martedì 6 febbraio 2018

Templari e Teutonici come premessa rispettiva di Massoneria e Nazionalsocialismo

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Sul presunto legame tra i Templari e la Massoneria, secondo cui i primi sarebbero sopravvissuti in incognito infiltrandosi dietro le nascenti corporazioni dei Liberi Muratori, i "Free Masons", o Frammassoni) si è detto e scritto di tutto, specie nell'ambito della letteratura esoterica e delle tesi complottiste. Per chi volesse approfondire questo aspetto, inserisco subito un estratto enciclopedico esauriente riguardo agli autori che per primi hanno trattato argomenti relativi ai "Miti di fondazione della Massoneria", in riferimento sia al Tempio di Salomone, sia ai Cavalieri Tempari.
"Le storie di Anderson del 1723 e 1738, l'elaborazione romanzata di Ramsay, assieme all'allegoria interna del rituale massonico, centrato sul Tempio di Salomone ed il relativo architetto, Hiram Abif, hanno fornito ampio materiale per le successive congetture.
Il più antico rituale conosciuto pone la prima loggia massonica nel portico del tempio di re Salomone.[10] Secondo Anderson, si è anche potuto far risalire la massoneria ad EuclidePitagoraMosè, gli esseni e i culdei.[11] Preston iniziò la sua storia con i druidi,[8] mentre la descrizione fatta da Anderson dei massoni come noachidi, estrapolata da Albert Mackey, inserisce la "variabile Noè" nell'equazione.[12]
A seguito dell'introduzione dei massoni crociati da parte di Ramsay, i cavalieri templari assunsero un ruolo nel mito, a partire dal rito di stretta osservanza di Karl Gotthelf von Hund, che inoltre si collegava alla casata Stuart in esilio.[13] L'assassinio di Hiram Abif fu proposto come allegoria della morte di Carlo I d'InghilterraOliver Cromwell emerge come il fondatore della massoneria in un'anonima opera anti-massonica del 1745, comunemente attribuito all'Abbé Larudan.[14] Mackey afferma che "le proposizioni di Larudan si distinguono per la loro assoluta indipendenza da ogni autorità storica e per le sfacciate presunzioni offerte al lettore in luogo dei fatti."[15] Gli scritti anti-massonici di Christoph Friedrich Nicolai coinvolgevano Francesco Bacone e i rosacrociani,[16] mentre il collegamento di Christopher Wren con il mestiere fu omesso nel primo libro di costituzioni di Anderson, ma apparve nel secondo, dopo la morte di Wren.[17]
Più recentemente diversi autori hanno collegato i templari nella cronologia massonica attraverso le figure intagliate della cappella di Rosslyn in Scozia, dove si dice che i templari avrebbero cercato rifugio dopo lo scioglimento dell'ordine.[23] In The Hiram Key, Robert Lomas e Christopher Knight tracciano una cronologia che parte dall'antico Egitto, e passa per Gesù, i templari e Rosslyn prima di arrivare alla massoneria moderna.[24]"
Va aggiunto che nell'Ottocento, con l'elaborazione del falso documento dei Protocolli di Sion, si volle indicare un successivo innesto all'interno della Massoneria, e cioè quello dell'ebraismo, sia nella versione liberale e globalista (il "complotto giudaico-massonico" delle "democrazie plutocratiche"), sia nella versione giacobina, marxista, leninistra, trotzkista e internazionalista. 
Si tratta di un clamoroso falso, con drammatiche conseguenze, ma di certo l'operato di famiglie come quella dei Rothschild e di individui come George Soros, contribuiscono a rendere queste leggende metropolitane pericolosamente plausibili.
Et de hoc, satis.
Il grande nemico della Massoneria fu il Nazionalsocialismo tedesco, che nasceva dall'unione di vari elementi tra cui: il modello fascista italiano, il pangermanesimo, l'esoterismo ariosofico razzista e il militarismo prussiano.
Di queste componenti, almeno tre presentano profondi legami con quello che fu l'Ordine Teutonico fino alla secolarizzazione dei suoi possedimenti nel 1525 da parte del Gran Maestro Alberto di Hohenzollern, quando aderì al luteranesimo e divenne il primo duca ereditario di Prussia.
Il legame ereditario tra lo Stato Teutonico e il militarismo della Prussia è immediato, dal momento che il primo divenne la spina dorsale del secondo, tramite la dinastia Hohenzollern, che unendo il Brandeburgo con la Prussia pose le basi dell'unificazione tedesca culminata con la proclamazione, nel 1871, del Secondo Reich (secondo impero tedesco, il Primo Reich era stato il millenario Sacro Romano Impero Germanico, da Ottone I di Sassonia a Francesco II d'Asburgo).
Un importante simbolo di questo legame è la Croce di Ferro, massima decorazione militare utilizzata dal Regno di Prussia prima e dall'Impero tedesco poi.
L'insegna della Croce di Ferro è una croce patente nera in ferro brunito racchiusa in una cornice di metallo argentato. Venne disegnata dall'architetto neoclassico Karl Friedrich Schinkel sul modello delle croci distintive dell'Ordine Teutonico nel XIV secolo, da cui derivava anche l'emblema di Federico il Grande.

