domenica 12 gennaio 2014

PIL pro capite: la Germania cresce, l'Italia crolla.

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Nel periodo 2000-2008: il prodotto interno lordo pro capite a parità di potere d’acquisto ha mostrato queste evoluzioni:
- L’area d’Europa che s’e’ maggiormente impoverita e’ il NORD ITALIA; seguono a ruota le regioni industriali e piu’ avanzate della Francia
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sono: EST EUROPA, Grecia e le regioni meno avanzate della Spagna
In sintesi si sono impoverite maggiormente le regioni forti ed industriali, competitors della Germania, e si sono arricchite maggiormente alcune aree più remote ed arretrate dell’Europa.
Ora vediamo il Periodo 2008-2010:
gdpeuro2

- Le aree d’Europa che si sono maggiormente impoverite sono quelle PERIFERICHE
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sono: GERMANIA ed alcune nazioni ad essa connesse
In sintesi si sono impoverite ancora una volta le regioni forti ed industriali, competitors della Germania, e con esse hanno fatto un balzo all’indietro le aree dove precedentemente erano arrivati copiosi capitali esteri e dove con la crisi sono fuggiti. A questo punto la Germania ed alcune piccole nazioni limitrofe si arricchiscono.
 No abbiamo disponibili grafici per il Periodo 2010-2013, ma possiamo dirvi che:
- Le aree d’Europa che si sono maggiormente impoverite sono quelle PERIFERICHE dell’Eurozona
- Le aree che maggiormente si sono arricchite sonoGERMANIA ed alcune nazioni ad essa connesse, nonché le nazioni fuori dall’Eurozona

CONCLUSIONI
Tra il 2000 ed il 2013, nel complesso il prodotto interno lordo procapite a parita’ di potere d’acquisto vede:
- Un arricchimento costante e crescente della GERMANIA e di alcune piccole nazioni collegate
- Un’impoverimento evidente dei maggiori Competitors continentali della Germania, aree forti economicamente dell’Eurozona, a partire dal NORD ITALIA, ma anche CATALONIA, OLANDA, IRLANDA e FRANCIA del Nord Est.
Al di fuori di questo perimetro, rallentano Grecia e Sud Italia e si rafforzano alcune nazioni dell’Est Europa che generalmente non adottano l’Euro.

Un mostro chiamato MES



Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona (art. 136) approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento europeo e ratificate dal Consiglio europeo a Bruxelles il 25 marzo 2011, durante il governo Monti, nasce come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro 

Quote di partecipazione per stato membro

Il MES ha un capitale autorizzato di 700 miliardi di € di cui solo 80 saranno versati dagli stati membri: i rimanenti 620 miliardi (se necessari) saranno raccolti attraverso apposite emissioni di obbligazioni sul mercato.
Il trattato prevedeva il pagamento del capitale in 5 rate annuali ma l'eurogruppo nella riunione del 30 marzo 2012 ha deciso che il pagamento sarà accelerato per essere completato entro la metà del 2014.
Stato membro del MESPercentuale di
contributo
Numero di
azioni
Sottoscrizione di capitale
(€)
PIL nominale2010
(milioni didollari)
Germania27,1464%1.900.248190.024.800.0003.315.643
Francia20,3859%1.427.013142.701.300.0002.582.527
Italia17,9137%1.253.959125.395.900.0002.055.114
Spagna11,9037%833.25983.325.900.0001.409.946
Paesi Bassi5,717%400.19040.019.000.000783.293
Belgio3,4771%243.39724.339.700.000465.676
Grecia2,8167%197.16919.716.900.000305.415
Austria2,7834%194.83819.483.800.000376.841
Portogallo2,5092%175.64417.564.400.000229.336
Finlandia1,7974%125.81812.581.800.000239.232
Irlanda1,5922%111.45411.145.400.000204.261
Slovacchia0,824%57.6805.768.000.00086.262
Slovenia0,4276%29.9322.993.200.00046.442
Lussemburgo0,2504%17.5281.752.800.00052.433
Cipro0,1962%13.7341.373.400.00022.752
Estonia0,186%13.0201.302.000.00019.220
Malta0,0731%5.117511.700.0007.801
Totale100.07.000.000700.000.000.00012.202.194

Critiche

Diversamente da altri fondi di stabilità come il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, non è prevista la possibilità di un mero accantonamento contabile, ovvero il conferimento in proprietà o ipoteca di beni demaniali, e quindi di una sua definizione preventiva in assenza dell'applicazione degli aggiustamenti di bilancio, con i quali gli stati potrebbero in futuro reperire in tempi rapidi la quota di loro competenza, laddove richiesto dal fondo MES.
L'accantonamento contabile tuttavia potrebbe evitare il trasferimento e l'immobilizzo finanziario pluriennale di importanti risorse dei bilanci nazionali, comportando il rischio di scarso impiego nel fondo, laddove non è riscontrabile analoga rigidità nelle norme degli stati membri per l'accertamento e la valorizzazione dei beni e dei versamenti relativi al capitale sociale nelle società di capitali di diritto privato.

