domenica 31 luglio 2016

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 63. Le indagini di Jessica ad Hollow Beach.



Da uno dei balconi della India's House, Jessica Crimson poteva vedere la spiaggia di Hollow Beach ed il colore del mare, molto simile a quello dei suoi occhi.
Si era tinta i capelli di un biondo molto chiaro, e se li era fatti crescere molto lunghi, in modo da non essere riconoscibile.
Il risultato era stato stupefacente: si sentiva molto più bella e molto più sicura di sé.
E persino quel luogo incominciava a piacerle.
E' un posto piacevole, dopo tutto...
La casa era bella, ma sembrava che non fosse stata mai abitata dai padroni. Come se l'avessero comprata solo per affittarla.
L'arredamento era confortevole, ma essenziale. Comodo, ma senza alcuna concessione al lusso.
Sarei curiosa di vedere com'è l'appartamento di Harry.
Il giovane custode, figlio dei proprietari, le sembrava un personaggio bizzarro. Non era certo il suo tipo d'uomo, però la incuriosiva il fatto che facesse una vita così modesta e ritirata pur essendo figlio di possidenti.
Mi sa che anche lui è "in punizione". Eppure ha l'aria da ragazzo serio. Cos'avrà combinato per ridursi così?
La curiosità era tale che, quando la governante di Jessica, miss Dorothy, uscì per andare a fare provviste, lei decise di mettersi subito a indagare.
So come far parlare gli uomini.
Si presentò alla porta del bilocale a piano terra, vestita e truccata come se stesse per andare a un beach party.
Henry Oakwook comparve con aria vagamente seccata:
<<Tutto bene, Jessica? La casa è di tuo gusto?>>
Lei annuì, ma assunse l'espressione triste e imbronciata che di solito sollecitava l'atteggiamento protettivo dei maschi, anche di quelli più distratti.
<<Sì,  Harry, ma è molto diverso rispetto alle vacanze che faccio normalmente. Questa è una zona troppo silenziosa. E poi... qui non conosco nessuno, non è che puoi darmi qualche consiglio?>>
Henry si accigliò:
<<In che senso?>>
Jessica scosse le spalle:
<<Che ne so? Quale spiaggia è più trendy. Quali sono i posti più più fighi. Insomma, quelle cose lì. Posso entrare?>>
Lui non era particolarmente entusiasta della cosa, ma si diede un certo contegno:
<<Ehm, sì, certo... c'è un po' di disordine>>
In effetti il soggiorno era piuttosto squallido, con libri accatastati alla rinfusa, lampade snodabili e pareti spoglie.
Deve essere uno studente pure lui. Ha la faccia da uno che fa il PhD.