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La Croce di Ferro appariva anche nelle bandiere di guerra del Regno di Prussia e del Secondo Reich (Impero tedesco guglielmino)

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Riguardo al pangermanesimo nazionalista, il richiamo all'Ordine Teutonico si manifestò nel "Drang nach Osten", ossia nella tendenza ad espandersi verso est, come fecero i cavalieri teutonici quando conquistarono la Prussia, la Curlandia e la Livonia.
Meno nota, ma non meno importante, è la componente esoterica, che influì non solo sulla scelta della svastica come simbolo del nazionalsocialismo tedesco, ma anche (e soprattutto), sull'impostazione che Heinrich Himmler volle dare alle SS, la spina dorsale del Terzo Reich.
La questione è molto complessa, ma in questa sede ci si limiterà ad accennare al fatto che Heinrich Himmler volle impostare le SS sul modello dell'Ordine Teutonico Medievale, creando per loro una sede centrale nel castello di Wewelsburg, in Sassonia, che sarebbe dovuto diventare "la nuova Marienburg", con riferimento al quartier generale dei teutonici in Prussia.

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Nel 1934, dietro suggerimento di Karl Maria WiligutHeinrich Himmler firmò un contratto di affitto del castello per 100 anni per la cifra simbolica di 100 marchi con il circondario di Paderborn, inizialmente intendendo ristrutturare il castello per farne una "Reichsführerschule SS", una scuola per i dirigenti nazisti (i cosiddetti SS "Führerkorps"). Le attività che vi venivano svolte erano le seguenti:
  • studio della preistoria
  • studio della storia medievale e del folklore popolare
  • costruzione della "Biblioteca delle Schutzstaffeln di Wewelsburg"
  • rafforzamento dell'ideologia nazionalsocialista nel villaggio di Wewelsburg[3]
Heinrich Himmler rimase da subito colpito dalla forma a freccia del castello, che contrariamente ad altre costruzioni, seguiva l'asse Nord-Sud invece del più consueto Est-Ovest. Tale vettore risulta per Himmler il centro del castello e quindi della Germania nazista.[4]

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A partire dal 1936 volle rafforzare il ruolo di Wewelsburg come centro rappresentativo e ideologico delle SS. Nel 1938Siegfried Taubert fu incaricato di ristrutturare il castello. Pare che anche l'Ahnenerbe sia stata coinvolta nella fase di progettazione della ristrutturazione. In principio la RAD "Reichsarbeitsdienst" apportò le modifiche al castello. 
Secondo i piani di Heinrich Himmler, il castello doveva essere il "centro del nuovo mondo" ("Zentrum der neuen Welt") dopo la "vittoria finale". Per questo motivo, era stata progettata la realizzazione di un muro circolare del diametro di un chilometro attorno al castello.[7]

Membri principali delle Scuola delle SS Wewelsburg[8]

  • Heinrich Himmler
  • Manfred von Knobelsdorff (Comandante)
  • Siegfried Taubert (Comandante)
  • Karl Elstermann von Elster, Stabsführer (rimpiazzato poi da Paul Hübner)
  • Walter Muller, Hauptsturmführer
  • Josef "Pepi" Schneid, Hauptsturmführer
  • Walter Franzius, architetto
  • Karl Lasch
  • dr. Hans-Peter de Courdes
  • dr. Berhard Frank, SS-Comandante dell'Obersalzburg
  • dr. Heinrich Hagel, medico e Obersturmbannführer
  • Wilhelm Jordan
  • Elfriede Wippermann

La torre nord e il Sole Nero


Cortile interno

Cripta del castello

















Nella torre nord del castello sono presenti due stanze create dalla SS con precisi intenti simbolici; la torre stessa è stata chiamata "Centro del Mondo" dagli architetti che la hanno riprogettata. La prima stanza, la "Obergruppenführersaal" (letteralmente: Obergruppenführer - Camera dei generali)[9] è un salone di rappresentanza. Il pavimento in marmo è decorato con un ornamento ed un mosaico circolare di colore verde scuro chiamato "Sole Nero" (Schwarze Sonne)[10]; questo è una ripresa del cerchio del sole, simbolo usato dal misticismo nazista e alcune correnti dell'Etenismo. 

