Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 2 marzo 2013
Moda maschile negli anni Quaranta
Icona maschile di eleganza negli anni '40 del secolo scorso è sicuramente Humphrey Bogart. Con il film "Casablanca", girato insieme ad Ingrid Bergman, Bogart "sdogana" l'impermeabile chiaro, rendendolo una garanzia di classe ed eleganza, assieme al cappello a larga tesa.
Lo stesso vale per il cappotto chiaro.
Si impongono come moda le giacche a doppio petto.
Il risvolto delle giacche diventa più ampio, e la giacca stessa è larga, quasi oversize, e così pure i pantaloni.
I pantaloni sono "a vita alta".
C'è una sostanziale continuità rispetto agli anni Trenta e questa continuità si protrasse anche lungo buona parte del decennio successivo, di cui parlerò prossimamente.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 59. Marvin e la Divoratrice di Cuori
Marvin Eclionner Vorkidian camminava solo, nella notte, indossando abiti neri, che lo rendevano ancora più indistinguibile nell'oscurità.
Stava per affrontare la più dura prova della sua vita.
Cercò di ripetere dentro di sé un mantra che riguardava il Sentiero Dorato che aveva scelto come unico futuro possibile.
La Via Aurea è dentro di noi, oppure non è in nessun luogo.
Sentiva che la Cacciatrice stava arrivando, la Divoratrice di Cuori, Daenerys Steinberg di Gothian, la figlia del vampiro.
Tanto lui era scuro, quanto lei era albina. Eppure lui era il messaggero della Luce e lei era il messaggero delle Tenebre.
Ecco, lì c'è la casa abbandonata. Un tempo ci viveva una famiglia di Alfar. Ora sono morti.
L'atmosfera era così tetra da ricordagli il racconto di Poe, "Il crollo di casa Usher".
Lei mi aspetta lì.
La vedeva nella sua premonizione. Gli vennero in mente i versi di Pavese.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Con questo stato d'animo si avvicinò alla casa e risalì per le antiche scale, come Tobino.
La porta era aperta.
Le assi di legno cigolavano ad ogni suo passo.
Questa casa è una versione in piccolo del Castello di Gothian.
E una degli eredi di Gothian lo stava aspettando là dentro.
I miei occhi si sono abituati all'oscurità.Marvin sapeva da che parte sarebbe arrivata l'aggressione, eppure ne aveva lo stesso paura.
E' come un incubo ricorrente, una specie di coazione a ripetere.
Sapeva che lei era guidata da un istinto antico, che aveva a che fare con la sopravvivenza.
<<Daenerys, sono disarmato. Ti offro carne incorrotta>>
Le stava offrendo se stesso, secondo le formule di rito.
Silenzio.
So dove ti nascondi. Ma tu non sai che io lo so.
Avanzò lentamente lungo l'atrio, salì le scale cigolanti e nel pianerottolo si diresse subito verso la camera da letto matrimoniale. Lei era lì.
Era bella come una dea, e diafana come un fantasma. Il suo viso era quello di un angelo, ma era un inganno.
<<Daenerys, la mia carne è incorrotta, ma il mio cuore è avvelenato>>
L'erede di Gothian lo guardò con circospezione:
<<Dicono che tu abbia previsto il futuro. Ma le tue visioni ti ingannano, perché io mi comporterò con te esattamente come ho fatto con tutti gli altri uomini>>
Marvin annuì.
Fino ad ora tutto sta andando come previsto.
Si inginocchiò di fronte a lei.
<<Mi sottometto alla tua volontà>>
Lei rimase immobile, osservandolo con attenzione, per capire dove si celasse la trappola.
<<Non c'è nessuna trappola, Daenerys. Tu puoi scegliere se uccidermi o avermi come servitore>>
Non aveva mentito e lei aveva come percepito la sincerità delle sue parole.
<<Marvin Eclionner Vorkidian, io non ho bisogno di servitori. Ne ho già un esercito>>
Tutto era come nella premonizione.
