mercoledì 20 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 4. La Dinastia.




Irulan Eclionner, Reggente dei Lathear da trent'anni, era anche chiamata la Vergine Regina, e per sottolineare la sua purezza, vestiva di bianco, mentre le sue dame di compagnia, le onorevoli ladies, vestivano di nero, con veli e gramaglie.
Irulan incarnava e rappresentava lo spirito e l'unità della Dinastia Imperiale e occupava il trono del Drago al posto di suo cugino Marvin, l'Imperatore-Profeta di Gothian.



Molti la consideravano, per il fatto di essere stata testimone e protagonista di mezzo secolo di politica imperiale, la memoria storica della Dinastia.
Tuttavia, le poche persone con cui Irulan si confidava, sapevano che la principessa-reggente era ben diversa dall'immagine di solidità monolitica con cui si presentava nella sala del trono.
Non son chi fui; perì di noi gran parte...
Irulan amava molto quella citazione da Foscolo.
Non aveva mai capito se stessa, le motivazioni profonde del suo agire. Percepiva in sé, nel proprio modo di pensare e agire, una incoerenza di fondo di cui provava una segreta vergogna.
La vergine regina... come se questo fosse un merito... ah, se avessi dato ascolto ad Elner! Una donna non può rinunciare a tutto a trent'anni... nemmeno a quaranta... mai prendere decisioni definitive... se ne pentirà... prima o poi, se ne pentirà... è quasi inevitabile...
Malediceva se stessa e il modo in cui aveva liquidato suo marito, che le offriva tutto ciò di cui ora sentiva una mancanza insopportabile.
Ho lasciato morire la parte migliore di me... mi sono imbalsamata in un ruolo sempre più insostenibile... 
Persino Elisabetta I Tudor aveva percepito la vuotezza della sua vita e si era lasciata morire di fame. "Chiamatemi un prete" aveva detto, con la consueta lucidità: "ho intenzione di morire".



Elisabetta la Grande si lasciò morire di stenti... pochi lo sanno... gli storici hanno operato una censura... come se in fondo la persona non contasse nulla rispetto al ruolo... perché siamo diventati così terribilmente disumani?



La risposta era già contenuta nella domanda.
Irulan lo sapeva meglio di chiunque altro.
Chi aveva scelto il Sentiero Dorato di Marvin Eclionner Vorkidian aveva implicitamente accettato l'idea pericolosa secondo cui l'individuo sarebbe sacrificabile per il bene della specie.
E lo stesso valeva per il bene della Dinastia. Fratricidio, incesto, figli strappati ai genitori e sottoposti al lavaggio del cervello. Come ho potuto accettare tutto questo in nome di un principio astratto?
"Perì di noi gran parte".
Non c'era niente di più morto della giovane donna che era stata quando Marvin le aveva assegnato la Reggenza, ingabbiandola in una prigione con sbarre dorate.
Nei trent'anni in cui Irulan era interminabilmente sopravvissuta a se stessa, erano morti tutti coloro che, nella Dinastia, avevano rappresentato qualcosa di autonomo, di diverso rispetto al regime dell'Imperatore-Profeta.
Persino quelli che sono a Gothian, non possono essere considerati vivi. Quel luogo equivale agli Inferi. 
Ma gli Inferi ogni tanto mandavano qualcuno a ricordare che non erano morti.
E così, Anakin Eclionner, il figlio di Sephir e Marigold, era calato giù dal nord come un avvoltoio, pronto a togliere di mezzo l'ultima scomoda testimone di tempi in cui il Sentiero Dorato non significava niente
.


Una faccia d'angelo che nasconde un'anima demoniaca. Il figlio di Sephir e Marigold, della Tenebra e del Fuoco... addestrato da Marvin ed Ellis, luce e oscurità compenetrate insieme come nei simboli orientali... come ho potuto permetterlo!
Si era presentato a lei con una tracotanza che le aveva fatto rimpiangere la formale cortesia di Elner.
Del resto, che altro ci si poteva aspettare dal figlio di Marigold di Gothian?
Quel suo maledetto sguardo! Quegli occhi che ti fissano minacciosi! Non ha bisogno di parlare, il suo sguardo dice tutto.
Il messaggio era chiaro: "Io sono più forte di te. Tu sarai solo un burattino nelle mie mani. E imparerai a ringraziarmi per questo".
Non c'erano margini di contrattazione.
Trent'anni fa si poteva ancora contrattare... c'era una possibilità di scelta... ed io ho fatto la scelta sbagliata.
Rimaneva soltanto il suo ruolo, la maschera, l'aura di potere che Irulan aveva costruito con sapiente gusto coreografico e drammaturgico.
Non le rimaneva che recitare la sua parte:
<<Anakin Eclionner, ti porgo il benvenuto nella Città Eterna, che ti accoglie come un figlio, poiché qui che tu fosti concepito, e qui fu generata la Dinastia imperiale di cui tu ed io portiamo il cognome. Ora l'Impero del Sole ha di nuovo il suo sole nascente!>>



Anakin le aveva baciato la mano ingioiellata, con decisione e forza. Una mano calda e ruvida che univa il fuoco di sua madre con l'abilità di guerriero di suo padre.
Irulan ne aveva paura, e anche disgusto, ma non erano previste improvvisazioni.
<<Quali messaggi porti dal nord?>>
Anakin, rimanendo in piedi a pochi passi dal trono, valutava con attenzione la donna che per trent'anni era stata sul Trono per cui si erano combattute tante guerre, e pareva chiedersi chi si nascondeva realmente dietro a quella facciata di serena benevolenza.
<<L'Imperatore-Profeta ti benedice e manda me come sostegno per la tua venerabile età>>
Irulan mostrò un sorriso che molti avevano imparato a temere:
<<Ringraziamo tutti la lungimiranza del nostro sovrano e guida spirituale, che alla sua benedizione unisce il dono di un così valido collaboratore>>
Anakin non dette segno di aver capito la sottile ironia del "così valido", mentre i suoi occhi determinati tradirono la soddisfazione per il termine "collaboratore".
Ora è Associato alla Reggenza. E sa di essere il Sole nascente. 
La recita era giunta al momento della consacrazione.
Irulan fece cenno di portare pane e vino.
Dopo aver condiviso il pane e il sale, alzò il calice:
<<Diecimila anni al Celeste Imperatore!>>
Anakin non colse la sottile inflessione ironica nel tono di voce della Reggente e nell'enfasi con cui era stata pronunciata la formula di benedizione.
<<Diecimila anni!>> esclamò lui, con l'eccessiva sicurezza di chi non è abituato ad aver di fronte a sé un'abile mentitrice, una che non dice bugie, ma solo mezze verità.


martedì 19 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 3. La moglie e il figlio legittimo



Lady Igraine Canmore di Logres era ancora formalmente la moglie dell'Imperatore-Profeta del Continente Centrale, Marvin Eclionner Vorkidian, anche se di fatto vivevano separati da trent'anni.
Lo aveva sposato quando era solo una ragazzina di sedici anni. All'epoca non aveva avuto dubbi: lui era il suo uomo e il suo re, e niente e nessuno li avrebbero potuti separare.
Poi è andato tutto storto.
La Profezia del Sentiero Dorato aveva spinto Marvin alla metamorfosi che lo aveva trasformato in un non-morto, rendendolo completamente diverso dalla persona che Igraine aveva sposato.
Prima mi aveva amata veramente, poi è caduto sotto l'ombra di Daenerys e di Ellis, ed io l'ho perduto.
Il momento più atroce era stato quando Marvin, dopo aver trasferito la corte a Gothian, aveva ordinato che loro figlio Arthur, all'epoca appena un neonato, fosse cresciuto lassù..
"Se vuoi stare vicino a tuo figlio, devi vivere a Gothian". Ma quel luogo era così spaventoso...
Marvin, come già aveva fatto con sua madre Lilieth, aveva offerto a Igraine la possibilità di risiedere a Caemlyn e di succedere a Lilieth nella Reggenza dei Keltar.
E come Lilieth, anche io ho scelto Caemlyn e il potere... e lui è riuscito così a corromperci entrambe e a far crescere i nostri figli nell'adorazione di se strsso, l'Imperatore-Profeta.



