Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 1 agosto 2024
lunedì 1 luglio 2024
La Quarta Era. Capitolo 7. Il Gran Consiglio dei Sovrani della Terra di Mezzo
I temi all'ordine del giorno sono infatti seri e improrogabili e necessitano di una analisi e di una adeguata discussione, nei limiti del reciproco rispetto.
Desidero innanzi tutto che sia chiaro che il Regno Riunito di Arnor e Gondor, pur essendo il più grande e popoloso della Terra di Mezzo, si pone comunque in una posizione di parità rispetto agli altri, a meno che non siano gli altri a richiedere il nostro aiuto e la nostra protezione.
Non lasciatevi ingannare dalla giovinezza del mio aspetto, io sono tra i più vecchi che siedono in questa grande aula, ma il sangue di Numenor e quello elfico di mia madre, la regina vedova Arwen, mi dona una vita e una giovinezza più lunghe che sono un privilegio di cui devo mostrarmi degno svolgendo con impegno e saggezza il difficile compito che mi è stato affidato da voi e da mio padre, ovvero quello di riuscire a ricomporre le fratture che si sono create nel nostro continente, anche nella consapevolezza che la Terra di Mezzo non è soltanto la zona di nord-ovest che noi controlliamo, ma anche quella dell'est di Rhun e del sud di Harad. Da quelle contrate gli Esterling e gli Haradrim, popoli malvagi, un tempo alleati di Sauron, premono da sempre per impadronirsi dei nostri regni. Se saremo uniti, potremo respingere i loro tentativi di invasione, ma se continueremo ad essere divisi e a bisticciare tra noi, allora un giorno o l'altro finiremo per soccombere di fronte alle grandi orde dell'est e del sud.
Solo se saremo uniti saremo forti e solo se saremo forti saremo liberi!
A voi la scelta!>>
Personalmente Eldarion avrebbe voluto trattare anche con gli Esterling e con gli Haradrim, ma non era ancora il momento: prima bisognava pacificare la Terra di Mezzo e, all'interno di essa, anche lo stesso Regno Riunito, che rischiava di dividersi nuovamente a causa delle lotte dinastiche e delle fazioni che si erano create.
Occoreva vigilare con molta attenzione.
<<Maestà, signore e signori della Terra di Mezzo, per oltre un secolo il mio regno e quello di Gondor sono stati alleati di pari dignità>> esordì Thorin III Elminpietra, Re dei Nani di Erebor <<Alcuni anni fa, durante la visita di re Elessar, la principessa Ancalime e lo stregone Pallando ci hanno proposto di diventare vassalli del Re di Gondor, secondo la formula tradizionale dell'omaggio e del beneficio: "Lealtà con amicizia, fedeltà con amore, valore con onore, tradimento con vendetta".
In cambio di un equo contributo annuo dalle ricchezze delle nostre miniere, il Re di Gondor ci avrebbe garantito protezione e aiuto.
Fece una pausa, poi, rivolgendo lo sguardo prima ad Ancalime e poi a Pallando, riprese:
<<Con l'andare del tempo, tuttavia, il Re si è ammalato ed è stato convinto a delegare molti incarichi.
Bande di rapinatori e aggressori infestano le strade, e questo ha messo in crisi il commercio.
Come se non bastasse, gli uomini di Dale e di Esgaroth sono diventati sprezzanti nei nostri confronti e ci mancano di rispetto.
Fintanto che re Elessar era vivo, potevamo appellarci a lui e ottenere protezione e sostegno, ma ora che lui è mancato, cosa succederà?
Mio signore e Re, io faccio appello a voi e alla vostra giustizia per risolvere questa situazione>>
Il re Eldarion aveva assunto un'espressione affranta, ma perplessa, che non prometteva nulla di buono.
Tacque per alcuni interminabili istanti:
<<Ciò che dici mi rammarica profondamente: i discendenti dei principi di Andunie mantengono sempre la parola data. Nostro padre ha fatto tutto il possibile per venire incontro alle vostre richieste, ma quando si è ammalato la principessa Ancalime ha assunto il ruolo di Sovrintendente Reggente. Avrei dovuto farlo io, ma non sono un uomo che brama il potere: ho accettato la corona soltanto per senso del dovere. Ora, le accuse che muovi alla Principessa Reale sono gravi e mi occuperò personalmente di verificare cos'è accaduto e di porvi rimedio.
