lunedì 29 gennaio 2018

E se il Principe Harry fosse figlio (e non nipote) del Principe Filippo?


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La somiglianza del Principe Harry con suo nonno, il Principe Filippo, è sufficiente per farci dire che Harry è un Mountbatten (il cognome di Filippo) e come tale è un discendente della regina Vittoria.
Ma la domanda che tormenta gli esperti delle questioni monarchiche del Regno Unito è sempre stata: Harry è figlio del Principe Carlo oppure di James Hewitt, con cui lady Diana, Principessa del Galles, ebbe una relazione?
In difesa della legittimità di Harry e della memoria di sua madre, sono state portate alcune considerazioni, tra cui il fatto che i capelli rossi fossero presenti sia nella famiglia Spencer che nella famiglia Mountbatten e che, come si è detto, la somiglianza di Harry con il Principe Filippo da giovane è veramente notevole.
Ma queste risposte non mettono in fuga l'interrogativo principale e cioè: anche ammesso che Harry sia un Mountbatten come Filippo, è anche un Windsor a tutti gli effetti?
La domanda potrebbe sembrare assurda, perché se si accetta come evidente la parentela di Harry con Filippo, si dovrebbe implicitamente accettare il fatto che tale parentela sia stata trasmessa dal Principe Carlo di Galles, figlio di Filippo e della regina Elisabetta II.
In realtà esisterebbe, in linea del tutto teorica, una possibilità secondo cui Harry sarebbe sì un Mountbatten (dello stesso sangue di Filippo), ma non un Windsor (dello stesso sangue di Carlo e della Regina). L'ipotesi, del tutto remota e quasi ridicola, sarebbe che Harry fosse nato da una segretissima liason tra lady Diana e l'aitante e focoso suocero Filippo, noto per le sue numerose "scappatelle" e per la sua attrazione verso le giovani donne.
Chiediamo perdono alla buon'anima della Principessa Diana, la quale in verità non andava particolarmente d'accordo con Filippo, a cui rimproverava le origini germaniche (Schleswig-Holstein per parte di padre e Battenberg, anglicizzato in Mountbatten, per parte di madre) e le parentele nazionalsocialiste (le sue sorelle avevano sposato ufficiali del Terzo Reich).
Diana e Filippo, alla fine, si odiavano, ma questo di per sé non esclude niente, in una famiglia dove l'adulterio era la norma e l'unione tra consanguinei una prassi suggerita per rinforzare la nobiltà del sangue.
Personalmente non credo che esista alcuna probabilità riguardo all'ipotesi di una tresca tra Filippo e Diana, ma ne ho voluto parlare più che altro per ricordare a tutti che Harry è comunque parte della famiglia reale, in quanto Filippo è comunque pronipote della regina Vittoria, e quindi il sangue dei Sassonia-Coburgo-Gotha (divenuti poi Windsor) scorre anche in lui.

Albero genealogico della famiglia reale dei Carolingi

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Fonte: Enciclopedia Treccani

domenica 28 gennaio 2018

Mappa della guerra in Siria e delle zone di influenza di Russia (Repubblica Araba Laica di Assad), Usa (Kurdistan siriano), Turchia ("emirato" salafita di Idlib) e Israele ("ribelli moderati" del FSA)



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Israel Seeks To Use Free Syrian Army To Establish 40km Deep 'Safe Zone' In Southern Syria – Report



Dopo una settimana di bombardamenti e di operazioni di terra, che hanno già causato centinaia di morti, l'esercito turco sta penetrando da più parti all'interno della provincia siriana di Afrin, controllata dallo Ypd, il partito dei Curdi del Rojava.
Per ridimensionare lo Ypg il presidente turco Erdogan ha lanciato, ignorando gli inviti della Nato alla cautela, Ankara rivendica di aver ucciso “374 terroristi”, i Curdi di aver eliminato “300 fra mercenari arabi e soldati turchi”. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha constatato anche decine di vittime civili. I guerriglieri dello Ypg hanno finora limitato l’avanzata dell’esercito turco e dei miliziani arabi di Jaysh al-Khor, loro alleati.

