venerdì 7 marzo 2014

La villa di montagna? In cima al grattacielo...



L'ultima follia dalla Cina: una "villa di montagna", costruita su roccia e vegetazione, è sorta in cima a un grattacielo di 26 piani nel centro di Pechino. L'abitazione appartiene al medico Zhang Lin, che ha impiegato 6 anni per realizzarla. La costruzione ora minaccia la stabilità del grattacielo, infatti, sotto il peso della roccia e delle piante, il tetto inizia a presentare delle crepe.

La fiamma di Atar. Capitolo 6. Iside svelata.




Aveva occhi di giaietto e quarzo nero e un sapore d'oriente, nel suo sguardo.
Nei anche i suoi capelli, la pelle ambrata, le labbra piene... tutto in lei era voluttà.
Elisabetta Tommasi... ti hanno mandata qui per corrompermi?
L'aspetto fisico non sarebbe stato sufficiente.
Luca Bosco poteva resistere all'attrazione fisica, ma era indifeso di fronte alla forza delle parole.
E la ragazza parlava come se avesse passato tutta la vita leggendo e studiando, ma soprattutto comprendendo e desiderando approfondire la conoscenza di quella che gli Iniziati ai misteri chiamavano: la Dottrina segreta.



<<Hai mai sentito parlare della dottrina segreta?>>
Lo chiese così, a bruciapelo, per metterla alla prova.
<<Ovviamente. I testi di Helena Blavatsky hanno un notevole peso nella bibliografia della mia tesi. Si può anche non essere d'accordo con lei, ma il suo ruolo nella riscoperta dell'esoterismo è imprescindibile. Specialmente la "Iside svelata">>




Conosce anche l'Iside Svelata... è così giovane, eppure mostra di conoscere la via che conduce agli Arcani Supremi...
Era forse una Iniziata?
Forse il professor Gallo le aveva promesso l'iniziazione, specie se fosse stata in grado di fargli avere tra le mani le copie de La fiamma di Atar.
<<Per caso sai cosa sono gli Arcani Supremi?>>
Era la domanda fondamentale.
Gli occhi di lei si illuminarono:
<<Sono i segreti più importanti sulla natura delle cose: l'origine dell'universo, il senso della realtà, la dimensione del sacro, del divino e del soprannaturale, la condizione umana e il destino dell'umanità stessa. Dicono che ci sia una setta che conosce questi segreti>>
Luca sentì un brivido lungo la schiena:
<<Così dicono... ma probabilmente si tratta solo di una leggenda>>
Lei scosse il capo:
<<Non è una leggenda. E la prova sta nel fatto che i tre testi che parlano esplicitamente degli Iniziati agli Arcani Supremi sono nascosti nelle biblioteche. Fuori catalogo. Inaccessibili>>
I tre testi. Era chiaro a cosa si riferiva.
Il Delomelanicon, il Necronomicon e la Flamma Ataris. I tre pilastri dell'occultismo.
Lui la fissò con aria severa:
<<Se un libro non compare in nessun catalogo di nessuna biblioteca, di nessun archivio o di nessuna collezione privata, allora vuol dire che non esiste>>





Apologia de "La grande bellezza" : il vero significato del titolo e del film.




In questi giorni c'è stata una specie di faida tra i sostenitori e i detrattori de "La grande bellezza", il film di Sorrentino che ha conquistato l'Oscar la scorsa domenica.
Ora, io credo che sia necessario, per comprendere il significato e il valore di questo film, al di là della prima impressione che può aver suscitato, focalizzare l'attenzione su due punti fondamentali:

1) Il vero significato del titolo. Il protagonista, Jep Gambardella, giornalista mondano che in gioventù aveva scritto un romanzo di valore, si è perso nella dolce vita romana, abbandonando la propria vocazione letteraria. Perché? A chiederglielo è l'anziana suor Maria (una specie di Madre Teresa, che ha dedicato la propria vita ad aiutare i poveri: "Ho sposato la povertà e la povertà non si racconta. Si vive").