File:ESM members.svg

La legislazione dell'Eurozona (detta anche Unione Sovietica Europea o Quarto Reich Tedesco) non prevede inoltre un tetto massimo, deliberato da un organismo esterno, al leverage (rapporto fra indebitamento e capitale) fra capitale sociale autorizzato e esposizione debitoria verso gli Stati membri, quale strumento di governance per evitare che un fondo di garanzia indipendente con compiti di pubblica utilità, relative immunità e garanzie di riservatezza, possa trasformarsi in un soggetto speculativo.
Unica indicazione del rapporto con gli istituti di credito è la possibilità di finanziarsi nel mercato secondario e interbancario, senza cenni in merito alla facoltà di detenere azioni o strumenti derivati, conferibili dagli stati membri che hanno convertito aiuti alle loro banche in azioni di proprietà. Questione che porrebbe innanzitutto il problema di nazionalità delle banche, trasferendo il controllo a un soggetto estero e, per i suoi fini, privo di controllo politico. In secondo luogo la questione di sovrapposizione di competenze con la BCE, in rapporto di proprietà col MES e regolatore del settore bancario, oltreché unico soggetto avente strumenti per essere un prestatore di ultima istanza (laddove il MES non può praticare il quantitative easing, ovvero regolamentare le garanzie dei suoi prestiti senza le conseguenze del giudizio dei mercati).

Se questo è un uomo (le ultime da Palazzo Pitti)



Chiedo scusa a Primo Levi per aver utilizzato il suo titolo in un contesto totalmente diverso, ma qui la domanda si pone: dopo gli orrori del risvolto rialzato, vediamo con orrore uno street style con pantaloni attillati a sigaretta e così corti da lasciare la caviglia del cosiddetto uomo scoperta a pelle nuda oppure con calzini rossi che neanche a San Silvestro o a Carnevale sarebbero accettabili.
A Palazzo Pitti si vede questo ed altro...



Mah... ditemi voi se questo è un uomo...

Elisabetta II in guerra



Nel febbraio 1945, l'allora principessa reale Elisabetta Windsor, erede al trono britannico, si iscrisse al Servizio territoriale ausiliario con la funzione di autista e di meccanico.
Già da allora mostrava di essere un "maschiaccio", per la sua passione per le automobili e per la meccanica, che sono riportate anche nel film "The Queen", quando, rimanendo in panne nel bel mezzo delle highland di Balmoral, riesce a individuare il problema della macchina nel semiasse.

sabato 11 gennaio 2014

Instabilità dei sistemi politici e guerre civili in corso.