<<Vostra Maestà, mi dispiace contraddirvi, ma siete in errore: noi non possiamo permetterci di pagare di più!>>
A quel punto la principessa Ancalime intervenne:
<<Avete tonnellate di oro nelle vostre riserve di Erebor! Lo sanno tutti! Non osate farci credere il contrario!>>
Al sentire quelle parole, Gimli, sdegnato, si alzò di colpo e puntò il suo indice contro la principessa:
<<Le miniere si stanno esaurendo anche alle Caverne Scintillanti di Aglarond!
E quel poco che ci resta è frutto della fatica e del risparmio del nostro popolo!
Minatori, artigiani, commercianti hanno lavorato duramente, per generazioni, ed ora tu li vorresti derubare dei loro beni!
La verità, Altezza Reale, è che tu ci vuoi indebolire per sottomerci, e e dietro le tue fattezze di donna si cela un drago furioso peggiore di Smaug!>>
La principessa reale lo fulminò con uno sguardo carico di risentimento:
<<Tu eri un valoroso, Gimli, ma col tempo sei diventato petulante e avido, come tutti i tuoi antenati.
Hai accumulato ricchezze inestimabili sotto al fosso di Helm, nelle famose Caverne Scintillanti di Aglarond, che sono così chiamate proprio dallo scintillare delle tue pietre preziose, e hai il coraggio di venire qui a piangere miseria! Qui dove trascorri metà dell'anno dandoti alle gozzoviglie per cui sono noti i tuoi pari!
Non ti consento di rivolgerti a me in maniera tanto insolente, proprio oggi, davanti Gran Consiglio, soltanto perché i tuoi amici non vogliono pagare i tributi che ci devono!>>
Il volto del nano divenne violaceo:
<<Noi di Aglarond vi paghiamo già profumatamente! E in cambio di cosa? Solo disprezzo!
Io mi rivolgo al Re: mio signore Eldarion, mi conosci da una vita e sai che ti sono leale.
Non permettere questa ingiustizia! Non tradire la nostra alleanza e con essa la memoria di tuo padre!>>
Il Re appariva turbato:
<<Mio signore, difendere la Terra di Mezzo sta diventando sempre più oneroso, per le ragioni che tu stesso hai esposto riguardo agli Esterling e agli Haradrim, che vogliono impadronirsi della terra di mezzo. Se vogliamo procurarci un esercito degno di questo difficile compito è necessario che gli introiti delle pubbliche finanze siano considerevoli>>
Il nipote di Peregrino Tuc era decisamente più cupo del suo defunto nonno.
Noi non siamo ricchi quanto i Nani, siamo onesti agricoltori e artigiani e piccoli commercianti: più di tanto non possiamo pagare.
Mi duole dover far notare a Vostra Maestà una cosa che non ci spieghiamo: le guarnigioni di Annuminas, di Fornost e di Amon Sul sono state ridotte al minimo, esponendoci al rischio di scorrerie di pirati e briganti di ogni sorta.
Mio Re, permettimi di essere sincero: nemmeno ai tempi di Sauron noi...>>
La principessa Ancalime scattò in piedi:
<<Ma come osi? E' questo l'omaggio che sei venuto a rendere al nuovo Re? Mio fratello si è appena insediato e tu non hai niente di meglio da dire che rimpiangi i tempi di Sauron!
E la verità, mio caro Conte, è che i pericoli si concentrano a est e a sud, mentre la tua Contea si trova a nord-ovest. Se tu vuoi che le guarnigioni di nord-ovest tornito ad essere più numerose, devi accettare di pagare un contributo maggiore.
Ora il tempo della magia è finito: gli stessi Stregoni Blu sono dotati ormai soltanto del potere che deriva dall'esperienza e dalla saggezza, mentre la magia sta ormai scomparendo.