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Originariamente al centro dell'ornamento vi era un disco in oro; il termine "Sole Nero" per il mosaico di Wewelsburg divenne popolare dopo la Seconda Guerra Mondiale quando il disco d'oro venne rimosso. Recentemente, è stato adottato come simbolo dalla Guardia Nazionale Italiana (da non confondere con quella creata dopo l'unità d'Italia), movimento neo nazista italiano.[11] La seconda stanza, nel seminterrato è una stanza per la preghiera per le SS defunte; questa stanza è tuttavia rimasta incompiuta.[12].
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Nelle intenzioni di Himmler, il castello era il luogo dove far rinascere i Cavalieri Teutonici, i cui capi dovevano essere impersonati da 12 ufficiali delle SS riuniti in una tavola rotonda. Questi dodici cavalieri sarebbero stati il seguito di Himmler durante riti sconosciuti praticati all'interno del castello. Benché ci siano i presupposti per ritenere che questi incontri avvenissero regolarmente, l'unica riunione documentata è del giugno 1941.

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Il castello era la base spirituale di ogni membro delle SS: alla morte di uno degli ufficiali, le sue ceneri sarebbero dovute essere sepolte nel castello; similmente, qualunque destinatario di uno dei Totenkopfrings di Himmler doveva restituire il suo anello al castello nel momento della sua morte.[13]
Quando si capì che la sconfitta era inevitabile, Himmler ordinò a Heinz Macher con 15 dei suoi uomini di distruggere il castello di Wewelsburg, solo due giorni prima che la 3ª Divisione di fanteria americana occupasse la zona. I rapporti militari variano dalla distruzione quasi completa al danneggiamento grave solo della torre nord.[14]

Dopo la Guerra

I danni della guerra furono presto riparati dopo che il territorio fu bonificato dagli esplosivi. Attualmente il castello ospita un ostello della gioventù ed un museo. Nel 2006 e nel 2007 ha ospitato l'annuale Internacia Seminario, un incontro della gioventù Esperantista.

Curiosità

In tempi recenti, il castello di Wewelsburg ha fornito l'ispirazione per il videogioco Return to Castle Wolfenstein, anche se non esiste alcuna somiglianza fra i due castelli.
I seguenti romanzi sono in parte ambientati nel castello di Wewelsburg:
  • (IT) James Rollins, L'Ordine del Sole Nero, Casa Editrice Nord, 2007.
  • (SV) Jan Wallentin, Strindbergs stjärna, Albert Bonniers Förlag, 2010.[15]
  • Paolo Di Reda e Flavia Ermetes, La formula segreta delle SSNewton Compton, 2013.

Note

  1. ^ (ENWewelsburg 1933–1945. Cult- and terror place of the SS (PDF), su lwl.org, p. 214.
  2. ^ Russell, Schneider 2007, p. 10.
  3. ^ Russell, Schneider 2007, p. 35.
  4. ^ (EN) Julian Strube: Die Erfindung es esoterischen Nationalsozialismus im Zeichen der Schwarzen Sonne. In: Zeitschrift für Religionswissenschaft, 20(2), 2012: pp. 223–268.
  5. ^ (ENIVM.org
  6. ^ (EN) Wolfgang Sofsky, The Order of Terror: The Concentration Camp, trans. William Templer (Princeton, NJ: Princeton University Press, 1997), p. 122.
  7. ^ Reitlinger 1969, p. 54.
  8. ^ Reitlinger 1969, p. 38.
  9. ^ vedi foto
  10. ^ vedi foto
  11. ^ Tombetti 2005, p. 88.
  12. ^ Russell, Schneider 2007, p. 60.
  13. ^ Tombetti 2005, p. 123.
  14. ^ Russell, Schneider 2007, p. 69.
  15. ^ Di Reda, Ermetes 2013, p. 20.

Bibliografia

  • Gerald Reitlinger, Storia delle SS, Milano, Longanesi, 1969.
  • Stuart Russell e Jost W. Schneider, La fortezza di Heinrich Himmler, Roma, Thule Italia, 2007 [1989]ISBN 978-88-902781-0-5.
  • Pierluigi Tombetti, I grandi misteri del nazismo. La lotta con l'ombra, Milano, SugarCo, 2005.
  • Pierpaolo Tavino, Niederhagen - Il Segreto Perduto, Italia, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2015.