<<Io metterò al tuo servizio i miei talenti. Tu sai bene che sono speciali. Se mi vincolerai col tuo morso di vampiro, i miei talenti saranno tuoi per sempre. Ma se mi ucciderai, nulla si trasmetterà da me a te, se non un cuore avvelenato>>
Daenerys rimase inflessibile:
<<Posso vivere benissimo anche senza i tuoi servigi>>
Marvin mostrò un volto rattristato:
<<Ero pronto a donarti la mia anima, ma se preferisci uccidermi, la mia anima salirà alla Luce imperitura>>
<<E' un dono che non meriti>> disse lei.
Marvin sapeva di essere ancora in tempo per meritarlo.
<<Sono stato assolto da padre Ulume per tutti i miei peccati. Se mi uccidi, il Paradiso mi attende. Se mi accetti al tuo servizio, la mia anima perderà il Paradiso, e rinuncerà all'immortalità in cambio della non morte>>
Daenerys parve quasi invidiarlo:
<<Perché allora vorresti rinunciare al Paradiso per diventare un vampiro al mio servizio>>
Ecco, quello era il punto fondamentale.
Marvin rispose con sincerità:
<<Perché so che io e te insieme potremmo fare grandi cose>>
La divoratrice di cuori sospirò, gli indicò una sedia, e lei stessa si sedette.
<<Ho vissuto per più di mille anni. Ho visto di tutto nella mia vita. Ho provato ogni ebbrezza, ogni emozione. Sono satura di tutto questo. Non mi interessano le tue "grandi cose">>
Marvin sapeva che dalla sua risposta sarebbe dipeso il futuro di tutti:
<<Io ti offro cose nuove. Ti offro la regalità suprema. Ti offro una dedizione incondizionata che contiene in sé i germogli dell'amore. Ti offro tutto ciò che desideri e non hai ancora avuto>>
venerdì 1 marzo 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 58. Daemon "Iceblood" incontra Morgil Thalion
Daemon "Iceblood" von Steinberg, erede di Gothian e condottiero dei vampiri albini, incontrò Morgil Thalion, comandante degli Elfi Oscuri, durante l'assedio della città di Elenna sul Dhain.
L'unica logica che li teneva uniti era quella delle antiche strategie: "Il nemico del mio nemico è mio amico".
La spartizione del regno degli Alfar era di fatto una realtà.
A nord del fiume Dhain avrebbero comandato i vampiri albini, a sud gli elfi oscuri.
Non è la prima volta che si fanno trattati di questo genere. Prima del Grande Cataclisma, nella vecchia Terra, era un'abitudine.
Quante volte era stata spartita la Polonia?
E prima ancora, ai tempi del Danelaw, quante volte era stata spartita l'Inghilterra tra Danesi e Anglosassoni?
La logica di spartizione del regno degli Alfar era la stessa.
Questo naturalmente sarebbe avvenuto soltanto se Marvin Eclionner Vorkidian non avesse deciso una spedizione militare. Ma a quanto pareva, il re dei Keltar era scomparso.
<<Dicono che abbia lasciato Caemlyn in incognito, nominando reggente sua madre Lilieth>> aveva affermato Daemon Iceblood.
<<Deve avere sicuramente un piano>> aveva risposto Morgil Thalion.
Il vampiro aveva riflettuto e la sua risposta era stata molto netta:
<<Qualunque piano abbia in mente, Daenerys lo fermerà>>
Poi il loro pensiero si era rivolto all'assedio di Elenna sul Dhain, la città in mezzo al fiume.
Ricordava i versi di un poeta vissuto prima del Grande Cataclisma, in cui si parlava di altre due città che sorgevano in mezzo all'acqua.
Parla così la recidiva speranza. Vede laggiù quegli alberi perpetuare ognuno in sé la sua ninfa, e dietro la raggera degli echi e dei miraggi, nella piana assetata il palpito di un lago, fare di Mantova una Tenochtitlan.
Tenochtitlan era stato il primo nome, Mantova il secondo, Tar Valon il terzo.
Quelli erano stati i modelli che avevano ispirato la nascita della città di Elenna, così chiamata, si raccontava, in memoria dell'ultima signora della casa dei Gonzaga.
