Esistono vari approcci nell'utilizzo del termine neopaganesimo. Un primo esempio si ottiene dalla definizione data in
Merriam-Webster's Encyclopedia of World Religions[5]:
« Neo-Paganesimo: ognuno dei movimenti spirituali che cercano di far rivivere le antiche religioni politeistiche dell'Europa e Medio Oriente. Il Neo-Paganesimo differisce dalla magia rituale e dalla stregoneria moderna nel cercare di far rivivere autentici pantheon e rituali delle antiche culture, sebbene utilizzando spesso deliberatamente vie eclettiche e ricostruzionistiche, con una attitudine particolarmente celebrativa e contemplativa »
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Questa definizione stride però totalmente con quella fornita ad esempio in
adherents.com che si occupa appunto di catalogare e comparare le religioni, citiamo la definizione che ne viene data
[6]:
« Neopaganesimo è un termine ombrello che raggruppa il moderno revival di antiche tradizioni etniche e magiche. Esse sono solitamente politeistiche sebbene molti neopagani considerino le loro pratiche panteistiche, mentre molti altri concetti di divino possono essere ritrovati. Una suddivisione all'interno del neopaganesimo può essere fatta includendo: Wicca, Druidismo, Asatru, Magia cerimoniale e popolare, neo-religioni dei nativi americani, altre. Solo recentemente il Neopaganesimo è diventato un movimento con una visibilità e dimensione significativa. Statistiche sicure su scala globale non sono presenti, ma esso è sicuramente tra i movimenti in più rapida crescita. Stime riguardanti la sua dimensione variano da meno centomila a più di quattro milioni. Ricerche indipendenti e stime governative non sono indicative rispetto alle più alte stime fornite dalle organizzazioni neopagane e wiccan, e vi sono molte ragioni per questo. Ci sono due motivazioni principali per cui si potrebbe obbiettare che il Neopaganesimo non andrebbe catalogato tra le maggiori religioni mondiali: 1) potrebbe essere detto che il Neopaganesimo non è una religione singola, ma un termine ombrello per molte diverse religioni. Però ad un esame più attento del movimento, si trova che pur traendo spunto da così tante fonti diverse, come la stregoneria europea, la mitologia nordica, il druidismo o le antiche religioni egizie, greche e nativo-americane, il Neopaganesimo nel suo insieme ha un rimarchevole, coesivo ed identificabile gruppo di valori ed una cultura comune, generalmente condivisi in una maniera ad esempio molto più stringente che quelli all'interno di religioni prese nel loro insieme, come Cristianesimo, Islam o Giudaismo. 2) Potrebbe anche essere affermato che il Neopaganesimo andrebbe classificato all'interno delle religioni indigeno-primitive. Però, pur avendo radici in religioni etniche o primitive, il Neopaganesimo è qualcosa di distinto, che può chiaramente far risalire la maggior parte della sua identità ai principi Gardneriani introdotti negli anni '30. Il Neopaganesimo si distingue dalle religioni etnico-primitive delle antiche società pre-industriali, esattamente come il Bhuddismo ha le sue radici nell'Induismo ma si distingue da esso. Perciò il Neopaganesimo viene incluso in questa lista poiché i più recenti lavori sociologici in questo campo lo indicano come una religione distinta e dalla crescita significativa »
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Questa differenza e contraddizione tra le due definizioni, viene ulteriormente accentuata dal fatto che molti dei movimenti che rientrano soprattutto nella prima definizione, rifiutano il prefisso "neo" (nuovo) preferendo definirsi semplicemente come "pagani"
[7] (perciò vengono a volte definiti dai neopagani anche come "veteropagani"
[8]), "ricostruzionisti"
[9][10][11] o con altri termini (vedere sotto il paragrafo relativo alla differenziazione nella nomenclatura), mentre coloro che rientrano nella seconda definizione, al contrario lo rivendicano
[7] in quanto, pur ispirandosi alle religione dell'antica paganità, sono consapevoli del loro approccio completamente nuovo e differente, rispetto alle religioni degli antichi e l'impossibilità di riviverle, dato il profondo cambiamento sociale e culturale avvenuto nei secoli. Quest'ultimo gruppo, come evidenziato nella seconda citazione, costituisce inoltre la maggioranza di coloro che solitamente vengono fatti rientrare nel novero dei movimenti neopagani e hanno raggiunto una consistenza numerica tale a livello mondiale da cominciare a rientrare nelle statistiche ufficiali delle principali religioni.