lunedì 5 febbraio 2018

Lo stato e la storia dell'Ordine Teutonico

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L'Ordine Teutonico o, nella sua definizione completa, Ordine dei Fratelli della Casa Ospitaliera di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme (in latino Ordo Fratrum Domus Hospitalis Sanctae Mariae Teutonicorum in Jerusalem o Ordo teutonicus; in tedesco Orden der Brüder vom Deutschen Haus St. Mariens in Jerusalem o Deutscher Ordensigla O.T.) è un antico ordine monastico-militare e ospedaliero sorto in Terrasanta all'epoca della terza crociata (insieme a quelli gerosolimitano e del Tempio) ad opera di alcuni tedeschi (di Brema e Lubecca) per assistere i pellegrini provenienti dalla Germania.
Fino alla perdita di Acri nel 1291, il principale teatro di operazioni dei Cavalieri teutonici rimase la Terrasanta. Tuttavia già a partire della fine del XII secolo operarono sulla costa baltica, nella zona che si estendeva a nord-est dei territori polacchi e a partire dal secondo decennio del XIII secolo operarono nell'Europa orientale-danubiana, più precisamente in Transilvania, per proteggere il Regno d'Ungheria dai nomadi Cumani, su richiesta di re Andrea II d'Ungheria. Attuarono una vasta opera di conquista e di cristianizzazione dei territori occupati dalle tribù baltiche, che in precedenza erano perlopiù pagane: tali operazioni sono state denominate Crociate del Nord. I Cavalieri Teutonici avviarono un programma di conquiste che, in meno di un secolo, li portò a sottomettere un vastissimo territorio; gli abitanti pagani vennero convertiti o sterminati e si organizzò l'immigrazione in massa di contadini tedeschi.[1]
Il loro dominio nella regione li portò successivamente allo scontro sia con i russi ortodossi di Pskov e Novgorod (la battaglia del lago ghiacciato venne raffigurata, seppur con diverse imprecisioni e invenzioni storiche, nel film Aleksandr Nevskij) che con i polacco-lituani. Questi ultimi, guidati da re Ladislao II Jagellone, inflissero loro una dura sconfitta nella battaglia di Tannenberg (o Grunwald) il 15 luglio 1410. Alla fine della guerra dei tredici anni, il secondo trattato di Toruń ridusse il dominio territoriale dell'Ordine alla sola Prussia Orientale (oltre ai vari possedimenti minori in territorio germanico) e allo status di vassallo della corona polacca.
Nel 1525 il trentasettesimo grande maestro dell'Ordine, Alberto di Hohenzollern-Ansbach, si convertì al luteranesimo e secolarizzò i possedimenti prussiani, assumendo il titolo di duca di Prussia. Quanto sopravvisse dell'Ordine rimase in possesso di alcuni territori del Sacro Romano Impero e della Livonia, retta in maniera indipendente dal ramo livoniano, che nel 1561 fu a sua volta secolarizzata nel Ducato di Curlandia e Semigallia.
L'Ordine venne formalmente soppresso da Napoleone Bonaparte nel 1809 ma in seguito fu ripristinato dagli Asburgo. Venne riformato nel 1929 dalla Santa Sede che lo rese un ordine di canonici regolari per la cura d'anime e le opere di carità.

La fondazione e le crociate

Hermann von Salza servì come quarto gran maestro dell'Ordine dei cavalieri teutonici dal 1209 al 1239. Pare che l'origine dell'ordine risalga al 1099, quando un cavaliere tedesco ferito durante i combattimenti per la presa di Gerusalemme venne assistito e curato da una coppia di pellegrini tedeschi, presumibilmente mercanti, che decisero in seguito di dedicarsi, con il beneplacito del Patriarca di Gerusalemme, all'attività di ospitalità e assistenza dei pellegrini, fondando un piccolo ospedale dotato di foresteria ed una cappella dedicata alla Vergine Maria. L'ospedale andò distrutto nel 1187 con la caduta di Gerusalemme. In seguito alla caduta della città fu indetta la terza crociata e il 1º settembre 1189 55 navi che trasportavano i cavalieri crociati tedeschi attraccarono ad Acri, una città portuale situata nella parte settentrionale dell'attuale stato di Israele. Alcuni di loro costruirono un ospedale da campo utilizzando una delle vele di una nave e si dedicarono alla cura dei feriti fino al loro rientro quando lasciarono l'ospedale a due religiosi tedeschi, ai quali nel tempo se ne aggiunsero altri, che lo ampliarono acquistando un terreno e costruendovi un edificio con annessa cappella e costituendo l'ordine dei fratres domus hospitalis sanctae Mariae Teutonicorum in Jerusalem. Il 6 febbraio 1191 all'ordine venne concessa l'approvazione e la protezione del pontefice Clemente III. La regola seguita dagli appartenenti all'ordine era quella dei cavalieri ospitalieri di San Giovanni in Gerusalemme. Il 21 dicembre del 1196 furono confermati all'ordine i possedimenti del tempo e futuri. Nel 1197 avrebbe dovuto aver luogo una crociata guidata dall'imperatore Enrico VI. Quando questi morì, i cavalieri che lo avevano preceduto in Terra Santa rientrarono, ma prima del rientro decisero di trasformare l'ordine in un ordine cavalleresco con compiti di protezione dei pellegrini. L'attività religiosa proseguì seguendo la regola dei Giovanniti mentre quella militare adottò la regola dei Templari.

