Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 23 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 51. Ellis e Marvin.
Ellis Eclionner fu ammessa alla sacra presenza di suo nipote, il re e Profeta, dopo due giorni di insistenze.
Marvin era vestito come un legionario, e teneva le mani sull'elsa della spada.
Ha il volto determinato di chi ha già deciso.
Per due giorni Ellis si era interrogata sul senso delle frasi pronunciate in pubblico da suo nipote, e ne aveva avuto paura.
Anche io il talento degli Eclionner: so riconoscere una premonizione.
E quello che aveva riconosciuto era stato confermato da Morgause Canmore, la cognata del re.
<<Quindi stai per partire, Marvin?>>
La domanda fu pronunciata come se fosse un'affermazione, ma con una punta di incertezza.
Ora che è divenuto il Profeta, mi permetterà ancora di chiamarlo per nome?
Ma in fondo, quello era il minore dei problemi.
<<Partirò presto, ma non prima di fare ciò che va fatto>>
Questa risposta parve offensiva ad Ellis.
<<Siamo due Eclionner, Marvin... è proprio necessario dover parlare per enigmi?>>
Lui scosse il capo:
<<Due giorni fa nemmeno tu sapevi che saresti stata "il traditore" di cui avevo parlato. Marigold è stata abile a depistarmi. Tutti pensavano ad Alienor e a sua sorella. E invece la Dama Gialla ha scelto te>>
Lei si sentì avvampare per la vergogna.
<< Io non sono il burattino di nessuno! E' stata Morgause Canmore a dirmi che tu eri... diciamo... disponibile>>
Marvin rise:
<<Un modo molto eufemistico per definire questo patto col diavolo. E non provare a dirmi che non sapevi che Morgause era solo un'intermediaria!>>
Ellis lo sapeva bene, ma non sopportava il tono supponente di lui.
<<Credi di conoscere tutto, Profeta? E se io cambiassi idea?>>
Marvin tornò serio:
<<Non lo farai. Ormai nessuno di noi ha più scelta. Consummatum est>>
La citazione sacra parve ruori luogo persino ad Ellis.
Tutto è compiuto? Crede forse di essere il Messia?
Gli Eclionner discendevano da un demone, ma Marvin era anche un Vorkidian, ed il sangue di sua madre era quello di un angelo.
Ma fisicamente era identico a Masrek da ragazzo.
<<Assomigli così tanto a tuo padre>>
Detto da Ellis, era il più grande complimento.
Il defunto Masrek Eclionner, l'adorato fratello di Ellis, era stato anche il suo incestuoso amante.
E bruceremo all'inferno, Masrek, per quello che abbiamo fatto. E per quello che sto per fare con tuo figlio.
Si avvicinò a Marvin e, ripetendo l'antico gesto con cui si era offerta al padre di lui, gli prese il viso tra le mani, sorridendo.
Lui non si ritrasse.
Dunque ha accettato il prezzo della metamorfosi!
Le sue intuizioni erano state confermate.
Se sua madre lo sapesse...
Lui pose le sue mani sui fianchi di lei.
<<Questa volta nessuno ti perdonerà, Ellis. So dove hai intenzione di nasconderti. Certo è l'ultimo luogo dove ti verrebbero a cercare>>
L'ultimo, perché era il più ovvio.
<<Gothian>>
Marvin annuì.
<<Il solo pensiero di te e Marigold che alleverete una nidiata di Eclionner, alla presenza di Daemon e Daenerys di Gothian, mi fa ribrezzo. Eppure questo era il migliore dei futuri possibili, quando mi furono mostrate le alternative. Tutte le altre prevedevano l'estinzione dell'umanità. Il mio sacrificio e la mia metamorfosi sono necessari per fornire una guida stabile, per moltissimo tempo. Ma tu sei consapevole che ciò che stiamo per fare, in sé e per sé, non è un bene?>>
Un tempo Ellis avrebbe trovato noiosi quei preliminari, ma quel tempo era passato:
<<Quello che stiamo per fare è tutto il bene che mi resta>>
Quella risposta colse Marvin di sorpresa.
Ellis notò che aveva gli occhi lucidi.
Sono lacrime per me o per se stesso?
Forse per entrambi. E anche per chi sarebbe stato concepito.
Un giorno dovremo chiedere perdono alla nostra creatura.
Ma sarebbe stato un giorno molto lontano, lontanissimo, poiché anche lei avrebbe ricevuto il Dono della non-morte, prima della nascita del bambino.
