Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 11 maggio 2019
Vite quasi parallele. Capitolo 141. Il Fuoco Segreto e la Fiamma di Atar
Tra i Sette Arcangeli, Uriel è il quarto (dopo Michele, Gabriele e Raffaele) ed è colui che porta la Fiamma.
E la Fiamma non si spegnerà mai, perché sempre ci sarà qualcuno a raccoglierne la scintilla e a trasportarla in un nuovo focolare, preservandola in segreto durante l'Età Oscura.
Gli Iniziati chiamano Uriel con un altro nome, più antico, proveniente dalla Persia pre-zoroastriana.
Questo nome è Atar.
Perciò, ogni volta che l'Oscurità prevale, gli Iniziati agli Arcani Supremi eleggono colui che sarà il Custode del Fuoco Segreto, colui che reggerà la Fiamma di Atar, poiché, come disse un uomo saggio: <<La Tradizione è custodire il Fuoco, non adorare le ceneri>>
Gustav Mahler era un Iniziato, e conosceva quella frase, poiché egli era devoto al divino Atar, Signore del Fuoco Segreto e della Fiamma Imperitura.
E il divino Atar aveva detto:
<<Nell'ora più buia, ci dev'essere qualcuno a cui tocca, sfidando ogni pericolo, il compito di portare in salvo una fiaccola tratta dal Sacro Fuoco, come garanzia di salvezza e rinascita.
In essa riposa l'anticipazione di un mondo nuovo: "la semina dell'avvenire">>
Ma il signore Atar aveva detto anche qualcosa di diverso, forse persino opposto, poiché il fuoco ha due nature: una illumina e riscalda, l'altra brucia e distrugge, e queste due nature convivono anche nel suo custode.
E così egli disse, dal suo roveto ardente:
<<Benedetti siano il Fuoco e la sua Fiamma: possa il loro passaggio purificare il mondo>>
A tutto questo stava pensando Riccardo Monterovere, che da tempo si era reso conto di come la Fiamma di Atar ardesse forte in lui, sia nel bene che nel male.
I devoti di Atar appartenevano alla Confraternita del Serpente Rosso, una delle quattro società fondatrici dell'Ordine degli Iniziati agli Arcani Supremi.
Il Prefetto della Confraternita era il potente Consigliere Albedo, capo del Programma Genetico, che aveva individuato nel giovane Monterovere, erede di numerose stirpi in cui la Fiamma non si era mai spenta, il nuovo Custode del Fuoco Segreto.
Lui lo sapeva, lo ricordava, ma non erano soltanto i suoi ricordi: erano le Altre Memorie, quelle dei suoi antenati, risvegliate durante l'Iniziazione e divenute sempre più invadenti negli ultimi mesi.
Non si limitavano più a comparire nei sogni o a manifestarsi in rapidi flash.
Si insinuavano nei suoi pensieri, li deviavano, suscitavano emozioni perturbanti e destabilizzanti, e persino comportamenti insoliti per una persona come lui, che per tanti anni aveva evitato le battaglie in campo aperto.
Tutto questo era preoccupante e fino a quel momento non aveva portato alcun beneficio.
Le Altre Memorie, nel migliore di casi, fornivano informazioni inutili.
Che cosa gli serviva sapere che tra i suoi antenati c'era una donna messa incinta da Teodorico, re degli Ostrogoti, mentre tornava a Ravenna, dopo essere stato a caccia nella sua riserva di Galeata?
Galeata, uno dei tanti toponimi celtici di quella che Teodorico amava chiamare scherzosamente "Gallia Gotica", e che coincideva con l'attuale territorio della Romangna.
Durante la primavera dell'anno 2014, Riccardo era impegnato nell'iscrizione alle graduatorie provinciali per l'insegnamento secondario.
Ma dietro questa facciata, peraltro già scricchiolante, c'era il suo ruolo di Iniziato di Rango Segreto, appartenente ad una cerchia esclusiva di cui pochissimi altri conoscevano l'esistenza, e che era il livello più potente, per quanto lui ritenesse di non essere adatto al potere.