I territori dell'Ordine (1225-1250)

Papa Innocenzo III confermò la trasformazione il 19 febbraio del 1199 e ai religiosi venne assegnato il mantello bianco con croce nera. Nel 1221 papa Onorio III parificò l'Ordine teutonico all'Ordine dei templari e a quello degli ospitalieri. In seguito a cospicue e ripetute donazioni l'ordine si diffuse molto rapidamente: dal Duecento al Trecento il numero delle commende (nome dato alle case dell'ordine) crebbe al ritmo di una ma spesso anche 3 o 4 all'anno; nel 1300 erano circa 300 diffuse in Terra SantaCiproGreciaItaliaSpagna, nel Sacro Romano Impero, nei Paesi Bassi e nell'area baltica.

La colonizzazione dell'Europa dell'Est

Nel 1191 l'Ordine abbandonò l'ultima roccaforte in Terra Santa e si mise alla ricerca di una collocazione in Europa. Nel 1211 Andrea II d'Ungheria offrì, in cambio di appoggio militare contro la popolazione nomade e pagana dei Cumani, il territorio del Burzenland in Transilvania (in tedesco Siebenbürgen). L'ordine istituì uno stato indipendente e iniziò un'intensa attività di colonizzazione ed evangelizzazione ma nel 1225 Andrea II, impaurito dalla nascita di uno stato entro il suo regno, scaccio l'ordine dall'Ungheria.
Il secondo tentativo di colonizzazione di un'area geografica fu più efficace; dopo alcuni falliti tentativi di conquista dei territori occupati dai PruzziCorrado di Masovia chiese l'appoggio militare dell'Ordine offrendo in cambio dei territori. Hermann von Salza (Ermanno di Salza), gran maestro dell'Ordine teutonico, inviò quindi un distaccamento sulla Vistola nel 1229.
L'alimentazione dei militi dell'Ordine teutonico era costituita da latte, uova, una minestra di fiocchi d'avena e acqua. Chi aderiva non poteva far mostra del blasone, né cacciare (se non lupi e orsi). I castelli venivano eretti in pietra - e dal XIV secolo in mattoni - e questo fu di capitale importanza.[2] Importante era anche l'impiego della balestra e della catapulta, perché consentivano di difendersi con piccoli contingenti.
Memore della passata esperienza con il sovrano ungherese, il gran maestro dell'ordine Hermann von Salza si fece confermare i diritti sui territori conquistati tramite la bolla d'oro di Rimini emessa dall'imperatore Federico II e la bolla d'oro di Rieti emessa dal papa Gregorio IX. Entrambe garantivano che dopo la conquista e conversione religiosa dei territori baltici questi sarebbero stati assegnati all'Ordine, garantendo all'Ordine teutonico la sovranità ed al suo gran maestro il rango di principe imperiale.
La campagna di appoggio al duca polacco cominciò nel 1226. Corrado, dopo lunga esitazione, tramite il contratto di Kruschwitz (1230) assegnò all'ordine la città e il territorio di Kulm (Chełmno).