I colloqui di pace sulla Siria, e per un eventuale armistizio anche nella provincia di Afrin, sono per previsti martedì 30 gennaio a Soci, sul Mar Nero. Il portavoce della delegazione che ha partecipato ai negoziati patrocinati dall’Onu a Vienna ha spiegato che l’iniziativa di Mosca punta “ad aggirare” le fin'ora inconcludenti iniziative delle Nazioni Unite per arrivare alla soluzione di un conflitto che in sette anni ha causato fra i 300 e 400 mila morti.
L’inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura ha invece detto che l’Onu “non ha ancora deciso” se partecipare no all’incontro di Soci. Mosca punta a un accordo di massima, a livello politico, nei colloqui che saranno dominati da Russia, Turchia e Iran, il nuovo terzetto protagonista in Medio Oriente. Soci segue lo schema di Astana, con una limitata presenza di forze dell’opposizione siriana gradite al regime.

Il doppio binario ha però portato alla paralisi dei tentativi dell’Onu. Nei due giorni di colloqui a Vienna, giovedì e venerdì, oscurati anche dalla presenze dei maggiori leader mondiali a Davos, non si è raggiunto nessun risultato.
“Vienna dove essere un test per l’impegno di tutte le partie – ha commentato il portavoce dell’opposizione siriana Yahya al-Aridi -. Ma l’Onu non ha visto nessun impegno”. Quello di Vienna era il nono round di negoziati patrocinati dalle Nazioni Unite. Tutti i tentativi si sono infranti su richieste inconciliabili: gli jihadisti insorti chiedono come precondizione che Assad lasci il potere, il presidente, dopo tanti anni di solida resistenza, non è certo disposto a cedere proprio nel momento in cui la vittoria sembra a portata di mano.
Dunque è tutto rimandato a martedì.

I colloqui di Soci puntano a un “transizione con Assad”, nella cornice di una nuova costituzione e nuove elezioni presidenziali. La nuova architettura istituzionale dovrebbe prevedere anche l’autonomia per i curdi, che ora sono al centro di questa fase del conflitto. I guerriglieri dello Ypg, addestrati, armati e appoggiati con l’aviazione e l’artiglieria dagli Stati Uniti, hanno sconfitto l’Isis a Raqqa ma sono diventati troppo potenti agli occhi della Turchia, che li accusa di stretti legami con il Pkk turco, un’organizzazione considerata terroristica dagli stessi Usa e dalla Ue.
 Ma i dirigenti di Afrin hanno lanciato un appello al governo di Damasco per intervenga al confine e fermi “i raid aerei della Turchia”. Damasco avrebbe però posto come condizione il disarmo delle milizie curde e il loro passaggio sotto il controllo dell’esercito governativo.

Assad, che in questi anni ha dimostrato una notevole capacità di leadership e di sottigliezza dipolomatica, grazie anche al patrocinio di Putin, sta approfittando dello scontro fra due potenze della Nato, Turchia e Stati Uniti, che indebolisce ulterormente il già sfilacciato fronte "filoamericano" nella partita siriana.

Erdogan vuole che Washington ritiri del tutto il suo appoggio ai curdi dello Ypg. Venerdì è andato in visita alle truppe nella provincia di Hatay, che confina con il cantone di Afrin, e ha rilanciato: “Spazzeremo via i terroristi da Afrin, Manbij, fino al confine con l’Iraq”.

Military Situation In Syria's Afrin Area On January 30, 2018 (Map Update)

L’operazione, ipocritamente chiamata “Ramoscello di Olivo”, nel cantone di Afrin, sarebbe quindi parte di un piano più ampio, cominciato già nell’estate del 2016 con “Scudo sull’Eufrate” e la conquista di Al-Bab.

 La Turchia vuole creare una “fascia di sicurezza”, profonda alcune decine di chilometri, lungo tutti i 900 chilometri di frontiera con la Siria. Ma questo intendo cozza con la politica Usa, che ha creato una sua zona di influenza, con sette basi e duemila militari, nel Nord-Est siriano, a fianco dei guerriglieri dello Ypg.