In giugno si sarebbe dovuta tenere la cerimonia di Cooptazione nella Confraternita.
Prima però era necessario che il signore Atar si manifestasse al suo nuovo adepto.
E così avvenne, nel giorno dell'equinozio di Primavera.
Comparve in un sogno, ma si trattava di una visione molto lucida e realistica.
I suoi tratti erano difficili da scorgere, data la luminosità che scaturiva dalla sua immagine, insieme al calore.
Esordì "in medias res", venendo subito al dunque:
<<Tu sei un sopravvissuto. Sopravvissuto a tutto. Questo è il miglior curriculum che esista>>
<<Non lo so. Non so più nulla. Non so nemmeno cosa sto facendo>>
<<Quale uomo lo sa? Eppure tu sei un veggente, e insieme alle Altre Memorie dei tuoi antenati, hai le Premonizioni sull'avvenire>>
<<Le memorie mi hanno reso più infelice di prima. A volte penso che il segreto della felicità sia dimenticare. Quanto darei per poter dimenticare...>>
<<Il segreto della felicità? E cos'è la felicità? Gli idioti sono felici, perché non si rendono conto della realtà. Ma per gli altri ci sono solo attimi di gioia o fasi di esaltazione. Per i più fortunati ci sono periodi di serenità. Ma tu non sei nato per questo, e lo sai bene.
Saresti infelice comunque.
Il presente è già di per sé, nel migliore dei casi, una noia insopportabile, intervallata ogni tanto da qualche piccola, minuscola eccezione.
Certo, la gente comune si accontenta di poco, ma tu non sei come gli altri.
Tu non ti accontenti mai. Nemmeno le premonizioni ti sono servite>>
<<Per forza! Non arrivano mai quando ne avrei bisogno e riguardano questioni totalmente inutili, estranee alla mia vita, ai miei interessi.
A volte sono parole che non comprendo, o addirittura che non condivido. Affiorano nella mia mente come un sussurro, un'allucinazione. Non ne parlo, perché c'è già chi crede che io sia pazzo.
Tutto ciò che è stato sarà sempre... dicono i sussurri... il Drago sorgerà dal mare e solo i saggi saranno completamente liberi...
Non ha alcun senso per me. Forse per te sì, ma non sono sicuro di volerlo sapere.
Se c'è un errore che ho commesso, nella mia adolescenza e nella prima parte della mia gioventù, è stato quello di guardare troppo al futuro e troppo poco al presente.
Per colpa delle mie illusorie ambizioni ho rinunciato a ciò che il presente mi offriva. Non intendo commettere di nuovo lo stesso errore.
E del resto, quasi sempre la premonizione è confusa come il ricordo di un sogno, anche se, ogni volta, diventa ovvia col senno di poi. Ma forse è meglio così. E' una cosa spaventosa essere un oracolo veritiero, se non si hanno gli strumenti per aiutare chi è in pericolo>>
<<Se qualcuno sta annegando, puoi anche tentare di salvarlo, ma non quando lui cerca di tirarti giù con sé. Non affliggerti per coloro il cui destino è segnato. Sono i vivi quelli che soffriranno di più, soprattutto quelli che vivono schiavi di vincoli opprimenti, a volte creati da loro stessi.
Tu sei riuscito a liberarti da quei vincoli e a guardare oltre.
Ti è costato molto, in termini di fatica e di umiliazione, ma io ti tenevo d'occhio e ti infondevo nel cuore la certezza che un giorno tutto questo sacrificio si sarebbe rivelato utile.
Hai atteso una vita intera perché ti venisse rivelato il senso del tuo dolore.
Una vita intera...
E' giunto il momento di dare un significato a tutte le tue sofferenze>>
<<Una vita intera...
Ma ci sono ancora molti dubbi, molte domande.
