523 |
VIII | Aragost | 2523 – 2588 |
IX | Aravorn | 2588 – 2654 |
X | Arahad II | 2654 – 2719 |
XI | Arassuil | 2719 – 2784 |
XII | Arathorn I | 2784 - 2848 |
XIII | Argonui | 2848 – 2912 |
XIV | Arador | 2912–2930 |
XV | Arathorn II | 2930 – 2933 |
XVI | Aragorn II | 2933 |
Adattamenti
I Raminghi del Nord (e con essi la Grigia Compagnia) sono praticamente omessi nei film di Peter Jackson (La Compagnia dell'Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re) salvo un cenno nella versione estesa in DVD. Qui sono chiamati "Raminghi Dúnedain", probabilmente per distinguerli da quelli dell'Ithilien, anche se Tolkien aveva catalogato entrambi i gruppi come appartenenti al popolo dei Dúnedain.
I Raminghi del Nord appaiono con un ruolo di rilievo nel fan-film Born of Hope, dove combattono contro le forze di Sauron inviate da Dol Guldur.
Le tre Case degli Edain
Gli Edain (singolare Adan) sono una popolazione di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Furono chiamati così quegli Uomini che vissero nel Beleriand durante la Prima Era, ed erano amichevoli con gli Elfi.
La parola sindarin Adan, Edain (come quella quenya Atan, Atani) significa letteralmente "Seconda Gente", e venne originariamente riferito a tutta la razza degli Uomini, che furono i secondogeniti tra i Figli di Ilúvatar, ma più tardi rimase solamente agli Uomini del Beleriand e ai loro discendenti.
Essi si divisero in tre grandi Case o Tribù, per cui spesso sono detti "Uomini delle tre Case":
- La Casa di Bëor: essi erano scuri di capelli e di fisico robusto, e più rassomiglianti ai Noldor rispetto a tutti gli altri Elfi: tipicamente alti, di statura non dissimile da quella dei Noldor, tra i 180 e i 195 cm per i maschi e tra i 170 e i 180 per le donne. Furono in principio scoperti da Finrod Felagund, Signore di Nargothrond, e sotto la sua guida giunsero fino alle terre del Signore dei Noldorin, Amrod, in un luogo poi nominato Estolad. Rimasero leali alla Casa di Finarfin, e più tardi si stabilirono nelle terre di Dorthonion. Da questa casa discesero i Dunedain.
- La Seconda Casa, conosciuta in seguito come Haladin o Casa di Haleth: costoro erano un popolo molto chiuso, scuri di capelli ma più piccoli di statura rispetto ai Bëoriani. Essi vissero sempre separati dagli altri Uomini, e successivamente ricevettero il permesso di stabilirsì nella foresta di Region, che faceva parte del Doriath. Di norma si tennero lontani dalle guerre. Da essi discesero (da coloro di questa casa che non entrarono nel Beleriand), forse, i Druedain.
- La Casa di Marach o, come venne detta poi, Casa di Hador: questa, a differenza delle altre case, era composta da individui alti e biondi, somiglianti agli Elfi Vanyar; di statura particolarmente elevata, i maschi potevano essere alti mediamente tra i 200 e i 220 cm. Era una tribù molto numerosa e guerrafondaia, e gli Elfi Verdi dell'Ossiriand li temevano. Trovarono un luogo dove stabilirsi nell'Hithlum, ed erano leali a Fingolfin. Da essi discese la gran parte dei Dunedain, i Rohirrim e gran parte dei cosiddetti uomini mediani abitanti del nord-Ovest della Terra di Mezzo (Eriador, Rhovanion, Dale, etc).
I Bëoriani e gli Hadoriani parlavano un linguaggio comune, che condividevano da ancor prima di stabilirsi nel Beleriand. La lingua degli Haladin, invece, era completamente differente da queste due.
La Casa di Bëor si estinse quasi del tutto ad opera di Morgoth, e i pochi sopravvissuti si unirono cogli Hadoriani a formare la popolazione dei Númenóreani. Sembra che gli Haladin del Beleriand furono completamente sterminati, poiché di loro non si seppe più nulla.
Quando i Númenóreani tornarono nella Terra di Mezzo, nella Seconda Era, incontrarono molti Uomini che erano chiaramente imparentati con gli Edain: essi chiamarono questi Uomini Uomini di Mezzo, e stabilirono con essi relazioni amichevoli.
Altri Uomini, come i Dunlandiani, non furono riconosciuti come Uomini di Mezzo, poiché erano più imparentati con gli Haladin rispetto ai Bëorians o agli Hadoriani, e li considerarono ostili.
Un quarto popolo[Perché dice così? (Non elenca gli altri tre)] discendente dalla Seconda Casa furono coloro che chiamarono se stessi Drûgin. Questo nome fu adattato in Sindarin nella forma Drúedain ("Drûg" + "Edain"). Costoro erano strane genti; vivevano in principio assieme agli Haladin nella foresta di Brethil, ma se ne persero le tracce prima dell'Akallabêth. Nella Terza Era i loro lontani discendenti, i Woses, abitavano la Foresta di Drúadan, ai piedi della collina di Eilenach, in Anórien, e aiutarono gli alleati di Gondor a rompere l'assedio delle forze di Sauron cui la città era sottoposta.