guerra civile globale3

Continua il nostro monitoraggio sull’instabilità sociale mondiale. La situazione dal nostro ultimo articolo non è migliorata ma  anzi diversi paesi sono stati travolti da violente proteste popolari e altri sono stati teatri di veri e propri scontri armati. A dispetto  della tanto enfatizzata crescita economica sembra che a riceverne i benefici non sia sicuramente il 99%della popolazione mondiale.
Ora faremo un quadro riassuntivo delle nuove situazioni emerse ma anche di quelle già presenti. I paesi non citati vuol dire che non  hanno avuto significative variazioni del quadro sociale.
 AFRICA
 Sud Sudan: gli scontri tra ribelli e governativi continuano ed hanno provocato centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati. La  situazione attualmente è in stallo.
Repubblica Centrafricana: centinaia di morti negli scontri tra i guerriglieri golpisti islamici appoggiati dal Ciad e le milizie cristiane. La Francia è intervenuta militarmente e attualmente il presidente golpista è stato costretto alle dimissioni. La situazione rimane fluida.
Repubblica Democratica del Congo: diversi morti negli scontri tra i governativi e le milizie religiose ribelli. Situazione caotica.
Mali: dopo l’intervento francese la situazione sembra stabilizzarsi, ma permane la presenza di guerriglieri islamici e la minaccia di attentati.
Tunisia, Egitto, Libia: nei tre paesi nordafricani la situazione è leggermente migliorata ma scontri, morti e disordini sono all’ordine del giorno.
ASIA
Yemen: sempre caotica la situazione in Yemen dove si fronteggiano miliziani di Al-Qaeda, separatisti, sciiti e governativi con scontri quotidiani e diversi morti.
Siria: la guerra civile siriana prosegue in una tragica stabilità in cui si aggiunge il ruolo da protagonista dei miliziani di Al-Qaeda.
Iraq: qui la situazione sembra precipitare verso una vera e propria guerra civile tra gli sciiti governativi filo-iraniani e i sunniti ribelli capeggiati da Al-Qaeda.
Bangladesh: escalation di scontri tra l’opposizione nazionalista e il governo accusato di brogli. Da ottobre i morti superano i cento e nelle ultime settimane la tensione è andata aumentando.
Thailandia: le forti proteste dell’opposizione hanno portato alle dimissioni del governo e ad elezioni anticipate. I rivoltosi però non hanno accettato questa soluzione e pretendono l’instaurazione di un governo popolare non eletto appoggiato dai militari. Per il 13 gennaio prevista una grande manifestazione.
Cambogia: dopo le proteste contro i risultati delle elezioni, si sono verificate intense rivolte nella capitale da parte degli operai tessili sottopagati che hanno portato la polizia a sparare sulla folla facendo quattro morti. La situazione è da monitorare dato il grande malcontento popolare verso il corrotto primo ministro filo-vietnamita al potere da decenni e verso il Re che viene visto come una marionetta di quest’ultimo.
Vietnam: per la prima volta il paese è scosso da una forte rivolta operaia contro uno stabilimento Samsung con circa otto morti. Anche qua è seriamente da seguire la forte rabbia della classe operaia che rimane sottopagata e sfruttata.
Singapore: anche la ricca città-stato orientale è stata coinvolta nelle rivolte della numerosa minoranza indiana presente nel paese.
EUROPA
Ucraina: il paese ex-sovietico è stato travolto dalle proteste dell’opposizione nazionalista contro l’abbandono delle trattative con l’UE da parte del governo filo-russo. Attualmente dopo diverse settimane di protesta la situazione non è cambiata e il governo è sempre più orientato verso Mosca. La situazione rimane comunque fluida.
Italia: nel nostro paese si registra una tensione notevole tra una elite di governo, sostenuta da un terzo della popolazione, e i rimanenti due terzi. Ne consegue una crescita di manifestazioni antigovernative, in particolare su tematiche riguardanti le politiche economiche decise dall'Unione Monetaria Europea e sulla questione dell'immigrazione clandestina.
Grecia: sempre tesa la situazione in Grecia, dove si sono verificati anche colpi di armi da fuoco verso l’ambasciata tedesca.
SUD AMERICA
Venezuela: l’inflazione galoppante che ha portato una grave crisi economica ha fatto esplodere la criminalità con diversi morti in tutto il paese ed ha portato alle dimissioni del governo. Attualmente si è formato un governo di emergenza per affrontare il problema.
Argentina: anche qui inflazioni e crisi economica hanno portato ad un sciopero della polizia che ha conseguentemente provocato saccheggi, devastazioni e morti.
Qui di seguito alleghiamo la nostra cartina che monitora la situazione sociale mondiale. Vogliamo ricordare che questa legenda riguarda solo la situazione interna e non eventuali tensioni tra paesi diversi (come Corea Nord contro Corea Sud).
Continueremo ad aggiornarvi sull’instabilità mondiale soprattutto in questo 2014 che potrebbe essere un anno storicamente importante dove tensioni profonde sia interne sia geopolitiche potrebbero esplodere a causa anche di una crisi economica che a dispetto delle roseeprevisioni del 2013 potrebbe entrare nella sua fase più tragica.

David Gandy - Nodo Windsor - tie Windsor knot



David James Gandy (Billericay19 febbraio 1980) è un noto indossatore britannico.

È cresciuto in Essex in una famiglia della classe operaia. Dopo aver vinto un concorso televisivo è diventato un modello di successo. Per diversi anni, Gandy è stato il modello maschile di punta per Dolce & Gabbana e li ha rappresentati nelle loro campagne e sfilate di moda.

