martedì 10 febbraio 2015

Esgot. Capitolo 23. Il Malleus maleficarum e la Fonte Sacra



<<Si è fatto tardi, Jessica. Avrei infinite altre cose da chiederti, ma sono distrutto e ho già fin troppe cose su cui riflettere. Mi ritiro nei miei appartamenti. Ma prima ho due richieste: devi fissarmi un appuntamento telefonico con Sidonie Waldemar, per domattina, e uno qui, nel mio ufficio, con Ivan Kaspar, l'Iniziato di Estgot, per domani pomeriggio. 
Ho molte domande da fare a entrambi, ammesso che esistano davvero.>>
Lei annuì:
<<Telefono subito a mia nonna Glynis, sarà lei a rintracciare Sidonie. Quanto a Ivan, lo chiamerò subito dopo. Domani parlerai con entrambi e tutti i tuoi dubbi residui si chiariranno. Ti auguro una buona notte>> 
Lo baciò sulle labbra.
Lui all'inizio fu riluttante, ma l'attrazione verso di lei era sempre molto forte.
Avrebbe voluto abbracciarla e stringerla, e non solo perché sentiva un immenso bisogno di un'anima che lo sorreggesse e lo tranquillizzasse, in quel momento di sconforto e di dubbio, ma perché lei, nonostante tutto, continuava a piacergli.
Si impose tuttavia di resistere alle tentazioni.
Le accarezzò soltanto con dolcezza i capelli e mentre i loro visi si toccavano, sentì una lacrima sulla sua guancia e non seppe se era di Jessica e o se era la propria.
Fece un cenno di saluto e poi si allontanò, immerso in cupi pensieri.
Quando arrivò nella sua camera da letto, guardò istintivamente la libreria e vi trovò un libro dall'aspetto molto antico, che la sera prima non aveva notato.



Era nientemeno che un'edizione originale del Malleus maleficarum, il Martello delle streghe, pubblicato nel 1487 dai frati domenicani Sprenger e Kramer, allo scopo di reprimere il paganesimo, l'eresia e ogni forma di superstizione popolare, compresi satanismo, vampirismo e stregoneria.

C'era un segnalibro.
Waldemar sentì il cuore battere forte, perché temeva che anche quel segnalibro non fosse lì per caso.
Vide che c'era scritto, con la calligrafia di lady Margaret Burke-Roche, una frase allarmante:

"Io vi condanno alla morte vivente e all'eterna fame"

E sotto: cit. Principe Vlad Tsepesh III di Valacchia e Transilvania, conte Dracula.




Fu percorso da un brivido. Quella frase era un chiaro riferimento al vampirismo psicologico in cui consisteva la prova di Iniziazione di cui gli aveva parlato Virginia Dracu.
Sotto vi era una scritta latina.
Si trattava di un esorcismo contro la Dinastia del Serpente Rosso:
Abiuro te, serpens antique, per judicem vivorum et mortuorum, per factórem tuum, per factórem mundi, per eum, qui habet potestátem mitténdi te in gehénnam, ut ab hoc fámulo Dei N., qui (ab hac fámula Dei N., quæ) ad Ecclésiæ sinum recúrrit, cum metu, et exército furóris tui festínus discédas. Adjúro te íterum, non mea infirmitáte, sed virtúte Spíritus Sancti, ut éxeas ab hoc fámulo Dei N., quem (ab hac fámula Dei N., quam) omnípotens Deus ad imáginem suam fecit. Cede ígitur, cede non mihi, sed minístro  Domini nostri Jesui Christi.



Waldemar fu colpito dalla formula iniziale:
"Abiuro te, serpens antique"... è come se fosse una maledizione contro la Dinastia del Serpente Rosso.
Anni prima, il suo compagno di studi Luca Bosco gli aveva parlato di un'associazione segreta che era collegata al vampirismo psicologico e i cui membri erano selezionati tra gli appartenenti alla dinastia del Serpente Rosso.
Come si chiamava quella setta?
Nel mentre che la risposta incominciava ad affiorare tra i suoi pensieri, il suo sguardo cadde su un altro libro, appositamente messo in evidenza.
La Fonte Sacra, di Henry James.
Ma certo! Quel romanzo trattava proprio il tema del vampirismo psicologico.
Il vampirismo psicologico consiste nel sottrarre agli altri energie vitali, a proprio vantaggio.
Quella era l'abilità di Virginia Dracu e di tutti quegli Iniziati che entravano a far parte della setta della Fonte Sacra, la più pericolosa delle sezioni interne alla Società degli Iniziati.



