mercoledì 4 settembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 5. Gli Iniziati.


<<Il castello dei Burke-Roche ha più di 150 anni. Fu costruito in età vittoriana da un antenato di mio marito, che aveva comprato il terreno dove ora sorge Hollow Beach. All'epoca i Burke-Roche risiedevano in Inghilterra, ma col tempo questa dimora è divenuta sempre più il vero baricentro delle attività di famiglia. Per questo abbiamo raccolto qui la "Collezione Fenroy" di cui ti parlavo>>
Il tono di lady Edith era sempre supponente e professorale, come se avesse a che fare con persone completamente stupide.
<<Ho sentito dire, milady, che nella sua collezione ci sono testi che riguardano la stregoneria>>
L'anziana annuì:
<<Sì, abbiamo gli originali di stampa della Clavicula Salomonis, del Malleus Maleficarum e persino del Necronomicon, il Libro della Legge dei Morti>>
Robert inarcò le sopracciglia:
<<Pensavo che il Necronomicon fosse un'invenzione letteraria di Lovecraft!>>
Lady Edith sorrise:
<<Lo pensano tutti, tranne i pochissimi che l'hanno nella propria collezione. E questi pochissimi appartengono tutti alla Società degli Iniziati agli Arcani Supremi>>
<<Non ne ho mai sentito parlare>>
<<Per forza! E' una società segreta!>>
<<E allora perché me lei me ne rivela l'esistenza?>>
<<Perché io non sono un'Iniziata e non sono tenuta al Silentium. Inoltre ritengo che tu debba iniziato agli Arcani Supremi il prima possibile>>
Robert non sapeva se ridere o arrabbiarsi:
<<Io? E per quale ragione, lady Edith?>>
La nobildonna sospirò:
<<Perché i tuoi antenati lo erano! Tu pensi che io sia una vecchia pazza che si inventa le cose, ma prova a chiedere in giro quello che pensa la gente e ti accorgerai che riguardo ai tuoi nonni circolano storie molto particolari, che non si discostano troppo dal vero. Quando le avrai ascoltate, tornerai qui, e ne riparleremo. Ora ti lascio ai tuoi incarichi. Sarà mia nipote Maggie ad istruirti al riguardo>>

Proprio in quel momento entrò nella stanza una giovane donna di circa venticinque anni, dalla pelle molto chiara e dai capelli scuri e lunghi, leggermente mossi. Gli occhi erano scuri, così come gli abiti.
Era molto magra e di media altezza.
L'espressione del viso era severa e determinata.
<<Sono Maggie Burke-Roche, forse ti ricorderai di me. Da bambini eravamo conoscenti, almeno così mi pare di ricordare>>
Era una creatura tenebrosa, inquietante, forse anche pericolosa, ma bellissima.
<<Ricordo perfettamente! Non so se te n'eri mai accorta, ma all'epoca ero perdutamente innamorato di te>>
Lei sorrise ironicamente:
<<Se n'erano accorti tutti! Ti sono mancata?>>
Questa volta fu lui a sorridere:
<<Più che mancata, tu sei stata una presenza nascosta nella mia memoria. Ed essere nascosti significa comunque essere presenti>>
Quella frase fece colpo non tanto su Maggie, quanto su lady Edith:
<<Ho pensato la stessa cosa riguardo a Vivien>>



Robert si chiese per quale ragione lady Edith fosse così ossessionata dal ricordo di sua nonna.
Riguarda quel famoso "Varco" di cui mi ha parlato prima?
Inoltre, pareva molto informata sul Mistero di Sleepy Hollow e sulla famiglia Van Garrett.
<<Non pensavo che mia nonna fosse così tanto importante per lei, lady Edith>>
<<Oh, lo so bene! E' per questo che ora ti lascio con mia nipote. Lei ti spiegherà tutto il resto. Preparati, perché ci sono questioni che tu non puoi nemmeno immaginare!>>


Cast

Mia Wasikowska -  Vivien Oakwood, Duchessa di Albany

martedì 3 settembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 4. Il Duca di Albany.



<<Caro signor Oakwood... oppure posso chiamarla Robert, e magari darle del tu, visto che potrebbe essere mio nipote?>>
<<Ma certamente, lady Edith.>>
<<Molto bene! Caro Robert, immagino che ti sarai chiesto come mai mi sono rivolta proprio a te, nonostante i dissapori che ci furono in passato tra me e la compianta lady Vivien>>
<<Lady Vivien? Perché la chiama così? Mia nonna non era nobile, per quanto il suo animo sicuramente lo fosse>>
L'anziana baronessa sorrise:
<<Ah, era tipico di Vivien usare un certo "understatement", oltre che essere molto riservata, oserei dire quasi misteriosa. Ho rispettato questa sua scelta, anche se non l'ho mai condivisa. Ma ora che lei è scomparsa... >> e qui fece una pausa, come per rimarcare la scelta del termine: "scomparsa", invece di "morta" <<...credo che sia giunto il momento di parlare di alcune importanti questioni che lei ha preferito tacere, nella speranza, o meglio nell'illusione, di proteggerti>>
Robert non amava che si parlasse di Vivien in quel tono, ma era anche incuriosito da ciò che lady Edith era impaziente di comunicargli:
<<Temo di non capire, milady>>
Lei inspirò forte col naso, come se stesse per prepararsi a tenere una lunga orazione:
<<Il cognome Oakwood apparteneva ai genitori adottivi di tuo nonno, non è così?>>
Robert annuì:
<<Sì, certo. Mio nonno fu adottato da una coppia inglese che non poteva avere figli e che si trasferì ad Albany, nello stato di New York, negli anni '20>>
<<Esattamente. Ebbene tu conoscevi il mestiere degli Oakwood, in Inghilterra?>>
<<Credo che il padre adottivo di mio nonno fosse un guardiacaccia, ma non so altro>>
Lady Edith annuì:
<<Il mio defunto marito, lord Hector, conosceva esattamente la tenuta dove gli Oakwood lavoravano. Sandringham House, ti dice niente quel nome?>>



Robert annuì, era stato a Sandringham, nel suo viaggio in Europa, alcuni anni prima:
<<E' una residenza della Corona britannica. La regina Elisabetta ci trascorre le vancanze di Natale. E... mi hanno detto che Sandringham è anche il luogo dove nacque lady Diana Spencer, la principessa del Galles, di cui Lord Hector Burke-Roche era un lontano parente, per parte di madre, mi sembra>>
Lady Edith apparve compiaciuta:
<<Vedo che sei preparato. In effetti la madre di Diana Spencer, lady Frances Ruth Shand Kidd, era una Roche, di nascita, e quindi una lontana cugina del mio defunto marito. Mi complimento per le tue competenze in materia. Del resto, servire una baronessa come me comporta determinate conoscenze. Immagino saprai anche che Sandringhan House fu costruita dal bisnonno della regina, re Edoardo VII di Sassonia-Coburgo-Gotha: il nome della dinastia fu cambiato in Windsor durante la prima guerra mondiale, perché suonava troppo tedersco. Ora, devi sapere che Re Edoardo aveva un fratello, Leopold, che come lui era figlio della regina Vittoria, l'ultima degli Hannover e del principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. Leopold era stato insignito del titolo di Duca di Albany, che passò poi a suo figlio Carlo Edoardo. Costui però, durante la prima guerra mondiale, si schierò dalla parte dell'imperatore Guglielmo II di Germania, e quindi perdette il suo titolo. Da allora si ritiene che il titolo di Duca di Albany sia vacante>>