E, peggio ancora, sta scomparendo anche l'eroismo: ognuno si rintana nelle sue caverne, siano essere quelle dei Nani, quelle degli Hobbit o quelle di Thranduil, ultimo re degli Elfi.
Voi avete la possibilità di scegliere tra il pagamento del tributo o il servizio militare. E siccome di questi tempi il valore militare si è rammollito a causa di una lunga pace, allora che si paghi il tributo! Ma chi non lo paga non può più richiedere la nostra protezione.
Al sentire quelle parole, Harding Gamgee, Sindaco della Contea, non riuscì a contenere la sua ira:
<<Non accetto di essere chiamato rammollito! E in particolare non accetto questa offesa da voi, che troppo a lungo avete approfittato della benevolenza di vostro padre, e ora mi pare che vogliate fare lo stesso con vostro fratello!>>
Ognuno può esprimere il proprio parere, ma evitiamo le sterili polemiche e le offese personali>>
Ma la sua benevolenza e la sua tolleranza sono state mal ripagate.
Voi Hobbit e Nani avete avuto un trattamento di favore. I sudditi di Arnor e Gondor pagano più tasse di voi e ritengono, giustamente a mio avviso, che questa sia un'ingiustizia. Vi è stato concesso uno Statuto Speciale e ne avete abusato.
Se volete protezione, dovete pagare>>
A quel punto intervenne Faradas Brandibuck:
<<Questa è tirannia! Mi rivolgo direttamente a Sua Maestà il Re per implorarlo di smentire le gravi parole pronunciate dalla principessa Ancalime! Mio Sire, vi supplico, in nome della memoria di vostro padre...>>
Re Eldarion alzò un mano per farlo tacere:
<<Quando mio padre salì al Trono, la monarchia era vacante da secoli.
Il regno di Gondor era semidistrutto e quello di Arnor era una landa deserta.
Io vi ho già promesso molto: verificherò caso per caso che i tributi siano equi, lavorerò duramente per voi. Vi chiedo però di non considerare il mio regno e la mia famiglia dei tiranni, poiché mio padre non vi ha mai chiesto di inginocchiarvi, né lo farò io o qualcun altro della mia famiglia.
Le parole del Re furono seguite da un cupo silenzio, poi, improvvisamente, Legolas si alzò e prese la parola:
<<Il Re ha ragione. Io c'ero quando furono firmati quei patti. Sono amareggiato per il fatto fatto che la memoria di re Aragorn Elessar sia calpestata dimenticando le fondamenta su cui fu ricostruita l'intera Terra di Mezzo dopo la distruzione di Mordor.
Come puoi tollerare che la rigidità politica di tua sorella si esprima in maniera sprezzante verso i nostri alleati?
Se fosse scoppiato un incendio o un terremoto, l'effetto sarebbe stato meno dirompente.
Un cupo presagio opprimeva il cuore di Eldarion.
Il Male si è nuovamente insinuato tra noi senza che ce ne accorgessimo.
Legolas aveva ragione, ma lui stesso si era spinto troppo oltre.
Se fosse stato vivo mio padre, non avrebbe osato attaccare Ancalime pubblicamente.
Aragorn aveva sempre agito in perfetta buona fede. Eppure, alla fine, si è lasciato ingannare anche lui.
Qualcuno ha reso ciechi i nostri occhi. Come è potuto accadere? Come siamo giunti a tanto? Chi c'è dietro a tutto questo?
Ricordò lo sguardo d'intesa che c'era stato tra Ancalime e Pallando e si chiese per l'ennesima volta che cosa avessero fatto gli Stregoni Blu durante la Terza Era, quando si trovavano in mezzo agli alleati di Sauron, che ora minacciavano i confini della Terra di Mezzo.
<<Mio caro Legolas, la tua opinione è sempre la benvenuta. D'ora in avanti esigo da tutti, compresi i membri della Famiglia Reale, e quindi entrambe le mie sorelle, un comportamento prudente e un linguaggio equilibrato.
La Principessa Reale ha un carattere forte e diretto, ma spero che comprenda il ruolo importante che ricopre e soppesi le parole e i toni, prima di esprime la sua legittima opinione.