Suor Maria, che pare persa in un proprio mondo volutamente distaccato dal lusso ostentato dei suoi ospiti, parla poco, ma quelle volte che parla, dice frasi molto significative, tanto da sollecitare la spiegazione del titolo "La grande bellezza". La suora, che gli altri ospiti chiamano con una certa condiscendenza, "la Santa", sceglie di parlare solo con Jep, perché capisce che lui può essere ancora salvato. E così gli chiede il motivo per cui non ha più scritto nessun romanzo. E qui Jep risponde con una frase su cui bisogna riflettere: "Cercavo la grande bellezza, ma non l'ho trovata".
E' qui il senso del titolo e del film: la grande bellezza è un sogno, un ideale, un concetto estetico che richiede una dedizione e un sacrificio che Jep non riesce a realizzare, distratto dalla vita mondana di una città che non riesce più a valorizzare se stessa e la propria eredità millenaria.



Suor Maria allora si rivolge a Jep con un consiglio espresso per metafora. "Lo sa perché io mangio solo radici? Perché le radici sono importanti".
E' in quel momento che Jep capisce che deve tornare alle proprie radici, e cioè alla letteratura, alla scrittura, e per farlo deve liberarsi non solo dei demoni del presente (la mondanità), ma anche di quelli del passato (Elisa, il suo primo amore, l'unica donna che lui abbia amato veramente e che ha preferito sposare un altro).



2) Il cardinale e l'esorcismo

Durante la festa in onore di suor Maria, il cardinale si dilunga nel parlare di noiosissime ricette di cucina. Anche lui è un'anima persa. In gioventù era stato un esorcista, ma ora appare lui stesso posseduto dal demone dell'edonismo. Eppure alla fine, quando Jep lo ferma e quasi lo implora di "esorcizzarlo" dai demoni della mondanità, il cardinale acconsente e con un gesto solenne pratica un esorcismo che, insieme alle parole di suor Maria, ottiene il risultato sperato.
Nel finale vediamo infatti Jep che, tornando sul luogo dove aveva vissuto il suo unico vero amore, si libera finalmente anche dei demoni del passato, in particolare il fantasma di Elisa, e può tornare a scrivere romanzi.

Donne in carriera (politica) e look / outfit del momento



Nella foto sopra la deputata Gabriella Giammanco e qui sotto la deputata Annagrazia Calabria.



Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme istituzionali.








Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione e sotto Micaela Biancofiore



Le deputate ieri in Parlamento discutono sulla "parità di genere" nelle candidature per la nuova legge elettorale.





giovedì 6 marzo 2014

I satelliti artificiali intorno alla Terra



C’è gran traffico anche nello spazio; non solo a terra. I satelliti artificiali sembrano tante api attorno all’alveare. Il primo lo lanciò l’Unione Sovietica nel 1957, il 4 ottobre, e si chiamava Sputnik1 (sputnik in russo significa “compagno di viaggio”). Nel 1964 fu invece spedito nello spazio il primo satellite in orbita geostazionaria, per la trasmissione tv delle Olimpiadi di Tokyo. La media di lancio di nuovi satelliti ha raggiunto la quota di 200 all’anno. Nell’immagine, presa dal sito della Nasa ma “scattata” dalla European Space Agency, si vede l’incredibile massa di satelliti in volo. Ovviamente l’opera è “artistica”: il numero è rapportato alla densità attuale di “spazzatura spaziale”, ma gli oggetti sono mostrati in una dimensione esagerata per renderli tutti visibili anche nella grande scala utilizzata

Una dieta a base di proteine fa male quanto il fumo



Mangiare troppe proteine potrebbe essere pericoloso quanto il fumo per le persone di mezza età secondo quanto riporta il Telegraph.