Robert annuì, senza però capire dove la baronessa volesse arrivare con quei discorsi:
<<Sono uno storico, lady Edith, ed i genitori adottivi di mio nonno erano inglesi e lavoravano al servizio di Edorado VII, quindi conosco fin troppo bene i segreti dell'aristocrazia britannica, compresa l'estinzione del ducato di Albany. Ma le posso assicurare che gli Oakwood non sono di nobili origini e nemmeno i Lake, la famiglia di mia nonna>>
Lady Edith mostrò un lieve cenno di sorriso che stava a metà strada tra il divertito e il compassionevole.
<<In realtà, mio caro Robert, le tue conoscenze hanno delle enormi lacune. Devi sapere che il successore di Edoardo, re Giorgio V Windsor conferì  il titolo di Duca di Albany"in pectore" (cioè segretamente), al figlio naturale di suo cugino Alfredo, morto suicida in seguito ad uno scandalo. Ebbene... tu sai che tuo nonno era un figlio adottivo, ma non sai che era figlio naturale del principe Alfredo. Insomma, è noto a tutta l'aristocrazia che tuo nonno Henry Oakwood era segretamente conosciuto come Sua Grazia il Duca di Albany. E non fu certo un caso se, quando decise di trasferire i suoi affari negli Stati Uniti, prese la residenza proprio ad Albany, la capitale dello Stato di New York, dove ora risiedono anche i tuoi genitori.>>



Robert non riuscì a trattenere una sonora risata:
<<Ah ah ah, mi perdoni, lady Edith, ma trovo questa storia del tutto incredibile>>
Edith si fece serissima:
<<Credi che io metterei a repentaglio la mia reputazione raccontando una storia apparentemente così assurda se non avessi l'assoluta certezza che è vera? Tua nonna Viven non solo era una lady, ma era anche la Duchessa di Albany, e mi era superiore di grado. A lei sarebbe spettato di diritto l'appellativo di "Sua Grazia" molto più che a me>>
Robert non credeva a una sillaba di tutto ciò.
Era evidente che ladty Edith doveva essere in preda ad una forma di demenza senile e nel suo delirio aveva scambiato una battuta di spirito del marito con la verità e aveva fatto una gran confusione tra la città americana di Albany e il nome che gli aristrocratici inglesi attribuivano alla Scozia, e cioè, appunto, Albany.
Ritenne comunque prudente, per la salvezza del proprio lavoro, non contraddire la nobildonna.
<<Tutto ciò ha qualcosa a che fare con il motivo per cui mi avete assunto al vostro servizio, milady?>>
La vecchia anuuì:
<<Nell'agosto del 1939, quando io avevo vent'anni, i vostri nonni, i Duchi di Albany, furono ospiti proprio in questo castello. Ricordo benissimo una frase che Vivien disse a tuo nonno, mentre osservava la laguna dalle finestre che danno sul retro: "Il Varco è qui". Fu allora che tuo nonno decise di comprare il terreno confinante con la mia proprietà. Da allora Hollow Beach non ha avuto più pace. Sono successi eventi inspiegabili, che hanno travolto anche la mia famiglia. Tutte queste coincidenze non possono essere casuali, ed io credo che la risposta si possa trovare nella biblioteca del mio povero marito. La "Collezione Fenroy" ha infatti un valore inestimabile e contiene testi rarissimi, alcuni dei quali unici al mondo. So che voi siete uno studioso e per questo, oltre che per il fatto che siete nipote di Vivien, ho deciso di affidarvi la custodia e la catalogazione della mia biblioteca, affinché troviate una risposta che possa risolvere il mistero degli eventi inspiegabili che si sono verificati qui da quando i vostri nonni hanno comprato la casa dove ora alloggiate>>
Robert era senza parole per quelle assurdità, ma decise di concentrarsi sulle questioni concrete.



<<La Collezione Fenroy è realmente una delle più famose al mondo. Credevo che aveste già un bibliotecario di professione per averne cura>>
Lady Edith inarcò le sopracciglia con espressione sdegnata:
<<Un bibliotecario di professione? Forse voi non sapete che i testi contenuti nella mia collezione hanno dei contenuti, come dire, "sensibili". Si tratta di argomenti che non possono essere affidati a qualcuno che non appartenga alla mia ristretta cerchia di conoscenze e che abbia una preparazione culturale in grado di capirne il significato e di saperlo interpretare. Ho saputo che tu sei uno storico e un filologo e stai preparando una tesi di dottorato sulla storia della stregoneria nello stato di New York. Non è così?>>



<<In effetti la mia tesi riguarda un caso di stregoneria nella cittadina rurale di Sleepy Hollow, nelle campagne vicino ad Albany. Pare che ci fossero dei legami con una famiglia di origini olandesi, i Van Garrett...



 E' una cosa strana, perché anche mia madre ha il cognome Van Garrett>>
Le pupille degli occhi grigi di lady Edith si dilatarono al sentir pronunciare quel nome:
<<Van Garrett... una coincidenza molto interessante, mio caro ragazzo. Così come è interessante che lo stagno vicino alla laguna di Hollow Beach si chiami Sleepy Pond. Vi accorgerete che qui le coincidenze sono troppe per poter essere considerate tutte frutto del caso. Nella mia biblioteca troverete molte risposte, così come nel mio parco e nella laguna. L'altra parte del vostro incarico sarà infatti quella di supervisore della zona circostante alla mia proprietà. Vedete, quando vostra nonna disse la frase: "Il Varco è qui", intendeva qualcosa di ben preciso ed io credo che lei avesse capito di cosa si trattava esattamente. Non me l'ha mai voluto rivelare, ma vi garantisco che è di estrema importanza che questo "Varco" sia localizzato e studiato attentamente>>



Cast

Maggie Smith -  lady Edith Burke-Roche

Johnny Depp -  Robert Oakwood

Gli Arcani Supremi. Capitolo 3. Il castello dei Burke-Roche.



Il giorno successivo Robert si presentò davanti al maniero dei Burke Roche.
Un vialetto si dipartiva dalla Antler Street fino alla siepe che delimitava la proprietà e al cancello, alto, con sbarre massicce e in cima tre corone con decorazioni spinate.
Il maniero era un incrocio tra una villa vittoriana e un castello in stile neogotico, con gulie, torri, tetti a punta, esterno in mattoni grigio scuri. Le finestre, comprese quelle delle torrette e fegli abbaini, erano tutte coperte da pesanti tendaggi. L'immagine, già piuttosto cupa di per sé, era resa ancor più tetra dal fatto che il cielo era coperto da una coltre uniforme di nuvole grigie.
Era stato edificato da lord William Burke-Roche nella seconda metà dell'Ottocento, quando ancora quella zona era selvaggia e incontaminata.
Nessuno aveva mai capito per quale ragione lord William, che in Inghilterra deteneva il titolo di barone Fenroy, avesse deciso di investire gran parte del suo patrimonio in quella costruzione e soprattutto in quel luogo dimenticato da Dio.
Sono sempre stati una famiglia strana, ma la stessa cosa si potrebbe dire degli Oakwood. Non devo giudicarli. E' il voler giudicare che ci porta alla sconfitta.
Era una frase che aveva sentito in qualche film, forse Apocalipse Now.
Sì, il monologo del Colonnello Kurtz sull'orrore. The horror... the horror.
Forse era la cupezza del maniero ad ispirare a Robert quei pensieri deprimenti.
Meglio concentrarsi sul presente e sulla concretezza! Il principio di realtà!
Nella porticina laterale del cancello c'era un videocitofono.
Robert suonò.
Rispose una voce maschile priva di intonazione:
<<Lei è Robert Oakwood?>>
<<Sì, sono stato assunto da lady Edith come custode>>
La voce assunse una intonazione divertita:
<<Noi abbiamo già molti custodi, e un servizio di vigilanza efficiente, ma lady Edith ha detto che lei, signor Oakwood, ricevere istruzioni direttamente da Sua Grazia. Ora vi apro>>
Era stato un dialogo piuttosto strano, come se quella persona avesse fin dall'inizio voluto rimarcare una presa di distanza>>
Forse lo riteneva un raccomandato?
Non ce n'era ragione: lady Edith non aveva mai mostrato simpatia per gli Oakwood ed anzi tra lei e la nonna di Robert, Vivien, c'era una certa ostilità, le cui ragioni erano sconociute.
Forse era perché erano coetanee, ma molto diverse: lady Edith era pragmatica e cinica, Vivien era stata invece una sognatrice romantica, amante della notte e dei chiari di luna.



