mercoledì 18 settembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 18. La genealogia arturiana e quella messianica.



<<Per quale motivo dovrei credere che tutto ciò che è raccontato in questo testo sia vero? Una fonte letteraria, da sola, non prova niente. Anzi, nemmeno una moltitudine di fonti letterarie possono provare qualcosa, a meno che non siano supportate da fonti di altro tipo. Quali prove hai, Maggie, per dire che questo libro racconti la verità?>>
La domanda era stata posta con tutta la severità e il rigore di chi segue un metodo scientifico.
Solo una risposta interna a tale metodo avrebbe potuto convincere Robert Oakwood che tutte le inspiegabili realtà di quegli ultimi due giorni avevano una loro rispettabile verità.
<<La prova sei tu, Robert. C'è qualcosa in te che deve essere risvegliato. E' questo il senso della tua iniziazione. Devi diventare ciò che sei, ma non sai di essere>>



<<E tu credi che lo troverò in questo libro? O in questi rituali da setta esoterica? Una persona seria non può dare credito a cose di questo genere!>>
Maggie sorrise:
<<Una persona seria non può neanche escluderle a priori. Se le esperienze di questi giorni non risveglieranno nulla in te, allora vorrà dire che noi ci eravamo sbagliati, e con "noi" intendo dire tutti coloro che credono in te>>
Robert sospirò:
<<Voi tutti non credete in me, ma in un fantasma che per qualche motivo ritenete collegato alla mia persona>>
Maggie scrollò le spalle:
<<Gli occhi possono vedere tutto tranne il loro colore. Per questo tu credi di conoscere te stesso senza esserti specchiato>>
Quelle parole lo colpirono come un aforisma zen.
<<Lo specchio che tu mi porgi potrebbe essere deformante>>
Lei aveva previsto una simile obiezione:
<<Spetterà a te decidere in quale specchio riconoscerti. Ma non devi permettere che il pregiudizio ti impedisca di guardare>>
Robert guardò nuovamente il libro:
<<E va bene, proseguirò l'analisi di questo testo con la mente sgombra da pregiudizi, ma annoterò ogni passaggio dubbio, per poterne verificare la plausibilità>>



Si concentrò sul testo:
<<Vedo che ci sono altri alberi genealogici. Risalgono agli antenati di Artù. Vediamo... sì, più o meno corrispondono con quelli della letteratura. Il padre è Uther Pendragon, la madre è Ygerne Laci, Vivianae soror. Igraine del Lago, sorella di Viviana, e fin qui niente di nuovo. Lo zio paterno è Ambrosio Aureliano, zio aquisito, però... era il marito della sorella di Uther... una donna che qui viene chiamata "Constantia". E questo è abbastanza logico se consideriamo che il padre di Uther si chiamava Costantino ed era un romano. La madre di Uther si chiamava Lluan di Brechin. Mai sentito questo nome... proviamo a risalire ai suoi antenati... si arriva ad Arvirag di Siluria, vissuto ai tempi della conquista romana, e sposato con una principessa britanna di nome Penadrun, figlia dell'arcidruido Bran il Beato e di una donna di nome Anna, di cui si dice "Iosephi filia">>
Poteva essere il classico collegamento con Giuseppe d'Arimatea e la storia del Santo Graal, ma in questo caso il libro non avrebbe detto nulla di particolarmente diverso dalle varie ricostruzioni letterarie o pseudostoriche che si erano avvicendate nel tempo.
<<Tutta questa fatica per finire poi nel vago? Anna figlia di Giuseppe? E con ciò?>>
Maggie voleva che lui ci arrivasse da solo, per cui si limitò a guidarlo:
<<Sei tu il filologo. Quando in un testo c'è qualcosa di strano, quale interpretazione si sceglie?>>
Robert sorrise:
<<Si sceglie la lectio difficilior, l'interpretazione più difficile, quella che nemmeno i copisti hanno osato correggere. Ma qui non si tratta di... un momento... aspetta... se qui nessuno ha osato specificare chi fosse questo Giuseppe... allora forse non era Giuseppe d'Arimatea. Sapevano che non era lui, ma non osavano specificare chi fosse l'altro... perché sarebbe stata un'eresia>>