Il tempo passava, i figli crescevano assieme agli altri piccoli Eclionner riuniti a Gothian, e Marvin non invecchiava di un solo giorno.
Anche io non sono invecchiata. 
Igraine aveva quarantasei anni, ma non li dimostrava. Il suo segreto era l'Acqua della Vita, la sostanza alchemica che in grandi dosi era molto pericolosa, specie per chi non aveva ricevuto l'addestramento necessario per l'iniziazione agli Arcani Supremi, ma che in piccole dosi era un vero e proprio Elisir, per chi non ne era allergico.
Com'è stato facile smettere di amarlo! 
Le aveva concesso di avere amanti, ma con discrezione e senza generare figli.
Sono divenuta la Reggente dei Keltar, mi chiamavano ancora "Vostra Maestà". Io ero la regina, tenevo lo scettro di Vorkidex e governavo col consenso dei capiclan delle Highlands. 
Il vero potere era giunto solo quando lady Ariellyn, la madre di Lilieth, aveva lasciato la direzione dei servizi segreti. La Sezione Speciale era passata sotto il controllo del cugino di Igraine, lord Angus Canmore, duca delle Highlands.
In quel momento ho rassicurato i duchi del sud, come Marvin mi aveva consigliato di fare. In fondo avevamo ancora molto in comune, e tutto funzionava meglio senza quelle odiose complicazioni sentimentali.
Poi però Arthur era cresciuto, e suo padre lo aveva istruito per diventare un re.
Cosa succederà al cervo adulto, quando il cervo giovane sarà cresciuto?
Quella domanda era diventata ogni giorno più assillante.
C'era qualcosa di spaventoso nel vedere come Arthur, col passare del tempo, fosse diventato apparentemente più adulto di suo padre.



Al compimento del suo sedicesimo anno, Marvin lo aveva mandato a Caemlyn, per apprendere dalla madre e dallo zio le arti del governo, con la promessa di associarlo al trono una volta raggiunta la maggiore età.
Durante la cerimonia di incoronazione, tutti gli sguardi erano rivolti a lui, tranne il mio... io guardavo la clessidra e ogni granello che cadeva era un attimo che moriva.
Igraine aveva percepito allora, per la prima volta, il tempo scorrere dentro di lei, con la consapevolezza dolorosa che ogni istante non poteva essere più ricatturato.
Indossava il Pendràgon sull'armatura, sbalzato in oro rosso. Era un omaggio ai Vorkidian e un modo di affermare che prima di tutto sarebbe stato il re dei Keltar.
Per Igraine era una visione limitata, se si considerava il suo lignaggio, ma poi tornava sempre in mente il fatto che Marvin era immortale, mentre Arthur no.
L'Imperatoree-Profeta assocerà ai vari troni i suoi discendenti, ma controllerà tutto tramite le proprie spie.
Arthur comunque aveva già le idee molto chiare: eseguire gli ordini del padre per la realizzazione del Sentiero Dorato.
Lo chiama anche l'Utopia, il Governo Perfetto, l'Ideale.
Nella sua mente Caemlyn diventava Camelot, ed il suo nome, Arthur, diventava quello di Artù.
Coerentemente la prima cosa che ha ordinato è sostituire il tavolo rettangolare dove si riuniva il Consiglio con una Tavola Rotonda.



In tutto e per tutto, la corte di Caemlyn voleva rispecchiare Camelot e il mito arturiano.
Igraine aveva assecondato questo elemento, pur ritenendolo più che altro un allestimento coreografico.
E invece no.
Arthur l'ha preso maledettamente sul serio!
Il re giovane... 
E la domanda, assillante, si ripeteva.
Cosa succederà al cervo adulto quando il cervo giovane sarà cresciuto?
Marvin ha paura che io possa sobillare Arthur contro di lui. Teme che io sia come Eleonora d'Aquitania e lui si sente Enrico Plantagenéto, il Leone d'Inverno.
Era una immagine che si addiceva a Marvin, nell'inverno perenne dei ghiacci di Gothian.
Ed Arthur è il giovane leone, come fu Enrico il giovane per sua madre Eleonora.
E poi gli altri figli, tutti sobillati contro il padre.
Riccardo Cuor di Leone, Goffredo di Bretagna, Giovanni Senzaterra... nomi che si perdevano nelle cronache di una storia lontanissima, divenuta essa stessa leggenda.
Enrico Plantageneto scoprì la tomba di Artù e Ginevra, nel monastero di Glastonbury, la perduta Avalon. E la speranza dei Bretoni risorse... la speranza vana... quella del ritorno di Artù.
Arthur era un nome glorioso, ma infelice, un po' come Richard. I tre Riccardi della storia d'Inghilterra morirono tutti ammazzati. Gli Arturi morirono prematuramente. Artù ferito a morte da suo figlio Mordred nella battaglia di Camlann, Arturo di Bretagna, figlio di Goffredo e nipote di Eleonora, fu ucciso per ordine dello zio, re Giovanni Senzaterra. Il terzo Arturo fu il fratello maggiore di Enrico VIII. Arturo, principe di Galles, sarebbe dovuto succedere al padre Enrico VII, la cui famiglia paterna, i Tudor, era di origine gallese, celtica e quindi strettamente imparentata con i Bretoni. Il principe Arturo fu l'ultima speranza dei Bretoni, la speranza vana.
Perché Marvin ha chiamato Mordred il figlio che ha avuto da Ellis? Vuole forse che mio figlio e il suo bastardo si uccidano a vicenda?
Si rifiutava di crederlo. Sarebbe stata una pura follia. No, Marvin doveva aver visto qualcosa che giustificasse quei nomi.
Era come un avvertimento, un modo per segnalare un allarme.
Ha paura di Arthur? Della vita che continua?
No, non può essere: io ho visto quanto amava nostro figlio fin da quand'era bambino. 



Marvin era l'albero. L'albero della vita. 
The tree of life.
E nostro figlio era la continuazione della vita. Persino Marvin lo sapeva.



La vita, sì.
Questa vita che insiste, 
che si ostina, che ci insegue 
come un'ombra o un predatore,
che ci possiede e ci costringe, 
brutale come uno stupratore,
ma ci si nega quando serve,
capricciosa come un'amante
viziata, severa come una madre
esigente, indiscreta come 
una portinaia intrigante.
La vita, sì, potente illusione
fino a che non si capisce,
nell'ora più buia della notte,
che era un sogno ingannatore:
la mano sinistra della morte.




Cast

Jessica Chastain (Msr. O'Brien) - Igraine Canmore di Logres

Brad Pitt (Mr. O'Brien) - Marvin Eclionner Vorkidian

Hunter McKracken (Jack O'Brien) - Arthur Eclionner Vorkidian da bambino

Paul Atreides - Marvin Eclionner Vorkidian

Daeron Targaryen - Arthur Eclionner Vorkidian






lunedì 18 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 2. La donna fatale.



Daenerys Steinberg, contessa di Gothian, detta la Divoratrice di Cuori, era colei che aveva trasformato Marvin Eclionner Vorkidian da uomo a non-morto. Non era corretto dire vampiro, perché Marvin, grazie all'anello di zaffiro della Dinastia, aveva conservato molte caratteristiche umane.



Daenerys aveva concesso il dono della non-morte a Marvin, trent'anni prima, ma non riusciva a ricordare bene come aveva fatto il futuro Imperatore-Profeta a convincerla a non ucciderlo, ma anzi a donargli l'immortalità.
Ricordava solo che lui le aveva dedicato una poesia, che non era sua, ma che esprimeva il suo stato d'animo in quel momento:


Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.


Quella poesia le aveva cambiato l'esistenza. Marvin le aveva detto che colui che l'aveva scritta era morto suicida, proprio a causa dell'amore non corrisposto da parte della donna che aveva ispirato quei versi.
Marvin sapeva che anche io soffrivo per un amore non corrisposto.
Era sempre l'antica storia: lui che ama lei che ama un altro.
Daenerys aveva derogato alla sua regola: uccidere e divorare il cuore di ogni uomo, per punire colui che l'aveva abbandonata, Daemon Iceblood, il vampiro dal sangue di ghiaccio.
Con quella poesia, Marvin mi ha disarmata, si è insinuato nella mia vita, mi ha intrappolata e poi, siccome non corrispondevo ai suoi sentimenti, mi ha confinata in un angolo remoto, lontano dai suoi occhi e dal suo cuore.
Era la "damnatio memoriae". L'Imperatore-Profeta non aveva bisogno di uccidere e tanto meno divorare cuori. Si limitava ad allontanare la donna che lo rifiutava.
Daenerys conservava ancora l'ultimo messaggio di Marvin, con il quale lui l'aveva congedata dopo l'ennesima lite:
<<Quando mi trasformasti, ti giurai che sarei stato al tuo servizio. Ma tu, respingendo non solo il mio amore, ma anche la mia amicizia, mi hai sciolto da quel giuramento. Per questa ragione io, pur sempre amandoti, bandisco te dalla mia vista, e affinché tu non costituisca un pericolo per l'Impero, ti confino nell'ala più remota del castello di Gothian, sotto la stretta sorveglianza delle mie guardie. Sei un'ombra del mio passato e del mio futuro. La morte, per me, avrà sempre i tuoi occhi>>