Apogeo e decadenza

Negli anni trenta del Duecento, subito dopo l'annessione di Kulm, l'Ordine diede un forte impulso alla colonizzazione tedesca della Prussia Orientale (MarienwerderElbing ecc.), portando il cattolicesimo sempre più a Oriente ed assorbendo i cavalieri di Portaspada (1237). In quegli stessi anni passarono definitivamente sotto il loro controllo parte della Livonia e della Lituania. Nel 1241 unirono le loro forze a quelle della Polonia nel tentativo di contrastare le orde mongole guidate da Batu Khan; la battaglia che ne seguì terminò con una sanguinosa disfatta per le forze della coalizione e lo stesso duca di Slesia Enrico perse la vita nello scontro, avvenuto a Liegnitz, nei pressi dell'attuale Wahlstadt.
Sperando che le invasioni svedesi e mongole avessero minato la potenza degli Stati russi, i Cavalieri teutonici attaccarono la vicina Repubblica di Novgorod e occuparono Pskov (in tedesco Pleskau), Izborsk e Koporye nell'autunno del 1240. Quando minacciarono la stessa Novgorod, cittadini richiamarono in città il ventenne Principe Alexander Yaroslavich, che avevano confinato a Pereslavl l'anno precedente. Durante la campagna del 1241, Alexander riuscì a riconquistare Pskov e Koporye dai crociati. Avendo udito che gli invasori germanici avevano bruciato sul rogo dei bambini, Alexander rispose tenendo in ostaggio dei cavalieri e impiccando alcuni Voti (popolo locale alleato dei Teutonici) e dei fanti estoni. Nella primavera del 1242, i Cavalieri teutonici annientarono un distaccamento in ricognizione dell'esercito cittadino di Novgorod circa 20 km a sud della fortezza di Dorpat (Tartu). Pensando di ottenere una facile vittoria, condotti dal Vescovo Principe Hermann von Buxhövden del Vescovato di Dorpat, i cavalieri e le loro truppe ausiliarie composte da Estoni Ugauni incontrarono le forze di Alexander presso lo stretto passaggio che collega la parte settentrionale e meridionale (detta Lago di Pskov) del Lago dei Ciudi, il 5 aprile 1242, ma l'attacco verso terminò infelicemente con la disfatta del Lago Peipus, presso Vybiti. Tale sconfitta subita dai cavalieri dell'Ordine segna una battuta di arresto nella loro espansione verso est.
La conquista di Königsberg (1255), sarà seguita nei decenni immediatamente successivi dall'occupazione dell'intera Prussia Orientale e di ampie zone della Pomerania. Repressa un'insurrezione dei prussiani nel 1260, i Cavalieri, già famosi per i metodi brutali con cui imponevano la conversione al cristianesimo, procedettero a un largo sterminio dei popoli baltici, per lo più rimpiazzati da coloni tedeschi.[3]
Nel 1283 si concluse la conquista e l'evangelizzazione della Prussia. Nel 1309 venne acquistata la Pomerelia a spese dei Polacchi e in quello stesso anno l'Ordine trasferì la sua capitale a Marienburg, nei pressi della città di Danzica. L'apogeo della potenza dell'Ordine fu raggiunto nel corso del XIV secolo, allorché fu completata la conquista della Livonia (città di Narva e Reval) e furono annessi alcuni importanti nuclei urbani lituani, fra cui la città di Kaunas. Nel 1346 l'Ordine acquistò l'Estonia dalla Danimarca.[4] La massima espansione dell'Ordine si ebbe con gli acquisti della Neumark nel 1402 e della Samogizia nel 1404.
Alla sua massima espansione l'Ordine possedeva un vasto stato sovrano che dalle rive della Vistola arrivava fino all'Estonia:
  • in Prussia (1230: Elbing (1212), Marienburg (1274-1460), Braunsberg (1240-1466), Marienwerder (1233-1525), Königsberg (1255), Wehlau (Znamensk), Tilsit (Sovetsk), Allerstein (1348; Olszytyn), Graudenz (1220-1466; Grudziadz), Insterburg (1336; Cernjachowsk), Ermland (1243-1466), Tannenberg, Lübau, Rüdau, Löchstadt, Fischhausen, Frauenberg;
  • in Samogizia (1384): Goldingen (Kuldiga), Memel-Menzelburg (1252; Klaipeda), cave d'ambra di Palmicken;
  • in Curlandia (1230): Riga (1201-1561), Uxhüll, Kokenhausen, Jelgava, Rahden, Windau (1378; Ventspils), Mittau, Dünaburg (Daugavpils);
  • in Livonia (1237-1561): Dorpat (1224-1558; Tartu), Wenden (Cēsis), Lemsal, Wolmar, isola di Götland (1398-1408), Libau (1263-1418; Liepāja);
  • in Estonia (1346): Reval (1228-1237, 1346; Tallinn), Pernau (1250-1562; Pärnu), Maholm, Narva (-1558), Wiek, isola Dagö, isola Ösel (1227; Saaremaa);
  • in Lituania (1398): Kauen (1362-1469; Kaunas) Welun;
  • in Pomerelia (1310): Danzica (1309-1454), Oliwa, Dirschau, Konitz, Bülow, Zarnowitz, Schwetz, Pelplin, Neuenburg, Stargard;
  • in Kulmerland (1328): Kulm (1226-1466; Chełmo), Kulmsee (1251-1466; Chełmza), Thorn (1231-1328, 1343-1454; Torun), Gollob, Strasburg, Włacławeck (1100);
  • in Neumark (1402): Küstrin, Driesen.

