Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 13 marzo 2016
Chi combatte in Siria secondo gli americani
Una vignetta che spiega più di mille articoli sulle contraddizioni della politica estera statunitense.
sabato 12 marzo 2016
Gli Ordini Cavallereschi
Gli ordini cavallereschi sono ordini di merito e distinzione creati dai sovrani europei dopo la fine delle Crociate, occasione in cui erano stati fondati gli Ordini religiosi cavallereschi.
La memoria di questi ordini militari crociati è stata poi idealizzata e romanticizzata, creando la concezione tardo-medievale della cavalleria, riflessa anche nei romanzi delciclo arturiano. Dopo il Rinascimento vennero creati nuovi ordini cavallereschi.
Dal secolo XI si assistette, anche per effetto della generale ricostituzione della società europea, ad un ingentilimento dei costumi dei cadetti, che si professavano protettori dei deboli, delle vedove e degli orfani, devoti ad una domina (da cui il nostro donna) alla quale prestavano giuramento di fedeltà e in nome della quale compivano le proprie gesta In generale il codice cavalleresco, cosa che poi ha contraddistinto il concetto di "cavaliere" nell'immaginario collettivo, ruotava intorno ad alcuni valori e norme di comportamento, come la virtù, la difesa dei deboli e dei bisognosi, la verità, la lotta contro coloro che venivano giudicati malvagi e gli oppressori, l'onore, ilcoraggio, la lealtà, la fedeltà, la clemenza e il rispetto verso le donne
Il momento magico dei cavalieri medioevali fu l'avventura delle Crociate, specie la prima, trascorso il quale iniziò la loro crisi lentamente per continuare, poi, sempre più rapidamente, crisi che culminerà nella battaglia degli Speroni d'Oro a Courtrai, 1302. In questa battaglia, simbolicamente ritenuta la fine dei cavalieri medioevali, come funzione militare definitiva, le truppe formate da mercanti ed artigiani delle Fiandre massacrarono i cavalieri francesi facendo mucchi dei loro speroni dorati. L'introduzione delle armi da fuoco dette poi il colpo di grazia alla cavalleria che vide sempre più le proprie cariche fermate da piogge di proiettili di archibugio o dai tiri dei cannoni.
Fu il tramonto della cavalleria come arma anche se le sopravvisse, sempre più mitizzata, quell'etica che era stata alla base della fraternitas, cui una stessa mentalità ed aspirazione di vita aveva legato i cavalieri.
Questa specie di «internazionale cavalleresca», che si era costituita tra l'XI ed il XIII secolo, perse davanti alle nuove fanterie comunali la propria funzione militare lasciando, tuttavia, un'eredità di valori e di miti che sarebbero durati nei secoli successivi.
Era lo spirito cavalleresco con la sua carica di leggenda che sopravviveva rappresentando valori che i posteri avrebbero esaltato, per non dire creato.
Era lo spirito cavalleresco con la sua carica di leggenda che sopravviveva rappresentando valori che i posteri avrebbero esaltato, per non dire creato.
Questo spirito sopravvisse anche grazie agli ordini cavallereschi che ebbero una funzione reale fintanto che svolsero un'attività politico-militare, e cioè fino al Duecento ma che successivamente o scomparvero come i Templari ad opera di Filippo IV di Francia o si trasformarono in istituzioni puramente simboliche. Continuarono a sopravvivere invece quegli ordini che nati con ideali cristiani e militari, abbandonate progressivamente gli aspetti militareschi hanno mantenuto e rafforzato gli scopi umanitari come nel caso dell'Ordine di Malta e dell'Ordine teutonico.
« Così la stanca aristocrazia deride il proprio ideale. Dopo avere abbellito, colorato e reso in forma plastica con tutti i mezzi della fantasia, del talento, e della ricchezza il suo sogno appassionato di una vita bella, essa considerò che in fondo la vita non era affatto bella, e rise. » |
(Huizinga - L'autunno del Medioevo)
Gli ordini di merito che conferivano ancora privilegi della Cavalleria medievale venivano talvolta descritti come ordini cavallereschi. In conseguenza di ciò alcuni stati repubblicani hanno preferito evitare la tradizionale struttura di ordini cavallereschi medievali e fondare nuovi ordini di merito, come ad esempio l'Ordine al Merito di Germania o l'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca.