Una nuova ricerca ha seguito migliaia di adulti per quasi 20 anni e ha scoperto che le persone che effettuano una dieta ricca di proteine animali, hanno quattro volte più probabilità di morire di cancro rispetto a qualcuno che effettua una dieta a basso contenuto proteico. Il rischio sarebbe quasi lo stesso di quando si fumando 20 sigarette al giorno.
Precedenti studi avevano dimostrato un legame tra il cancro e la carne rossa, ma è la prima volta che la ricerca ha misurato il rischio causato dal mangiare troppe proteine.

L'Organizzazione mondiale della sanità ora annuncerà una consultazione suggerendo nuove linee guida sull'abbassamento del consumo di zuccheri.

La dottor Valter Longo ha dichiarato: "Abbiamo delle prove convincenti che le proteine che derivano dagli animali sono nocive per il nostro corpo quanto le sigarette".

Così come la carne rossa, anche i latticini ricchi di proteine risulterebbero pericolosi.
Pollo, pesce, legumi, verdura, noci e cereali sono sani fonti di proteine, tuttavia un petto di pollo o filetto di salmone rappresenta circa il 40% della dose giornaliera raccomandata di proteine.

"La ricerca quindi mostra che una dieta a basso contenuto proteico è utile a prevenire il cancro", ha dichiarato il dottor Eileen Crimmins, un co-autore dello studio, "ma pensiamo che in età più avanzata possa essere importante evitare una dieta a basso contenuto proteico, per consentire il mantenimento del peso forma". 

Esperti britannici infine hanno dichiarato che seppure lo studio possa essere ritenuto veritiero, una dieta equilibrata è ancora l'opzione migliore.

Geopolitica e risorse energetiche dell'America del Nord



Nell’immaginario europeo è difficile immaginare il Canada come un paese brown, cioè che fa un uso incontrollato delle risorse naturali e dei combustibili fossili (il Brasile è uno di questi).

Secondo la Fao, la deforestazione annuale in Canada negli ultimi 20 anni è stata intorno allo 0%; le statistiche dell’Oecd sostengono che i canadesi usufruiscono di una qualità dell’aria e dell’acqua molto più elevata rispetto al resto del mondo.

Il problema è che questa attitudine ambientalista è poco più che un’apparenza.La qualità dell’ambiente canadese è il risultato dell’impatto limitato di una popolazione che, pur essendo metà di quella italiana, vive su di un paese 33 volte più grande.

La politica ambientale canadese è tutt’altro che coscienziosa, essendo piuttosto una delle più pericolose e aggressive nello sfruttamento delle risorse naturali, facilmente paragonabile a quella di Cina o Indonesia.

Basterà fare riferimento a qualche indicatore: il Canada ha un’intensità energetica del 27% superiore a quella della Cina, più del doppio delle emissioni pro capite e il 15% in più degli Stati Uniti. Pur avendo meno dello 0.04% della popolazione mondiale, il Canada è responsabile per quasi il 2% delle emissioni globali.

L’uscita dal protocollo di Kyoto nel 2011 e i livelli di emissioni sono gli elementi meglio conosciuti e più lampanti della politica ambientale canadese, ma certo non gli unici e forse neppure i più gravi. Nella British Columbia, ad esempio, è ancora legale e diffuso l’abbattimento delle cosiddette old-growth forests, costituite da alberi dai 100 ai 700 anni e spesso alti oltre i 70 metri. Questa pratica non è permessa nemmeno in Congo o in Liberia. Ottawa sta inoltre valutando l’opzione di riaprire lo sfruttamento dei banchi di merluzzo, gli stessi che, dopo aver reso per decenni quasi un milione di tonnellate all’anno, furono oggetto di una pesca così intensiva da essere praticamente azzerati nel 1992. Il Canada è tuttora nella top 10 dei paesi che forniscono più sussidi alla pesca nel mondo.