In un settore dominato da modelli magri ed efebici, i muscoli e i tratti marcati di David hanno fatto in modo che alcuni stilisti di moda passassero ad uno standard di modello più maschile. L'aumento della sua popolarità e il riconoscimento del suo nome è stato determinato dalle miriadi di copertine di riviste, editoriali, servizi fotografici, interviste e premi di settore. Ha continuato a partecipare a progetti legati alla moda e progetti personali come la scrittura di un blog per Vogue, scrivendo recensioni 
per GQ.

Ne parlo in questa sede più che altro perché Gandy ha optato sempre per un look classico e in questo ambito ha scelto, come nodo alla cravatta, quello che è considerato il più elegante dei nodi, e cioè il nodo Windsor doppio di cui io sono uno strenuo sostenitore. Ed è proprio per questo che una delle rubriche del mio blog è stata chiamata "Nodo Windsor Club", per presentare ogni settimana un personaggio pubblico che è divenuto in un certo senso un testimonial di questo tipo di nodo.



David Gandy - Arrivals at the Burberry Prorsum Menswear Show

David Gandy - Jaguar F-TYPE Coupe Launch Party

David Gandy - Arrivals at the Burberry Mens Runway Show — Part 2

venerdì 10 gennaio 2014

I pantaloni a sigaretta col risvolto da uomo: esiste un limite al ridicolo?



Quando li ho visti la prima volta pensavo fosse uno scherzo o il costume di un clown.
Giovani uomini (?) con pantaloni aderenti e con un risvolto sollevato come se ci fosse l'acqua alta a Venezia.
Calzini in bella mostra, o addirittura la pelle nuda.



Perché? Ditemi... perché? 
Ora, per le donne passi, questo look, anche se non mi entusiasma, ma per gli uomini?
Non capisco...
Voi donne, trovate virile un uomo che indossa i pantaloni a sigaretta col risvolto? Non vi sembra un po' ridicolo, come look maschile?

giovedì 9 gennaio 2014

Perchè i gatti dormono nel letto degli umani?


Il gatto, come sappiamo, ha una personalità difficilmente addomesticabile. Il suo istinto è tale che, se lo lasciassimo fare, lo troveremmo a mangiare nei nostri piatti, a passeggiare sul tavolo. Nel caso dei gatti di appartamento, la cui igiene è più controllata, questo a volte viene tollerato, ma non potrebbe essere tollerabile nel caso in cui il gatto viva in parte fuori casa. Gli stessi istinti lo spingono a dormire nei nostri letti, anche in nostra presenza. Per quale motivo?
Ecco una serie di ragioni che gli etologi hanno verificato:
1) I gatti, come tutti i felini, preferiscono dormire in un punto rialzato, da cui poter controllare meglio l’ambiente circostante. Il letto soddisfa questo requisito.

2) I gatti hanno l'istinto di mimetizzarsi. Le caratteristiche delle coperte sembrano essere fatte apposta per questo.

3) Il gatto hanno una temperatura interna molto superiore alla nostra. Per mantenerla, necessitano, specie d'autunno e d'inverno, di dormire in luoghi caldi e a contatto con fonti di calore. E non c'è nulla di più caldo e comodo del nostro morbido giaciglio.



Ma allora non c'è una ragione di affetto che lega il gatto al suo padrone? Secondo gli etologi può esistere, nel senso che il gatto tende a vedere nell'umano che se ne prende cura, una prosecuzione della madre.

Se il gatto vive con più persone, le percepisce come una comunità e tende a legarsi con chi glielo permette, come se cercasse la protezione di un capobranco dominante.

Ma è salutare per noi dormire col gatto? Alcuni studi medici hanno dimostrato che le persone che convivono con un animale domestico sviluppano meno allergie, ma gli stessi studi hanno anche dimostrato che il rischio di manifestare allergie aumenta sensibilmente se dormiamo con loro nello stesso letto. Non dimentichiamo inoltre che chi dorme insieme a noi ha gli stessi nostri diritti, non possiamo imporre anche ad altri la presenza del nostro gatto nel letto.

In caso di allergia o di altre controindicazioni, basterà chiudere la porta di camera e lasciarlo in salotto; non tarderà certo a trovare un nuovo giaciglio altrettanto confortevole.
In commercio esistono cucce di varie forme e dimensioni in cui potrà riposare altrettanto bene. Chi possiede un gatto sa che ama molto le scatole che presentano molti vantaggi simili a quelli di un letto. Eventualmente potremmo dotare la sua scatola con una vecchia coperta e potremmo convivere tutti in maniera serena. Il nostro gatto potrà comportarsi come prevede la sua natura felina e noi potremmo amarlo comunque continuando a vivere come esseri umani in mezzo ad altri esseri umani.

