Originariamente il termine Padania indicava esclusivamente la pianura padana[1] (pianura padano-veneto-romagnola)[2], suddivisibile in superiore (piemontese) e inferiore (lombarda e veneta)[1].
Successivamente il termine ha acquisito una connotazione politica: è entrato in uso in Italia soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni novanta, sotto la spinta del ricorrente uso politico in chiave autonomista fattone dalla Lega Nord[3] che identificava in questo nome un'ipotetica e futura unità territoriale dell'Italia centro-settentrionale, come repubblica federale per la quale il partito reclamava uno statuto di indipendenza (o, comunque, di autonomia politico-amministrativa[3]) dallo Stato italiano.
Nell'ambito ideologico di separatismo, autonomismo e federalismo
Tra i principali ideatori di un utilizzo politico del temine, il maggiormente noto è Gianfranco Miglio[7] che, nel 1975, riportava in scritti e interviste la sua visione della questione settentrione collegata a una ipotetica Padania.
Per il Partito Federalista, la suddivisione politica e amministrativa dell'Italia sarebbe avvenuta per frazionamento in tre territori governati da un direttorio: i cantoni Padania, Etruria e Mediterranea, con una Padania non troppo estesa al centro. Le idee poggiavano sulle summenzionate tesi di Gianfranco Miglio[8], che dal 1990 al 1994 aveva contribuito alla formazione della teoria federalista della Lega Nord, uscendone per dissensi proprio sulla questione federale all'atto della formazione della coalizione a sostegno del primo governo Berlusconi.
Il termine Padania entra ufficialmente nel vocabolario della allora Lega Nord Italia Federale (dal 1997 Lega Nord per l'Indipendenza della Padania) solo a partire dal 1995, a seguito della crisi del governo Berlusconi I e del passaggio del movimento ad una politica dichiaratamente secessionista. Secondo Paolo Bracalini, comunque, «Della Padania, intesa come entità storico-geografica dotata di un suo preciso DNA, non [se ne parlava] solo nei comizi del primo Bossi, negli studi di Gianfranco Miglio o negli slogan diPontida.»[9]. Il termine veniva ripreso nell'ideologia leghista dalla pubblicazione della Fondazione Agnelli del 1992.[10]
Di tale svolta identitaria parla anche Gilberto Oneto, ideologo leghista e propugnatore del simbolo del sole delle Alpi, nel libroL'invenzione della Padania.[11]
Il 15 settembre 1996 la Lega Nord proclamò la dichiarazione di indipendenza della Padaniacon il nome ufficiale di Repubblica Federale Padana.[12]
Il termine Padania, nell'accezione intesa dalla Lega Nord di Umberto Bossi,[13] si riferisce ad un'entità politico-amministrativa fittizia comprendente un'area che è stata modificata nel corso del tempo. Una delle ipotesi, quella dello statuto, comprende tutte le otto regioni dell'Italia settentrionale anche se suddivise in modo diverso in 10 Stati federati ovvero Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia,Emilia e Romagna più 3 regioni centrali quali Toscana, Umbria e Marche per la quale questo movimento politico chiese inizialmente una condizione di maggiore autonomia, nella forma di unione federativa della macro-regionePadania con le restanti parti dello Stato italiano (cosiddetta Costituzione di Assago), in seguito il distacco dalla Repubblica Italiana (secessione) e attualmente il trasferimento di parte significativa delle competenze legislative ed amministrative dallo Stato centrale alle regioni (devoluzione) oltre all'attuazione del federalismo fiscale. Una prima riforma della costituzione verso una maggiore autonomia delle regioni è stata confermata per via referendaria nel 2001. Una seconda riforma sempre in questo senso del 2005 è stata invece bocciata tramite il referendum costituzionale del 2006. Secondo un sondaggio condotto a dicembre 2009 da GPG, il 45% degli abitanti del Nord Italia sarebbe favorevole all'adesione della propria regione ad uno stato indipendente di nome Padania[14]. Un altro sondaggio condotto da SWG nel giugno del 2010, rileva come per il 55% degli italiani la Padania sia un'invenzione. Esiste, invece, per il 42%. Gli italiani, al contrario, approvano il federalismo, che convince il 58% del campione (l'80% al Nord, il 50% al Centro e il 35% al Sud).[15]
Dell'esistenza di una identità padana si sono occupati Gilberto Oneto (La questione settentrionale, 2008 e Polentoni o padani, 2012) e Stefano Bruno Galli (Il Grande Nord, 2013). Approfondimenti sulla koinè linguistica padana sono stati fatti da Sergio Salvi (La lingua padana e i suoi dialetti, 1999 e La lingua del mi, 2011).
