Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 8 dicembre 2016
Mappa della battaglia di Aleppo all'8 dicembre 2016
L'85% della città di Aleppo è stata liberata nella giornata di ieri. L'esercito regolare siriano del Presidente Assad ha ripreso il controllo della Città Vecchia e dei quartieri circostanti, come quelli di Marjeh, Sheikh Said e Salah al-Din. I terroristi di Al-Nusra/Al-Qaeda, sostenuti da Turchia e Arabia Saudita. controllano ormai soltanto una zona a sud della città, del raggio di 2,5 chilometri e sembrano vicini a trattare la resa.
Syrian Arab Army control
Opposition control (including al-Qaeda in the Levant)
SDF control
Islamic State of Iraq and the Levant control
Joint SAA-SDF control
Confrontation or unclear situationOpposition control (including al-Qaeda in the Levant)
SDF control
Islamic State of Iraq and the Levant control
Joint SAA-SDF control
DAMASCUS, SYRIA (7:15 P.M.) - The Syrian Arab Army (SAA) is rolling in jihadist-held east Aleppo, capturing several districts that were once considered untouchable for their forces and allies.
Over the course of two weeks, the Syrian Arab Army, primarily the Tiger Forces and Republican Guard, have managed to capture 65 percent of the jihadist-held east Aleppo pocket, leaving Fatah Halab and Jaysh Al-Fateh with their backs against the wall at the southern corridor near the Aleppo International Airport.
On Tuesday, the Tiger Forces and their allies continued their wide-scale assault in east Aleppo, seizing 5 districts after a fierce battle with the jihadist rebels of Fatah Halab.
Among the many sites captured by the Syrian Armed Forces on Tuesday was the strategic Al-Sha'ar District, which had been one of the longest-held districts under the opposition's control.
In addition to capturing Al-Sha'ar, the Tiger Forces and Desert Hawks Brigade advanced at both the Sheikh Lufti and Marjah districts, despite heavy resistance from Fatah Halab militants on Tuesday night.
Initially, reports from both Marjah and Sheikh Lufti indicated that both districts were under Syrian Army control; however, an officer in east Aleppo confirmed that this news was in fact false - they are still contested.
Ilsildur e Anarion, la storia dei figli di Elendil
Gli Argonath, dette "Le Colonne dei Re" sono due statue colossali raffiguranti rispettivamente Isildur e Anárion poste su entrambe le rive del fiume Anduin all'entrata settentrionale del lago di Nen Hithoel. Esse marcavano i confini settetrionali di Gondor e ne costituivano l'ingresso fluviale; poco più a sud vi erano altri due avamposti: quello di Amon Hen e quello di Amon Lhaw.
Furono scolpite probabilmente intorno all'anno 1248 della Terza Era dal Re di Gondor Rómendacil II di ritorno dalla battaglia che lo vide vittorioso sugli Esterling, come monito per coloro che giungevano da nord. Entrambe le statue avevano la mano sinistra alzata in segno di ammonimento e nella mano destra stringevano una grande ascia. La Compagnia dell'Anello passò gli Argonath il 25 Febbraio 3019, quando ormai il regno di Gondor si era già da tempo ridotto notevolmente di dimensioni.
Isildur, Re di Arnor e Anarion, Re di Gondor, erano i figli di Elendil, fondatore dei regni di Arnor e Gondor e figlio dell'ultimo Principe di Andunie, nella perduta Numenor.
Isildur nacque nel 3209 della Seconda Era a Númenor, primo figlio di Elendil figlio di Amandil, l'ultimo dei Signori di Andúnië. Ebbe un fratello più giovane, Anárion. Isildur ebbe quattro figli, tre dei quali nati a Nùmenor prima dell'Akallabeth e l'ultimo a Gran Burrone: Elendur, Aratan, Ciryon e Valandil.