Alcune frasi da pronunciare più spesso ai bambini





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Ci sono frasi che spesso diamo per scontate e che per questo non vediamo la necessità di dire ad alta voce. Ma i nostri figli attendono di sentirsi dire queste parole, ne hanno bisogno. Cercate di ricordare sempre ai vostri bambini ciò che sentite per loro, e siate sinceri quando pronunciate queste parole.
1. “Mi piace giocare con te” o “Adoro stare con te”, oppure “Con te mi diverto un sacco”. Per i bambini è davvero importante sapere che anche per voi il tempo trascorso insieme è stato bello e che non avete giocato con loro solo per dovere o per farli contenti ma perché siete voi stessi a divertirvi in loro compagnia.
Alla fine della giornata, prima della buonanotte, è bello ripercorrere insieme tutte le attività che si sono svolte durante la giornata, aiuteranno il bambino a ricordare i momenti più belli e si sentiranno rassicurati.
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2. “Mi sei mancato!” - ogni volta che vi dovete allontanare, per lavoro o per altri motivi, al ritorno ribadite al bambino che avete sentito la sua mancanza. In questo modo saprà che lo pensate sempre, anche quando non siete materialmente vicini, e che non vi allontanate da lui perché vi fa piacere stare in sua assenza, ma solo perché a volte è necessario.
3. “Ti capisco” , “So come ti senti” - A volte si tende a sottovalutare quelli che possono essere i problemi infantili, giudicandoli di poco conto, ma dal punto di vista del bambino non sono affatto così. Fate sentire ai vostri figli che li capite, che i loro problemi e le loro ansie per voi sono importanti, ascoltateli ora, non aspettate che arrivi il giorno in cui loro non vorranno più parlare.
4. “So che ci riuscirai!”, “Vedrai che andrà bene.” “Non preoccuparti, prova!” – frasi come questa stimolano i bambini a pensare positivo, ad aver fiducia nelle proprie forze e a sentire l’appoggio dei genitori. Se ripetete ai bambini frasi del tipo: “E’ impossibile”, “non sei capace”, “sei troppo piccolo per riuscirci”… – i bambini tenderanno ad arrendersi presto o addirittura a smettere di provarci, convinti che veramente non sia possibile o che loro non hanno le capacità per farcela . Neanche noi grandi conosciamo i limiti del possibile, perciò non abbiamo nessun diritto di privare i piccoli dei propri sogni, per quanto “impossibili” ci possano sembrare.
Piuttosto rassicurateli dicendo: “se non ci riesci subito non ti scoraggiare, le cose non vengono bene al primo colpo, ci vuole allenamento ed esperienza. Sbagliando si impara”
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5. “Ti voglio bene”, “Ti voglio bene, anche quando sono arrabbiata”, “Ti voglio bene anche quando fai i capricci” - Questa è la frase più importante, la frase che vostro figlio vuole sentire da voi a qualunque età. E’ importante che nella sua testa si imprima bene il concetto, la sicurezza che qualsiasi cosa succeda, ci sono i suoi genitori che lo amano semplicemente perché esiste. Che si comporti bene o male, che mangi o non mangi, che dorma o non dorma, che venga sgridato o lodato…l’amore non cambia.
Non importa quante volte lui dica queste parole a voi, quello che conta è quante volte voi le dite a lui.
Inoltre, non dimentichiamo un’altra cosa importante: per esprimere i propri sentimenti non ci sono solo le parole , ma anche i gesti. I gesti sono altrettanto importanti!Guardate vostro figlio con gli “occhi buoni”, abbracciatelo, sorridetegli, coccolatelo, baciatelo…l’amore non è mai troppo.
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La Società Geografica Italiana propone 36 regioni: mappa bizzarra o delirante?