Robert Powell, esperto per il Wwf, sostiene che Ottawa stia rischiando di più nell’industria dei combustibili fossili. Se il cosiddetto fracking è al centro di discussioni e proteste solo da poco tempo negli Stati Uniti e in Europa, in Canada loshale gas è stato ampiamente sfruttato in Alberta sin dagli anni Settanta. Il paese affronta da oltre 20 anni il problema dell’inquinamento di laghi e fiumi per via degli agenti chimici che, a seguito del fracking, vengono immessi nel suolo.

Il progetto dell’oleodotto Enbridge, inoltre, dovrebbe percorrere oltre 1.100 chilometri in un territorio che conta oltre mille corsi d’acqua fino al Great Bear Sea, uno degli ecosistemi più fragili del Canada. Il solo costo di recupero in caso di una fuoriuscita di petrolio di medio-grande livello è stato stimato da ricercatori della University of British Columbia intorno ai 9-10 miliardi di dollari. Il costo per costruire l’oleodotto si aggira intorno ai 6 miliardi. Un rischio significativo, considerando che la compagnia che dovrebbe costruire e gestire l’oleodotto, la Enbridge, detiene il record di oltre 600 fuoriuscite negli ultimi 20 anni.

Il tentativo dell’Unione Europea di tassare la più grande e inquinante risorsa energetica canadese, ossia il petrolio prodotto dalle sabbie catramose (tar sands), va avanti dal 2007. Questa proposta è stata supportata da 21 premi Nobel e contrastata invece da una feroce attività di lobbying da parte canadese, con la partecipazione del ministro dell'Ambiente in persona. Davon Page, direttore esecutivo di Ecojustice, e David Coon, uno dei leader del Green party canadese, hanno provato a spiegare all'autore di questo articolo i motivi dietro a scelte ambientali tanto aggressive.

Da una parte, gli interessi in gioco. Il Canada è il 2° paese al mondo per risorse di uranio, 4° per produzione di gas, 6° per produzione di petrolio e nel 2012 le sue riserve erano le terze al mondo dopo Arabia Saudita e Venezuela. Di queste, quasi il 100% viene prodotto dalle tar sands e interamente esportato negli Stati Uniti, così come il 98% del totale delle esportazioni energetiche canadesi.

Anche la politica canadese ha fatto la sua parte, sostituendo nel 2012 il pacchetto legislativo ambientale, il cosiddetto Canadian environmental assessment act, con una serie di regolamenti il cui obiettivo era quello di mettere lo sfruttamento delle risorse ambientali al centro della crescita economica. C’è poco da stupirsi quindi se una delle prime conseguenze della nuova legislazione sono state le nuove concessioni per trivellazioni esplorative nell'Artico.

Il tocco finale l'ha dato la politica internazionale. Fu proprio il fallimento degli accordi di Copenaghen ad aprire le porte all’uscita del Canada dal protocollo di Kyoto, e allo stesso modo potrebbe essere stato un cambiamento di rotta nella politica dell’Unione Europea ad aver incentivato lo sfruttamento delle tar sands. In un mondo così affamato di energia da vedere crescere la domanda globale del 50% nei prossimi 20 anni, sembra difficile trovare gli incentivi in grado di indirizzare il Canada verso l'adozione di una politica ambientale più rigorosa. D’altra parte, anche l’approccio corrente non è senza costi.

Il cambiamento climatico potrebbe costare annualmente al Canada 5 miliardi di dollari a partire dal 2020, fino a raggiungere il picco di 41 miliardi nel 2040. Una fuoriuscita in regioni come il mare di Beaufort o il Great Bear Sea potrebbe raggiungere con facilità un livello dei danni pari a quello del disastro ambientale del Golfo del Messico nel 2010, per il cui risarcimento British petroleum potrebbe dover pagare oltre 40 miliardi di dollari.

Ragionando su un bilancio costi-benefici della propria politica ambientale, Ottawa si deve preparare ad affrontare delle responsabilità anche a livello globale. Direttive europee o accordi come il post-Kyoto potrebbero smuovere la politica ambientale canadese dall’impasse tra politica brown del governo federale e le potenzialità greendel paese.