Il movimento neopagano si è sviluppato principalmente in
Occidente nel corso della seconda metà del
XX secolo, soprattutto negli ultimi decenni; esso dunque spazia da espressioni che rivendicano l'eredità e la continuità nella tradizione con le religioni dell'età antica (a questo si rifanno soprattutto i movimenti di ispirazione etnica, come la via ellenica, la via romana, la via norrena, slava, ecc.)
[12], sebbene spesso si riconoscano come inevitabili contaminazioni e adattamenti ai tempi moderni (ricostruzionismo pagano, diviso nei due opposti approcci mondialista e geneticista), a sistemi di credenze totalmente nuovi,
sincretici e
universalistici (a questa seconda tipologia si rifanno soprattutto la Wicca e il Druidismo, che in molti paesi costituiscono assieme anche i 2/3 dei neopagani
[13] e costituiscono il cosiddetto
eclettismo pagano).
[14].
Altare wiccan appartenuto a Doreen Valiente, con le statuette del
Dio cornuto e della
Dea madre. Il dualismo sessuale della divinità è uno dei tratti distintivi della wicca
Nomenclatura
Origine del termine paganesimo
Il termine paganesimo deriva dal latino
paganus, indicante in epoca romana l'abitante dei "pagi" (dal
latino pagus,
pagi), una tipologia di villaggi di
campagna relativamente autonomi dal punto di vista amministrativo. Con il graduale imporsi del
cristianesimo nell'
Impero romano, i cristiani iniziarono a indicare spregiativamente come pagani tutti coloro che non desideravano convertirsi e abbandonare le natie religioni. Essi, infatti, risiedevano soprattutto nelle campagne, mentre il cristianesimo si era largamente diffuso nei centri urbani. Nell'uso del termine era implicita una contrapposizione di valore tra campagna e città: i culti politeisti pagani erano considerati tipici delle realtà agresti, legati al ciclo della natura, al lavoro manuale, alle figure dell'agricoltore e dell'allevatore, avulsi dalle più colte e raffinate società cittadine
[16].
Il termine assunse coi secoli un significato neutro, essendo il paganesimo nel frattempo scomparso, e tecnico, venendo pacificamente usato in ambito accademico per indicare le religioni dell'età antica.
Origine del termine neopaganesimo
Il termine neopaganesimo (nuovo paganesimo) è un neologismo basato sulla parola paganesimo, attestato dal
1968 con la pubblicazione dei primi numeri di
Green Egg, rivista neopagana gestita dalla Chiesa di Tutti i Mondi. Il termine si è poi affermato ed è usato dalla maggior parte delle comunità neopagane come espressione identitaria, in modo analogo all'uso dei termini
cristianesimo,
ebraismo o
taoismo.
[14]
Differenziazioni nella nomenclatura
Tuttavia, molti degli aderenti alle religioni appartenenti al ricostruzionismo etnico pagano preferiscono generalmente l'omissione del prefisso
neo-,
[14][17] dal momento che essi rivendicano l'adesione alla ritualistica tramandata nei testi conosciuti dell'età antica: la loro, quindi, sarebbe una riproposizione degli antichi riti e non una loro rielaborazione moderna. Per questo gruppo di movimenti del paganesimo moderno che rifiutano il prefisso
neo- sono state perciò proposte altre definizioni come ad esempio
Paganesimo tradizionalista[1][18] o
etnico[19],
Veteropaganesimo o
Retropaganesimo[20] (sebbene quest'ultimo appellativo venga spesso considerato un dispregiativo); in genere molti dei gruppi coinvolti però preferiscono la definizione di
Ricostruzionismo pagano[9][10][11] (ma anche i Neopagani attuano una forma di ricostruzionismo, anche se l'approccio a questa ricostruzione è completamente differente e più aperto a contaminazioni e influenze esterne: per questo motivo si usa chiamare Revivalismo la ricostruzione Neopagana aperta a influenze di altre culture od epoche e Ricostruzionismo la ricostruzione più dettagliata e fedele, per quanto possibile
[21]).
Al contrario, oltre a neopaganesimo, l'aderenza alle correnti più aperte a influenze di altre culture od epoche viene chiamata anche
Ecletticismo Pagano[22][23] e
Revivalismo Pagano[21].
Storia
Radici ideali
Molti neopagani individuano idealmente le radici dei rispettivi movimenti religiosi nell'
Umanesimo e nel
Rinascimento, in particolare nel loro recupero, studio e imitazione della classicità greco-romana, che furono tra i principali fattori dell'affermazione di un'
umanistacentralità dell'uomo, contrapposta all'antropologia cristiano-medioevale, centrata sul rapporto dell'uomo con Dio e con la comunità.
