Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 22 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 9. La suggeritrice e il rivale.
<<Scelgo di fidarmi di te, Jessica. Qual è la tua strategia?>>
Lei si sedette davanti alla scrivania.
<<Fare bene ciò che è nelle nostre possibilità. Tu sei il governatore di Estgot e io conosco tutto di questa provincia: possiamo riuscire a migliorarne le condizioni, partendo dall'ordinaria amministrazione. Io non credo che occorrano nuove leggi: basta far funzionare quelle che ci sono>>
Waldemar era d'accordo:
<<E' una tesi che io ho sempre sostenuto, ogni volta che qualcuno si riempiva la bocca di parole come "riforma" o "cambiamento", come se il cambiare tanto per cambiare fosse di per sé un bene. Ma questa mia idea è stata bollata negativamente, come "conservatorismo", ed è stata usata contro di me>>
Jessica annuì:
<<E allora tu devi dimostrare a tutti, persino al ministro Kaiserring, che la tua tesi è applicabile e può dare risultati positivi>>
Lui era perplesso:
<<Estgot però non è il migliore laboratorio per questo tipo di idee. Hai detto tu stessa che questa provincia è la Madre del Caos. Per i miei nemici sarà uno scherzo sabotare qualunque iniziativa di buon governo>>
Lei aveva già la risposta pronta:
<<I tuoi nemici non hanno tenuto conto del fatto che io posso fornirti informazioni che loro non conoscono>>
L'idea era buona, ma i rischi erano elevati.
<<Se ne accorgeranno, Jessica>>
Lei sorrise:
<<Non se saremo cauti. E' per questo che io non voglio bruciare le tappe. Lascia che queste informazioni filtrino attraverso una sorta di linguaggio in codice. Hai tutti gli elementi che ti servono per decodificare i messaggi e se ci fossero difficoltà, io farò in modo che ciò che non è chiaro lo diventi, in un modo o nell'altro>>
Waldemar sospirò:
<<In questo modo tu governerai tramite me. E' questo che io diventerò: un burattino nelle tue mani?>>
Jessica scosse il capo:
<<No, sarà una collaborazione alla pari. Io ti darò dei suggerimenti soltanto quando ne avrai bisogno. E tu ringrazierai il cielo per averti donato una collaboratrice in grado di suggerirti la mossa vincente nei momenti di difficoltà>>
<<E va bene! Allora adesso cosa mi suggerisci di fare?>>
Lei prese una chiave da una tasca:
<<Questa chiave apre il tuo cassetto della scrivania. Per ogni giorno ti ho proposto una scaletta delle cose più importanti da fare. Tu potrai scegliere quelle che ti sembrano più interessanti>>
Waldemar prese la chiave ed aprì il cassetto.
<<Chi altri ha accesso a questi documenti? Qui le chiavi vengo duplicate troppo facilmente per i miei gusti>>
Jessica annuì:
<<E' per questo che dobbiamo dare l'idea di occuparci solo dell'ordinaria amministrazione. I miei fogli sembreranno una normalissima agenda che qualsiasi segretaria scrupolosa potrebbe fornire. Nessuno sospetterà che quell'agenda contenga dei messaggi in codice. E la decodifica sarà affidata a te, opportunamente guidato dalla lettura illuminante degli scritti di lady Margaret Burke-Roche. E' lei, la vera suggeritrice!>>
<<Allora siamo entrambi burattini nelle mani di una donna morta vent'anni fa?>>
Lei scrollò le spalle:
<<Quello è un modo di vedere, ma è anche un modo di "non vedere". Se i miei genitori avessero seguito la strada indicata da lady Margaret, sarebbero ancora vivi. Non è questione di essere burattini di qualcuno: è questione di sopravvivenza. Tu vuoi sopravvivere, vero?>>
In fondo era quella la domanda fondamentale:
<<Quando appresi di essere stato confinato qui, per qualche giorno meditai il suicidio. Persino la morte mi sembrava migliore che vivere in questo luogo. Ma poi non ne ho avuto la forza o il coraggio. O forse è stata una questione di orgoglio. Non volevo darla vinta ai miei nemici. Per cui ho scelto di sopravvivere. Ho capito che questa è una specie di gara ad eliminazione. Vince chi sopravvive. Vince chi può portare fiori sulla tomba del nemico>>
Jessica approvò, strizzando l'occhio e mostrandogli un sorriso furbo.
