giovedì 21 agosto 2014

Fairytales: romantic style


























Paolo e Francesca (Dante Gabriel Rossetti, 1867)
 Francesca da Rimini racconta a Dante la storia della sua passione adultera per Paolo Malatesta, scoppiata mentre i due stavano leggendo per diletto il passo di un romanzo cavalleresco in cui la regina Ginevra, sposa di Re Artù, veniva baciata dal cavaliere Lancillotto.
« Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante. »
(InfernoCanto V, versi 133-138)
Il bacio adultero dei due personaggi stimola i lettori a imitarlo. Per questo Francesca afferma che «il libro» (il romanzo cavalleresco) è stato il «Galeotto» tra lei e Paolo: Galeotto (Galehaut), infatti, era il siniscalco della regina che nel ciclo bretone faceva da vero e proprio mezzano tra Lancillotto e quest'ultima.
Il suo ruolo comunque non si limitava a questo, essendo egli il testimone all'amore tra i due. Secondo le regole dell'amor cortese il bacio della dama era infatti una vera e propria investitura, che accoglieva il cavaliere al servizio della donna, per cui aveva bisogno di essere formalizzata con la presenza necessaria di testimoni, come gli altri rituali di stampo feudale.
L'affermazione di Francesca è una sorta di ammonimento nei confronti della letteratura cavalleresca che accende le fantasie amorose può portare all'adulterio. In un certo senso essa ammonisce anche il poeta stesso (e chi lo scrisse) che in gioventù aveva aderito alla poesia amorosa con il Dolce stil novo.



2 commenti:

  1. Bellissimo davvero questo post! :D
    Come sai io adoro gli unicorni, i cavalli alati, ecc e trovo che la cornice di un contesto romantico sia perfetta per loro!
    La storia di Paolo e Francesca l'ho trovata sempre così dolce che, per me, il fatto che Dante li abbia collocati all'Inferno è un'insulto all'amore!
    In fondo a quell'epoca i matrimoni erano quasi tutti combinati, perciò era normale che prima o poi uno dei due (o entrambi) si innamorasse di qualcun'altro... e mettere all'inferno due innamorati è davvero un controsenso!
    Comunque le immagini che hai scelto sono favolose, quella dell'unicorno nel giardino e l'ultima sono davvero stupende!!! :D

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  2. Grazie!!! :-D Concordo con te riguardo al fatto che collocare Paolo e Francesca all'Inferno sia un insulto all'amore! E' verissimo quello che dici: all'epoca i matrimoni erano combinati e quindi solo raramente ci si innamorava del coniuge. Lo stesso Dante si innamorò di Beatrice Portinari e non lo nascose a nessuno, anzi, coltivò questo sentimento che gli ispirò i suoi versi più belli, mentre non scrisse mai una mezza riga dedicata alla moglie Gemma Donati, sposata per motivi politici (i Donati erano la famiglia più potente di Firenze). Quando mi capita di commentare questo canto, sottolineo l'aspetto conflittuale che turba profondamente lo stesso Dante, che alla fine sviene per la tensione e il turbamento. E' il conflitto interiore tra quella parte di lui che aveva aderito e partecipato all'Amor Cortese e l'altra parte, quella che lo faceva sentire in colpa per il fatto che, amando una donna fuori dal matrimonio, si contravveniva ad un precetto evangelico ("chiunque guarda una donna con desiderio, ha già commesso adulterio nel suo cuore", Matteo 5,28). Fortunatamente i tempi sono cambiati e non esistono più, almeno da noi, i matrimoni combinati e non si rimprovera nessuna forma di amore, purché sia consensuale e pienamente rispettoso dei sentimenti altrui. Diceva Umberto Saba: "D'amore non esistono peccati: esistono soltanto peccati contro l'amore"...
    Ricordavo che ti piacevano gli unicorni e quindi quelle immagini le ho scelte proprio pensando a te, come anche quella finale! ;-)
    Grazie ancora!!! :-D

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