Daemon di Gothian in persona mi concederà il Dono. Marigold ha garantito per lui.
Ormai non c'era nient'altro da dire.
Marvin la abbracciò con una inaspettata tenerezza.
Sei dolce perché ti faccio pena, nipote?
No. Sentiva che era sincero.
Forse anche le memorie di suo padre si sono risvegliate in lui. Ha il suo stesso tocco, la sua stessa capacità di anteporre il mio piacere al suo.
Prima di abbandonarsi a quell'estasi, Ellis sentì rivivere in lei l'adolescente di vent'anni prima.
Eravamo due ragazzini incoscienti, io e Masrek. I miei occhi erano lo specchio dei suoi sogni.
La mia colpa di allora fu l'incoscienza, ma quella di adesso è molto peggiore. Marvin è molto meno ingenuo di suo padre. Sappiamo entrambi che stiamo per concepire un demone.
Sarebbe stato lo stesso Eclion, il signore delle tenebre, ad incarnarsi nel frutto di quell'incesto.
La Dinastia Eclionner è iniziata con Eclion e con Eclion si concluderà.
Cast
Eva Green (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner
Jamie Campbell Bower (Artù / Caius Volturi) - Marvin Eclionner Vorkidian
Jennifer Connely (in Labyrinth, con David Bowie) - Ellis da giovane.
L'illustrazione che ritrae Ellis con Daemon di Gothian è di Luis Royo.
venerdì 22 febbraio 2013
Moda maschile degli anni Venti.
Il giovane uomo ritratto nella foto qui sopra, risalente agli anni'20 del secolo scorso, è il grande scrittore americano Francis Scott Fitzgerald (1896-1940), che seppe rappresentare meglio di tutti, nel famoso romanzo "Il grande Gatsby", l'atmosfera dei cosiddetti Anni Ruggenti, "the roaring Twenties", l'età del jazz e del primo boom economico.
Possiamo vedere dal suo aspetto buona parte della moda maschile di quegli anni.
Partendo dall'alto: la pettinatura con la riga nel mezzo, che ritornò di moda molto tempo dopo negli anni Novanta.
Il colletto della camicia inamidato, con vele tondeggianti.
Il nodo alla cravatta stretto, ma le dimensioni della cravatta erano maggiori delle attuali skinny ties (che io odio), le quali assomigliano di più alle cravatte degli anni Sessanta.
Già queste prime considerazioni ci fanno capire come le mode attuali o del passato recente sono state in gran parte delle rivisitazioni della moda del Novecento.
Il gilet con abbottonatura alta.
La giacca con risvolti ampi.
Cè da dire che con lo sviluppo economico, specie negli Stati Uniti, per la prima volta gli abiti eleganti e in generale la moda divennero appannaggio anche dei ceti popolari, come mostra questa fotografia di una famiglia dell'epoca.
Ritroviamo molti aspetti già descritti prima.
Non differiscono poi di molto, gli abiti maschili di questa famiglia, con quelli indossati dal più grande industriale dell'epoca, Henry Ford.
Nel 1927, Henry Ford aveva prodotto, del famoso modello T, quindici milioni di autoveicoli.
Sembrava che la crescita economica fosse inarrestabile, e invece, due anni dopo, il crollo della borsa di New York diede inizio alla Grande Depressione, che caratterizzò drammaticamente tutti gli anni '30.
Abiti da sera o da cerimonia maschili nel primo Novecento
Tra gli abiti da sera più eleganti del primo Novecento troviamo il frac, il cui modello classico è quello che vediamo nell'immagine qui sopra.
Giacca [modifica]
È nera a doppio petto, con i risvolti di seta ed è dotata delle caratteristiche "code di rondine", da cui deriva il nome in uso nei paesi anglosassoni "tailcoat" ("giubba a code") o "tails". In vita la giacca è invece piuttosto corta e ha la caratteristica di non doversi mai abbottonare. Essa presenta all'esterno due file di tre bottoni per lato.
Pantaloni [modifica]
Detti anche brachette, sono neri, senza piega né risvolti, e si distinguono da quelli da smoking per la presenza di due galloni anziché uno, benché in Italia sia tollerata la presenza di un unico gallone. I galloni sono strisce di raso larghe qualche millimetro che corrono lungo l'esterno della gamba del pantalone per tutta la sua lunghezza.
