Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 23 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian, Capitolo 41. Valyria incontra Il Sommo Sacerdote Ulume.
Valyria Eclionner Ataris non era mai stata a Lathena, ma l'aveva già vista nelle sue premonizioni.
Non era la stessa cosa.
<<Ora capisco perché la chiamano la Città Eterna. Qui ci si sente davvero al centro dell'universo>>
Il suo interlocutore, che la ospitava in incognito, sorrise.
<<Tua madre diceva la stessa cosa>>
Era inevitabile che prima o poi ci sarebbe stato un riferimento a Marigold Ataris, contessa di Gothian.
<<Non sapevo che mia madre vi rivolgesse la parola, venerabile Ulume>>
Il Sommo Sacerdote fissò la giovane donna.
<<Marigold era la mia principale nemica, ed io la temevo. Lei però commise l'errore di sottovalutarmi. Un errore fatale>>
Valyria capì il messaggio:
<<Non ripeterò l'errore di mia madre. L'unica cosa che vi chiedo è di non costringermi a cospirare contro Marvin>>
Ulume alzò le mani sdegnato:
<<Non sia mai detto! Mettersi contro Marvin è pura follia! No, quello che intendo fare è completare quella parte del Sentiero Dorato che il nostro Imperatore-Profeta non è riuscito a vedere. Gli agenti di Bial l'Eunuco hanno verificato ciò che io sospettavo da tempo, e cioè che la Profezia di Marvin non è completa, nel senso che lui non riesce a vedere ciò che altri oracoli e sacerdoti hanno visto. Come lui non comunica a noi i particolari della Profezia, allo stesso modo noi non li comunichiamo a lui, per la stessa ragione: una profezia rivelata può solo peggiorare le previsioni. Tu lo sai meglio di me: sei una sacerdotessa di rango segreto!>>
Il "rango segreto" in genere era uno status che permetteva al sacerdote o alla sacerdotessa di non mostrare in alcun modo in pubblico la propria funzione religiosa.
Per molto tempo, Valyria era stata costretta a nascondere il proprio rango, ma ormai quel tempo era passato.
<<Sono la Somma Sacerdotessa di Atar, custode del Fuoco Segreto, e reggo la fiamma di Arien! Ovunque io vada, il Fuoco cammina con me>>
Ulume ebbe per un attimo il timore che Valyria facese sprigionare il fuoco sacro per distruggere il Tempio di Eclion, così come Marigold aveva incendiato la Grande Canonica, trent'anni prima, causando la morte del Priore Izumir Mollander, maestro dello stesso Ulume e confessore di Ellis Eclionner.
Spesso Ulume aveva evocato lo spettro di Mollander, con i rituali del Necronomicon, per avere consigli.
Era tempo di metterli in atto.
<<Siamo qui in rappresentanza dei nostri dei. Io parlo a nome di Eclion e tu a nome di Atar. Dobbiamo prendere decisioni importanti>>
Valyria scosse il capo, scuotendo i lunghi capelli tinti di rosso:
<<Atar ha già preso la sua decisione. E' entrato nelle gerarchie angeliche ed il suo fuoco riscalda ed illumina, trasforma e purifica, ma non distrugge più. Atar ha rinunciato al Male. Cosa intende fare Eclion, allora?>>
Ulume si mise a ridere:
<<Ah, ah... quindi Atar non distruggerebbe più? E' così? Ah, ah, che idiozie! Il fuoco brucia e distrugge esattamente come prima! Oppure tu sei così ingenua da credere che gli basti essere "diventato buono" per cambiare la sua natura di inceneritore universale?>>
Quella provocazione era stata attentamente studiata. Paragonare Atar ad un inceneritore era come dire che fosse soltanto spazzatura.
<<Incenerisce soltanto le cose malvage, come la statua di Eclion, qui, nel tempio. Era un culto satanico! Eclion è il Signore delle Tenebre! E' servo di Ahriman!>>
Ulume assunse un'espressione annoiata:
<<Mi deludi. Speravo in una risposta più originale. Eclion non è servo di nessuno. Quanto al Bene o al Male, sappiamo che sono entrambi necessari per l'esistenza stessa dell'universo. Sono inscindibili, e mescolati a tal punto che è molto difficile distinguerli. Eclion non ha la pretesa di essere né buono, né malvagio. Le Tenebre non sono necessariamente un male>>
Là, voci di tenebra azzurra, mi sembrano canti di culla che fanno ch'io torni com'era...
<<Conosco gli Arcani Supremi meglio di te, e non è una novità sentirmi dire che la Luce è la mano sinistra delle Tenebre. Però se le Tenebre sono normalmente associate al Male, una ragione ci sarà, non trovi?>>
Ulume apparve infastidito:
<<Questi discorsi non ci condurranno da nessuna parte. Per migliaia di anni questo mondo si è retto sull'alleanza di Eclion, Atar e Gothar. Ora Atar ha abbandonato questa alleanza, e ciò ha suscitato le ire di Eclion! Non è una minaccia, è una constatazione. Eclion può scatenare un esercito di Ombre contro questo impero e contro i suoi stessi discendenti, gli Eclionner, qualora lo tradiscano. E Gothar, che gli è ancora fedele, scatenerà da nord i suoi non-morti. Dall'Ultima Thule fino alle dune del deserto del sud, l'umanità rischia di essere spazzata via. Non credo che sia questo il Sentiero Dorato che Marvin desidera!>>
Valyria si indignò:
<<L'Imperatore-Profeta non desidera: lui sa! Ha visto, e chi non crede alla sua visione è un traditore!>>
Ulume la fissò con quegli occhi grandi e profondi come laghi:
<<Io vorrei tanto crederci, ma in questo momento la mia fede nella visione del nostro sovrano è molto scossa. C'è una domanda che mi perseguita giorno e notte. Cosa succederebbe se Marvin si fosse sbagliato?>>
Valyria fu percorsa da un brivido.
Ulume approfittò di quel momento di vantaggio per prendere congedo:
<<Felice notte, venerabile Valyria. Quando avrai trovato in te una risposta, mandami a chiamare...>>
Cast
Melisandre di Asshai - Valyria Eclionner Ataris
Emmanuel Milingo - Rudo Ulume
Christopher Lee - Izumir Mollander
martedì 21 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 40. Ellis e Faykan preparano la successione alla Reggente.