Ormai si stanno chiaramente delineando le zone di influenza estera nelle quali la Siria è stata, di fatto, suddivisa:

1) La Repubblica Araba di Siria, sotto la presidenza di Assad, è un protettorato congiunto della Russia, dell'Iran e degli Hezbollah libanesi.

2) Il Nord-Ovest composto dalle province di Idlib, Afrin e Al Bab è sotto il controllo della Turchia.

3) Il Nord-Est, altrimenti detto Kurdistan Siriano o Rojava, è sotto l'influenza degli Stati Uniti, che hanno però una base militare anche ad Al Tanf.

4) Il Sud-Ovest è di fatto una "buffer zone" (zona cuscinetto) controllata da Israele e Giordania.

Il federalismo sembra l'unica strada che possa tenere unita la Siria
, ma questo richiederà una nuova Costituzione, che dovrà essere scritta nei prossimi anni sotto la supervisione di Assad e dei Russi, che restano i veri vincitori della guerra.

venerdì 26 gennaio 2018

Gerarchia dei Titoli nobiliari, degli Ordini cavallereschi e delle onoreficenze britanniche: nobiltà e ordinamento aristocratico del Regno Unito


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La Nobiltà britannica comprende tutti gli individui e le famiglie riconosciute dal Regno Unito come membri della classe aristocratica, ovvero godenti di privilegi ereditari.

Storia

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Storia delle parìe britanniche.
La nobiltà delle quattro nazioni costituenti il Regno Unito attuale ha giocato nei secoli un ruolo fondamentale nel costituire lo stato inglese come appare oggi, anche se attualmente i pari ereditari non godono di specifici diritti, privilegi o responsabilità, ad eccezione della possibilità di essere eletti nella Camera dei Lords, mantenendo l'ordine di precedenza e certi titoli o diritti di udienza col monarca.
Genericamente, la nobiltà britannica consiste nei pari e nelle loro famiglie, anche se vi è un senso più strettamente legale che include la nobiltà titolata e non.[1] I membri della paria portano i titoli di duca, marchese, conte, visconte e barone. I pari con titoli da barone a marchese sono genericamente indicati come lords. Ad ogni modo, i baroni scozzesi, vengono spesso distinti dagli altri con l'indicazione di "barone di ...". La nobiltà non titolata consiste di tutte quelle persone che hanno ottenuto concessione di utilizzare uno stemma pur in assenza di un predicato feudale.[1] Altri, come i Gentleman o gli Esquire hanno unicamente una posizione nell'ordine di precedenza del Regno Unito. Gran parte dell'aristocrazia britannica ha storicamente posseduto della terra, ad eccezione dei baronetti e dei proprietari terrieri armigeri (le cui famiglie erano spesso derivanti dall'epoca medievale e dalla società feudale dove non sempre il possesso della terra era fondamentale per ottenere la nobiltà, ma bastava distinguersi nei servizi militari ad un signore locale).
I predicati nobiliari scozzesi spesso includono la designazione territoriale del titolo.[2] In Scozia, la designazione territoriale implica la concessione almeno del rango di "Esquire" (scudiero) anche se sono intesi come nobiltà minore.[3]