Maggie annuì:
<<E' la conclusione a cui sono giunti anche gli altri filologi. Il copista doveva essere convinto che si trattasse di un'eresia e per prudenza ha voluto rimanere sul vago>>
Robert sorrise:
<<Be', un'idea orginale, senza dubbio... si toglie di mezzo una volta per tutte l'idea che Cristo abbia avuto dei discendenti, ma si mantiene il prestigio della "discendenza messianica" facendo discendere il Sangue Reale da Giuseppe Artigiano e quindi dalla stirpe di Davide, secondo i Vangeli. Una versione più accettabile dal punto di vista ecclesiastico>>
Maggi annuì, ma la sua espressione rimase seria:
<<Non troppo accettabile, se gli originali del manoscritto sono andati perduti. Questa, come abbiamo detto prima, è una copia collocabile intorno al 1370, commissionata da Roberto II di Scozia per certificare la sua "discendenza messianica". Doveva esserci solo un originale, in un qualche convento scozzese, che poi dev'essere stato secolarizzato in età protestante. Allora le domande sono: perché gli altri originali sono andati perduti? Chi ha portato in Scozia l'ultimo originale? Perché ne è rimasta una sola copia?>>
Robert inarcò le sopracciglia:
<<Stai dando troppe cose per scontate. Non siamo sicuri che ci fosse realmente un originale. Potrebbe essere questo l'originale, e allora rimarrebbe in piedi solo l'ultima delle domande. Perché una sola copia? Ma ammettiamo pure che esistessero gli originali. Perché sono andati perduti? Sicuramente una spiegazione può essere che, quando i conventi furono secolarizzati, sotto i Tudor, tutto ciò che aveva a che fare col cattolicesimo ha subito una sorte piuttosto difficile, e molte cose sono andate perdute, o addirittura volontariamente distrutte, in Inghilterra, mentre in Scozia gli Stuart hanno cercato di salvare il salvabile. E questo è anche il motivo per cui l'Università di Edimburgo conserva più documenti di quel genere rispetto a quella di Londra>>
Maggie rimase seria:
<<Questo spiegherebbe l'assenza di originali in Inghilterra. Ma questo tipo di testi, in cui si parla della discendenza arturiana e la si collega a quella messianica, dovrebbero essere presenti anche in Francia, dove quella letteratura era ancora maggiore. Per esempio alla corte di Marie de Champagne o di sua madre, Eleonora d'Aquitania, moglie di Enrico II Plantageneto>>



Robert capì dove voleva andare a parare la sua interlocutrice:
<<Molti testi di quel genere sono andati perduti dopo il 1307, quando l'ordine dei monaci Templari fu abolito da papa Clemente V e da re Filippo IV di Francia. Ma questa è solo una fantasiosa ipotesi>>
A quel punto Maggie sorrise e giocò la carta più importante che aveva in mano:
<<Non del tutto fantasiosa. Se il committente dell'opera, Roberto II Stuart, re di Scozia, ha sentito il bisogno di tollerare la presenza di una miniatura in cui era presente il suo contemporaneo Edoardo III d'Inghilterra, anche qui deve essere applicata una specie di lectio difficilior>>
Robert si illuminò:
<<Forse anche Edoardo III era tra i committenti? Ma per quale ragione, se qui i Plantageneti non sono menzionati? A meno che... fammi vedere meglio questo albero genealogico... qui si fa riferimento anche a... o mio Dio! Adesso ho capito!>>







Cast

Johnny Depp - Robert Oakwood

Gli Arcani Supremi. Capitolo 17. Il Figlio dei Cento Re.