Ellis Eclionner aveva indossato i panni del lutto.
<<E' per mio figlio Elner. Ora che sono nel luogo dove è morto, finalmente posso rendergli l'estremo omaggio e manifestare il mio dolore>>
Faykan Eclionner era l'unico figlio maschio del defunto imperatore Elner XI e della sua seconda moglie, Alienor di Alfarian. Era nato dopo la morte di suo padre ed era stato cresciuto da sua nonna Ellis come un figlio, insieme all'altro figlio della stessa Ellis:
<<E' anche per Mordred che sei preoccupata...>>
L'anziana ex-reggente imperiale non poteva certo nascondere questo a suo nipote:
<<Non ho più avuto notizie di lui, dopo che ha lasciato Gothian. Temo che sia caduto nelle trappole della Divoratrice di Cuori>>
Il giovane principe cercò di rassicurarla:
<<Non passerà dalla parte del Male!>>
Ellis sorrise, divertita da quella frase ingenua:
<<In politica non esistono il bene e il male, ma solo il male maggiore e il male minore, e non è facile riuscire a distinguerli>>
Faykan comprendeva bene quella difficoltà.
<<Per te non dev'essere stato facile tornare qui>>
La principessa imperiale annuì:
<<Come disse un poeta: "Vero viaggio è il ritorno">>
Il principe-nipote poteva solo immaginare quanto fosse travolgente la tempesta di emozioni che sua nonna doveva aver provato ritornando nel luogo dove era nata e cresciuta, facendosi strada all'interno della Dinastia fino a raggiungere la Reggenza, per poi doverla abbandonare anni dopo.
<<Lathena resta comunque la Città eterna, la vera capitale, un santuario di meraviglia e grandezza. Persino Marvin lo sa, ed è per questo che la evita>>
Le motivazioni di Marvin erano più complesse, ed Ellis lo sapeva meglio di chiunque altro:
<<Lui è schiavo della sua stessa Profezia. Ha perso qualsiasi fede nel libero arbitrio. Tutto è già predeterminato nel suo mondo. Tutto è necessità, è fato, è destino...>>
In un certo senso entrambi provavano compassione per la prigionia dell'Imperatore nel suo sogno senza fine.
Faykan aveva sentito tutti i pareri possibili su Marvin e aveva convenuto su un punto:
<<Avrebbe evitato di vincere il Gioco del Trono se non avesse avuto le premonizioni sul Sentiero Dorato. Prima di quella visione, lui era contrario alla monarchia assoluta... dopo invece, be'... direi
quasi che ha istituito una teocrazia>>
Ellis non era d'accordo sull'ultimo punto:
<<Non ha imposto il culto di Ahura Mazda. Ha permesso che ognuno continuasse a venerare gli dei minori, i quali glorificano il Supremo e intercedono presso di lui. Un diteismo inserito in un politeismo... è una visione pluralista, molto meglio di tante altre>>
Faykan sorrise:
<<Alice de Bors favorisce le nuove alleanze... Belenos ed Ulien, il disco solare e quello lunare>>
Ellis ironizzò:
<<Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole, mentre il sole fa l'amore con la luna...>>
Risero entrambi nel ricordare la stranezza di quella canzone, ma Ellis volle precisare il suo punto di vista:
<<Non sono solo canzonette. Sono poesie che ci invitano a non sottovalutare le conseguenze dell'amore>>
Era evidente che se Ellis avesse tenuto fede a quella massima, la storia avrebbe preso pieghe ben diverse.
Faykan avrebbe voluto dirglielo, ma ritenne più prudente deviare il discorso.
<<Avresti dovuto fare la scrittrice>>
Lei annuì, seria:
<<Invidio gli scrittori, specialmente quelli che riescono a campare di ciò che scrivono. Non quelli di successo, però. Semplicemente quelli che riescono a sopravvivere dignitosamente con la scrittura. In fondo è una comodità. Vivere è troppo dispersivo, troppo infarcito di banalità. Scrivere, be'... almeno ci si può provare, concentrandosi, a dare un significato persino alla banalità. Le parole servono anche a questo>>
Faykan era scettico:
<<Non starai mica parlando sul serio? Oggi tutti scrivono, troppi, decisamente troppi, e nessuno legge, specialmente gli scrittori. Chi scrive legge pochissimo>>
Ellis scosse il capo:
<<Quando ero giovane la pensavo come te, ma queste generalizzazioni sono sbagliate. Il bravo scrittore deve aver letto moltissimo. Non che a noi Eclionner sia stata mai possibile una scelta tra la vita attiva e quella contemplativa. Persino Irulan, che ha sempre avuto velleità letterarie, quando ha provato l'ebbrezza del potere, non è più riuscita a farne a meno, e non c'è stato modo di staccarla dal Trono>>
Faykan fu felice di ritornare al punto del discorso:
<<Quando l'ho implorata di ritirarsi ha detto: "Sarebbe facile, e consono al mio carattere irrequieto nonostante l'età. Ma a questo gioco al massacro io non ci sto! Sento il dovere di non starci!". Hai capito? Lei non ci sta...>>
Ellis sorrise:
<<Magari lo dice in buona fede. In fondo anche lei è una Principessa del Sangue. All'inizio il suo impegno politico è stato veramente un atto di sacrificio. Quando assunse la Reggenza lo fece controvoglia, ripetendosi: "Noblesse obliges". Poi però, come tutti, ci ha preso gusto. Ed io la posso capire meglio di chiunque altro: ho provato per trent'anni a disintossicarmi dalla droga del potere, e guardami adesso, alla mia età, a trovarmi ancora impegolata nel Gioco del Trono. Per me è stato come ripercorrere all'indietro il cammino della redenzione, fino a ritornare, martoriata dai sensi di colpa, sul luogo del delitto>>
Faykan aveva una risposta anche per quello:
<<Il motivo è semplice: se uno ha il potere supremo, può ottenere anche il resto. Basta che ordini e gli viene servito su un piatto d'argento>>
Ellis non poté nascondere la sua delusione:
<<Sei un ingenuo se credi che basti il comando di un re per trovare ciò di cui la nostra anima ha più bisogno. Bellezza e verità. Non perché la verità sia bella, ma perché solo la bellezza è vera>>
Era quella l'interpretazione più originale dell'ode di Keats all'urna greca.