L'ultima frase non era solo una mozione degli affetti, era un'informazione ben precisa.
Nella sua profezia, io non compaio. Per questo costituisco un pericolo fatale. Lui teme persino che possa ucciderlo. E dunque, nella sua profezia, lui ammette l'eventualità di essere ucciso o di uccidersi. 
Era un'ipotesi interessante. Ma perché Marvin aveva sentito il bisogno di farglielo sapere.
Voleva giustificare il mio arresto? Farmi credere che era una necessità e non una punizione?
Di fronte al mistero della Profezia tutti questi interrogativi apparivano assurdi e cadevano nel vuoto.
Nessuno conosce i particolari del Sentiero Dorato. E il più grande mistero di tutti è quello della morte dell'Imperatore-Profeta. Anche solo pensare alla sua morte è considerato un delitto. Basta soltanto accennare a parole a quell'eventualità per essere condannati alla decapitazione.
Daenerys non poteva fare a meno di ripensare all'incipit della poesia.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi... io pensavo si riferisse solo a quella che trasforma il mortale in un non-morto, ma ora quelle parole assumono un senso molto diverso... lui mi ha informata... lui sa... e allora perché non mi uccide? Perché non mi pianta un palo di frassino nel cuore?
Quando ancora si parlavano, aveva cercato di carpirgli qualche informazione, soprattutto sul mistero della prescienza e su come mai i Profeti non intervengono per cambiare il futuro.
Marvin, con l'aria annoiata di chi risponde per la centesima volta alla stessa domanda, aveva spiegato:
<<La prima legge di ogni Profezia è che intervenire nel presente per cambiare il futuro può soltanto peggiorarlo. Il Profeta interviene soltanto quando il presente e il futuro si congiungono: in quel momento, egli può scegliere quale strada imboccare>>
In questo modo Marvin aveva spiegato il perché della sua inerzia per lunghissimi periodi e della sua improvvisa rapidità in alcuni momenti cruciali, come quando aveva ucciso Marigold Ataris e l'imperatore Elner XI. Il Sentiero Dorato lo richiedeva.
Ha ucciso anche mio padre, prima di tutti gli altri, ma quella fu una vendetta secondo la tradizione del kanly, la faida tra le grandi famiglie aristocratiche dell'antico landsraad.
In fondo Marvin era in sé tutto e il contrario di tutto.



Il suo aspetto di adolescente efebico, quasi elfico, con certi tratti orientali, forse derivati dal sangue dei Fujiwara, la famiglia della sua nonna paterna, la principessa Wensy, contribuiva a sottovalutarne la potenza.
Tutti tendevano a considerarlo innocuo, eppure aveva trapassato con una spada l'argento il cuore del Conte di Gothian, aveva strangolato con le sue mani il collo pallido della Contessa di Gothian, Marigold e aveva squarciato il petto di suo fratello Elner con un micidiale calcio nello sterno, provocandone la morte immediata.
Il Sentiero Dorato era incominciato così, con tre omicidi mirati.
Poi ha strappato dalle mani di sua moglie il figlio legittimo, Arthur, costringendolo a crescere insieme al fratellastro Mordred.
Secondo alcuni, il vero inizio del Sentiero Dorato coincideva proprio con la notte in cui Mordred era stato concepito da Marvin e da sua zia Ellis Eclionner.
Ma quei pensieri non servivano a chiarire il mistero.
Tu sei la vita e sei il nulla...
Le parole di quel verso le rimbombavano nella mente come un'antica maledizione.
Il soggetto non era la speranza, ero io! Io per lui ero la vita ed ero il nulla. La vita immortale che gli ho dato, e il nulla della mia personalità.
Quell'interpretazione era sostenuta anche da Mordred, che una volta le aveva detto in faccia quello che pensava di lei: <<Non sei degna dell'amore di mio padre. Non so cosa ci trovi in te. Sei dura, sei rozza, sei una nullità>>
Quelle frasi l'avevano ferita perché Mordred Eclionner le piaceva.



Il paradosso era che Mordred dimostrava i suoi trent'anni, mentre suo padre Marvin, avendo acquisito l'eterna giovinezza all'età di vent'anni, appariva ancora un adolescente.
<<Tu non mi conosci, Mordred!>> aveva replicato lei quel giorno.
Lui l'aveva guardata con sdegni:
<<So che ammazzavi gli uomini che ti piacevano e divoravi il loro cuore. Non ho bisogno di sapere altro>>
Questa frase aveva scatenato la sua ira:
<<Voi Eclionner siete mille volte più pericolosi. Tuo padre, che sembra tanto buono, è il più pericoloso di tutti e presto ve ne accorgerete!>>
Mordred le aveva puntato la sua spada contro il viso:
<<Se fosse per me ti farei tagliare la lingua! Mio padre è più misericordioso>>
Daenerys aveva alzato le spalle:
<<Ai vampiri ogni organo ricresce, persino il cuore, se il corpo non è subito decapitato. La misericordia di tuo padre è un semplice calcolo politico: se mi uccidesse, molti vampiri si ribellerebbero contro di lui, specie le donne-vampiro>>



Mordred si era immaginato Daenerys nella sua trasformazione, e ne aveva provato ribrezzo:
<<A volte penso che le donne in generale, in maggioranza, siano dei vampiri, almeno in senso metaforico>>
Daenerys rise:
<<Tua madre Ellis lo è di sicuro... in senso metaforico, ovviamente!>>
Mordred non aveva riso:
<<Verrà il giorno in cui ti farò tagliare la lingua, e se anche dovesse ricrescere, te la fare tagliare di nuovo tutti i giorni>>
Lei continuò a mantenere un tono provocatorio:
<<Tuo padre non te lo permetterà. Tu non sei niente senza di lui. Sei un figlio di papà che si rivolge ai genitori alla minima preoccupazione>>
Mordred non cadde nella trappola:
<<Pensa di me quel che ti pare. Non mi importa nulla. Ma non osare criticare mio padre! Lui non merita questo trattamento. Lui ti ha amata. Non so come né perché, ma lui è stato uno dei pochi che l'ha fatto>>
Poco dopo, aveva sentito arrivare Marvin e chiedere a Mordred la ragione di quella lite.
Quella era stata la parte in cui aveva sofferto di più.
Marvin infatti aveva detto a suo figlio:
<<E' un mostro, certo, ma è anche una creatura sofferente, che merita almeno la nostra compassione. Certo donarle la vera morte sarebbe un modo per liberarla dal dolore, ma io credo che lei ci possa essere ancora utile, prima che tutto sia concluso>>


Cast

Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steinberg, contessa di Gothian.

Genji Monogatari Murasaki Fujiwara Heian - Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian

Joaquin Phoenix (Commodo) - Mordred Eclionner


Nota

La citazione è naturalmente tratta da Cesare Pavese.

L'anello di zaffiro è quello di fidanzamento di Kate Middleton, duchessa di Cambridge, ed era stato in precedenza l'anello di fidanzamento di sua suocera, la defunta lady Diana Spencer, Principessa del Galles.



domenica 17 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 1. La madre e la sorella.



Lilieth Vorkidian era rimasta sola. Il suo primo marito, Masrek Eclionner, da cui aveva avuto il figlio Marvin, era morto da tempo. Il suo secondo marito, Vyghar di Linthael, da cui aveva avuto la figlia Helena, aveva divorziato da lei anni prima, quando Marvin aveva preteso che Helena fosse allevata da lui presso il castello di Gothian.
Ho ancora due figli, ma è come se non li avessi.
Entrambi erano cresciuti lontano da lei.
Per il primo fu colpa mia, ma per la seconda no... Marvin mi imponeva di risiedere a Gothian, ma io in quel luogo non potevo rimanere.
Non aveva mai perdonato il primogenito per averla costretta a scegliere se rimanere a Gothian con la secondogenita, Helena, o vivere a Caemlyn come reggente dei Keltar, ma lasciando la bambina presso il tetro castello che Marvin aveva scelto come capitale del suo impero.
Ho scelto Caemlyn, e ho perso tutta la mia famiglia.
Sua figlia era dunque cresciuta a Gothian, per ordine di Marvin.
Avrei dovuto rinnegarlo già in quell'occasione, ma se volevo rivedere Helena, dovevo mantenere almeno formalmente un legame.
Helena però era cresciuta considerando Marvin come un padre ed Ellis Eclionner come una madre.
Non c'è da meravigliarsi se, con due educatori del genere, sia diventata una strega.



Ufficialmente Helena non era una strega, ma una Sacerdotessa di Rango Segreto. Spesso però, dietro a queste formule, si nascondevano pratiche di magia nera.
Appena Lilieth aveva visto sua figlia, dopo l'iniziazione agli Arcani Supremi, si era resa conto che in lei si era insinuato il male.
Ricordò quel colloquio che aveva posto fine ai loro rapporti.
<<Te lo leggo negli occhi, Helena. Tu hai evocato Eclion l'Oscuro!>>
La figlia si era subito irrigidita:
<<Mi accusi senza conoscermi? E' questo il tuo affetto materno?>>
Lilieth sentiva, anche dal tono di voce, le prove evidenti della possessione demoniaca.
<<Un esorcismo potrebbe ancora salvarti>>
Helena si arrabbiò:
<<Un esorcismo! Tu demonizzi la mia personalità! Giudichi senza sapere, senza capire... torni qui con la mente piena di pregiudizi. Chi ti mette in testa queste cose? Chi sussurra al tuo orecchio?>>
Lilieth era stata messa in guardia da molti sacerdoti dei Lathear e da molti druidi.
<<Io sono una sacerdotessa di Ulien, e non ho bisogno che siano altri ad indicarmi quello che posso, constatare da sola, con i miei occhi, in questo momento!>>
A quel punto era entrato in scena Marvin e la situazione era precipitata.