Potrebbe essere l’occasione per dimostrare che le decisioni di politica ambientaledi un paese non sono e non devono essere tanto una prerogativa nazionale, quanto il frutto di una discussione che coinvolga la comunità internazionale.

[Carta di Laura Canali tratta da Limes 2/12 "Quel che resta della terra"; per ingrandire, scarica il numero su iPad]

























La fiamma di Atar. Capitolo 5. Elisabetta.



<<E come si intitola la tua tesi di laurea?>> volle sapere Luca, tanto per prendere tempo.
Lei appoggiò i gomiti sul bancone, e si avvicinò, con aria complice e sensuale.
<<Assimilazione e demonizzazione del culto solare nella letteratura cristiana antica>>
Lui rimase perplesso:
<<L'hai scelto tu o è stato il prof. Gallo?>>
C'era una certa vena provocatoria in quella domanda, che però Elisabetta parve ignorare:
<<Io avrei preferito qualcosa di più inerente alla demonologia classica>>
Lo disse con noncuranza, come se stesse parlando di cosa aveva mangiato a pranzo.
<<Insomma tu volevi qualcosa di "dark" e lui invece ti ha indirizzata verso il culto del sole>>
Era una considerazione volutamente banale, che serviva a Luca per valutare fino a che punto la studentessa fosse consapevole di ciò di cui stava parlando.
Elisabetta assunse un'aria solenne:
<<Il sole è una stella, come Lucifero. Il Signore delle Tenebre era chiamato "portatore di luce". E' un paradosso solo apparente. La luce è la mano sinistra delle tenebre>>
Luca sgranò gli occhi, si appoggiò allo schienale della sedia, si tolse gli occhiali e si mise a pulirli con un fazzoletto da taschino.
O questa ragazza ha imparato a memoria le risposte che Gallo le ha suggerito, oppure mi trovo davanti ad una creatura speciale e pericolosissima.
La osservò per qualche istante, così sfocata come appariva ai suoi occhi astigmatici, e si chiese dove avrebbe fatto naufragio tutta quella perfezione che aveva davanti, perché prima o poi, nella vita, si fa sempre naufragio.
<<La mano sinistra delle tenebre. E' il titolo di un romanzo di Ursula Le Guin>>
Lei annuì:
<<L'ho letto qualche anno fa. Una lettura destabilizzante. Si sente che l'autrice è figlia di un antropologo>>
Lui continuò a guardarla con l'espressione nel contempo ebete e diffidente di colui che crede di aver incontrato la donna della sua vita e già si domanda dove stia la fregatura.

mercoledì 5 marzo 2014

Geopolitica del Venezuela a un anno dalla morte di Chavez

Carta di Laura Canali da Limes 2/07 “Chávez-Castro l’Antiamerica“.Gli altri alleati del Venezuela attraversano situazioni diverse.  L’Argentina di Cristina Kirchner ha gravi problemi economici: il peso è  in caduta libera rispetto al dollaro, l’inflazione è oltre il 25%, la  crescita sta rallentando.L’Ecuador di Correa, malgrado la recente sconfitta alle elezioni municipali, continua a crescere, come la Bolivia di Evo Morales, presidente dal 2006 e candidato alle elezioni di ottobre.Non è emerso però un leader regionale: nessuno tra i presidenti dell’asse bolivariano ha quel mix di carisma, visione geopolitica e risorse che rendeva Hugo Chávez unico.

Gli altri alleati del Venezuela attraversano situazioni diverse. L’Argentina di Cristina Kirchner ha gravi problemi economici: il peso è in caduta libera rispetto al dollaro, l’inflazione è oltre il 25%, la crescita sta rallentando.
L’Ecuador di Correa, malgrado la recente sconfitta alle elezioni municipali, continua a crescere, come la Bolivia di Evo Morales, presidente dal 2006 e candidato alle elezioni di ottobre.
Non è emerso però un leader regionale: nessuno tra i presidenti dell’asse bolivariano ha quel mix di carisma, visione geopolitica e risorse che rendeva Hugo Chávez unico.