Perché mi hai scelto? Solo perché sono sopravvissuto a molte sofferenze?
O perché sono il risultato degli esperimenti genetici di scienziati pazzi come il Consigliere Albedo?
O semplicemente perché nessun altro si è fatto avanti?>>
<<Se tu sapessi per quanto tempo ti ho aspettato! Non cercavo un eroe o un leader e nemmeno un gregario o un ribelle. No, io cercavo un sensitivo. E tu hai tutto quello che serve per essere il Custode che ho atteso per così tanti anni.
Tu eri destinato a questo, ed ora più che mai ne sono convinto, anche se non posso garantirti che questo destino ti renderà felice.
Ad altri spetteranno ruoli più visibili, più platealmente eroici, ma tuo sarà il compito di prendere le decisioni più importanti e di consacrare o meno coloro che si faranno avanti per reclamare la regalità.
Tu sarai come Leone III che dal soglio proclama Carlo imperatore: 'Carolo Augusto, a Deo coronato magno et pacifico imperatori Romanorum, vita et Victoria!
Per fare una similitudine più poetica o più romanzesca, tu sarai un Merlino, non un Artù; sarai un Gandalf, non un Aragorn... ai re spetterà una spada, ma tu dovrai reggere il bastone che porta la Fiamma>>
<<Perché non lo fai tu stesso? Perché hai bisogno di me?>>
<<C'è prima di tutto una ragione pratica: io non posso essere in milioni di luoghi nello stesso momento.
E poi c'è una ragione sostanziale: in questo luogo e in questo momento tu sei la persona che più si avvicina al profilo che da sempre io richiedo per il Custode.
Lealtà assoluta, serietà, profondissima sensibilità, empatia, rispetto delle tradizioni e delle memorie.
Tu lo sai bene: la maggior parte di ciò che chiamiamo nuove idee sono semplicemente vecchi errori riverniciati.
E comunque il Custode deve avere anche una certa classe.
E non intendo dire classe sociale: la gente ha ancora capito la differenza tra avere classe e avere i soldi.
La vera nobiltà risiede nello spirito.>>
<<Nel mio spirito c'è troppo fuoco. La rabbia si accende troppo facilmente e questa fiamma mi distrugge e mi rende incapace di controllare i miei istinti. L'Iniziazione ha peggiorato le cose, e la mia ira avvampa molto di più e molto peggio di prima. A cosa servono i miei poteri, se poi non so controllarli?>>
<<La potenza è nulla senza il controllo, questo è vero. Ed io sono qui proprio per insegnarti a controllare meglio la fiamma che arde in te.
Come Signore del Fuoco, è mio compito porre un argine alle fiamme, quando portano morte e distruzione. Qualunque cosa ti abbiano detto su di me, sappi che io non sono malvagio.
Io sono nel mezzo tra la Luce e la Tenebra e il mio compito è preservare l'equilibrio.
Senza equilibrio, saremmo perduti.
Senza equilibrio, lasceremmo tutto al caso, e l'universo perderebbe coerenza e coesione, sfilacciandosi e disperdendosi nell'oscurità e nel freddo.
Senza equilibrio, tutto finirebbe nel ghiaccio>>
<<Dunque è Gothar, signore del ghiaccio, il tuo nemico principale?>>
<<Sì, ma non sempre, anche se è successo molte volte e su di noi si è scritta la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco. Ed ora questa è anche la tua canzone...>>
<<Come nei romanzi... >>
<<Diciamo che in questo universo la situazione è un po' più complessa.
Ci sono fasi in cui ci combattiamo apertamente, ma non durano mai troppo, perché finiscono per produrre solo devastazione, il che non piace nemmeno a Gothar, che vorrebbe un mondo cristallizzato, pietrificato e quindi anche apparentemente ordinato, almeno dal suo punto di vista.
Adesso, per esempio, sul vostro pianeta, ci troviamo in una fase di compromesso, basata su un antico Patto, siglato millenni fa.