Per la Lega Padana, alternativamente, il territorio sarebbe diversamente distribuito, non estendendosi nell'Italia peninsulare ma estendendosi ad est, quindi valicando gli attuali confini nazionali, andando a comprendere i territori della Venezia Giulia attualmente sotto la giurisdizione nazionale di Slovenia e Croazia, costituendo una Confederazione di quattro Nazioni: quella Subalpina, quella Lombarda, quella Serenissima e quella Cispadana.[senza fonte]
Altre informazioni di diversi soggetti politici
All'estero il neologismo è stato accolto con diverse accezioni (si veda ad esempio alcuni articoli del Times di Londra).[16]
Nel 2008 il Presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino, Norman Gobbi della Lega dei Ticinesi, nel suo discorso di insediamento, ha nominato tre volte la Padania, considerandola anche come partner socio-economico e culturale privilegiato, parlando però nel contempo di Italianità elvetica.[17]
Il 21 giugno 2010, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha definito il termine Padania "una felice invenzione propagandistica - elettorale".[18]
Il 15 febbraio 2011 il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha definito la Padania come "Un sistema di relazioni".[19]
Il 30 settembre 2011 il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, durante una visita ufficiale a Napoli, ha affermato che il popolo padano non esiste e che questa definizione non ha alcuna valenza storica.[20][21][22]
Il 12 giugno 2014 Papa Francesco, nell'ambito di un'intervista al quotidiano catalano Vanguardia, ha citato la Padania tra i territori oggetto di potenziale indipendenza dallo stato nazionale (assieme alla Scozia e, ovviamente, alla stessa Catalogna), affermando che le richieste di secessione da un paese senza un precedente storico di "unità forzosa" sono da "prendere con le pinze" e analizzare caso per caso[23].
Indipendentismo padano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'indipendentismo padano o anche in certi casi nazionalismo padano è un'ideologia politica nata negli anni novanta del XX secolo e promossa storicamente dal partito politico Lega Nord, che cita testualmente nel proprio statuto l'indipendenza, attraverso metodi democratici, della Padania[1].
L'ideologia è stata sostenuta o è sostenuta anche da altri partiti, come la Lega Padana[2], alternativa alla Lega Nord, da essi consideratafilo-romana, e da figure, afferenti nella loro storia politica alla Lega Nord, come lo scrittore Gilberto Oneto, il politologo Gianfranco Miglio eGiancarlo Pagliarini.
Indice
[nascondi]Ideologia
La Padania per alcuni geografi economici di inizio Novecento, corrispondeva al territorio italiano sito a nord degli Appennini. Gli indipendentisti padani di fine Novecento affermano che un territorio comprensivo di gran parte dell'Italia settentrionale (la Lega Padana teorizza una Padania formata da quattro nazioni: Subalpina, Lombarda, Serenissima e Cispadana) o centro-settentrionale (la Lega Nord estende più a sud tale confine), di estensione territoriale differentemente definita dai partiti stessi, e da essi stessi ribattezzato "Padania" (toponimo sinonimo di pianura padana, la valle del fiume Po, in latino Padus), sarebbe abitato da popoli distinti per lingua, usi, costumi e storia, chiamati nazioni della Padania e riconducibili, nelle loro differenze, a un unico popolo padano e che sarebbero stati resi partecipi contro la loro volontà del Risorgimento e, conseguentemente, dello Stato italiano; pertanto propugnano la secessione di queste nazioni dalla Repubblica Italiana e la creazione di una repubblica federale della Padania rispettosa delle peculiarità di ciascuna di esse.