Che nomi potremmo dare alle 36 regioni in cui, secondo la Società Geografica Italiana, dovrebbe essere divisa l'Italia per aree "efficienti, omogenee, di dimensioni ottimali" che sarebbero chiamate "dipartimenti"
Ma sentiamo la motivazione di questa trovata piuttosto bizzarra:

Per evitare conflitto di attribuzione fra enti, problema fra Stato e Regioni originato dalla riforma federalista del centrosinistra datata 2001 (rivoluzionato il Titolo V della Costituzione), e “l’iperterritorializione” in cui si è insabbiata la macchina statale fra 110 province e innumerevoli Comunità montane e non montane, lo studio della Sgi propone una nuova divisione del territorio in 36 dipartimenti. Ecco quali, partendo da Nord-Ovest e finendo con le Isole:
1. Aosta, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Biella, Ivrea
2. Torino
3. Cuneo, Asti, Alessandria
4. Milano e Pavia
5. Bergamo, Como, Lecco, Varese, Sondrio, Monza-Brianza
6. Piacenza, Cremona, Parma
7. Brescia, Verona, Mantova
8. Trento e Bolzano
9. Venezia, Padova, Vicenza, Treviso, Belluno
10. Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia
11. Ferrara e Rovigo
12. Genova, Savona, Imperia
13. Bologna, Modena, Reggio Emilia
14. Ravenna, Rimini, Forlì Cesena
15. Pisa, Livorno, La Spezia, Lucca, Massa e Carrara
16. Firenze, Arezzo, Pistoia, Prato
17. Siena e Grosseto
18. Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo
19. Perugia e Terni
20. Roma, Viterbo, Rieti
21. Latina, Frosinone, Isernia
22. L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo
23. Napoli e Caserta
24. Salerno, Benevento, Avellino
25. Potenza e Matera
26. Foggia e Campobasso
27. Bari e Bat (Barletta-Andria-Trani)
28. Lecce, Taranto, Brindisi
29. Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone
30. Reggio Calabria
31. Messina
32. Catania e Siracusa
33. Ragusa, Agrigento, Caltanissetta, Enna
34. Palermo e Trapani
35. Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio-Campidano, Oristano
36. Sassari, Nuoro, Olbia-Tempio

La "book therapy": curarsi con i libri.





In Inghilterra la “Book therapy”, che si basa sugli studi dello psichiatra gallese Neil Frude, viene riconosciuta dal National Health Service, il servizio sanitario inglese, con già 100mila libri prescritti in poco meno di due mesi. 

In Italia intanto, esce Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, (ed. Sellerio), un appassionante dizionario di romanzi e scrittori dalle singolari virtù terapeutiche.



 «Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o due), da prendere a intervalli regolari» così si legge nella nota di Fabio Stassi,il curatore del libro per l’edizione italiana. 

Quello che il volume vuol mettere in luce è che se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari. 

Già Aristotele parlava di "catarsi" riferendosi alla finalità purificatrice del pathos tragico.
In quest'ottica, per esempio, il romanzo di  Emily Brontë potrebbe "esorcizzare" il dolore di un cuore spezzato, mentre sarebbe possibile contrastare un carattere che pecca di arroganza leggendo Jane Austen. 

Il postino suona sempre due volte, di James M. Cain, è scritto con una tale impetuosa esuberanza che può aiutare a vincere l'apatia. Alla fine, ci si troverà a camminare a passo svelto, e a gettare al vento la prudenza, convinti di poter decidere del proprio destino, pronti a imboccare una nuova strada, più spontanea e intraprendente, per quanto leggermente spericolata. 


Ma sfogliando le pagine del “prontuario” proviamo a scoprire più nel dettaglio che, secondo l'autore, la lettura di un romanzo potrebbe insegnare persino come contrastare o convivere con una malattia fisica o un periodo di convalescenza.

Gli esempi non mancano e sono ben documentati, ma sarebbe riduttivo trattarne in sintesi in questa sede, per cui consiglio prima la lettura del testo Curarsi con i libri e poi la lettura dei romanzi prescritti a seconda delle esigenze e delle situazioni.

Chi sono i "geek" e come si distinguono dai "nerd"?




Geek (pronuncia: /ɡiːk/) è un termine di origine anglosassone che indica una persona strana o non collocabile nella massa, con una forte passione o esperienza nel campo tecnologico-digitale o in un altro campo di interesse speciale, che porta a presentarsi come eccessivamente originale o intellettuale.
Il termine è usato spesso in tono auto-referenziale e come fonte di orgoglio e a volte con una accezione leggermente spregiativa.


Come molte parole nate "dal basso", a seconda del contesto e della competenza del parlante il termine geek può assumere diversi significati. Se una persona si autodefinisce "geek", intende la prima delle seguenti definizioni; le altre sono generalmente date da persone esterne.
  • Una persona che è interessata alla tecnologia, specialmente all'informatica e ai nuovi media. Molti hacker non vogliono essere chiamati geek, ma nel linguaggio comune le due parole possono essere facilmente interscambiate. 
  • Una persona con una devozione verso qualcosa in un modo che la dispone fuori dal comune (avvicinabile al concetto di otaku). Ciò può essere dovuto all'intensità, alla profondità o al soggetto del suo interesse.
Esistono diversi tipi di geek. Il geek informatico è il più noto.