Perché la notte appartiene agli amanti. Perché la notte appartiene all'amore.
Amava cantare, Vivien Oakwood, e spesso ripeteva le canzoni che qualche ammiratore le aveva dedicato, o trascriveva in un quaderno i versi di un cantautore.
"Per i miei occhi neri e i capelli, per i neri pensieri / per la vita che ho avuto, per la vita che ho dato / come passa quest'acqua che sembra ferma / ma hai voglia se va!"
Con il senso di protezione che il ricordo di sua nonna gli comunicava sempre, Robert percorse il vialetto interno del sontuoso giardino dei Burke-Roche, fino ad arrivare alla soglia del maniero.
Lì un anziano maggiordomo in livrea lo attendeva con quell'espressione di vaga ironia con cui la voce del citofono aveva risposto:
<<Mi chiamo Charles Disick e sono il maggiordomo di villa Burke-Roche. Lady Edith la riceverà quanto prima. Per il momento si accomodi pure qui nella hall, fino a che non sarà convocato>>
Robert annuì ed entrò nell'immenso atrio, dove regnava una penombra inquietante.
Ai muri erano appesi gli innumerevoli trofei di caccia del defunto lord Hector e vari ritratti dei suoi arcigni antenati. Il pavimento era ricoperto di tappeti persiani. Un camino dominava il centro della sala, arredata con mobili scuri e divani in stile Biedermeier.
Su tutto campeggiava lo stemma dei Burke-Roche, baroni Fenroy.



Dopo una decina di minuti, il maggiordomo tornò:
<<Mi segua. Lady Edith la attende nel suo salotto privato>>
Attraversarono un corridoio con pavimenti in marmo bianco ed arrivarono ad un nuovo corridoio più stretto, in marmo rosa, che conduceva all'appartamento della baronessa.
Il salotto privato era in fondo, in una stanza soleggiata, arredata in stile liberty con divani fiorati e mobili dalle forme sinuose con decorazioni floreali.
Lady Edith sedeva su una poltrona sontuosa, i cui colori sgargianti contrastavano col suo abbigliamento totalmente monocolore, nero, che si diceva avesse sempre portato dopo la morte del marito, del figlio e del nipote.



I capelli grigi erano raccolti a concio e la mano destra impugnava un lungo bastone signorile, ma sempre nero.
Si diceva che avesse più di novantacinque anni e tutto sommato li potava abbastanza bene.
<<Robert Oakwood>> disse <<La stavo aspettando>>.
Lui si chiese come mai allora gli avesse fatto fare una lunga anticamera, ma era probabile che quella fosse la prassi, per gli aristocratici discendenti delle famiglie inglesi.
<<Vostra Grazia>> rispose Robert con un inchino e un rapido baciamano, sempre secondo il protocollo.
Lei, guardandolo con i suoi occhi grigi e antichi, lasciò trasparire, per una frazione di secondo, un lampo di sorpresa:
<<Assomigliate molto a vostra nonna>>
Considerando che lady Edith e la compianta Vivien Oakwood si odiavano, la cosa non era del tutto confortante.
Lady Edith guardò il maggiordomo:
<<Grazie Charles, ora puoi lasciarci>> e poi indicando il divano <<Si sieda pure, signor Oakwood, ho alcune cose da dirle, prima che incominci il suo lavoro>>
Robert si accomodò sul divano fiorato, con una certa curiosità di sapere per quale motivo l'anziana nobildonna lo avesse assunto al suo servizio.




Cast

Mia Wasikowska - Vivien Oakwood

Maggie Smith -  lady Edith Burke-Roche, baronessa Fenroy


domenica 1 settembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 2. Lo Sleepy Pond.



Ad Hollow Beach l'aria era sempre un po' più fresca e più umida rispetto al resto di Long Island, perciò chi usciva di casa, o dall'auto, sentiva subito l'esigenza di coprirsi, altrimenti un lieve mal di testa e alle giunture poteva colpirlo e braccarlo per tutto il giorno, senza tregua.
Questo era particolarmente vero nel quartiere di Antler Street e ancora più vero presso la tenuta dei Burke-Roche, che si trovava al centro di un bosco tra la strada e la laguna interna.



Al centro della tenuta c'era uno stagno d'acqua dolce, non collegato con le acque salmastre della laguna, che era comunque raggiungibile da un vialetto privato al termine del quale sorgeva una piccola casetta di un piano. Lì si trovava tutto l'armamentario per la pesca e il canottaggio praticati per lungo tempo da Lord Hector e poi da sua nipote Maggie, che amava navigare nella laguna e la preferirva di gran lunga alla spiaggia, cosa del tutto incomprensibile per gli atri villeggianti.



Quello era uno dei tanti motivi per cui Maggie era considerata "strana".
Era molto bella, ma in modo inquietante. Bastava guardarla in faccia per notare il contrasto tra il pallore del volto e il colore scuro dei capelli e del make up, che non riusciva comunque a mascherare le occhiaie tipiche di chi dorme poco di notte ed esce poco di giorno.
Robert aveva sentito dire che gli abitanti del luogo la chiamavano "la vampira", sebbene il vampirismo fosse una delle poche colpe che non le si potevano assolutamente attribuire.
Se c'erano elementi sovrannaturali ad Antler Street non erano certo da cercare nel maniero dei Burke-Roche, quanto piuttosto in una insenatura stagnante della laguna, lo Sleepy Pond, dove le leggende narravano che vivesse una specie di fata o di ninfa o di sirena.



Si poteva arrivare allo Sleepy Pond da un vialetto sterrato che si dipartiva da una delle estremità della Antler Street, la quale doveva il suo nome alla forma semicircolare, con rientranze frastagliate, che la rendevano simile al corno di un cervo.
L'abitazione degli Oakwood si trovava tra la Antler Street e la Dune Road, di fronte al maniero dei Burke-Roche. Da  dietro si poteva vedere il mare, e non era cosa da poco!
Peccato che la villetta, costuita in stile coloniale a inizio secolo, stesse letteralmente cadendo a pezzi, come testimoniava l'ultima foto di Vivien Oakwood, l'anno prima della sua scomparsa.



Quel luogo era considerato la classica Haunted House "casa degli spiriti", specie dopo la misteriosa morte di Vivien Oakwood, le cui esequie si erano svolte in maniera talmente riservata che nessuno, neppure Robert, ne aveva visto il corpo, prima che si fosse proceduto, seguendo alla lettera le disposizioni testamentarie, alla cremazione e alla dispersione delle ceneri.



Da allora si era sparsa l'assurda diceria che nella vecchia casa si aggirasse lo spettro della signora Vivien, che veniva identificata a volte con la Fata dello Sleepy Pond.
Del resto la stessa Vivien si era spesso paragonata alla mitica Viviana, la Dama del Lago di Avalon.



Per fortuna Robert non credeva nell'esistenza dei fantasmi, per cui non aveva alcuna paura di risiedere in quella cadente catapecchia, che doveva comunque essere ristrutturata prima che si rischiasse il crollo.
Quando finalmente il giovane Oakwood arrivò nella casa che era stata dei suoi nonni, trovò il giardino invaso dalle erbacce e dalle sterpaglie, e gli interni ammuffiti e invasi dalle ragnatele.
Eppure gli oggetti erano ancora al loro posto, a custodire muti la quiete polverosa delle stanze, nell'oppiaceo incantesimo che inutilmente fingeva un'illusione, come se i decenni non fossero sfumati nell'inconcludenza di un tempo nascosto già negli intestizi e sotto i tappeti. E non serviva a nulla fare l'inventario delle cose perdute, per poi soffocare l'urlo dei rimpianti nella rassicurazione di un presente uguale, e appoggiarsi ai pochi arredi solidi come se fossero pilastri, nella rassicurazione di un presente uguale al passato, mentre i volti dei ricordi, a poco a poco, si congedavano.