Bellezza e verità coincidono solo in quanto l'unica verità è la bellezza del mondo. Il resto non ha senso.
Ma quella era una considerazione politicamente scorretta.
Meglio dunque tornare all'arida concretezza:
<<Domani il Senato voterà una mozione di sfiducia nei confronti di Irulan. Bial mi ha garantito che nel frattempo il Prefetto del Pretorio sarà assassinato. A quel punto Irulan dovrà venire a patti con noi>>
Gli occhi di Ellis brillavano, come se stesse meditando una vendetta tanto attesa.
Faykan capì subito il significato di quello sguardo:
<<Vuoi punirla perché ha condotto Elner alla rovina>>
Ellis annuì:
<<Elner era mio figlio, ed era tuo padre. Irulan lo ha manipolato e poi lo ha offerto come sacrificio alla furia di Marvin. Ora è tempo che paghi. E' anche per questo che ho deciso di indossare il lutto: perché finalmente quella morte potrà essere vendicata!>>
Faykan provò quasi paura nel veder riemergere la crudele Vedova Nera che Ellis era stata durante i vent'anni della sua Reggenza in nome di Elner XI.
<<E dopo cosa faremo?>>
Ellis sorrise:
<<Ho un piano. Qualcosa che nemmeno l'Imperatore-Profeta ha previsto, ma che alla fine persino lui dovrà accettare, come condizione necessaria per il suo Sentiero Dorato. Ciò che ora prometto all'impero e al mondo è l'Inaspettato. Nessuno può immaginarlo, tutti saranno colti di sorpresa, e quando si accorgeranno di ciò che è accaduto, sarà troppo tardi. E nulla sarà mai più come prima!>>
Cast
Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam - Ellis Eclionner, ex-Reggente, Principessa del Sangue
Paul Atreides - Faykan Eclionner, Principe della Corona in quanto figlio di Elner XI.
Virginia Madsen - Irulan Eclionner, Reggente imperiale, terza moglie di Elner XI
venerdì 17 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 39. Gwydion e Marvin
L'Arcidruido Gwydion Pendragon era non solo il più caro amico d'infanzia dell'Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian, ma anche il sacerdote più potente dell'Impero.
Marvin stesso lo considerava il Custode supremo della Profezia.
Per questo nei ritratti aveva sempre in mano le chiavi.
Esse aprono e chiudono le porte della Profezia.
Tra gli altri ornamenti c'era l'Anello di Ametista, uno degli anelli del potere, che conferiva una calma e una concentrazione così grandi da permettere l'ascesi mistica agli Arcani Supremi.
La croce celtica era il simbolo solare di Belenos e la rosa rossa era il simbolo del casato dei Pendragon, la stirpe che, assieme ai Vorkidian, costituiva il clan dominante nel Regno dei Keltar.
Normalmente Gwydion risiedeva a Caemlyn o a Floriana sull'Amnis, ma nei momenti delle scelte difficili era sempre a Gothian, presso l'Imperatore-Profeta.
Quel giorno Marvin indossava un abito di seta dorata ed una corona d'oro massiccio.
In genere indossa le vesti della regalità quando quest'ultima è messa in discussione.
Più il suo ruolo imperiale era minacciato, più lui lo sottolineava col vestiario.
Io lo so, forse altri lo sospettano, ma solo io lo so...
"I know I know, oh oh oh, I know I know, oh oh oh..." erano le parole di una specie di ninna-nanna che il giullare Macchia cantava alla principessa Shireen:.
It's always summer
under the sea,
I know, I know,
oh oh oh.
The birds have scales,
and fish take wing,
I know, I know,
oh oh oh.
The rain is dry
and snow uprises,
I know I know,
oh oh oh.
The stones crack open,
the water burns,
I know I know,
oh oh oh.
The shadows come,
to dance, my love
I know I know,
oh oh oh.
The shadows come
to play with me,
and all I know
it's I'm alone.
The shadows rise,
and you're alone,
my love, my love,
oh oh oh.
I know, I know
oh oh oh,
I know, I know
oh oh ohhhhh....
Quella nenia risuonava nella mente di Gwydion, come un oscuro presagio.
Era una nenia paradossale e forse per questo piaceva tanto ai bardi.
Nelle età di transizione, gli adynata servono a ricordarci che tutto può essere sovvertito, persino il Trono dell'Imperatore-Profeta.
Gwydion si stava impegnando per aiutare Marvin, ma aveva il sospetto che il sovrano avesse soltanto una visione parziale della situazione presente e futura.
In questi momenti bisogna parlare con quella parte di lui che è più vicina alla realtà: bisogna rivolgersi all'Imperatore e non al Profeta. Solo così l'Imperatore si accorgerà che la sua visione è della Profezia è ancora incompleta.
Gli si avvicinò con circospezione:
<<Mio signore, vi trovo in splendida forma>>
Marvin sorrise:
<<Sto per risposarmi! Devo essere in forma smagliante per quel giorno>>
Gwydion ringraziò gli dei per il fatto che il sovrano era di buon umore.
<<Siete già perfetto così. La vostra sposa è una donna fortunata>>
Marvin pose un braccio sulla spalla dell'amico:
<<Sono io ad essere fortunato! Alice mi ha aiutato a ritrovare la serenità e la chiaroveggenza>>
L'arcidruido annuì, ma con meno entusiasmo:
<<Vostra Maestà, mi sono giunte voci di Profezie che coprono elementi non rilevati dalla vostra>>
L'Imperatore gli rivolse uno sguardo perplesso:
<<Vorresti dire che qualcuno ha premonizioni più valide della mia?>>
Gwydion gli si avvicinò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
<<Sire, credo che vostra madre ed Alienor di Alfarian abbiano visto qualcosa che a voi non è apparso. La notizia mi è stata fornita da Pierre de Champagne, che ha ospitato l'Imperatrice Madre e la Regina degli Alfar. In particolare si ritiene che vostra nuora Eleanor abbia un ruolo importante e assolutamente invisibile>>
Marvin si accigliò:
<<Mia madre ha la cattiva abitudine di voler dirigere la mia vita, nonostante la mia venerabile età. Quanto a mia nuora, in effetti non compare. Credevo non avesse alcun ruolo rilevante, se non quello di apportare sangue elfico ai discendenti di mio figlio Arthur>>
Gwydion sospirò:
<<Si recherà a Lathena. Quello sarà uno dei vari campi di battaglia, per questa nuova fase del Gioco del Trono. Voi vincerete, mio signore, su questo non ho dubbi, ma il prezzo di questa vittoria sarà molto elevato. Occorre servirsi dei metodi tradizionali, con un valido controspionaggio sia a Lathena che qui a Gothian, e su su fino all'Ultima Thule>>
L'Imperatore prevalse sul Profeta:
<<Mi sembra una cosa saggia. Io vedo gli esiti di tutte queste controversie in modo parziale. Devo sapere cosa mi attende, passo dopo passo. Questo completerà la mia visione generale>>
Poi improvvisamente parve rattristato.
