venerdì 6 maggio 2016

Gli Iniziati di Estgot. Capitolo 46. La via che porta a Gothian




<<E' vero che tra i mostri dell'esercito di Gothian ci sono anche dei draghi?>> chiese Greta Van Garret.

<<Sì, ne ho avuto conferma dagli stessi reali degli Alfar>> rispose Waldemar <<Ma questi sono draghi particolari: non sputano fuoco, bensì ghiaccio. Ma il ghiaccio, al di sotto di certe temperature, può ustionare come il fuoco>>

Greta annuì:
<<C'è un legame tra i Vampiri e i Draghi del Ghiaccio. Non è un caso se la famiglia Dracu deriva il suo cognome dall'Ordine del Drago. Sulla Terra ne è rimasta solo la leggenda, ma qui... qui è diverso. E se decidessero di scagliarceli contro proprio adesso?>>

Waldemar scosse il capo:
<<Per il momento i Conti di Gothian sono costretti a tenere i loro mostri al guinzaglio, per il giuramento di rispettare il Patto concluso tra i Signori degli Elementi.
Se colpissero adesso, apertamente, Atar e Belenos si sentirebbero svincolati dal giuramento e interverrebbero a loro volta e a quel punto sarebbe la catastrofe per tutti, e nessuno la vuole>>

A Greta venne in mente in paragone:
<<E' un po' come con le bombe nucleari: sono state il vero deterrente ad una guerra aperta tra le superpotenze>>

Waldemar si illuminò:
<<Esatto! Anche qui c'è stata una "guerra fredda", che ora è diventata una guerra "asimmetrica"
I Vampiri di Gothian, giocano d'astuzia: penetrano nel Regno degli Alfar singolarmente e in modo sparpagliato, senza dare nell'occhio. L'ho visto nelle mie premonizioni...>>

Greta lo fissò:
<<Ma anche questa "guerra asimmetrica" è una violazione del Patto!>>

Waldemar fissò un punto indecifrato all'orizzonte:
<<Sì, ma è troppo poco perché Atar e Belenos si scomodino: hanno milioni di mondi a cui pensare. E' un po' come l'Onu con l'Isis: i terroristi colpiscono, ma le Nazioni Unite non muovono un dito contro il Califfato. Ognuno si deve arrangiare. Ogni nazione decide come comportarsi. I vampiri di Gothian usano le stesse tecniche degli jihadisti islamici: infiltrarsi nel mondo civilizzato e colpirne il ventre molle, mentre noi accogliamo chiunque a braccia aperte>>

Greta sorrise:
<<Con queste idee ti sei inimicato tutti e i burocrati di Bruxelles ti hanno esiliato ad Estgoth>>

Waldemar sorrise a sua volta:
<<I miei nemici politici pensavano di avermi messo fuori gioco, e invece hanno favorito la mia ascesa al potere. Sulla Terra ho ancora molti avversari, ma qui, su Alfheim, le cose andranno diversamente: qui i confini significano ancora qualcosa, le frontiere non sono lì per bellezza, e noi useremo la potenza della tecnologia umana contro le mostruosità di Gothian.>>



<<Allora fai proprio sul serio!>>

<<Diciamo che mi hanno costretto, se mi consenti la brutalità della frase, a tirar fuori le palle>>

Greta rise:
<<Hai perso il tuo aplomb inglese? Il tuo famoso understatement? Quando siamo arrivati qui dichiarasti di essere un uomo di pace>>

Waldemar la fissò con determinazione:
<<Qui si pone una questione di legittima difesa>>

Greta valutò le ampie prospettive spalancate dalle due parole magiche "legittima difesa":
<<Un tempo Vlad Dracu era stato un paladino della legittima difesa dell'Europa contro l'invasione dell'Impero Ottomano. Ora si comporta peggio di loro>>

<<Vlad non agì soltanto per difendere l'Europa. Se fosse stato così, non si sarebbe messo a impalare vivi decine di migliaia di uomini già sconfitti in battaglia.
Agì per rancore personale contro il Sultano che lo aveva tenuto prigioniero per tanti anni a Istanbul, umiliandolo>>