Carta di Laura Canali da Limes 2/07 “Chávez-Castro l’Antiamerica“.Il quadro economico non è più incoraggiante: la scarsità di  dollari  complica il rifornimento di beni primari dall’estero.  L’inflazione ha superato il 56% nel 2013, mentre la crescita sta  rallentando. La rendita petrolifera è meno abbondante che in passato, complice il calo del prezzo dell’oro nero.

Il quadro economico non è più incoraggiante: la scarsità di dollari complica il rifornimento di beni primari dall’estero. L’inflazione ha superato il 56% nel 2013, mentre la crescita sta rallentando. La rendita petrolifera è meno abbondante che in passato, complice il calo del prezzo dell’oro nero.

Carta di Laura Canali da Limes 2/07 “Chávez-Castro l’Antiamerica“.Il Venezuela sta attraversando una grave crisi politica. Il paese è  spaccato tra i sostenitori dell’erede designato da Chávez, Nicolás  Maduro, eletto presidente con un margine minimo lo scorso aprile, e un’opposizione in cui la leadership di Henrique Capriles è  meno salda. Il dialogo tra le due parti non è decollato e da settimane  si susseguono manifestazioni anche violente pro e contro Maduro. A  differenza del suo predecessore, l’attuale capo di Stato non può contare  sul sostegno incondizionato dell’asse chavista (Forze armate, Psuv, boliburguesía).

Carta di Francesca La Barbera tratta da Limes 11/13 “Che mondo fa“.Mentre l’Alba e i suoi satelliti (PetroCaribe, PetroSur) si sono ridimensionati dopo la morte di Chávez, c’è una nuova organizzazione latinoamericana in ascesa: l’Alleanza del Pacifico tra Messico, Colombia, Perù e Cile. I suoi membri non hanno grandi progetti ideologici ma vogliono integrare le rispettive economie e diventare una piattaforma negli scambi con l’Asia. Il Venezuela invece non ha ancora tratto grandi benefici da una delle ultime vittorie internazionali di Chávez: l’ingresso nel Mercosur.

Le 10 migliori abitudini per dimagrire in modo efficace controllato



Your Eating Habits
1. Grease your pans with olive-oil cooking spray. This is twenty-nine calories less than a pat of butter. One time, no big deal. But if you cook ten times a week…
Calories saved per week: 290
2. Use small plates. Better, use blue ones. Small plates trick your brain into thinking you're eating more—and studies have shown that blue objects suppress appetite, which is why you don't see a lot of blue foods.
Calories saved per week: 500
3. Drink a glass of water before every meal. This initiates a complex metabolic reaction that dietitians call “filling up your stomach so you don't eat as much.” For real: Drinking water throughout the day means you ingest up to 9 percent less calories.
Calories saved per week: 1,358
4. Cook with spices instead of sauces. Sauces contain tons of calories (a tablespoon of mayo: 90); spices don't. Plus, hot spices and peppers help speed your metabolism and make you eat slower, due to your mouth being on fire.
Calories saved per week: 500
Your Drinking Habits
5. Don't even make eye contact with us until you cut out soda. One can of Dr Pepper is 150 calories. And for what? It doesn't even lower your inhibitions!
Calories saved per week: 1,350
6. Pour your coffee creamer down the drain. Black coffee has almost zero calories. Drop the syrups and creamers and even milk, which is made for calves that need to gain like a thousand pounds.
Calories saved from ten cups per week: 360
7. Treat your beer like it's scotch. The heavier the brew, the higher its calories. So when you're just chilling and want something beery, drink a single light one. Savor the hoppier stuff in small doses to celebrate special occasions, such as birthdays and successful parole hearings.
Calories saved per week: 288
Your Work Habits
8. Work standing up. Sitting all the time makes you fat, ruins your posture, and (spoiler alert!) murders you slowly. According to science, after sitting for an hour, your body slows production of fat-burning enzymes by as much as 90 percent. People who sit for at least half their day have shown a 54 percent greater chance of keeling over from a heart attack. Get a standing desk. Some HR departments will hook you up for free.
Calories saved per week: 828
9. Do your own chores. You'll save money, improve your home, and get exercise without all that pesky “working out.” Mowing the lawn burns 449 calories per hour. Raking leaves burns 351. Painting your house burns 368, somehow.
Calories burned altogether: 1,168
Your Walking Habits
10. The single best thing you can do for your body is easy enough for a toddler to learn. Walking helps avert diabetes and strokes and boosts your sex drive and brain function—and you're probably pretty good at it by now. Buy a pedometer and aim for 10,000 steps a day. While you're at it, adopt a dog. In an actual study by the University of Missouri, people who walked their dogs twenty minutes a day dropped an average of fourteen pounds in a year. “The people who walked with another person did not receive the same benefits,” study author Rebecca Johnson tells us, “because the person could discourage them from walking.” See, when was the last time a dog talked you out of anything?
Calories burned per week: 3,500

