venerdì 9 settembre 2016

Genealogia e discendenza diretta dei re di Francia da Clodoveo a Luigi XIV: tutto l'albero genealogico dai Merovingi ai Borbone

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Luigi XIV di Borbone era un discendente diretto del primo re di Francia, Clodoveo, della dinastia dei Merovingi.
Qui sotto possiamo vedere tutte le generazioni e tutti i passaggi dinastici che legano questi due sovrani e le loro dinastie.
In particolare sono importanti i passaggi da una dinastia all'altra, per parte di madre.
I Carolingi discendono dai Merovingi tramite Berta di Laon, madre di Carlo Magno e nipote del merovingio Teodorico III.
I Capetingi discendono dai Merovingi tramite Beatrice di Vermandois, pronipote di Carlo Magno e bisnonna di Ugo Capeto.
I Borbone discendono dai Capetingi in linea maschile secondogenita tramite Roberto, conte di Clermont, figlio di Luigi IX e marito di Beatrice di Borbone.

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Clodoveo
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Lotario I
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Chilperico I
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Lotario II
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Dagoberto I
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Clodoveo II
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Teodorico III
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Bertrada di Prum
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Cariberto di Laon
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Bertrada di Laon
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Carlo Magno
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Pipino
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Bernardo
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Pipino di Vermandois
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Erberto di Vermandois
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Beatrice di Vermandois
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Ugo il Grande, conte di Parigi
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Ugo Capeto, re di Francia
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Roberto il Pio, re di Francia
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Enrico I
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Filippo I
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Luigi VI
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Luigi VII
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Filippo II
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Luigi VIII
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Luigi IX
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Roberto di Clermont
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Luigi di Borbone
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Giacomo di Borbone, conte di La Marche
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Giovanni di Borbone-La Marche
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Luigi di Borbone, conte di Vendome
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Giovanni di Borbone-Vendome
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Francesco di Borbone-Vendome
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Carlo di Borbone-Vendome
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Antonio di Borbone
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Enrico IV re di Francia
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Luigi XIII re di Freancia
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Luigi XIV il Re Sole


giovedì 8 settembre 2016

Discendenza dei Capetingi dai Carolingi. Albero genealogico.

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I Capetingi discendono dai Carolingi tramite Beatrice di Vermandois, pronipote di Carlo Magno e nonna di Ugo Capeto.

Beatrice di Vermandois (880 circa – dopo il 26 marzo 931) fu, come moglie di Roberto I, contessa di Parigi, marchesa di Neustria, e poi regina dei Franchi occidentali.
Figlia secondogenita del conte di VermandoisErberto I (ca. 850 – 907) (nipote del re d'ItaliaBernardo, a sua volta nipote di Carlo Magno) e della moglie Liutgarda o Berta de Morvois, di cui non si conoscono gli ascendenti[1]. Suo fratello maggiore, Erberto sarebbe divenuto anche suo genero, sposando Adele, la figliastra di Beatrice.
Nell'897 circa, Beatrice fu data in moglie al fratello del re dei Franchi occidentaliOddone[2], il conte di Parigi e Marchese di Neustria contro i BretoniRoberto[3](860[4] oppure 866[5]- 15 giugno 923), figlio maschio secondogenito del Marchese di Neustria contro i Bretoniconte d'Angiò, di Auxerre e di NeversRoberto il Forte, della dinastia dei Robertingi, e della seconda (o terza) moglie, Adelaide d'Alsazia[6], come è indicato nelle Europäische Stammtafeln[7], vol II cap. 10 (non consultate).
Secondo lo storico francese Christian Settipani, questo matrimonio suggellò la pace, dell'897, tra i Robertingi ed i Vermandois[8], partigiani di Carlo il Semplice, dopo che il re Oddone, fratello di Roberto, aveva riconosciuto il carolingio come suo successore.
Dopo la morte di suo cognato, Oddone, avvenuta il 3 gennaio 898[9], i nobili, rispettando il patto dell'anno precedente accettarono come re, Carlo III il Semplice; anche suo marito, Roberto, che mantenne tutti i suoi possedimenti ed i suoi titoli, ne riconobbe la supremazia.
Beatrice divenne regina dei franchi occidentali, dopo che suo marito Roberto, che aveva guidato la rivolta contro il re Carlo III, il 22 giugno 922 era stato acclamato re ed il 30 giugno, secondo il cronista Flodoardo, era stato incoronato re a Reims, dall'arcivescovo diSens, Gualtiero nella chiesa di San Remigio[10].
Roberto, nella battaglia che ne seguì ebbe la meglio[11], e Carlo III dovette fuggire in Lotaringia[11], ma perse la vita[11].
Dopo la morte di Roberto i Neustriani elessero re il genero di Beatrice, Rodolfo, Duca di Borgogna, che fu incoronato a Soissons, il 13 luglio e sua figlia Emma le successe come regina dei Franchi occidentali.
Della morte di Beatrice non si hanno notizie, si sa solamente che al 26 marzo 931, era ancora in vita, citata in un documento del figlio Ugo[12].

