Dante’s dream at the time of the death of Beatrice. by Rossetti (1856)
Fratello della poetessa
Christina Rossetti e del critico
William Michael Rossetti, si dedicò alla letteratura sin dalla tenera età, in particolare alla poesia. Tuttavia, il suo interesse nel
Medioevo italiano lo spinse ben presto anche verso l'arte e la pittura: studiò presso
Ford Madox Brown e divenne anche amico di
William Holman Hunt in seguito all'esposizione del suo dipinto
La vigilia di Sant'Agnese, molto ammirato da Rossetti. Il dipinto illustrava alcuni versi di una poesia dell'allora giovanissimo
John Keats, che Rossetti imitò con il suo
The Blessed Damozel (
La damigella benedetta).
Negli anni successivi, l'
Italo-britannico Dante Gabriel Rossetti sviluppò insieme ad Hunt la filosofia della Confraternita dei
Preraffaelliti, occupandosi in particolar modo dei lati più medievaleggianti.
Pubblicò traduzioni di
Dante ed altri poeti italiani medievali e iniziò una serie di dipinti con lo stile e le tecniche proprie dei pittori italiani prima di
Raffaello, da cui il nome del movimento.
I suoi dipinti
Girlhood of Mary, Virgin (
Infanzia di Maria Vergine) e
Ecce Ancilla Domini (
Ecco l'ancella del Signore) rappresentavano entrambi Maria come una giovane emaciata e repressa, mentre la sua opera poetica incompleta
Found (
Ritrovato) è il suo unico dipinto con un soggetto moderno ovvero una prostituta riscattata da un possidente terriero che riconosce in lei il suo antico amore. Tuttavia, Rossetti fece evolvere la propria poetica e la propria pittura verso temi sempre più intrisi di simbologia e mitologia, tralasciando il realismo. La sua maggiore opera poetica è, oltre a
The Blessed Damozel (
1850), la collezione di sonetti chiamata
The House of Life (
1870-
81).
Pur avendo ottenuto il supporto del critico
John Ruskin, l'accoglienza fredda ai suoi dipinti da parte del pubblico lo indusse a ritirarsi progressivamente dalle esposizioni pubbliche e a dedicarsi a pitture ad acquerello, che vendeva privatamente. Per questi lavori, intorno al
1850, trasse principalmente ispirazione dalla
Vita Nova di
Dante Alighieri, che Rossetti aveva tradotto in inglese, e dalla
Mort d'Arthur di Sir
Thomas Malory. La sua particolare interpretazione del
ciclo arturiano e dell'arte medievale ebbe particolare influenza anche su alcuni suoi amici dell'epoca, quali
William Morris e
Edward Burne-Jones, oltre ad essere ben accolta dalla committenza privata.
La sua vita subì una svolta terribile con la morte della moglie
Elizabeth Siddal, che era stata in precedenza sua modella, morta suicida per una dose letale di
laudano, causata da una forte depressione per aver dato alla luce un figlio morto. Rossetti seppellì un plico con le sue opere poetiche incompiute insieme al suo corpo e cadde in depressione: in questo periodo, avvertendo affinità con la propria vicenda, si dedicò soprattutto alle opere dantesche e al tema della morte di Beatrice. Risalgono a questo periodo opere come
Beata Beatrix, pietra miliare del
Simbolismo.
È questa la prima fase di un lungo percorso di idealizzazione della donna che interesserà l'intero movimento fino a
John William Waterhouse: la sua successiva amante,
Fanny Cornforth, venne quindi rappresentata come la personificazione dell'erotismo carnale, mentre un'altra delle sue amate, la moglie del pittore
William Morris Jane Burden, venne esaltata quale
Venere celeste.
Parallelamente a questo percorso sulla figura femminile, Rossetti iniziò ad interessarsi di animali esotici facendone in breve una vera e propria ossessione; in particolare il
vombato attirò a tal punto la sua attenzione da fare della gabbia che ospitava tale animale allo zoo di
Londra, in
Regent's Park, un luogo di incontro con gli amici. Nel settembre del
1869 acquistò il primo di due cuccioli di vombato, chiamato
Top, cui il pittore si affezionò a tal punto da lasciarlo dormire sulla tavola durante le cene con gli amici. Pare che proprio il vombato di Rossetti abbia ispirato
Lewis Carroll per il
dormouse di
Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Durante questo periodo, gli amici di Rossetti lo convinsero a riesumare il plico di poesie dalla tomba della moglie, che egli pubblicò poi nel
1871. I versi, carichi di erotismo e sensualità, offesero l'opinione pubblica; in particolare uno dei poemi,
Nuptial Sleep (
Sonno nuziale), che descriveva il sonno di una coppia dopo un rapporto sessuale, venne stigmatizzato per un avvertito cattivo gusto da parte del gusto puritano britannico. A queste critiche fece seguito l'opera
The House of Life, una serie di poemi che analizzavano lo sviluppo fisico e psicologico di una relazione amorosa. Successivamente, Rossetti si dedicò ad alcuni versi per i propri dipinti, come
Astarte Syriaca, e lavorò con
William Morris ad alcuni disegni per la loro manifattura (in particolare a motivi per vetrate e carta da parati).
Sotto, la morte di Artù
Alcune opere principali di Rossetti, secondo Wikipedia
Ecce Ancilla Domini
Un'interpretazione "moderna" della Vergine e dell'annunciazione, in cui Maria è raffigurata come una ritrosa e spaventata giovane, a cui ha fatto da modello probabilmente, la sorella dell'artista, pallida non tanto per candore spirituale quanto per emaciatezza. La presenza del
giglio e della tenda azzurra nel mare di bianco sono elementi che concorrono all'impianto simbolico del dipinto.
Persefone
Raffigurazione del mito di
Persefone, (nella mitologia latina "
Proserpina"), rapita dal dio degli inferi e costretta a rimanere nell'Ade per aver mangiato tre chicchi di
melograno, il frutto dei morti. La dea è rappresentata secondo un canone comune al
romanticismo e al
simbolismo: la commistione tra bellezza e morte è indicata dalla chioma corvina e da una posa sensuale di
donna fatale. Nella sua mano, il melograno allude al mito ma anche, in chiave simbolica, alla morte e al sangue.
Beata Beatrix
Dipinto allegorico sulla morte della moglie, raffigura la donna in una posa languida e sensuale; la sua chioma, naturalmente rossa, è come raccolta in un'acconciatura sfatta e sulle sue mani si sta posando una colomba rossa, simbolo della spiritualità ma anche allusione al laudano che ha ucciso la donna, per il rametto che porta nel becco. Alle sue spalle, una scena soffusa raffigura due personaggi, forse
Dante e
Virgilio. Il complesso simbolismo del dipinto è ancora fonte di dibattito tra i critici.Sul fondo si intravede anche il Ponte Vecchio di Firenze che sta a significare che Firenze piange la morte di Beatrice e della moglie del pittore.
Monna Vanna
Archetipo della femminilità decadentista, il soggetto del dipinto è una donna dalla bellezza sensuale e
androgina che si spazzola la chioma rossa attorniata da composizioni floreali. L'accostamento tra i capelli e le
rose, fiore
decadentista per eccellenza, è sottolineato dalla cromaticità sulla figura della donna e dalla composizione del dipinto.
Nella disputa secolare tra Pisa e Firenze si inserisce l'episodio di cui è protagonista Monna Vanna che accetta di recarsi nuda, vestita solo di un mantello, nel campo dei fiorentini che assediano Pisa e che avevano promesso di ritirarsi nel caso lei avesse accettato la sfida.
Galleria
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Marie Spartali Stillman, 1869
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