Il
Regno di Boemia (in ceco:
České království; in tedesco:
Königreich Böhmen; in latino:
Regnum Bohemiae) fu uno Stato collocato nella regione della
Boemia, in
Europa centrale, nei territori attualmente corrispondenti alla
Repubblica Ceca.
La Boemia rimase sempre formalmente un regno separato dal resto dei territori dell'Impero, limitandosi ad essere inclusa come "terra della corona dell'Impero austriaco". Negli ultimi anni di esistenza dell'Impero austro-ungarico, la Boemia era la terra più avanzata ed economicamente prospera dei domini imperiali.
La
lingua ceca (definita ufficialmente boemo sino al XIX secolo) era la lingua ufficiale parlata in loco e utilizzata dal governo a partire dal
1627 (allorché il tedesco venne ufficialmente equiparato al ceco come lingua; difatti quest'ultima riuscì a prevalere nell'uso corrente), sebbene il tedesco fosse largamente utilizzato per l'amministrazione e per diverse aree abitate in prevalenza da germanofoni.
Il XIII secolo e le origini del regno
Anche se alcuni governanti formali della Boemia avevano ottenuto già tra l'XI ed il XII secolo il titolo di re non ereditario (
Vratislavo II,
Vladislao II), il regno venne fondato ufficialmente solo nel
1198 da
Ottocaro I, che venne eletto a sovrano per merito di
Filippo di Svevia, per poi ottenere anche il titolo di
Re dei Romani, in cambio del suo supporto contro il rivale imperatore
Ottone IV. Nel
1204 la dignità reale di Ottocaro venne accettata dallo stesso Ottone IV come del resto fece anche
papa Innocenzo III e poi definitivamente confermata dalla
Bolla d'Oro di Siciliaemanata dall'imperatore
Federico II nel
1212, con la quale egli confermava al Ducato di Boemia lo status di regno.
Nel
1212,
Ottocaro I (1192–93 e 1197–1230), ottenne dunque il titolo di "re" che già informalmente portava dal
1198, vedendoselo garantito anche per i propri discendenti. Il re boemo sarebbe stato esentato da tutte le future obbligazioni nei confronti del Sacro Romano Impero ma sarebbe stato obbligato a partecipare ai consigli imperiali. Venne contestualmente anche revocata la prerogativa imperiale di ratificare il monarca boemo e di nominare il vescovo di
Praga. Il successore del primo re fu
Venceslao I, avuto dal suo secondo matrimonio.
Sua sorella
Agnese di Boemia (in ceco:
Anežka), poi canonizzata, fu un personaggio tra le donne più energiche e coraggiose del suo tempo; ella si rifiutò di sposare l'imperatore e decise invece di devolvere la propria vita a
Dio. In corrispondenza col papa i
Crocigeri della Stella Rossa nel
1233, il primo ordine cavalleresco ad essere fondato ufficialmente in Boemia.
[1] Il XIII secolo fu il periodo più dinamico per la famiglia dei
Přemyslidi nel loro governo della
Boemia. Le preoccupazioni dell'imperatore
Federico II per le sue questioni nel
Mediterraneo e le lotte del Grande Interregno (1254–73) indebolirono l'autorità imperiale in Europa centrale, dando modo ai Přemyslidi di acquisire potere.
Ottocaro II (1253–78) aveva sposato una principessa tedesca,
Margherita di Babenberg (conosciuta anche come Margherita d'Austria), e divenne nel contempo anche
duca d'Austria, acquisendo l'
Alta e la
Bassa Austria e parte della
Stiria; egli conquistò poi il resto della Stiria e gran parte della
Carinzia oltre a parte della
Carniola. Egli venne chiamato "re del ferro e dell'oro" (ove l'oro rappresentava la sua ricchezza ed il ferro le battaglie che dovette combattere per mantenere il proprio poter). Nel
1256 Ottocaro II fondò la città di Královec, poi conosciuta col nome tedesco di
Königsberg ed oggi
Kaliningrad. Dal
1273, malgrado i successi ottenuti, la crescita sempre maggiore del potere della casata degli
Asburgo spinse l'imperatore
Rodolfo I a cercare di riassettare l'autorità imperiale sui territori boemi.