I pantaloni da frac sono di regola privi di passanti per la cintura, in quanto il frac è sostenuto da un paio di bretelle sottili. Queste devono essere possibilmente di colori non sgargianti e restare assolutamente invisibili. Qualora non si disponga di pantaloni privi di passanti, in Italia si tollera l'uso di pantaloni da frac con piccola cintura, a patto che questa resti rigorosamente invisibile.
Panciotto [modifica]
Assolutamente obbligatorio, è di piqué rigorosamente bianco, tranne per i ricevimenti che si svolgono al Vaticano, durante i quali è richiesto il gilet nero. Il panciotto può essere monopetto a tre bottoni ovvero doppiopetto a tre per due ed ha un taglio piuttosto svasato.
Camicia [modifica]
È bianca e solitamente con lo sparato rigidamente inamidato e il colletto diplomatico, ovvero ribattuto in alto con le punte piegate verso l'esterno. I polsini sono semplici (ma sono tollerati i doppi purché non troppo ingombranti) e fermati da gemelli.
Farfallino [modifica]
È di piquet bianco, come il gilet, ed è una delle caratteristiche principali del frac. Il colore bianco del papillon viene mantenuto anche in Vaticano. Solo i camerieri di un certo livello (maestri di sala, maggiordomi) possono portare il papillon nero. Il papillon dev'essere annodato a mano e giammai preconfezionato.
Scarpe [modifica]
Solitamente di vernice nera, sono diffuse le "pump", scarpe da ballo con fiocco risalenti al XVI secolo. In assenza di queste sono tollerate le oxford lisce, perfette e senza disegni.
Componenti accessorie [modifica]
Per completare l'abbigliamento si suole indossare:
Cappello [modifica]
Il cappello adatto al frac è il cappello duro, preferibilmente di seta nera da sera, a cilindro.
Mantello o soprabito [modifica]
La cappa è nera, di lana, cashmere, o anche seta e può essere del tipo a pipistrello o a ruota. Tuttavia nel rigore invernale è ammesso anche un cappotto da sera di tipo chesterfield.
Fazzoletto da taschino e fiore all'occhiello [modifica]
Si usa un fazzoletto bianco di seta perfetto, preferibilmente piegato a sbuffo o a tre punte.
Si può portare all'occhiello una gardenia bianca.
Calze [modifica]
Le calze da frac sono nere di seta e lunghe al ginocchio. Nei paesi anglosassoni la calza bianca è rigidamente proibita e si opta sempre, in ogni caso, per la calza nera al ginocchio, o retta da giarrettiere maschili o anche autoreggente, preferibilmente di seta. Ammesso in certi casi anche il filo di Scozia finissimo. Tuttavia nel rigore invernale è sempre tollerata una calza più pesante, nera, lunga e non cascante. Si può all'uopo adoperare la giarrettiera.
Sciarpa [modifica]
La sciarpa è bianca di seta o, nel rigore invernale, di cashmere o lana pettinata.
Guanti [modifica]
Al polso. Tradizionalmente dovrebbero essere di capretto bianco ma si può altresì optare per il cotone. Nei luoghi chiusi il destro si sfila sempre reggendolo con la mano sinistra guantata. si possono utilizzare per le uscite i guanti neri da indossare sotto il tabarro o cappotto
Orologio [modifica]
L'orologio adatto al frac è esclusivamente da taschino, piatto e non grande.
Bastone da passeggio [modifica]
Adatto al frac è altresì un bastone da passeggio di un certo pregio, solitamente nero, preferibilmente del tipo a pomolo prezioso.