<<Noi siamo creature a metà strada tra il bene e il male, come lo sono tutti gli altri, compresa te! Solo che noi abbiamo visto che c'è qualcosa, al di là del bene e del male>>
Lilieth gli rise in faccia:
<<Così parlò Zarathustra! Vero? Tu citi un filosofo che ha fatto una brutta fine!>>
Per un attimo lo spettro di Nietsche aleggiò su di loro, folle nel suo luminoso buio.
Marvin conosceva a sufficienza sua madre per sapere quando parlava in codice:
<<La nascita della tragedia ha sempre inizio così, dal conflitto tra elementi inconciliabili. E' questo che vuoi?>>
Lilieth capì che in fondo avrebbe voluto uscire vincitrice da quel conflitto:
<<E' qualcosa mi tenta, ma non ti lascerò fingere il ruolo di martire. Non hai più diritto di essere annunciato con la formula "Ecce homo". Tu non sei più umano, ti sei spinto troppo oltre!>>
Per Marvin quella frase, seppur prevista da tempo, era stata comunque dolorosa, perché era venuta da colei che lo aveva messo al mondo:
<<Oltre, tu dici. Un Oltreuomo o un Superuomo? A volte mi sembra di essere ancora umano, troppo umano. La gaia scienza che mi condanna, per mezzo delle tue parole, non tiene conto della genealogia della morale. Se io sono così, è principalmente per causa tua>>
Lilieth era rimasta profondamente scossa da quell'accusa, espressa in codice, con tanto di citazioni.



<<Tu sei pazzo! E vuoi condurre nella tua pazzia anche tua sorella!>>
Marvin si infuriò:
<<Non hai alcun diritto di giudicare ciò che non comprendi! La mia visione e quella di mia sorella sono andate oltre gli Arcani Supremi, nel luogo dove tu e tutti gli altri sacerdoti non potete vedere. Alcuni lo chiamano Kralizec, altri Ragnarok, altri ancora Armaggedon, ma è qualcosa di diverso, qualcosa che, almeno per il momento, deve rimanere segreto>>
Lilieth non aveva accettato quella spiegazione:
<<Tu giustifichi ogni tuo misfatto dietro le profezie! Ma il male è sempre male, anche se lo fanno tutti!>>
Marvin aveva il volto addolorato di chi aveva vissuto quella scena infinite volte e aveva fatto di tutto per evitarla.
<<Madre, tu non mi lasci altra scelta che escluderti dalla mia vita e da quella di mia sorella. Sarai scortata fino alla casa dei Vorkidian, a Keltar-Senia, e lì rimarrai, agli arresti domiciliari, sotto il controllo delle mie guardie, a meditare sui tuoi errori, fintanto che lo riterrò opportuno>>

Cast

Alice Krige (lady Jessica Atreides) - the hon. lady Lilieth Vorkidian di Linthael, contessa di Keltar-Senia

Diane Kruger (Elena di Troia, regina di Sparta) - principessa Helena Eclionner Vorkidian

Jon Snow - Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian

giovedì 14 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Prologo.



Tempo: Anno 1031 dalla fondazione dell'Impero Lathear. Trent'anni dopo la presa di potere di Marvin Eclionner Vorkidian, Imperatore-Profeta del Continente centrale.

Luogo: sala del trono del Castello di Gothian, Artide.



































Marvin Eclionner Vorkidian non era invecchiato di un solo giorno da quando, trent'anni prima, si era trasformato in una creatura per metà umana e per metà non-morta e aveva conquistato il potere assoluto.
Un potere immenso e indiscutibile che si basava sull'immortalità, sull'eterna giovinezza, sulla forza fisica sovrannaturale, sull'acquisizione progressiva delle "altre memorie" di tutti i suoi antenati e infine, e soprattutto, la capacità di prevedere il futuro. Tra tutti i futuri possibili, lui, con le sue azioni, aveva fatto in modo che se ne verificasse uno, l'unico che prevedesse la sopravvivenza dell'umanità:.
Il Sentiero dorato.
Aveva garantito pace e prosperità per trent'anni e avrebbe continuato a farlo fintanto che la sua profezia si fosse manifestata chiara e lineare.
Ci sono alcune zone d'ombra, ma so che, qualunque cosa succederà in quelle aree oscure, l'umanità riuscirà a sopravvivere.
Ma i suoi sudditi pensavano che Marvin usasse i suoi poteri più che altro per il proprio tornaconto.
Non hanno idea di ciò che ho sacrificato per la loro salvezza.
Dicevano che in realtà ciò che percorrevano era il Sentiero Buio, quello del demone Eclion L'Oscuro, Signore delle Tenebre e capostipite degli Eclionner.



 Eclion era alleato di Gothar il Consigliere, il Signore dei ghiacci,e di Atar lo Slpendente, il Signore del Fuoco.
Tutti tremavano al solo pensiero che quei tre poteri si coalizzassero.
Ben pochi avevano l'onore (e il coraggio) di essere ricevuti da Marvin, nella sala del Trono del castello di Gothian.
Persino i suoi parenti erano tenuti a debita distanza.
Sua madre Lilieth Vorkidian viveva nel maniero di famiglia a Keltar Senia,  ereditato dalla madre Ariellyn. Da tempo era separata dal marito, Vyghar di Linthael, ed aveva interrotto i rapporti con i figli.



La figlia di Lilieth e Vyghar, Helena, era una Sacerdotessa di Rango Segreto, (si diceva che fosse la somma sacerdotessa di Atar, ma anche una strega) ed era stata iniziata agli Arcani Supremi.
Helena era molto legata al fratello Marvin, mentre i rapporti con la madre erano più che altro formali.
Marvin adorava sua sorella più di tutti gli altri, perché anche in lei scorrevano sia il sangue degli Eclionner (suo padre era un discendente della Dinastia per via materna), sia quello dei Vorkidian.
Era l'unica, oltre allo stesso Marvin e ai suoi figli, autorizzata a portare congiuntamente il cognome Eclionner Vorkidian.
Di fatto, Helena considerava suo fratello come un padre ed Ellis Eclionner come una madre, ed era affezionata a entrambi come una figlia.
Anche gli altri giovani Eclionner si sentivano figli di Marvin ed Ellis, e quindi fratelli tra loro.
<<Li abbiamo cresciuti bene>> diceva spesso Ellis a Marvin.
Lui annuiva, però qualcosa lo turbava:
<<Sento arrivare la tempesta>> 
Quella frase vuota, assurda e apparentemente inadeguata alla situazione comunicativa, era però da prendere in considerazione molto seriamente, perché era un vaticinio del Profeta.
<<Il vento del nord li porterà con sé, come d'autunno sugli alberi le foglie>>
Et le vent du nord les emporte dans la noit froide de l'oulie... tu vois, je ne pas oublié...
Marvin sapeva che era necessario affidare loro i primi incarichi, per quanto fosse doloroso lasciare che si allontanassero.
Il primo era stato Anakin, partito per le terre dei Lathear.
Il figlio di Marigold e di Sephir... in lui fuoco e tenebra convivono... e mi impediscono di vedere il suo futuro. 
E questo era difficile da far capire agli altri.
Non sono un Oracolo: non posso conoscere tutto, ma soltanto ciò che gli dei vogliono far conoscere al mondo tramite me.























Quando e dove lui compariva, la visione del futuro diventava sempre più opaca e incerta.
Ma la direzione che doveva prendere era obbligata, verso sud, verso Lathena.
Nella capitale dei Lathear, la reggente Irulan Eclionner, ormai anziana, era a sua volta era controllata dal primo ministro, l'eterno Bial l'Eunuco. 
Prima di partire, Anakin si era sposato con la cugina Eleonor Eclionner, la figlia di Alienor ed Elner, che aveva eguali diritti riguardo alla supremazia a Lathena.
Ad entrambi Marvin aveva detto:
<<Lathena è una città ricca e piena di piaceri. Io me ne sono tenuto lontano, perché mi è più facile praticare l'astinenza che la moderazione. Non voglio negarvi i piaceri, ma vi metto in guardia: potreste diventare schiavi dei vostri desideri e rammollirvi come gli ultimi imperatori Eclionner, con grave danno per la Dinastia. Ricordate dunque, sempre, chi siete e che cosa rappresentate agli occhi del mondo>>
Poco dopo la loro partenza, Marvin aveva deciso che il prossimo sarebbe stato suo figlio Arthur, l'unico suo erede legittimo, nato dal matrimonio con Igraine Canmore di Logres.
Arthur Eclionner Vorkidian fu incoronato Re dei Keltar, e andò a risiedere con la madre a Caemlyn. Marvin gli donò la sua spada e le insegne reali.