Gli ordini di merito che conferivano ancora privilegi della Cavalleria medievale venivano talvolta descritti come ordini cavallereschi. In conseguenza di ciò alcuni stati repubblicani hanno preferito evitare la tradizionale struttura di ordini cavallereschi medievali e fondare nuovi ordini di merito, come ad esempio l'Ordine al Merito di Germania o l'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca. A differenza degli ordini degli stati repubblicani, gli ordini cavallereschi delle monarchie erano aperti ai nobili di nascita o conferivano titoli nobiliari, come l'Ordine militare di Massimiliano Giuseppe.
Classificazione storica generale
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La "rotta balcanica" dei migranti prima e dopo la chiusura delle frontiere nell'Europa dell'Est
La "rotta balcanica" era il percorso compiuto dai migranti mediorientali che dalla Turchia passavano in Grecia e poi attraversavano la Macedonia, la Serbia, l'Ungheria e l'Austria per arrivare in Germania.
Nell'estate del 2015 questo percorso ha raggiunto livelli così imponenti da spingere molte nazioni a chiudere i confini e a costruire muri di cemento e filo spinato per bloccare l'immigrazione di massa.
Bisogna premettere che già la Bulgaria aveva costruito un muro ai confini della Tracia, cioè della regione europea della Turchia, convogliando così i flussi verso la Grecia, il cui governo di sinistra, presideduto da Tsipras, portava e porta tutt'ora avanti politiche di accoglienza senza limiti, così come il governo italiano presieduto da Matteo Renzi.
Il primo paese della rotta balcanica a bloccare le frontiere e a costruire un muro è stata l'Ungheria del presidente Orban, che ha così impedito il passaggio dalla Serbia all'Ungheria, in modo tale che i flussi migratori si spostassero lungo la Croazia e la Slovenia, per passare poi in Austria e in Germania.
Poco dopo, però, tutti i paesi slavi dell'Unione Europea hanno deciso di chiudere le frontiere: repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia, la quale ultima ha incominciato a costruire un muro ai confini con la Croazia.
Successivamente anche la Croazia ha chiuso le frontiere, seguita, nel marzo 2016, dall'Austria e infine dalla Macedonia.
A quel punto i migranti si sono trovati bloccati a Idomeni, in Grecia, o meglio al confine tra Grecia e Macedonia.
Nel frattempo il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha convocato un vertice straordinario senza arrivare a una decisione e rimandando il tutto alla settimana successiva.
La Turchia chiede svariati miliardi di euro per stabilizzare i migranti nel proprio territorio.
Nel frattempo il presidente della regione Puglia, Emiliano, del Partito Democratico, ha proposto che l'Italia mandi dei traghetti in Albania per trasportare i migranti della rotta balcanica in Italia.
A questo punto, se la situazione non si sblocca, la rotta balcanica finirà per diventare un passaggio dall'Albania all'Italia tramite la Puglia, raddoppiando così il flusso migratorio, già imponente, che proviene dalla Libia tramite Lampedusa e la Sicilia.
A quali paesi europei sono ispirati i regni della Terra di Mezzo?
Il Riddermark di Rohan potrebbe corrispondere al nord della Germania, nelle zone comprese tra la Vestfalia e la Sassonia.
Già la bandiera di Rohan, con il suo cavallo bianco su sfondo verde, assomiglia a quella del cavallo bianco in campo rosso presente sia nello stemma della Vestfalia che in quello della Bassa Sassonia.
Tolkien conosceva quelle zone non soltanto come studioso di cultura e filologia germanica, ma anche perché aveva combattuto, durante la Prima Guerra Mondiale, sul fronte occidentale, tra la Francia del nord e la zona settentrionale della Germania. comprendente proprio la Vestfalia e la Bassa Sassonia.
Riguardo alla Contea, è lo stesso Tolkien a dire più volte che è ispirata all'Inghilterra agreste del periodo precedente la rivoluzione industriale.
Partendo da questo presupposto può essere utile sovrapporre la mappa della Terra di Mezzo a quella dell'Europa, con la stessa scala, e posizionandola in modo che la Contea e l'Inghilterra coincidano.