Si sedette su un divano color crema, mantenendo l'espressione triste a cui nessuno poteva resistere.
<<Quanti libri! Che cosa studi?>>
Robert parve imbarazzato:
<<Niente... sono già laureato. Leggo per mio interesse personale>>
Lei dovette sforzarsi per non mostrare il suo disappunto per quell'evidente reticenza.
<<Ah, ecco... ma qui è un bilocale? Non vedo la cucina né la camera da letto, ci sono solo libri e divani...>>
Lui assunse l'espressione severa di chi sta chiaramente invitando l'interlocutore a farsi gli affari suoi, ma si sforzò di essere gentile:
<<La mia vera residenza è in mansarda, qui una volta c'era una specie di garage, che vorrei trasformare in una libreria e in uno studio, ma ancora sono indietro con i lavori>>
Barbara sorrise:
<<Ah, bello, verrà un bellissimo studio. Ma tu abiti qui anche d'inverno?>>
Henry capì che la ragazza voleva fare amicizia, mossa più che altro dalla disperazione per l'isolamento a cui i suoi l'avevano costretta, e questo gli fece tenerezza:
<<No, assolutamente, io abito in un monolocale a Manatthan, nella 59°, poco dopo Central Park. So che anche tu sei di Manatthan...>>
Lei finalmente sorrise, vedendo che Robert dava i primi segni di cedimento:
<<Sì, dell'Upper East Side, vivo con i miei genitori. Mio padre è avvocato e mia madre era una modella. Ho preso da lei la passione per la moda. E i tuoi dove vivono? Non vengono mai qui a Hollow Beach?>>
<<I miei vivono ad Albany. Un posto noiosissimo. Lavorano per l'ufficio del Governatore. Questa casa per loro è solo un investimento, non ci vengono mai. Me ne sono sempre occupato io>>
Ogni risposta di Henry era formulata in modo tale da lasciare in sospeso le informazioni più rilevanti, e questo suscitava curiosità a prescindere dall'interesse effettivo di quelle informazioni.
<<Ma tu che lavoro fai?>>
Henry si incupì nuovamente:
<<Mi arrangio... non ho un lavoro fisso. Per fortuna non devo pagare l'affitto. Insomma, riesco a cavarmela>>
Jessica aveva l'impressione che lui le stesse mentendo, ma evitò di indagare oltre.
<<Tra poco tornerà Dorothy. E' meglio che vada. Ma se non ti dispiace, domani ti chiederei di farmi da guida in questo posto. Io non saprei da che parte iniziare>>
Lui apparve di nuovo leggermente contrariato, ma si mantenne gentile:
<<Ok, d'accordo, a domani!>>
Mentre ritornava nei suoi appartamenti, Jessica si sentiva strana. Era la prima volta che un ragazzo non cadeva ai suoi piedi nel giro di dieci minuti.
Mah, questo tipo non è normale. Nasconde qualcosa. 
A dire il vero, sembra che tutti, qui ad Hollow Beach, nascondano qualcosa.
Jessica decisa a scoprire i segreti di quello strano luogo, dove ognuno pareva saperla molto più lunga di quanto dava ad intendere.
Quando tornò dalla spiaggia, si fermò nuovamente da Henry.
Era intenzionata a raccogliere nuove informazioni.
Se non fa nemmeno un apprezzamento al mio costume, allora è veramente senza speranza.
L'apprezzamento invece era arrivato, seppure in una forma generica, dicendo che i suoi colori si adattavano bene al bianco della sabbia e all'azzurro del mare.
<<Qui l'ambiente è incontaminato, Jessica. Vuoi mettere queste spiagge libere e questo mare limpido rispetto al sovraffollamento di Long Beach?>>
Lei non era del tutto d'accordo:
<<Qui è una noia mortale! I miei mi hanno messo un tetto persino sulla ricarica dell'iPhone! E oltre tutto il Wi-Fi prende male! Mi sento tagliata fuori dalla civiltà, che poi è quello che voleva mio padre>>
Henry inarcò le sopracciglia:
<<Io ho un computer fisso che funziona benissimo. Se proprio sei in crisi d'astinenza puoi usare il mio>>
Lei gli rivolse uno sguardo che pareva quello di un naufrago all'apparire di una nave in lontananza:
<<Grazie! Mi stai salvando la vita! Perché la noia può veramente uccidere!>>
Lui annuì gravemente, come perduto in pensieri profondissimi:
<<Il taedium vitae...>>
Jessica sgranò gli occhi:
<<Cosa?>>
<<E' un'espressione latina, vuol dire, la noia della vita, è un concetto poetico e filosofico>>
Lei gli rivolse uno sguardo stupefatto, come se avesse davanti un extraterrestre, un marziano.
<<Latino? Poesia? Filosofia? Allora è questo il tuo problema!>>
Henry sostenne lo sguardo con severità:
<<Quale problema?>>
Lei cercò di usare parole non offensive, ma fallì:
<<Hai studiato troppo... e tra l'altro anche cose che non danno lavoro, ma con me puoi parlare liberamente, non devi vergognarti>>
Lui si fermò di colpo:
<<Io non mi vergogno affatto! E' il mondo che dovrebbe vergognarsi per non dare alcuna importanza alla cultura!>>
Jessica capì di aver fatto arrabbiare l'unica persona che avrebbe potuto alleviare la sua noia, per cui decise di battere subito in ritirata:
<<Scusa, non volevo offenderti. E' che mi era parso che tu non volessi parlare né dei tuoi studi, né del tuo lavoro e volevo capire il motivo... mi dispiace, mi perdoni?>>
E gli scoccò il famoso sguardo da cerbiatta.
Lui si rasserenò:
<<Non è niente, lo so che non volevi offendermi. Non parlo di me soltanto perché trovo che l'argomento sia privo di interesse. Ma capisco che qui, in mancanza d'altro, persino i miei studi potrebbero incuriosire. Ma non c'è niente di particolare, nessun mistero!>>
Ma dal tono in cui lo disse si capiva che era l'esatto contrario.
Forse anche lui è sul libro paga dei Burke-Roche. Potrebbe essere persino un Iniziato!
Era una diagnosi possibile, ma forse troppo affrettata.
In ogni caso, lui cambiò subito discorso:
<<Ecco, laggiù vedi la pineta. Qualcuno troppo ottimista ci ha piantato anche delle palme, che però si seccano regolarmente ogni inverno. I pini invece resistono, sono robusti. E soprattutto proteggono le case dalle mareggiate>>
Lei gli fu grata per aver cambiato discorso:
<<Devo dire che sto gradualmente rivalutando questo posto. Perché non passeggiamo sulla riva del lago interno?>>
<<Non è prudente. Ci sono zone malsicure. Sabbie mobili>>
Aveva pronunciato la frase in modo vagamente ironico, il che fece irritare Jessica ulteriormente.
<<Harry, sei peggio di Dorothy! Non è che per caso sei una guardia del corpo mandata da mio padre?>>
Lui rise, per la prima volta da quando lo conosceva.
<<Ah ah! Magari! Avrei sicuramente un ottimo stipendio!>>
Parlava, ma non la guardava.
Decise di provocarlo:
<<Ma tu non ti senti solo? Insomma, io non so come fai a rimanere tutta l'estate qua. Non hai degli amici? Una donna?>>
Lui sorrise:
<<I libri sono i miei amici, e la natura è la mia ragazza>>
Jessica sorrise:
<<Ah sì? Allora spiegami una cosa: come si fa a fare sesso con la "natura"?>>
Hnery rise di nuovo:
<<Con un po' di fantasia si riesce a fare tutto. Ora però è il mio turno a fare domande>>
Lei si allarmò, ma la domanda era del tutto banale:
<<Che dieta segui per essere così magra?>>
Jessica sapeva con i tipi come lui l'ironia era l'arma migliore:
<<Niente di particolare, evito di passare le giornate sdraiata sul divano a leggere libri di filosofia>>
Hnery sorrise:
<<Non ne dubito>>
E con quelle tre parole l'aveva di nuovo gelata.
Jessica era infuriata.
Scoprirò il tuo punto debole e ti toglierò quel sorrisino saccente dalla faccia!
Lui continuava a guardare l'orizzonte, ma pareva consapevole di aver detto una cattiveria.
Alla fine la guardò con un'espressione dolce:
<<Sei molto bella. Te l'avranno già detto un milione di volte, ma volevo dirtelo anch'io>>
Era un'offerta di pace e Jessica si affrettò ad accettarla.
<<Grazie>>
Ma c'era un elemento in sospeso, che inevitabilmente venne fuori:
<<Assomigli alla nipote di una delle signore più ricche di questa zona, lady Glynis Burke-Roche>>
Jessica fu percorsa da un brivido:
<<La regina delle cronache mondane e dei salotti! Sua nipote è molto più bella di me. L'ho vista qualche volta a New York, ma non la conosco. Non sono certo ricca come lei. Quella gente non si mescola mai con i comuni mortali>>
Henry la osservava con attenzione:
<<Non è per snobismo. E' che hanno molte disgrazie. Lady Glynis ha perso il marito, il figlio e la nuora in un incidente stradale di cui non sono mai state chiarite le circostanze. Poi aveva un'altra nipote, una certa Virginia, che partì per l'Europa anni fa, andava in Italia a studiare il latino e la filologia classica, ma non ha fatto più ritorno>>
Jessica si chiese fino a che punto il suo interlocutore fosse a conoscenza della verità:
<<E che fine ha fatto?>>
Lui sospirò:
<<E' morta anche lei. Dicono che si sia trattato di meningite, ma i Burke-Roche non hanno mai voluto parlare. Del resto ogni famiglia, ad Hollow Beach, cerca di essere riservata il più possibile. Non vogliamo che si sparga una cattiva nomea riguardo a questo luogo o ai suoi abitanti>>
Lei annuì:
<<Lo terrò presente>>