<<La verità, mio caro Gwydion, è che a volte io vorrei non aver mai avuto il dono della prescienza. Vorrei ancora quel senso indefinito di aspettativa che avevo da ragazzo. Sai come vanno queste cose... ogni mattino ti svegli e dici: questo giorno sarà un grande passo verso una vita migliore, ed ogni giorno le cose non potranno che andare meglio, fino a condurre, un giorno, alla felicità. Non sapevo che era quella, la felicità, era quello il momento... era quello!>>
Gwydion si preoccupò, perché quando l'umore di Marvin mirava verso la malinconia, allora il Profeta tornava a farsi spazio, e così le reazioni impulsive, irrazionali.
<<Era un miraggio, Maestà. Ognuno a diciotto anni sogna la California>>
Marvin annuì:
<<Era il sogno di una notte di mezza estate. Ti sogno California... sì. Fantasticavo di andare, un giorno, nel Continente Occidentale, e raggiungere l'oceano. Quella visione era più che altro un'aspirazione esotica. Era la California, certo, ma era soprattutto "via di là"... verso cosa ancora non sapevo, ma lo respiravo... mi sembrava... sembrava cielo...>>
Gwydion sorrise:
<<Fantasticavamo insieme. Due ragazzi delle paludi di Keltar Senia, che sognavano di cambiare il mondo. E ci siamo riusciti>>
Riusciti sì, ma in meglio o in peggio? Come li avrebbe giudicati la storia?
Marvin però era tormentato da una specie di rimpianto, quasi una nostalgia.
<<Mi manca...>>
<<Cosa?>>
<<Keltar Senia... Amnisia... la mia Contea... quando io penso alla mia casa, penso ancora a quei luoghi che non vedo più da tanto tempo>>
Gwydion faceva fatica a seguire gli umori dell'Imperatore.
Oggi è pieno di paradossi. Temo che alla fine il Profeta avrà di nuovo il sopravvento.
Cercò di ammansirlo citando un celebre anacoluto di Pascoli:
<<Io, la Patria, è là dove si vive...>>
Marvin accennò a un sorriso, riconoscendo il poeta delle sue terre, ma ribatté citando Dante:
<<Io mi sono sentito esule come l'Alighieri:
- «. . . Tu lascerai ogne cosa diletta
- più caramente; e questo è quello strale
- che l'arco de lo essilio pria saetta.
- Tu proverai sì come sa di sale
- lo pane altrui, e come è duro calle
- lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. . .»
- Paradiso XVII: 55-60
Cast
Thomas Cranmer - Gwydion Pendragon
Jonathan Rhys Meyers - Marvin Vorkidian
La canzone è un mio riadattamento dalla ballata del giullare Macchia ne Il trono di spade.
It's always summer / there where you are / I know I know / my love my love // The rain is dry / and snow uprises / I know I know / my love, my love // The shadows come / to dance with you / and I'm alone / my love my love // the shadows come / to play with me / but you aren't here / my love my love / I know I know /my love my love...
mercoledì 15 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 38. Eleanor e Alienor.
I loro nomi erano molto simili. Eleanor era la dizione inglese dell'antico occitano Alienor.
E' tutto quello che mia madre mi ha dato, oltre la vita: il suo nome.
Sarebbe stato un pensiero romantico se sua madre fosse stata un vago ricordo disperso nel passato e non la donna regale che le stava di fronte in quel momento.
La regina Alienor di Alfarian le stava mostrando il suo anello, Vilya, uno dei tre anelli del Potere.
<<Questo è l'anello dell'aria, che dona salute e lunga vita a chi lo porta e lo trasfigura in una eterea bellezza. Ecco dunque, io lo dono a te, Eleanor, figlia mia, perché possa risarcirti di tutti gli altri doni che non ti ho dato. Accettalo come segno della mia buona volontà e della mia buona fede>>
Eleanor sentì che sua madre era sincera e fu commossa dall'importanza di quel gesto.
Ha riconosciuto la mia primogenitura, consegnandomi l'anello che era stato di sua madre. Si rende conto delle implicazioni di questo gesto?
Mentre si infilava l'anello, che calzava alla perfezione, ringraziò la madre:
<<Spero di essere degna di questo dono. E' la prima volta che esce dalla Casa di Alfarian>>
Alienor annuì:
<<La Casa Vorkidian sarà degna di questo gioiello. Per sempre i Re dei Keltar ricorderanno, grazie allo splendore di questo diamante, di avere sangue elfico nelle vene. E per secoli e secoli il nome di Eleanor di Alfarian sarà da tutti onorato degnamente>>
Eleanor capì che c'era un elemento di precognizione fondato su qualcosa di solido e capì che era Lilieth a patrocinare quella causa:
<<Ritieni dunque che io sarò regina?>>
Sua madre annuì:
<<Regina tu sarai, e porterai i cognomi onorati dei Vorkidian e degli Alfarian, mentre il sangue Eclionner tuo e di tuo marito passerà sotto silenzio. E' la condizione che io ho posto per il mio sostegno al nuovo ordine mondiale>>
Eleanor ne aveva sentito parlare::
<<Arthur lo vuole chiamare "La tavola rotonda", per ricordare l'antica gloria dei Pendragon. Penso che sia stata Lilieth a suggeriglielo>>
La reazione di Alienor fu di stupore:
<<Hai colto nel segno, figlia mia. Ti ho sottovalutata per troppo tempo. Ora che ho scoperto il tuo valore, ti prego di aiutarmi. Il Consiglio Reale di Caemlyn presto tornerà operativo. Lilieth ritiene che Marvin concederà il titolo regale ad Arthur entro breve tempo. Ma restano molte incognite: Mordred a nord e Anakin a sud. Io sono disposta ad appoggiare una eventuale incoronazione di Anakin a imperatore dei Lathear, ma pretendo in cambio che tuo fratello Faykan sia nominato Prefetto del Pretorio e sostenga la causa degli Alfarian presso il Trono del Sol Levante>>
Questo era tutt'altro che facile.