Scopriremo allora che in effetti Rohan si trova in Germania e in Austria.
E con una certa sorpresa scopriremo anche che Gondor si trova in Italia.
Ma la cosa non dovrebbe sorprenderci più di tanto.
Non siamo forse una terra di frontiera? Non stiamo forse fronteggiando un'invasione?
Siamo gli eredi un antico impero, come Gondor era l'erede di Numenor.
I resti dell'Antica Roma sono in rovina come quelli di Osgiliath.
In alcuni scritti, Tolkien disse di essersi ispirato all'architettura bizantina di Ravenna per alcuni edifici di Minas Tirith.
Mordor si troverebbe in Transilvania e in Valacchia, le terre di Dracula, e anche questo potrebbe avere un senso...
Origine dell'espressione "Notte dei Lunghi Coltelli". Perché fu chiamata così?
Il termine "notte dei lunghi coltelli" non si deve solo alla strage perpetrata da Hitler contro le SA ma ha un origine più antica: risale al 1868, in India, dove, nei festeggiamenti per i 100 anni di dominio inglese alcuni rajah tentarono di ribellarsi (inutilmente) per riguadagnare l'indipendenza del loro paese. Il pugnale cui gli indiani facevano riferimento era il famosissimo Kriss di salgariana memoria.
L'origine del Giglio Francese, le Fleur de Lys e dell'Ordine dello Spirito Santo.
The Holy Spirit as a White Dove with a an olive branch, designed in celtic Gallic style, became the model for the French Fleur de Lys.
Il giglio è una figura araldica, una delle quattro figure più popolari con la croce, l'aquila e il leone. È classificato abitualmente tra le figure naturali. In Francia è divenuto, a partire dal Medio Evo l'emblema della regalità. Fu usato come ornamento sul blasone e sul sigillo dei re francesi capetingi.
Il giglio araldico ha poco a che vedere con il giglio che si trova nei giardini (utilizzato in araldica con il nome di giglio di giardino). È considerato una alterazione grafica del Fleur de Lys, ossia dell'iris delle paludi (Iris pseudacorus L. o 'iris gialla') che, secondo la tradizione, fu scelto nel V secolo come simbolo da Clodoveo (che abbandonò le mezze lune nel proprio blasone), re dei Franchi, dopo la sua vittoria riportata a Vouillé sui Visigoti ad ovest di Poitiers e che si trova in abbondanza sui bordi dei fiumi Lys e Senne in Belgio.
In Inghilterra il Fleur de Lys, di colore giallo oro, fu interpretato come fiore di ginestra e diede il nome alla dinastia reale dei Plantageneti (pianta di ginestra, appunto) fondata da Enrico II, che era erede della dinastia normanna per parte di madre, mentre era erede dei ducati di Angiò e Maine per parte di padre. Lo stemma di tali ducati comprendeva il Fleur de Lys.
Un'ipotesi più recente riguardo all'origine del Fleur de Lys come simbolo e fondamento della regalità, lo riconnette al cristianesimo e fa derivare il blasone reale dal battesimo di Clodoveo, con interventi divini assai variabili a seconda degli autori, che fanno del giglio sia il simbolo della purezza della Vergine, sia quello della Trinità (con i suoi 3 lobi e/o la sua tripla presenza), e in particolare dello Spirito Santo, raffigurato come colomba con la testa in giù, rivolta al battezzato.
In altre varianti lo Spirito Santo fuoriesce da un'ampolla, assumendo comunque forma di colomba.
La raffigurazione celtica, e in particolare gallica, dello Spirito Santo come colomba potrebbe dunque aver trovato una stilizzazione che ricordava nella forma il Fleur de Lys.
Interessante è ritrovare entrambi i simboli nell'emblema dell'Ordine dello Spirito Santo, collegato alla monarchia francese e quindi alla dinastia dei Borbone.
L’Ordre du Saint-Esprit (Ordine dello Spirito Santo) fu nei due secoli e mezzo della sua esistenza, il più prestigioso ordine cavalleresco della monarchia francese, e uno dei più importanti d'Europa.
Il 31 dicembre 1578, in piena guerra di religione, Enrico III fondò l' Ordre du Saint-Esprit, il cui scopo era di proteggere il Re di Francia, in quanto persona sacra.