Assieme a problemi interni per la ribellione della nobiltà boema, Ottocaro perse tutti i propri possedimenti in Germania nel
1276 e nel
1278 venne definitivamente abbandonato da tutta l'aristocrazia per morire poi in battaglia contro Rodolfo. Il XIII secolo fu anche un periodo di immigrazioni tedesche su larga scala, durante il cosiddetto
Ostsiedlung, spesso incoraggiate dagli stessi re Přemyslidi nella speranza di indebolire l'influenza dell'aristocrazia locale ceca. I tedeschi popolarono i villaggi ed i distretti minerari ed in alcuni casi giunsero a formare vere e proprie colonie tedesche. Stříbro,
Kutná Hora, Německý Brod (attuale
Havlíčkův Brod) e
Jihlava furono tra i più rilevanti insediamenti germanici. I tedeschi portarono in Boemia il loro proprio codice di leggi - lo
ius teutonicum - che si pose alla base per le successive
L'"Età d'oro" del Regno di Boemia
Quest'ultimo rafforzò il potere ed il prestigio del regno boemo. Nel
1344 Carlo elevò il vescovato di
Praga ad arcivescovato, liberandolo contemporaneamente dalla giurisdizione di
Magonza e del
Sacro Romano Impero; l'arcivescovo ottenne inoltre il diritto di incoronare i re boemi. Carlo riuscì a piegare la nobiltà boema, razionalizzando l'amministrazione provinciale di Boemia e Moravia, rendendo feudi della corona boema il
Brandeburgo (sino 1415), la
Lusazia (sino al 1635) e la
Slesia (sino al 1742).
Nel
1355 Carlo venne incoronato
imperatore del Sacro Romano Impero. Nel
1356 egli emise la
Bolla d'Oro del 1356, definendo e sistematizzando il processo di elezione al trono imperiale, rito al quale il re di Boemia partecipava come uno dei sette principi-elettori. L'emissione della Bolla d'Oro assieme all'acquisizione successiva dell'Elettorato di Brandeburgo, concesse al regno di Boemia due voti nel collegio elettorale. Carlo inoltre rese
Praga capitale dell'impero.
Il re intraprese una serie di lavori e nuove fondazioni tra cui la Città Nuova a sud-est dell'antica città di Praga. Il castello reale, l'
Hradčany, venne ricostruito. Di particolare rilevanza è da ricordare l'
Università Carolina a Praga nel
1348. L'intenzione chiara di Carlo era quella di rendere Praga un centro di studio internazionale, suddividendo a questo scopo la nuova università in dipartimenti di studi "nazionali" tra boemi, polacchi, sassoni e bavaresi.
Carlo morì nel
1378 e la corona boema passò a suo figlio,
Venceslao IV, che già era stato eletto
Re dei Romani, ma che venne poi deposto dalla successione prima di poter essere incoronato imperatore, con la successione di suo fratello
Sigismondo incoronato a
Roma nel
1433.
Il movimento hussita nel XV secolo
Mappa del regno di Boemia nel XV secolo
Il movimento
hussita (1402–85) fu in primo luogo un movimento religioso e poi nazionalista scoppiato nel XV secolo in seno alla Boemia. Partito con gli intenti di un movimento di riforma religiosa, esso rappresentò l'insofferenza locale all'ingerenza papale nell'amministrazione del regno. Gli hussiti riuscirono a respingere quattro crociate indette contro di loro dal Sacro Romano Impero ed il movimento venne visto da molti come un preludio della
riforma protestante del secolo successivo.
L'hussitismo ebbe inizio durante il lungo regno di
Venceslao IV (1378–1419), un periodo di scisma nella chiesa romana e di concomitante anarchia nel Sacro Romano Impero, il tutto precipitato da controversie studentesche scoppiate all'università di
Praga. Nel
1403 Jan Hus divenne rettore dell'università praghense. Predicatore riformista, Hus espose gli insegnamenti antipapali e anticlericali già esposte da
John Wycliffe in Inghilterra, spesso riferendosi a lui come la "mazza della riforma". L'insegnamento di Hus si distingueva da ogni altro per il suo spiccato accento contrario all'accumulo di ricchezze da parte della chiesa, combattendo la corruzione e le tendenze gerarchiche della chiesa cattolica romana. Egli promuoveva inoltre la comunione sotto le due nature del pane e del vino (la chiesa cattolica riserva ancora oggi prevalentemente il calice del vino al solo clero celebrante) nonché per l'ingresso del laicato nel mondo della chiesa.