<<Madre, voi sapete che Faykan è stato cresciuto da Ellis e si sente un Eclionner a tutti gli effetti. Non so se l'obiettivo di Ellis e il vostro possano essere compatibili>>
Alienor sorrise compiaciuta:
<<Mia preziosa Eleanor! Io affido a te questo compito di mediazione. Lilieth è d'accordo. Quando sarà il momento, dovrai andare a Lathena da tuo fratello e spiegargli esattamente come stanno le cose. Non può mettersi contro la Profezia, nessuno di noi può farlo. Noi siamo la Profezia. La attuiamo in ogni momento. Non è un fine lontano nel tempo. E' adesso. E' nel presente. Ogni cosa che facciamo e diciamo crea un mondo intorno a noi e gli dà un significato>>
Dunque la teoria della cospirazione esisteva realmente!
Fino a che punto Marvin è consapevole di tutto questo? Ha previsto anche queste mosse?
Rivolse alla madre uno sguardo interrogativo:
<<Lui ci può vedere?>>
Alienor scosse il capo:
<<Alcuni di noi sfuggono alla sua prescienza. Non so come sia possibile, ma dobbiamo sempre essere in guardia. Tutto ciò che diciamo o che facciamo potrebbe essere usato contro di noi. Dobbiamo essere cauti, dobbiamo essere invisibili>>
Eleanor era turbata:
<<Ma non potremmo comportarci come si dovrebbero comportare tutti i parenti, come un'unica famiglia? Marvin ci ha reso tutti parte della Dinastia, ha dato a ognuno di noi la sua parte... non sarebbe meglio agire in accordo con lui?>>
La regina degli Alfar la fissò severamente, in tutta la sua maestà.
<<Una famiglia? Gli Eclionner hanno poche, ma chiare regole: si amano quando gli fa comodo, si sopportano quando gli fa comodo e si ammazzano quando gli fa comodo. Marvin non è diverso da loro, anzi... ha usato le nostre vite come se fossimo pedine nel suo grande gioco del Trono>>
Era innegabile.
Eppure Eleanor considerava Marvin come un padre:
<<Madre, lui ha sulle spalle il peso della Profezia>>
Alienor fu come punta sul vivo:
<<Non ci ha mai rivelato la sua Profezia!>>
C'era un senso di rammarico, oltre che di rabbia, nelle sue parole.
<<Ma se l'avesse fatto, madre, avremmo peggiorato la situazione!>>
La regina degli Alfar non era d'accordo:
<<Peggiorato? Da che punto di vista? Chi è che giudica?>>
Eleanor capì che sua madre aveva posto una questione essenziale.
<<Ritieni che il tuo punto di vista sia migliore del suo?>>
Alienor scosse il capo:
<<Migliore no, ma altrettanto degno! Per questo dobbiamo fare la nostra parte. Con la massima discrezione possibile. Andrai a Lathena? Farai ciò che ti ho chiesto?>>
Eleanor annuì:
<<Non ti deluderò, madre>>
La regina allora sorrise e le porse un nuovo dono: una fiala piena di una sostanza luminosa.
Era stato il dono di Vivien a Marvin, che l'aveva poi a sua volta donato ad Alienor. Era un'investitura molto importante, che si affidava a coloro che dovevano affrontare grandi pericoli.
<<Ti dono la luce di Earendil, la nostra stella più amata. Possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce si spegne>>
Cast
Cate Blanchett - Alienor di Alfarian
Tilda Swinton - Alienor di Alfarian
lunedì 13 maggio 2013
Nota sulla narrazione crossmediale e transmediale, con particolare riferimento al ciclo di "Gothian
I romanzi "Gothian", "Gli eredi di Gothian" e "L'Imperatore-Profeta di Gothian", presentati in questo blog, sono un esempio di narrativa (e narrazione) crossmediale e transmediale.
La narrazione crossmediale si realizza quando, dato un grand master di partenza, cioè il primo mezzo comunicativo con cui tale narrazione è stata resa pubblica (può trattarsi di un libro, di un film, di una fiction televisiva, di un fumetto, di una graphic novel o di un gioco di ruolo), la narrazione stessa si estende su tutti gli altri ambiti della comunicazione e del commercio (attraverso gadget di vario genere). La narrazione transmediale compie un passo successivo, in quanto si caratterizza per una forte diversificazione della trama originale che si ramifica in storie collegate ad essa, ma originate da una partecipazione indipendente da parte delle communities di fan, che realizzano prequel, sequel, approfondimenti relativi a tematiche o personaggi particolari. Un esempio di narrazione nata in epoca precedente alla rivoluzione elettronico-digitale e che poi si è evoluta nelle tre fasi della multimedialità, della crossmedialità e della transmedialità è la prima trilogia cinematografica di Guerre Stellari (1977-83).
Nell'ambito della fantascienza si segnala anche Star Trek.
Molto più tardi si creerà una crossmedialità anche per l'universo di Dune di Frank Herbert e David Linch.
Nell'ambito del genere fantasy si è verificata, anche qui a scoppio ritardato, l'esplosione del fenomeno crossmediale legato ai romanzi di Tolkien, in particolare al Signore degli Anelli.
Parallelamente si è verificato il boom della saga di Harry Potter, rivolto ad un pubblico di età vicina all'infanzia.
Al contrario adesso si assiste ad un altro fenomeno, anch'esso emerso in ritardo rispetto alla pubblicazione dei romanzi, e cioè alla crossmedialità legata alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin (A Song of Ice and Fire) che a livello televisivo ha preso il nome del primo romanzo Il trono di spade ( Game of Thrones).
Altro fenomeno dilagante è stato quello della saga di Twilight.