Il monarca scelse il nome di Spirito Santo per quest'Ordine, in riferimento alla sua propria nascita, alla sua incoronazione sul trono di Polonia, e in seguito su quello di Francia, tre avvenimenti accaduti il giorno della Pentecoste.
Benché quest'Ordine fosse inizialmente riservato ai più alti dignitari del regno, il re Enrico IV permise ad un numero ristretto di monarchi e di grandi signori stranieri di confessionecattolica, d'entrarvi. Un tributo specifico chiamato marco d'oro fu stabilito per provvedere ai bisogni dell'Ordine, la cui sede si trovava presso il convento dei Grands Augustins a Parigi. Il suo motto era: Duce et Auspice.
Soppresso nel 1791 durante la Rivoluzione francese, l' Ordre du Saint-Esprit fu ripristinato nel 1814 dal re Luigi XVIII e definitivamente abolito da Luigi Filippo I nel 1830.
In seguito divenne un ordine dinastico e fu conferito a diversi pretendenti al trono di Francia.
Organizzazione
L'ordine era dotato di personalità giuridica e ciò permetteva particolarmente al sovrano di utilizzarlo per riscuotere i prestiti. La direzione era riservata al re che ne era il sovrano gran maestro (souverain grand maître). L'amministrazione dell'ordine era affidata a diversi ufficiali, fra questi i più nobili si fregiavano del titolo di commendatore dell'ordine. I membri erano suddivisi in diverse classi:
- i cavalieri: in numero di cento, venivano scelti tra la più alta nobiltà del regno. Il re poteva scegliere teoricamente ogni nobile che dimostrasse i tre gradi di nobiltà (delle prove false erano talvolta accettate ma i nobilitati restavano esclusi); nondimeno i membri delle famiglie ducali erano tra i più rappresentati nei ranghi dei cavalieri. I cavalieri del Saint-Esprit erano ugualmente cavalieri dell'Ordine di San Michele, ed è per questo che spesso venivano chiamati: cavalieri degli Ordini del re.
- i commendatori: si trattava di ecclesiastici, in numero di otto. L'ordine doveva contare all'origine quattro cardinali o arcivescovi e quattro vescovi, ma questo rapporto non fu sempre rispettato. Il Grande elemosiniere di Francia (grand aumônier de France) era commendatore-nato dell'ordine quindi non rientrava tra gli otto. I commendatori, essendo ecclesiastici, non potevano essere cavalieri di San Michele.
- i commendatori ufficiali: si trattava dei quattro più alti ufficiali dell'ordine. Erano assimilati in dignità ai cavalieri ed erano come loro cavalieri di San Michele. Non esisteva nessuna condizione di nobiltà per gli ufficiali dando così la possibilità al re di utilizzare queste funzioni per onorare persone recentemente nobilitate. Gli esempi più conosciuti sono quelli diColbert, di Le Tellier per Luigi XIV o ancora verso la fine del regno, quello del ricco finanziere Antoine Crozat, (marchese di Chatel di fresca data), che fu grande tesoriere dell'Ordine. Questi incarichi potevano tuttavia essere esercitati pure da cavalieri o commendatori ecclesiastici. I quattro commendatori ufficiali erano: il cancelliere e guardasigilli, il prevosto e cerimoniere, il gran tesoriere, il cancelliere.
Composizione
Il re di Francia era Sovrano e Gran Maestro ("Souverain Grand Maître") dell'Ordine e a lui spettavano tutte le nomine dell'Ordine. I membri erano così suddivisi al loro interno:
- 4 ufficiali
- 8 membri ecclesiastici
- 100 cavalieri
Inizialmente quattro degli 8 membri di rango ecclesiastico dovevano essere cardinali, e gli altri quattro dovevano essere arcivescovi o prelati di rilievo anche se in tempi successivi minor rigore venne posto sulla presenza di cardinali, mentre si dispose che tutti fossero grandi prelati del Regno.