Anarion è il secondogenito di Elendil e il fratello di Isildur. Secondo alcuni scritti, suo figlio Meneldil fu l'ultimo uomo nato sull'isola di Númenor prima della Caduta. Insieme a suo padre e a suo fratello, Anárion guidò i Fedeli, la fazione di Númenóreani che si erano opposti al dispotismo del re Ar-Pharazôn e di Sauron.
Isildur
In giovinezza, durante la corruzione di Sauron su Númenor, Isildur ebbe la saggezza di cogliere un frutto del Nimloth, l'Albero Bianco di Númenor, prima che esso venisse distrutto dal Re Ar-Pharazôn, sotto l'influenza di Sauron, riuscendo in tal modo a preservare la sopravvivenza dell'Albero. Nella fuga dal palazzo reale, dopo aver sottratto il frutto, dovette combattere con le guardie, che si erano allertate dalla sua presenza, e venne ferito mortalmente, arrivando alla casa del padre in fin di vita. Allora il frutto, riconoscente, fece un prodigio e lo guarì del tutto. Isildur, quindi, ne piantò il seme nel giardino della casa del nonno Amandil a Rómenna. Quando, assieme al padre ed al fratello, Isildur abbandonò Númenor poco prima che le flotte di Ar-Pharazôn cominciassero l'invasione di Valinor e Nùmenor venisse conseguentemente completamente distrutta dall'ira divina di Iluvatar, portò con sé l'alberello cresciuto dal seme di Nimloth.
Giunti nella Terra di Mezzo, il padre Elendil si stabilì a nord, fondando il reame di Arnor, mentre Isildur e il fratello Anárion si spinsero a sud, fondando il regno di Gondor.
Isildur si stabilì sulla riva orientale del fiume Anduin fondando la città di Minas Ithil, dove piantò quello che poi divenne il Primo Albero Bianco di Gondor, e la provincia dell'Ithilien. Nel 3428, tuttavia, Sauron, il cui spirito era sopravvissuto alla caduta e rientrato a Mordor, iniziò l'invasione degli Stati Liberi, e Isildur fuggì in Arnor lasciando al fratello il governo di Gondor.
Isildur si stabilì sulla riva orientale del fiume Anduin fondando la città di Minas Ithil, dove piantò quello che poi divenne il Primo Albero Bianco di Gondor, e la provincia dell'Ithilien. Nel 3428, tuttavia, Sauron, il cui spirito era sopravvissuto alla caduta e rientrato a Mordor, iniziò l'invasione degli Stati Liberi, e Isildur fuggì in Arnor lasciando al fratello il governo di Gondor.
Nel 3434 Isildur, insieme a suo padre e al signore degli elfi Gil-galad, tornò al Sud al comando dell'Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini, sfidando Sauron prima nella vittoriosa battaglia di Dagorlad, e poi sulle pendici del Monte Fato.
Lì trovarono la morte sia suo fratello Anarion che suo padre Elendil e il re elfico Gil-galad. Questi ultimi due riuscirono ad abbattere la forma corporea di Sauron, perendo però nell'impresa. Isildur ebbe la prontezza di tagliare dal dito del cadavere di Sauron l'Unico Anello con ciò che rimaneva della spada di suo padre, Narsil.
Sauron fu così sconfitto e fuggì all'Est, garantendo pace alla Terra di Mezzo.[1] Tuttavia, a dispetto delle raccomandazioni del sire elfico Elrond, Isildur non distrusse l'Anello ma se ne appropriò legandolo al proprio casato. Isildur lasciò al nipote Meneldil, figlio di suo fratello, il controllo di Gondor, ed egli ritornò ad Arnor con i suoi tre figli.
Lì trovarono la morte sia suo fratello Anarion che suo padre Elendil e il re elfico Gil-galad. Questi ultimi due riuscirono ad abbattere la forma corporea di Sauron, perendo però nell'impresa. Isildur ebbe la prontezza di tagliare dal dito del cadavere di Sauron l'Unico Anello con ciò che rimaneva della spada di suo padre, Narsil.