Mi auguro anche che ci sia comprensione del fatto che Ancalime, avendo servito per anni questo regno al fianco di mio padre, ha particolarmente a cuore determinate questioni che tale peso suscita nel suo animo preoccupazione ed angoscia, da cui deriva una maggiore suscettibilità.
Se questo dovesse diventare un problema, alcune questioni potranno essere affidate a nostra sorella minore, la principessa Silmarien, la cui dolcezza di carattere è più indicata per la diplomazia.
Tenete conto, però, che Silmarien, proprio in virtù della sua giovinezza, ha minore esperienza della Principessa Reale, cioè della più anziana tra tutte le principesse figlie di un re. Il ruolo di Principessa Reale è gravoso e maggiormente lo è stato quando si è aggiunta la funzione di Reggente, da cui ora è esonerata, essendo io nelle piene capacità di regnare.
Forse le mie parole hanno scontentato tutti, e questa è la prova che sono stato equo e senza alcun favoritismo.
Essere un Re significa anche dover scontentare molte persone in nome dell'equità e delle necessità del regno. Me lo insegnò mio padre. Io non ho il suo carisma né la sua gloria, per questo è doppiamente gravoso il mio dovere.
Sono un uomo mite e paziente, ma nessuno osi approfittare di queste mie caratteristiche, poiché l'equità e il rispetto della legge esigono che il Re sia anche severo. Spero che nessuno di voi presenti debba mai sperimentare la mia severità.
E lo ripeto per la terza volta: solo se saremo uniti saremo forti e solo se saremo forti saremo liberi!>>
venerdì 7 giugno 2024
La Quarta Era. Capitolo 6. Alatar e Pallando: gli Stregoni Blu
Dopo la morte di Saruman e la partenza di Gandalf per l'Occidente, la Terra di Mezzo era rimasta quasi del tutto priva della protezione degli Istari, i grandi stregoni che in origine erano spiriti Maiar, secondi solo ai Valar nella gerarchia delle Potenze di Arda.
Certo c'era ancora Radagast il Bruno, nella sua dimora selvaggia di Rhosgobel, a vegliare sulla natura, sugli animali e le piante, ma era necessario che qualcuno lo affiancasse per sovrintendere alla difesa del nuovo reame riunito di Arnor e Gondor, e dei suoi alleati, a Rohan, così come nella Contea o nelle regge sotterranee dei nani.E così i due Stregoni Blu, Alatar e Pallando, che da più di un'era mancavano dalla Terra di Mezzo, avevano fatto ritorno rispettivamente dai territori di Rhun, a oriente e di Harad, a sud, dove per lunghi anni avevano cercato di contenere e contrastare le influenze di Sauron.
Aragorn, divenuto re Elessar, li aveva accolti con i massimi onori nel Consiglio Reale, dove il loro giudizio era ascoltato con molta attenzione e ponderazione, non priva di un'ombra di sospetto, a causa della loro assenza durante la guerra contro Sauron.
Il nuovo re Eldarion condivideva questi timori, ma aveva comunque mantenuto i due stregoni nei ranghi del Consiglio Reale, su insistenza della sorella Ancalime.
E così, anche nel giorno della prima riunione del Consiglio, a Osgiliath, l'ingresso solenne di Alatar e Pallando fu salutato col massimo rispetto da tutti i presenti.
I due Stregoni Blu, per quando fossero così chiamati per lo stesso colore dominante nel modo di vestire, erano in realtà molto diversi tra loro.
mercoledì 29 maggio 2024
La Quarta Era. Capitolo 5. La principessa Ancalime, "primogenita" di Aragorn, gemella di Eldarion
Data la numerosità dei partecipanti, l'assemblea si tenne nella Sala del Trono, che era rimasta immutata dai tempi gloriosi in cui Elendil l'Alto, primo re di Arnor e Gondor, l'aveva edificata, a immagine e somiglianza di quella dei sovrani di Numenor, i suoi antenati.
Re Eldarion prese posto finalmente sull'alto Trono dorato di Osgiliath, commissionato ai Nani da suo padre, e pareva simile ai Valar per aspetto e imponenza.
