sabato 26 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 11. Daemon Iceblood e Daenerys Hearteat



Nei ritratti ufficiali appesi nel castello di Gothian, Daemon von Steinberg e sua sorella Daenerys erano ritratti come una normalissima coppia di Albini dell'Artico.
Di loro si sapeva pochissimo, se non che erano parenti del defunto lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian.
Nessuno sapeva la verità.
Daemon e Danerys erano figli di Fenrik di Gothian, che li aveva concepiti, prima di diventare un vampiro, con la sua prima moglie, Ofelia Rahella Targaryen di Elsinore, morta annegata, suicida, prima ancora che venisse siglato l'Antico Patto.


Da allora le tracce dei due figli del Conte si erano perse.
Si sapeva solo che avevano accettato il morso del vampiro e che dunque erano diventati dei non-morti.
Durante il lunghissimo matrimonio tra lord Fenrik e lady Marigold Edwina Ataris, contessa di Gothian, sia Daemon che Daenerys erano vissuti tra i ghiacci dell'Artico.
Su di loro si erano sparse leggende terribili.
Riguardo a Daemon si diceva che avesse il potere di trasformare in ghiaccio tutti coloro che cadevano vittime del suo morso.
Per questo si era guadagnato il soprannome di Iceblood: Sangue di ghiaccio.
Inoltre era un grande guerriero e capo carismatico degli Albini dell'Artico.



Bloodraven saw his half brother’s royal standard three hundred yards away, and Daemon and his sons beneath it. He slew Aegon first, the elder of the twins, for he knew that Daemon would never leave the boy whilst warmth lingered in his body, though white shafts fell like rain. Nor did he, though seven arrows pierced him, driven as much by sorcery as by Bloodraven’s bow.

Sua sorella Daenerys era un personaggio ancora più inquietante. Era innanzitutto completamente Albina.

swordinthedarkness:

Bittersteel and Bloodraven both loved Shiera Seastar, and the Seven Kingdoms bled.

Era anche lei una non-morta, una vampira, che però non si limitava a nutrirsi di sangue umano, ma era abituata a divorare il cuore delle sue vittime. Da qui l'epiteto di Hearteater, cioè Divoratrice di Cuori.


Era considerata il terrore di tutto il regno degli Albini e della contea di Gothian, e negli ultimi tempi le sue scorrerie avevano raggiunto il regno degli Alfar, in seguito alla sua alleanza con gli Elfi Oscuri.
Dopo la morte del Conte Fenrik si erano proclamati legittimi Eredi di Gothian e si erano prefissi di riconquistare la fortezza.
Per ottenere questo scopo avevano partecipato attivamente alla congiura per distruggere Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar, che, tramite sua zia Ellis Eclionner, governatrice di Gothian e dell'Artico, stava portando avanti con il pugno di ferro uno sterminio dei vampiri albini.


In realtà i due micidiali fratelli von Steinberg avevano ambizioni molto più elevate. Daenerys mirava addirittura ad inserirsi nel Gioco del Trono, per impadronirsi del Trono di Spade degli Alfar, o del Trono del Sole dei Lathear.

queenmyrcellas:


All kneel for Daenerys Stormborn, the Unburnt, Queen of Meereen, Queen of the Andals and the Rhoynar and the First Men, Khaleesi of Great Grass Sea, Breaker of Shackles and Mother of Dragons.

Tra i due la più forte era lei.
Si riteneva una predestinata. Contestava apertamente l'idea che Marvin Vorkidian fosse il Principe Promesso e tanto meno un Profeta.
Era pronta a tutto per distruggerlo e, naturalmente, per divorare il suo cuore.