Origine e sviluppi storici
Influenzati da
The Golden Bough di
James George Frazer, parecchi scrittori e artisti eminenti furono coinvolti nell'occultismo.Tra questi sono annoverabili il premio Nobel
William Butler Yeats,
Maud Gonne,
Arthur Edward Waite e l'occultista
Aleister Crowley. Anche l'ambiente accademico aveva dato e continuava a dare i suoi frutti: negli
anni venti, l'
antropologa ed
egittologa Margaret Murray sostenne l'ipotesi dell'esistenza di un'antica religione praticata in segreto, derivata dalla spiritualità
stregonica del
Medioevo, sopravvissuta in qualche modo alle persecuzioni delle autorità religiose e pubbliche, in special modo alla cosiddetta
caccia alle streghe avvenuta tra i secoli
XII e
XVIII. Gli studiosi moderni rigettano in buona parte le tesi della Murray, di cui è storicamente provata l'infondatezza e che erano basate sui verbali degli interrogatori degli accusati di stregoneria e sulle informazioni contenute nei manuali per la caccia alle streghe: le prime fonti furono probabilmente generate in base alle seconde.
[24]
Una notevole svolta caratterizzò gli
anni cinquanta, quando l'inglese
Gerald Gardner affermò di essere stato iniziato nella
New Forest Coven, a una religione segreta, basata sulla
stregoneria medievale, una
coven guidata da una donna che Gardner chiamò con lo pseudonimo di
Old Dorothy. Gardner iniziò a rendere pubblica questa religione neopagana, che prese poi il nome di
wicca, nel
1954 con la pubblicazione di
Witchcraft Today, seguito nel
1959 da
The Meaning of Witchcraft: differenziatasi in diverse tradizioni, resta la più diffusa tra le religioni neopagane. Gardner trascorse gran parte della sua vita nel
Sud-est asiatico, dove si era trasferito e questa permanenza spiegherebbe la forte influenza delle
religioni orientali rintracciabile nella wicca.
Gli
anni sessanta e
settanta del XX secolo videro la risorgenza del
celtismo e la sistematizzazione dell'
etenismo con la nascita dell'
Ásatrú negli
Stati Uniti e in
Islanda. Dal
1980 si è registrata una crescita dell'approccio ricostruzionista, sia nei già presenti movimenti
eteni e
celtisti sia con la nascita dell'
ellenismo, del
kemetismo e del movimento
neopagano esteuropeo, oltre che di religiosità minori quali la
Via Romana agli Dèi e l'
olimpianesimo. Le influenze della
New Age che, in un certo senso prodotta anche dal neopaganesimo, lo ha poi influenzato, sono largamente prevalse in movimenti particolarmente eclettici quali il
giudeopaganesimo, il sincretismo cristiano-pagano, l'indopaganesimo e il gaianesimo.
[25] Gli
anni novanta hanno visto il sorgere del
Fyrnsidù (dall'unione dei lemmi in inglese antico
fyrn, "vecchio" o "antico", e
sidu o
seodu, "tradizione") in Scandinavia.
Nello sviluppo del neopaganesimo occidentale ebbe dunque una notevole influenza l'incontro con l'Oriente. A tal proposito scrisse l'alta sacerdotessa wiccan
Vivianne Crowley in un suo saggio
[26]:
« La società europea incontrò una nuova sfida quando la colonizzazione portò gli europei, soprattutto britannici, in Oriente. In India gli europei scoprirono la ricca cultura dell' Induismo, come anche la profondità filosofica e la comprensione della psiche che erano stati sviluppati ed erano fioriti nei reami indiani, attraverso gli insegnamenti dello yoga e del tantra. L'incontro tra Oriente e Occidente fece esportare in India le istituzioni e la cultura europee, ma non fu uno scambio unidirezionale. Molti europei furono influenzati dal pensiero hindù e buddista e adattarono idee orientali alla cultura occidentale attraverso la teosofia e altri sistemi esoterici. La seconda metà del secolo XIX vide la fondazione da parte di Helena Petrovna Blavatsky di una influente organizzazione di insegnamento, chiamata società teosofica. La teosofia combinò idee buddiste ed hinduiste con quelle del paganesimo classico, principalmente il neoplatonismo, creando un'eclettica sintesi spirituale, che incluse le nozioni della reincarnazione e del karma. Il paganesimo europeo di oggi ha molte similitudini con l'hinduismo, la maggiore religione pagana dell'Oriente. Questo è in parte dovuto all'influenza che l'hinduismo ebbe nello sviluppo del pensiero occidentale moderno; ma in parte ciò è dovuto anche alle similitudini sotto traccia che sono preesistite indipendentemente