Mappa degli attentati terroristici di matrice islamica in Europa e in Turchia negli ultimi due anni



E' indicata la localizzazione e il numero dei morti.

Mappa dell'Isis nel luglio 2016

Syrian, Iraqi, and Lebanese insurgencies.png

Map of the Syrian Civil War, the Iraq Civil War (2014–present), and the Lebanese insurgency. For previous revisions of the battle map (not including Lebanon) before June 2015, seeFile:Syria and Iraq 2014-onward War map.png. After updating this map, please also update the date(s) at w:Module:Iraq Syria map date, used to denote the date in articles.    Controlled by theSyrian opposition    Controlled by the Syrian government    Controlled by the Iraqi government    Controlled by the Lebanese Government    Controlled by Hezbollah    Controlled by the Islamic State of Iraq and the Levant (ISIL, ISIS, IS, Daesh)    Controlled by al-Nusra    Controlled by Syrian Kurdistan    Controlled by Iraqi Kurdistan    Disputed territory

sabato 30 luglio 2016

Il Trono del Toro. Capitolo 22. Gli scandali di Fedra e Ippolito ed Erope e Tieste.



La sala del trono del palazzo di Cnosso non era mai stata così piena come quel giorno.
Per festeggiare il ritorno del principe Althamenes tutti i parenti della dinastia e i sovrani alleati erano stati invitati con i massimi onori.

Il vecchio re Catreus sedeva sul Trono del Toro, affiancato come sempre dalle due regine Indis e Pasifae, dall'Enuco Capo Edelmas e dal Primo Consigliere Amasis.
Catreus appariva decrepito: i vizi di tutta una vita gli erano scritti sul volto cadente. Il colore giallognolo della pelle era dovuto all’abuso di vino. Le occhiaie alle notti insonni, alle orge sfrenate che negli anni si erano fatte sempre più stravaganti per mantenere viva la sua declinante virilità. I poveri vecchi Edelmas e Gabaal si erano dovuti sforzare oltre ogni limite per trovare giovani che riuscissero a soddisfare i gusti sempre più difficili e perversi del re.
Catreus sentiva che la sua vita stava giungendo alla sera, e solo per questo aveva permesso il ritorno del figlio che secondo tutti gli indovini lo avrebbe sicuramente ucciso. Sentiva freddo, e si avvolse il manto reale intorno al corpo, come in una vestizione funebre.
«Amasis!» chiamò e il Primo Consigliere si chinò verso di lui «Amasis… voglio che tu sappia che per me tu resti il solo e l’unico…»



«Sire, io…»

«No, lasciami finire… oggi ritorna qui un figlio che per me è un estraneo. Tu sei per me più di un figlio… nella mia vita dissoluta tu sei stata l’unica luce… la mia stella del mattino e della sera…» la sua voce si incrinò ed egli ricadde sfinito sullo schienale del Trono del Toro.

Le presentazioni degli invitati stavano per avere inizio. C’erano volute settimane per stabilire con la massima scrupolosità l’ordine di chiamata, per rispettare tutte le gerarchie e i gradi di parentela e alleanza.
Edelmas aprì il rotolo del papiro, si schiarì la voce e chiamò: «Sua Maestà il Grande Re degli Achei Atreo, sovrano di Micene, con la regina Erope e le loro altezze i principi loro figli Agamennone e Menelao»

La famiglia reale degli Achei si avvicinò.

Il Re Atreo era tremendamente invecchiato: i capelli e la barba erano grigi, il viso solcato di rughe e di cicatrici, gli occhi erano cupi e infossati.


Non sono state solo le guerre a ridurlo così pensò Indis, chiedendosi se erano fondate le dicerie secondo cui sua figlia Erope era stata una moglie difficile e infedele.
Ora è qui davanti a me, lo scoprirò di persona
Guardò Erope e vide subito negli occhi di lei un’arroganza ostentata, nella piega ironica del suo sorriso un’impudenza evidente, nell’eccessiva pesantezza del suo trucco, come nell’esagerato sfarzo del suo abbigliamento e della sua acconciatura una civetteria divenuta abitudine e regola di vita.
Dei immortali! Allora le voci erano vere! Erope ha imboccato la strada proibita alle donne achee
La bocca di Indis divenne una piega sottile e triste.
Mentre Atreo porgeva i suoi omaggi al re, Erope avanzò verso Indis, la quale affrontò lo sguardo insolente della figlia: «Bentornata, figlia mia»
«Nei contesti formali mi si saluta come Grande Regina degli Achei» fu la fredda replica di Erope.
«Sono tua madre!»
«Tu sei la regina Indis, che diciotto anni fa mi mandò tra i barbari senza farsi troppi problemi»
«Fu un ordine di Pasifae! E solo gli Dei sanno quanto mi sono opposta» sussurrò Indis
Erope rise maliziosamente: 
«Non hai alcuna credibilità come madre affettuosa»
Indis la affrontò: 
«Mi sono giunte delle voci allarmanti sul tuo comportamento! Prega gli Dei che tuo marito non ti scopra mai in flagrante!»