Cast

Edith Bouvier Beal (Grey Gardens) - Vivien Oakwood

Il quadro "La signora di Shalott" (Morgana) è del pittore preraffaellita  John William Waterhouse.

sabato 31 agosto 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 1. Hollow Beach.





Ogni volta che imboccava la Dune Road, passato il Westhampton Bridge, a Long Island, Robert Oakwood non poteva fare a meno di pensare che fosse una delle strade più assurde ed improbabili che avesse mai visto. A destra l'Oceano Atlantico, scuro come vino, a sinistra la Laguna di Quantuck Bay, verde come assenzio. La linea divisoria, gialla, doppia e continua, pareva un raggio sparato nello Spazio.




Ma dov'era finito il sole? Un'atmosfera livida, pesante, gravava sulla East Coast, in direzione nord ovest, verso il luogo dove Robert era diretto, Hollow Beach, un paradiso di noia e tranquillità, remoto rifugio estivo per nobili decaduti e rubicondi parvenu che volevano darsi un tono.
A distanza di due decenni dalla sua infanzia, Robert non aveva mai capito perché suo nonno, il compianto Henry Oakwood, avesse insistito tanto per comprare proprio là una fatiscente villetta, nel silenzioso quartiere di Antler Street,che ruotava intorno al maniero neogotico dell'aristocratica famiglia inglese dei Burke-Roche.

C'era stato un qualche oscuro rapporto d'affari che aveva legato il nonno di Robert al vecchio lord Hector Burke-Roche, ma, qualunque cosa fosse, se l'erano portata entrambi nella tomba, o almeno così si credeva.
Antler Street era un luogo isolato, rilassante, ma alla lunga rendeva tutti malinconici e propensi ad affermazioni elegiache.
<<In ogni estate al culmine c'è sempre un po' di morte>> sosteneva Henry Oakwood, ogni volta che l'accidia lo costringeva a fuggire da Hollow Beach, sfrecciando sulla Dune Road fino a Westhampton e poi dritto verso Manhattan, verso la vita.
<<Il primo temporale dopo ferragosto è l'inizio della fine>> gli faceva eco lord Hector Burke-Roche, prima di salutare la moglie, lady Edith, e l'adorata nipote Maggie, per recarsi all'aeroporto e volare a Londra, per affari.
Da bambino, Robert rimaneva lì tutta l'estate con sua nonna, la signora Vivien, che al contrario amava quel luogo più di ogni altro, tanto da suggerire che Hollow Beach avesse qualcosa in comune con la perduta Avalon. Nientemeno.
Molti anni dopo, nel 2011, a distanza di vent'anni dalla morte del nonno, e di otto da quella della nonna, Robert Oakwood, nella sua disillusione di trentenne disoccupato, inutilmente laureato in storia e antropologia, e specializzato in filologia medievale,  aveva creduto di capire il punto di vista di entrambi.
Ogni Elisio finisce per essere tedioso come un Erebo, ma stava proprio in questo la magia di Hollow Beach, nel poter essere una specie di collegamento tra due mondi opposti, almeno apparemente.
In quell'agosto del 2011, Robert, proprio nel momento in cui si trovava a corto di liquidi, aveva ricevuto l'incarico di tornare ad Hollow Beach per svolgervi due lavori stagionali: occuparsi della manutenzione della villetta, su delega degli anziani genitori, che vivevano ad Albany, e mettersi al servizio, come custode, del maniero dei Burke-Roche, dove ancora viveva la quasi centenaria lady Edith.



Ad assistere l'anziana signora c'erano anche un maggiordomo e una governante, che si prendevano cura anche della nipote Maggie, un'affascinante ereditiera venticinquenne riguardo alla quale però circolavano strane voci, relative a presunti gravi disturbi mentali.

Robert aveva qualche ricordo di lei, ma niente di particolare.
Sapeva che, pochi anni prima, aveva perso i genitori e il fratello in un incidente stradale, la cui dinamica non era mai stata chiarita. Secondo alcuni era la stessa Maggie alla guida, nel momento dell'impatto con l'altro veicolo. E questa tragedia era solo l'ultima di una serie di eventi infausti che si erano verificati ad Hollow Beach negli ultimi vent'anni.
Robert non era certo superstizioso, ma gli sembrava veramente strano che così tanti lutti, malattie e calamità si fossero abbattuti su ognuna delle principali famiglie che avevano una villa nella Antler Street.

La stessa nonna di Robert, la signora Vivien Oakwood, era deceduta otto anni prima, proprio mentre si trovava in vacanza ad Hollow Beach, ma la cosa era stata considerata piuttosto normale, visto che aveva da poco compiuto novant'anni.
Ma tutti gli altri erano morti giovani. Ed erano morti male.
Alcuni parlavano apertamente di una maledizione, ma Robert trovava ridicoli quei discorsi: se un'anomalia era troppo evidente, allora da qualche parte doveva esserci una causa razionalmente spiegabile, anche se nessuno, fino a quel momento, era riuscito a trovare una spiegazione logica a tutto ciò e tantomeno una connessione tra i vari eventi. E se anche qualcuno ci fosse riuscito, la notizia non avrebbe certo potuto spezzare il muro di omertà che circondava il "feudo" dei Burke-Roche.
Forse indagare un po' sarebbe potuto essere un valido, seppur imprudente, diversivo alla noia.





Cast

Maggie Smith -  lady Edith Burke-Roche


Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 28.



Barbie si era risvegliata all'alba, rasserenata e felice di trovare accanto a sé Robert, che riposava ancora.
Non c'era traccia di India, ma vide che era stata preparata una colazione, in cucina e che la veranda era aperta e permetteva di osservare la vegetazione, la spiaggia e il tremolare della marina.
Ma ci sono nuvole nere all'orizzonte.
Robert si svegliò poco più tardi e si unì a lei per la colazione.
Lei a un certo punto sorrise e disse:
<<E' incredibile come dopo una bella dormita le cose possano essere viste in modo più sereno. Specie quando la luce del sole sta sorgendo. A proposito... tu iei alla fine mi hai parlato dei Signori della Luce e delle Tenebre, ma non ho capito se questi Signori hanno qualcosa a che fare col concetto di Dio. Puoi spiegarmelo meglio, prima che India torni a raccontare la sua versione dei fatti?>>
Robert annuì:
<<Posso provarci, ma a differenza di India, io non sono andato mai di là dal Varco. Comunque, mi sono fatto un'opinione ben precisa in proposito, e considerando il fatto che ora sono io il Priore degli Iniziati agli Arcani Supremi, credo che questa sia più che una semplice opinione. Credo innanzitutto che l'idea di Dio, così come è formulato dalle attuali religioni monoteiste, sia un concetto con il quale possiamo provare a misurare il nostro dolore. Non è una frase mia. Me la disse Maggie Burke-Roche, due anni fa, quando scoprii il suo segreto>>



<<E qual è il segreto di Maggie Burke-Roche?>>
Robert sospirò:
<<Credo che oggi sia il mio turno nel raccontare. Vedi, le cose non sono così semplici come ti avevo detto all'inizio, quando credevo che tu potessi fuggire da qui senza che gli Iniziati ti mettessero in trappola. Lady Edith non ha avuto scrupoli, ed ora il solo modo di proteggerti da lei e dalla sua fazione è quello di raccontare la mia storia, la mia vera storia. E' come un romanzo, sai. Un romanzo molto particolare. Se dovessi scegliere il titolo per questo romanzo lo chiamerei senza dubbio: "Gli Arcani Supremi">>
Barbie annuì:
<<Un titolo interessante. E originale. Ne hai i diritti d'autore?>>
Robert sorrise:
<<Tu sei il mio pubblico. Sarai tu a testimoniare l'originalità di questo romanzo. Che ne dici?>>
<<Dico che è il momento di iniziare a raccontarmelo. Da oggi, voglio sapere tutto di questo romanzo. Voglio sapere tutto de Gli Arcani Supremi>>



Cast

Valeria Lukyanova - Barbie Fitzherbert di Hannover, the Fair Lady.