Storia
Il Frac nacque alla fine del Settecento in Inghilterra come comodo abito da campagna. Pertanto era in panno di lana colorato, o in pelle, corto davanti e con due falde dietro, e mostrava il gilet in tinta diversa. Caratteristica iniziale fu il collo montante, poi trasformatosi in collo a revers molto alti e divisi in due. Questa moda continuò per tutto il periodo napoleonico, fino a circa il 1822. Il frac fu perfezionato nei primi anni dell'Ottocento da Lord Brummell, arbiter elegantiae del secolo, che lo preferiva blu e a doppio petto, corredato da calzoni beige, dal gilet sempre in vista, e da una camicia bianca a collo alto, fasciata da un'enorme cravatta. Iniziata la Restaurazione, il frac, come tutti gli abiti maschili dell'Ottocento rimase scuro, mentre il punto di vita si stringeva, aiutato da fasce nascoste. L'uomo assunse quindi una particolare linea a clessidra. Le falde intanto arretravano sensibilmente e si accorciavano. Restò abito comune fino alla metà del secolo, ma lentamente si trasformò in veste di gala, completamente nero e illuminato solo dalla camicia che doveva essere rigorosamente bianca, e il cui collo, ormai rimpicciolitosi, era fasciato da una stretta cravatta nera. Solo in alcune occasioni di particolare importanza i diplomatici arricchivano il davanti con ricami a fogliami in oro filato. Grazie a numerose innovazioni sartoriali nel taglio cominciò ad aderire a pennello sulla figura maschile. Un tenace innovatore della moda maschile, Edoardo VII del Galles, figlio della Regina Vittoria, cercò invano di abolire il doppio petto, introducendo comunque la moda in vigore anche oggi di lasciarlo aperto, forse per mimetizzare la sua incipiente pinguedine. Nel Novecento il frac si trasformò definitivamente in indumento da sera, surclassato per il giorno dal tight e affiancato per la sera dallo smoking. Dopo la Seconda guerra mondiale il frac si affermò sempre più come indumento tipico dei dignitari di corte e dei partecipanti a ricevimenti o spettacoli serali di gran classe ed oggi ha il ruolo di abito da sera maschile di più alto livello. Attualmente è indossato per la cerimonia del Premio Nobel e dai pianisti o dai direttori d'orchestra.
Il frac fu lentamente, ma inesorabilmente sostituito dallo smoking, l'abito che si usava nelle sale da fumo, dopo cena.
Come abito da cerimonia da giorno si affermò invece il tight.
Il tight è ancora in voga come abito da sposo, specie nell'alta società britannica.
Il principe del Galles, Carlo, lo indossò in occasione del suo secondo matrimonio, a Windsor, con Camilla Parker-Bowles, duchessa di Cornovaglia.
E' molto usato anche in occasione del torneo ippico di Ascot.
giovedì 21 febbraio 2013
Abbigliamento e moda maschile ai primi del Novecento.
Gli anni tra il 1901 e il 1910 sono passati alla storia come "Età edoardiana", con riferimento al regno di Edoardo VII, sovrano dell'Impero Britannico, successore della regina Vittoria e padre di Giorgio V.
In generale, gli anni tra il 1900 e il 1914 sono chiamati "Belle epoque", perché rappresentarono un periodo di pace e benessere, prima della Grande Guerra 1914-18, che sconvolse completamente la civiltà europea e occidentale.
L'illustrazione di copertina di questo post mostra i tre tipi principali di abbigliamento maschile da giorno dei gentleman, cioè della classe medio-alta.
Possiamo analizzarli, da sinistra a destra.
1) L'uomo a sinistra indossa una giacca a doppio petto scura e aperta per mettere in mostra il gilet chiaro. I dati rilevanti sono: la presenza del colletto della camicia rigido, inamidato e non legato alla camicia stessa.
Come è mostrato qui sopra i tipi di colletto erano molto numerosi e si distinguevano per l'altezza, l'apertura delle vele, che all'epoca era piuttosto stretta, ma anche per la forma delle punte, che potevano essere oppure arrotondati. Il bavero poteva essere rialzato e piegato nelle punte belle ali.
La cravatta era stretta e con un nodo piccolo, salvo le eccezioni dei dandies, che preferivano nodi più grossi e cravatte più larghe e più lunghe, o di foggia diversa, specie per gli abiti da sera.
Un esempio di dandy dell'epoca è Robert de Montesquiou, che ispirò a Marcel Proust il personaggio del barone di Charlus.
Il dandy aveva giacche più lunghe, cravatte più originali, come quella di tipo "ascot" che oggi si usa spesso per gli abiti da matrimonio dello sposo.
Il gilet del dandy era spesso a doppiopetto.
Ma torniamo all'illustrazione iniziale dove possiamo vedere che il gentiluomo al centro indossa una giacca ad un solo bottone, una cravatta a farfalla o papillon (in inglese bow tie).
Il terzo a destra si distingue per un doppiopetto chiuso, un colletto della camicia rialzato e piegato nelle punte ed un cappello a bombetta, mentre gli altri indossano un cappello a paglietta, derivato dalla moda dei canottieri, o uno di tipo Panamà, a sinistra.
Le scarpe risultano appuntite e i pantaloni, con la riga, si restringono verso il basso.
L'acconciatura prevedeva capelli corti, baffetti di piccole dimensioni o anche volto completamente rasato.