<<La miniatura rappresenta re Edoardo III Plantageneto d'Inghilterra e suo figlio Edoardo, principe di Galles. Lo si desume dal fatto che nell'armatura sono dipinti, oltre ai simboli della dinastia inglese, anche i gigli di Francia. Edoardo III era infatti figlio di Isabella di Francia, unica erede diretta della linea primogenita dei Capetingi. Il testo è stato dunque redatto sicuramente dopo il 1350>>
In quanto a conoscenze storiche, Robert Oakwood era pressoché imbattibile.
Maggie Burke-Roche annuì:
<<Il manoscritto è stato infatti realizzato in quel periodo, e costituisce un caso molto particolare, perché è composto da una parte originale e da una copia di un documento precedente. Al giorno d'oggi parleremmo di una edizione aggiornata. L'altra particolarità è che, nonostante la prima miniatura rappresenti i sovrani inglesi, il manoscritto è stato realizzato in un monastero scozzese>>



Robert annuì:
<<Infatti la seconda miniatura rappresenta il re di Scozia, Roberto II, il fondatore della dinastia Stuart, che poi avrebbe unificato il dominio su tutta la Gran Bretagna>>

File:Robert and Euphemia.jpg

Maggie sorrise:
<<Hai trovato un tuo omonimo! Ed è anche un tuo antenato. Tramite i Duchi di Albany, tu discendi dagli Stuart così come dai Plantageneti e dai Capetingi, e tutti costoro a loro volta...>>
Robert sollevò la mano destra:
<<Calma, calma! Io continuo a non credere a quella storia dei Duchi di Albany>>
<<Un passo alla volta, per adesso guarda chi erano gli antenati di quei re, poi parleremo dei loro discendenti>>
Maggie trovò il segno di alcune pagine dove erano tratteggiate delle genealogie.
<<L'albero genealogico che ci interessa maggiormente è quello degli Stuart. Attualmente l'unica famiglia che porta legittimamente questo cognome è quella dei Duchi di Alba, il ramo spagnolo degli Stuart. Come vedi c'è una parentela anche nel titolo nobiliare, perché Alba era il nome con cui si indicava l'isola di Britannia. "La perfida Albione">>
Robert non parve particolarmente felice di essere considerato parente di Cayetana Stuart, la diciottesima duchessa d'Alba.
<<Vediamo questa genealogia. Il cognome Stuart deriva dal titolo "High Steward", cioè Grande Intendente di Scozia. Il primo Intendente fu Walter Fitzalan, e infatti lo troviamo qui>> e puntò il dito in fondo a una pagina <<ora proviamo a risalire indietro.  Il padre di Walter era Alan, a sua volta figlio di un altro Walter ed una Emma Fitzalan che qui viene dichiarata "inlustrissima domina Sanguinis Regalis". Signora nobilissima del sangue reale. Dunque sono gli antenati di lei quelli che contano. Emma era figlia di Alan, a sua volta figlio di un altro Alan, figlio di Framald il Siniscalco di Scozia, figlio di Froumund Vetules, figlio di Fretald, figlio di Froumund, figlio di Alirad, figlio di Froubald, figlio di Adelrad, figlio di Flothar, figlio di Frodald, conte di Bretagna, figlio di Froamid, conte di Bretagna, figlio di Alain, figlio di Lionel, figlio di Mordred, figlio di...>>
Robert si fermò.
Non era possibile...
<<Mordred, qui erat filius Arthorii Regis Britanniae. Mordred, che era figlio di Arturo, re di Britannia. Ma non è possibile, non sappiamo nemmeno se Artù sia vissuto veramente! E nessuno ha mai parlato del fatto che Mordred potesse aver avuto figli>>



Maggie indicò il libro:
<<Qui dentro c'è la risposta a tutto. Indica per filo e per segno la vera storia di Arthur Pendragon, meglio noto come re Artù di Britannia. Questa è la versione che, se fosse in mano agli storici e ai filologi, farebbe luce sul mistero di quell'epoca e su tutti gli altri misteri che gravitano attorno ad esso. Basta fare un elenco di nomi: Graal, Avalon, Viviana, Morgana, Merlino, Uther Pendragon, Igraine, Broceliande... qui c'è tutto>>

domenica 15 settembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 16. La Biblioteca.