Oppure quelle collegate al gioco di ruolo Dungeons&Dragons
Ora, se aggiungiamo alla multimedialità, alla crossmedialità e alla transmedialità una forte intertestualità che mescola le diverse grandi narrazioni fantascientifiche, fantasy e fantastiche, mescolandole con altri testi di tali generi e talvolta anche con testi di quella che viene chiamata, ormai anacronisticamente, letteratura colta, si può ottenere una sorta di mosaico di citazioni, un mainstream dove le grandi narrazioni confluiscono e si mescolano ed un loro grande remake, completamente reinventato e diffuso grazie al supporto dei motori di ricerca e delle immagini selezionate.
E' un esperimento innovativo, anche dal punto di vista della mescolanza dei generi letterari e della compresenza di elementi linguistici con elementi iconografici ed estetici.
Oppure quelle collegate al gioco di ruolo Dungeons&Dragons
Ora, se aggiungiamo alla multimedialità, alla crossmedialità e alla transmedialità una forte intertestualità che mescola le diverse grandi narrazioni fantascientifiche, fantasy e fantastiche, mescolandole con altri testi di tali generi e talvolta anche con testi di quella che viene chiamata, ormai anacronisticamente, letteratura colta, si può ottenere una sorta di mosaico di citazioni, un mainstream dove le grandi narrazioni confluiscono e si mescolano ed un loro grande remake, completamente reinventato e diffuso grazie al supporto dei motori di ricerca e delle immagini selezionate.
E' un esperimento innovativo, anche dal punto di vista della mescolanza dei generi letterari e della compresenza di elementi linguistici con elementi iconografici ed estetici.
domenica 12 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 37. Alienor e Lilieth parlano di Marvin.
Alienor di Alfarian si sentiva confusa.
Aveva sperato che l'incontro con Lilieth Vorkidian avrebbe sancito una sorta di passaggio delle consegne, e invece si era ricreata la stessa situazione di dipendenza che c'era stata trent'anni prima, quando Alienor era solo un'adolescente e Lilieth era una donna di trentacinque anni.
Il carisma di Lilieth era cresciuto con l'età. Se trent'anni prima era stata una donna prematuramente saggia, col passare degli anni era diventata una vera Imperatrice Madre, di fronte alla quale Alienor provava soggezione.
Lilieth Vorkidian con l'età aveva acquisito un aspetto ancora più regale.
Ma come fai, Lilieth, ad acquistare forza invecchiando? Qual è il tuo segreto?
Era un'iniziata agli Arcani Supremi, ma come sacerdotessa si era sempre dichiarata servitrice di Ulien, la custode della luna, e di Belenos, il custode della luce, padre della dinastia Pendragon, da cui discendevano i Vorkidian, ma tutto questo è noto da sempre.
C'è dell'altro... sicuramente nei lunghi anni trascorsi tra le paludi di Keltar Senia deve avere evocato qualche entità superiore. Ma chi?
Alienor si era riproposta di scoprirlo quella sera, durante una cena privata con Lilieth.
Erano sedute l'una di fronte all'altra e sapevano che quella non era solo una rimpatriata tra vecchie conoscenze.
Qui c'è in ballo il Gioco del Trono, come sempre!
Alienor sapeva che non era possibile protrarre oltre l'attesa.
<<Naturalmente sappiamo entrambe il vero motivo per cui ci troviamo qui>>
Lilieth sorrise:
<<Siamo state brave ad attendere una settimana, prima di arrivare al dunque>>
In effetti non era stato facile.
La regina degli Alfar annuì:
<<Lilieth, dimmi che sei tornata dolce e paziente come trent'anni fa>>
L'imperatrice madre ripensò a com'era allora, e per un attimo provò qualcosa di simile ad una vaga nostalgia.
<<Ho dovuto sopportare Igraine, ho dovuto lasciare mia figlia nelle grinfie di Ellis, e questo per ordine di mio figlio! E poi Vyghar mi ha lasciata. E' stato come rivivere l'incubo di quando fu Masrek ad abbandonarmi. Una persona può sopportare un tradimento, forse anche due o persino tre... ma io! Dopo tutto quello che avevo fatto per mettere Marvin sul trono, mi sono ritrovata a dover scegliere tra Gothian e la casa di mia madre a Keltar Senia. Ho preferito la seconda: in fondo mosche e zanzare sono meno fastidiose dei vampiri>>
Alienor si illuse per un attimo che Lilieth avesse rinunciato a sostenere Marvin, ma preferì prima sondare il terreno:
<<Come sei riuscita a far passare il tempo?>>
Lilieth strinse le spalle:
<<Tutto rallenta, mia cara. Per fare le stesse cose ci metti il doppio del tempo. Ti ritrovi a fissare il vuoto, mentre il pensiero si perde in un labirinto di ricordi e di fantasie. Arrivi a sera e ti rendi conto che non hai concluso niente, ma poi ti dici che non importa, che nulla importa più. Ho perso il tempo così come ho perso tutto il resto>>
Quella però era solo una parte della verità, ed Alienor sapeva che è proprio dietro alle mezze verità che si celano le menzogne più grandi:
<<Trent'anni nella terra dei druidi... si possono apprendere molte cose, anche solo per passare il tempo, non trovi?>>
Lilieth annuì:
<<Avevo ripreso i miei obblighi sacerdotali nei confronti di Ulien. Recitavo le preghiere alla luce della luna. Ogni preghiera si riferisce ad un colore diverso. Una notte la luna era blu>>
<<Cantavo il salmo della luna blu:
Blue Moon
You saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue Moon
You know just what I was there for
You heard me saying a prayer for
Someone I really could care for
And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will hold
I heard somebody whisper please adore me
And when I looked to the Moon it turned to gold
Blue Moon
Now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will ever hold
I heard somebody whisper please adore me
And when I looked the Moon had turned to gold
Blue moon
Now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue moon
Now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Era l'ora del lupo, quando Ulien mi si manifestò ed io mi sentii come in un sogno>>
<<La dea non era più la casta diva che inargenta i sacri e antichi colli. Mi invitò a percorrere l'ascesi mistica verso una maggiore consapevolezza degli Arcani Supremi e quello che vidi non lasciava più spazio alla dolcezza. Un demone mi ha parlato della ferocia dei miei antenati>>
Alienor cercò di leggere tra le righe di quelle frasi enigmatiche.