I membri dell'Ordine dovevano essere tutti di religione cattolica ed in grado di mostrare i tre quarti di nobiltà. L'età minima per avere accesso all'ordine era di 35 anni con alcune eccezioni:
- I figli del re erano membri dalla nascita, ma non ricevevano le insegne dell'Ordine sino a 12 anni di età
- I Principi di Sangue potevano essere ammessi all'Ordine dall'età di 16 anni
- Membri di casate reali straniere potevano essere ammessi all'ordine dall'età di 25 anni
Tutti i Cavalieri dell'Ordine erano anche membri dell'Ordine di San Michele e per tale motivo godevano dell'appellativo generale di "Chevalier des Ordres du Roi" (Cavaliere degli Ordini del Re).
Insegne
L'insegna dell'Ordine è una croce, simile alla croce di Malta, a quattro bracci biforcati, pomati d'oro, accantonati da un giglio e caricata di una colomba d'argento ad ali spiegate e con la testa rivolta verso il basso. In occasione delle cerimonie, la croce degli ufficiali e dei commendatori ufficiali era appesa a un collare formato da gigli e da differenti motivi dorati. Più generalmente, la croce era sospesa a un largo nastro di color cangiante blu cielo, da qui il soprannome di cordon bleu ai cavalieri che lo indossavano ad armacollo, dalla spalla destra al fianco sinistro. I commendatori la portavano intorno al collo. I cavalieri e i commendatori ufficiali portavano inoltre una croce dello Spirito Santo, ricamata, sul petto.
Per le cerimonie dell'Ordine e quando i cavalieri dell'Ordine svolgevano momenti di comunione, indossavano tutti un lungo mantello di velluto nero ricamato con fiamme rosse ed oro e con la rappresentazione sui lati delle insegne dell'Ordine. Come il mantello reale, anche questo mantello aveva le spalle coperte di ermellino.
Storiografi degli ordini del re
- Germain-François Poullain de Saint-Foix, maître des eaux et forêts di Rennes, venne nominato storiografo degli Ordini del Re con atto del 18 settembre 1758.
- Bernard Chérin, genealogista degli Ordini, aveva ottenuto la facoltà di succedere a Saint-Foix come storiografo dei medesimi Ordini dal 28 luglio 1770. Esercitò questa duplice carica fino alla sua morte sopraggiunta il 21 maggio 1785.
- Adrien-Michel Blein de Sainmore, custode degli archivi e segretario della cancelleria degli Ordini del Re, venne nominato storiografo dei medesimi Ordini con atto del 26 marzo 1786.
- Enrico IV di Francia, Gran Maestro dell'Ordine
- Luigi XIII di Francia, Gran Maestro dell'Ordine
- Luigi XIV di Francia, Gran Maestro dell'Ordine
- Luigi XV di Francia, Gran Maestro dell'Ordine
- Luigi XVII di Francia, Gran Maestro dell'Ordine
- Carlo X di Francia, Gran Maestro dell'Ordine
- Il cardinale di Noailles, arcivescovo di Parigi, porta sul petto la croce di commendatore dell'Ordre du Saint-Esprit
- Armand-Jean du Plessis de Richelieu, commendatore dell'Ordine
- Étienne-Charles de Loménie de Brienne, commendatore dell'Ordine
- Alexandre-Angélique de Talleyrand-Périgord, commendatore dell'Ordine
- Charles-Antoine de la Roche-Aymon, commendatore dell'Ordine
- François-Joachim de Pierre de Bernis, commendatore dell'Ordine
- Filippo V di Spagna, cavaliere dell'Ordine
- Ferdinando VI di Spagna, cavaliere dell'Ordine
- Carlo di Borbone, futuroCarlo III di Spagna, cavaliere dell'Ordine
- Luigi I di Spagna, cavaliere dell'Ordine
- Il duca di Richelieu in costume di cavaliere dell'Ordre du Saint-Esprit, di Francesco Maria Schiaffino (1748),Museo del Louvre
- Luigi Ferdinando di Borbone-Francia, cavaliere dell'Ordine
- Il Duca di Berry, cavaliere dell'Ordine
- Emmanuel Théodose de La Tour d'Auvergne de Bouillon, cavaliere dell'Ordine
- Onorato II di Monaco, cavaliere dell'Ordine
- Luigi Antonio di Borbone-Francia, cavaliere dell'Ordine
- Carlo Francesco Ventimiglia du Luc, commendatore dell'Ordine.
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