<<Vedo che impari in fretta, Waldemar. I tuoi nemici ti hanno sottovalutato, come hanno sottovalutato me. Faremo grandi cose insieme!>>
Lui però aveva ancora una domanda di riserva:
<<L'unica cosa che voglio sapere adesso è se i tuoi sentimenti sono chiari in questa faccenda. Intendo dire: chi è il tuo ex-fidanzato? Ha qualche legame con gli Iniziati agli Arcani Supremi? Ha ancora influenza su di te?>>
Lei non apparve sorpresa di quel quesito:
<<La domanda è legittima. Il mio ex si chiama Andrei Ulienko. E' un Iniziato ucraino. Crede di avere molta influenza, ma non ha più da un pezzo. Non provo più niente per lui, né amore, né odio, né disprezzo, né paura, né simpatia. Niente di niente. So solo che è una spia di Kaiserring e che crede di avere la situazione sotto controllo, ma si sbaglia di grosso>>
Waldemar fu soddisfatto per aver ottenuto quell'importante informazione, ma rimase dubbioso sul fatto che veramente Jessica non provasse più nulla per questo personaggio.
<<Ne ho sentito parlare. Tutti tranne te dicono che è un'ottima persona>>
Jessica rise:
<<E questa è la prova della sua ipocrisia e della mia sincerità. Lui è uno che sa recitare molto bene la sua parte in questo dramma, ma noi riusciremo a smascherarlo!>>
mercoledì 21 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 8. Intuizioni, intrighi e sentimenti.
<<Jessica, perché non giochiamo a carte scoperte? Io sento che sei una persona profonda, sensibile, molto intelligente e credo persino molto dolce e romantica. Perché nascondi questa parte di te dietro ad una corazza di austerità, alterigia, segretezza e sarcasmo? Te lo chiedo in modo diretto, così come tu sei stata diretta nei miei confronti>>
Lei era ancora seduta vicino al pianoforte e teneva lo sguardo basso:
<<Può anche darsi che quella parte di me esista, ma ho sofferto troppo in passato per espormi di nuovo al rischio di essere ferita. E poi mi hanno messo in guardia nei tuoi confronti: hanno detto che sei un individualista egocentrico, oltre che uno squilibrato>>
Waldemar rise:
<<Te l'ha detto Kaiserring?>>
Jessica finalmente lo fissò:
<<Me lo hanno detto in tanti, compreso il mio ex-fidanzato. Dicono che sei un uomo pericoloso, ma io posso tenerti testa. In questo momento mi sto prendendo una pausa sentimentale e non mi sento pronta a confidarmi, almeno non in maniera esplicita. Se vorrai entrare nel mio mondo, dovrai farlo alle mie condizioni. Come ha scritto lady Margaret: "Segui le tracce del coniglio bianco">>
Waldemar allora capì che era lei a inviargli dei segnali, ma preferiva farlo in maniera indiretta,
Ma se anche fosse lei a lasciarmi i messaggi di lady Margaret, chi è che ha messo a soqquadro il mio appartamento? Chi c'è oltre a Jessica a volermi comunicare qualcosa?
In ogni caso era bene puntualizzare un concetto:
<<Non sono pericoloso, non sono egocentrico e non sono squilibrato: queste cose sono state dette dai miei avversari politici per screditarmi, e a quanto pare ci sono riusciti. La mia unica colpa è stata aver pronunciato molte scomode verità>>
Lei lo osservò con attenzione.
<<Può essere. Sono disposta a crederti, ma ora alle parole devono seguire i fatti. Se ti comporterai in modo corretto, io farò altrettanto con te e avrai la mia fiducia e la mia lealtà.
E per mostrarti le mie buone intenzioni, voglio darti un consiglio molto importante: se vuoi sopravvivere, qui a Estgot, devi essere molto più cauto di come sei stato in passato. Qui la verità è molto più pericolosa. Anche i muri hanno orecchi e non tutti questi orecchi sono amichevoli. Io voglio aiutarti e voglio proteggerti, ma tu devi ascoltarmi, seguire le mie istruzioni e tenere a freno l'impulsività>>
Waldemar annuì:
<<Messaggio ricevuto. Quali sono le tue prime istruzioni?>>
Jessica si alzò
<<Seguimi, andiamo nel tuo studio, lì potremo parlare con più riservatezza>>
Camminarono in silenzio fino alla grande scrivania dietro la vetrata gotica.