I sostenitori moderati di Hus, gli
Utraquisti, presero il nome dalla locuzione latina
sub utraque specie, che significa appunto "sotto entrambe le nature". Una setta più radicale prese il nome di
Taboriti dalla città di
Tábor che era la loro roccaforte, nella Boemia meridionale: questi rigettavano completamente la dottrina della chiesa ed elevavano la
Bibbia a loro unica autorità in materia di fede. Poco dopo che Hus ebbe ottenuto il proprio incarico di rettore, i professori di teologia tedeschi all'università richiesero la condanna degli scritti di Wycliffe. Hus protestò e ricevette il supporto di gran parte degli insegnanti boemi all'università, ma senza il successo sperato.
Negli anni successivi i boemi richiesero una revisione del regolamento dell'università di modo da garantire pari diritti tra tedeschi e cechi, innestando anche un lungo germe di conflitto tra questi due popoli. Le controversie universitarie erano inoltre intensificate dalle posizioni vacillanti del re boemo Venceslao. La sua insistenza dapprima a favorire i tedeschi con la nomina dun consigliere e di altri rappresentanti di quella nazionalità anziché boemi, aveva portato l'aristocrazia locale a difendere le tesi di Hus. I tedeschi, inoltre, erano forti dell'appoggio conferito loro da
Zbyněk Zajíc, arcivescovo di
Praga, e da tutto il clero di origine tedesca. Venceslao, per ragioni politiche, decise ad un certo punto di spostare il proprio supporto dai tedeschi a Hus ed ai suoi alleati riformatori. Il 18 gennaio
1409, Venceslao emanò il
Decreto di Kutná Hora, con il quale stabilì che i boemi potessero disporre di tre voti nel consiglio universitario, contro le altre nazionalità che vi avrebbero disposto di un solo voto ciascuna.
La vittoria di Hus tuttavia ebbe vita breve. Egli si scagliò questa volta contro la vendita delle
indulgenze, fatto che gli fece perdere il sostegno del re, il quale riceveva una percentuale da quelle vendite. Nel
1412 Hus ed i suoi sostenitori vennero sospesi dall'università ed espulsi da Praga. Per due anni i riformatori furono predicatori itineranti in Boemia. Nel
1414 Hus venne convocato al
Concilio di Costanza per difendere le proprie posizioni. Hus accettò l'offerta, ma giunto sul posto venne imprigionato e mai gli venne offerta una possibilità di argomentare le proprie tesi, venendo anzi condannato come eretico e bruciato quindi sul rogo nel
1415.
La morte di Hus aprì decenni di guerre religiose note come
guerre hussite.
Sigismondo, sovrano d'Ungheria favorevole al papa e successore alla corona boema dopo la morte di Venceslao nel
1419, fallì ripetutamente nel tentativo di ottenere il controllo completo del regno malgrado gli aiuti ottenuti dagli eserciti ungherese e tedesco. Scoppiarono rivolte a Praga, guidate dal boemo
Jan Žižka e dai taboriti. Le lotte religiose pervasero l'intero regno e furono particolarmente intense nei villaggi dominati dalla popolazione germanofona. Molti tedeschi fecero pertanto ritorno in Germania, altri vennero uccisi, altri ancora vennero esiliati e le percentuali presenti in precedenza non furono mai più così alte riguardo ai tedeschi. Sigismondo mosse diverse crociate contro la Boemia con l'apporto dei cattolici locali. Sotto la guida di Zizka, le armate hussite depredarono castelli, monasteri, chiese e villaggi, espellendo il clero cattolico ed espropriando terre ecclesiastiche ma anche accettando conversioni alla dottrina riformata.