Il termine parìa è utilizzato spesso per indicare genericamente l'aristocrazia titolata e non. Tutte le moderne onorificenze britanniche, tra cui le dignità dei pari, sono create direttamente dal monarca inglese, ottenendo effetto per lettere patenti affisse col Great Seal of the Realm. Il sovrano stesso è considerato fonte d'onore e come "fontana e sorgente di tutte le dignità che egli non può detenere per conto proprio",[4] cannot hold a British peerage.
Prima del XX secolo, le parìe erano genericamente ereditarie (con alcune eccezioni) e concesse per linea maschile. Il primogenito di un duca, marchese o conte aveva almeno un titolo sussidiario da poter utilizzare come titolo di cortesia personale. Ad esempio, il primogenito del conte di Snowdon, è detto visconte Linley.
Il sistema moderno delle parìe è il retaggio dell'antico costume britannico del XII-XIII secolo per la convocazione dei singoli al parlamento. Il sistema economico del tempo era quello del feudalesimo e quindi il privilegio di essere convocati a far parte del parlamento dipendeva dal quantitativo di terra controllato (una "baronia"). Sul finire del XIV secolo, il diritto (o "titolo") iniziò ad essere garantito per decreto, ed i titoli iniziarono ad essere trasmessi per primogenitura. Posizioni non ereditarie iniziarono ad essere create nuovamente dal 1867.
Nel 1958 il Life Peerages Act introdusse la possibilità per un pari non ereditario di sedere nella Camera dei Lords, e quindi la creazione di parìe ereditarie che in breve tempo possono essere considerate obsolete, pratica cessata quasi del tutto dal 1964. Questa convenzione non venne ad ogni modo osservata dal primo ministro Margaret Thatcher che chiese alla regina Elisabetta IIdi creare tre pari ereditari (due dei quali, erano uomini senza eredi). Sino ai cambiamenti del XX secolo, sol una piccola porzione della nobiltà scozzese e irlandese aveva ottenuto il permesso di sedere nella Camera dei Lords inglese.
Sino al 1999 il possesso di un titolo di parìa (ad eccezione di quelli irlandesi) consentiva ad una persona di sedere nella Camera dei Lords, indipendentemente dalla propria età. A 1999 solo 92 pari ereditari avevano ottenuto il permesso di sedere nella Camera dei Lords di cui 90 erano eletti per ballottaggio tra le parìe ereditarie e rimpiazzati solo alla loro morte col medesimo sistema. Lo stesso detentore del titolo di Conte Maresciallo, incarico reale per la sovrintendenza alle cerimonie solenni ed alle grandi occasioni di stato, siede automaticamente nella Camera dei Lords. Il detentore attuale della carica è il duca di Norfolk. Uguale sorte tocca al Lord Gran Ciambellano.
Un membro della Camera dei Lords non può contemporaneamente essere anche un membro della Camera dei Comuni. Nel 1960Tony Benn ereditò il titolo di suo padre di Visconte Stansgate e si rifiutò di lasciare la propria posizione elettorale conquistata coi voti dei suoi elettori. I titoli, ad ogni modo, non sono spesso considerati come necessari per essere definiti membri dell'aristocrazia: sia il capitano Mark Phillips che il vice ammiraglio Timothy Laurence, rispettivamente primo e secondo marito della principessa Anna non hanno avuto titoli nobiliari.