Origine ed evoluzione dell'ideologia
Sino agli anni ottanta il termine Padania era principalmente usato con significato geografico per lapianura Padana[3], ma anche con accezione poetica, come dimostra l'opera dello scrittore Gianni Brera[4] e nell'ambito di studi linguistici ed etnolinguistici[5][6] nonché socio-economici[7][8].
Il termine acquisisce, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, un significato politico, ovverosia comincia a essere utilizzato per indicare la Padania come, a seconda delle posizioni, reale o pretesa entità politica, grazie al suo utilizzo costante da parte degli esponenti e dei simpatizzanti del partito della Lega Nord, nato il 22 novembre 1989 dall'unione di vari partiti autonomisti dell'Italia settentrionale originatesi nel decennio precedente, tra i quali la Lega Lombarda, fondata il 10 marzo 1982 da Umberto Bossi, che diviene guida del nuovo movimento politico. Grazie al successo politico del partito e ai mezzi di comunicazione di massa, tale accezione politica del termine è entrata da allora a far parte della lingua corrente e del dibattito politico.
La Lega propose inizialmente un'unione federativa della macro-regione Padania, dotata di autonomia, con le restanti parti della Repubblica Italiana, come forma di riconoscimento e tutela delle peculiarità etnico-linguistiche delle nazioni della Padania.[9]
Fallito il progetto e raggiunto un successo elettorale considerevole[10] promosse il concetto di secessione della Padania dall'Italia, proclamata il 15 settembre 1996 a Venezia.
La secessione è stata, successivamente al Congresso di Varese, messa parzialmente da parte a favore della devoluzione, ovverosia del trasferimento di parte significativa delle competenze legislative e amministrative dallo stato centrale alle regioni, e del federalismo fiscale. Una prima riforma della costituzione verso una maggiore autonomia delle regioni è stata approvata nel 2001. Una seconda riforma parzialmente in questo senso del 2005 è stata invece bocciata dal referendum costituzionale del 2006.
Promozione del concetto politico di Padania
« Noi, popoli della Padania, solennemente proclamiamo: la Padania è una Repubblica federale indipendente e sovrana. Noi offriamo, gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore.[11] » |
(Umberto Bossi, dichiarazione d'indipendenza della Padania, 15 settembre 1996) |
Il 15 settembre 1996 a Venezia, nel corso di una manifestazione della Lega Nord, Umberto Bossiha proclamato l'indipendenza della Repubblica Federale Padana e l'indizione di un referendumper l'indipendenza dallo Stato italiano.
Il 25 maggio 1997 il partito organizzò un "referendum per l'Indipendenza della Padania", con il quesito: "Volete Voi che la Padania diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?". Votarono 4.833.863 persone ed il risultato fu del 97% di consenso.[12] Si è votato anche per il Presidente del "Governo Provvisorio della Repubblica Federale della Padania" e per sei disegni di legge di iniziativa popolare da presentare al Parlamento italiano. La Lega Nord ha predisposto i seggi elettorali in tutti i comuni della proclamata Padania.[13]
L'indipendenza della Padania non è mai stata riconosciuta formalmente da alcuno Stato sovrano, né dalle altre forze politiche italiane. L'unico supporto in tal senso è venuto dal partito svizzero della Lega dei Ticinesi[14][15].
In seguito alla dichiarazione d'indipendenza furono avviate delle inchieste giudiziarie a Venezia, Verona, Torino, Mantova e Pordenone per attentato all'unità dello stato[16], poi archiviate, e si ebbero scontri tra forze dell'ordine e militanti leghisti in Via Bellerio a Milano, sede della Lega Nord[17]; sulla vertenza apertasi per la perquisizione di via Bellerio la parola fine venne "messa dalla Corte costituzionale che ribadì che l'autorità giudiziaria non aveva l'autorità di farla eseguire, in quanto «luogo di fatto adibito a ufficio», se non dopo autorizzazione a procedere della Camera dei deputati"[18].