Qui il Conte Fenrik sconfisse e ferì gravemente Sephir Eclionner, nell'anno della Primavera di Sangue. E sempre qui, vent'anni dopo, Fenrik di Gothian fu sconfitto e ucciso da Marvin Eclionner Vorkidian.
Ora i figli del Conte di Gothian cercavano vendetta.
Ma la città riesce ancora a resistere. Il governatore Ywain de Bors e la principessa Aurora di Alfarian si stanno dimostrando molto abili nel gestire questo assedio.
Morgil aveva discusso a lungo con Daemon la strategia.
Li prenderemo per fame.
Prima o poi si sarebbero dovuti arrendere.
Persino l'Atene di Pericle dovette soccombere all'assedio, quando si sparse la pestilenza.
Si rivolse a Daemon:
<<Marvin ha parlato di metamorfosi e di non-morte, nella sua ultima udienza>>
L'erede di Gothian scrollò le spalle:
<<Daenerys lo ucciderà. Ma se anche dovesse diventare un vampiro, cadrebbe sotto la mia sudditanza. E' il suo destino. In fondo Marvin sta dalla parte del diavolo senza saperlo">>
Morgil non ne era così sicuro.
<<Marvin ha visto il futuro, anzi, tutti i possibili futuri. E ne ha scelto uno, quello del suo Sentiero Dorato. Lui non si limita a vedere nel futuro, capisci? Lui lo crea!>>
Daemon scosse il capo:
<<Questo è ciò che ci vuol fare credere, per renderci fatalisti e rassegnati. No, mi rifiuto di pensare che una cosa del genere sia possibile. Sarebbe incompatibile persino con gli Arcani Supremi. Dove finirebbe il libero arbitrio in tutto questo?>>
Morgil era molto scettico:
<<Il libero arbitrio non esiste. E' una nostra illusione>>
Daemon si accigliò:
<<Staremo a vedere! Come già ho detto, tra le tenebre e la luce c'è solo il sangue. Se lui non sceglie, saremo noi a scegliere per lui!>>
Cast
Daemon Blackfire Targaryen - Daemon Iceblood Steinberg di Gothian
Elfo Oscuro - Morgil Thalion
Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian
Alucard di Castlevania - Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian.
Cersei e Jaime Lannister - Aurora di Alfarian e Ywain de Bors
Nota
La caratteristica di questo romanzo è quella di essere un meta-romanzo, o meglio una meta-letteratura multimediale. E' un esperimento che credo possa contenere elementi innovativi e interessanti, nel senso che, pur in uno scenario di fantasy gotico, ci sono dei riferimenti culturali alla cultura, alla storia e alla letteratura reale. Si ha quindi una sorta di ipertesto in cui il romanzo diventa una raccolta di citazioni e di riflessioni su altri romanzi e altre opere letterarie, filosofiche, mitologiche e religiose. Una letteratura che riflette su se stessa, avvalendosi di una multimedialità che unisce immagini, testi, citazioni e parole chiave.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 57. Dell'amore e di altri demoni
Il volto dell'antica dea dell'amore e della bellezza, Afrodite, che i Lathear chiamavano Venere, campeggiava in un quadro appeso al muro di una delle stanze più segrete della piramide imperiale di Lathena.
A osservarla, con ammirazione e persino con un principio di devozione, era nientemeno che l'imperatore Elner XI della dinastia Eclionner.
Fu una decisione saggia quella di preservare almeno questo dipinto.
Tutti gli altri erano stati distrutti per ordine di Arexatan Eclionner quando istituì il culto monoteistico di Eclion.
"Avrei dovuto distruggere anche quella" tuonò la voce di Arexatan nelle "altre memorie" che si erano risvegliate nella mente di Elner XI.
Cancellare la divinità dell'eros è stato un crimine!
Quel conflitto interiore tra Elner e le memorie di Arexatan durava da alcuni giorni, da quando, cioè, l'imperatore dei Lathear si era incredibilmente reso conto di amare sua moglie.
Tu di mogli ne hai avute sei, Arexatan, ma non ne hai amata veramente nemmeno una.