«Gli Dei non esistono! E tu sei solo una vecchia patetica...» queste parole uscirono dalla bocca di Erope senza che il finto sorriso si scomponesse.
Indis impiegò alcuni istanti a riprendersi.
Nel frattempo Atreo le aveva rivolto un inchino: 
«Reali di Creta, vi presento i miei figli: Agamennone, che mi succederà come Grande Re e sovrano di Micene e Menelao, che sposerà Elena di Sparta e ne diverrà re»
Erano entrambi alti, slanciati: Agamennone aveva occhi e capelli castani, Menelao assomigliava di più al padre, ed era biondo con gli occhi azzurri, ma entrambi avevano acquisito la grazia dei lineamenti di Erope.
«Agamennone ha già sposato Clitennestra, la sorella minore di Elena. Entrambe le fanciulle sono al seguito di Tindaro e Leda, i reali di Sparta» disse Atreo.

«Veramente io avrei preferito che Agamennone sposasse Pelopia, la figlia di Tieste, per consolidare il nostro potere sull’Argolide» commentò Erope ad alta voce, mettendo tutti in imbarazzo.
L’arroganza con cui prende partito pubblicamente  non depone certo a favore della sua intelligenza pensò Indis e, trattenendo a stento le lacrime, dovette ammettere a se stessa di averla perduta.
I miei nipoti però sono ancora in tempo per salvarsi. Che gli Dei concedano loro delle spose più degne della loro madre.
Il gruppo reale prese congedo.
Indis si voltò verso Pasifae e ne notò il sorriso beffardo.
Ora vedremo se la tua Fedra è stata una moglie migliore!

Il gran cerimoniere annunciò:
 «Teseo, Re di Atene, sua moglie la regina Fedra e il principe Ippolito»


Anche  nei confronti di Teseo il tempo non era stato clemente: il re di Atene era canuto, molto dimagrito, quasi rinsecchitto. Il suo volto aveva un’espressione severa.
Pasifae guardò immediatamente sua figlia Fedra e suo nipote, il figlio di Arianna.
Ippolito era un bel giovane, ma i suoi occhi erano tristi, come velati da una nebbia di malinconia.


Fedra lo teneva a braccetto e quasi si appoggiava a lui.
Ma che fa quella sciocca? fu il primo pensiero di Pasifae.

«Madre!» salutò Fedra con un gridolino vezzoso «hai visto com’è bello il mio Ippolito?»

Pasifae la fissò con occhi gelidi.


Ma cosa significa questa buffonata?

«Fedra, dovresti dare il braccio a tuo marito» la rimproverò.

«Madre, ma che dici, non è meglio essere a fianco di questo adorabile…»
Pasifae la prese con forza per un braccio: 
«Ma che cosa ti salta in mente? Ippolito è figlio di tua sorella! Stai dando uno spettacolo indegno!»
Fedra pareva non udire nemmeno: 
«Madre, perché mi stai strattonando, non vuoi conoscere tuo nipote, guardalo…»
Pasifae la spintonò verso Teseo: Dio Sole aiutami! Mia figlia è impazzita!, poi guardò Ippolito e gli lesse negli occhi quello che mai avrebbe voluto vedere: in quello sguardo triste e disorientato c’era scritto a lettere scarlatte l’abominio commesso da Fedra, il peccato indicibile.
Per la prima volta nella sua vita Pasifae si sentì impotente di fronte al destino.
«Ippolito… nipote mio» disse piano con voce imbarazzata «assomigli tanto a tua madre, la mia povera Arianna. Speravo che Fedra sarebbe potuta essere come una madre, per te, ma forse...»
Non riuscì ad aggiungere altro.
Lui chinò il viso imbronciato per nascondere una lacrima.
Pasifae non osava neppure toccarlo, come se temesse di contaminarsi.