Chi è che mi ha lasciato questo messaggio? Potrebbe non essere Jessica. Chi c'è, oltre a lei, in questo maledetto maniero di Sleepy Providence, che mi sta inviando segnali di pericolo? Forse la stessa persona che il primo giorno mi fece trovare la casa in disordine? 
Cercò di riflettere.
E se ci fosse qualcuno di ben più pericoloso di Jessica in questa residenza o in questa città? Chi è il vero ragno tessitore? Quali segreti nasconde?
Non sarebbe mai riuscito, da solo, a rispondere a tutte quelle domande.
Era tempo di prendere una decisione importante.
Domani cercherò di mettermi in contatto col mio vecchio amico Luca Bosco. E' un grande studioso di occultismo ed è l'unico che può darmi informazioni utili riguardo alla Fonte Sacra e ai suoi adepti. 

Parodie fantasy















Crisi ipoglicemica









E naturalmente lui, il Re

lunedì 9 febbraio 2015

Estgot. Capitolo 22. Per tre rami fiorì la mia stirpe, per sette manieri silvani




<<Jessica, se ho ben capito, tu vorresti farmi credere che io sono il risultato di un programma di selezione genetica per ottenere un uomo perfetto. Be', se anche fosse vero, sarebbe un tragico fallimento, perché io sono tutt'altro che perfetto!>> sbottò Waldemar, ma nella sua voce c'era molta meno sicurezza di quanta volevano esibirne le sue parole.
Gli venne in mente una poesia di Rilke, sulla decadenza delle famiglie nobili:

Per tre rami fiorì la mia stirpe
per sette manieri silvani
Ma presto fu stanca del vecchio blasone
piegò sotto il peso degli anni:
l'antico lignaggio degli avi
è tutto ciò ch'io le acquisto e le apporto
sono ormai senza patria nel mondo

Così si sentiva in quel momento.
Lei sorrise, rassicurante:
<<Né tu, né io siamo perfetti, eppure la nostra salute è molto buona, dimostriamo molti meno anni di quelli che abbiamo, (io ne ho più di trenta), e sulla base della mappatura genetica dei nostri tessuti, vi è un enorme margine di probabilità che dalla nostra unione possa emergere un genotipo in grado di arrivare ad un livello di perfezione mai raggiunto prima: il Principe Promesso, lo chiamano gli Iniziati>>
Lui rise amaramente:
<<Il Principe Promesso! Nostro figlio! E' questo che vuoi da me! Ma se tutto quello che ti interessava della mia persona era il mio DNA, si poteva risolvere la questione anche con l'inseminazione artificiale, senza tirare tirare in ballo i sentimenti>>
Jessica si rabbuiò:
<<Non mi fraintendere! Ti ho già detto che, dopo averti conosciuto, ho capito che tra noi poteva esserci qualcosa di più! Qualcosa di grande, che va ben oltre il programma genetico degli Iniziati! Non ti sto mentendo...>>
Waldemar continuava ad essere scettico, perché se quella non era una menzogna, era pur sempre e soltanto una mezza verità:
<<Ho notato che le tue cicatrici stanno guarendo molto in fretta. Ne sono felice, ma ho come il sospetto che questo fatto sia legato all'incarico di procreare un figlio con me. Ti stanno forse premiando con qualche cura geneticamente avanzata?>>
Jessica annuì:
<<Sì, è vero. Non lo nego. Non intendo mentirti! Questi erano i patti, all'inizio. Dovevo rimanere incinta e loro mi avrebbero fornito cure all'avanguardia. Ma poi ti ho incontrato di persona e quando ci siamo parlati e poi abbiamo fatto l'amore, ho capito che mi piacerebbe che tra noi nascesse qualcosa di più. Questa è la pura verità!>>