Per estensione ogni campo di studi e molte realtà culturali hanno i loro geek. Per esempio esistono geek in politicageografia,scienze naturaliastronomiamusica...

... storialinguisticasport, ma anche tra i giocatori di ogni genere, tra i radio-amatori, tra i fruitori di anime e manga (rispettivamente animazione e fumetto giapponesi), più spesso detti otaku, tra gli appassionati della serie televisiva Star Trek, chiamati trekkie o trekker, e in molti altri ambiti ancora.
Il termine geek ha sempre avuto una connotazione negativa nella società in generale, infatti essere descritti come geek tende ad essere un insulto. Il termine recentemente è diventato meno spregiativo, o persino un titolo onorifico in particolari campi o culture; ciò è particolarmente evidente nelle discipline tecniche, dove la parola è ora più che altro un complimento che indica straordinarie abilità.
Rispetto al nerd, cioè al classico "sfigato", il geek è meno inetto a livello sociale, oltre che esteticamente e psicologicamente più interessante, misterioso e quindi attraente.





Renzi, Obama e Vanna Marchi: l'illusione del "yes we can"



Stasera, mentre leggevo l'ennesima sparata di Renzi, in stile "sette chili in sette giorni", mi è venuto in mente Obama, che qui sopra vediamo in un "selfie" di pessimo gusto davanti alla bara di Mandela (notate che Michelle fa finta di non vedere).
Yes we can.
Con questa formula, ripetuta come un mantra, il giovane Obama conquistò l'America e nonostante le evidenti delusioni del primo mandato, riuscì poi a farsi rieleggere perché "incarnava il nuovo" e pertanto lo rendeva facile.
Renzi, si parva licet componere magnis, ha applicato la stessa strategia di marketing.
Legge elettorale? In una settimana! 
Riforma del lavoro? In otto mesi si può fare. 
Mi chiedo a volte se persino lui ci creda.
Credere di poter fare in poco tempo quello che nessun altro è riuscito a fare in vent'anni.



Crede di aver rottamato Bersani e D'Alema, ma sono stati gli elettori ad aver tolto di mezzo la vecchia classe dirigente del PD, nelle elezioni del febbraio 2013, quando il povero Bersani si credeva già a Palazzo Chigi e Monti e Casini al Quirinale.
Ma gli elettori hanno detto no.
Letta e Renzi hanno preso la palla al balzo: due democristiani si sono mangiati il partito comunista.
Del resto lo aveva già fatto Prodi.
La sinistra vince quando candida un democristiano. E' la sua nemesi.
Ma rispetto a Prodi, che era comunque legato, come immagine, alla vecchia guardia, il giovane Renzi, mio coetaneo tra l'altro, ha saputo, incarnare l'idea che il rinnovamento sia facile e rapido.Vent'anni fa ci aveva provato Berlusconi, che poi ha scoperto sulla sua pelle che il rinnovamento non può essere contemporaneamente facile e rapido.
Un anno fa ci ha provato Grillo, il cui fallimento è evidente.
Alla fine si è arreso anche Obama, la cui riforma sanitaria, pur mossa da buone intenzioni, si è schiantata contro un iceberg di inefficienze e ingenuità. A voler essere buoni.
Ma è così difficile capire che niente è facile e rapido?
Non occorre tirare in ballo i sognatori e gli utopisti.
Vanna Marchi negli anni '80 vendeva le alghe "sciogli-pancia". Mettevi le alghe sulla pancia e tac... via la pancia! In una settimana!



Ecco, se tutti gli elettori, prima di credere alle promesse facili, si guardassero gli addominali e riflettessero sul fatto che il girovita in fondo è come il debito pubblico, non si riduce facilmente, forse eviterebbero di incappare costantemente in delusioni ogni volta più demoralizzanti.
E' così difficile, mi chiedo, capire che non ci sono scorciatoie per la felicità?



mercoledì 8 gennaio 2014

E tu che lettore sei? (Se lo sei)



Io sono sia "ragazzone" che "barbaro", ma con il passare degli anni anche sta subentrando anche il "dormiglione"...

Come pulire gli schermi di smartphone e tablet?