Poi prese da parte sua figlia.
«Fedra! Come hai osato!» le disse nell’orecchio.
 Fedra si mostrò molto stupita e rispose: «Ma se Ippolito non è mio figlio… dov’è lo scandalo?»
Pasifae non replicò neppure: non era il caso.
Dov’è lo scandalo? E’ il figlio di Arianna, maledizione! Sangue del suo sangue!
Ed il figlio di suo marito!
Incontrò lo sguardo cupo di Teseo, lo fissò con un misto di pietà e disperazione.
Il re di Atene annuì, come a confermarle l’indicibile.
E ha dovuto far finta di niente per evitare che lo scandalo scoppiasse
Ma non poteva durare all’infinito. La tragedia era dietro l’angolo, Pasifae se lo sentiva nella pelle: Arianna… ovunque sia migrato il tuo spirito, proteggi tuo figlio!
Indis aveva osservato tutta la scena, ma non aveva capito molto, se non che Fedra era diventata ancora più stupida di quanto fosse da ragazza.
Quando però vide lo sguardo terreo di Pasifae, si rese conto che anche sua figlia doveva aver commesso qualcosa di molto grave.
E così siamo pari pensò fissando Pasifae, che per la prima volta in vita sua non riuscì a reggere lo sguardo e si voltò, con una mano sugli occhi.
Dunque anche la donna di ghiaccio può sciogliersi in lacrime! Ma non mi è concesso di godere della sua sventura, ora che anche mia figlia mi ha disonorata
Così pensò Indis, mentre seguiva il congedo del Re di Atene da quello di Creta.
Poi si appoggiò ad Amasis e gli chiese: «Hai visto?»
«Purtroppo sì» rispose lui.
Indis sospirò: 
«E pensare che credevo che i barbari fossero gli Achei e invece ora Atreo e Teseo hanno tutti i motivi per maledirci» Istintivamente toccò una statuetta d’avorio della Dea Madre, che teneva in tasca: «Minosse aveva maledetto Pelope ed Egeo per aver ucciso il suo amato primogenito, Adregin. Ora la maledizione agisce sui loro figli, che ce la stanno scagliando addosso. Gli oracoli l’avevano previsto, come hanno previsto la fine della dinastia. Proprio ora che torna mio figlio Althamenes!»




Narrativa e narrazione transmediale e crossmediale



Narrazione transmediale (inglese Transmedia storytellingtransmedia narrativemultiplatform storytelling) come la definisce Henry Jenkins nel suo testo del 2006 Cultura convergente, è una forma narrativa che, muovendosi attraverso diversi tipi di media, contribuisce ad ogni passaggio con nuove e distinte informazioni all'esperienza dell'utente. Usando diverse piattaforme mediali, contribuisce a perfezionare ed integrare l'esperienza dell'utente. Ogni medium, veicolando nuove e distinte informazioni, contribuisce allo sviluppo della storia e alla comprensione del mondo narrato. Usando diversi format e media, si contribuisce a creare dei "punti di entrata" attraverso i quali l'utente può immergersi completamente nella narrazione. In questo modo l'utente è chiamato a ricostruire il significato complessivo di un'opera integrando vari media.
Jenkins propone due fattori prominenti che guidano la crescita della comunicazione transmediale: il primo è la proliferazione dei nuovi media come i video games, internet e le piattaforme mobili con le loro applicazioni. Il secondo è l'incentivo economico per i creatori di media, condividendo gli assets, possono abbassare i costi di produzione. La narrazione transmediale spesso usa il principio della ipersocialità attraverso pratiche di creazione delle storie anche da parte di persone che non hanno direttamente a che fare con la produzione principale.

Crossmedialità vs Transmedialità

Molto spesso i due termini transmedialità e crossmedialità vengono utilizzati come sinonimi; fra i due esiste invece una differenza sostanziale in riferimento alla relazione fra storia e piattaforma.
Il termine transmedia indica forme narrative che cambiano in relazione ai diversi mezzi di comunicazione che le distribuiscono. La narrazione transmediale crea un universo unico, raccontato su vari media (televisione, Internet, radio, editoria, arte urbana, ecc) che forniscono, grazie al loro specifico uso e la loro capacità tecnologica, una prospettiva aggiuntiva al prodotto transmediale.
I diversi elementi che compongono questo universo possono essere esplorati e compresi indipendentemente l'uno dall'altro: sono molteplici punti di entrata nella storia. Questa nuova forma di narrazione permette di raggiungere un pubblico appartenente a luoghi diversi: lo spettatore può scoprire la storia, per esempio sul sito web della casa di produzione, conoscere le ultime novità tramite attraverso smartphone e vedere la serie ogni settimana in televisione. Attraverso l'uso di media interattivi e le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, questa ricerca arricchisce un'esperienza di intrattenimento più partecipativa e un impegno più profondo da parte del pubblico.
Paul Zazzera, CEO di Time Inc. usò per la prima volta nel 1996 la definizione cross-media, in seguito alla diffusione mondiale del videogioco Pokémon di Nintendo (1996), all'invenzione di Big Brother (presentato come format cross-mediale nel 1997) e al film The Blair Witch Project (nel 1999) e alla nascita di Second Life (nel 2003).