Non vi era una regina consorte, poiché Eldarion, dopo la morte di sua moglie Anduril, principessa dell'Ithilien, non si era più risposato.
Ne faceva le veci la principessa reale Ancalime, a cui era stato dato il nome della prima regina regnante di Numenor.
la Principessa Reale aveva sposato Faradan, Primo Ministro di Gondor, figlio di Faramir ed Eowyn di Rohan, e da quel matrimonio, peraltro non particolarmente felice, era nato un figlio maschio, Barahir.
Dopo la morte di Faradan, suo figlio Barahir era stato nominato Governatore di Pelargir, la terza città del regno, dopo Osgiliath e Minas Tirith, mentre il seggio scuro che un tempo era stato di Denethor, figlio di Echtelion, fu concesso ad Ancalime da suo padre Elessar, sperando che la carica di Primo Ministro placasse la sua rivendicazione al trono.
Ora poi che il vecchio re era morto e che la regina Arwen era affranta dal dolore e logorata dal peso degli anni, l'influenza di Ancalime era divenuta ancora più forte.
Eldarion è troppo tormentato e dubbioso per reggere il governo con mano ferma. Pensava Ancalime. Per mantenere unito il regno è necessario il pugno di ferro.
A questo pensava la Principessa Reale, mentre prendeva posto sul suo seggio alla base della scalinata che conduceva al trono.
Fortunantamente la mia sorellina non ha mai mostrato interesse per gli affari di governo. Preferisce i vestiti e i gioielli e la cura della propria bellezza. Tanto meglio per lei e per tutti noi.
L'unica cosa che Silmarien aveva chiesto alla sorella maggiore era di non essere costretta a sposare qualcuno per motivi politici.
Una scelta che ho approvato, dal momento che ci evita il rischio di ulteriori parenti altolocati con pretese di potere.
Quel pensiero fece volgere immediatamente lo sguardo di Ancalime verso i figli di Eldarion.
Dovrò inventarmi qualcosa per tenere a bada la loro ambizione.
Ma non erano solo le questioni interne alla famiglia reale a preoccupare la principessa.
Il vero problema in quel momento era riuscire a distinguere gli amici dai nemici e riconoscere coloro che sarebbero rimasti neutrali.
E poi c'è la presenza ingombrante degli amici di mio padre.
Il parere di Legolas e Gimli è molto ascoltato nel Consiglio, ed Eldarion si farà influenzare dal loro giudizio.
Del resto, chi mai era riuscito a resistere al fascino di Legolas e alla sua destrezza?
Forse un tempo, quando era giovane, sarebbe stata più sensibile al fascino del figlio di Thranduil, ma ormai erano passati troppi anni ed Ancalime aveva incanalato ogni suo desiderio verso il potere.
Aveva assistito pazientemente ad un numero incalcolabile di riunioni del Consiglio, a tante discussioni, a troppe sconfitte e a poche vittorie inutili.
Presto la mia voce si farà sentire. Prima però devo fare in modo che Legolas e Gimli partano per Valinor. Fintanto che ci saranno loro di fianco ad Eldarion, i miei piani non potranno avere successo.
Aveva atteso tanto a lungo quel momento.
Anche colei da cui prendo il nome dovette sottostare per lungo tempo al mutevole umore del padre e dei familiari, ma quando prese lo scettro, divenne la più potente delle regine: Tar-Ancalime, il cui nome ancor oggi è ricordato con timore e reverenza in tutti i regni di Arda!
Che ironia, la donna il cui nome significava "Splendore" in alto elfico quenya, divenne una sovrana cupa e tenebrosa, che amava circondarsi di gatti neri, tranne l'unico bianco che teneva sulle ginocchia.
Tale era il potere dei nomi: essere un presagio, oppure una negazione del loro stesso significato.
martedì 21 maggio 2024
La nuova strategia di Chiara Ferragni: presenzialismo, frequentazioni in stile Vacchi, attacchi a Fedez e il tentativo di riciclarsi come concorrente di talent-show, reality e attrice
Chiedo scusa ai miei lettori se, per una volta, al posto delle mie tesi di storia o dei miei capitoli di romanzi, dedico qualche riga al gossip riguardo a un personaggio che, da circa 15 anni, ronza un po' dappertutto come una mosca o una cimice, imperversando ovunque, anche dopo la caduta in disgrazia.