Waldemar scosse il capo:
<<Quanto vorrei che fosse vero! Io provo veramente qualcosa per te, nonostante tutto, ma non posso assolutamente fidarmi di una persona che mi ha usato come una specie di stallone da riproduzione!>>
Lei chinò il capo:
<<Ti chiedo scusa. Ho subito pressioni enormi. Minacce, persino! Anche io mi sono sentita usata, cosa credi? Mia nonna Glynis mi ha lasciata qui come ostaggio. La tua prozia Sidonie mi vede soltanto come una specie di coniglia che deve sfornare figli per il bene della causa. Gli Iniziati ci tengono d'occhio. Siamo entrambi in pericolo, ma se uniamo le nostre forze possiamo salvarci!>>
Lui assunse un'espressione dubbiosa;
<<C'è qualcosa che non quadra nella tua ricostruzione dei fatti. Tu mi hai detto che all'interno della Società degli Iniziati ci sono varie sezioni, varie sette in lotta tra loro: il Serpente Rosso, a cui tu appartieni, l'Aristocrazia Nera, a cui appartiene la mia prozia Sidonie, e forse ce ne sono altre ancora. Una nostra unione stabile sancirebbe una nuova alleanza tra il Serpente Rosso e l'Aristocrazia Nera, un'alleanza che, secondo quanto tu stessa mi hai detto, sarebbe in grado addirittura di diventare una Dinastia Reale, non è così?>>
Jessica annuì:
<<Sì, anche questo è vero. Io e te insieme saremmo invincibili>>
Waldemar rise con crescente amarezza:
<<Ah ah, davvero molto romantico! Quindi io ti piaccio per il mio DNA e per il fatto che la famiglia di mia madre occupa un posto di primo piano nell'Aristocrazia Nera. Vedo che i sentimenti qui, c'entrano ben poco>>
Jessica decise che era il momento di mettere le carte in tavola:
<<Le finalità dinastiche non escludono i sentimenti. Nessuno dei nostri antenati si è incontrato per caso. E' sembrato un caso, ma non lo era. Eppure molti di loro si sono davvero amati, come i miei genitori, che purtroppo sono stati uccisi dalla Massonerai, o come i tuoi genitori, Roman.



Lui voleva farsi prete, lei era già avanti con gli anni, inoltre vivevano in stati diversi dell'Unione, parlavano lingue diverse e non avevano la minima idea di far parte di un progetto molto importante. Eppure ora sono una felice coppia di sposi! E vivranno a lungo questa loro felicità!>>
Waldemar ebbe un senso di vertigine:
<<Il loro incontro fu del tutto casuale>>
Lei fece oscillare lievemente il capo:
<<Non lo fu affatto. A patrocinarlo fu Lord Herny Oakwood, il precedente Duca di Albany, che era l'amante di Sidonie Waldemar e un grande amico delle famiglie Richmond, Orsini e Paolucci de'Calboli >>
Lui sapeva che erano i suoi quarti di nobiltà, i tre rami nobili della sua stirpe:
<<Spiegati meglio...>>
Jessica capì di aver aperto una breccia nelle mura delle certezze del suo interlocutore:
<<I Waldemar erano geneticamente perfetti e l'Aristocrazia Nera voleva appropriarsi dei loro geni, così come i Waldemar volevano imparentarsi con famiglie nobili, ricche, potenti e prestigiose. Per questo fu raggiunto un accordo tra Sidonie Waldemar e la famiglia di tua madre, con l'approvazione della tua bisnonna italiana, la contessa Caterina Orsini Balducci di Casemurate, nata Paolucci de' Calboli>>
Le informazioni erano esatte, eppure lui era tormentato da molti dubbi, uno in particolare:
<<Ma se Sidonie Waldemar aveva un genoma così perfetto, perché non ha fatto figli?>>