Sauron fu così sconfitto e fuggì all'Est, garantendo pace alla Terra di Mezzo.[1] Tuttavia, a dispetto delle raccomandazioni del sire elfico Elrond, Isildur non distrusse l'Anello ma se ne appropriò legandolo al proprio casato. Isildur lasciò al nipote Meneldil, figlio di suo fratello, il controllo di Gondor, ed egli ritornò ad Arnor con i suoi tre figli.
Lungo la strada per Gran Burrone, tuttavia, ai Campi Iridati, essi vennero attaccati dagli Orchi e i figli di Isildur furono uccisi. Isildur tentò di fuggire; gettò via le armi e l'armatura e si lanciò nel fiume, infilandosi l'Anello per rendersi invisibile. Ma l'Anello scivolò via dal suo dito e un arciere degli Orchi lo colpì alla gola, uccidendolo. Da quel momento l'Anello fu chiamato il Flagello d'Isildur, e di esso si perse ogni traccia finché non fu ritrovato da Sméagol. Il corpo del Re non fu più ritrovato; solamente 3000 anni dopo Saruman il Bianco ritrovò la stella di Elendil che Isildur portava, e la catenella con cui fissava l'Anello al collo. Solo in tre scamparono al disastro, e Othar, il suo scudiero, portò a Gran Burrone i frammenti di Narsil e l'Anello di Barahir, affidatigli da Isildur quando ormai aveva capito che tutto era perduto.[2]
Isildur fu l'ultimo e il più valoroso re a governare su entrambi i due regni degli Uomini, finché il suo discendente Aragorn - col nome di Re Elessar - non riunì i regni dopo aver affrontato l'ultima minaccia di Sauron. Dei figli di Isildur si salvò infatti il quarto, Valandil, il quale si trovava con sua madre a Gran Burrone nel momento del disastro dei Campi Iridati. Da Valandil discese la stirpe regale di Arnor e, dopo la scissione di questo, quella di Arthedain, Cardolan e Rhudaur.
Anárion
Anárion è un personaggio dell'universo immaginario di Arda creato dallo scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien. Il suo nome deriva apparentemente da Anar, parola Quenya per Sole.
Egli è il secondogenito di Elendil e il fratello di Isildur. Secondo alcuni scritti, suo figlio Meneldil fu l'ultimo uomo nato sull'isola di Númenor prima della Caduta. Insieme a suo padre e a suo fratello, Anárion guidò i Fedeli, la fazione di Númenóreani che si erano opposti al dispotismo del re Ar-Pharazôn e di Sauron.
La fondazione di Arnor e Gondor[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la Caduta, Elendil si stabilì nel nord della Terra di Mezzo vicino al reame elfico del Lindon e fondò il regno di Arnor, mentre i suoi figli approdarono più a sud, dove fondarono il reame di Gondor. Entrambi i regni erano state dapprima semplici colonie Númenóreane: Gondor si espanse dalla città di Pelargir e dal Principato del Belfalas.
Anárion e Isildur si impegnarono nell'espansione di Gondor: cominciarono a costruire le città di Minas Anor e Minas Ithil, e allo stesso tempo fondarono Osgiliath. Quest'ultima venne eretta in onore delle stelle e dello stesso Elendil. Minas Anor e la regione circostante, l'Anórien, ricevettero il nome dal Sole e da Anárion, mentre Minas Ithil e la regione dell'Ithilien, lungo il fiume Anduin, presero il nome dalla Luna e da Isildur.
La guerra con Mordor[modifica | modifica wikitesto]
Gondor fu presto attaccata da Sauron, Isildur venne costretto alla fuga e Minas Ithil fu conquistata. Nella Guerra dell'Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini Anárion svolse un ruolo primario nella difesa di Gondor e del suo popolo e ne divenne il reggente, mentre suo fratello si rifugiò nel nord raggiungendo Elendil e gli Elfi. Nonostante l'intera regione fosse sotto assedio, Anárion riuscì a difendere gli esuli Númenóreani e le popolazioni indigene di Gondor. Il suo esercito non lasciò mai Osgiliath e cacciò le forze di Sauron sulle montagne, ma Anárion capì che non avrebbero liberato Gondor se non con l'arrivo di Elendil.