in questi due filoni della cultura indoeuropea. Infatti, sebbene l'hinduismo sia una religione orientale, i suoi creatori provenivano dallo stesso gruppo di popoli dal linguaggio indoeuropeo, dai quali provenivano anche gli antichi greci, latini, celti e germani. Non per nulla i pantheon e i miti di tutti questi popoli contengono temi e storie assai simili e facilmente sovrapponibili con quelle hinduiste. Vi sono però delle grandi differenze rispetto al pensiero occidentale. La mente occidentale è maggiormente estroversa rispetto a quella orientale. Di fronte alle estreme difficoltà di vita materiale che si trovano in India, ha avuto perfettamente senso lo sviluppo di un modo di pensare introverso, che ricerca la negazione del mondo della materia come māyā, illusione, per rivolgersi al mondo interiore così da entrare in una realtà spirituale. Anche il paganesimo occidentale ricerca la realtà spirituale, ma non intende abbandonare il mondo della natura, ma piuttosto di spiritualizzarlo, rendendo manifesto il divino nella materia, anziché abbandonare l'esistenza materiale. »
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(da Phoenix from the flame. Living as a Pagan in the XXI century, 1995) |
L'influenza del neopaganesimo sulla cultura e sulle società postmoderne ha comportato la nascita di sistemi di pensiero, come l'ecopaganesimo, che si traducono anche in attivismo. Come religioni della Terra, quelle neopagane riconoscono la sacralità della natura che, in quanto madre di tutte le cose, va rispettata, salvaguardata e vissuta in modo equilibrato. I neopagani sono quindi particolarmente attivi nella promozione delle cause
ambientaliste e nella ricerca in
ecologia, quali la protezione della
foresta vergine, l'
agricoltura biologica, la
permacoltura, la salvaguardia dei
diritti degli animali. Tuttavia, alcune tradizioni neopagane ricostruzioniste possono ammettere la pratica del sacrificio animale, mutuata dai testi antichi.
[27]
Altri prodotti della cultura neopagana sono il
tecnopaganesimo, il mondialismo e il geneticismo. Il tecnopaganesimo, in controtendenza rispetto al
teodismo e all'
etenismo, che tendono a fuggire la modernità, vista come una degenerazione del rapporto con la natura, considera le conquiste
scientifiche e
tecnologiche come una manifestazione dell'eterna creazione generata dal dispiegarsi della Divinità e quindi come una parte del tutto e un frutto della
Terra, sulla quale dimora l'umanità.
Il mondialismo e il geneticismo sono due approcci opposti tipici del neopaganesimo ricostruzionista, perché la
wicca e le altre tradizioni eclettiche hanno carattere unicamente
universalista. L'approccio mondialista mantiene un orientamento
universalistico simile a quello dei neopaganesimi eclettici ed è di gran lunga la corrente ricostruzionista prominente, dominante nell'
ellenismo, nel
celtismo, nel
kemetismo e praticamente nella metà delle tradizioni
etene. La visione opposta è quella geneticista, che conserva una base
etnica o culturalmente circoscritto. Questo approccio è dominante nel
neopaganesimo esteuropeo, mentre nell'
etenismo ha una diffusione equivalente al mondialismo.
Basi
Il neopaganesimo, in generale, si propone di riportare alla luce quelle religioni e credenze dell'età antica, o comunque precristiane, che ponevano l'essere umano non al disopra ma all'interno della
natura. La stessa wicca, eclettica per origine e natura, si definisce come una sopravvivenza moderna di un'ipotetica "antica religione" (termine coniato da
Margaret Murray per riferirsi alla stessa wicca, ormai di uso raro), incentrata sul culto della
Dea Madre, diffusa in
Europa durante il
Neolitico e tramandata in forma misterica lungo i millenni.
Questa tesi fu rilanciata dagli studi accademici degli
anni cinquanta del
XX secolo, quali quelli di
Marija Gimbutas[28] e di
Robert Graves[29][30]: il culto della Dea Madre si riallaccerebbe alla
stregoneria medievale, vista come una religiosità basata sugli stessi concetti della moderna
wicca, e da cui quest'ultima avrebbe attinto per effetto dell'iniziazione di Gerald Gardner nella New Forest Coven. L'ipotesi di un'ancestrale religione della Dea Madre e della sua sopravvivenza è tuttavia contestata dalla maggior parte degli studiosi contemporanei, tra cui
Ronald Hutton.
