Purtroppo quest'anno dovremo attendere fino al 3 giugno per l'inizio della settima stagione di Game of Thrones. In mancanza del romanzo corrispondente, The Winds of Winter, atteso ormai da sei anni, a causa dell'imperdonabile lentezza di George Martin, non è disponibile alcun tipo di spoiler.
Alcune domande sono però legittime, e tra queste ce n'è una che ha appassionato i disegnatori delle eventuali copertine: mi riferisco al Drago del Ghiaccio, ossia ad un drago che risponde agli ordini degli Estranei e che dunque possa costituire una seria minaccia per i draghi di Daenerys.
Questa ipotesi è legittima, perché la forza del "team Targaryen" è troppo superiore a quella degli avversari, potendo contare su due eserciti enormi e temibili (i Dothraki e gli Immacolati), una flotta imponente, potentissimi alleati (Dorne e i Tyrell), abili consiglieri (Varys e Tyrion Lannister) e soprattutto tre draghi (Drogon, Rhaegal e Viseryon).
Che cosa potrà mai fare un esercito di zombie contro il fuoco di tre draghi?
Spero che a questa domanda sia George Martin che gli autori di Game of Thrones stiano dando una risposta credibile.
"Re Jaehaerys una volta mi disse che follia e grandezza sono due facce della stessa moneta. Ogni volta che nasce un nuovo Targaryen, disse, gli Dei lanciano in aria quella moneta, e il mondo trattiene il fiato aspettando di sapere su quale faccia cadrà.”
Ser Barristan Selmy a Daenerys Targaryen
"A Storm of Swords", G.R.R. Martin
"A Storm of Swords", G.R.R. Martin
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