Per quanto la dichiarazione di secessione non abbia comportato la reale separazione della Padania dall'Italia, la Lega Nord ha da allora promosso e continua a promuovere attivamente la concezione della Padania come entità politica attraverso la creazione e il mantenimento di strutture e organi rappresentativi delle Nazioni della Padania nonché attraverso la promozione di iniziative sportive e sociali di carattere indipendentista o quantomeno autonomista: ha costituito un Governo padano con un proprio parlamento, ha designatoVenezia come capitale della Padania, il Va, pensiero di Giuseppe Verdi suo inno ufficiale, il Sole delle Alpi verde in campo bianco sua bandiera ufficiale, il verde come colore nazionale, ha creato le lire padane e i francobolli padani[19], una propria Guardia Nazionale, un proprio ente sportivo riconosciuto nel CONI sport Padania e, come organi di stampa ufficiali, il quotidiano La Padania, il settimanale Il Sole delle Alpi, l'emittente radiofonica Radio Padania Libera e l'emittente televisiva TelePadania.
Vi fu anche la formazione spontanea, tra i militanti leghisti, delle cosiddette camicie verdi[20].
La Lega Nord ha anche creato una Nazionale di calcio della Padania, non riconosciuta né a livello italiano, né a livello internazionale. Questa selezione Padana ha vinto per 3 volte consecutive il mondiale per le nazioni non riconosciute, la VIVA World Cup, battendo la selezione del Samiland (2008), quella del Kurdistan (2009) e quella della Lapponia (2010).
Inoltre il partito padano sponsorizza il concorso di bellezza Miss Padania, aperto a tutte le giovani donne residenti in una regione della Padania da almeno 10 anni consecutivi e di età compresa tra i 17 e i 28 anni. Tra i requisiti necessari per partecipare al concorso vi è anche l'obbligo di non rilasciare dichiarazioni non in linea con gli ideali dei movimenti che promuovono la Padania.
Nel 2009 la Lega Nord, in particolare tramite Umberto Bossi[21], promosse la realizzazione del film storico Barbarossa, coprodotto dalla Rai[22]. Il film, incentrato sulle vicende della Lega Lombarda nel XII secolo, non ebbe buon riscontro né di critica né di pubblico.
Il 2011 ha visto la prima edizione dell'evento ciclistico Giro di Padania.
Con la segreteria di Matteo Salvini , l'indipendentismo padano è stato accantonato; comunque le velleità secessionistiche non sono scomparse, essendo state bensì indirizzate verso i movimenti di separazione soprattutto veneti e poi quelli lombardi e friulani.[senza fonte]
Elezioni per il Parlamento della Padania del 1997
Il 26 ottobre 1997 la Lega Nord organizzò le prime elezioni per i 210 seggi del Parlamento Padano. Circa 4 milioni[23] di Italiani residenti nelle regioni settentrionali, 6 secondo il Partito[23], si recarono ai seggi e scelsero tra diversi partiti padani:
- Matteo Salvini, candidato per i Comunisti Padani (5 seggi);
- Roberto Maroni, Marco Formentini, Giovanni Meo Zilio (ex-Socialista e partigiano durante la Resistenza), Franco Colleoni e Mariella Mazzetto lanciarono il socialdemocraticoDemocratici Europei-Lavoro Padani (52 seggi);
- un gruppo di leghisti veneti formò il venetista Leoni Padani (14 seggi);
- Giuseppe Leoni e Roberto Ronchi fondarono il cristiano-democratico Cattolici Padani (20 seggi);
- Giancarlo Pagliarini, Vito Gnutti, Roberto Cota, Corrado Della Torre e Massimo Zanello guidarono il liberal-conservatore Liberaldemocratici-Forza Padania, che propugnava un'alleanza con il partito di Silvio Berlusconi, richiamando nel nome il partito Forza Italia (50 seggi);
- Marco Pottino lanciò Padania liberale e libertaria (12 seggi);
- Erminio Boso guidava la conservatrice e agraria Unione Padana Agricoltura, Ambiente, Caccia, Pesca (5 seggi);
- Enzo Flego e Walter Gherardini formarono la nazional-conservatrice Destra Padana (27 seggi);
- Benedetto Della Vedova, un politico radicale, fu eletto a capo di una lista libertaria antiproibizionista e liberista.