Nobiltà: pari e non-pari

Duchi

Marchesi

Conti

Visconti

Baroni / Lords del Parlamento di Scozia

Baroni di Scozia (non-pari[5])

Titoli di cortesia

Baronetti (Sir)

Cavalieri ereditari (Sir)

Cavalieri (Sir)


Elenco delle onorificenze, degli ordini di merito e cavallereschi distribuiti del Regno Unito, alcuni dei quali vennero già distribuiti anche nell'Impero Britannico e nel Commonwealth. Il sistema di precedenze degli ordini cavallereschi è attualmente identico in tutti i regni che compongono difatti il Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord) anche se in passato i tre regni avevano sistemi separati di onorificenze con diverse precedenze. Le uniche distinzioni di precedenza che oggi vengono mantenute sono unicamente relative all'aristocrazia, mentre dall'istituzione del Regno Unito all'inizio del XIX secolo i tre sistemi di ordini cavallereschi sono stati unificati.
Inizialmente il sistema delle onorificenze era identico per tutti i paesi facenti parte dell'impero coloniale britannico e tale rimase sino al 1975 quando i maggiori paesi del Commonwealth disposero nuovi ordini di precedenza.

Ordini cavallereschi

Il Gran Maestro dell'ordine è il monarca d'Inghilterra che assurge anche al ruolo di sovrano del Regno Unito ed ha assoluta precedenza su tutti i cavalieri di tutti gli ordini.
NastroNomePost-NominaleAnno di fondazioneSovrano fondatore
Institution du Mérite militaire ribbon.pngOrdine della GiarrettieraKG/LG1348Edoardo III d'Inghilterra
United-kingdom138.gifOrdine del CardoKT/LT1687Giacomo II d'Inghilterra
Ribbon bar Order of St. Patrick.jpgOrdine di San Patrizio
(quiescente)
OP
MP
1783Giorgio III d'Inghilterra
Order of the Bath (ribbon).svgOrdine del BagnoGCB
KCB/DCB
CB
1725Giorgio I d'Inghilterra
UK Order St-Michael St-George ribbon.svgOrdine dei Santi Michele e GiorgioGCMG
KCMG/DCMG
CMG
1818Giorgio, principe di Galles
(poi Giorgio IV)
Dso-ribbon.pngDistinguished Service OrderDSO1886Vittoria d'Inghilterra
UK Royal Victorian Order ribbon.svgOrdine Reale VittorianoGCVO
KCVO/DCVO
CVO
LVO
MVO
1896Vittoria d'Inghilterra
Order of merit nastrino.pngOrdine al Merito del Regno UnitoOM1902Edoardo VII d'Inghilterra
United-kingdom584.gifImperial Service OrderISO1902Edoardo VII d'Inghilterra
Order BritEmp (civil) rib.PNGOrdine dell'Impero BritannicoGBE
KBE/DBE
CBE
OBE
MBE
1917Giorgio V d'Inghilterra
Order of the Companions of Honour Ribbon.gifOrdine dei Compagni d'OnoreCH1917Giorgio V d'Inghilterra

Altri ordini[modifica | modifica wikitesto]

NastroNomePost-NominaleAnno di fondazione
Order of St. Giovanni of Gerusalem-Rhodes-Malta BAR.svgVenerabile Ordine di San Giovanni (tutti i gradi)SJ1831

Decorazioni di merito[modifica | modifica wikitesto]

NastroOnorificenzaPost-nominale
UK Victoria Cross ribbon bar.svgVictoria CrossVC
UK George Cross ribbon.svgGeorge CrossGC
UK Conspicuous Gallantry Cross ribbon.svgConspicuous Gallantry CrossCGC
Royal Red Cross (UK) ribbon.pngMembro Royal Red CrossRRC
UK George Medal ribbon.svgGeorge MedalGM
Distinguished Service Cross (UK) ribbon.pngDistinguished Service CrossDSC
Military cross nastrino.pngMilitary CrossMC
United Kingdom Distinguished Flying Cross ribbon.svgDistinguished Flying CrossDFC
SGM(UK)ribbon.jpgSea Gallantry MedalSGM
Queen's Gallantry MedalQGM
UK AFC ribbon.svgAir Force CrossAFC
Royal Red Cross (UK) ribbon.pngAssociato della Royal Red CrossARRC

Medaglie di campagne

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Onorificenze per le campagne di guerra britanniche.
Le onorificenze commemorative per campagne di guerra ed operazioni militari britanniche sono conferite a membri delle forze armate britanniche, forze armate alleate e civili che hanno prestato servizio o partecipato in specifiche campagne militari. Esempi ne sono la Defence Medal, per la difesa nazionale e la Atlantic Star per il servizio in Atlantico, nella seconda guerra mondiale.

Ordini reali famigliari

NastroOnorificenzaPost-nominale
Royal Family Order of King George V - ribbon bar.pngOrdine Famigliare Reale di Re Giorgio IV-
Royal Order of Victoria and Albert - ribbon bar.gifOrdine Famigliare Reale di Vittoria e Alberto-
Ord.fam.EdwardVII.JPGOrdine Famigliare Reale di Re Edoardo VII-
Royal Family Order of King George V - ribbon bar.pngOrdine Famigliare Reale di Re Giorgio V-
GBR Family Order George VI BAR.pngOrdine Famigliare Reale di Re Giorgio VI-
GBR Family Order Elizabeth II BAR.pngOrdine Famigliare Reale della Regina Elisabetta II-