 <<Purtroppo Sidonie aveva un difetto, dovuto al caso: una mutazione sfavorevole. Emofilia, lo stesso male di cui la regina Vittoria era portatrice sana e che provocò il manifestarsi di questa malattia in tanti suoi discendenti maschi.  Di fatto quasi tutte le teste coronate d'Europa ne furono contaminate e per questo vennero escluse dal progetto. E' la stessa ragione per cui l'attuale Duca di Albany, Lord Francis, Priore degli Iniziati, ha rinunciato da tempo a reclamare la guida dell'Aristocrazia Nera ed è disposto a cederla a te. Ti sei mai chiesto il motivo per cui i Duchi di Albany sono stati così benevoli verso la tua famiglia?>>
Lui stava cercando di rimettere in ordine i tasselli, rendendosi conto che combaciavano in maniera terribile:
<<Il nuovo Duca, lord Francis, mi disse che questa benevolenza nasceva dal fatto che suo padre la mia prozia Sidonie erano amanti. Niente di più>>
Lei annuì:
<<E così doveva sembrare. Ma la realtà è che Albany e Sidonie avevano già programmato tutto.
Il Duca Henry fece in modo che tuo padre, il prete mancato, diventasse ambasciatore tedesco in Gran Bretagna, dove avrebbe avuto modo di conoscere l'onorevole lady Helena Richmond, colei che era già stabilito sarebbe diventata sua moglie e tua madre. Un evento improbabile, visto che lei aveva già, all'epoca, trentacinque anni e due fidanzamenti interrotti per ragioni apparentemente inspiegabili>>
Waldemar si sentiva come svuotato, privato di ogni certezza:
<<Mia madre non ha mai voluto parlare di quel periodo della sua vita>>
Jessica lo guardò con particolare intensità:
<<Tua madre, lady Helena, aveva aspettative molto elevate, così come sua madre lady Emilia Richmond, nata Orsini, e sua nonna, la contessa Caterina Orsini, nata Paolucci de' Calboli. C'è più sangue blu in un loro capillare che in tutte le vene di molte teste coronate>>
Improvvisamente tutto diventava chiaro agli occhi di Waldemar, compresa l'impressione che tutti i matrimoni della sua famiglia fossero stati combinati.
<<Ma almeno un po' di amore c'è stato? Ci deve essere stato!>>
Jessica chiuse gli occhi:
<<Fu tutto come tra noi. Attrazione, affinità. L'amore è venuto col tempo, quando si sono resi conto di essere perfettamente complementari>>
Waldemar rispose con un filo di voce:
<<Non so. Questo non mi sembra amore. Mi sembra più un desiderio di supremazia, una complicità nel creare una specie di razza superiore destinata a dominare il mondo. E' questo ciò che ha cementato le unioni dei nostri antenati. Ma questo non è il vero amore. Il vero amore è un'altra cosa>>

Fairytales. Magicland















































domenica 8 febbraio 2015

Estgot. Capitolo 21. Sconfiggere la morte ed ingannare il tempo.



Jessica esitava, come smarrita in un sogno. 
Aveva socchiuso gli occhi e reclinato leggermente il capo all'indietro, tanto che i suoi capelli, scesi ai lati del viso, lasciavano intravedere l'ombra delle cicatrici, che parevano meno evidenti, come se stessero rapidamente guarendo.
<<Roman, hai mai sognato, almeno per un attimo, di poter vivere in eterno, in salute, per sempre giovane, e di poter sconfiggere la morte ed ingannare il tempo?>>
Waldemar sospirò:
<<Cosa stai cercando di dirmi, Jessica? E' un altro dei tuoi enigmi?>>
Lei sospirò:
<<No, questo è uno degli obiettivi, ambiziosi, certo, ma molto più vicini di quanto pensi alla realizzazione, del programma genetico degli Iniziati. 
Le nostre famiglie, Roman, fanno entrambe parte di quel programma: il nostro genoma è speciale, resistente alle malattie, in grado persino di rigenerare i tessuti delle ferite più terribili. Vedi come le mie ustioni stanno guarendo? 
Hai detto tu stesso che mi vedi rifiorita>>
Lui la osservò con attenzione:
<<Lo vedo, e sono felice per te. La tua famiglia potrà anche essersi prestata a questi esperimenti di genetica, ma la mia no! 
Noi Waldemar non abbiamo niente a che vedere con queste stregonerie!>>
Jessica lo guardò con indulgenza:
<<Nessuno te l'ha mai detto, ma in verità, da secoli, per ogni generazione, un componente della tua famiglia ha sempre fatto parte degli Iniziati, tenendo gli altri oscuro>>
Waldemar sbatté un pugno sul tavolo:
<<E' una menzogna!!>>
Lei gli prese la mano:
<<Ci sono informazioni che tu credi siano un segreto dei Waldemar e che invece sono note agli Iniziati tramite una tua parente, che vive a Long Island, presso Hollow Beach, molto vicino a mia nonna Glynis. Lei mi ha rivelato tutti i segreti della tua famiglia e presto ci raggiungerà qui, a Sleepy Providence>>