La fiamma di Atar. Capitolo 4. E' di notte che è più bello credere alla luce



Elisabetta non si stupì:
<<So benissimo che al prof. Gallo interessano le tematiche, per così dire, "dark">>
Luca si sentì improvvisamente stanco... e inspiegabilmente vecchio... vecchissimo...
<<Non è un gioco! Non è una moda. E non è nemmeno una corrente estetica o culturale. Faresti bene a stare alla larga da quelle cose>>
Era passato al "tu" senza nemmeno accorgersene, ma lei se ne accorse subito.
<<Credi che non sappia badare a me stessa?>>



Era giovane, ma aveva l'aria di una persona che aveva già vissuto fin troppe esperienze.
<<Non saprei. Ma mi chiedo perché una ragazza giovane e bella, che potrebbe avere il mondo ai suoi piedi, dovrebbe interessarsi di occultismo. Non hai bisogno di fare un patto col Diavolo>>
Lei sorrise con aria vagamente ironica:
<<E chi ti dice che non l'abbia già fatto?>>
In effetti, guardando la sua perfetta bellezza, la sua espressione di persona spudoratamente e ostentatamente felice, Luca ebbe il sospetto che la studentessa dicesse sul serio:
<<Be', se l'hai già fatto, allora sarebbe meglio che ne approfittassi e ti dedicassi a qualcosa di meno... come dici tu... "dark">>
Elisabetta assunse un'espressione ispirata:
<<E' di notte che è più bello credere alla luce>>
Luca fu preso di contropiede. Non pensava che una ragazza apparentemente così felice fosse capace di esprimere concetti tanto profondi, che implicavano un vissuto di sofferenza:
<<E' per questo che stai cercando la luce della fiamma di Atar?>>
Lei annuì, e lui capì di essere in trappola.


Caffè letterario



Qual è il vostro preferito?

Consumo di energia nel mondo ripartito per nazione e fonte

File:Energy-consumption-World2.png

L'unità di misura è quella anglosassone, che, convertita nel sistema decimale, corrisponde a:
  • 1 BTU = 252 cal
  • 1 BTU = 1,05506 kJ   File:2004 Worldwide Energy Sources graph.png

martedì 4 marzo 2014

Look "particolare" di Karolina Kurkova



Che dire? Semplicemente incantevole!

La fiamma di Atar. Capitolo 3. Il libro proibito.