Nota del curatore del blog:

Il quadro nel finale è intitolato "Avalon".

venerdì 30 agosto 2013

Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 27.




Dopo che India si fu ritirata nelle sue stanze, Barbie si rivolse a Robert e disse:
<<Resto qui solo perché ti amo e mi fido di te. E' l'unica cosa che so per certo. Tutte le altre mie certezze sono crollate nel momento in cui Dorothy e lady Edith mi hanno rivelato che erano complici, e mio padre era d'accordo con loro. Ora, capisco che ci sia una posta in gioco molto alta, per cui mi affido alla tua protezione. Proteggimi da tutti, anche da lei... da quella ragazza che si fa chiamare India... io posso accettare che sia tua parente, ma credo che sia completamente pazza...>>
Robert la abbracciò:
<<La tua fiducia è ben riposta. Finché sarai con me non correrai alcun pericolo. Te lo giuro sulla mia stessa vita e... naturalmente, anche io ti amo>>
Si baciarono a lungo, e poi rimasero a lungo stretti fortemente l'uno all'altra.
Barbie sentiva che anche lui aveva bisogno di essere abbracciato, di sentirsi protetto.
In fondo anche lui era stato gettato nel mezzo di una situazione pericolosa senza averlo chiesto.
Barbie vedeva negli occhi di Robert una consapevolezza profonda. Doveva aver visto o vissuto cose terribili. Era evidente che aveva bisogno di vedere volti sereni, volti pieni di amore, volti che credessero in lui e che lo rassicurassero.



<<India dice che devo crederle, ma se davvero dietro a quel Varco c'è un potere così grande, allora non è più possibile nemmeno credere in Dio!>>
Robert le parlò con dolcezza:
<<Non in un Dio così come le religioni monoteistiche lo descrivono. Visto che ormai la tua Iniziazione sta procedendo rapidamente, posso dirti che di là dal Varco ci sono le risposte a tutti i nostri quesiti. A pochissime persone è stato concesso di tornare, ma quelle poche hanno espresso tutte la stessa versione. La prima cosa che si vede di là dal Varco è una specie di corridoio bianco con varie porte. Alcune conducono nel passato, altre nel futuro, altre ancora in nuovi mondi o persino in universi paralleli. E in fondo al corridoio c'è una luce sempre più accecante. Là ci sono coloro che governano tutto, i Signori. A loro volta i Signori sono soggetti ai Creatori. Questo è il quadro generale. Ma le caratteristiche specifiche di ognuna delle verità che ti ho detto costituiscono nel loro complesso ciò che gli Iniziati chiamano: "gli Arcani Supremi". Posso dirti un'ultima cosa, per farti sentire più tranquilla: io e te siamo sotto la protezione di uno dei Signori più potenti, Belenos, il Signore della Luce>>



<<E i nostri nemici? I Burke-Roche per esempio?>>
Robert sospirò:
<<Loro sono sotto la protezione di Eclion, il Signore delle Tenebre>>



<<E chi è il più potente tra i due?>>
<<Sono egualmente potenti. Lottano per il predominio in tutti gli universi, per mezzo dei loro servitori. Nessuno prevale mai in maniera definitiva. Spesso le guerre terminano con dei compromessi, dei Patti tra le forze della luce e quelle delle tenebre. Ogni mondo, a volte ogni intero universo, si regge su un simile Patto>>
A Barbie sembrava plausibile:
<<Hai detto che oltre il Varco ci sono porte per accedere al passato e al futuro. India ha dunque viaggiato nel tempo?>>
Robert annuì:
<<Ha visto un futuro molto lontano, quando la Terra sarà cambiata in seguito ad un Grande Cataclisma. Ci saranno allora solo tre continenti, di cui il più importante è il Continente Centrale. Nel momento in cui lei è entrata, il Continente era governato da un Imperatore di nome Marvin Eclionner Vorkidian, che governa il suo impero da un castello inespugnabile di nome Gothian>>



<<Non posso dirti di più, ma vedrai che domani India chiarirà ogni tuo dubbio>>
Barbie annuì, e prima di addormentarsi disse soltanto:
<<Gothian! Questo nome mi dice qualcosa... qualcosa di molto importante... è come se lo avessi conosciuto da sempre, ma non so perché... sento solo che quel nome è la risposta definitiva... Gothian!>>

Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 26.



In un solo giorno Barbie Fitzherbert aveva appreso più segreti che in tutto il resto della sua vita.
Le rivelazioni di lady Edith Burke-Roche e poi della rediviva e ringiovanita India Stoker Oakwood, duchessa di Albany, concordavano su un unico punto, e cioé sul fatto che la setta degli Iniziati agli Arcani Supremi stava per utilizzare il Varco di Hollow Beach, oltre il quale si trovava una misteriosa "altra dimensione" con poteri eccezionali.
<<Tu dici, India, che l'Assemblea degli Iniziati è divisa in due fazioni e che quella rappresentata dalle famiglie Oakwood e Van Garret vuole impedire all'altra, quella dei Burke-Roche e della mia stessa famiglia, i Fitzherbert, di usare il Varco e i poteri che si trovano al di là di esso, per fini personali. Eppure tu ne hai tratto un guadagno personale notevole: sei tornata giovanissima, mentre quasi tutti, qui, si sono ammalati e sono morti. Continuo a non capire come mai dovrei credere che i "buoni" siete voi, e non i Burke-Roche o i Fitzherbert...>>
India alzò un dito verso Robert, il quale portò una merenda dietetica con biscotti secchi e succo di mirtillo, poi si rivolse nuovamente a Barbie e le rispose:
<<Le cose ti saranno più chiare quando ti avrò raccontato come nacque la controversia tra gli Oakwood e i Burke-Roche. Anche in questo caso, io sono stata, mio malgrado e senza desiderarlo, protagonista di questa vicenda. Permettimi dunque di riprendere il mio racconto dal momento in cui incontrai Henry Oakwood e capii che ero destinata a diventare sua moglie, e la madre dei suoi figli>>



<<Mi trovavo nella biblioteca di Albany, quando lo vidi per la prima volta. Per alcuni giorni si limitò ad osservarmi di tanto in tanto. Poi un pomeriggio, quando io stavo uscendo, lui mi corse dietro e mi disse che avevo dimenticato l'ombrello. Io mi vergognai perché era un ombrello orribile, di un colore giallo elettrico, che avevo comprato quella mattina da un venditore ambulante per ripararmi da un temporale improvviso. Normalmente mi sarei limitata a ringraziare e ad andarmene di corsa, ma c'era qualcosa in lui che mi attraeva e così mi ritrovai a dire una frase molto temeraria: "Sa che alcune volte il dimenticare piccoli oggetti in un certo luogo può essere causato da un desiderio inconscio che qualcuno ci inviti a ritornare". Lui sorrise e mi chiese, con un accento da lord inglese, se per caso ero una psicologa. Gli risposi che ogni studioso di antropologia deve intendersi un po' anche di psicologia e di sociologia, e poi gli chiesi a mia volta che cosa stesse studiando lì in biblioteca. Mi rispose: "Cerco di capire". Io mi meravigliai per quella risposta così vaga e così netta. "Capire cosa?" gli chiesi e lui continuò a rimanere sul vago, dicendo che doveva risolvere un mistero. Non osai indagare oltre, ma gli chiesi se sarebbe tornato in biblioteca e lui mi assicurò che sarebbe stato lì tutti i giorni. Fu così che imparammo a conoscerci>>