Il parlamento e il governo padano
Il Parlamento della Padania, creato nel 1996 e oggi denominato Parlamento del Nord, ha sede nella Villa Bonin Maestrallo di Vicenza, che ha sostituito l'originale sede a Bagnolo San Vito in Provincia di Mantova. Si affianca al Governo della Padania, con sede a Venezia, che, storicamente, è stato guidato prima da Giancarlo Pagliarini (1996-97), da Roberto Maroni (1997-98), da Manuela Dal Lago (1998-99) ed è attualmente guidato da Mario Borghezio (dal 1999).
Nell'esecutivo presieduto da Pagliarini, Fabrizio Comencini era Ministro degli esteri, subito dimessosi fu sostituito da Enrico Cavaliere,Giovanni Fabris della Giustizia, Alberto Brambilla del Bilancio e Giovanni Robusti, capo dei Cobas del latte, dell'Agricoltura.
Nel governo presieduto da Maroni, il cui vice era Vito Gnutti, è stato introdotto un Ministero dell'Immigrazione, presieduto da Farouk Ramadan[24].
L'esecutivo guidato da Manuela Dal Lago comprendeva Giancarlo Pagliarini come vice presidente e Ministro dell'Economia, Giovanni Fabris alla Giustizia, Alessandra Guerra agli Esteri, Flavio Rodeghiero alla Cultura e all'Istruzione, Giovanni Robusti all'Agricoltura,Roberto Castelli ai Trasporti, Francesco Formenti all'Ambiente, Sonia Viale agli Affari Sociali e della Famiglia, Alfredo Pollini, presidente della guardia nazionale padana, alla Protezione Civile, Francesco Tirelli, del CONI sport Padania, allo Sport e Roberto Faustinelli, presidente di Eridiana Records, allo Spettacolo.
La bandiera
Bandiera padana | |
---|---|
Soprannome | Sole delle Alpi |
Proporzioni | 1:2 |
Simbolo FIAV | |
Colori | RGB
(R:7 G:137 B:48)
(R:255 G:255 B:255)
|
Uso | Bandiera civile |
Adozione | 15 settembre 1996 |
Fotografia | |
Bandiere padane sventolate al raduno di Pontida. | |
La bandiera della Padania è un simbolo ideato dal partito politico italiano della Lega Nord e da essa associato, anche tramite il proprio statuto[25], ad un ipotetico stato indipendente, la Padania, corrispondente approssimativamente alla parte centrosettentrionale dell'Italia.
Sulla bandiera è rappresentato un sole delle Alpi stilizzato di colore verde su campo bianco. Il sole delle Alpi è un simbolo presente nell'arte italiana fin dal VII secolo a.C. (urna etrusca di Civitella Paganico).[26]
La bandiera nacque intorno agli anni novanta, in concomitanza con la formazione della Lega Nord. Venne presentata il 15 settembre 1996 da Umberto Bossi a Venezia, durante la dichiarazione di indipendenza della Padania, priva comunque di qualsiasi effetto giuridico.[27]
Nella sua precedente versione, vi erano rappresentati in colore rosso la croce di San Giorgio e nel riquadro in alto a sinistra il sole delle Alpi.[27] La croce rappresentava le città dell'Italia settentrionale nei cui stemmi essa compare, mentre il logo fu adottato come simbolo della Padania. In seguito fu sostituita dalla bandiera con al centro il sole delle Alpi di colore verde su sfondo bianco.
La bandiera della Padania è entrata nel Guinness dei primati come bandiera più grande del mondo il 19 giugno 2005,[28] in occasione del raduno di Pontida. La bandiera, realizzata appositamente dalla Lega Nord con la collaborazione di un militante gallaratese, era di 170 m di lunghezza per 100 m di altezza.[28][29]
Il territorio padano secondo la Lega Nord
Secondo l'art. 2 dello Statuto 2012, la Lega Nord considera il Movimento come una Confederazione delle Sezioni delle seguenti Nazioni:[30]
La Lega afferma dunque che il progetto della Padania comprende tutte le otto regioni dell'Italia settentrionale più le regioni dell'Italia centrale Toscana, Umbria e Marche,[30]mentre al 2011 la sua attività si è estesa anche in Abruzzo[31] e Sardegna.[32]
Il territorio rivendicato dalla Lega Nord come costituente la Padania comprende 160.908 km² di Italia, ossia il 53,39% del territorio dell'Italia (di 301.340 km²) e il 56,15% della sua popolazione (vedere tabella sottostante).