Waldemar si sedette;
<<Ti ascolto>>
Jessica rimase in piedi, vicino alla finestra:
<<Tu conosci tutto riguardo alla politica dell'Unione Occidentale e della Federazione Orientale, ma c'è una cosa su Estgot che io so e che tu non sai: Estgot è Madre del Caos>>
Lui sospirò, di fronte a questo nuovo enigma:
<<Parli come un'Iniziata ai Misteri>>
Lei inarcò le sopracciglia:
<<Quali misteri?>>
Waldemar giocò il suo asso nella manica:
<<Gli unici Misteri che contano. Quelli che gli Iniziati chiamano col nome di Arcani Supremi>>
Jessica fu percorsa da un brivido:
<<Tu che ne sai degli Arcani Supremi?>>
Lui decise di fidarsi:
<<So che esistono. Ne seguo le tracce da anni. Io li cerco sempre, li cerco ovunque.
Se una cosa molto improbabile succede una volta è puro caso, se succede due volte è una singolare coincidenza, ma se succede tre volte, be', è diverso...>>
Lei tornò a fissare la finestra.
<<Cosa intendi dire?>>
Waldemar proseguì il suo ragionamento:
<<Intendo dire che tutto ciò che io ho visto e sentito qui era stato predisposto al solo fine che io lo vedessi e lo sentissi. Chiamiamole pure le orme del coniglio bianco, ma io sospetto che ci siano anche altre orme, più pericolose. Ci sono varie correnti all'interno della Setta degli Iniziati agli Arcani Supremi. Una di quelle correnti domina l'Unione Occidentale, ed è la corrente che ha provocato la mia rovina e il mio esilio, e credo anche la rovina di Estgot, di Sleepy Providence e magari anche della famiglia Burke-Roche... mi sbaglio?>>
Gli occhi di Jessica parvero diventare opachi e il suo volto mostrò un reale turbamento.
Pareva quasi commossa e quando parlò la sua voce era roca:
<<Ci sono cose che tu non puoi nemmeno immaginare, Waldemar. Non sai fino a che punto sono disposti a manipolare le persone>>
Lui capì di aver fatto centro:
<<Non lo so, ma ho dei sospetti. Ho condotto indagini sul caso della scomparsa di Virginia Dracu. Ti dice niente questo nome? Hai mai sentito parlare della Dinastia del Serpente Rosso? E dell'Aristocrazia Nera?>>
Jessica chiuse gli occhi:
<<Avrei voluto non sentirne parlare mai. E sarebbe stato meglio anche per te. E' stata la tua curiosità riguardo a queste cose a provocare il tuo esilio. Hai osato tirare la tigre per la coda! E' stata una follia... >>
Waldemar soppesò molto bene la sua risposta:
<<Sì, lo è stata, ma sono ancora vivo, e come hai detto tu, se avessero voluto uccidermi, lo avrebbero già fatto. Allora la domanda è: perché mi tengono in vita? Valgo qualcosa per l'elite dell'Aristocrazia Nera?>>
Jessica annuì:
<<Sì, vali qualcosa per loro, ma non farci troppo affidamento, o rischierai di fare la fine dei Burke-Roche e dei loro parenti. La stessa fine dei miei genitori. Ma io ho imparato la lezione. Ne porto i segni indelebili sulla mia pelle e sulla mia anima.
Adesso so come ci si deve comportare e se tu vuoi sopravvivere, Waldemar, devi fare come dico io. Segui le orme del coniglio bianco e ricorda: a certe verità è meglio arrivarci gradualmente, e in silenzio...>>
I blog su Milano: neo-yuppies, radical-chic, scettici cinici e tradizionalisti naif
Ci sembrava doveroso scrivere qualcosa su questo bel lavoro fatto da www.squadrati.com e riportato sul sito de http://ilmilaneseimbruttito.com/ che a nostro parere è senza ombra di dubbio il più divertente!!! :-D
Palazzi
Chateau de Vaux Le Vicomte
Glengorm Castle, Scotland
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sotto Hellbrunn
Egeskov, Danimarca
Abbotsford House, Scotland. Home of Sir Walter Scott
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