Daemon Iceblood von Steiberg - Daemon Blackfire/ Rhaegar Targaryen /Viserys Targaryen
Emilia Clarke - Daenerys von Steinberg
Eva Green - Ellis Eclionner

Gli eredi di Gothian. Capitolo 10. Ellis e Marigold, prove di disgelo



Metti una sera a cena... quello sarebbe potuto essere il titolo di ciò che stava per accadere nella sala da pranzo del castello di Gothian.
L'ex reggente imperiale Ellis Eclionner aveva accettato la supplica di lady Marigold, ex contessa di Gothian, che chiedeva di poterle parlare in un luogo più confortevole delle prigioni della fortezza.
Pareva veramente così afflitta che Ellis per la prima volta provò solo pietà per la rivale di un tempo.
<<Come hai fatto a non annoiarti vivendo per tanto tempo in questo posto?>> le chiese.
Marigold sorrise:
<<Anche saper annoiarsi è un'arte. Bisogna rallentare qualsiasi cosa che si fa o si pensa. Sentirla profondamente e far scomparire dal pensiero tutto il resto>>
Quella risposta colse Ellis di sorpresa.
Da lei non mi aspettavo di certo parole di saggezza.
Le soppesò nella mente, per valutare una risposta, mentre i camerieri servivano la cena.
<<La vita può dunque essere fine a se stessa? Un eterno presente senza obiettivi?>>
Anche Marigold parve meravigliata dalla capacità di Ellis di rispondere formulando domande filosofiche che spostavano il baricentro della conversazione.



<<Dipende dalle fasi della vita. Ogni fase ha degli obiettivi prioritari, ma ce n'è sempre qualcuno che viene sacrificato in nome di altri. A volte sono proprio quegli obiettivi sacrificati a diventare un nobile scopo per il nostro futuro>>
Ellis notò che la conversazione aveva preso una piega maledettamente seria.
Mi legge forse nel pensiero?
Occorreva depistare l'avversaria.
<<Ti ho vista spesso nella posa della meditazione. Mi sembra strano per una adoratrice del Fuoco Segreto>>
Gli occhi gialli di Marigold si tinsero di pagliuzze arancioni.
<<Si può ardere anche solo interiormente. Il fuoco cammina con me. Dovresti farti iniziare agli Arcani Supremi. Solo così saresti in grado di capire l'estasi mistica>>
Ellis rimase spiazzata:
<<Ma non è quello ciò che cerco!>>
Marigold ebbe la risposta pronta:
<<Tu cerchi qualcosa che non potrai più avere. La mistica ti offre qualcosa di nuovo>>
Gli occhi indaco di Ellis si tinsero di screziature viola.
Devo impedire che sia lei a condurre le danze!



Valutò attentamente le parole da scegliere per la risposta:
<<Non potrò più avere Masrek, almeno non in questa vita, ma non intendo colmare il suo vuoto dandomi alla mistica. Se ho bisogno di un profeta mi rivolgo a Marvin, lui è il migliore, e dice che il fuoco che ti anima è un demone malvagio>>
La Dama Gialla pareva totalmente concentrata nel valutare la bontà delle pietanze servite a tavola, ma era solo un diversivo:
<<Voglio darti una prova della mia lealtà>> 



Estrasse dalla tasca del suo vestito un piccolo rotolo di pergamena e lo porse all'altra donna, poi riprese a parlare:
<<C'è una congiura in atto contro Marvin, e uno dei congiurati è riuscito a farmi arrivare il messaggio che ti ho appena dato, il che prova, tra l'altro, come sia facile eludere il tuo sistema di sorveglianza. Mi chiede di unirmi alla congiura>>
L'ex reggente rimase di sasso
Devo crederle? Sta forse tentando di mercanteggiare un'alleanza tattica?
Il messaggio era scritto in alfabeto runico, per lei incomprensibile:
<<Chi ti ha consegnato il messaggio? Chi sono i congiurati? E soprattutto, tu cos'hai risposto?>>
Marigold contemplava la tavola imbandita con il volto di colui che entra in un ristorante di lusso dopo una settimana di digiuno totale.
<<Un vampiro degli abissi. Le segrete di questo castello affondano fino al centro della terra. Devi controllare meglio tutte le diramazioni...