Il pentagramma simboleggia i quattro elementi e lo spirito
Caratteristica comune delle religioni neopagane è la rilevanza minima, se non nulla, attribuita alla
mitologia,
come accadeva anche per gran parte dei pagani dell'antichità classica[senza fonte]. I pochi gruppi che ne apprezzano l'importanza ne sottolineano il valore puramente
allegorico ed
etico. Le religioni neopagane tendono a svalutare il
mito anche per evitare l'irrigidimento dottrinale e la formazione di
dogmi.
[14] Il neopaganesimo poggia infatti su un
universalismo e un'apertura al
relativismo, che conduce a un rigetto delle strutture più formali, come i
testi sacri. Controtendenze sono riscontrabili tra i ricostruzionisti e, in alta percentuale, nel
Teodismo, che spesso fanno di
ideologie selettive e geneticistiche le chiavi di volta del proprio approccio alla spiritualità[non chiaro].
Elementi largamente attinti dalla tradizione
occultistica del
XIX e del
XX secolo, soprattutto dall'
ermetismo e dal
rosacrocianesimo, sono ben visibili, in particolare nella wicca, che includeva in origine parecchie influenze delle dottrine di Aleister Crowley, poi in gran parte espunte dal lavoro di sistematizzazione e riscrittura della ritualistica operato da
Doreen Valiente.
Nell'eclettismo neopagano ha grande spazio la
New Age, movimento
sincretico gemmato anche dal neopaganesimo, che ha poi contribuito a formare, in particolare in quelle frange fortemente impregnate dalla cultura
nordamericana. In questo contesto è maturato l'ingresso nel movimento neopagano di elementi della religione nativa americana e dello
spiritualismo, favoriti dalla quasi totale assenza di ortodossie e di ortoprassi.
Dottrine
Le teologie neopagane, al di là della loro impostazione, che può essere
panteista,
monista,
enoteista,
animista o
politeista (come nel caso delle religioni neopagane gentili, dette anche ricostruzionistiche, quali la
Via romana agli dei, certe frange dell'
etenismo e dell'
ellenismo e la linea principale del
neopaganesimo est europeo) non concepiscono gli dei come una pluralità di principi cosmici, ma come rappresentazioni delle forze della natura emanate dalla Divinità ancestrale, oppure come accettazione delle molteplici espressioni del divino. Spesso gli dei sono concepiti come proiezioni o rappresentazioni della mente umana.
L'essere umano, nelle varie espressioni del neopaganesimo, è considerato signore di sé stesso, artefice della sua
morale e della
società in cui vive, e allo stesso tempo parte di un eterno e ciclico equilibrio universale.
Teologie
Nell'antichità le
teologie di tipo
monistico e
panteistico erano poco diffuse tra il popolo, ma prominenti all'interno dei circoli
misterici e sacerdotali; nel neopaganesimo avviene esattamente il contrario. Le religioni neopagane sostengono una
cosmologia che vede l'esistenza e l'
universo come prodotti dell'attività manifestativa di un'unica forza divina,
immanente a tutte le cose e che agisce secondo l'ordine dell'eterna creazione, il progresso evolutivo armonioso, rappresentato dal simbolo del
pentacolo. Le religioni neopagane non contemplano dunque la credenza nel trascendente o nel soprannaturale, dato che la vera spiritualità sta nell'esistenza fisica stessa.
La sorgente cosmica, da cui deriva ogni cosa, è l'Uno, categoria ereditata dai sistemi orientali e dalla
filosofia greca, generalmente riconosciuta sia dagli eclettici sia dai ricostruzionisti, ma la sua identificazione è libera e si differenzia per ogni religione neopagana. La
Wicca tende, ad esempio, al
dualismo, ovvero a identificare il principio primo nella primordiale dualità di due controparti, chiamate la
Dea e il
Dio, che sono la rappresentazione del naturale scontro di forze simmetriche e complementari che caratterizza l'esistente e ne permette l'
evoluzione. Il concetto di
Dea Madre, identificata con
Madre Natura e con
Gaia (lo spirito della
Terra), ha assunto una prevalenza in alcune tradizioni wiccane, quali il
dianismo, e in religioni impregnate delle filosofie
newager, quali il gaianesimo, dove la Dea è elevata al ruolo di principio primo e dunque identificata con l'Uno.