Una fitta di emicrania fu la prima reazione adirata dell'antenato.
"Come puoi pensare che io non abbia amato Edwina?"
Elner si era aspettato quella obiezione, riferita alla sesta moglie di Arexatan.
Lei ha aspettato per mille anni il tuo risveglio. Ha donato la sua anima al vampiro, per attraversare gli oceani del tempo. Ha cambiato nome e identità, diventando Marigold von Steinberg, contessa di Gothian.
"Non era più la stessa persona! Marigold voleva solo il potere: questo è sempre stato il suo difetto".
Elner si era aspettato anche quella obiezione.
Se ami veramente una persona, ami anche i suoi difetti.
Era una verità che lui stava sperimentando da alcuni giorni in maniera innegabile.
Potrei elencare i difetti di Irulan dal primo all'ultimo, ma non posso fare a meno di amarli. Senza quei difetti non sarebbe lei. Non sarebbe la persona che amo.
Arexatan si limitò a lanciargli uno strale di emicrania, per manifestare tutto il suo dissenso, e poi si ritirò in qualche oscuro angolo della memoria.
Ho sposato Irulan per interesse. Mai avrei pensato di potermene innamorare.
Ma lei non ricambia i miei sentimenti.
Sapeva essere amichevole, a volte, ma nulla di più.
Non posso certo fargliene una colpa.
Per lo stesso Elner quel sentimento era arrivato all'improvviso, come un'onda anomala.
Mentre guardava il ritratto di Afrodite, gli sembrava che esso si confondesse con il volto di Irulan.
Non posso implorare lei, ma sono qui per implorare te, divina Afrodite.
Si rivolse alla dea con una formula di rito, tratta dai Remedia amoris.
<<Concedimi, o dea, la speranza che prima o poi nel suo cuore si manifesti un sentimento anche centomila volte inferiore al mio, perché sarebbe comunque grande. Io ne aspetterò paziente, rispettandola, ma pur sempre amandola, le prove>>
Era una speranza molto flebile.
Irulan non era semplicemente una consorte. Nelle clausole del contratto matrimoniale era scritto che avrebbe avuto i poteri di una imperatrice regnante, considerata associata al trono.
Di fatto è solo lei che comanda, perché ha dalla sua gli alleati più potenti.
Ed aveva alle spalle una abilissima consigliera: sua madre, l'onorevole lady Susan Fuscivarian.
Ad Elner era sembrato di ritornare ai tempi della reggenza di Ellis, anche se Irulan e Susan avevano almeno il buon gusto di salvare le apparenze.
Irulan ha comunque adempiuto ai suoi doveri coniugali, anche se credo che una volta concepito l'erede imperiale, non condividerà più nemmeno il talamo.
Elner era pronto anche a questa evenienza. Il suo sentimento si appagava anche della sola compagnia della consorte, perché comunque, al di là delle sue ritrosie, Irulan era una donna brillante e piacevole anche solo come amica.
E tale doveva rimanere, perché non c'è maledizione più grande che innamorarsi!
Cast e note
Venere di Botticelli - Afrodite
Charlize Theron - Marigold di Gothian
Virginia Madsen - Irulan Eclionner
Susan Sarandon - the honourable lady Susan Fuscivarian
giovedì 28 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 56. L'Amuleto di Marvin.
Mentre si accingeva a lasciare Caemlyn, segretamente, Marvin Eclionner Vorkidian, re dei Keltar, reggente degli Alfar ed erede imperiale dei Lathear, ricevette in dono un anello molto prezioso.
Padre Ulume e il druido Halfgan erano presenti come testimoni. Il dono però proveniva da sua madre Lilieth Vorkidian.
<<Figlio mio, ora che dobbiamo separarci di nuovo>> aveva detto Lilieth <<voglio donarti un talismano che mi ha protetta, infondendomi saggezza, nei lunghi anni della mia prigionia e del mio esilio. Tu sai che sono stata iniziata da Halfgan agli Arcani Supremi, quando divenni sacerdotessa di Ulien: in tale circostanza ogni iniziato riceve un anello. Poiché io ero anche l'erede della stirpe di Vorkidex Pendragon, mi fu consegnato un anello che egli aveva fatto forgiare per suo figlio Kevin Vorkidian, che era un druido di grande carisma>>
C'era stata una pausa, in cui Lilieth aveva estratto da una tasca un anello splendente dalla forma molto particolare.