...ha detto che lo mandavano Daemon Bloodice von Steiberg e sua sorella Daenerys la Divoratrice di cuori. Si sono proclamarti "Gli eredi di Gothian" e dicono che hanno potenti alleati ovunque, in tutto il Continente Centrale. Io ho risposto, naturalmente, che avrebbero avuto il mio appoggio e la mia segretezza>>
Ellis fece appello a tutta la sua pazienza:
<<E allora perché li hai traditi?>>
Marigold finalmente sollevò lo sguardo e la fissò negli occhi:
<<Perché tu hai la custodia dei miei figli, e non voglio che crescano nell'odio verso di me>>
La risposta era sensata, ma incompleta.
Mi devi ancora dire il pezzo forte, Marigold!
Ricambiando lo sguardo e fissandola, replicò:
<<Dammi una ragione per credere che non mi stai ingannando>>
Marigold infilzò un pezzo di carne al sangue con una lunga forchetta.
<<A capo della congiura c'è tuo figlio Elner. Se Marvin venisse a saperlo, gli scaglierebbe addosso tutti i fanatici della sua guerra santa. Io ti offro le informazioni che verrò a sapere come apparente congiurata, ma tu devi permettermi di stare con i miei figli>>



Maledizione, Elner! Non dovevi coinvolgere Marigold!
Guardò con rabbia la Dama Gialla, che pareva sinceramente dispiaciuta.
Voleva sembrare una madre che parlava ad un'altra madre.
Mi sta suggerendo implicitamente che la salvezza di Elner dovrebbe essere il mio obiettivo primario, essendo stato fino ad ora uno degli "obiettivi sacrificati". Mi sta dando lezioni di maternità, colpendomi nel mio fallimento più grande. Mi offre la possibilità di comportarmi da buona madre, e mi sta persino dando l'esempio.
Tutto ciò poneva Ellis davanti ad un dilemma in cui, comunque, avrebbe perso qualcosa di essenziale.
<<Posso accettare ad una sola condizione: sia Elner che Marvin devono salvarsi>>
Marigold annuì:
<<Siamo ancora in tempo per salvarli, anche se non sarà facile. In ogni caso, uno di loro dovrà comunque rinunciare al potere>>
Ellis sentì che c'era del vero in quelle parole, ma non riusciva a intravvedere soluzioni.
<<Elner ha passato la vita ad aspettare il potere, a modellare una certa immagine di sé. Credo che preferirebbe morire piuttosto che perdere il Trono. Marvin invece ha comunque un regno tutto per sé e ne controlla un'altro. Se non fosse per il giuramento di liberare Alienor, credo che non si sentirebbe nemmeno in dovere di marciare su Lathena>>
Quelle parole suonarono come musica celestiale alle infernali orecchie di Marigold Ataris:
<<Il che significa che Alienor è l'unica pedina sacrificabile, per il bene della causa. Se lei morisse, Marvin sarebbe sciolto dal giuramento e la guerra sarebbe evitata. Suggerisco di eliminarla subito dopo che avrà messo al mondo il figlio di Elner. Ma l'ordine dovrà partire da te>>
Il tono trionfante della Dama Gialla era volutamente provocatorio.
Vuole che io renda esplicita la mia scelta, come fanno i vampiri quando chiedono il permesso di entrare nella casa della vittima.
C'era una logica diabolica in tutto ciò.
<<Solo se sarà strettamente necessario per salvare mio figlio. Mi è costato molto rientrare sulla retta via e non ho nessuna voglia di regalare la mia anima agli inferi. Se ti arriveranno altri messaggi, me li consegnerai, ed in cambio ti farò vedere i tuoi figli. Ma se dovessi scoprire che stai mentendo, ti farò tagliare la testa!>>


Cast

Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gothian
Eva Green (Morgana) - Ellis Eclionner
Daniela Amaviva (Alia Atreides) - Ellis Eclionner seconda foto
Tom Hiddleton (Loki) - imperatore Elner XI Eclionner

giovedì 24 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 9. La principessa Irulan.