Questo ci garantisce un equilibrio, per quanto precario>>
<<Belenos me ne ha parlato ed è sembrato d'accordo con te. Eclion invece ha detto chiaramente che questo equilibrio è ingiusto: solo alcuni stanno bene, mentre molti altri subiscono ingiustizie terribili>>
<<Eclion usa questo argomento perché vuole di nuovo la guerra. Lui ama le catastrofi, si esalta di fronte all'orrore. Ma è furbo: per provocare la guerra usa argomenti giusti per trarne conclusione sbagliate.
Tante persone di sani princìpi si sono perdute a causa sua: inseguendo nobili ideali nel modo sbagliato, sono stati inghiottiti dall'Oscurità.
Eclion conduce alla guerra uomini che altrimenti sarebbero di pace: riesce sempre a far apparire la guerra come qualcosa di più giusto rispetto al compromesso. A volte può anche essere così, ma nella maggior parte dei casi, la guerra produce solo dolore per entrambe le parti, laddove invece, col compresso, si può essere felici, anche se solo a metà.
Eclion però si sta annoiando: vuole una catastrofe e sembra che ci stia riuscendo.
Forse è riuscito a riportare Gothar dalla sua parte, e allora ci sarà qualcosa che assomiglierà all'Apocalisse biblica, ma senza lieto fine.
La Terra sarà trasformata in un Inferno, ed Eclion terrà in vita qualcuno di voi soltanto per il gusto di vederlo soffrire.
In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà. »
<<La Terra è già un inferno. La vita è già adesso difficile da sopportare>>
<<E per te sarà ancora più difficile. Custodire il Fuoco è un grande fardello.
Il Fuoco è una metafora del potere che io intendo conferirti, ma ogni potere richiede sacrificio.
Essere il Custode significa essere soli. E' anche per questo che ti ho scelto: in fondo tu ami la solitudine e sei uno dei pochi che riesce così bene a stare per conto suo>>
<<E riguardo a Joanna?>>
<<Ti stai forse innamorando di lei?>>
<<Non lo so, mi sento attratto da lei... affascinato... penso che potrei innamorarmi>>
<<Be' non farlo. Cerca di evitarlo in tutti i modi, perché lei ti spezzerà il cuore. E il tuo cuore è già stato spezzato troppe volte. Un'altra volta potrebbe essere fatale>>
<<Ma questa potrebbe essere la mia ultima possibilità di essere felice.
Non sono più giovane, eppure non so ancora che volto abbia l'amore vero>>
<<C'è ancora tempo per questo, ma con un'altra, non con lei. Dico sul serio, sei ancora sufficientemente giovane, e lo dimostra il fatto che, come tutti i giovani, credi di essere l'unico capace di amare davvero.
Naturalmente ti sbagli.
Pensa che persino i Signori degli Elementi possono aver conosciuto l'amore, e aver assunto forma umana o aliena, e aver condiviso momenti preziosi con una mortale.
E' successo anche a me.
E quando costei è morta, mi sono chiesto se davvero valga la pena vivere per sempre>>
<<Anche il Signore del Fuoco può piangere?>>
<<Quando assume forma umana, piange come tutti gli altri, per le stesse ragioni di tutti gli altri, e vorrebbe essere davvero come tutti gli altri.
Lei era la mia stella del mattino. Le dicevo: "Rimani con me anche un solo istante, e sarà per me tutto il tempo che esiste". Ma lei toccava le mie lacrime con le tue labbra, e il mio volto con la punta delle sue dita e mi rispondeva: "L'eternità è il nostro presente. E' l'unica immortalità che mi è concessa".
E in quel momento mi resi conto che l'immortalità non è una cosa da invidiare.
Chi vuole vivere per sempre?
L'eternità si percepisce nell'attesa.