Medaglie commemorative d'incoronazioni e giubilei

NastroOnorificenzaPost-nominale
Queen Victoria Golden Jubilee Medal ribbon.pngMedaglia per il giubileo d'oro della Regina Vittoria (1887)-
Queen Victoria Diamond Jubilee Medal (military) ribbon.PNGMedaglia per il giubileo di diamante della Regina Vittoria (1897)-
Medaglia.Incoronazione.Edward.VII.pngMedaglia dell'Incoronazione di Edoardo VII (1901)-
Med.DelhiDurbar1903.pngMedaglia del Delhi Durbar di Edoardo VII (1903)-
King George V Coronation Medal ribbon.pngMedaglia dell'Incoronazione di Giorgio V (1911)-
King George V Coronation Medal ribbon.pngMedaglia del Delhi Durbar di Giorgio V (1911)-
GeorgeVSilverJubileum-ribbon.pngMedaglia del giubileo d'argento di Giorgio V (1935)-
EdwardVIIICoronationMedal.pngMedaglia dell'Incoronazione di Edoardo VIII-
GeorgeVICoronationRibbon.pngMedaglia dell'Incoronazione di Giorgio VI (1937)-
UK Queen EII Coronation Medal ribbon.svgMedaglia dell'Incoronazione di Elisabetta II (1953)-
QEII Silver Jubilee Medal ribbon.pngMedaglia del giubileo d'argento di Elisabetta II (1977)-
QEII Golden Jubilee Medal ribbon.pngMedaglia del giubileo d'oro di Elisabetta II (2002)-
QEII Diamond Jubilee Medal ribbon.pngMedaglia del giubileo di diamante di Elisabetta II (2012)-

Capi Clan/Laird

Membri della nobiltà non titolati

  • Esquire (dal latino scutarius, nel senso di scudiero, tramite l'antico francese esquier)
  • Gentleman

Nobiltà irlandese e gaelica

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: TanistryDerbfine e Prima legge irlandese.
Al di fuori del Regno Unito, la rimanente Nobiltà gaelica d'Irlanda continua informalmente ad utilizzare i propri titoli arcaici provinciali. Dal momento che l'Irlanda fu nominalmente sotto la signoria della Corona d'Inghilterra dal XII al XVI secolo, il sistema onorifico gaelico coesistette con quello britannico. Una delle dimostrazioni moderne di questa coesistenza è il titolo di Barone Inchiquin, noto in Irlanda col titolo di principe di Thomond. Il principe di Thomond è uno dei tre pretendenti del non più esistente regno (XII secolo) d'Irlanda, assieme agli O'Neill ed agli O'Conor Don.
Chief of the Name era una designazione di un clan che terminò effettivamente nel 1601 col collasso dell'ordine gaelico, eliminando così i ruoli dei capi clan. I moderni capi clan che oggi detengono il titolo in pretesa come ereditario, sono scelti all'interno di quelle famiglie discendenti dai re regionali o provinciali della storia antica irlandese così come accade nel Regno di Scozia (ad eccezione del Clann Somhairle, del Clan Donald e del Clan MacDougall, i due di origine reale).
Dopo l'Invasione normanna dell'Irlanda, molte famiglie hiberno-normanne adottarono i costumi gaelici come nel caso della dinastia dei De Burgh e della Dinastia FitzGerald.

Note

  1. ^ a b https://books.google.com/books?id=LHKBWAz9MMQC&pg=PA2&dq=untitled+nobility+uk&hl=en&sa=X&ei=D3jrULySC4nP0QWPhIHoAg&ved=0CDMQ6AEwAA#v=onepage&q=untitled%20nobility%20uk&f=false
  2. ^ Debrett's Forms of Address (Lairds), su debretts.comURL consultato il 18 luglio 2010.
  3. ^ Adam, F. e Innes of Learney, T., The Clans, Septs, and Regiments of the Scottish Highlands, 4th, Edinburgh & London, W. & A.K. Johnston Limited, 1952, p. 410.
  4. ^ Opinione della Camera dei Lords sul Caso della Parìa Buckhurst
  5. ^ Ruling of the Court of the Lord Lyon (26/2/1948, Vol. IV, page 26): "With regard to the words 'untitled nobility' employed in certain recent birthbrieves in relation to the (Minor) Baronage of Scotland, Finds and Declares that the (Minor) Barons of Scotland are, and have been both in this nobiliary Court and in the Court of Session recognised as a 'titled nobility' and that the estait of the Baronage (i.e. Barones Minores) are of the ancient Feudal Nobility of Scotland".
  6. ^ Knight, su Online Etymology DictionaryURL consultato il 7 aprile 2009.
  7. ^ Knecht, su LEO German-English dictionaryURL consultato il 7 aprile 2009.