Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 13. L'arrivo ad Alfarian

Come era stato stabilito, ad attraversare il Varco, aperto da lord Waldemar, furono nell'ordine: il Consigliere Albedo, la dottoressa tenente Greta Van Garrett, il generale Leonenko e tutti i componenti della Guardia di Ferro, formata dai migliori Iniziati esperti in arti militari appartenenti alla setta dell'Aristocrazia Nera.
Il passaggio avvenne in modo ordinato e senza alcun problema.
La cripta era ampia e illuminata da una luce verde.
La Guardia fece quadrato intorno a Waldemar, ai consiglieri e agli ufficiali di grado maggiore.



Il tutto si svolse in maniera ordinata e tranquilla, come se non ci si trovasse in un luogo distante migliaia di anni luce dalla Terra.
Anche se si trovavano nei sotterranei, era già possibile stabilire che, in termini di gravità, la Nuova Terra presentava caratteristiche molto simili, se non migliori della vecchia (ci si sentiva un po' più leggeri e quindi più dinamici).
Edwina Ataris aveva osservato con interesse i nuovi arrivati, il loro equipaggiamento militare e la loro disposizione ordinata e marziale.
<<Più che una Missione Esplorativa, mi sembra una Spedizione di guerra>>
Waldemar si affrettò a rispondere, per sgomberare ogni dubbio:
<<E' solo una precauzione. Sono certo che le armi non serviranno. Come già detto, veniamo in pace, rispondendo alla chiamata del Signore Atar, ai cui ordini siamo vincolati>>
Edwina sorrise:
<<Giusto! E dal momento che io sono la figlia e la Somma Sacerdotessa di Atar sulla Nuova Terra, per cui siete vincolati anche ai miei ordini>>



<<Naturalmente>> rispose Waldemar, senza mascherare un leggero fastidio.
Edwina notò che anche gli altri componenti della spedizione mostravano la necessaria deferenza nei suoi confronti, tranne la dottoressa Van Garret, che sembrava non averla nemmeno notata:
<<Molto bene. 
La prima cosa che dovete sapere è che il castello di Alfarian, che sarà la vostra base operativa, comprende al suo interno una zona dotata di comfort molto simili a quelli terrestri standard, e questo per merito della magia di Atar. 

Il resto della struttura invece è simile ai castelli dell'epoca pre-moderna ed è stato costruito dagli architetti, dagli artigiani e dai muratori appartenenti al popolo dei Drow, chiamati anche Svartalfar, gli Elfi Oscuri, per il colore olivastro della loro pelle, i loro occhi a mandorla, i loro zigomi marcati, le orecchie a punta, i lunghi capelli lischi e i corpi alti e slanciati>>



<<Sono sempre vissuti in queste zone?>> chiese Waldemar.
Edwina scosse il capo:
<<No. Gli Svartalfar vivevano nelle steppe a sud del continente orientale, ed è qui che la selezione naturale operò favorendo la sopravvivenza degli individui dalla pelle più scura, perché protetti dalla melanina, nonché di quelli dagli occhi a mandorla, meglio difesi dal vento sabbioso. 
Erano un popolo di guerrieri e conquistatori, ma Gothar aveva tentato di sottometterli al suo volere. A quel punto intervenne il Signore Atar, che li protesse e li condusse qui, nel nord del continente centrale, dove hanno costruito un regno, che costituisce il primo baluardo di difesa dalla Contea di Gothian, che occupa i territori dell'Artico, oltre le Montagne Iperboree>>



<<Hanno un re?>> chiese Waldemar
<<Hanno una regina, che è stata una delle spose di Atar e gli ha dato un figlio, il principe Abraxas Ataris e una figlia, la principessa veggente>>





Waldemar inarcò le sopracciglia.
Atar si è dato fin troppo da fare con le donne della razza umana.
Scacciò i pensieri e tornò alla diplomazia:
<<E' importante che la famiglia reale sappia che non intendiamo minacciare in alcun modo il Regno degli Svartalfar. E' nostro desiderio offrire loro tutto l'aiuto e la collaborazione che sarà possibile. Chiediamo soltanto che ci sia consentito fondare delle colonie nelle terre disabitate. Alfarian, sarà un luogo di incontro tra i due popoli che costituiranno il Regno Federato degli Alfar, insieme con i coloni provenienti dal nord Europa.
Tuttavia non sarò io ad occuparmi di questo, anche perché, sinceramente, nutro delle forti riserve sui criteri di selezione che il Signore Atar intende applicare.
Mi pare che i Signori degli Elementi abusino della propria forza e questo è contrario alla mia etica: mi si posso rivolgere molte accuse, ma non certo quella di essere un prepotente, anzi, ogni volta che mi è stato possibile, mi sono sempre schierato in difesa dei più deboli>>



Edwina non si scompose:
<<Il Signore Atar conosce bene le tue riserve, ed è per questo che l'unico territorio dove potrai abitare sarà molto più a sud, nel futuro regno dei Keltar, che sarà costituito dagli abitanti dell'Europa Centrale, sotto l'ala benevola del Signore Belenos e della sua futura sposa, tua figlia Igraine, che sta per nascere.



Vedi, esiste una differenza molto importante tra Atar e Belenos, ed è tempo che tu e tutti i tuoi Iniziati lo sappiano: Belenos appartiene alla schiera degli Aura o Aesir o Angeli, la cui natura sovrumana è volta interamente al Bene. Atar invece ha una natura duplice e per questo appartiene alla schiera dei Vanir, le entità sovrumane che oscillano tra il Bene e il Male.
Vi è poi una terza schiera, che comprende le entità sovrumane che si sono volte al Male: si chiamano Deva o Demoni, e i loro capi sono Eclion, Signore dell'Oscurità, e Gothar, Signore del Ghiaccio e padre di tutti i Vampiri, tra cui gli Albini, che vivono nella Contea di Gothian.





Nella Contea di Gothian vivono anche i Goblin e gli Ogres, che sono al servizio dei Vampiri Albini.
Al di sotto di tutti vi sono i Troll e altre creature mostruose e pericolose. 



Tutti costoro rispondono agli ordini della nipote del Principe Vlad Dracu, la terribile Herbertha Von Steinberg, Contessa di Gothian, da cui il Signore Gothar ha avuto i due figli Fenrik e Christabel.







Tieni presente infine un'ultima cosa, fondamentale: l'umanità moderna è nata da un incrocio tra i Grandi Antichi Iperborei, i primi che hanno popolato questa Galassia e che tutt'ora la dominano. Anche gli Svartalfar discendono da loro. Questo rende possibile la loro fusione con la razza umana, qualora ce ne fosse bisogno>>