Gli Atanatári
Atanatári è una parola Quenya (plur. di Atanatar) che vuole dire padri di uomini. Gli Atanatári sono gli antenati degli Edain, secondo altre interpretazioni invece gli Atanatári sarebbero gli antenati di tutti gli uomini della Terra di Mezzo.
Voci correlate
I funerali di Tywin Lannister: anteprima della quinta stagione
Cersei Lannister, al fianco di Meryn Trant, nuovo capitano della guardia reale, guida il corteo funebre per le esequie del padre Lord Tywin, nell'anteprima della quinta stagione di Game of Thrones.
venerdì 30 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 16. Massoni contro Iniziati e Windsor contro Burke Roche.
<<Si può sapere che male ti hanno fatto i Windsor, per generare una tale rancorosa ossessione nei loro confronti?>> chiese Waldemar a Jessica.
Lei lo guardò come Ygritte guardava John Snow ogni volta che gli diceva: You know nothing.
<<Tu non sai niente, Lord Waldemar, eppure dovresti sospettarlo, visto che sei amico del Duca di Albany, che è un loro congiunto. Il potere dei Windsor deriva dal fatto che sono, da generazioni, a capo della UGLE, la United Grand Lodge of England, e cioè la Massoneria inglese, la più antica e prestigiosa loggia massonica del mondo. Re Giorgio VI, il compianto padre della vecchia babbiona, era il Gran Maestro Venerabile della Massoneria anglosassone, titolo che ora è detenuto dal principe Edward Windsor, duca di Kent>>
Waldemar annuì:
<<E con ciò? Qual è il problema? Non è mica un reato appartenere alla Massoneria! E nemmeno esserne il capo>>
Jessica si limitò a fissarlo:
<<Non fare il finto tonto, Roman. Tu eri un funzionario dell'Unione Occidentale e sei stato esiliato perché hai accusato la Massoneria di aver operato vari "colpi di stato" di natura finanziaria, per imporre ministri graditi alla tecnocrazia delle grandi banche. Vorresti forse negarlo? Vorresti farmi credere che non sai cos'è il Nuovo Ordine Mondiale?>>
Lui scosse il capo:
<<No, non lo nego, ma non voglio nemmeno generalizzare. Le mie accuse erano rivolte al ministro Kaiserring e ad alcuni suoi collaboratori. Ma mi pare che tu sia in buoni rapporti con lui, visto che ti ha assegnato il ruolo di mia carceriera>>
Lei rise:
<<Kaiserring è un pesce piccolo che fa il doppio gioco. E' un Massone, ma è nel contempo anche un Iniziato, così come il mio ex, Andrei Ulienko, che oggi verrà a trovarti. E' ovvio che non devi fidarti di lui: non sappiamo a chi sia realmente fedele. Forse è soltanto fedele a se stesso, come tutti coloro che vogliono fare carriera in certi ambienti>>
Waldemar sospirò:
<<E tu non vuoi forse fare carriera? Vorresti usarmi per diventare regina! E a che scopo, poi? Non capisco perché ne fai una questione personale. Da dove deriva tanta rabbia?>>
Jessica lo fissò severamente:
<<L'incendio in cui sono morti i miei genitori è stato appiccato per ordine di un certo sir Laurence Johnson, membro eminente della Massoneria inglese, a cui è stato affidato il compito di sterminare la famiglia Burke Roche e i suoi discendenti. Tutti, compresa la Principessa del Galles, lady Diana Spencer>>
Waldemar si accigliò:
<<Non credo che Diana sia stata uccisa. E comunque, perché la Massoneria dovrebbe avercela tanto con la famiglia Burke Roche?>>
Lei apparve turbata e i suoi occhi si fecero lucidi:
<<Davvero non lo sospetti? La mia famiglia, i Burke Roche, è a capo della setta degli Iniziati, che da sempre è rivale della Massoneria, a sua volta controllata dai Windsor.
Nel 1981 le due famiglie, grazie alla mediazione di lady Margaret, tentarono una tregua, una specie di riappacificazione, che fu sancita dal matrimonio di Charles Windsor, principe di Galles, con lady Diana Spencer, figlia di Frances Burke Roche, come si può verificare guardando il suo albero genealogico.
Quel matrimonio era stato premeditato nei minimi dettagli, da molto tempo, per unire la più importante dinastia della Nobiltà Nera con la più nobile discendente della dinastia del Serpente Rosso. Tu conosci le dicerie che circolano sul loro primogenito, William, duca di Cambridge?>>
Lui sorrise:
<<Ma si tratta di assurdità deliranti! Lo so che su internet gira quella ridicola storia del 666, dell'Anticristo e altre baggianate simili legate al povero principe William. I giornaletti scandalistici ne hanno parlato più volte, ma non vorrai mica dar credito a quella spazzatura?>>
Jessica chiuse gli occhi:
<<Non hai proprio imparato niente dalla morte di Virginia Dracu?