<<Lui era più anziano di me di quindici anni, ma quella differenza di età non era un problema. Io apprezzavo la sua saggezza, a volte lo chiamavo "Sensei", che in giapponese vuol dire "Maestro". Lui rivelava poco di sé, ma non mentiva mai, anche a costo di dover dire cose scomode. Diceva di aver lasciato Londra e il mondo degli affari perché stava conducendo delle ricerche di carattere esoterico. Negò di essere massone, anche se lo erano altri nella sua famigli. Ora so che non si riferifa alla famiglia adottiva, gli Oakwood, ma a quella naturale, i Windsor. Ma quella fu una delle ultime cose che appresi di lui. Mi piaceva e sapevo di piacergli, eppure non si decideva a fare il primo passo. Avrebbe voluto, ma ciò che lo tratteneva era la stessa ragione che ha trattenuto Robert con te>>
Barbie arrossì, pensando alle circostanze assurde che avevano portato Robert a baciarla, la prima volta.
India sorrise:
<<Forse fu proprio quella sua ritrosia a convincermi che potevo fidarmi di lui. Lo invitai a casa mia con una scusa banale. Volevo fargli vedere il mio pianoforte e suonarlo con lui. Dopo due sonate lo baciai selvaggiamente e lo stesi a terra. Mi viene da ridere al solo pensiero di come mi sia comportata in modo quasi mascolino. Ma non avevo altra scelta, perché gli Oakwood sono fatti così, si fanno desiderare, inducono le donne a diventare seduttrici e predatrici. In questo Robert rischia molto, perché Maggie Burke-Roche è una predatrice aggressiva, che non si lascerà mettere da parte facilmente>>



Era vero.
Maggie era una splendida donna, ma con il carattere di un maschiaccio.
Barbie l'aveva capito subito ed era grata ad India per aver appoggiato il suo punto di vista, mettendo in guardia Robert.
Poi però il senso dell'assurdo di quella situazione prevalse:
<<India, quello che dici su Maggie è vero, ma il resto... non mi hai ancora dato uno straccio di prova di essere veramente chi dici di essere... incomincio ad averne abbastanza>>
India allora fece un cenno del capo a Robert:
<<Falle vedere l'album di famiglia>>
Robert porse a Barbie un volume impolverato.
Lei lo sfogliò.
India da bambina... mah, i bambini sembrano tutti uguali... India da ragazza... identica ad adesso, solo vestita con abiti degli anni quaranta... India il giorno del suo matrimonio... 29 giugno 1938... sembra vera, ma potrebbero aver ritoccato tutto molto facilmente...
Una foto in particolare la colpì.
India al party dei Burke-Roche, agosto 1939... 


  

Ma quanti anni aveva? Vent'anni? Non di più...
Improvvisamente un pensiero passò per la mente di Barbie:
<<Dai Burke-Roche? Nell'agosto del 1939? Fu allora che...>>
India annuì gravemente:
<<31 agosto 1939. Il giorno in cui scoprii il Varco di Hollow Beach. Il giorno dopo scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Non fu un caso. Quando io dissi a mio marito: "Il Varco è qui", vidi lady Edith che correva al telefono. Tu sai che posso amplificare le mie percezioni. Udii la conversazione. Ne ricordo ogni singola parola. "Centralino, devo inviare un telegramma urgente. Parigi. Hotel Ritz. Suite Royale. Scriva solo: missione compiuta. Grazie!" e quando le si avvicinò il marito, gli sussurrò: "Wallis capirà. Siamo tutti cugini, in fondo, no?" e Lord Hector scosse il capo: "Gli Iniziati non approveranno questa tua decisione">>
Barbie rimase interdetta.
<<Wallis? Suite Royale? Vuoi forse farmi credere che lady Edith era amica di Wallis Simpson?>>
<<Era una sua informatrice, nell'ambito della Sezione Femminile dell'Ahnenerbe>
<<Cosa?>>
<<Era il nome tedesco della "Società per le Ricerche Ancestrali">>
<<Un'altra delle vostre diavolerie esoteriche?>>
<<Non una delle nostre. La Ahnenerbe era un organo interno delle SS e rispondeva direttamente ad Heinrich Himmler, il numero due del regime nazista>>
Barbie scoppiò a ridere:
<<Tu sei pazza! Non so chi tu sia, ma le tue storie sono ridicole. Ma per chi mi hai preso?>>
India le puntò un indice contro:
<<Barbara Fitzherbert! Ti sei mai chiesta l'orgine del tuo cognome?>>
Barbie era incerta se andarsene o ascoltare altre farneticazioni.
Nel dubbio sfogliò l'album e vide India Stoker Oakwood, Duchessa di Albany, invecchiare, lentamente, ma indubbiamente, fino ad assumere l'aspetto di una novantenne.
<<Queste foto sono truccate! Non è possibile che tu...>>
<<Guarda la mia foto con lady Edith da giovane!>>


<<Quella era lady Edith?>>
<<In una foto degli anni Cinquanta. Uno degli ultimi ricevimenti in cui fui ammessa dai Burke-Roche. Ora aggiungi altri cinquant'anni e il risultato sarà...>>


   <<Mio Dio! E' lei... è lady Edith! E tu... tu sei ritornata più giovane di allora... non è possibile... ma... aspetta... tu e lady Edith da giovani vi assomigliavate!>>
India sorrise:
<<La cosa ti stupisce? Non dovrebbe. Qual era il cognome da ragazza di lady Edith?>>
Barbie ebbe un'illuminazione:
<<Van Garret, me l'ha detto lei... è vero... ma allora voi siete parenti?>>
<<Cugine di primo grado. Mia madre Evelyn era zia paterna di lady Edith. Questa non è una casualità. I Van Garret sono la famiglia più potente nell'ambito delle società segrete americane. Non hanno mai agito in prima persona, per non rendere troppo noto il loro cognome. Agivano attraverso una oculata politica matrimoniale, un po' come gli Asburgo o i Borbone o i Windsor, che sono tutti imparentati tra loro. Solo che quelle famiglie ci hanno messo la faccia e a volte ci hanno rimesso la testa. I Van Garret no, almeno non dopo l'incidente del Varco di Sleepy Hollow. Anche la madre di Robert è una Van Garret. Siamo tutti parenti, mia cara Barbie, compresa tu!>>
Barbie sentiva un mal di testa incipiente:
<<Posso sopportare soltanto un unico altro colpo di scena, per oggi, poi basta. Dopo ho bisogno di dormire>>
India annuì, sorridendo:
<<Mi sembra legittimo. Ma ti conviene dormire qui, stasera, se non vuoi ritrovarti domattina in una qualche segreta mezzo allagata del castello dei Burke-Roche>>
Barbie annuì, ma senza sorridere:
<<Lo faccio solo perché amo Robert, e voglio dimostargli quanto! Ora dimmi questo ultimo colpo di scena, e poi scompari dalla mia vista, chiunque tu sia!>>
India sospirò:
<<Tu discendi da Maria Fitzherbert, l'amante di re Giorgio IV. Il tuo reale cognome è Hannover e secondo le leggi attuali tu saresti la legittima pretendente al trono britannico>>
Era troppo.
Barbie si era stancata persino di ridere:
<<Ok, ok... e adesso tu puoi tornartene nella tua isola segreta, e salutami tanto Marilyn, Elvis e Micheal Jackson, e i marziani, e gli Ufo, intanto che ci sei!>>
India sorrise:
<<La tua Iniziazione procede meravigliosamente! Buonanotte, lady Barbara Hannover!>>




Cast

Valeria Lukyanova - Barbie Fitzherbert Hannover

Matthew Goode - lord Henry Oakwood, Duca di Albany



Mia Wasikowska - lady India Stoker Oakwood, Duchessa di Albany

Maggie Smith - lady Edith Van Garret Burke-Roche, baronessa Fenroy

  

    

giovedì 29 agosto 2013

Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 25.