Nel prossimo post mostrerò gli abiti da sera maschili dell'epoca del primissimo Novecento.
Abbigliamento e moda maschile tra il '700 e l'800
Qui sopra vedete la Marsina, capo di abbigliamento maschile tipico del '700
Qui sopra si può vedere un esempio di moda maschile degli anni tra il 1800 e il 1830 circa. In particolare si noti il soprabito lungo, detto Redingote.
Qui sopra si può vedere il tipico abbigliamento maschile degli anni tra il 1830 e il 1850 circa.
In particolare si noti la giacca lunga, detta Finanziera.
Per quanto riguarda i copricapi, la cravatta, l'acconciatura, le basette, i baffi, il pizzetto, la barba l'evoluzione è quella che si può vedere qui sotto:
Simboli di tutti i partiti presenti alle elezioni 2013
I simboli sono raggruppati per coalizioni e divisi tra Camera e Senato. Il voto va espresso tracciando una croce sul simbolo del partito scelto.
mercoledì 20 febbraio 2013
Le emozioni: cosa sono e quali sono.
"Tu chiamale, se vuoi, emozioni" cantava Lucio Battisti, anche se il "guidare a fari spenti nella notte per vedere quanto è facile morire" non è propriamente un'emozione.
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi.
Le emozioni primarie, secondo una recente definizione di Robert Plutchik[7] sono otto, divise in quattro coppie:
Altri autori hanno tuttavia proposto una diversa suddivisione.
Secondo vari autori, dalla combinazione delle emozioni primarie derivano le altre (secondarie o complesse):
- l'allegria
- la vergogna
- l'ansia
- la rassegnazione
- la gelosia
- la speranza
- il perdono
- l'offesa
- la nostalgia
- il rimorso
- la delusione
E' importante sapere quali sono perché spesso non riusciamo a comunicare il nostro stato d'animo e quindi gli altri non riescono a capire come stiamo e cosa proviamo. E' quindi auspicabile una alfabetizzazione emotiva, che tenga conto di queste nozioni di base.
Il tutto poi va inserito un contesto di piscologia generale dove si parla di sensazioni, percezioni, motivazioni, sentimenti, memoria, pensiero e linguaggio. Teniamo presente che l'estetica nasce come filosofia. delle sensazioni e solo successivamente diventa filosofia della bellezza e dell'arte.
P.S. Per motivi di tempo mi trovo costretto a scrivere post molto brevi, però per chi ha seguito il sequel del mio romanzo, consiglio di leggere il post precedente, perché è pieno di sorprese e colpi di scena!
martedì 19 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 50. La Profezia di Marvin, il sentiero dorato dell'Immortalità.
Marvin Vorkidian, re dei Keltar, ricevette il druido Halfgan con tutti gli onori, nella sala del Trono d'Argento di Caemlyn.
Sollevò una mano per salutarlo, mettendo bene in mostra l'Anello del Fuoco, Narya, e poi lo fissò con i suoi occhi inquietanti, divenuti color indaco dopo l'assunzione dell'Acqua della Vita, che aveva risvegliato in lui i ricordi degli antenati e le premonizioni sul futuro.
Sei tu che mi hai fatto diventare così, Halfgan. Lo sapevi fin dall'inizio, fin da quando ero bambino e tu mi accompagnavi nelle camminate lungo il fiume. E' lì che ho capito il senso dello scorrere, del divenire. Io ero la sorgente ed ora sono la foce.
Il suo cuore di aliante ora lo spingeva verso valle.
Io sono stato il tuo capolavoro, Halfgan. Per questo condividerò con te il peso della decisione che sto per prendere.
Halfgan, che pareva avergli letto nel pensiero, ricambiò il saluto con un formale gesto di benedizione.
Lo spettacolo sta per cominciare. E' tempo di imboccare l'ultima strada rimasta, il Sentiero Dorato. La Profezia deve essere rivelata.
Halfgan sapeva bene che il momento era giunto.
<<Venerabile Halfgan, quali notizie porti dalle mie terre natali? E quali ragioni ti spingono quassù a Caemlyn, la Camelot dei nostri giorni?>>
Il vecchio sentì in queste parole il segnale convenuto.
Sorrise lievemente, perché finalmente il momento che aveva atteso per tutta la vita si stava realizzando.