Quando arrivarono Elendil, Isildur e Gil-galad, essi gli chiesero di lottare al loro fianco contro Mordor. Anárion combatté con possanza nella Battaglia di Dagorlad e nell'Assedio di Barad-dûr, ma rimase ucciso nel 3440 S.E. da una roccia scagliata dalla Torre Oscura. La corona di Minas Anor, l'Elmo di Anárion, si spaccò e non venne successivamente usata da Isildur che utilizzò il proprio come una corona. Molte generazioni più tardi, l'Elmo di Isildur fu sostituito da un elmo elaborato, su cui vi furono incastonate gemme.
Genealogia e titoli
Anárion ebbe quattro figli, il più giovane dei quali, Meneldil, divenne Re di Gondor nel 2 T.E.; niente è scritto dei primi tre, anche se se ne può dedurre che la loro morte sia antecedente a quella del padre.
Non è chiaro se a questo punto Gondor fosse già una nazione indipendente o se Isildur volesse che esso rimanesse soggetto al controllo dell'Alto Re. In ogni caso, Isildur non rinunciò mai esplicitamente ai suoi diritti su Gondor e Meneldil è detto compiaciuto dalla sua partenza. D'altro canto, non vi è traccia di dichiarazioni di Meneldil su questi fatti. Ciò che è sicuro è che al tempo delle dispute tra Arvedui e Eärnil II, tra il 1944 e il 1945 T.E., si affermava già che Gondor fosse indipendente e quindi libero dalle pretese dei discendenti di Isildur.[1]
Il titolo "Alto Re" rimase legato alla discendenza del nord, e seppure Gondor crebbe in potere molto più di Arnor, quest'ultima mantenne una certa supremazia. Il trono di Gondor divenne vacante alla scomparsa di Eärnur nel 2050 T.E..
Le due linee di sangue di Anárion e Isildur vennero riunite quando la Principessa di Gondor Fíriel, discendente di Anárion, sposò il discendente di Isildur Arvedui, Principe e futuro Re di Arthedain. Quest'unione pose le basi alla nascita di Aragorn II, che sarebbe diventato Re dei Regni Riuniti.
mercoledì 7 dicembre 2016
Liberata l'Acropoli di Aleppo
La cittadella di Aleppo è il monumento più conosciuto della città, situato su una collina alta una cinquantina di metri, dotata di una pianta ellittica con 300-400 metri di diametro, è circondata da un fossato profondo 22 metri e largo 30. Il nucleo principale della cittadella attuale è una fortezza arabo-islamica medievale costruita ad uso militare ma in grado di ospitare oltre 10.000 persone durante gli assedi.
In realtà la collina stessa è in gran parte artificiale, formata dai diversi strati degli edifici che si sono costruiti uno sulle rovine dell'altro. I più antichi reperti trovati all'interno della cittadella sono due leoni di basalto che ornavano il tempio ittita di Hadad, del X secolo a.C. ma si ritiene che la collina si sia formata già ai primi insediamenti nella città (3000 a.C.) e che fosse fortificata, dagli Amorrei del regno di Yamkad, nel II millennio a.C.
Di fatto inespugnabile, la fortezza si arrese solo a Hulagu Khan, nipote di Gengis Khan, che la saccheggiò e massacrò la guarnigione. Poi Tamerlano la conquistò con l'inganno.