<<Ecco, questo è l'anello di Kevin, che egli affidò all'Arcidruido, col compito di consegnarlo alla "madre del principe promesso". Come io lo ricevetti allora, ora io lo dono a te, fiduciosa che ti infonda la stessa saggezza che mi ha aiutata a sopravvivere a tutte le avversità. Prego alla tua presenza che sia così. Guardalo bene: è d'oro purissimo. Noi iniziati sappiamo che l'oro non è solo uno dei metalli più belli, famosi e preziosi, ma si caratterizza anche per la sua resistenza al decadimento entropico. La forma a piramide della decorazione simboleggia il contatto con l'Arcano Supremo positivo e tutte le sue correlazioni. Esso assorbe la negatività, e in cambio infonde un equilibrio generale, del corpo e della mente, che permette di sopravvivere anche alle prove più terribili>>
Nel porgerglielo, Lilieth si era commossa:
<<Hai preso una decisione che mi ha sconvolta, ma che sento di dover accettare, perché rientra in un disegno che solo ora riesco a leggere del tutto. Ebbene, figlio mio>> e qui gli aveva preso la mano, valutando se l'anello calzasse perfettamente nell'anulare <<sappi che questo anello sarà in grado preservare la tua natura umana, anche dopo la metamorfosi. Questo suo potere è equivalente a quello che ha permesso a Marigold l'immortalità e l'eterna giovinezza dei non-morti senza doverne condividere completamente la natura>>
Marvin aveva accettato con gratitudine quell'anello che già le sue premonizioni gli avevano mostrato.
Gli entrava perfettamente nell'anulare della mano destra.
Lilieth sorrise:
<<Vedi, sembra fatto apposta per te. Questa è la prova, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che tu sei il Principe Promesso, il Figlio dei Cento Re, il Profeta dei Keltar>>
E nel dire questo si inginocchiò, seguita da Ulume e Halfga.
Marvin sapeva che da quel momento loro avrebbero accettato senza discutere qualunque sua scelta:
<<Vi ringrazio per il vostro tributo. Ma ora vi prego di rialzarvi e di ascoltare ciò che ho da dirvi. Per consacrarmi agli dei che mi hanno evocato, ho compiuto un lungo percorso, che mi ha condotto fino a questo momento, in cui la mia missione da umana diventa sovrumana. Ora io offro il mio corpo in sacrificio al supremo dio del bene, Ahura Mazda, implorandolo di avere pietà per la mia anima, perché ciò che intendo fare va oltre l'umana comprensione. Stasera partirò in incognito, verso una destinazione segreta, dove so già per certo che incontrerò la Divoratrice di Cuori.>>
<<Ella è una non-morta, una che ritiene che tra la Luce e le Tenebre ci sia solo il Sangue.
Ella intende uccidermi per divorare il mio cuore, ma non è questo ciò che succederà. Tutte le mie premonizioni convergono su un'unica soluzione che, per ora, per il bene di tutti, deve rimanere segreta>>
Rivolto alla madre disse:
<<Ti affido la Reggenza sui Keltar e sugli Alfar, e affido ad Halfgan e ad Ulume il compito di consigliarti e sostenerti per svolgere al meglio questo incarico>>
Lilieth non se l'aspettava:
<<Credevo che avresti nominato Reggente tua moglie Igraine>>
<<Non mi fido dei suoi parenti. Sua sorella Morgause si è alleata con Marigold di Gothian, e ha aiutato il druido Bendeigid a fuggire. Inoltre credo che abbia convinto Ellis a passare dalla loro parte>>
Era solo una mezza verità, ma poteva bastare.