<<Pace e prosperità regnano al sud, Sire, e nella Contea di Keltar-Senia tutti benedicono il vostro nome e vi riconoscono come Re e Profeta, più grande di Vorkidex Pendragon e del suo antenato Arthur, che fu l'ultima speranza dei Celti prima del Grande Cataclisma>>
<<Per quanto riguarda la seconda domanda, Maestà, sarò sincero: sono qui perché l'Arcidruido mi ha mandato come mediatore per la questione del processo al druido Bendeigid. Egli è mio rivale nell'Assemblea, ma come ben sapete, anche l'opposizione ha i suoi diritti>>
Marvin si concesse un leggero sorriso.
Sta accadendo tutto alla perfezione, nei minimi particolari. Il Sentiero è stato imboccato e la corrente del fiume scorre verso valle.
Cercando di contenere l'effetto di "deja vu" delle stesse parole che stava per pronunciare, Marvin parlò:
<<Bendeigid ha partecipato ad una congiura contro di me. Ne avevo avuto la premonizione, per questo ho fatto seguire tutti i suoi spostamenti ed i suoi contatti. Ora sono in grado di dirvi chi sono tutti i congiurati, oltre allo stesso Bendeigid>>
<<Ora ti dirò quello che devi riferire sia all'Arciduido Celtico che all'Arcidruido Elfico>>
Marvin si sentiva come se stesse giocando in un gioco di ruolo, precedente al Grande Cataclisma.
Secondo alcuni il nome di quel gioco era Dungeons and Dragons, ed uno degli antichi eroi di cui narrava le avventure era il mago Raistlin Majere, che aveva conosciuto i draghi del crepuscolo d'autunno, della notte d'inverno e dell'alba di primavera.
In fondo anche Marvin aveva vissuto la sua Dragonlance, combattendo contro il Conte Fenrik di Gothian.
Nella sala cadde il silenzio. Nessun rumore era percepibile.
Nulla accade, nulla accade.
Le parole del Bu Ji, la formula della calma del Libro di Kreos degli antichi Fremen del deserto, recitata da Alia Atreides prima dell'Abominio, sembrò a Marvin quanto mai paradossale in quel momento, in cui tutto sarebbe cambiato.
L'Oracolo sta per parlare, e un giorno diranno "Also sprach Zarathustra", così parlò Zarathustra.
In fondo era nei suoi piani imprimere una svolta zoroastriana e mazdeista al paganesimo tradizionale dei druidi, ed era proprio questo ciò a cui i tradizionalisti si opponevano.
Marvin si alzò e parlò con voce potente:
<<Ecco i nomi dei congiurati! Elner XI Eclionner, imperatore dei Lathear, mio fratellastro...>>
<<L'onorevole Lady Susan Fuscivarian, suocera di Elner e potente cospiratrice...>>
<<Daemon e Daenerys von Steinberg, gli eredi di Gothian...>>
<<Lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian>>
<<Morgil Thalion di Lumbar, comandante degli Elfi Oscuri....>>
<<Lord Gallrian de Bors, che già ci aveva tradito e che ora è fuggito al sud. Tengo a precisare che suo figlio Ser Ywain è completamente estraneo ai fatti, mentre un altro nobile è implicato, un membro del mio stesso Consiglio, presente qui, ora: Lord Idex d'Estin-Ferrat, Arciduca di Floriana e presidente della Federazione dei Duchi. Guardie, arrestatelo e portatelo nelle segrete insieme a Bendeigid, con cui ha congiurato contro di me>>
Lo stupore nella sala fu enorme, mentre le guardie arrestavano colui che era considerato più potente persino del re.
E questo è solo l'inizio.
Quando Sua Grazia l'Arciduca di Floriana uscì dalla sala, impassibile, tutti capirono che egli era fiero di aver partecipato alla congiura, per difendere i diritti dell'antica Federazione.
Marvin poi riprese a parlare, sempre con voce forte e alta:
<<Ci sono altri congiurati che operano nell'ombra. Uno in particolare, insospettabile, sta tramando per screditarmi. So chi è, l'ho visto nelle mie premonizioni, ma non posso arrestarlo ora, perché non ha ancora commesso alcun crimine. Ma lo farà, lo so per certo. Ormai il futuro si è delineato secondo un unico percorso. Nulla può essere cambiato, perché qualsiasi atto diverso da questo futuro, porterebbe alla catastrofe. Per questo non agirò preventivamente contro il congiurato segreto, perché ha un ruolo necessario nel futuro che ho scelto per voi, il futuro migliore possibile, che io chiamo "Il Sentiero Dorato". Non vi sembra un bel nome? Spero che vi piaccia, perché il Sentiero Dorato è tutto quello che c'è e tutto quello che sempre ci sarà>>
<<Ora non è più il presente a determinare il futuro, ma l'esatto contrario, poiché il futuro è ormai fisso e incrollabile. Sarà una medicina amara, e alcuni moriranno per i suoi effetti collaterali, ma i sopravvissuti potranno creare modelli interessanti>>
Nella sala il mormorio era diventato sempre più forte.