Dopo un periodo di disorientamento, la signora Ferragni sembra aver trovato una nuova "narrazione" che riporti i suoi post su Instagram ai fasti del passato, cercando di frenare l'emorragia dei follower (ne perde circa 3000 al giorno) e ampliare l'area dei fedelissimi, che sono all'incirca i 550.000 che esprimono il "like", con uno zoccolo duro di 1500 che commentano l'outfit del giorno, (per lo più stroncandolo), ma soprattutto la location e il contesto.
Ecco, in mancanza di outfit convincenti, e dopo la separazione da Fedez e la decisione di non postare più i volti dei figli (cosa giustissima, ma che ha allontanato il pubblico delle mamme, in particolare delle "milf"), Chiara era apparsa un po' disorientata, prima nella fase di depressione totale a Cremona con la madre, poi nelle peregrinazioni in giro per eventi marginali o per ritrovi con amiche impietosite con le quali finge forzatamente di darsi alla pazza gioia a Los Angeles (tristissime e imbarazzanti le foto di lei nella discoteca, più simili alla sbornia di un ubriaco che a un reale divertimento).
Poi, ecco l'idea che potrebbe rivelarsi quantomeno "il male minore", e dare un po' di vitalità al mortorio degli ultimi mesi, pur avvalendosi di mezzi alla Gianluca Vacchi: ossia "vado dove vanno i vip e mi faccio vedere insieme a loro per essere considerato uno di loro".
Sto parlando dell'improvviso interesse di Ferragni per il tennis, che l'ha condotta agli internazionali di Roma, nella panchina a fianco di un'altra vip in crisi esistenziale e cioè Ilary Blasi afflitta da numerose calamità: la causa di divorzio con Totti, nota come "la Guerra dei Rolex", il dover cedere la conduzione dei reality a Vladimir Luxuria, il ritocco col botox venuto male e il cambio di colore dei capelli che non le dona.
Chiara e Ilary, presentate dai gossippari in stile Fabrizio Corona come "molto amiche", sembrano leccarsi le ferite a vicenda: è solo una metafora, absit iniuria verbis. Da sole, ognuna per conto suo Ferragni e Blasy avrebbero dato l'idea di un pulcino che si è perso, mentre insieme sembrano due celebrità che fingono grande interesse per il tennis o quantomeno per i tennisti.
Sempre il solito Corona si è inventato di sana pianta un presunto flirt di una notte tra Chiara e un tennista di punta tanto famoso che non ne ricordo neppure il nome.
Però il cambio di strategia sembra funzionare: i giornalisti ci stanno ricascando, con titoli o sottotitoli ridicoli come "Chiara e Ilary: tutti pazzi per loro agli Internazionali" (Corriere dello Sport, giornale impegnato). Non si sa bene chi siano questi "pazzi per loro", ma a quanto pare la gente va agli Internazionali di Tennis per qualsiasi motivo tranne il tennis, di cui proprio non gliene può fregare di meno. Del resto: Wimbledon insegna.
Proprio dall'esempio di Wimbledon, si intravede il futuro di questa strategia: non lasciarsi sfuggire ogni vetrina dove farsi fotografare insieme ai vip per sembrare una vip senza essere niente più che un attaccapanni stagionato alla disperata ricerca di un pubblico che non sia sempre quello delle coetanee dei tempi di Diavoletta87. E allora, ecco aprirsi un mondo di possibilità: le potremmo suggerire il torneo di Ascot, se trova un accompagnatore munito di cilindro e tight, oppure un ritorno alle origini quando, non si sa bene come né perché, calcò il red carpet del festival di Cannes per la première di un film di Nanni Moretti (che non credo abbia mai sentito parlare di lei in vita sua).
E' chiaro che, se si è ancora ignoti, il red carpet lo conquista versando emolumenti, non c'è niente di scandaloso, e "The Blonde Salad" investì sempre molto in questa direzione: "io pago pur di sembrare un'attrice che sfila lungo il tappeto rosso con la disinvoltura di una diva sulla cresta dell'onda" o con una brillante carriera alle spalle.