Era sposato con Ginevra di Alfarian, figlia di Alienor e del secondo marito Lorran.
La stirpe dei sovrani elfici era tornata alla grandezza, così come il suo regno.
Alienor di Alfarian era regina degli Alfar da trent'anni e aveva avuto, dal secondo marito, due figlie, la seconda delle quali era Marie, era andata in sposa al conte Henri de Champagne.
Gli unici parenti che erano rimasti a Gothian, oltre alla sorella di Marvin, Helena, e ad Ellis Eclionner, vi erano il figlio nato dall'incesto di quest'ultima con Marvin stesso, e cioè Mordred Eclionner, Cancelliere supremo dell'Impero, e sua moglie Valyria Eclionner.



In viso è quasi identica a Marigold, ma il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli è quello degli Eclionner.
Ed anche intorno a lei, la profezia si faceva confusa, fino a diventare illeggibile.
Non posso vedere quel luogo selvaggio, ma so che qualunque cosa esso sia, il Sentiero Dorato lo supererà, e andrà avanti.
Valyria, a differenza di sua madre, era seria e sobria, e profondamente consapevole del principio di realtà.
Una volta Marvin le aveva chiesto perché fosse così seria e lei aveva risposto:
<<Ho visto l'abisso di dolore in cui è gettato l'uomo in questo mondo. Il tuo Sentiero Dorato garantisce l'eternità, ma non protegge dalla sofferenza. Cosa ce ne facciamo di un dolore eterno? Non è forse la descrizione dell'Inferno? L'umanità non era degna del tuo dono. Siamo solo animali che si sbranano a vicenda per il loro meschino tornaconto. Tu guardi il futuro, ma non vedi il presente. Tu guardi l'insieme, ma non noti i dettagli. Tu vedi un ordine nelle cose, ma non ti accorgi che i principi fondanti dell'universo restano comunque l'errore e il caso>>
Marvin non poteva negare la forza di quelle argomentazioni.
"Persino i falchi lo sapevano", come disse Liet-Kynes prima di morire.
<<Anche io ho visto quell'abisso di dolore. L'ho visto e ne ho distolto lo sguardo>>
Era anche questo un modo come un altro di sopravvivere riducendo al minimo i danni.
Valyria in particolare non credeva nella lealtà di Daenerys von Steinberg, Contessa di Gothian, nota come la Divoratrice di Cuori.



Nemmeno Ellis si fidava di lei.
La matriarca degli Eclionner, pur nascondendo bene la sua età, aveva detto addio alle sregolatezze del passato, e si era ritagliata un ruolo che finalmente era in grado di interpretare al meglio, quello, a lei congeniale, di imperatrice madre.



Ellis era andata di persona negli appartamenti della contessa di Gothian e le aveva detto:
<<Daenerys, anche se per motivi di età io non posso essere più la compagna di Marvin, lui sarà sempre nel mio cuore. Ora però voglio capire una cosa. Che intenzioni hai nei suoi confronti? Non so cosa lui ci trovi in te, ma prova ancora qualcosa, che va ben al di là dell'alleanza politica con il tuo popolo. Io non mi fido di te, e ti avverto: se lo farai soffrire, ne pagherai le conseguenze!>>
La contessa di Gothian era rimasta meravigliata:
<<Ma come osi farmi la predica? La tua vita è stata un continuo voltafaccia, un susseguirsi di azioni incoerenti, tenute insieme da ossessioni ricorsive, come l'incesto e il potere>>
Ellis l'aveva fissata con serietà:
<<Tu hai divorato il cuore di centinaia di migliaia di uomini. E hai logorato quello di Marvin con il tuo rifiuto. Non ti permetterò di nuocergli ancora, specie adesso che è più vulnerabile>>
Daenerys aveva mostrato disprezzo:
<<Marvin è rimasto mortale nel suo cuore. Non ha raggiunto il fascino maledetto del rinnegato>>
Ellis aveva scosso il capo, disgustata:
<<Ah, questa poi! Sei un'immortale, ma parli come un'adolescente immatura. Meriti di incontrare un vero rinnegato, che pianti un palo di frassino nel tuo cuore di ghiaccio!>>
Daenerys avrebbe voluto ucciderla, ma sapeva che ormai, tutti i vampiri di Gothian erano passati dalla parte di Marvin ed avevano rinunciato alle prede umane. Erano divenuti mansueti e quasi indistinguibili dagli uomini. Ma soprattutto adoravano il loro Profeta, che li aveva resi l'oligarchia dominante di un Impero senza limiti di tempo.
Valutò attentamente la situazione e si rese conto che non aveva senso una guerra contro gli Eclionner.
<<E va bene! Non gli farò del male, ma lui non dovrà farlo a me, e dovrà tenersi a debita distanza dai miei appartamenti. In caso contrario, puoi starne certa, io lo ucciderò!>>


Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian, Imperatore-Profeta del Continente Centrale.

Alice Krige - lady Lilieth Vorkidian di Linthael, contessa di Keltar-Senia

Elena di Troia, regina di Sparta - Helena Eclionner Vorkidian di Linthael

Hayden Christensen (Anakin Skywalker) - principe Anakin Eclionner, vice-reggente dei Lathear

Lena Headey, regina di Sparta in 300, Cersei Lannister - principessa Valyria Eclionner

Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steinberg, contessa di Gothian

Anouk Aimee (Betsabea) - Ellis Eclionner

domenica 10 marzo 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 75. Il Finale.



Marvin sedeva da solo sul Trono Imperiale di Lathena.
Pochi giorni prima, con una cerimonia sobria, aveva assunto il titolo di Imperatore-Profeta del Continente Centrale. Gli ambasciatori dei Lathear, dei Keltar, degli Alfar e degli Albini avevano riconosciuto a Marvin la sovranità politica e religiosa suprema dell'intero continente.
E magari alcuni penseranno che questo mi ha reso felice. Se sapessero a cosa ho rinunciato! Il gioco del trono ha distrutto la mia famiglia e il mio popolo. Sono Imperatore di un continente distrutto. E riguardo alla parola Profeta... be', forse il mio Sentiero Dorato non piacerà a tutti.
L'Imperatore-Profeta condivideva la solitudine del potere col suo cane lupo bianco, Arf, che era appartenuto a suo padre Masrek.
Padre, perdonami per quello che ho fatto a Elner. Ma lui non mi ha lasciato altra scelta!
A Lathena la notizia della morte di Elner era stata accolta da un tripudio che aveva messo in imbarazzo persino i nemici storici del defunto imperatore.
Si sono liberati di un incubo. Irulan sarà una buona reggente. I Lathear la ameranno.
Ufficialmente non c'era stato alcun passaggio di potere, in quanto Irulan era già stata insediata nel ruolo di luogotenente del capo dello stato.
Non c'erano state né incoronazioni, né acclamazioni.
Io ho l'anello, il sigillo e i tesori della corona. Non c'è bisogno d'altro.
Il Sommo Sacerdote di Eclion, Caifa, aveva scomunicato il cardinale Arenga, implicato nella congiura e nella condanna al rogo di molti innocenti.
Quando si erano incontrati, Caifa gli aveva chiesto:
<<Sire, rivelami la tua Profezia!>>
Marvin aveva sorriso ironicamente:
<<La Profezia è come la vista. Dove non c'è luce, non si vede niente>>
Caifa si era indignato:
<<Osi dunque insinuare che noi serviamo l'oscurità?>>



 Marvin gli rispose:
<<Tu l'hai detto. Ed ora io ti predìco: d'ora in avanti vedrete il figlio dei Cento Re che spartirà con un solo gesto la luce e la tenebra, e camminerà sulle nubi del cielo di Gothian>>
Caifa allora capì che il Profeta aveva parlato, e il futuro che aveva profetizzato avrebbe privato il clero di Larthena del suo primato.
Aveva fissato Marvin duramente, ma non aveva osato replicare.
Sa che gli equilibri sono cambiati e che un conflitto non servirebbe a nessuno.
Marvin si era sentito, per la prima volta, detentore di un potere indiscutibile e questo gli aveva fatto paura, perché l'euforia del sommo potere era pericolosa.
La reggia di Lathena è una grande tentazione a cui devo resistere.
Doveva lasciare la città eterna il prima possibile, ma c'era un ultimo incontro che non poteva essere trascurato.
Marvin andò a visitare suo nonno Sephir Eclionner, la cui salute stava declinando.