Durante il dominio macedone (le terre conquistate da Alessandro Magno) fu costruita l'acropoli, ai tempi di Giustiniano fu scavata una grande cisterna sotterranea, detta "prigione di sangue", perché gli arabi la usarono come segreta, nel 945, la residenza del governatore fu trasformata in un palazzo dalla dinastia degli Hamdanidi, nel 1167, Norandino fece costruire la moschea Makam Ibrahim al-Asfal, nel luogo dove la leggenda narra che Abramo mungesse la sua vacca, nel 1214, al-Zahir Ghazi fece costruire la Grande moschea e poi, nel 1230, un complesso di edifici di 40 stanze (Palazzo Ayyubide), ora in rovina e infine, dopo l'ultima devastazione dei Mongoli, del 1401, Jakam fece costruire la sala del trono, lunga 27 metri e larga 24 metri, poi abbellita dai suoi successori..
I governatori ottomani vi stabilirono la loro residenza facendo costruire un hammam e all'interno costruirono una caserma, poi utilizzata anche dall'esercito francese.
La città è stata sede di feroci combattimenti, nel corso della guerra civile combattuta in Siria tra il 2011 e il 2016, che hanno prodotto seri danni.
Il 7 dicembre 2016 l'esercito siriano del presidente Assad ha liberato la città dal controllo dei gruppi terroristi sostenuti dalla Turchia e dall'Arabia Saudita.
Al-Bab, la battaglia delle cinque armate
Cinque eserciti si stanno contendendo il controllo della città siriana di Al-Bab, attualmente sotto il controllo dell'Isis.
Queste cinque armate sono:
1) L'esercito dell'Isis
2) L'esercito della Turchia, che è il più vicino alla città
3) L'esercito dei cosiddetti "ribelli", cioè le organizzazioni terroristiche alleate della Turchia e dell'Arabia Saudita.
4) L'esercito ufficiale della Siria del presidente Assad
5) L'esercito curdo, alleato con Assad dopo l'invasione turca del nord siriano.
Presto questi cinque eserciti si dovranno scontrare in una battaglia che deciderà le sorti della stessa guerra siriana, che si protrae ormai da cinque anni.
I Porti Grigi e i Rifugi Oscuri: il regno elfico di Cirdan il Timoniere da cui si parte per l'Ovest
Il porto elfico del Mithlond o Porti Grigi o Rifugi Oscuri, è una località di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È un porto sul golfo di Lhûn, nel nord-ovest della Terra di Mezzo.
Il porto è diviso fra Harlond (Porto del Sud, in Sindarin) e Forlond (Porto del Nord, sempre in Sindarin) che occupano le rive meridionali e settentrionali (rispettivamente) dell'estuario del fiume Lhûn.
La sua fondazione risale all'inizio della Seconda Era, per mano di alcuni Elfi del Beleriand che decisero di rimanere nella Terra di Mezzo dopo la serie di guerre contro Morgoth, e fu successivamente utilizzato come base di partenza dagli Elfi che desideravano partire dalla Terra di Mezzo alla volta di Valinor. Mithlond faceva parte del regno di Lindon, direttamente governato da Gil-Galad, ultimo re dei Noldor della Terra di Mezzo. Il Mithlond è sempre stato di grande importanza culturale e spirituale per gli Elfi; per lungo tempo rimase l'insediamento elfico più importante ad occidente delle Montagne Nebbiose, prima della fondazione delle colonie nell'Eregion e di Imladris.
Fin dai tempi della sua fondazione, i Porti Grigi hanno avuto come governante Círdan il Carpentiere.
Círdan, soprannominato Il Carpentiere (The Shipwright in lingua originale) o Il Timoniere, è un Elfo Telerin, grande marinaio, carpentiere, signore delle Falas e membro del Bianco Consiglio[2]. Fu il custode del Grande Anello Narya finché non lo affidò a Gandalf, quando questi arrivò dall'Ovest, avendo capito il suo importante ruolo futuro[3].
È uno degli elfi che più si opposero al male e vissero più a lungo nella Terra di Mezzo.
Durante la Prima Era fu Signore delle Falas e degli Elfi che vi dimoravano, i Falathrim, unici in quei tempi a conoscere l'arte della costruzione delle navi che ebbero in dono dai Valar. Ebbe dimora nei porti di Brithombar e di Eglarest; dopo la distruzione dei porti partì in compagnia di Gil-Galad verso l'isola di Balar ove si stabilì a raccogliere perle. Divenne il custode dei Porti Grigi nel Golfo di Lhûn, ricoprendo questo incarico nella Seconda e Terza Era[5].