La studentessa lo fissò con i suoi occhi leggermente a mandorla e il viso dal sapore orientaleggiante:
<<Mi sto laureando con una tesi in Storia delle religioni e il mio relatore, il prof. Gallo, mi ha garantito che la Flamma Ataris si trova qui, nella Biblioteca del Dipartimento di Filologia classica!>>





Luca Bosco sollevò gli occhi al cielo:
<<Non è la prima volta che il prof. Gallo manda qui dei suoi tesisti cercando libri che si trovano solo in rarissime collezioni private. La Flamma Ataris è menzionata in bibliografia soltanto nel De arcanis supremis di Toraldo Scudieri, custodito presso gli Archivi Vaticani. In base a quella indicazione bibliografica, ci sono solo tre copie della Flamma  in circolazione e nessuna di esse si trova qui>>
Per nulla impressionata, la studentessa assunse un'espressione di sufficienza.



<<So benissimo dove si trovano le altre copie! Appartengono a dei privati che non le vogliono far vedere a nessuno. E so altrettanto bene che ne tenete una nascosta qui, da qualche parte, anche se non volete che si sappia. Ma io sono pronta a tutto pur di avervi accesso>>
Luca sorrise, suo malgrado, e guardò il modulo di richiesta che la ragazza gli aveva consegnato.
Elisabetta Tommasi... 
Sollevò di nuovo gli occhi verso di lei, guardandola da sopra gli occhiali da vista, mantenendo un sorriso ironico dal quale spuntavano però i suoi canini particolarmente aguzzi, che gli davano una certa aria da vampiro, corroborata dal pallore anemico del suo volto, in contrasto con i capelli corvini.
<<Pronta a tutto?>>
Un'espressione di sdegno si dipinse sul bel viso di lei:
<<Non in quel senso!>>
Lui assunse un'aria innocente:
<<Quale senso?>>
Elisabetta sospirò, prese una sedia malconcia che si trovava nei pressi e vi abbandonò, accavallando le gambe.
<<Senta, il prof. Gallo mi aveva avvertita che lei è un osso duro, ma ha aggiunto che in fin dei conti non è così malvagio come vorrebbe apparire>>
Luca inarcò le sopracciglia:
<<Gallo parla troppo, specie con le tesiste che hanno un certo fascino. Frequentai un suo corso, anni fa. Un laboratorio di letteratura cristiana antica. E sa qual era l'argomento del corso monografico?>>
Lei scosse il capo:
<<Non ne ho idea. Quest'anno il seminario riguardava Mitra e il Sol Invictus>>
Luca sorrise:
<<Ultimamente Piero Gallo è stato richiamato all'ordine. Ma ai miei tempi aveva, come dire, una maggiore licenza di spaziare in ambiti non del tutto raccomandabili>>
Elisabetta si sporse in avanti:
<<E quindi? Qual era l'argomento di quel corso?>>
Luca socchiuse gli occhi e abbassò la voce:
<<Satana>>



Gli uomini di potere e il nodo windsor (Assad, Putin, Rajoelina) - Nodo Windsor - Windsor knot



Mi rendo conto che con questo post probabilmente non sto facendo un grande servizio agli ammiratori del nodo Windsor doppio, ma non posso esimermi dal notare una singolare coincidenza e cioè che questo particolare nodo di cravatta è molto amato dagli uomini di potere, in particolare da quelli che detengono un potere che molti definiscono autoritario.
Nella foto qui sopra vediamo il presidente siriano Bashar el Hassad, con l'affascinante moglie Asma, sfoggiare un corposo nodo double Windsor knot, o full windsor, che gli vale una menzione nella mia ormai leggendaria rubrica Nodo Windsor Club.






A far compagnia al presidente siriano c'è il suo alleato più fidato, il presidente russo Vladimir Putin, da molti ritenuto, a ragione, l'uomo più potente del mondo, e certamente in questi giorni lo sta dimostrando, poiché risulta chiaro a tutti che nessuno è in grado di opporsi all'annessione della Crimea alla Federazione Russa (cosa che peraltro sarà ratificata da un referendum popolare).



Ma c'è un altro presidente, meno noto, ma forse leggermente più attraente dei precedenti, ed è Andry Rajoelina, giovane presidente del Madagascar.




Ha l'età di Renzi e secondo me gli assomiglia un po', sia fisicamente che politicamente.