Il vecchio mostrò nei confronti del nipote molto  rispetto e persino una punta di ammirazione:
<<E così finalmente sappiamo chi è il vincitore del Gioco del Trono. Immaginavo che avresti vinto tu. Quel poco di premonizioni che mi è toccato come dono di famiglia, aveva percepito che il Trono alla fine sarebbe andato a te. Non capisco, però, per quale motivo tu voglia tornare a Gothian. Qui si sta benissimo e godersi qui il Trono imperiale è una cosa estasiante>>
Marvin sospirò:
<<Io ho rinunciato alla mia natura umana. Sono un non-morto. Devo abitare in un luogo con un clima più adatto a me, in mezzo ai miei simili, i vampiri albini del nord. Inoltre non intendo lasciare che i privilegi del potere influenzino la mia persona. E infine, a Gothian, so bene di chi potermi fidare e come difendermi se attaccato. Addio, nonno: la Profezia è chiara, questa è l'ultima volta che ti vedo su questa terra. Forse le nostre anime si ritroveranno in un'altra dimensione!>>
Sephir aveva accettato con serenità questo vaticinio.
Ha vissuto a lungo. Ora è stanco. Senza il Gioco del Trono la vita gli è divenuta insostenibilmente noiosa.
Dopo questo addio, Marvin era partito in incognito e aveva ritrovato Daenerys, secondo i piani, alla Porta Orientale.
Lei lo aveva abbracciato e non c'era stato bisogno di dire altro.
Il ritorno a Gothian era stato rapido.
Daenerys aveva ottenuto il titolo di contessa di Gothian, che era stato di suo padre Fenrik.
Il fratello di lei, Daemon, era stato privato di ogni titolo e condannato a morte in contumacia con l'accusa di aver partecipato alla congiura per uccidere Marvin. Ora si trovava nel suo rifugio, all'Ultima Thule.
E lì rimarrà, a riflettere sui propri errori.
Ma la punizione per gli altri cospiratori era stata durissima.
I congiurati minori erano stati tutti condannati a morte: il generale Tarkin, il duca di Alba-Osuna, il rinnegato Gallrian de Bors e il druido Bendeigid.
Era stato invece graziato l'elfo oscuro, Thalion Morgil di Lumbar, detto il Drow, perché era passato dalla parte di Marvin, contruibuendo in maniera determinante alla fine dell'assedio di Elenna sul Dhain.
Però le morti da me ordinate ed eseguite mi hanno già valso il soprannome di Bloody Marvin, the Kinslayer: Marvin il Sanguinario, il Fratricida. 
Marvin scrollò le spalle.
Oderint, dum metuant! Che mi odino pure, purché mi temano! Io tengo in ostaggio tutti i loro figli!

Anakin e Valyria Eclionner, figli di Marigold e Sephir.
Eleanor e Faykan Eclionner, i figli di Alienor ed Elner.
Arthur Eclionner, il figlio legittimo di Marvin e Igraine.
Mordred Eclionner, il figlio illegittimo nato dall'incesto tra Marvin e sua zia Ellis Eclionner.
Helena Eclionner Vorkidian di Linthael, figlia di Vyghar di Linthael e Lilieth Vorkidian.

Sette rampolli! La nuova generazione degli Eclionner. E sono tutti qui, dove io li crescerò e li educherò, con l'aiuto di Ellis, l'unica persona che mi ama veramente.





Ellis non lo aveva rimproverato nemmeno dopo la morte Elner.
Marvin aveva cercato di attutire il colpo:
<<Se fosse stato possibile salvarlo, lo avrei fatto. Ero disposto a perdonarlo. Gli avevo offerto la vita e la libertà. Ma non potevo permettergli di rimanere sul Trono e di utilizzare il potere per danneggiare la pace di cui abbiamo un disperato bisogno. Io ti chiedo perdono Ellis>>
<<Mio figlio era un traditore>> aveva commentato lei amaramente <<ed ha fatto la fine che spetta ai traditori. Non devi scusarti con me, Marvin. Sono io che devo chiedere scusa al mondo intero, per non essere stata una buona madre per l'imperatore>>
Marvin l'aveva abbracciata e le aveva detto:
<<Sarai un'ottima madre per nostro figlio e per tutti gli altri piccoli Eclionner che cresceranno qui>>
E lo era veramente!
Ama Mordred più di tutti, ma è un'ottima madre anche per gli altri. Ha imparato dai suoi errori ed ora sa ciò che va fatto e ciò che va evitato.
Il cuore di Marvin apparteneva a Daenerys, ma il suo corpo aveva trovato in Ellis una passione che non aveva mai conosciuto prima.
Se penso che da bambino avevo paura di lei. 



E il castello di Gothian è veramente la sua residenza ideale per una dark lady, su questo non ci sono dubbi.
Ellis era profondamente legata a Marvin, che nel suo cuore aveva preso il posto sia di Masrek che di Elner.
La guerra e le congiure l'avevano privata di tutto, fuorché del più antico degli scopi: la vita di domani. Marvin le aveva donato, oltre al suo affetto, anche un figlio, e la possibilità di fare da madre a tutta la nuova generazione degli Eclionner. Ora lei viveva solo per loro: per Marvin, per il loro figlio e per gli altri bambini che sarebbero cresciuti considerandola una madre. 
La matriarca della Dinastia.



Se la forza di Ellis era quella della Dinastia, la forza di Daenerys era il suo controllo della maggioranza dei non-morti, i vampiri albini che vivevano nelle zone del circolo polare ed erano sempre stati la ragione della grande potenza di Gothian
Daenerys accettava il corteggiamento di Marvin, ma pareva intenzionata a farlo durare in eterno, almeno fintanto che tra loro non ci fosse stata Ellis.
E tu, e noi, e lei, tra noi...
Quello strano triangolo si sarebbe anche potuto realizzare se Daenerys avesse ammesso che anche un vampiro può sempre avere un'anima. 
Ancora però non si fidava.
La guerra santa dei Keltar aveva eliminato buona parte dei vampiri "assassini" e aveva risparmiato i vampiri che non si nutrivano di sangue umano. Questi ora guardavano a Daenerys, la nuova Contessa di Gothian.



Ormai il castello di Gothian era diventato l'ombelico del mondo.



Da lì, Marvin avrebbe controllato il suo Impero. Un Impero destinato ad essere millenario, poiché il suo Imperatore lo era.
Il Sentiero Dorato è un dono che ho fatto all'umanità, ma per me stesso ho scelto il Sentiero Oscuro. Non che ci sia molta differenza tra i due: qualunque cosa avessi fatto, in futuro mi avrebbero chiamato Shaitan, Imperatore della Gehenna.



Credono che io sia posseduto da Eclion, il Signore delle Tenebre, e che abbia ceduto al lato oscuro, ma si sbagliano. Io mi sono sacrificato al lato oscuro per salvare tutti gli altri. Ora non lo capiscono, ma un giorno, quando se ne renderanno conto, mi ringrazieranno.
Ho esposto la mia anima al tocco del male, per salvare quella dell'umanità.
Qualcuno doveva farlo e lui era sempre stato il più forte.


Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian nella prima foto

Tywin Lannister - Sephir Eclionner

Jamie Campbell Bower (Artù di Camelot) - Marvin Eclionner Vorkidian nelle foto successive

Eva Green (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner

Caifa, Sommo Sacerdote del Sinedrio di Gerusalemme - Caifa, Sommo Sacerdote del Dio Eclion

Vampira di Luis Royo - Daenerys Steinberg, Contessa di Gothian.

Signore delle tenebre - demone Eclion, capostipite della dinastia Eclionner

Nota

Anche questo secondo romanzo del ciclo di Gothian è finito. Il successivo romanzo si chiamerà "L'Imperatore-Profeta di Gothian".



Gli eredi di Gothian. Capitolo 74. Alienor diventa regina degli Alfar



Le nozze tra Alienor di Alfarian e il capitano Lorran Plum, erano state celebrate presso il Castello di Caemlyn, al centro della capitale del regno dei Keltar, presso cui teneva la corte Marvin Eclionner Vorkidian.
Era stato lo stesso Marvin a condurre la sposa all'altare.
A cosa stava pensando, mentre mi accompagnava? C'è stato un tempo in cui eravamo certi di essere destinati l'uno all'altra. Ma noi ci siamo fatti beffe del destino, almeno per il momento.
A questo pensava Alienor mentre, insieme al marito, insignito del titolo di Consorte Reale, raggiungeva in carrozza la città di Elenna sul Dhain, per reclamare finalmente la sovranità sugli Alfar, il suo popolo.
La zia di Alienor, la principessa Aurora, e suo marito Lord Ywain de Bors, duca di Amnisia e governatore di Elenna, avevano predisposto tutto per l'incoronazione.
Il fratello di Alienor, Hans Axel di Alfarian, era stato condannato a morte con l'accusa di aver partecipato alla congiura contro l'Imperatore.
La condanna era avvenuto dietro ordine espresso di Marvin.