Abbracciò sua madre con tutte le sue forze e disse:
<<Prima o poi ritornerò. Prima o poi, ci riabbracceremo ancora>>
Cast
Claire Forlani (Igraine Pendragon di Camelot) - lady Lilieth Vorkidian di Linthael
Baelor Tagaeryen il Benedetto - druido Kevin Vorkidian
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys Steinberg di Gothian, la Divoratrice di Cuori
Sophie Turner (Sansa Stark) - regina Igraine Canmore di Logres
Note
La piramide che si vede nella quarta immagine è la Piramide Massonica, un simbolo tra i più noti usati dalla Massoneria. L'ispirazione per questo capitolo mi è arrivata dal romanzo "Il simbolo perduto" di Dan Brown.
martedì 26 febbraio 2013
Moda maschile negli anni Trenta
Gli anni Trenta del Novecento sono un decennio caratterizzato dalla Grande Depressione economica nelle democrazie occidentali, dall'ascesa dei Totalitarismi in Italia, Germania, Unione Sovietica e di regimi autoritari in Spagna, Giappone, Europa centrale e orientale.
La premessa di storia generale è rilevante anche per capire le mode di quel decennio.
Nei paesi totalitari va di moda l'uniforme del partito che detiene il potere.
Non approfondisco questa parte perché entra troppo nello specifico della storia generale.
Nei paesi democratici la crisi economica porta ad una semplificazione del vestiario.
Analizzando l'immagine qui sopra si possono notare alcune caratteristiche specifiche della moda maschile negli anni '30.
1) Il colletto diventa (o meglio, torna ad essere) parte integrante della camicia e quindi non più staccato o staccabile da essa. Diventa inoltre molto appuntito, in modo da consentire al fermacravatta di essere posto sotto il nodo della stessa.
2) La cravatta diventa più lunga e si sperimentano nuovi tipi di nodo. Uno di questi è ispirato dal principe di Galles, futuro Edoardo VIII. Il principe, la cui eleganza era indiscutibile, inventò il nodo Windsor, il mio preferito. Ne ho già parlato e ne riparlerò presto.
3) La giacca e i pantaloni si allargano.
4) Diventa di moda l'abito gessato. Poiché il gessato era un abito che all'epoca voleva "esibire" lo status sociale alto raggiunto da chi era nato in una condizione diversa, fu spesso indossato dai boss della mafia americana e dai gangsters, assieme al doppiopetto, sia nelle giacche che nei cappotti.
La pettinatura vede capelli corti pettinati all'indietro e impomatati o fissati con la brillantina.
In genere i film ambientati in quegli anni sono di argomento poliziesco e hanno spesso a che fare, in qualche modo, con la malavita, pertanto il look maschile di quegli anni è diventato, nell'immaginario collettivo, qualcosa che si tende ad associare al boss mafioso o al gangster senza scrupoli, ma anche all'investigatore cinico dei film noir.
Nel prossimo post dedicato alla moda maschile nel Novecento, parlerò degli anni Quaranta.
lunedì 25 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 55. Marigold torna protagonista
Marigold Edwina Ataris Steinberg, Contessa di Gothian, sentì che la musica della vita aveva ripreso a suonare per lei.
Lo aveva capito quando la sua alleata, la sacerdotessa Morgause Canmore, cognata di re Marvin e sacerdotessa di Atar, le aveva fatto recapitare un messaggio con scritto soltanto: "Missione compiuta!"
Morgause aveva come missione quella di spingere l'incestuosa Ellis Eclionner tra le braccia di suo nipote Marvin, per due ragioni: generare un nuovo Abominio in cui Eclion si sarebbe incarnato e sollevare uno scandalo che avrebbe costretto il giovane re e profeta a lasciare Caemlyn.
Questa era comunque solo una piccola parte del piano di Marigold.
Per un interminabile anno trascorso da prigioniera nelle gelide segrete del castello, ho meditato la mia rivincita. E proprio la mia carceriera, Ellis, è stata colei che ha dato inizio al Grande Disegno.
Ora c'erano nuovi obiettivi intermedi.
Daemon e Daenerys dovranno attaccare Elenna sul Dhain quando Marvin la raggiungerà. Ci spartiremo il regno: a me il nord, e la reggia di Alfarian, e agli Elfi Oscuri la zona a sud del Dhain, tra il fiume e le montagne.