Le teologie neopagane sono aperte alla
scienza, vista come forma di sapere simmetrico alla religione: scienza e religione sono come le due facce di una stessa moneta, dalla cui unione
olistica discende la conoscenza.
[13] Il dominio della religione è la
metafisica, cioè le infinite realtà possibili che travalicano la percezione sensoriale umana, mentre il dominio della scienza è la realtà
fisica, ovvero tutto ciò che l'
essere umano può conoscere attraverso i
cinque sensi. Il punto di contatto sta nel
panteismo e in tutto ciò che logicamente ne deriva, tra cui la ciclicità dell'esistenza, vista non come una linea retta, ma come un insieme di processi ciclici che si dispiegano a partire dal principio di tutte le cose.
La manifestazione dell'universo a partire dall'attività dell'Uno è una forma di
evoluzione o involuzione delle cose. La materia è una manifestazione dell'energia emanata dalla divinità e il frutto del suo dispiegamento. La stessa divinità a tutti gli effetti coincide con l'
universo e con la sua
natura in tutte le loro possibili realtà e interpretazioni. L'insieme di meccanismi cosmici che portano all'emanazione del cosmo a partire dall'attività generata dalla divinità è detto eterna creazione. Il termine creazione non va inteso in senso
creazionistico abramitico, ma come ordine che lo spirito, cioè la forma o la sostanza divina attiva, dà al caos primigenio, cioè alla sostanza divina passiva.
Uno
wicker man neopagano, o "uomo di vimini"
Escatologie
Per le religioni neopagane l'uomo non ha bisogno di alcuna salvezza: egli è già eterno o immortale, perché è parte del tutto cosmico, della stessa sostanza divina, di cui tutte le cose sono fatte. Le religioni del neopaganesimo offrono dunque una salvezza senza fede, che non necessita di dogmi.
[15]
Dalla concezione ciclica dell'esistenza deriva un'
escatologia generalmente basata sui concetti di
reincarnazione o di illuminazione, simili alla
metempsicosi classica, ma anche ereditati dalle
religioni orientali, e la visione della
mortecome trasformazione e non termine della vita. Il corpo trasmuta, rientra nel ciclo della
natura e va a costituire qualcos'altro.
L'
anima è spesso considerata come un impulso energetico attivo, che caratterizza il sistema nervoso. Secondo gran parte dei neopagani questo impulso cosciente, dopo la trasformazione del corpo si riunirebbe all'Uno, l'energia cosmica e pura, di cui già era parte, raggiungendo uno
status di flusso etereo e beatitudinale. Nella
wicca questa visione è espressa dal concetto di
Terra dell'Estate.
Etica
In quanto religioni
umanistiche,
relativistiche e
razionalistiche, anche l'
etica delle religioni neopagane è molto variegata, pur potendosi riscontrare alcuni tratti di raccordo. Innanzitutto la sacralità della
natura, vista come costante prodotto dell'eterna creazione delle forze divine, identificata spesso con la Dea e vista, come ogni cosa che esista, come parte costituente dell'Uno immanente, che compone il tutto. I neopagani nutrono un forte sentimento di amore e di devozione per la natura. Il
tecnopaganesimo include nel dominio della natura anche la
società umana.
Le religioni neopagane non pongono l'uomo al di sopra del cosmo, tanto meno quale essere eletto da una qualche entità
trascendente, ma lo considerano come uno degli infiniti prodotti dell'
evoluzione dell'esistente e dunque dell'attività ciclica divina, che costituisce il sostrato dell'intera esistenza. L'essere umano è divino, come lo è ogni cosa, e il suo ruolo all'interno dell'universo è simile a quello di un gestore della società umana, ma non dell'intera natura. Il compito dell'uomo è garantire la costituzione di una società armoniosa, caratterizzata da un equilibrio di pace interno, basato sul reciproco rispetto tra gli individui, ed esterno, basato sull'ordine delle leggi naturali. Le religioni neopagane riallacciano il legame tra l'uomo e la
natura, di cui è parte integrante.
Dal rifiuto sia della
trascendenza, cioè della visione di un
Dio posto al di fuori del cosmo in una dimensione spirituale opposta o parallela alla dimensione materiale, sia della visione personalistica della divinità, in favore di un sostanziale panteismo consegue un'interpretazione totalmente
relativistica e soggettiva delle categorie morali di
bene e di
male e della loro dicotomia, variabile in funzione dell'individuo, dell'ambiente sociale e dell'epoca storica.