Alienor  non poteva fare a meno di notare che la cospirazione aveva inciso pesantemente nel carattere di Marvin, che si era fatto più severo, a volte persino spietato, e in questo assomigliava sempre più alla crudele Dinastia paterna, gli Eclionner, e sempre meno alla valorosa famiglia materna, i Vorkidian.
Però è a lui che devo la mia libertà e il mio regno. La corona che oggi mi sarà posta sul capo è un dono che lui ha voluto farmi, insieme all'autonomia del popolo degli Alfar. 
Marvin aveva però posto una condizione:
<<Ywain de Bors sarà il Primo Ministro. Avrai modo di apprezzare la sua onestà. E' tuo parente e mio amico, e sento che la sua stirpe avrà un grande futuro, mantenendosi sempre leale a te e a me>>



Ma la condizione più gravosa era un'altra:
<<Tua figlia Eleanor è una Eclionner e così pure il figlio che hai concepito con Elner, in quel matrimonio senza amore. Ora che hai un nuovo marito, che ti darà altri figli, destinati a regnare dopo di te, io reclamo la patria potestà per i figli di mio fratello. Appartengono alla mia famiglia, alla Dinastia Imperiale, e non posso permettere che crescano lontano da me. Mi odierai per ciò che ti ordino, ma un giorno mi ringrazierai>>
Quella era una condizione intollerabile.
<<Marvin, conosco le leggi degli Eclionner, ma speravo che tu fossi diverso da loro. Non sarà certo sottraendo i figli ad una madre che ti renderai popolare agli occhi del tuo impero>>
Lui aveva sospirato:
<<Ci sono leggi che nemmeno io posso cambiare. Un giorno capirai... te lo prometto, un giorno ti sarà tutto chiaro... e ti assicuro che i tuoi figli saranno allevati come principi!>>



<<Il figlio che aspetti sarà un maschio e si chiamerà Faykan Eclionner. Anche lui dovrà essere condotto presso di me, a Gothian, dove sarà educato. I figli che avrai col tuo secondo marito, e la mia premonizione mi dice che anch'essi saranno due, un maschio e una femmina, li potrai tenere con te, e nominarli eredi del tuo regno>>
Non c'era possibilità di opporsi a quell'ordine che aveva in sé la forza della profezia.
Marvin controllava ormai quattro regni: l'impero dei Lathear, il regno dei Keltar, il regno degli Alfar e il regno degli Albini del nord, con capitale Gothian.
Ma soprattutto controllava il futuro.
Se questo è il suo Sentiero Dorato, allora siamo tutti suoi prigionieri. 




Cast

Tamzin Merchant (Catherine Howard) - Alienor di Alfarian

Jonathan Rhys-Meyers (Enrico VIII Tudor) - Lorran Plum

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Loras Tyrell - Ywain de Bors, duca di Amnisia e primo ministro degli Alfar

Myrcella Baratheon - Eleanor Eclionner d'Alfarian

Tommen Baratheon - Faykan Eclionner d'Alfarian






Gli eredi di Gothian. Capitolo 73. Marvin ed Irulan



La Reggente Irulan Eclionner fu ricevuta in privato dal nuovo Imperatore dei Latheat, suo cugino Marvin Eclionner Vorkidian.
Era passato solo un giorno dalla morte di Elner XI e dalla presa di potere di Marvin.
Non ho risentmento verso di lui, ma solo pietà, perché un uomo disperatamente solo.
Marvin era seduto su un'antica panca in pietra.



Ha un aspetto truce e minaccioso, ma è solo una maschera per difendere la sua fragilità.
Irulan gli si avvicinò e lui le fece cenno di sedersi.
<<Cara cugina, non intendo parlare di politica. Credo che voi e vostra madre, con l'aiuto di Lord Bial e Lord Vyghar potrete amministrare ottimamente l'Impero, quando io tornerò a nord>>
Irulan annuì, rimanendo in silenzio.
Marvin sentì che era ricettiva:
<<Rivelami un segreto. Come riesci a vivere senza amore?>>
La domanda sorprese la giovane donna:
Come fa a saperlo?
<<Cerco di evitare le persone di cui potrei innamorarmi>>
Marvin annuì:
<<Inomma, occhio non vede, cuore non duole. Dovrei abituarmici anch'io>>
La cosa meravigliò Irulan:
<<E Daenerys di Gothian? Dicono che tu sia innamorato di lei>>



Marvin sorrise:
<<Vedo che i pettegolezzi viaggiano veloci da queste parti. Comunque sì, è vero, ma non sono ricambiato da lei. Daenerys mi accetta come amico, ma nulla più>>
Irulan incominciò a percepire che quel discorso non era affatto leggero come pareva all'inizio.
Lui sa che io non amavo Elner.
<<Mi dispiace, Marvin>>
Marvin annuì:
<<Dispiace anche a me. Sai c'è una frase di Balzac che dice: "Le donne, quando non amano, hanno tutto il sangue freddo di vecchio avvocato">>
Irulan era sempre più convinta che quella conversazione stesse prendendo una bruttissima piega.
<<E' una frase molto crudele>>
L'Imperatore scrollò le spalle:
<<Crudele, forse, ma sicuramente vera!>>
Una morsa allo stomaco fece accelerare il battito del cuore di Irulan.
Vuol far pagare a tutto il genere femminile la sua sfortuna in amore.
Capì però che c'era una via di salvezza, almeno per lei:
<<Io non mi innamoro. Per cui posso garantirti che nelle questioni del regno mostrerò tutta la freddezza del vecchio avvocato di cui parlava Balzac>>



Citare Balzac era sempre un modo per nobilitare i propri difetti.
L'espressione di Marvin divenne conciliante:
<<Lo spero bene. Ti ho nominata Reggente anche per questo motivo. Ma se dovessi scoprire che tu ami qualcuno e non me lo confessi, farai una fine molto peggiore di quella di Elner>>
Lei rimase senza parole.
Ha il volto di un ragazzo triste, ma ha dentro di sé il rancore e la crudeltà di un demone.
Lo fissò con apprensione.
<<Non credo proprio che mi innamorerò, ma se dovesse succedere sarai il primo a saperlo e ti offrirò le mie dimissioni>>
Marvin annuì:
<<Vedo che ci siamo capiti, Irulan. Hai vinto il Gioco del Trono, a modo tuo. Quindi posso solo augurarmi che tu non mi deluda>>
Quella frase fu detta con freddezza e lo sguardo che lui le riservò era carico di minaccia.
Irulan si spaeventà.
Il Continente Centrale è caduto sotto il potere di un demone. E' lui, Marvin, il vero vincitore del Gioco del Trono!
E qui ebbe la sua seconda intuizione.
Non era Elner l'incarnazione di Eclion... era Marvin!. E' lui quello di cui bisognava aver paura. Ma ormai è troppo tardi.


Cast

Virginia Madsen (Irulan Corrino) - Irulan Eclionner

Lui Royo - Marvin Eclionner Vorkidian

Eimlia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys di Gothian

Con la partecipazione di Honoré de Balzac nella parte di se stesso.



sabato 9 marzo 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 72. La resa dei conti. Marvin si impadronisce del potere assoluto.



Marvin Eclionner Vorkidian non aveva mai visto Lathena, la città dei suoi antenati paterni, gli Eclionner, la Dinastia imperiale dei Lathear.
Nell'acropoli la Piramide Imperiale fronteggiava il Tempio di Eclion.
Marvin confrontava quello che vedeva con ciò che gli mostravano le memorie di Arexatan nella sua mente.
Ora c'è uno sfarzo molto maggiore, ma anche molto più sudiciume.
Era stato facile ingannare le guardie sia alle mura della città, sia a quelle dell'Acropoli.
Mi hanno scambiato per un pellegrino. 
Daenerys era rimasta fuori città.
Dice che quello che succederà è una questione privata tra me e gli Eclionner.
Forse era vero, ma in realtà lei aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere se lui avesse fallito.
Non vuole legare ulteriormente il suo destino al mio. Teme che il mio Sentiero Dorato la possa intrappolare.
Che lo pensasse pure!
Non ho bisogno di lei. Non ho bisogno di nessuno. Quello che accadrà oggi sarà solo opera mia.



Quando si trovò di fronte alla Piramide Imperiale, sentì che quella era la sua ultima possibilità di abbandonare il Sentiero Dorato.
Posso ancora tirarmi indietro, ma se entro in questo luogo, supererò il punto di non ritorno.
Si avvicinò all'ingesso e quando le guardie gli chiesero di identificarsi, lui mostrò loro l'anello imperiale di zaffiro, che era appartenuto a suo padre e prima ancora alla sua nonna paterna, Wensy Fuscivarian, e prima di lei, negli anni antichi prima del Grande Cataclisma, alle principesse Diana e Kate, come anello di fidanzamento.