5 modi per pulire smartphone e tablet

La pulizia dei moderni dispositivi tecnologici non è solo un vezzo. Non si tratta semplicemente di tenere puliti schermo, tastiere e cover, ma di assicurare maggior vita a smartphone e tablet e a noi stessi. Stando agli esperti, quello che si può creare sui touchscreen e negli angoli dei nostri device hi-tech potrebbe essere peggio di ciò che si accumula sotto le scarpe, dopo una giornata di lavoro in cantiere. Secondo il dott. Dubert Guerrero , specialista in malattie infettive della Sanford: Quei dispositivi possono essere fonte di trasmissione di germi e batteri, senza alcun dubbio”.
Non a caso, nel mese di novembre 2013, l’American Journal of Infection Control, ha pubblicato uno studio sulla persistenza di batteri sull’iPad e i metodi migliori per disinfettare il tablet e ridurre la contaminazione. Bisognerebbe quindi tenere sempre pronte diverse soluzioni idonee a mantenere puliti i dispositivi mobili che si possiede, non solo per evitare possibili malattie ma anche per lasciarli nello stato più decente possibile, così da poterli rivendere anche a distanza di anni.
1) La semplicità è l’arma migliore
Vi siete sempre chiesti perché assieme alle pellicole trasparenti per smartphone, tablet e lettori mp3, in vendita nei negozi trovate anche dei panni (non sempre di buona qualità) in microfibra? 
Semplice:aiutano a tenere via la polvere dagli schermi. Pulire il display con un panno in microfibra leggermente umido permette di eliminare la maggior parte dei batteri più comuni. Il problema è che per quelli più duri, come il Clostridium difficile (che causa diarrea e anche irritazione al colon) serve qualcosa di forte, come uno sterilizzante. Una soluzione non ben vista da tutti, nemmeno da chi gli smartphone li produce. Ad esempio Apple mette in guardia, tramite il suo sito web , sull’adozione di “spray, solventi o sostanze abrasive” per pulire i suoi prodotti di consumo.
2) L’ultimo batterio
Se non siete tra quelli che si lasciano intimidire facilmente proprio sull’Apple Store troverete, a poco più di 10 euro, le salviettine "Techlink ReFresh Quick-Dry Anti-Bacterial Screen Wipes” da passare sullo schermo di iPhone, iPod e iPad, anche se non crediamo succeda qualcosa se si utilizzano anche con Android, Windows Phone e BlackBerry. Sono leggermente umide, imbevute di una soluzione antibatterica con asciugatura rapida. Sempre da Techlink c'è il flacone spray antibatterico con il comodo panno per la pulizia.
3) Chi fa per sé
Si tratta di qualche decina di euro ma, volendo, potete crearvi da soli la vostra soluzione di pulizia. Basta mescolare, nelle stesse quantità, alcol isopropilico (al 70%) e acqua distillata spendendo intorno ai 5 euro. In particolare l’alcol serve come agente per disinfettare le tastiere fisiche e le parti di plastica mentre l’acqua distillata è utile per lo schermo e la lente della fotocamera. Attenzione ad utilizzare acqua normale, quest’ultima ha sostanze chimiche che lasciano aloni dopo l’asciugatura.
4) Pulizia extra-mondo
Se però volete andare sul sicuro potete affidarvi ad un disinfettante professionale a ultravioletti: Violife . Si tratta di un accessorio, grande quanto una macchinetta del caffè, che costa sui 50 dollari ed è in grado di disinfettare praticamente tutto (anche lettori mp3, auricolari bluetooth, cuffie). Funziona così: si inserisce il dispositivo dentro la cavità di Violife, si chiude il coperchio e si attende che i raggi UV “uccidano” i germi.
5) Diamoci delle arie

Una volta messa da parte la questione display, si può procedere con il pulire gli angoli più nascosti e inaccessibili del telefono o del tablet. Pensiamo soprattutto a quei modelli che hanno la batteria integrata e quindi l’impossibilità di accedere alle zone sporche se non aprendo, a proprio rischio, il case. Ci viene in aiuto DataVac Electric Duster , un compressore d’aria specifico per oggetti hi-tech che permette di far "saltare", letteralmente, lo sporco dai bordi, senza danneggiare le parti sensibili e vitali. Uno strumento che può essere usato per tanti dispositivi, si parte dalle tastiere del computer alle porte (microUSB, Lightning, audio) dei cellulari e tablet per poi finire a macchine fotografiche e lettori Blu-Ray. Un vero all-in-one.