[15]L'etica, in generale, è una libera elaborazione dell'uomo in funzione della società in cui vive e in nessun modo una dottrina che lo trascenda. Ne discende un'etica collettiva e cooperativa, garantita dall'armonia sociale basata fondamentalmente sui principi di accettazione delle differenze e sul rispetto della natura.
Differenze e affinità tra Ecletticismo (o Revivalismo) Pagano e Tradizionalismo (o Ricostruzionismo) Pagano
Da quanto riportato sopra nelle citazioni introduttive e nel paragrafo dedicato alla nomenclatura, appare evidente che all'interno del moderno paganesimo esistano almeno due grandi correnti di pensiero: coloro che accettano appieno l'idea di un nuovo paganesimo, pur ispirato all'antico ed hanno una visione perlopiù universalistica, perciò accettano appieno di definirsi come "Neo" Pagani e quelli che invece vogliono fare rivivere il più possibile il paganesimo antico (pur con le inevitabili differenze spazio-temporali) improntandosi ad un ricostruzionismo in gran parte etnico, e rifiutano anzi spesso il prefisso
Neo- di neopaganesimo, perciò per comodità di sintesi spesso preferiscono autodefinirsi semplicemente come ricostruzionisti (anche se entrambe sono forme di ricostruzione, sebbene i pagani eclettici utilizzino il termine "revivalismo" per differenziare la loro ricostruzione aperta a influenze di altre culture od epoche da una ricostruzione più fedele a cui si ispirano i pagani etnici
[21]), mentre all'interno della comunità Neopagana/Eclettica pagana, vengono invece chiamati "tradizionalisti"
[18] o "veteropagani".
Citando dei siti dedicati all'argomento
[12][18][31], si possono analizzare in modo più approfondito le differenze e le affinità presenti tra queste due grandi correnti di pensiero, così che si possano evidenziare anche altri aspetti rilevanti:
- I cosiddetti revivalisti pagani si focalizzano maggiormente sulla ritualistica, sulla comunione con il divino (Teurgia), sulla magia intesa come pratica religiosa; al contrario i ricostruzionisti tendono a focalizzarsi maggiormente sul culto degli antenati, della stirpe, del genius loci, delle divinità etniche o della terra d'origine.
- I revivalisti pagani pongono una forte enfasi sull'esperienza individuale e la crescita personale, tenendo in grande considerazione la gnosi di ciascuno; verso il passato hanno un senso di rispetto, ispirazione e accettazione di ciò che è stato, prendendone esempio per costruire qualcosa di nuovo nel futuro. I ricostruzionisti accentuano maggiormente lo spirito di gruppo, la comunità, l'etnos, la ricreazione di uno spazio antico, la reintroduzione di valori morali antichi, con l'aspirazione di riportare al presente qualcosa che l'umanità ha perduto. Accettano la gnosi personale solo fintantoché essa risulti allineata a quella della comunità di appartenenza.
- Entrambi però traggono ispirazione dalle religioni, miti e filosofie precedenti all'avvento/imposizione del cristianesimo. Entrambi in genere praticano e credono in una religione panteista/politeista focalizzata più sulla vita sulla Terra che sull'aldilà. Entrambi sono in qualche modo reverenti nei confronti della natura (o il suo spirito) e le principali festività sono perlopiù basate sugli eventi legati ai cicli stagionali della natura.
- Entrambi accettano l'idea che ciascun sentiero religioso possa essere valido, non hanno la pretesa di possedere la Verità religiosa (tipico invece delle principali religioni monoteiste), inoltre non sono particolarmente interessati al proselitismo e al convertire gli altri. Infine hanno in comune l'interessa ad ottenere accettazione e rispetto in società perlopiù post-cristianizzate, dove spesso vengono trattati con atteggiamenti dominati dalla superstizione e discriminazione.
Statistiche
È difficile quantificare la diffusione di religioni neopagane in Italia e nel mondo. Anche in Paesi, come gli Stati Uniti e il Canada, dove esistono
Chiese neopagane riconosciute dalla legge, e gli aderenti sono liberi di praticare pubblicamente e di allestire seminari e
templi, molti neopagani preferiscono non palesarsi, sia per scelta sia per difficoltà sociali o ambientali.