Figli

Beatrice a Roberto diede due figli:

Note

Voci correlate


Discendenza dei Carolingi dai Merovingi. Albero genealogico.

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La dinastia carolingia discende dalla dinastia dei Merovingi tramite Bertrada di Prum figlia di Teodorico III e nonna di Bertrada di Laon (detta anche Berta dai lunghi piedi), moglie di Pipino il Breve e madre di Carlo Magno.

 Teodorico III
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    Berta di Prum
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   Cariberto di Laon
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    Berta di Laon
          |
   Carlo Magno

mercoledì 7 settembre 2016

Mappa della battaglia di Aleppo nella guerra civile siriana

Rif Aleppo2.svg

2016 Aleppo campaign (within Northern Syria).svg

Map of Northern Syria during the offensive, with the area shown within the Aleppo City map marked by the box.
Date25 June 2016[16] – present
(2 months, 1 week and 5 days)
LocationAleppoSyria
Result
Ongoing
  • Army captures Castello road, besieging rebel-held areas of Aleppo[17][18][19]
  • Army captures the al-Layramoun,[20] Bani Zeid[21] and Ashrafiyah districts,[22] and advances in the al-Khalidiyah district
  • Rebels capture the Artillery Academy and Ramouseh district, cutting the government's main supply line[23]
  • Rebel counter-offensive opens a new unsecured corridor via the Ramouseh district,[24][25][26] which eventually comes under Army fire-control[27]
  • Army uses an alternative supply route via the Castello Road[28]
  • Army recaptures the Artillery Academy, again besieging rebel-held areas of Aleppo[29]
Belligerents

 Syrian Democratic Forces(27–30 July;[9] 12 August–present[10])
Supported by:
Turkey Turkey[15]
Commanders and leaders
 Fahd Jassem al-Freij[30]
(Minister of Defense)
 Maj. Gen. Suheil Al Hassan[31]
(Tiger Forces chief commander)
 Maj. Gen. Adib Mohammed[32]
(Head of Aleppo security committee, replaced)
 Maj. Gen. Zaid Saleh[32]
(Replacement head of Aleppo security committee)
 Brig. Gen. Deeb Bazi [33][34]
(Airforce Technical Base commander)
 Brig. Gen. Asif Kheir Bek (DOW)[35]
(Artillery School commander)
 Gen. Yasir Muhsin Miya [36]
(Syrian Army commander)
 Gen. Muhammad Ali Sharbo [36]
(Syrian Army commander)
 Suleiman al-Shwakh[37]
(Desert Commandos commander)
 Mudar Makhlouf[7]
(Military Security Shield Forces commander)
 Maj. Abolghassem Zahiri (WIA)[1]
(102nd Imam Hossein Battalion commander)
 Ahmad Gholami [3]
(Iranian paramilitary commander)
 Haj Sameer Ali Awada [38]
(Hezbollah top commander, alleged)
 Ali Muhammad Mustafa Khalil [39]
(Imam Hujja Regiment commander)
Unknown Liwa Fatemiyoun commander [1]