Durante la guerra contro Sigismondo, i taboriti penetrarono anche in aree nell'attuale
Slovacchia ove si rifugiarono poi tra il
1438 ed il
1453 gran parte dei nobili rifugiati. In quel medesimo periodo il nobile boemo
Giovanni Jiskra di Brandýs ebbe autonomamente il controllo di gran parte della Slovacchia meridionale ponendo la propria capitale a Zólyom (attuale
Zvolen) e poi a Kassa (attuale
Košice). Le dottrine hussite e la bibbia boema vennero pertanto diffuse anche tra gli slovacchi, dando vita quindi a quei legami tra cechi e slovacchi che si svilupperanno meglio in seguito. Quanto Sigismondo morì nel
1437, la dieta boema elesse
Alberto d'Austria quale suo successore.
Alberto, ad ogni modo, morì poco dopo e suo figlio
Ladislao Postumo - così chiamato perché nato dopo la morte del padre - venne a succedergli come re di Boemia. Durante la minore età di Ladislao, la Boemia venne governata da una reggenza composta da nobili moderati riformisti che appartenevano al movimento degli utraquisti. Non pochi furono ancora una volta i dissensi interni anche durante la reggenza, in particolare per il fatto che una parte dell'aristocrazia boema era rimasta cattolica e fedele al papa. Una delegazione utraquista venne inviata al
Concilio di Firenze nel
1433 e negoziò una riconciliazione con la chiesa cattolica. Il patto firmato poi a
Basilea prescriveva l'introduzione di alcune prescrizioni specifiche, note come Quattro Articoli di Praga: comunione sotto le due nature, libera predicazione, espropriazione delle terre della chiesa ed esposizione e punizione pubblica per i peccatori e gli eretici. Il papa ad ogni modo, temendo uno scisma, si rifiutò di accettare questi articoli e la ricongiunzione fu impossibilitata.
Giorgio Poděbrady, divenuto in seguito re "nazionale" di Boemia, emerse come capo degli utraquisti durante la reggenza. Giorgio pose un altro utraquista,
Giovanni di Rokycan, quale arcivescovo di Praga e riuscì a far convivere pacificamente utraquisti e taboristi nell'ambito della chiesa riformata boema. Il partito cattolico venne espulso da Praga. Ladislao morì di
leucemia nel
1457 e nel
1458 la dieta boema elesse Giorgio Poděbrady quale suo successore. Molti erano ad ogni modo i problemi rimasti irrisolti: sebbene Giorgio fosse di nobile nascita, egli non aveva legami per succedere ad una dinastia regale e pertanto la sua elezione a monarca non venne riconosciuta da tutti, né dal papa, né da altri monarchi europei.
Giorgio tentò di proporre una "Carta dell'Unione per la Pace Universale", con l'idea che tutti i monarchi avrebbero dovuto impegnarsi formalmente per perseguire la pace internazionale pur mantenendo i principi di sovranità fondamentali degli stati, risolvendo le dispute locali con l'ausilio di un tribunale internazionale. Egli predispose inoltre che l'Europa intera avrebbe dovuto unirsi contro il comune pericolo degli ottomani, ponendo la Francia quale guida di questa grande coalizione. Giorgio non vide in questo progetto nessuna autorità specifica per il papa se non quella di capo del suo Stato. Il progetto, per quanto utile in un'epoca travagliata e complessa, non ebbe successo.
Dal governo degli Jagelloni a quello degli Asburgo
Alla morte del re hussita, i boemi elessero un principe polacco quale loro nuovo sovrano,
Ladislao Jagellone, il quale come primo atto negoziò la
Pace di Olomouc nel
1479. Nel
1490 Ladislao divenne anche re d'Ungheria unendola
ad personam ai domini boemi. Gli Jagelloni governarono la Boemia come monarchi perlopiù assenti e la loro influenza sulla politica locale fu minima, con un governo
de facto sottomesso all'autorità della nobiltà locale.
I cattolici boemi accettarono nel
1485 i Quattro Articoli e si riconciliarono con gli utraquisti ponendo fine alle lotte religiose interne. L'estraniamento progressivo della Boemia dall'Impero continuò dopo che a Ladislao succedette
Mattia Corvino d'Ungheria nel
1490 che perdurò l'
unione personale dei regni di Boemia e d'Ungheria. Non considerate più uno Stato imperiale, le terre della corona boema non vennero incluse come provincia imperiale nelle riforme del
1500. Nel
1526 il figlio di Ladislao, re
Luigi, venne decisamente sconfitto dai turchi ottomani nella famosa
Battaglia di Mohács e successivamente morì. Come risultato, i turchi conquistarono parte del regno d'Ungheria; il resto del territorio (corrispondente a gran parte dell'attuale Slovacchia) passò sotto il controllo degli Asburgo per via di un contratto di matrimonio di re Luigi.