[32][33][34]
Dai dati disponibili, basati sul numero di aderenti dichiarati e sul numero di siti internet dedicati, si rileva che la tradizione di maggiore diffusione è la
wicca,
[13] che però è anche la religione neopagana più studiata e di conseguenza più facile da censire o da stimare. Alcuni sondaggi condotti tra il
1999, come quello effettuato dalla Congregazione della Dea, e il
2001, come quello dell'American Religious Identification Survey, sul territorio nordamericano calcolarono il numero dei neopagani tra le 307.000 (di cui 134.000 wiccan, 33.000 celtisti e 140.000 di altre tradizioni)
[35] e le 768.400 unità, in una conferma generale del milione mondiale stimato da Adherents.com, con una crescita costante e continua. Un'altra comunità neopagana molto consistente è quella del
Regno Unito, collocata da alcuni studi di
Ronald Hutton sulle 250.000 persone, verso la fine degli anni novanta del XX secolo e quindi ulteriormente cresciuta negli ultimi decenni.
In termini relativi, il neopaganesimo è stato nel primo decennio degli
anni duemila il movimento religioso in più rapida crescita nel mondo.
[13]. Nel solo Regno Unito la crescita tra il 2001 e il 2011 è stata stimata del 90%
[36]. Il tasso di crescita dei nuovi aderenti è invece stimato al 143% su indice annuo su scala mondiale, con un numero assoluto che tenderebbe a duplicare ogni trenta mesi.
[37][38]. Ciò significa che se agli inizi degli anni duemila i praticanti neopagani erano stimati attorno al milione, nel 2015 essi hanno certamente superato il milione e mezzo e se la crescita continua con questa costanza, si avviano a diventare due milioni entro la fine del decennio in corso. La maggior parte dei nuovi aderenti si colloca nel mondo occidentale, soprattutto nell'
America del nord, in
Europa e in
Oceania; gruppi neopagani si sono però formati anche in
Sudafrica, in
America Latina e in
India. Tale diffusione, che avviene in modo capillare e a tutti i livelli della società, comporta influenze di varia portata dal punto di vista culturale.
Note
- ^ a b Neopaganesimo o Neo-paganesimo (Paganesimo moderno)
- ^ Paganesimo Moderno
- ^ CHI SIAMO - Unione Comunità Neopagane
- ^ (EN) James Lewis, The Oxford Handbook of New Religious Movements, Oxford, Oxford University Press, 2003, ISBN 0-19-514986-6.
- ^
« Neo-Paganism - any of the several spiritual movements that attempt to revive the ancient polytheistic religions of Europe and the Middle East. Neo-Paganism differs from ritual magic and modern witchcraft by striving to revive authentic pantheons and rituals of ancient cultures, though often in deliberately eclectic and reconstructionist ways, and by a particularly contemplative and celebrative attitude »
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(Wendy Doniger e Mircea Eliade (a cura di), Merriam-Webster's Encyclopedia of World Religions. pp.794-795, Merriam-Webster, 2000. ISBN 0-87779-044-2) |
- ^ http://www.adherents.com/Religions_By_Adherents.html#Neo-Paganism%7CNeo-Paganism is an umbrella term for modern revivals of ancient ethnic and magickal traditions. These are usually polytheistic, but many Neo-Pagans consider their faith pantheistic, and many other concepts of deity can be found among Neo-Pagans as well. Subdivisions within Neo-Paganism include Wicca, Magick, Druidism, Asatru, neo-Native American religion and others. Only recently has Neo-Paganism become a movement of any significant size and visibility. Solid statistics on Neo-Paganism on a worldwide scale are essentially non-existent, but it is a rapidly growing religion/religious category. Estimates regarding its worldwide size range widely--from under one hundred thousand to over four million. Independent surveys and government-based figures are not indicative of the higher estimates provided by Neo-Pagan and Wiccan organizations, but there may be a variety of reasons for this. There are two reasons why some might argue that Neo-Paganism should not be listed as a major religion on this page: 1) It might be said that Neo-Paganism is not a single religion, but an umbrella term for many disparate religions. But upon closer examination of the movement, one finds that despite drawing upon such disparate sources as European witchcraft, Norse mythology, Druidism, and Egyptian, Greek, and Native American ancient religions, Neo-Pagans as a whole have a remarkably cohesive, identifiable culture and generally shared value set, even more so than religions such as Christianity, Islam or Judaism when taken as a whole. 2) It could also be said that Neo-Paganism could be classified as a subset of primal-indigenous religion. Though it has roots in primal ethnic religions, Neo-Paganism is something distinct, clearly drawing much of its identity from Gardnerian principles introduced in the 1930s. Neo-Paganism is distinct from the primal ethnic religions of ancient pre-industrial societies just as Buddhism has roots in, but is distinct from, Hinduism. So we are including Neo-Paganism on this list because the most recent sociological work in the field indicates it is a distinct religion, and because it is increasingly significant.
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Voci correlate