La sala di lettura della biblioteca dei Burke-Roche era veramente sfarzosa, nel suo stile neogotico vittoriano, ma la Collezione vera e propria si trovava nella torre centrale e si raggiungeva attraverso una scala di legno massiccio, perfettamente conservato.



Maggie Burke-Roche faceva strada a Robert Oakwood, tenendogli la mano, con espressione decisa e vagamente divertita.


<<Ci siamo quasi...>>
Man mano che procedevano lungo la scalinata e si addentravano nel "Sancta sanctorum", l'ambiente diventava più asciutto ed i testi conservati parevano essere più antichi.
Robert ammirò la cura con cui quell'ambiente era stato predisposto per la conservazione dei libri.
<<E così questa è la leggendaria Collezione Burke-Roche!>>
Maggie sorrise:
 <<Questo è niente! Aspetta di vedere il Thesaurus, la parte più antica e preziosa! Si trova al piano superiore, oltre quella rampa di scale. Collezionisti come Boris Balkan o Liana Telfer avrebbero ucciso pur di arrivare fin qui! Per non parlare di Dean Corso!>>



<<Lui non avrebbe ucciso nessuno! La sua scomparsa, in Francia, resta ancora un mistero>> 
Maggie finse di non aver sentito quell'osservazione:
<<Grazie al cielo noi Burke-Roche abbiamo ancora amici potenti, tra gli Iniziati. O per meglio dire, li avevamo, prima che scoppiasse la faida tra le nostre famiglie. I nostri antenati avevano una concezione molto diversa sulla natura degli Arcani Supremi... e le conseguenze si sono viste...>>
Robert, che pure aveva capito benissimo il significato di quell'accusa, decise di ignorare, per il momento, la provocazione e di concentrarsi sui dati concreti, mentre salivano l'ultima rampa di scale.
<<A che epoca risalgono i testi del Thesaurus?>>
<<Ci sono alcuni manoscritti del XII secolo, sopravvissuti alla crociata contro i Catari e alla persecuzione dei Templari. Furono messi in salvo dagli Iniziati e successivamente nascosti presso la cappella di Rosslyn, ma anche quel luogo remoto negli ultimi tempi non era più sicuro e così mio nonno, nel periodo in cui guidò gli Iniziati, decise di trasferire qui le pergamene.



Oltre al Fondo Rosslyn ci sono altre raccolte che comprendono testi a stampa del Quattrocento, sopravvissuti ai roghi dei secoli successivi, quando la Controriforma cattolica, le repressioni puritane e la caccia alle streghe hanno distrutto quasi tutti i testi che facessero riferimento alla Genealogia del Sangue Reale e ai poteri ad essa attribuiti. Ultimamente, poi, troppe indiscrezioni sono circolate al riguardo, in seguito alle ricerche di Laurence Gardner e ai romanzieri che si sono ispirati a tale ricostruzione. Ma per fortuna si tratta per lo più di leggende non supportate da una bibliografia credibile e autentica>>
Robert annuì:
<<Verissimo, ma potrebbero essere sollevati dubbi sull'autenticità dei testi qui conservati>>
Maggie scosse il capo:
<<Tra gli Iniziati ci sono i migliori bibliologi e filologi del mondo. Non ci sono dubbi sull'autenticità. Quello che nessuno fino ad ora ha capito è come utilizzare quei testi per evocare il Varco. O meglio: lady Vivien Oakwood lo aveva capito, bisogna dargliene atto, ma poi è scomparsa nel nulla senza comunicarlo al suo successore, il caro architetto Richard Stoker. Lui è convinto che solo tu abbia la chiave per risolvere il mistero ed è l'unica cosa su cui io e lui siamo d'accordo>>
<<E' per questo che stai collaborando con lui nella mia iniziazione?>>
Maggie apparve sinceramente offesa da quella domanda:
<<Io agisco in maniera indipendente ed i miei obiettivi finali sono molto diversi dai suoi. Tutto ti sarà chiaro molto presto>>
Arrivarono ad una stanza più piccola, dove, sul tavolo, si trovava, aperto, un manoscritto.