Ma era pur sempre l'anello della Dinastia Imperiale, quello che rendeva veramente legittima la successione al Trono del Sole.
Le guardie, vedendo l'anello, rimasero di sasso.
Marvin sospirò:
<<Mi farete entrare con tutti gli onori, come spetta a un Principe del Sangue, oppure preferite che io vi dia un assaggio dei miei nuovi poteri?>>
Sapevano che Marvin era divenuto un essere sovrumano, per metà uomo e per metà vampiro, con una forza che mai nessuno prima aveva conosciuto.
Saggiamente, scelsero di inginocchiarsi:
<<Vostra Altezza Imperiale, Lord Bial e Lord Vyghar ci avevano avvertiti della possibilità del vostro arrivo, ma l'Imperatore e gli altri membri della Dinastia non sanno niente>>
Marvin rise:
<<Vorrà dire che farò una sorpresa a mio fratello e ai miei parenti>>
I pretoriani capirono che c'era dell'ironia nelle sue parole, e proprio per questo lo presero molto sul serio.
<<Quindi non dobbiamo farvi annunciare?>>
Marvin scosse il capo:
<<No! E' giorno di udienze, non è vero? Mi presenterò nella sala del trono come postulante e aspetterò il mio turno. Mio fratello apprezzerà>>
Nessuno ci credeva, ma proprio per questo fecero entrare Marvin senza ulteriori indugi.
I pretoriani sentono lontano mille miglia quando cambia il vento.
Marvin era l'Astro Nascente, destinato da sempre al Trono del Sole.



Bial e Vyghar sono già passati saggiamente dalla mia parte. 
Si fece avanti lungo la sala del Trono.



Teneva ben alta la mano con l'anello di zaffiro degli Eclionner, rivendicando apertamente il Trono.
Quello che sta per accadere getterà una luce oscura sul mio conto. Ma del resto io sono nato nel dolore, e nel dolore sono cresciuto e vissuto. E' un'ombra che mi seguirà per tutta la vita.
Vedendo il suo anello, i cortigiani si scostarono fin quasi a sparire, ed egli poté procedere indisturbato verso il Trono del Sole.



Lì suo fratello Elner XI  sedeva in mezzo a due donne: a sinistra c'era l'imperatrice Irulan e a destra c'era la madre di lei, la principessa Susan Fuscivarian.
Quando fu ben vicino, Marvin salutò:
<<Mio caro fratello, mi dicevano che un tempo sui due seggi a fianco a voi c'erano la vostra prima moglie Marigold e vostra madre Ellis>>
L'imperatore si alzò in piedi sdegnato:
<<Come osi rivolgerti a me in questo modo, arrivando qui senza farti annunciare e provocandomi con parole da villano!>>
Marvin sorrise:
<<Mi aspettavo un'accoglienza più piacevole dal mio caro fratellastro. Vi porto i saluti di vostra madre, e vi faccio le mie condoglianze per la morte di Marigold>>
Era una provocazione che andava oltre ogni limite.
Elner XI fece segno alle sue guardie del corpo di uccidere Marvin.
Esse gli si scagliarono addosso, ma lui, con la velocità di un fulmine, le abbatté una dopo l'altra.



A quel piunto, Irulan si alzò e si fece da parte, così come anche sua madre Susan e tutte le altre guardie, per non parlare dei dignitari di corte, dei nobili e del resto della Dinastia.
Hanno capito che Elner è spacciato.
Marvin si rialzò in piedi, scrollandosi la polvere e i resti delle guardie che erano morte, con un gesto di sprezzante noncuranza.
<<C'è qualcun altro che mette in dubbio il mio diritto legittimo di successione al Trono imperiale dei Lathear?>>
Nessuno fiatò.
Marvin sollevò di nuovo la mano destra, con l'anello imperiale bene in vista.



<<Elner XI, tu sei stato riconosciuto colpevole di una cospirazione ai miei danni. Ti offro il mio perdono, purché tu ammetta pubblicamente le tue colpe, mi implori perdono davanti a tutti e mi ceda spontaneamente il Trono Imperiale, che mi spetta di diritto, essendo io figlio legittimo di Masrek Eclionner, laddove tu sei solo un suo bastardo!>>
Era una provocazione studiata nei minimi particolari.
Elner si scagliò addosso al fratellastro, che lo afferrò e gli disse:
<<Tu hai Arexatan dentro di te. Io ho Vorkidex. C'è un conto in sospeso da più di mille anni. Lasciamo che questo conto si chiuda!>>
A quel punto il duello riprese, ma era uno scontro senza storia.
Io ho la forza sovrumana dei non-morti. E tutti devono vedere quanto sia immensa!
Con pochi gesti, rapidi e quasi senza suono, Marvin riuscì a mettere fuori combattimento Elner, che si ritrovò per terra davanti a lui.
<<Per l'ultima volta, Elner, io ti offro la possibilità di vivere, purché tu rispetti le condizioni che ti ho appena esposto!>>
Elner lo guardò con odio:
<<Mai!>> e si scagliò contro di lui per l'ultima volta.
Marvin lo colpì con un velocissimo colpo della gamba che fece arrivare la punta del piede fino al cuore, fracassandoglielo.
Elner cadde a terra, morto, tra lo stupore generale.
Dopo alcuni istanti di incertezza, i pretoriani si avvicinarono al cadavere di Elner XI, senza proferire parola, e lo portarono via.
Marvin si rivolse ai presenti:
<<Elner Eclionner è morto. Rivendico la mia legittima eredità. Qualcuno ha obiezioni a riconoscermi Imperatore dei Lathear?>>
Nessuno parlò.
Altri pretoriani, in silenzio, gli portarono il mantello imperiale che era caduto dal corpo di Elner XI.



<<Ascoltatemi tutti! Poiché è consuetudine che un nuovo sovrano manifesti la sua benevolenza con  una amnistia, io perdono la mia prozia Susan Fuscivarian per aver cospirato contro di me, purché ella ora mi renda omaggio>>
Lady Susan non se lo lasciò ripetere due volte, e si inginocchiò davanti a Marvin, alla presenza del Prefetto del Pretorio.



<<Giuro solennemente, vostra Maestà, di servirvi e onorarvi come la più devota dei vostri sudditi e vi imploro di accogliere il mio ringraziamento per la vostra graziosa clemenza>>
Marvin accettò quel giuramento.
Dopo ogni prova di forza, bisogna mostrare anche una prova di clemenza, e Susan sa benissimo che le conviene diventare mia fedele alleata.
Il motivo di quello era molto semplice.
Sa che ho stima per Irulan, e che ho dei progetti per lei.
Si rivolse infatti a sua cugina, con gentilezza:
<<Mia cara Irulan, so che sei una persona di grande valore. Mia madre mi ha tessuto i tuoi elogi. La tua politica come consorte del mio defunto fratello è stata prudente e lungimirante. Per questo io ti offro di diventare Reggente Imperiale>>
Nessuno si aspettava quella frase, tanto meno Irulan.
<<Maestà, io sono la vostra umile serva. Ma perché l'Impero ha bisogno di una Reggente se ci siete già voi a regnare come Imperatore?>>



Marvin allora si preparò al grande annuncio.
<<Come tutti sapete, io mi sono trasformato in qualcosa di sovrumano, sia nel fisico che nello spirito. Sono un non-morto, e quindi un immortale. Sono anche un Profeta, prima di ogni altra cosa. Ora, questa mia natura mi spinge a scegliere come residenza naturale un luogo che sia vicino alla mia metamorfosi, e questo luogo è il Castello di Gothian, all'estremo nord!>>



Quella decisione lasciò tutti di sorpresa, tranne Lord Bial e Lord Vyghar, che ne erano già stati informati da Lilieth Vorkidian e da sua madre, lady Ariellyn,
<<D'ora in avanti, il Trono del Sole sarà occupato dalla Reggente Irulan Eclionner. E faccio presente che comunque, la carica di Reggente sarà sempre assegnata ad un membro della Dinastia, che io sceglierò>>
Si guardò intorno per vedere se c'erano perplessità, ma non ne vide.
Il Sentiero Dorato ha avuto inizio anche qui.
Si rivolse a Bial l'Eunuco:
<<Lord Bial, siete confermato nella carica di Primo Ministro Imperiale>>
Poi si rivolse all'ammiraglio Vyghar di Linthael:
<<Lord Vyghar, vi riconfermo nella carica di Ammiraglio e vi prometto che non appena avrò stabilizzato la situazione a Caemlyn, nominerò anche lì un nuovo reggente, e mia madre potrà tornare da voi. Presto darà alla luce una bambina, ed io so già il nome che le dare. Ella sarà mia sorellastra, e quindi avrà i massimi onori ed un futuro glorioso>>
Riconfermò poi anche il Prefetto del Pretorio e il Presidente del Senato.
<<Mi tratterrò solo alcuni giorni, per controllare come funziona il mio Impero. Poi il dovere mi chiamerà nuovamente a nord>>



Cast

Jon Snow / Paul Atreides - Marvin Eclionner Vorkidian

Susan Sarandon /Alia Atreides (Wensicia Corrino) - lady Susan Fuscivarian

Virginia Madsen (Irulan Corrino) - Irulan Eclionner

La città di Lathena è rappresentata come Arrakeen, la capitale del pianeta Arrakis, altrimenti noto come Dune.

Le immagini sono state tratte dal film "Dune" e dalla miniserie televisiva "I figli di Dune".