<<Molti mi hanno parlato delle atrocità ancestrali che appaiono durante la visione. Quello che non capisco è perché questo renda tutti così cinici. Se hai visto il Male, sai come evitarlo... perché invece diventate tutti così pessimisti?>>
Lilieth la fissò con un'occhiata di rimprovero:
<<Non recitare il ruolo della ragazzina innocente! Non lo sei più da troppo tempo e quanto a cinismo e pessimismo, credo che tu ne sappia quasi quanto me. Certo tu sei più abile a nasconderlo dietro la tua eterea ed elfica bellezza, ma quella consapevolezza è dentro di te, che ti rode come una tarma. Un'anima bella non si immischia nel Gioco del Trono quando su quel trono siede il garante di un'utopia!>>
La regina degli Alfar osservò l'altra donna con severità:
<<Io dovevo sposare Marvin, questi erano i patti! Tu invece hai fatto in modo che le cose andassero diversamente!>>
Lilieth scosse il capo:
<<Avrei voluto! Ma nel frattempo Marvin aveva sposato Igraine! Cosa potevo fare? Mio figlio non mi ha mai ascoltato. Non vedi che non mi ascolta nemmeno adesso?>>
Alienor le rivolse un'occhiata interrogativa:
<<Faykan mi ha spedito una lettera da Lathena. Dice che Atar sta prendendo il sopravvento nelle gerarchie degli spiriti e che nel Sancta Sanctorum, al posto della statua di Eclion, il fuoco segreto arde per autocombustione in eterno>>
Lilieth annuì:
<<Helena mi ha informata. Atar ha illuminato anche la mia coscienza, e forse lo avevi già intuito. Ma anche qui stiamo su due fronti diversi. Mia figlia appoggia Anakin, suo fidanzato. Tuo figlio Faykan ha l'appoggio di Ellis, ma si troverà ad affrontare Valyria, che come sorella di Anakin sente dei doveri nei suoi confronti. La Dinastia è nel disordine e presto ci sarà un nuovo conflitto. Ora le mie domande sono molto semplici. Da che parte stai? Con chi ti allei? Ricordati che non puoi chiamarti fuori, non dopo che hai mandato tua cugina Alice a fianco di mio figlio!>>
Alienor si rese conto che il suo gioco le era sfuggito di mano.
Se avessi immaginato questo effetto domino non avrei mai mandato Alice a Gothian! Ora sono di nuovo nel Gioco del Trono, quello dove non ci sono terre di nessuno: o si vince, o si muore.
Se sapessi almeno i segreti di cui Lilieth è a conoscenza!
<<Lilieth, siamo entrambe prigioniere del suo sogno, il Sentiero Dorato. Io speravo solo che Alice de Bors potesse carpire qualche informazione, ma non immaginavo che Marvin se ne sarebbe innamorato! Se tu hai intravisto qualcosa, ti prego accennami almeno qualche indizio sulla Profezia. Forse è necessario affinché io possa essere di qualche aiuto...>>
Lilieth rimase per lungo tempo perplessa.
<<Marvin sopravvivrà a tutti noi e a tutta la nuova generazione e anche a tutte le generazioni che verranno, per lunghissimo tempo. Ho visto in lui la disponibilità a concedere un'ampia autonomia ai regni che fanno parte del suo Impero, compreso il regno degli Alfar. Se tu non gli sarai ostile e se Alice saprà guadagnarsi la fiducia della Dinastia, potremo unirci contro il vero pericolo che ci minaccia, Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori. In questo momento dovrebbe aver raggiunto suo fratello Viserys presso l'Ultima Thule. Ancora una volta il pericolo viene da nord>>
Cast
Cate Blanchett - Alienor di Alfarian
Alice Krige - Lilieth Vorkidian
Claire Forlani - Lilieth Vorkidian da giovane
Gwineth Paltrow -Alienor di Alfarian, seconda immagine
Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian
Suzanne Curchod, Madame Necker - Lilieth Vorkidian, terza immagine
mercoledì 8 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 36. Anakin affronta Ulume.
Anakin Ataris Eclionner sapeva che il Sommo Sacerdote di Lathena, padre Rudo Ulume, voleva arrivare alla conclusione di un Nuovo Patto tra i Grandi Anziani, Signori dell'Universo, e gli uomini, prima che gli effetti dello spostamento verso il lato luminoso del demone Atar potesse causare un'alterazione irrimediabile degli equilibri.
<<Gli dei ti hanno parlato, Ulume?>> chiese Anakin senza nascondere la sua avversione verso il sacerdote esorcista che da decenni aveva condizionato la religione e la politica imperiale.
<<Gli dei parlano principalmente ai profeti, e dunque al nostro imperatore Marvin. C'è grande fermento tra gli dei!>>
Anakin sorrise beffardo:
<<Gli dei se ne fregano di noi!>>
Per Ulume quella frase equivaleva ad una bestemmia, e se l'avesse detta chiunque altro, l'avrebbe abbattuto con un colpo di spada.
Ma davanti a lui c'era il discendente di Eclion e di Atar, i due Sommi Signori che si stavano disputando il controllo delle gerarchie demoniache e di quelle angeliche.
<<Gli Dei piangono per noi! E tu cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, d'un pianto di stelle lo inondi, quest'atomo opaco del male!>>
Anakin non era mai stato un tipo paziente, specie quando ci si perdeva in discorsi teologici.
<<Lasciamo stare le citazioni e veniamo al punto: perché mi hai convocato?>>
Ulume sospirò.
E' impulsivo e polemico, proprio come suo padre.
Ma era anche il figlio di Marigold e qualcosa doveva pur aver preso da quella fredda calcolatrice.
<<Ti ho convocato per proporti un patto, in nome di tutte le forze che in questo momento hanno riaperto il Gioco del Trono>>
Anakin si mostrò subito diffidente:
<<Timeo Danaos, et dona ferentis>>
<<Vedo che anche tu te le cavi bene con le citazioni, giovane Anakin, ma esse non ti faranno evitare la fine di Laocoonte. Devi scendere a patti, se vuoi aggiudicarti la tua parte nel Sentiero Dorato>>
Anakin non amava il verbo "dovere", specie quando era applicato a lui stesso:
<<Io devo ancora capire in nome di quale divinità tu stai parlando, perché se sei il Sommo Sacerdote dei Lathear, il tuo Signore non può che essere Eclion, e dunque tu dovresti onorare la Dinastia Eclionner nella sua totalità>>
Ulume scosse il capo:
<<Il mio ruolo è placare l'ira di Eclion causata dal tradimento di Atar, che è tuo antenato, in quanto padre di Marigold. Tu sei un Ataris, prima di tutto e al di sopra di tutto. Io servo chi ha sangue Eclionner da parte di entrambi i genitori>>
Anakin si infuriò.