 Zoran Birhat[40]
(YPJ senior commander)
 Sharvan Efrin[40]
(YPG commander)
 Unknown YPG commander [41]
 Maj. Yasser Abd al-Rahim[42]
(official leader of Fatah Halab)
 Ammar Shaaban [43]
(Harakat Nour al-Din al-Zenki top commander)
 Abu ‘Abdo Saroukh [44]
(Harakat Nour al-Din al-Zenki commander)
 Col. Mohammad Bakkar [45]
(Sham Legion top commander)
 Zuheir Harba [46]
(Sham Legion field commander)
 Feisal Balkash [47]
(Sham Legion commander)
 Ahmad Al-Hayek [48]
(Jaysh al-Islam commander)
 Kamal Ahmad [48]
(8th Brigade commander)
Abdel-Rahman Mansour [46]
(Islamic Safwah Movement commander)
 Yusuf Zo'ah  [49]
(Army of Mujahideen general commander)
 Hammoud Al-Barm [50]
(Army of Mujahideen commander)
 Abdullah al-Muhaysini[51]
(Jabhat Fateh cleric and leader)
 Abu Al-Muthanna  [48]
("Inghimassiyeen" commander)
 Abu Faysal Al-Halabi [52]
(Jabhat Fateh top commander)
 Abu Madeen Al-Askri [53]
(Jabhat Fateh top commander)
 Abu Khaled Al-Libi [53]
(Jabhat Fateh top commander)
 Abu Hurirah Mutana’a [53]
(Jabhat Fateh top commander)
 Abu Muhammad Al-Turkestani [54]
(Jabhat Fateh top commander)
 Mohammad Al-Haj Abboud [48]
(Jabhat Fateh field commander)
 Abdel Qader Na’asani  [48]
(Jabhat Fateh commander)
 Mohammad Hassan Al-Khatib [55]
(Jabhat Fateh commander)
 Haytham Al-Darwish [55]
(Jabhat Fateh commander)
 Abu Mohammad Al-Nashimi [56]
(Jabhat Fateh commander)
 Abu Ahmad Al-Souri [56]
(Jabhat Fateh commander)
 Abu Al-Bara’a Al-Hamwi [56]
(Jabhat Fateh commander)
 Abu Mohammad Al-Sari [57]
(Ahrar al-Sham top commander)
 Abu Saleh (WIA)[54]
(Ahrar al-Sham top commander)
 Mustafa Al-Bayyour [58]
(Ahrar al-Sham top commander)
 Hossam Abu Bakr[59]
(Ahrar al-Sham commander)
 Abu Al-Leith [60]
(Ahrar al-Sham commander)
 Khattab Abou Ahmad [61]
(Abu Amara Brigades chief commander)
 Yassin Najjar [62]
(Abu Amara Brigades commander)
 Abu Hamza Al-Shami [48][55]
(5th Brigade commander)
 Saif Allah [63]
(Ahrar al-Sham tank commander)
 Ali Hamam [14]
(Ajnad al-Sham top commander)
 Wa’el Diyab (WIA)[14]
(Ajnad al-Sham commander)
 Abu Leith al-Tunisi [64]
(Ansar al-Islam commander)
Units involved
IRGC-Seal.svg IRGC
  • Isfahan division
    • 102nd Imam Hossein Battalion[1]
  • Alborz division[1]
 Hezbollah units
  • Radwan Forces[68]
  • Syrian Hezbollah groups
    • Imam Mahdi Brigade[69]
    • National Ideological Resistance[39]
    • Imam Hujja Regiment[39]
Strength
 Unknown number of soldiers, 100+ tanks, 400+ BMPs[32]
  • 400 Military Security Shield Forces fighters[7]
 c. 2,000 al-Nujaba fighters[6]
Russia 120+ Naval Infantry advisors, several BMPs[8][74]
8,000–10,000+ fighters[32][75]
  •  2,500+ Jabhat Fateh fighters[32]
Casualties and losses
548 killed, 800+ wounded (31 July–15 August)[76]
140+ killed (31 August–4 September)[77]
898 killed, 1,500+ wounded (31 July–15 August)[76]
114 killed (31 August–4 September)[77]