La dieta boema elesse
Ferdinando, fratello minore dell'imperatore
Carlo V, quale nuovo successore di Luigi in Boemia, atto che inaugurò il secolare dominio degli Asburgo nell'area della Boemia. Nel
1558 Ferdinando succedette al fratello anche come imperatore del Sacro Romano Impero ed incorporò definitivamente il territorio della Boemia alla corona asburgica, seppur contro la resistenza della nobiltà locale di fede protestante che nel
1618 si vendicò apertamente con la
Defenestrazione di Praga che fu l'atto iniziale della sanguinosa
Guerra dei Trent'anni. La sconfitta dei protestanti boemi nella
Battaglia della Montagna Bianca nel
1620 pose fine al movimento autonomista boemo.
Con la dissoluzione del Sacro Romano Impero nel
1806, il regno boemo venne incorporato nell'
Impero austriaco ed il titolo reale venne mantenuto dall'
Imperatore d'Austria. Nel corso del compromesso austro-ungherese del
1867, le province di Boemia, Moravia e Slesia austriaca divennero parte del nuovo
Impero austro-ungarico. Il regno di Boemia ufficialmente cessò di esistere nel
1918 con la trasformazione nella
Repubblica Cecoslovacca. L'attuale Repubblica Ceca (composta di fatto da Boemia, Moravia e Slesia) continua ad utilizzare dei simboli propri del regno di Boemia: il leone con la doppia coda nello stemma, la bandiera rossa e bianca ed il
Castello di Praga che è sede del governo nazionale.
Le terre della corona di Boemia
Le terre boeme durante il regno di
Carlo IV.
La
Boemia propriamente detta (
Čechy) con la
Contea di Kladsko (
Hrabství kladské) era l'area principale del Regno di Boemia e dal
1348 Carlo IV istituì ufficialmente la "
corona di Boemia" (
Koruna česká), fondando le seguenti province:
- La Marca di Moravia (Markrabství moravské), acquisita dai Přemyslidi e dagli Slavníki dopo la Battaglia di Lechfeld del 955, persa poi nel 999 a favore del Regno di Polonia e riconquistata dal duca Bretislavo nel 1019/1029 (datazione incerta);
- Alta Lusazia (Horní Lužice), incorporata da re Giovanni I di Boemia nel 1319 (Bautzen) e nel 1329 (Görlitz), oltre alla Bassa Lusazia (Dolní Lužice), formalmente Margraviato di Lusazia), acquisito dal figlio di Giovanni, Carlo IV da Ottone V, margravio di Brandeburgo nel 1367. Ferdinando II d'Asburgo perse la Lusazia a favore dell'Elettorato di Sassonia nel 1635 con la Pace di Praga;
- I ducati di Slesia (Slezsko), acquisiti dal 1335 col Trattato di Trenčín tra Giovanni I di Boemia e re Casimiro III di Polonia. La regina Maria Teresa d'Austria perse la Slesia nel 1742 a favore del re Federico II di Prussia col Trattato di Bresau, ad eccezione della Slesia austriaca
Per un certo periodo il regno di Boemia incorporò anche le seguenti province:
Geografia antropica
Suddivisioni amministrative
Terre della corona di Boemia sino al 1742. (Incluse le partizioni interne.) Mappa di
Josef Pekař, 1921
Note
Bibliografia
- Pánek, Jaroslav; Tůma Oldřich et al. (2009). A History of the Czech lands. Praga: Karolinum. ISBN 978-80-246-1645-2.
- Bobková, Lenka (2006). 7. 4. 1348 – Ustavení Koruny království českého: český stát Karla IV. (Fonazione della Corona del Regno di Boemia: lo Stato ceco di Carlo IV) (in ceco). Praga: Havran. ISBN 80-86515-61-3.
- Agnew, Hugh LeCaine (2004). The Czechs and the Lands of the Bohemian Crown. Stanford: Hoover Institution Press. ISBN 0-8179-4492-3.
Voci correlate