Lui le rivolse uno sguardo furente:
<<Segreti? Quali segreti?>>
Jessica continuò a fissarlo:
<<Uno riguarda tuo padre. A diciotto anni si era convinto di avere la vocazione sacerdotale e aveva maturato l'intenzione di farsi prete cattolico, non è vero?>>
Waldemar inarcò le sopracciglia:
<<In effetti sì... ma, non capisco come tu possa saperlo... credevo di essere l'unico a cui l'avesse confidato. Nemmeno mia madre ne è a conoscenza. Lui non parlerebbe di questo argomento nemmeno sotto tortura...>>
Lei riprese a parlare con voce più bassa, come se gli dovesse comunicare una brutta notizia, e in un certo senso lo era:
<<Lo confidò alla stessa persona che l'ha poi convinto a cambiare idea e ad intraprendere la carriera diplomatica>>
Lui era confuso:
<<Ma di chi stai parlando? Non certo di mia madre, lui la conobbe solo molti anni dopo!>>
Jessica abbassò ancor di più la voce:
<<Sto parlando di Sidonie Waldemar, zia di tuo padre. Lei è da da decenni ai vertici della Società degli Iniziati>>
Waldemar rise:
<<Sidonie? Impossibile! E' morta più di vent'anni fa! Se fosse viva avrebbe qualcosa come...>>
Jessica completò la frase:
<<Qualcosa come 116 anni, e li porta straordinariamente bene, come del resto la maggior parte degli Iniziati di grado più alto>> poi prese un busta dalla tasca del suo vestito e gliela porse: <<Guarda questa foto. La riconosci? Lei non è invecchiata di molto, ma lo sfondo sì: era la sua casa di Grey Gardens, ora in rovina. Ma lei è ancora qui, e non è un fotomontaggio>>



Waldemar scosse il capo:
<<Questo è uno scherzo di pessimo gusto... le tecniche di oggi consentono di fare miracoli con la contraffazione delle immagini>>
Jessica sospirò:
<<I veri miracoli sono quelli del programma genetico degli Iniziati. La salute fisica e la longevità sono uno dei loro risultati più eclatanti. Da molte generazioni la tua famiglia è al centro di questo programma genetico, anche se il segreto è ben nascosto. 

Nemmeno tuo padre sa nulla di tutto questo, eppure il suo matrimonio, per il quale la tua prozia Sidonie si è data tanto da fare, ha permesso al programma di procedere di una generazione, con risultati molto soddisfacenti, in quanto i geni longevi dei Waldemar sono stati innestati in quelli di una discendente dell'Aristocrazia Nera: tua madre, l'onorevole lady Helena Richmond, a sua volta figlia della nobildonna Caterina Orsini Paolucci de' Calboli, contessa di Casemurate, nelle cui vene scorre il sangue di tutta la nobiltà romana fin dai tempi dei patrizi dell'antichità. 

Tu sei il frutto di questa unione. Gli Iniziati vogliono da te soltanto una cosa>>
Lui la guardò, sopraffatto da opposte emozioni:
<<Cosa vogliono? Dimmi cosa vogliono!>>
Lei gli prese entrambe le mani:
<<Metti da parte l'esule, metti da parte l'idealista! Diventa ciò per cui sei nato!>>

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