Le rivendicazioni politiche padane ricomprendono quindi un territorio maggiore di quello riconducibile al significato geografico del termine Padania, che è geograficamente riferito alla sola Pianura Padana.
Superficie (km²) | Abitanti (31/05/2012)[33] | |
---|---|---|
Emilia-Romagna | 22.451 | 4 465 870 |
Friuli-Venezia Giulia | 7.845 | 1 235 879 |
Liguria | 5.420 | 1 613 015 |
Lombardia | 23.860 | 10 015 209 |
Marche | 9.366 | 1 569 016 |
Piemonte | 25.398 | 4 466 656 |
Toscana | 22.990 | 3 764 220 |
Trentino-Alto Adige | 13.599 | 1 047 841 |
Umbria | 8.454 | 909 898 |
Valle d'Aosta | 3.266 | 128 676 |
Veneto | 18.390 | 4 961 559 |
Padania | 160.908 | 34 177 839 |
53,39% di | 56,15% di | |
Italia | 301.340 | 60 862 521[34] |
Il Blocco padano: il tentativo di un'alleanza indipendentista
La linea apertamente secessionista fatta propria dalla Lega Nord portò, tra il 1996 e il 2000, a un isolamento del movimento nel panorama politico italiano, col risultato che, nelle zone dove il radicamento leghista era minore, i suoi candidati alle elezioni amministrative erano nettamente svantaggiati rispetto a quelli di centrodestra e di centrosinistra, generalmente appoggiati da più liste. Per cercare di rimediare a questa situazione, nel settembre del 1998 Bossi lanciò il cosiddetto Blocco padano, una coalizione formata dalla Lega Nord con diverse liste in rappresentanza di varie categorie sociali e produttive del territorio. Già alle elezioni amministrative dell'aprile 1997 altre liste che si richiamavano apertamente all'indipendentismo avevano affiancato la Lega Nord:
- Agricoltura padana
- Lavoratori padani
- Padania pensione sicura
- Non chiudiamo per tasse! - Artigianato, commercio, industria
Il risultato di queste liste fu complessivamente molto modesto, e nella maggior parte dei casi esse non riuscirono a portare i candidati leghisti al ballottaggio. Le ultime tre liste ottennero complessivamente l'1,1% al comune di Milano e lo 0,8% al comune di Torino. L'Agricoltura padana ebbe l'1,9% alla provincia di Pavia e i Lavoratori padani lo 0,9% allaprovincia di Mantova[35]. Un risultato di un certo rilievo fu però ottenuto dai Lavoratori padani nell'autunno dello stesso anno al comune di Alessandria, dove con il 4,4% contribuirono alla rielezione del sindaco uscente Francesca Calvo ed ebbero diritto a tre consiglieri[36].
Nel 1998 il Blocco padano, di cui il coordinatore doveva essere il parlamentare europeo ed ex sindaco di Milano Marco Formentini, fu annunciato come costituito fondamentalmente da cinque partiti, oltre alla Lega[37]:
- Terra (evoluzione di Agricoltura padana, con a capo Giovanni Robusti, portavoce dei Cobas del latte)
- Lavoratori padani
- Pensionati padani (evoluzione di Padania pensione sicura, con a capo Roberto Bernardelli)
- Imprenditori padani (evoluzione di Non chiudiamo per tasse!)
- Cattolici padani (già presentatosi alle elezioni per il Parlamento della Padania del 1997, con a capo Giuseppe Leoni)
A questi si unirono a seconda dei casi anche liste civiche di portata locale, che talvolta ebbero maggior fortuna: a Udine Sergio Cecotti raggiunse il ballottaggio e fu poi eletto sindaco grazie all'apporto di due liste civiche, senza che i partiti "regolari" del Blocco padano fossero presenti[38]. La coalizione nel suo complesso risentì del calo di consensi generalizzato subito dalla Lega Nord, tanto che dopo il 1999 non fu più ripresentata se non in maniera sporadica, anche perché la Lega Nord, entrando a pieno titolo nella Casa delle Libertà, trovò alleati di maggiore consistenza elettorale.