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Il 15 luglio del 1410 l'Ordine subì una memorabile sconfitta a Tannenberg, in Prussia orientale, ad opera di polacchi e lituani: da allora iniziò un rapido processo di decadenza, culminato con il trattato di Toruń (1466). Con tale accordo l'Ordine teutonico riuscì a mantenere sotto il suo controllo i soli territori prussiani dovendo però riconoscere la sovranità nominale del re di Polonia su di essi. Si era definitivamente chiusa un'epoca.
Nel 1525 Alberto di Brandeburgo, gran maestro dal 1511, aderì alla Riforma ed attuò la secolarizzazione dei beni dell'Ordine: col trattato di Cracovia venne riconosciuto duca ereditario di Prussia, la quale passò così alla casa di Hohenzollern mettendo fine allo Stato Teutonico. Dopo tre secoli l'Ordine Teutonico perdeva la sua sovranità: al suo gran maestro restava la dignità di principe imperiale. Tuttavia all'ordine rimasero numerosi feudi imperiali e proprietà in Germania. Al gran maestro venne data la concessione imperiale di avere la dignità di principe-abate dell'impero con dignità cardinalizia e la precedenza su tutti i vescovi e abati. La sede dell'ordine fu trasferita a Mergentheim nel 1526, mente il Gran Maestro assunse come sua residenza il castello di Ellingen a nord di Weissenburg. Fu così riorganizzato in 12 province e baliaggi (Balleien) che si estendevano su tutti i feudi imperiali tedeschi:
  • Turingia con le tre commende di Zwaetzen, Lehesten, Liebstedt; aveva la contea di Hohenstein;
  • Austria con 10 commende e 7 parrocchie, avente il diritto di voto al Reichstag;
  • Assia, con sede a Magonza poi Wetzlar (1693) ed avente 6 commende Marburgo, Magonza, Gelnhausen, Marienburg, Wetzlar);
  • Franconia con la sede dell'ordine a Mergentheim ed avente 18 commende e 12 parrocchie ed il diritto di voto al Reichstag (Muennerstadt, Eschenbach, Sachsenhausen, Ehrenstein, Waldstetten, Gelchsheim, ecc.);
  • Coblenza comprendeva le commende provinciali di Colonia, Anversa, Coblenza, Muffendorf, Trar e Rheinberg, con diritto di voto al Reichstag;
  • Lorena con 6 commende e le tenute di Rachtig e Tammels;
  • Alsazia e Burgundia aveva 9 commende con sede principale ad Altshausen con diritto di voto al Reichstag (1729): contea di Bonndorf, Mainau, Beuggen, Horneck, Neckarsulm, Heilbronn, Blumenfeld, Kuesselburg, Graefenhausen, Uehlingen, Merdingen, Lauchheim, Kapfenburg, Bodenburg;
  • An der Etsch und im Gebirge ("all'Adige e nei Monti") con sede a Bolzano e avente 5 commende e 5 parrocchie;
  • Utrecht, appartenente al ramo protestante dell'ordine (indipendente dal 1637);
  • Alten Biesen con sede a Liegi, avente 13 commende;
  • Sassonia con 5 commende;
  • Vestfalia con 6 commende e 3 parrocchie (Morsbroich-Leverkusen).
Anche l'ordine teutonico non fu risparmiato dalle secolarizzazioni napoleoniche. Ancora membro del Collegio dei Principi, nel 1801 è depauperato di tutti i ricchi possessi posti sulla riva sinistra del Reno, perdendo così gran parte delle proprie rendite. Tuttavia, ricevette a compensazione vari capitoli, abbazie e conventi immediati in Austria e Svevia. I tentativi dell'ultimo gran maestro sovrano, Carlo Ludovico d'Austria, di acquistare la dignità di grande elettore sono vanificati con la dissoluzione dell'impero nel 1806; l'ordine fu definitivamente soppresso come entità politica nel 1809.