Si chiedono dove terminerà il mio Sentiero Dorato. A Ragnarok? A Kralizec?
Nessuno dei due, amici miei, nessuno dei due! Ci passeremo in mezzo, tra il ghiaccio e il fuoco, tra Leviathan e Behemot, ed il nostro Sentiero Dorato non avrà mai fine...
La sua voce suono nel contempo ieratica e suadente:
<<Tenete a mente queste parole, perché il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno!>>
Marvin sapeva di averli spaventati, ma vedeva nei loro occhi anche la consapevolezza di aver assistito ad un momento storico e di essere parte di una realtà di cui essere fieri.
Monumentum exegi aere perennius. Ho edificato un monumento più duraturo del bronzo.
Le parole di Orazio risuonavano in lui, anche se la traduzione non rendeva la potenza dell'originale ode latina, o latheari classica.
Halfgan sapeva che ora toccava a lui:
<<Maestà, dove si trova il traditore?>>
Marvin guardò la platea:
<<E' qui presente, ma non sa ancora che è stato prescelto da uno dei congiurati per distruggermi.
E' uno di voi. Non dubitatene, perché in verità vi dico: uno di voi mi tradirà>>
Aveva volontariamente pronunciato quelle parole sacre, perché sapeva che è così che si fondano le grandi religioni.
Padre Ulume, Priore della Grande Canonica, che assisteva in sala, provò un brivido.
Anche Halfgan lo sapeva. Il rituale del sacrificio doveva procedere.
<<Maestà, in cosa consiste il Sentiero Dorato?>>
Marvin si compiacque della domanda di Halfgan:
<<E' l'unico futuro che prevede la sopravvivenza dell'umanità. In tutti gli altri casi si andrebbe incontro alla catastrofe. Non è però un sentiero semplice. Prevede molti sacrifici, da parte di tutti noi, a cominciare da me!>>
Ecco, il momento esatto era arrivato.
Sua moglie Igraine Canmore lo guardò con profonda consapevolezza.
E così fecero sua madre Lilieth e sua nonna Ariellyn.
Marvin si tolse l'anello e pronunciò le parole che avrebbero definitivamente sigillato il futuro per migliaia di anni:
<<Ecco, Halfgan, prendi questo anello in custodia, in nome di tutta l'umanità, perché le nostre fatiche saranno gravi ed esso ci sosterrà, proteggendoci dalla stanchezza. E' questo infatti Anello del Fuoco, Narya, destinato a riaccendere i cuori al valore di un tempo, in un mondo che si raggela. Un giorno, quando avrai compiuto la tua missione, me lo restituirai>>
Tutte le persone, nella sala del trono, si inginocchiarono spontaneamente.
La Sacerdotessa del Fuoco Rosso, Morgause Canmore di Lothian, si avvicinò al trono e benedisse l'anello. Era la classica donna celtica delle Highlands, ed era cugina della regina Igraine, di cui aveva la stessa regalità, addolcita però dalla grazia, una grazia angelicata quasi divina.
Marvin sapeva che quello sarebbe stato il momento più triste, e già il suo cuore ne era gravato:
<<Oggi mi venerate, ma un giorno mi maledirete, perché la vita è un dono doloroso. Mi chiamerete Shaitan, Imperatore della Geenna, e la ruota del destino continuerà a girare e girare e girare ancora intorno al mio Sentiero Dorato>>
When I am gone, they must call me Shaitan, the Emperor of Gehenna and the wheel must turn and turn and turn along the Golden Path.
Marvin sentì tutto il dolore per ciò a cui avrebbe dovuto rinunciare in nome di quell'immortalità.
Se ci fosse stata un'altra soluzione, qualunque altra, per salvarvi, l'avrei preferita mille volte a quella a cui sto per offrirmi: il bacio della vampira, la Divoratrice di Cuori e la trasformazione che ne seguirà.
Naturae accedere partis frigidus obtituerit circum preaecordia sanguis.
Se poi il sangue freddo intorno al cuore mi impedirà di accedere a questi aspetti della natura...