E chi è disposto ad attendere in eterno?>>
<<Credo che le persone normali possano farlo. A loro basta l'opaca trafila delle cose, il grigiore, come un cielo pieno di nubi che non si decidono mai a rilasciare la pioggia.
La buona pioggia è di là dallo squallore...
Le persone normali non notano questo squallore, e ciò le rende invincibili.
Agiscono come automi anaffettivi, e questo li rende invulnerabili. Forse hanno ragione loro.
Forse gli automi hanno ragione...
Ed è anche per questo che non provo simpatia nei loro confronti. Anzi, mi fanno paura.
Le persone completamente normali mi spaventano.
Chi non prova sentimenti mi spaventa.
Oppure sono io che sto realmente impazzendo, come Jenny di Vecchie Pietre, che danza sulle rovine di Sala dell'Estate, insieme ai suoi fantasmi, a quelli di chi ha perduto e a quelli di chi ha trovato, e a quelli di coloro che l'hanno amata di più.
E non volle mai andarsene lì...
And never she wanted to leave>>
<<Conosco la storia. George Martin è un mio discepolo e sono stato io a suggerigli l'idea della canzone scritta da Rhaegar Targaryen, la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco.
Tutto oscilla tra questi due estremi, non dimenticarlo mai.
Lasciati cullare dalle sue parole e dalle sue note, perché hai ragione nel dire che quella canzone, in parte, riguarda anche te.
High in the halls of the kings who are gone
Jenny would dance with her ghosts
The ones she had lost and the ones she had found
And the ones who had loved her the most
The ones who'd been gone for so very long
She couldn't remember their names
They spun her around on the damp old stones
Spun away all her sorrow and pain
And she never wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
They danced through the day
And into the night through the snow that swept through the hall
From winter to summer then winter again
'Til the walls did crumble and fall
And she never wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
And she never wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
High in the halls of the kings who are gone
Jenny would dance with her ghosts
The ones she had lost and the ones she had found
And the ones
Who had loved her the most...>>
venerdì 10 maggio 2019
martedì 7 maggio 2019
mercoledì 1 maggio 2019
Araldica nella Chiesa Cattolica
L'araldica ecclesiastica è quella particolare branca dell'araldica che si occupa degli stemmi degli ecclesiastici, in particolar modo di quelli appartenenti alla Chiesa cattolica. Tali stemmi presentano, oltre a uno scudo personale, numerosi e costanti ornamenti esterni che riprendono le insegne delle dignità a cui si riferiscono.
Grammatica araldica
- Triregno. Ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma. La triplice corona a cupola rappresenta la reggenza papale sulla Chiesa universale.
- Galero. Ad uso di tutti gli altri stemmi ecclesiastici. È l'elemento caratterizzante, il cappello ecclesiastico, posto sulla sommità ornamento dello scudo, più che come figura presente nello stemma. Consiste di un cappello a tesa lunghissima con due cordoni laterali da cui si apre una fioccatura di nappe. Il galero è utilizzato come elemento identificativo della gerarchia ecclesiastica e consente l'immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero identifica l'ordine gerarchico di appartenenza: rosso per i cardinali, verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi, paonazzo per i monsignori e nero per i presbiteri. I cordoni sono del colore delle rispettive nappe, eccetto che per i cappellani ed i patriarchi, che li hanno intrecciati d'oro, e per i cappellani delle altre istituzioni statali, che li hanno intrecciati d'argento. Anche il numero delle nappe identifica l'ordine gerarchico. Si vengono così ad avere i seguenti tipi di galero (viene di seguito indicata la quantità di nappe - o fiocchi - per parte e la disposizione con cui esse sono poste a pendere: es. 1, 2, 3 = una fila con 1 fiocco, a cui sono appesi due fiocchi, a cui sono appesi tre fiocchi; e così via):