Usi educativi

La narrazione transmediale può divenire anche uno strumento pedagogico adatto a molteplici contesti educativi.Il livello di coinvolgimento offerto dalla narrazione transmediale può dimostrarsi particolarmente utile per educare quelle nuove generazioni - come ad esempio la Generazione Y - che appagano quotidianamente la propria curiosità facendo interagire più media.
L'uso della narrazione transmediale come strumento educativo, facendo ad esempio interagire gli studenti fra loro attraverso piattaforme come TwitterFacebookInstagram o Tumblr, permette ai ragazzi di avere, in primis, una partecipazione attiva, di sviluppare una pluralità di punti di vista, di accedere a esperienze e risorse per creare un'intelligenza collettiva che sia coinvolgente, immersiva e capace di catturare l'attenzione degli studenti stessi. All'educatore, invece, la narrazione transmediale offre la possibilità di condurre gli studenti a pensare in modo critico, ad approfondire il materiale di studio ed acquisire così nuove conoscenze, offrendo un quadro educativo che supporti un apprendimento incentrato sullo studente. La narrazione transmediale, inoltre, aumenta le capacità interpretative del singolo, allenandolo ad una costruzione personalizzata del significato.
La narrazione transmediale è anche usata da aziende come Microsoft e Kimberly-Clark per formare manager e dipendenti. Gronstedt e Ramos sostengono: “Alla base di ogni corso di formazione c'è una buona storia che aspetta soltanto di essere raccontata. Continuamente, tali storie vengono narrate attraverso diversi schermi e dispositivi, in modo da raggiungere gli utenti in modo più ampio e collaborare con loro in modo più approfondito”.

Esempi di narrazioni transmediali

La lista degli esempi è organizzata secondo il criterio del medium dove è stata sviluppata maggiormente la trama. Per ciascun esempio sono elencate le piattaforme che contribuiscono alla narrazione complessiva.

Cinema

  • Guerre Stellari (1977-2016): saga cinematografica, romanzi, fumetti, giochi di ruolo.
  • Matrix (1999-2003): film, cortometraggi, videogiochi, fumetti.
  • Tron: Legacy (2010-2011): serie animata, videogiochi, giochi di società.
  • Prometheus (2012): campagne di marketing.
  • Pink Floyd The Wall (1982): album musicale, spettacoli e concerti.

Serie Tv

  • Lost (2004-2010): Alternate Reality Game, sito web.
  • Plus belle la vie (in onda dal 2004): Alternative Reality Game.
  • Dexter (2006-2013)
  • Fais pas ci, fais pas ça (in onda dal 2007): web-serie.
  • True Blood (2008-2014): bevanda True Blood, campagne di marketing.
  • Hero Corp (in onda dal 2008): web-serie, fumetti.
  • Real Humans (in onda dal 2012)
  • Frammenti (2009): è stato il primo esperimento di Alternate reality game realizzato e trasmesso in Italia a partire da una serie tv.
  • Glee (2009-2015)

Libri, romanzi, fumetti

  • Millennium: Uomini che odiano le donne (2005): campagna di marketing pubblicata su ARG.net [1]
  • The Walking Dead (in onda dal 2003): serie televisiva.
  • Dune: film, videogiochi.
  • L'Orda del Vento (2004): fumetti, videogiochi e serie animate.
  • Manituana: esperimento letterario intorno al quale si è sviluppato una serie di racconti (alcuni dei quali generati dagli utenti), eventi e spettacoli teatrali-multimediali.

Alternate Reality Game

  • The Beast (A. I. Intelligenza artificiale) (2001)
  • In Memoriam (2003) [2]
  • I love Bees (Halo 2) (2004)
  • The Art of the Heist (2005)
  • The Truth About Marika (2007)
  • Why So Serious? (Il Cavaliere Oscuro) (2008)
  • Conspiracy for Good (2010) [3]
  • Detective Avenue (2011) [4]
  • Alt Minds (2012) [5]

Videogiochi

MMORPG

  • Dofus (2004): fumetti, serie animata, sito web.
  • Wakfu (2009): serie animata, film, sito web.
  • Defiance (2013): serie televisiva.