Le parole di Virgilio nelle Georgiche si confusero con l'immagine di colei che avrebbe causato la trasformazione in vampiro. Daenerys von Steinberg, erede di Gothian, detta Hearteater, la Divoratrice di Cuori, la Regina Bianca, l'erede della rosa bianca degli York.
Non si sarebbe certo accontentata del castello di Gothian, per quanto nel suo tetro fascino, fosse divenuto il prototipo dei castelli gotici.
Presto si sarebbe arrivati alla resa dei conti.
Bellum omnium contra omnes. Homo homini lupus.
L'antico Hobbes avrebbe appoggiato la decisione di Marvin.
Col Sentiero Dorato sarebbe iniziata la Lunga Pace, l'assolutismo illuminato della Dinastia Eclionner Vorkidian, pronta a riunire tutti i regni e i popoli del Continente.
Il Celeste Impero dei Lathear e il Trono del Sol Levante sarebbero spettati a suo figlio. La Grande Muraglia non avrebbe diviso più i popoli.
Lascerò Caemlyn a mio figlio Arthur, quando diventerò ciò che devo diventare.
A lui spetterà l'anello dell'acqua, quello azzurro, Vylia, l'anello di zaffiro degli Eclionner, quello di fidanzamento della principessa della corona Wensy Fuscivarian, che poi donò a mio padre.
Ma nessuno doveva saperlo, tranne Halfgan.
Persino Ellis Eclionner non doveva essere informata.
Halfgan lo sapeva.
Lesse negli occhi del suo vecchio maestro la consapevolezza della gravità di quella scelta, ma anche la sua tacita approvazione.
Certo non poteva seguirlo in quel luogo selvaggio, ma almeno avrebbe garantito il sostegno dei druidi.
Marvin sentiva che ormai il suo ruolo di re aveva ceduto il passo a quello di Imperatore-Profeta.
Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno.
Ma anche un Profeta poteva avere i suoi cedimenti.
Prima di ritirarsi, infatti, Marvin fu colto da un dubbio, che però era già stato previsto e a cui era già stata data risposta.
Vale veramente la pena sacrificarsi per salvare l'umanità?
Cast
Paul Atreides - Marvin Vorkidian
Ian McKellen (Gandalf) - druido Halfgan
Christopher Lee (Saruman) - druido Bendeigid
Samuel L. Jackson (maestro jedi Mace Windu) - padre Rudo Ulume.
Sophie Turner (Sansa Stark) - regina Igraine Canmore di Logres
Claire Forlani (Igraine di Camelot) - regina madre Lilieth Vorkidian di Linthael
Elizabeth Bathory (Erszebet Bathory) - the honourable lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia.
Tom Hiddleton (Loki) - imperatore Elner XI Eclionner
Susan Sarandon (Wensicia Corrino) - the hon. lady Susan Fuscivarian (Fujiwara)
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steinberg di Gothian, la Divoratrice di Cuori
Lena Headey (Cersei Lannister) - lady Marigold Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian
Thomas Howard, Duca di Norfolk - lord Idex d'Este, Arciduca di Floriana.
Eva Green (Morgana di Avalon, Angie in "Dark Shadows") - Ellis Eclionner, ex reggente imperiale
Jessica Chastain - Morgause Canmore di Lothian, Sacerdotessa del Fuoco Rosso.
Note
Il Sentiero Dorato è ispirato alla Via Aurea di Leto II Atreides nel ciclo di Dune du Frank Herbert.
Narya e Vilya sono i nomi di due dei tre anelli "ai re degli Elfi" nei romanzi di Tolkien. Come Cirdan il Timoniere, re degli Elfi dei Porti Grigi, lo donò a Gandalf, qui Marvin lo dona ad Halfgan perché gli infonda la forza per la sua missione. Marvin non potrà più essere custode del Fuoco Segreto, perché ciò è incompatibile con la mutazione che lo attende in cambio dell'immortalità. Per questo parla di "sangue freddo intorno al cuore". L'altro anello fu assegnato ad Elrond. Il terzo, Nenya, l'anello di diamante, fu assegnato a Galadriel.
Bendeigid è un nome tratto da "Le querce di Albion" di Marion Zimmer Bradley. Diventa Arcidruido dopo la morte del suocero Ardanos.
La mappa della Contea di Keltar-Senia è in parte ispirata alla Romagna centrale e in parte alla Contea degli Hobbit di Tolkien.
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