Non si osava nemmeno pronunciare il suo cognome. La chiamavano Virginia D. e tu lo sai benissimo: eri amico di Luca Bosco, il suo ultimo fidanzato, ed eri altrettanto amico del Duca di Albany, che è attualmente il Priore della setta degli Iniziati. Loro sapevano la verità: conoscevano il simbolo del Drago, il simbolo del Serpente Rosso, che fu conferito come decorazione al principe Vlad Tsepesh III di Valacchia e Transilvania, detto Dracula, il drago rosso. La regina Mary, la nonna dell'attuale sovrana, è una sua discendente. Per generazioni ci sono stati incroci tra la Nobiltà Nera e il Drago Rosso. I più puri portano ancora il cognome Dracu>>
Waldemar si mise una mano sulla fronte:
<<Virginia Dracu... tu le somigli così tanto! Sembri quasi una sua gemella. Forse è anche per questo che hai fatto subito colpo su di me, fin dal primo momento che ti ho vista>>
Jessica aveva le lacrime agli occhi:
<<Virginia era cugina di mia madre. Mi assomigliava davvero molto, sia nel fisico che nel carattere. Anche lei è stata uccisa, quando è scoppiata la guerra tra i Massoni e gli Iniziati.
I Massoni sostengono l'Unione Occidentale e gli Stati Uniti, a prescindere da chi sia il loro presidente. Gli Iniziati sostengono la Federazione Orientale e la Russia. Io potrei porre fine una volta per tutte a queste guerre! Desidero solo la pace, devi credermi, Roman!>>
Lui cercò di tornare al punto:
<<Io comprendo la tua sofferenza e il tuo desiderio di pace, ma non posso credere alla teoria del complotto. Ho conosciuto il Duca di Kent e non me lo immagino proprio a dare l'ordine di sterminare i Burke Roche>>
Lei piangeva sommessamente e rispose con voce roca:
<<Lo sai cosa disse la principessa Diana a proposito dei Windsor? Disse che erano dei "rettili". Scrisse che temeva per la sua vita. E' tutto documentato. Ma quello che la gente non sa è il vero significato della sua allusione ai "rettili". Immagino che tu conosca la teoria sui Rettiliani?>>
Waldemar annuì:
<<La conosco. E' una demenziale assurdità. Secondo qualche buontempone sarebbero degli alieni! E' ridicolo anche solo pensarci.
Diana voleva semplicemente alludere alla freddezza di carattere dei membri della famiglia reale. Tutto il resto è ciarpame pseudoscientifico che ha trovato sul web fin troppi seguaci!>>
Jessica scosse il capo:
<<Magari fosse solo ciarpame pseudoscientifico! Certo, tu vuoi le prove... è giusto... ma per avere le prove bisogna passare attraverso l'Iniziazione agli Arcani Supremi. Vedi, questi famosi Arcani Supremi riguardano i più grandi segreti della storia dell'umanità e soltanto un'elite di pochi privilegiati ne è a conoscenza. Mia nonna Glynis e sua cognata Edith van Garrett custodiscono nella loro biblioteca di Long Island alcuni testi antichissimi in cui ci sono le prove di tutto questo>>
Waldemar ebbe come un dejà vu.
<<Ricordo che Virginia Dracu mi disse che aveva dei parenti che conservavano il Necronomicon, di cui parla Lovecraft nei suoi romanzi. Io mi ero messo a ridere, dicendo che era tutta un'invenzione romanzesca. Virginia al contrario si era messa a piangere, così come ora tu stai piangendo, e mi avvertì che un giorno, quando lei non ci fosse stata più, qualcun'altra, più giovane, ma identica a lei, mi avrebbe ripetuto le stesse cose, e allora io avrei dovuto riflettere, prima di ridere di lei un'altra volta>>
Jessica annuì:
<<E' tutto quello che ti chiedo. Non respingermi. Rifletti. Se non vuoi farlo per me, fallo almeno per onorare la memoria di Virginia. Se tu le avessi creduto, forse lei non si sarebbe messa insieme a quell'idiota di Luca Bosco e magari adesso sarebbe ancora viva>>
A Waldemar sembrava di impazzire.
Se solo Jessica non somigliasse così tanto a Virginia!
Aveva amato Virginia Dracu, ma l'aveva lasciata perché la riteneva pazza. Ed ora si ritrovava di fronte ad una specie di clone di Virginia, che gli ripeteva le stesse cose. Come poteva essere un caso?
Se voglio scoprire la verità, devo stare al suo gioco. Devo capire cosa si nasconde realmente dietro a tutto questo. Forse Andrei Ulienko potrà fornirmi una versione più credibile di tutta questa follia.
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