Quando Sauron forgiò l'Unico Anello per controllare sotto il suo volere tutti gli Anelli del Potere, Galadriel suggerì di nascondere i Tre Anelli degli Elfi. Celebrimbor, che aveva progettato gli Anelli del Potere, seguì il consiglio di Galadriel e affidò Narya e Vilya a Gil-galad nel Lindon. Successivamente, Gil-galad affidò Narya, l'Anello di Fuoco dal colore rosso, proprio a Círdan.[6][nb 1]
Insieme a Gil-galad e Elrond, Círdan fece parte dell'Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini, ricoprendo il ruolo di luogotenente di Gil-galad e affrontando l'esercito di Sauron nella Battaglia di Dagorlad, che segnò la fine della Seconda Era. Infatti, in essa Sauron venne sconfitto, o almeno così si credette, e l'Anello Dominante perduto, grazie all'impresa di Isildur, che lo tagliò dal dito del Nemico. Tuttavia, esso non fu distrutto. Isildur, infatti, si rifiutò di consegnarlo a Elrond e a Círdan che gli stavano accanto. Essi gli consigliarono di gettarlo immediatamente nella lava del Monte Fato, ma Isildur si rifiutò[nb 2][7][8].
All'arrivo di Mithrandir ai Porti Grigi, Círdan, «che vedeva più lontano di chiunque altro sulla Terra di Mezzo»[9], riconobbe in lui il più possente fra gli Istari, nonostante fosse più minuto e apparentemente il più vecchio, e gli donò l'anello Narya con queste parole[3]:
« "Prendi ora questo Anello", disse "perché le tue fatiche e le tue preoccupazioni saranno gravi, ma in tutte esso ti sosterrà e ti difenderà dalla prostrazione. Questo infatti è l'Anello del fuoco e chissà che con esso tu non riesca a riaccendere i cuori al valore di un tempo, in un mondo che va raggelandosi. Quanto a me, peraltro, il mio cuore è con il Mare e io dimorerò presso le rive grigie, a guardia dei Porti, finché l'ultima nave non sarà salpata. Quel giorno io attenderò te." » |
Círdan offrì il suo aiuto ai Dúnedain nelle loro lotte contro Sauron, in particolare nel Regno di Arnor, che era costantemente in guerra contro Angmar. Successivamente entrò a far parte del Bianco Consigliocon l'obbiettivo di fermare e distruggere il redivivo Sauron, nel frattempo insediatosi a Dol Guldur[2]. Non partecipò al Consiglio di Elrond, poiché non poteva lasciare i Porti Grigi, ma inviò l'elfo Galdor come suo rappresentante[10].
Nel capitolo conclusivo de Il Signore degli Anelli appare invecchiato e barbuto, caso strano per un elfo, anche se conserva la propria immortalità. Prepara l'imbarcazione che porterà gli ultimi elfi e i portatori dell'Anello (Bilbo e Frodo) verso Valinor[1].
Due anni e mezzo dopo la caduta di Sauron, Bilbo Baggins e suo nipote Frodo, quali portatori di quell'Unico Anello che ha segnato irrimediabilmente la loro vita[2], partono[3] dai Rifugi Oscuri per raggiungere il Reame Beato, i primi hobbit ammessi in Valinor. Assieme a loro lasciano la Terra di Mezzo, Gandalf, Galadriel e Elrond, portatori dei tre Anelli del Potere elfici.
La partenza avviene il 6 ottobre dell'anno 1421 secondo il calendario della Contea e segna una delle date di inizio della Quarta Era[4].
Nell'Appendice A de Il Signore degli Anelli si accenna alle tradizioni popolari hobbit per cui anche Sam sarebbe partito dai Rifugi il 22 settembre 1482 come ultimo portatore dell'anello.