Greta annuì:
<<Tutta l'infanzia trascorsa alla corte del Sultano, come ostaggio. Alla fine è cresciuto come uno di loro, come uno degli Ottomani...>>

<<Come la parte peggiore di loro>> puntualizzò Waldemar <<perché vedi, in condizioni di guerra o di prigionia o di umiliazione noi diventiamo come la parte peggiore di quelli a cui ci opponiamo. Nessuno è esente da questo rischio. Nemmeno io>>

<<Cosa stai cercando di dirmi, Waldemar?>>

<<A volte mi sembra che sia sempre stato Vlad a tenere le fila della mia vita, anche prima che conoscessi Virginia. C'era sempre qualcosa che andava storto, qualcosa che mi costringeva a ripiegare. Ora so. Mi ha sempre tenuto d'occhio. Lui agisce nell'ombra, ma io incomincio a percepirlo. Non ha l'aspetto del Vampiro, sembra più un gentiluomo d'altri tempi>>

Greta, apprezzò quella confidenza:
<<Non lasciarti ingannare. Ogni Vampiro può assumere l'aspetto che vuole, almeno temporaneamente. ma il suo vero volto è un altro, orribile. Lo riconoscerei tra mille
E' tutta la vita che attendo la resa dei conti con lui e la sua famiglia>>





<<Tu conoscevi Virginia. E anche Joelle Burke-Roche>>

<<Sì, ho perso le tracce di Virginia, ma sono certa che sia ancora viva. I vampiri psichici come lei non si danno mai per vinti. Riescono a sparire per molto tempo e poi ricompaiono, rigenerati, quando meno te lo aspetti>>

<<Lei e le sue sorelle resteranno per me sempre un mistero...>>

<<Sarà ora che tu apra gli occhi, Waldemar, e anche le orecchie! 
Le sorelle Burke-Roche dovevano essere la punta di diamante del Programma genetico, ma qualcosa è andato storto e il Consiglio non è mai stato in grado di controllare le loro azioni. 
E Vlad ne ha approfittato. 
Se anche una sola delle gemelle dovesse schierarsi dalla parte di Gothian, potrebbe causarci danni enormi, perché su di loro i tuoi poteri di premonizione, telepatia e telecinesi non funzionano>>

<<Dovrei temere quattro ragazze più di un esercito di vampiri e draghi e altre mostruosità?>>

<<Io ho conosciuto Joelle e ti posso garantire che se lei si mette in testa una cosa la ottiene.
E tu sei il principale ostacolo che si frappone tra lei e ogni altro suo obiettivo. Non avrà pace fintanto che non ti avrà tolto di mezzo>>

Waldemar percepiva la verità di quelle parole:
<<Se i tuoi sospetti sono fondati, e incomincio a credere che lo siano, allora io, in qualità di Grande Maestro dell'Ordine degli Iniziati, ti conferisco l'incarico di neutralizzare, con ogni mezzo dovesse rendersi necessario, ogni minaccia che da parte di Joelle Burke-Roche possa provenire nei confronti della mia persona>>

<<Licenza di uccidere?>>

<<Solo come extrema ratio, in caso di legittima difesa tua e mia, sono stato chiaro, Greta?>>

<<Chiaro come il sole>> rispose lei, e nei suoi occhi brillò la stessa determinazione di una tigre che ha già deciso la sorte della sua preda.

giovedì 5 maggio 2016

Il freddo della stanza (poesia)



II freddo della stanza che raggela
e il luogo dove tu posasti lieta
ora deserto... e nel silenzio solo
si sente la loquela aspra dei bidelli
oltre la biblioteca, poi più nessuno.
E sento che è reale solo la tua assenza
tutto il resto è morto, finto,
vano, e come queste scale
tutto scende, precipita, si schianta...


di R.Q.
(scritta quando ho capito di avere perduto persino il diritto di chiederle scusa)

Giardini e parchi