L'indipendentismo padano nella cultura di massa
Il manga giapponese Gunslinger Girl è ambientato nell'Italia contemporanea. L'autore, Yu Aida, immagina che le spinte indipendentiste del Nord si siano trasformate in una campagna terroristica perpetrata da un fronte detto Movimento delle Cinque Repubbliche. Non esiste, nell'opera, alcun riferimento a movimenti o partiti realmente esistenti, tuttavia il termine Padania viene esplicitamente citato come una delle "cinque repubbliche".[39]
Note
- ^ (PDF) Articolo 1 dello statuto federale della Lega Nord
- ^ Sito ufficiale Lega Padana
- ^ voce "Italia", Enciclopedia Universo, DeAgostini, 1965; vol. VII, pp. 196-197
- ^ Gianni Brera, Invectiva ad Patrem Padum, Guerin Sportivo, 28 ottobre 1963
- ^ Negli anni settanta la sezione di Lombardia, Ticino e Grigioni dell'Association Internationale pour la Défense des Langues et des Cultures Menacées (AIDLCM) cominciò a usare il termine padano per riferirsi all'insieme degli idiomi gallo-italici.
- ^ Hull, Geoffrey (1982) The Linguistic Unity of Northern Italy and Rhaetia, PhD thesis,University of Western Sydney, MacArthur. Nell'analisi glottologica di Geoffrey S. Hull, linguista della University of Western Sydney, Padania indica la terra in cui si parlano gli idiomi galloitalici, nonché il veneto, l'istrioto e, come anfizona, gli idiomi retoromanzi, considerati fondamentalmente tutti delle varianti divergenti locali di un unico sistema linguistico: la lingua padanese.
- ^ La Padania? L'ha inventata la Fondazione Agnelli Il Giornale, 23 luglio 2010
- ^ Il termine è usato anche nel documentario dei CCCP Fedeli alla linea "Tempi moderni" da Danilo Fatur nel 1989
- ^ Nella cosiddetta "Costituzione di Assago".
- ^ Poco più di un decimo dei componenti il corpo elettorale.
- ^ WebCite query result
- ^ CRONISTORIA DELLA LEGA NORD - DALLE ORIGINI AD OGGI, Terza Parte 1996 - 1998
- ^ Avevano diritto al voto tutti i cittadini di almeno 16 anni di età.
- ^ Bossi: La Svizzera riconosce la Padania
- ^ Nel maggio 2008 il Presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino, Norman Gobbi Vais, appartenente alla Lega dei Ticinesi, ha nominato, nel suo discorso di insediamento, tre volte la Padania, considerandola anche come partner socio-economico e culturale privilegiato. Egli non ha nominato l'Italia, parlando però nel contempo di Italianità Elvetica:[1]
- ^ SECESSIONE, VERTICE TRA I PM DI CINQUE CITTÀ
- ^ per i quali la Cassazione condannò Roberto Maroni e Piergiorgio Martinelli a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale, pena automaticamente convertita ai sensi dell'art. 135 c.p. in una multa di 5.320 euro: Cassazione. Perquisizioni sede Lega Nord, Maroni si oppose alla Digos con atti di sfida ingiustificabili
- ^ Così Domenico Cacopardo, La sovranità parlamentare analizzata a ciglio asciutto, lontano dagli estremismi e in difesa, per tutti, dello stato di diritto, in ItaliaOggi, 6 giugno 2015. In conseguenza di ciò, Umberto Bossi venne assolto in appello il 22 giugno 2007:Bossi assolto per gli incidenti di via Bellerio
- ^ le lire padane non hanno corso legale e i francobolli padani non sono utilizzati dal sistema postale italiano
- ^ Il che ha dato luogo a inchieste giudiziarie, principalmente per la presunta violazione dell'art. 18 della Costituzione come testimonia il link: TGVerona - Camicie verdi, al processo escono di scena Bossi & c. GUARDIE PADANE.