La partenza avviene il 6 ottobre dell'anno 1421 secondo il calendario della Contea e segna una delle date di inizio della Quarta Era[4].
Nell'Appendice A de Il Signore degli Anelli si accenna alle tradizioni popolari hobbit per cui anche Sam sarebbe partito dai Rifugi il 22 settembre 1482 come ultimo portatore dell'anello.
Adattamenti
Nella trilogia de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson, il ruolo di Círdan è interpretato da Michael Elsworth, il quale non ha mai un ruolo parlato[11][12]. Compare per la prima volta nel prologo de Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, al momento della donazione dei Tre Anelli degli Elfi. La sua seconda e ultima apparizione è nel finale de Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, quando assiste alla partenza di Galadriel, Celeborn, Elrond, Gandalf, Bilbo e Frodo verso Valinor.
Ci sono alcune differenze tra film e romanzo che coinvolgono il personaggio:
- Círdan è presente nel momento in cui Isildur decide di tenere con sé l'Unico, mentre nel film è assente.
- Círdan è il luogotenente di Gil-galad nella Battaglia di Dagorlad, mentre nel film questo ruolo è ricoperto da Elrond (che nel romanzo è invece l'araldo di Gil-galad).
- Círdan è un membro del Bianco Consiglio, ma nella trilogia de Lo Hobbit non ne fa parte.
Note
- ^ «A questo punto, si dice che Gil-galad diede Narya, l'Anello Rosso, a Círdan, Signore dei Porti, ma più avanti si trova una nota a margine da cui risulta che lo tenne per sé finché non partì per la Guerra dell'Ultima Alleanza.» J.R.R. Tolkien, p. 324
- ^ «Isildur, infatti, si rifiutò di consegnarlo a Elrond e a Círdan che gli stavano accanto. Essi gli consigliarono di gettarlo immediatamente nel fuoco dell'Orodruin dove era stato forgiato, affinché potesse essere annientato e il potere di Sauron diminuito per sempre così che lui restasse soltanto un'ombra malvagia nel deserto. Ma Isildur rifiutò dicendo: "Voglio tenerlo come guidrigildo per la morte di mio padre e di mio fratello. Non sono stato forse io a infergere il colpo mortale al Nemico?". E l'Anello, che egli tenne, sembrò a Isildur straordinariamente bello a vedersi tanto da non poter tollerare che andasse distrutto.» J.R.R. Tolkien, p. 352
- ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 355
- ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 359
- ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 363
- ^ J.R.R. Tolkien. Christopher Tolkien (a cura di) The Peoples of Middle-earth. (in inglese) Boston, Houghton Mifflin, 1996. ISBN 0-395-82760-4
- ^ J.R.R. Tolkien, p. 561
- ^ J.R.R. Tolkien, p. 324
- ^ J.R.R. Tolkien, p. 352
- ^ J.R.R. Tolkien, p. 329
- ^ J.R.R. Tolkien, p. 427
- ^ J.R.R. Tolkien, p. 325
- ^ (EN) WHICH CHARACTERS FROM THE LORD OF THE RINGS MOVIES WILL APPEAR IN THE HOBBIT?, in periannath.com, 22 aprile 2009. URL consultato il 30 dicembre 2014.
- ^ (EN) Springsouth Actors Agency, in springsouth.co.nz. URL consultato il 30 dicembre 2014.
Bibliografia
- J.R.R. Tolkien, a cura di Christopher Tolkien, Il Silmarillion, Bompiani, 2009, ISBN 978-88-452-5654-7.
- J.R.R. Tolkien, a cura di Christopher Tolkien, Racconti incompiuti, Bompiani, 2008, ISBN 978-88-452-9131-9.
- J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell'Anello, Bompiani, 2000, ISBN 88-452-3420-7.
- J.R.R. Tolkien, Il ritorno del re, Bompiani, 2000, ISBN 88-486-0372-6.
Iscriviti a:
Post (Atom)