- Cardinale: galero rosso con 15 nappe rosse - 1, 2, 3, 4, 5
- Patriarca o primate: galero verde con 15 nappe verdi - 1, 2, 3, 4, 5
- Arcivescovo: galero verde con 10 nappe verdi - 1, 2, 3, 4
- Vescovo, abate mitrato o prelato nullius: galero verde con 6 nappe verdi - 1, 2, 3
- Prelato di fiocchetto: galero paonazzo con 10 nappe rosse - 1, 2, 3, 4
- Protonotario apostolico: galero paonazzo con 6 nappe rosse - 1, 2, 3
- Prelato d'onore di Sua Santità o cappellano conventuale del Sovrano militare ordine di Malta: galero paonazzo con 6 nappe paonazze - 1, 2, 3
- Cappellano di Sua Santità: galero nero con 6 nappe paonazze - 1, 2, 3
- Vicario generale, vicario episcopale, prevosto mitrato, abate, superiore maggiore di ordine religioso o protonotario apostolico onorario: galero nero con 6 nappe nere - 1, 2, 3
- Canonico: galero nero con 6 nappe nere - 1, 2
- Arciprete, decano, prevosto, priore o superiore di ordine religioso: galero nero con 2 nappe nere - 1, 1
- Presbitero: galero nero con 1 nappa nera - 1
- Chiavi decussate. Sono una d'oro a destra e una d'argento a sinistra, con l'impugnatura rivolta verso il basso. Sono riscontrabili dietro o sopra lo stemma papale oppure nello stemma del cardinale camerlengo durante la sede vacante oppure nello stemma della Città del Vaticano. Le chiavi in araldica compaiono già nel XIII ma solo un secolo più tardi saranno poste in decusse. La chiave d'oro fa riferimento al potere del pontefice di sciogliere e legare le cose ultraterrene, mentre la chiave d'argento indica il potere spirituale terreno.
- Croce astile. Posta dietro lo scudo, può essere semplice ovvero ad una traversa per i vescovi e i cardinali con dignità vescovile, oppure doppia a due traverse per i patriarchi, gli arcivescovi e i cardinali con dignità arcivescovile o patriarcale. Nei secoli passati infatti, già dal V secolo, la croce astile a una traversa precedeva il romano pontefice e in seguito anche i suoi legati. Furono papa Innocenzo III e papa Clemente V, rispettivamente nel 1215 e nel XIV secolo, a conferire il privilegio ai patriarchi e agli arcivescovi di farsi annunciare dalla croce astile, ma solo in assenza del papa o di un ambasciatore pontificio. I vescovi non ottennero mai il privilegio della croce astile, tuttavia con il tempo ne imposero l'utilizzo nel decoro araldico mentre i patriarchi e gli arcivescovi adottarono la variante patriarcale. I cardinali privi di dignità episcopale, in araldica, non hanno diritto alla croce astile dietro lo scudo.
- Croce di San Giovanni. In bianco a otto punte, può essere posta dietro lo scudo. Indica un'onorificenza dell'Ordine di Malta. Il gran maestro la inquarta nel proprio scudo.
- Croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Al rosso, accantonata da 4 crocette dello stesso. Si pone dietro lo scudo oppure gli alti gradi possono inquartarla nel loro stemma.
- Mazza priorale. Usata negli stemmi dei prevosti, dei priori religiosi o di confraternite, dei maestri di coro e dei primi cantori oppure nelle armi dei religiosi che non godono di altri ornamenti come le badesse, a cui è unito il rosario. Consiste in un bastone pastorale che alla sommità termina con una sfera, un fiordaliso o una chiesa.