- ^ Marco Castelnuovo, "Barbarossa", flop al Nord per il kolossal leghista, in La Stampa, 27 marzo 2012. URL consultato il 22 gennaio 2013.
- ^ Delibera della sottocommissione cinema - istanze presentate entro il 31 maggio 2008(PDF), Ministero per i Beni e le Attività Culturali. URL consultato il 28 dicembre 2009.
- ^ a b CRONISTORIA DELLA LEGA NORD DALLE ORIGINI AD OGGI. Terza Parte. 1996 - 1998
- ^ Chi è in regola non deve perdere le radici
- ^ Statuto della Lega Nord per l'indipendenza della Padania (PDF), leganord.org. URL consultato il 9 marzo 2015.
- ^ Archeologia: ...in Toscana, zoomedia.it. URL consultato il 24 giugno 2013.
- ^ a b Araldica e Bandiere della Federazione Padana, Angelo Veronesi.
- ^ a b Certificato del record mondiale
- ^ Tommaso Guidotti, Alle Azalee un bandierone da Guinness dei primati, Varese News, 18 gennaio 2006.
- ^ a b Statuto Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, 2012 (PDF), Lega Nord, 1º luglio 2012.
- ^ Lega Nord Abruzzo, Lega Nord.
- ^ Lega Nord Sardinia, Lega Nord.
- ^ Dati ISTAT
- ^ Dati ISTAT
- ^ Lombardia, il Carroccio si consola nei piccoli feudi, Corriere della Sera, 29 aprile 1997
- ^ Repubblica.it
- ^ Al via il Blocco padano: il Carroccio " si moltiplica", Corriere della Sera, 26 ottobre 1998
- ^ Repubblica.it
- ^ Gunslinger Girl, manga edizione italiana, traduzione di Valerio Alberizzi e Leonardo Grimani
Bibliografia
- Gianfranco Miglio, Come cambiare. Le mie riforme, Mondadori, Milano 1992
- Gianfranco Miglio, Henry David Thoreau, Disobbedienza civile, Mondadori, Milano 1993
- Gianfranco Miglio, Italia 1996: così è andata a finire, Mondadori, Milano 1993
- Gianfranco Miglio, Io, Bossi e la Lega, Mondadori, Milano 1994
- Gianfranco Miglio, La Costituzione federale, Mondadori, Milano 1995
- Gianfranco Miglio, Marcello Veneziani, Padania, Italia. Lo Stato nazionale è soltanto in crisi o non è mai esistito?, Le Lettere, Firenze 1997
- Gianfranco Miglio, Augusto Barbera, Federalismo e secessione. Un dialogo, Mondatori, Milano 1997
- Gianfranco Miglio, Federalismi falsi e degenerati, Sperling & Kupfer, Milano 1997
- Gianfranco Miglio, L'asino di buridano, Neri Pozza, Vicenza 1999
- Gilberto Oneto, Bandiere di libertà: Simboli e vessilli dei Popoli dell'Italia settentrionale, FdF, Milano 1992
- Gilberto Oneto, Pianificazione del territorio, federalismo e autonomie locali, Alinea, Firenze 1994
- Gilberto Oneto, L'invenzione della Padania, Foedus Editore, Ceresola (BG) 1997
- Gilberto Oneto, Giancarlo Pagliarini, 50 buone ragioni per l'Indipendenza, La Padania, Milano 1998
- Gilberto Oneto, Piccolo è libero, Leonardo Facco Editore, Treviglio (BG) 2005
- Gilberto Oneto, La questione settentrionale. La Padania fra mito, storia e realtà, Editoriale Libero, Milano 2008
- Gilberto Oneto, Polentoni o Padani? Apologia di un popolo di egoisti, xenofobi, ignoranti ed evasori, Il Cerchio, Rimini 2012
- Stefano Bruno Galli, Il grande Nord. Cultura e destino della Questione settentrionale, Guerini, Milano 2013
- Gualtiero Ciola, Noi, Celti e Longobardi, Edizioni Helvetia, Venezia 1987
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