A quel punto potrò lasciare Gothian e il regno degli Albini a Daemon, mentre Daeneyis si occuperà personalmente di Marvin oltre che di Alienor e dei suoi parenti.
Poi sarebbe iniziata la fase successiva.
Ucciso Marvin, il regno dei Keltar si disgregherà come neve al sole, ed i regni del settentrione si potranno impadronire della zona a nord dell'Amnis.
E il sud potrà andare ai Lathear, che così non ci daranno alcun fastidio. Lascerò credere ad Elner e alla Dinastia che rinuncio ad ogni pretesa per i miei figli e per il nascituro di Ellis. Ma naturalmente sarà una menzogna. Arriverà il giorno in cui potrò scagliarli contro Lathena e reimpadronirmi del Trono del Sole!
Un passo alla volta, senza fretta, si sarebbe ripresa tutto ciò che le era stato tolto, compreso Elner!
Quante volte mi hanno dato per sconfitta? Ma io sono come l'antica bambola: sette volte giù, otto volte su!
E quella che contava era l'ultima volta.
Ride bene chi ride ultimo!
Cast
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian
Jessica Chastain - Morgause Canmore
Eva Greeb (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner
Jamie Campbell Power (Arthur pendragon / Caius Volturi) - Marvin Eclionner Vorkidian
domenica 24 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 54. La divoratrice di cuori.
Quando aveva appreso la rivelazione della profezia di Marvin, lady Daenerys Steinberg di Gothian, la Divoratrice di Cuori, aveva capito di avere davanti a sé un avversario più forte del previsto.
Mi ha sbattuto in faccia la sua previsione. E' come se mi avesse urlato: "Tu mi darai l'immortalità del vampiro, ma non divorerai il mio cuore!"
Quello era il senso.
Ovviamente era un'offesa non tollerabile.
Ma chi crede di essere, quel ragazzino insolente? Io ho vissuto più di mille anni, ed ho divorato mille volte diecimila cuori.
Come crede di fare a ricevere il Dono del vampiro da me? Crede forse di farmi innamorare, come tutte le donne che lo circondano? Non sa che io uccido proprio per punire chi mi priva della libertà di non amare?
Ma innamorarsi ed amare erano due cose diverse. Lei non aveva concesso mai alla prima di trasformarsi nella seconda. Non voleva mettere a rischio la propria libertà.
Devo impedirgli di realizzare questa presunta profezia. Dovrò accelerare i tempi. Mio fratello non sarebbe d'accordo, ma io non posso permettere di correre un simile rischio. Devo eliminarlo finché sono in tempo.
Ma come?
Quello era il punto.
Dovrei attirarlo in qualche trappola. Qualcosa di irresistibile per lui. Dicono che si lasci sedurre facilmente dalle donne.
Già questo la irritava.
E' un volgare cascamorto che si atteggia a Profeta... potrà forse ingannare gli esseri umani, ma non certo i vampiri, e me meno di tutti!
Eppure proprio la rabbia che Marvin suscitava in lei le faceva paura.
Non devo permettere a nessun maschio di farmi questo effetto. Io odio i maschi. Mi hanno fatto solo soffrire e Marvin non sarà diverso dagli altri.
Ma era proprio così?
A volte la sua ferrea volontà vacillava. Marvin le appariva a volte come una vittima di circostanze avverse.
Una vittima che si offre volontariamente al sacrificio per gli altri, eppure nessuno lo ha ringraziato, né lui ha chiesto ringraziamenti. In fondo è fin troppo severo con se stesso.
Quella pietà però non doveva influire sul suo giudizio.
Tu hai ucciso mio padre, Marvin. Per questo, io divorerò il tuo cuore.
Aveva un piano infallibile, che aveva sempre funzionato con tutte le sue vittime.
In fondo i maschi sono tutti uguali. Creature animalesche e inutili. E' così facile raggirarli e dominarli. E ancor più facile spezzare i loro cuori.
Cast
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Danerys von Steiberg di Gothian, La divoratrice di cuori.
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