<<Sentire. Udire ciò che agli altri sfugge. Le piccole, remote cose che la gente normalmente non vede, sono visibili ai miei occhi. Questi sensi sono frutto di una vita di desiderio. Desiderio da riscattare. Da completare>>
India rivolse lo sguardo verso Barbie:
<<Erano queste le cose che pensavo mentre guidavo l'automobile che era stata di mio zio, dirigendomi verso New York, verso il futuro, verso il mio destino. Sapevo che la mia adolescenza era stata solo il preludio di qualcosa di più importante>>
Barbie sostenne il suo sguardo:
<<E' per questo che hai ucciso lo sceriffo? In nome di "qualcosa di più importante"?>>
Una lacrima solcò la guancia destra di India:
<<Lui era vecchio, era malato. In pochi lo sapevano, ma gli rimanevano pochi mesi di vita. Io invece mi affacciavo alla vita in quel momento. Non ero complice dei reati di mio zio, ma lo sceriffo credeva di sì, e voleva imprigionarmi. Mi avrebbe tarpato le ali per sempre. Ucciderlo fu un atto di misericordia per lui, e di salvezza per me>>



C'era una cosa che Barbie non capiva:
<<Come hai fatto a liberarti del cadavere e dell'arma del delitto? Come hai fatto a non lasciare tracce?>>
India sorrise:
<<Avevo scoperto il Varco di Middlebend, nelle campagne vicino a Nashville. Fu quella la mia vera Iniziazione. Quel Varco era una radura circolare in mezzo all'erba. Quando il corpo dello sceriffo cadde in quel punto, scomparve. Capii che allora io veramente avevo un altro senso, e potevo percepire un altro mondo, ovunque, intorno a me. I miei poteri divennero chiari. Non avevo più bisogno di armi. Gettai il fucile da caccia di mio padre nel Varco, e tutte le altre prove del delitto>>



Barbie continuava a non capire:
<<E per la morte di tuo zio? Anche se fu per legittima difesa, avrebbero dovuto cercarti, per sentire la tua testimonianza!>>
India sospirò:
<<Io avevo scoperto e chiuso il Varco di Nashville! Ero riuscita nell'intento di mia nonna Vivien. Quando i Van Garret se ne accorsero, convinsero mia madre ad assumersi tutte le responsabilità e persuasero il nuovo sceriffo a chiudere le indagini e a non cercarmi mai più. Da quel momento io entrai sotto la protezione degli Iniziati, che mi guidarono verso la scoperta dei miei doveri nei confronti del Priorato di Albany e del Varco di Hollow Beach>>
Barbie scosse il capo:
<<Tua madre è finita in clinica psichiatrica e quando ne è uscita è vissuta come un'eremita in quella casa maledetta. Non è stato un prezzo troppo alto?>>
India la fisso con solennità:
<<Le ultime parole che mia madre mi disse, prima che io lasciassi Middlebend, mi sono rimaste impresse nella memoria. Disse: "Sai mi sono chiesta spesso qual è il reale motivo che ci spinge a fare dei figli, e la conclusione alla quale sono arrivata è che a un certo punto delle nostre vite ci rendiamo conto che le cose sono andate a puttane in modo irreparabile.. e così decidiamo di ricominciare da capo.. di ripartire da zero.. un nuovo inizio. E facciamo dei figli, piccole copie carbone alle quali dire: 'tu farai quello che io non ho potuto fare, tu avrai successo laddove io ho fallito'. Perché vogliamo qualcuno che faccia la cosa giusta questa volta..." . Sono le stesse cose che ho pensato io stessa, quando lasciai a Robert la carica di Priore e decisi di attraversare il Varco di Hollow Beach, presso lo Sleepy Pond. Sapevo che Robert avrebbe avuto successo, laddove io avevo fallito>>



<<Ma prima di poter affrontare i Burke-Roche, che all'epoca detenevano il controllo di Hollow Beach, pur non riuscendo ad individuare il Varco, avevo bisogno di una formazione speciale. Fu per questo che studiai antropologia culturale e storia delle religioni, all'università di New York. I Van Garret mi avevano detto che prima della mia iniziazione ufficiale avrei dovuto affrontare tre prove. La prima era stata già adempiuta quando avevo scoperto il Varco di Nashville. La seconda e la terza erano segrete. Mi dissero solo: "Quando le avrai superate, te ne accorgerai". Solo dopo, infatti, capii che quelle due prove consistevano nel riconoscimento del ruolo di due uomini: il primo era Boris Balkan. Il secondo era Henry Oakwood, duca di Albany>>



<<In un certo senso la scelta tra Oakwood e Balkan fu come una scelta tra il Bene e il Male. Come saprete, Boris Balkan era il fondatore della casa editrice che porta il suo nome, ed era anche un bibliofilo: aveva una biblioteca immensa, con opere rarissime, a volte addirittura uniche. La famosa "collezione Balkan", che insieme alla "collezione Telfer" e alla "collezione Fargas" è tra le più importanti del mondo. Balkan teneva un seminario all'università sulla storia della stregoneria. L'argomento mi interessava molto ed io interessavo a Balkan. Lui non era un Iniziato e non conosceva l'esistenza del Priorato di Albany. Vedeva in me la nipote di Bram Stoker, il cui romanzo, "Dracula", era il suo preferito. Mi propose di fare la tesi di laurea con lui su: "I testi sacri della stregoneria", di cui lui possedeva i manoscritti originali. La "Clavicula Salomonis", il "Malleus maleficarum" e soprattutto il "Necronomicon", il Libro della Legge dei Morti>>



<<Dopo la laurea, Balkan mi propose di lavorare per lui, ma io mi rifiutai, perché mi ero accorta che dietro alla sua imparzialità di studioso c'era una realtà orribile: quell'uomo era il capo di una setta satanica, che si mascherava da loggia massonica. Rinunciai al Male e a tutte le sue seduzioni, e in questo modo superai la seconda prova. I Van Garret mi trovarono un posto di lavoro ad Albany e fu lì che conobbi Henry Oakwood. Non mi era stato detto che era lui il prescelto dagli Iniziati per essere il mio futuro marito. Lui lo sapeva, ma non fece nulla per corteggiarmi. Io mi sentivo attratta da lui per il fascino del mistero, ma anche per la sua cultura e la sua eleganza. Alla fine fui io a fare il primo passo, e in quel modo superai la terza prova.
Ero pronta per l'Iniziazione agli Arcani Supremi>>



Cast

Mia Wasikovska - India Stoker

Leopold di Sassonia-Coburgo-Gotha  - Henry Oakwood, duca di Albany


Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 24.