L'Ordine teutonico contemporaneo


Stemma del gran maestro dell'Ordine teutonico
L'Ordine, ridotto alla sua originaria attività ospedaliera, continuò ad esistere in Austria. Solo a partire dal 1834 fu nuovamente chiamato in maniera ufficiale Deutscher Ritterorden ("ordine cavalleresco teutonico"). A partire dal 1804fu amministrato dai membri della dinastia degli Asburgo fino alle dimissioni nel 1923 del gran maestro arciduca Eugenio d'Austria. Tuttavia, il sospetto che l'istituzione fosse legata alla causa monarchica asburgica non venne meno ed i Teutonici subirono nel 1938, nonostante l'avvenuta trasformazione in ordine religioso non più militare, la persecuzione dei nazisti, notoriamente avversi alla Casa d'Austria, i quali soppressero l'Ordine nei territori austriaci e in Boemia-Moravia (1939).
L'Ordine teutonico nel 1929 si è trasformato in un ordine canonicale. Oggi l'Ordine è quindi una struttura meramente religiosa di diritto pontificio, anche se il suo gran maestro, con dignità di abate mitrato, ha facoltà di concedere dignità equestri cavalleresche a personaggi di altissimo rango: la fons honorum, a tenore degli statuti del 1929, è direttamente quella del romano Pontefice. Le concessioni, estremamente limitate, si dividono in cavalieri d'onore e in familiares o cavalieri mariani, che hanno lo status canonico ecclesiastico di terziari dell'Ordine teutonico con regola agostiniana: hanno l'obbligo di ispirare la propria vita ai precetti evangelici e il dovere di recitare il rosario ogni giorno.
Fino al 1929 erano previste prove nobiliari molto rigide per l'accesso nell'Ordine, tanto che occorreva che i titoli nobiliari fossero di diretta promanazione Imperiale; oggi la caratteristica nobiliare si è in parte perduta, anche se resta la necessità di appartenere a classi sociali di assoluto spicco oltre, ovviamente, a dimostrare una fedeltà cattolica a tutta prova. In questo senso l'Ordine teutonico, attraverso i suoi canonici e cavalieri continua a raccogliere il fiore dell'aristocrazia cattolica (inteso in senso prettamente nobiliare ma anche culturale, scientifico, teologico, letterario) all'interno delle sue commende.
L'abito dei canonici consiste di una tonaca nera e un mantello bianco con la croce nera con bordi argentati; come decorazione indossano una croce pettorale al cordoncino nero triplice e una croce a spilla a forma di croce teutonica al petto sinistro. Per i familiares il mantello è nero con la croce teutonica ricamata sulla spalla sinistra; la decorazione è una croce latina patente, nera con bordi bianchi, da portare al collo appesa a un fiocco per metà di colore nero e per metà di colore argento.
L'ammissione all'Ordine, come detto, è manifestazione della residua facoltà equestre del Gran Maestro concessa dagli Statuti approvati dalla Santa Sede. Si tratta comunque di concessioni sporadiche: in tutto il mondo i Cavalieri sono nell'ordine delle decine, ultimi custodi di una quasi millenaria eredità cavalleresca crociata in Europa e in Terrasanta. L'Ordine si occupa di pastorale parrocchiale e gestisce ospedali, scuole, collegi per studenti e case di riposo: opera in AustriaGermaniaRepubblica CecaSloveniaSlovacchia ed Italia (RomaSicilia e Alto Adige): nel 2005 contava 35 case ed 81 membri professi, dei quali 65 sacerdoti.[5]
Dell'Ordine esiste anche il ramo femminile delle suore di carità dell'Ordine teutonico le quali, sole nel panorama canonico, riconoscono lo stesso superiore del ramo maschile nella persona del Gran Maestro.
L'unica sede centrale dell'Ordine Teutonico si trova a Vienna in Singerstrasse, 7 nei pressi dello Stephansdom. Allo stesso indirizzo si trovano la segreteria e il gran magistero. Il gran maestro dal 1923 è sempre un frate sacerdote (canonico) ed è attualmente mons. Bruno Platter. La sua elezione viene confermata dalla Santa Sede e viene autorizzato a portare le insegne e il rango di abate mitrato. L'ordine attualmente è presente solo in Europa e non possiede nessun tipo di altra rappresentanza nel resto del mondo. È diviso in baliati, alcuni dei quali hanno sotto la loro giurisdizione delle Commende. La Procura generale presso la Santa Sede è a Roma in via Nomentana, 421. Il Baliato d'Italia per i familiares o cavalieri mariani è il "Baliato ad Tiberim", sempre a Roma, in via Sant'Eufemia, 21. A distanza di oltre 500 anni, il Gran Maestro Bruno Platter con decreto dell'8 dicembre 2009, solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, Patrona della Sicilia, ha sancito il ritorno dell'Ordine in Sicilia, con la creazione della Commenda Autonoma di Santa Maria degli Alemanni. Dal 17 ottobre 2013 la Commenda dell'Ordine Teutonico di Sicilia ha la sua sede definitiva presso la Chiesa del Sacro Cuore in Monreale.

Luoghi

Influenze nei media

Cinema

Letteratura

  • Guido Cervo Trilogia del Teutone:
    • La croce perduta, Piemme, 2010
    • La battaglia sul lago ghiacciato, Piemme, 2011
    • La setta dei mantelli neri, Piemme, 2013

Note

  1. ^ Alessandro BarberoFederico il Grande, Sellerio editore Palermo, 2007, pag. 25, ISBN 88-389-2225-X.
  2. ^ Christiansen E., The Northern Crusades, London, MacMillan, 1980
  3. ^ Augusto Camera e Renato Fabietti, Elementi di storia Vol. III, Zanichelli, Capitolo 0.9, pag XXIX.
  4. ^ Niels Skyum-Nielsen, Danish Medieval History & Saxo Grammaticus, Museum Tusculanum Press, 1981, p. 129, ISBN 87-88073-30-0.
  5. ^ Dati statistici riportati dall'Annuario Pontificio per l'anno 2007Città del Vaticano2007, p. 1452.

Bibliografia

  • Leonardo Vittorio ArenaI guerrieri dello spirito.[Dati incompleti]
  • Pierluigi Romeo di ColloredoI Cavalieri della Croce Nera. L'Ordensbuch del 1264: statuti e regola dell'Ordine Teutonico.[Dati incompleti]
  • William Urban, I Cavalieri Teutonici, traduzione di Rossana Macuz Varrocchi, 2da, Gorizia, Libreria Editrice Goriziana, 2007 [2003]ISBN 88-86928-99-8.
  • Pietro di Dusburg, Cronaca della terra di Prussia (1326), testo latino a fronte, traduzione e commento a cura di Piero Bugiani, CISAM, Spoleto 2012.
  • Paolo Lopane, Insediamenti cavallereschi in Puglia. Templari, Teutonici, Ospitalieri', Besa, Nardò 2015.
  • Piero Bugiani, I Cavalieri Teutonici. Crudeltà dei pagani e vite esemplari dei fratres, in «Nobiltà. Rivista di araldica, Genealogia, Ordini Cavallereschi », 100 (2011), pp. 89-104.
  • Piero Bugiani, Sul prussiano Criwe e la sua preistoria, in «Res Balticae», 12 (2012), pp. 25-37.

Voci correlate