Può funzionare, anche se "non ci bagna mai due volte nello stesso fiume" e ciò che andava bene per una fashion blogger emergente o una influencer rampante, può andare meno bene per una sedicente imprenditrice digitale indagata per truffa e in piena crisi sia aziendale che matrimoniale.
Insomma, pur essendo Ferragni ancora giovane e grintosa, l'effetto di queste comparsate è un po' a metà strada tra Gloria Swanson in "Viale del tramonto" e il prezzemolismo molesto del già citato Gianluca Vacchi, divenuto influencer solo grazie al fatto che aveva tempo e denaro in abbondanza per farsi fare selfie con i vip in ogni occasione, partendo da locali come il Billionaire di Briatore, che sanno un po' troppo di "new money", pieni come sono di parvenù.
Certo sarà difficile rivedere Chiara davanti alla Venere del Botticelli agli Uffizi: quella speranza di essere culturalmente legittimata si è dissolta come lo zucchero a velo sui pandori.
Il tempo dei sogni della prima giovinezza è finito, annegato nel botox e stirato dai ritocchi chirurgici e cosmetici, nonché dai fotoritocchi. Il tempo passa per tutti, persino per lei, perché l'eterna giovinezza non si può comprare.
Però, pur essendo infranto il sogno di entrare nei salotti buoni dell'universo radical-chic, Ferragni può rilanciarsi in altro modo: il presenzialiamo mondano paga sempre, considerando anche la fame di notizie dei cronisti dei giornali letti principalmente dal pubblico femminile di fascia non culturalmente eccelsa, e poi c'è questa voce che circola riguardo ad un suo ruolo cinematografico in un film sulla famiglia Maserati. Chissà, finalmente questa sarebbe la volta buona in cui Chiara può calcare il red carpet da vera attrice, senza dover sborsare contributi agli organizzatori dei festival.
Si parla poi di una sua possibile partecipazione a "Ballando con le stelle", idea della stessa Selvaggia Lucarelli la cui inchiesta ha scoperchiato "Il vaso di pandoro" (vi consiglio di leggere questo libro ben fatto e ben scritto, molto spassoso) per una specie di risarcimento danni in nome della solidarietà femminile e femminista. Ferragni accetterebbe questi inviti in tv come chi, attraversando un deserto, accetta la borraccia d'acqua.
Infine c'è da rilevare il fatto che Chiara, che via social (in fondo la sua vita è lì dentro) si mette a lanciare frecciatine ironiche all’ex marito, con un video su Tik Tok. Scherzare su Fedez che attraversa una nuova adolescenza, fa "marachelle" (se così vogliamo chiamare così il pestaggio organizzato di un personal trainer che gli dava fastigio) e, dopo vari flirt ha finalmente trovato un nuovo amore, una modella vera, Garance Authié, una ventenne che non è piaciuta affatto all'ex signora Ferragnez, soprattutto perché è rea di essere troppo giovane.
Ma anche Chiara non ha perso tempo: oltre a frequentare rapper nemici di Fedez solo per farle dispetto, pare che abbia una liason con un medico toscano.
Sarà poi presente al matrimonio di Diletta Leotta, con l'intento (impossibile e privo di tatto) di rubare la scena alla sposa.
Non è detto come reagiranno i follower, perché quei 500.000 circa che in realtà guardano davvero le sue foto (e quindi una cifra enormemente minore di quei 28,8 milioni che comunque sono già calati di un intero milione, tanto da far parlare di follower in fuga) almeno un terzo sono molto critici e non solo negano il like se la foto non è proprio esaltante o se l'outfit è ancor peggiore e più pacchiano e volgare del solito, ma sono anche pronti a scrivere critiche molto mordaci e apertamente canzonatorie. Una piccola parte dei fedelissimi è poi costituita dagli hater che sono molto maliziosamente abili nel trovare i punti deboli di Chiara.
In conclusione, qualcosa mi dice, riguardo a Chiara, che non ce la toglieremo dai piedi facilmente...