<<Come dicevo>> continuò India Stoker <<mia madre apparteneva alla famiglia Van Garret, ma non era una Iniziata, a differenza dei suoi parenti, e quindi non conosceva la natura dei miei poteri e credeva che io avessi delle allucinazioni. All'epoca ci credevo anch'io. Vivevo come in un limbo, sospesa tra la paura e il desiderio. Quando mio padre morì in quello che sembrava un incidente stradale, tutto cambiò. Mia madre trovò conforto in mio zio Charlie, che era "tornato dall'Europa", o almeno così credevamo>>



<<Né io, né lei sapevamo chi fosse realmente Charlie Stoker. Mio padre aveva creduto di proteggerci, nascondendoci la verità. La signora McGarrigle aveva mantenuto segretamente i rapporti con lo zio, ma ne fu ripagata nel peggiore dei modi. La zia Ginevra, che se n'era andata di casa perché non approvava il matrimonio dei miei genitori, perché voluto dagli Iniziati, ritornò il giorno dopo il funerale. Voleva metterci in guardia, ma non ne ebbe il tempo. Io fui la prima ad accorgermi della verità su zio Charlie e sui suoi delitti. Quello che successe dopo è cosa nota, almeno fino a quando io decisi di lasciare Middlebend, il sobborgo di Nashville in cui ero nata e cresciuta. Ho salvato la vita a mia madre, ma non ho potuto salvare la sua salute mentale>>



<<Posso capire che Dorothy McGarrigle mi ritenga una figlia snaturata per aver lasciato mia madre a Middlebend. Anche i Van Garret dissero che sarei dovuta rimanere a Nashville, ma io avevo bisogno di dimenticare quell'orrore e di ritrovare me stessa. Sapevo che a Manhattan c'era un appartamento che mio padre aveva intestato a mio zio. Era naturale che mi recassi a New York. Credo che la vera paura dei Van Garret fosse che mi lasciassi condizionare da persone sbagliate, che mi avrebbero potuto da quello che ancora non sapevo fosse il mio destino>>

Mia Wasikowska in Stoker

India guardò Barbie e le sorrise:
<<Avevo meno anni di te, non ero mai stata da nessuna parte, non sapevo niente della vita reale, eppure avevo capito una cosa. Non dovevo sentirmi in colpa per tutto il male che mi era successo e che mi lasciavo dietro le spalle. Come un fiore non è responsabile del suo colore, così io non ero responsabile di ciò che ero diventata. Puoi chiamarlo caso, destino, determinismo. Forse è tutte queste cose insieme. Questi sono i confini entro cui possiamo operare. Il libero arbitrio, così come lo intendono i filosofi o i preti, è un'illusione. E allora cos'è la vera libertà? E' accettare ciò che non possiamo cambiare. Solo dopo questa accettazione possiamo diventare adulti. E diventare adulti è essere liberi>>



Cast

Nicole Kidman - Evelyn Van Garret, ved. Stoker

Mia Wasikovska - India Stoker

Matthew Goode - Charlie Stoker

p.s.


Il capitolo è ispirato al film "Stoker" e in particolare alla sceneggiatura scritta da Wenworth Miller.

mercoledì 28 agosto 2013

Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 23



Quando furono tutti seduti nel salotto privato di Robert, India Stoker Oakwood, duchessa di Albany, incominciò a raccontare:

<<Mio nonno, Bram Stoker, il famoso scrittore, autore di "Dracula", era sposato con Florence Balcombe, da cui ebbe il suo unico figlio legittimo, Irving. Aveva però un'amante, Vivien Lake, da cui ebbe tre figli: Richard, che era mio padre, Charles e Jonathan. Vivien era una sensitiva, come Charles e come me. Fu lei a ispirare a Bram Stoker il suo romanzo di maggior successo. Vivien faceva parte del Priorato di Albany. Le origini della sua famiglia, i Lake, risagono a Viviana di Avalon e a suo figlio Lancillotto del Lago. C'è un particolare che la leggenda non è riuscita a tramandare: Lancillotto e Ginevra ebbero un figlio e lo chiamarono Gwydion. Da lui discende la mia famiglia. Vivien si trasferì negli Stati Uniti, a Nashville, dove io sono nata, su incarico del Priore di Albany. Pareva che in quel luogo potesse trovarsi un Varco. Gli Iniziati investirono molto denaro per la ricerca di quel Varco. Vivien divenne molto ricca, ma quell'oro fu la sua maledizione.
Mio zio Charlie era molto geloso di Jonathan, che era il preferito di mia nonna e di mio padre. Per questo lo uccise, in un modo abominevole: seppellendolo vivo. Venne riconosciuto pazzo e fu internato in una clinica della Pennsylvania. Mia nonna morì di dolore, e così nella grande casa di Nashville rimasero, oltre a mio padre, sua zia Ginevra, che era la sorella di mia nonna e che io chiamavo "zietta Gin" e la governante, la signora McGarrigle, la zia di Dorothy>>


Barbie rabbrividì: 
<<Tutti e tre sono stati uccisi da tuo zio!>>
India annuì:
<<Io volevo molto bene a tutti loro, specialmente a mio padre, ma non sono mai riuscita a perdonare la loro ingenuità. Credevano che tutti i mali della nostra famiglia fossero colpa degli Iniziati di Albany. Pensavano che zio Charlie fosse stato vittima di qualche magia, che lo aveva reso folle, e così, quando lui apparentemente sembrò riacquistare la salute, abbassarono le difese.
Dissero che Charlie era completamente guarito e che era in viaggio per l'Europa. Tutti ci credettero, tranne gli Iniziati, che convinsero mio padre a sposare Evelyn Van Garret, appartenente ad una ricchissima famiglia di Albany, che apparteneva al Priorato dai tempi della colonizzazione dello stato di New York. Erano stati i fondatori del villaggio di Sleepy Hollow, dove si credeva fosse presente un Varco, ai piedi di un vecchio albero. Ma questa storia è stata già raccontata da qualcun altro>>



Barbie ebbe un'intuizione:
<<Un momento! Ma il nome Sleepy Hollow ha a che fare con questo luogo!| Hollow Beach e il lago Sleepy Pond. Non può essere casuale!>>
India sorrise:
<<E infatti non lo è. William Burke-Roche diede apposta questi nomi a questa località e alla laguna retrostante. Lo fece per dire che se il Varco dei Van Garret era stato chiuso, rimaneva ancora aperto quello che si trova qui. La famiglia Van Garret, di origini olandesi, lo sapeva bene, e per questo unì le proprie forze con la famiglia Stoker e poi, per mia decisione, anche con la famiglia Oakwood. Fu questa alleanza che ci permise di avere la maggioranza all'interno dell'Assemblea degli Iniziati, quando io ottenni la carica di Priore, al posto di lord Hector Burke-Roche>>
Robert intervenne:
<<Non devi pensare che si trattasse solo di una questione di potere. Gli Stoker e i Van Garret volevano opporsi all'utilizzo spregiudicato dei poteri del varco. I Burke-Roche invece sostenevano che gli Iniziati avrebbero dovuto utilizzare quei poteri per assumere il controllo dell'umanità intera. Volevano far confluire gli Iniziati nella Massoneria, ma noi ci opponemmo con tutte le forze>>


India sospirò:
<<Ti stiamo rivelando segreti molto pericolosi. La tua iniziazione agli Arcani Supremi, a questo punto, è inevitabile. Ma devi sapere subito una cosa: la tua famiglia sta dalla parte dei Burke-Roche>>
Barbie sentì un senso di pesantezza sul cuore:
<<Perché allora tu e Robert avete accettato che mio padre affittasse la vostra casa, qui ad Hollow Beach? Volevate portarmi dalla vostra parte? Era questo il vostro obiettivo fin dall'inizio?>>
Robert intervenne subito:
<<No! Assolutamente no! Io mi sono opposto con tutte le forze a questo contratto! E mia nonna ne è venuta a conoscenza solo pochi giorni fa, quando è uscita dal Varco. No, il contratto è stato imposto alla mia famiglia per ordine dell'Assemblea. Volevano che la famiglia Fitzherbert aderisse al Priorato e mi hanno imposto di accettare il contratto. Io però mi rifiutai di ingannarti e tu mi sei testimone se ho fatto di tutto per evitare che rimanessi invischiata in questa storia. Il mio obiettivo era quello di riportare i Burke-Roche sulla retta via. Le mie forze erano concentrate su Maggie Burke-Roche, per farle rifiutare il "lato oscuro" del nostro potere. Ma ho fallito, sì, ho fallito su tutta la linea>>