In questi giorni c'è stata una specie di faida tra i sostenitori e i detrattori de "La grande bellezza", il film di Sorrentino che ha conquistato l'Oscar la scorsa domenica.
Ora, io credo che sia necessario, per comprendere il significato e il valore di questo film, al di là della prima impressione che può aver suscitato, focalizzare l'attenzione su due punti fondamentali:
1) Il vero significato del titolo. Il protagonista, Jep Gambardella, giornalista mondano che in gioventù aveva scritto un romanzo di valore, si è perso nella dolce vita romana, abbandonando la propria vocazione letteraria. Perché? A chiederglielo è l'anziana suor Maria (una specie di Madre Teresa, che ha dedicato la propria vita ad aiutare i poveri: "Ho sposato la povertà e la povertà non si racconta. Si vive").
E' qui il senso del titolo e del film: la grande bellezza è un sogno, un ideale, un concetto estetico che richiede una dedizione e un sacrificio che Jep non riesce a realizzare, distratto dalla vita mondana di una città che non riesce più a valorizzare se stessa e la propria eredità millenaria.
Suor Maria allora si rivolge a Jep con un consiglio espresso per metafora. "Lo sa perché io mangio solo radici? Perché le radici sono importanti".
E' in quel momento che Jep capisce che deve tornare alle proprie radici, e cioè alla letteratura, alla scrittura, e per farlo deve liberarsi non solo dei demoni del presente (la mondanità), ma anche di quelli del passato (Elisa, il suo primo amore, l'unica donna che lui abbia amato veramente e che ha preferito sposare un altro).
2) Il cardinale e l'esorcismo
Durante la festa in onore di suor Maria, il cardinale si dilunga nel parlare di noiosissime ricette di cucina. Anche lui è un'anima persa. In gioventù era stato un esorcista, ma ora appare lui stesso posseduto dal demone dell'edonismo. Eppure alla fine, quando Jep lo ferma e quasi lo implora di "esorcizzarlo" dai demoni della mondanità, il cardinale acconsente e con un gesto solenne pratica un esorcismo che, insieme alle parole di suor Maria, ottiene il risultato sperato.
Nel finale vediamo infatti Jep che, tornando sul luogo dove aveva vissuto il suo unico vero amore, si libera finalmente anche dei demoni del passato, in particolare il fantasma di Elisa, e può tornare a scrivere romanzi.
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