<<Da parte di entrambi i genitori? Ma chi si è inventato questa idiozia? Se fosse vero, nemmeno l'Imperatore sarebbe un Eclionner, visto che sua madre è una Vorkidian... ed è una bestemmia il solo pensare che Marvin non sia il più puro rappresentante della Dinastia imperiale! Io sono un Eclionner perché mio padre era un Eclionner! Le regole sono queste da migliaia di anni!>>
Ulume rimase impassibile:
<<Io vedo in te soltanto il fuoco di Atar, quello che viene da tua madre, Marigold Ataris!>>
La calma severa del vecchio fece infuriare ancora di più il giovane:
<<Non m'interessa quello che vedi! Io sono Anakin Eclionner, figlio di Sephir Eclionner e cugino di Marvin Eclionner, il nostro Imperatore-Profeta! Lui in persona mi ha designato nuovo Reggente di Lathena e questa è l'unica cosa che conta!>>
Ulume annuì:
<<Dunque non ti interessa sapere ciò che Eclion ti sta offrendo tramite me?>>
Anakin era esasperato:
<<Io prendo ordini solo dall'Imperatore! E credimi, lui non sarà affatto contento del tuo doppio gioco!>>
Il Sommo Sacerdote non batté ciglio:
<<Ho già provveduto ad informare personalmente l'Imperatore riguardo alle mie preoccupazioni per il tradimento di Atar. Gli ho consigliato di stipulare un Nuovo Patto e gli ho scritto che ne avrei parlato con te. Sevo fedelmente Marvin da più di trent'anni. Ho combattuto al suo fianco contro gli intrighi di tua madre! Io ero presente quando Marvin ha strangolato Marigold! Tu dov'eri? Tu cosa sei, se non un cumulo di rabbia e di insolenza!>>
Di fronte a quell'offesa, Anakin sguainò la propria spada che si stagliava netta sulla luna di amaranto.
<<Pagherai per queste offese. E ti accorgerai che il rosso che tu vedi non è fuoco, ma sangue... sangue e ancora sangue, oltre la morte!>>
In quel momento Ulume riconobbe la tempra di Sephir Eclionner:
<<Nessuno rimpiange i tempi della Primavera di Sangue scatenata da tuo padre, né i Fiumi di Porpora, né gli incendi e i roghi voluti da Marigold>>
Anakin non ricordava niente di sua madre, ma ne sentiva comunque la mancanza.
A fargli da madre era stata Ellis Eclionner, che nell'educare i giovani della nuova generazione era stata imparziale, come se fossero tutti realmente suoi figli.
Ora però la tregua è stata infranta, e ci ritroviamo di nuovo su fronti opposti.
E certamente Ulume ed Ellis facevano fronte comune, probabilmente spalleggiati dall'Eunuco.
<<Non desidero rappresaglie generiche. A rotolare saranno solo le teste dei traditori come te, Ulume!>>
Il vecchio non si mostrò per nulla preoccupato:
<<Senza la diplomazia, la forza bruta è destinata al fallimento. La violenza è l'ultimo rifugio degli stupidi>>
Il giovane scosse il capo:
<<Il confine tra la diplomazia e la viltà è molto labile, così come quello tra la discrezione e l'ipocrisia. Non fare troppo affidamento sulle tue menzogne, Ulume... il tempo dei sotterfugi è finito: presto ci sarà la guerra, e saremo tutti chiamati a scegliere apertamente da che parte stare!>>
Ulume scosse il capo disgustato:
<<Solo chi non ha mai combattuto può desiderare la guerra. Il vero soldato è l'unico che conosce il valore della pace e della diplomazia. Hai ancora molto da imparare. Un giorno mi chiamerai Maestro, e imparerai a ringraziarmi per questo!>>
Cast
Hayden Christensen - Anakin Ataris Eclionner
Samuel Jackson - padre Rudo Ulume
Sfondo - pianeta di Mustafar
martedì 7 maggio 2013
La corona imperiale del Sacro Romano Impero, la corona dell'Impero d'Austria, la corona del regno d'Ungheria e quella del regno dei Longobardi (corona ferrea)
Fu usata per incoronare gli imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero Germanico da Ottone I fino a Francesco II, per oltre mille anni.
Si trova al museo delle arti di Vienna.
Non va confusa con la corona imperiale d'Austria (tedesco: Österreichische Kaiserkrone oppure Krone des Kaisertums Österreich) che era originariamente la corona di Rodolfo II del Sacro Romano Impero, e successivamente divenne la corona di stato della dinastia Asburgo d'Austria e dell'Impero austro-ungarico. La corona di Rodolfo II venne realizzata nel 1602 a Praga da Jan Vermeyen, uno dei più famosi gioiellieri dell'epoca fatto venire appositamente da Anversa. La corona è suddivisa in tre parti: il circolo (Kronreif), la mitra (Mitra) e l'arco (Kronbügel). La corona è attualmente esposta nell'Hofburg di Vienna, in Austria.
L'imperatore d'Austria era anche, per diritto ereditario della famiglia Asburgo, re apostolico di Ungheria. La corona ungherese è la seguente:
La corona è legata all’incoronazione di Stefano, primo re cristiano dell’Ungheria, avvenuta la notte do Natale del 1000 e che segna l’inizio dello stato ungherse. L’imperatore venne successivamente canonizzato.
La sua corona divennne da subito segno di regalità, tanto da essere usata per incoronare tutti i successivi sovrani a partire dal XIII secolo e da divenire lo stemma ufficiale dello stato. Attualmente, si trova nel Parlamento del governo ungherese, dopo essere stata trasferita in diverse sedi e rubata durante la seconda guerra mondiale.
L'imperatore del Sacro Romano Impero era anche re d'Italia con riferimento al regno italico dei Longobardi, la cui corona è nota come Corona Ferrea, in quanto circonda un cerchio di metallo che secondo leggende smentite dalle analisi storiche, sarebbe stato derivato da un chiodo della croce di Cristo, trovata da Sant'Elena imperatrice, la madre di Costantino.
L'ultimo sovrano a cingere la corona ferrea fu Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi e re d'Italia.
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