<<Eccolo: questo è il Liber Sanguinis Regalis. Lì troverai le tue radici, Figlio dei Cento Re!>>





Cast



Johnny Depp -  Robert Oakwood, duca di Albany

sabato 14 settembre 2013

The eternal elegance of wide leg pants and trousers.



If I were a woman, one of my most favorite clothing, would be the wide leg pants for almost a dozen valid reasons.

1) They never go out of fashion! They are a classic, an evergreen! Immortal and undying!



(Katharine Hepburne)




2) There lend themselves to an unlimited number of outfis both in fall-winter...



...and in spring-summer season.



3) They are naturally elegant and classy






3) They permit to obtain original outfits in very simple ways.





4) They are perfect for a professional look for a perfect business woman.



5) Thery are very comfortable.



6) They are suitable for every sort of body. 



(Kourtney Kardashian)

7) They are versatile and adaptable for any kind of form, color and fabric











8) Thery can be very sexy...



.... even in the super wide leg version



9) They can be a complete suit / dress like this here under


10) The most fashionable models wear very oftet wide leg pants, like, for example, Olivia Palermo




Did I persuade you, girl, to wearing this amazing, stunning, wonderful wide-leg pants?





venerdì 13 settembre 2013

Wide leg pants: l'eleganza femminile intramontabile.





Se fossi una donna, tra i miei capi di abbigliamento preferiti ci sarebbero sicuramente i pantaloni a palazzo, conosciuti anche come wide-leg pants, per una serie di ottime ragioni che elenco in dieci punti.

1) Non passano mai di moda: sono un classico, un evergreen, costantemente riproposto nelle sfilate, per cui li si può tranquillamente indossare qualunque sia la tendenza in vigore, e li si può mantenere sempre nel guardaroba, a portata di mano, in ogni stagione, quando si vuole un look che si distingua in modo positivo e di classe senza contrastare col trend del momento.




2) Sono eleganti in modo naturale: conferiscono classe e raffinatezza, in ogni occasione. Perfetti per apparire "cool" e "posh" ottenendo il massimo risultato col minimo sforzo.





 (Katherine Hepburn)

3) Si prestano a numerosissimi abbinamenti sia nella stagione autunno-inverno...





... sia in quella primavera-estate.




E possono essere abbinamenti semplicissimi, ma di gran classe:





 oppure bizzarri e raffinati nello stesso tempo...



...cute, amazing and stunning...

. (Blake Lively)







4) Permettono di ottenere un look professionale per ogni tipo di lavoro di medio-alto livello.



5) Sono comodi e morbidi, ariosi e piacevoli al tatto.



6) Sono adatti ad ogni tipo di fisico, in quanto nascondono sia i fianchi abbondanti che la bassa statura (delle scarpe si vede solo la punta e il tacco, conferendo slancio e impressione di fisico longilineo).



 (Kourtney Kardashian)


7) Sono versatili e si prestano ad ogni tipo di forma, di colore e di tessuto.










8) Possono essere molto sexy... anche in versione super wide.



9) Sarebbe poi ora di mandare in pensione i leggins o i jeans a sigaretta... credetemi, hanno stancato veramente...

10) Se Olivia Palermo, icona di stile, indossa molto spesso i wide leg, in tutte le occasioni e le stagioni, perché non seguire il suo esempio?











































Ragazze, vi ho convinte ad indossarli?