Galleria di stemmi
Chiesa cattolica
Papa
Lo stesso argomento in dettaglio: Armoriale dei papi. |
Sede vacante
- Stemma della sede vacante
Cardinali
- Stemma da cardinalearcivescovo non metropolita (senza pallio)
- Stemma da cardinalenon insignito di dignità episcopale
Patriarchi e primati
Arcivescovi
- Stemma da arcivescovo metropolita con pallio
- Stemma da arcivescovo
- Stemma da arcieparca di rito bizantino
Casi speciali
- Stemma da arcivescovo di Salisburgo (rosso con 10 nappe per lato)
- Stemma da arcivescovo di Udine o da arcivescovo elettore del Sacro Romano Impero
- Stemma da arcivescovo di Strasburgo (galero paonazzo)
Vescovi
- Stemma da vescovo
- Stemma da eparca di rito bizantino
- Stemma da abate mitrato
Casi speciali
Monsignori
- Stemma da prelato di fiocchetto (oggi abolito)
- Stemma da protonotario apostolico
- Stemma da prelato d'onore di Sua Santità
Presbiteri regolari e secolari
- Stemma da arciabate (congregazioni benedettine)
- Stemma da abate norbertino
- Stemma da abate vescovo a capo di una diocesi
- Stemma da abate, Prevosto mitrato (che ha ricevuto i privilegi episcopali senza essere stato nominato monsignore o vescovo), prevosto a capo di una pieve (solitamente ambito non ambrosiano) o prevosto generale di un ordine ecclesiastico
- Stemma da badessa
- Stemma da Canonicodelle Basiliche Maggiori
- Stemma da Canonicodelle Basiliche Minori
- Stemma da prevosto a capo di una pieve (solitamente ambito ambrosiano)
- Stemma da vicario generale (sei nappe nere per lato)
- Stemma da cappellano militare
- Stemma da presbitero
- Stemma da diacono(ufficialmente nella Chiesa cattolica non esiste alcun ornamento araldico esterno per il diacono di rito latino)
Gran maestri ed appartenenti ad ordini cavallereschi
- Stemma da gran maestro del Sovrano militare ordine di Malta
- Stemma da cardinale appartenente al Sovrano militare ordine di Malta
- Stemma di balivo di gran croce del Sovrano militare ordine di Malta(da aggiungere gli attributi propri della propria qualifica ecclesiastica)
- Stemma da cardinale gran maestro o da cardinale appartenente all'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
- Stemma da patriarcagran priore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
- Stemma da arcivescovoassessore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
- Stemma da ecclesiastico dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (da aggiungere gli attributi propri della qualifica ecclesiastica)
- Stemma da gran maestro dell'Ordine Teutonico
- Stemma da cappellano (Cavaliere di Gran Croce) dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio
- Stemma da cappellano (cavaliere o commendatore) dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio
Sacro Romano Impero
- Stemma da cardinale principe arcivescovo(caduto in disuso)
- Stemma da principe arcivescovo (caduto in disuso)
- Stemma da principe vescovo (caduto in disuso)
- Stemma da principe-abate
- Stemma da principe-prevosto
Altri ecclesiastici e stemmi di ordini
Enti cattolici
- Stemma di basilica maggiore romana
- Stemma di basilica minore romana
Chiesa ortodossa
- Stemma da ieromonacoortodosso con ulteriori titoli d'onore
- Stemma da ieromonacoortodosso
- Stemma da protodiacono ortodosso
- Stemma da ierodiaconoortodosso
- Stemma da diaconoortodosso
Chiesa vetero cattolica
- Stemma da vescovo della chiesa vetero cattolica
Anglicanesimo
- Stemma da arcivescovoanglicano
- Stemma da vescovoanglicano (Chiesa d'Inghilterra)
- Stemma da vescovoanglicano
- Stemma da arcidiaconoanglicano (Chiesa d'Inghilterra)
- Stemma da decanoanglicano (Chiesa d'Inghilterra)
- Stemma da canonico della Regina anglicano (Chiesa d'Inghilterra)
- Stemma da canonicoanglicano (Chiesa d'Inghilterra)
- Stemma da pastoreanglicano (Chiesa d'Inghilterra)
- Stemma da diacono anglicano (Chiesa d'Inghilterra)
Note
- ^ Stemma - Diocesi di Novara, in Diocesi di Novara. URL consultato il 6 aprile 2018.
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