La principessa Irulan Eclionner apparteneva al ramo minore della Dinastia. Ufficialmente era la zia dell'imperatore Elner XI, anche se ormai era noto che il padre naturale del sovrano non era il suo predecessore Elner X, fratello di Irulan.
Inoltre la principessa era figlia della potentissima onorevole Lady Susan Fuscivarian, una delle donne più influenti sia all'interno della Dinastia, sia nei rapporti con i senatori e i militari.



Susan Fuscivarian aveva ereditato dal padre, il senatore Sibelius, la sete di potere e la passione per gli intrighi. Dopo la morte di Elner X, avvelenato da sua moglie Ellis, Susan aveva deciso di tenere un profilo basso, per salvare la pelle a sé e alle sue rimanenti figlie, Irulan ed Elian.
Il problema era che, quando le due principesse raggiunsero la cosiddetta "età da marito", Susan rifiutò le proposte di coloro che non erano sufficientemente nobili e ricchi, cioè quasi tutti.
E così Irulan, a trent'anni, si trovava ancora nubile.
Da un lato la solitudine la opprimeva sempre più, ma dall'altro ringraziava gli dei per non essere stata costretta ad un matrimonio combinato con qualche vecchio libidinoso o con sadici rampolli eredi di grandi fortune, come Joffrey Lannister.
Ogni volta che lady Susan spronava la figlia a cercare marito, Irulan rispondeva invariabilmente con uno dei proverbi più antichi del genere umano: meglio soli che male accompagnati.



Ricordava che una volta sua madre si era particolarmente impuntata:
<<Quando non ci sarò più io a difenderti, chi avrà cura di te?>>
Irulan non si poneva nemmeno la questione. Da tempo aveva deciso che, il giorno in cui le sarebbero venuti a mancare i privilegi legati alla sua condizione, si sarebbe tolta la vita nella maniera più dolce possibile. Aveva una pozione che produceva quell'effetto, e quella via d'uscita le faceva sentire meno la paura del futuro.
Inoltre la esasperava il continuo affannarsi di lady Susan nel programmare la vita degli altri e nell'anticipare gli eventi.
<<Madre, voi dimenticate di vivere l'attimo presente col vostro continuo sforzo di progettare quello successivo>>
Quella frase aveva fatto riflettere lady Susan.
<<Almeno io ho un movente e una prospettiva. Tu invece non hai alcuna meta che dia senso alla tua esistenza. Ti rifiuti di guardare al domani perché ne hai paura. Hai così paura di ciò che stai cercando che preferisci nasconderlo alla tua stessa coscienza>>
Irulan sentiva che c'era del vero, ma non riusciva a metterlo a fuoco:
<<Ho solo imparato ad accettare quello che non posso cambiare>>
Quella risposta aveva indignato sua madre:
<<E chi decide cosa puoi cambiare e cosa no? Ti stai creando un alibi per sottrarti al tuo dovere. Tu rifuggi la vita e le persone, e credi di esserti messa in salvo. Ma un giorno la storia alla tua porta e tu non potrai tirarti indietro>>
Erano decenni che lady Susan minacciava questa profezia, ma poi alla fine i giorni scorrevano via tutti uguali agli altri, e Irulan passava le giornate nell'inerzia, principalmente a leggere e a scrivere. Teneva un diario in cui annotava tutto, fin da quando era bambina.
Ho avuto anch'io le mie illusioni. Ho sofferto anch'io per amore. Ma se ami senza poter sperare di essere ricambiata, il dolore è tale che alla fine le emozioni si congelano. E così alla fine, protetto da robuste pareti, il cuore diventa ghiaccio.



Quell'iceberg che Irulan sentiva dentro di sé non era immune alle tempeste.
I conflitti interiori si infrangevano come ondate sugli scogli, che lei reprimeva, trasformandole in una serie di nevrosi. Il suo umore era estremamente variabile nell'arco di una stessa giornata: passava dal flemmatico al collerico, dal sanguigno dal malinconico, per ragioni che spesso era difficile individuare, perché ella si vergognava di quelle sue debolezze, e cercava di reprimerle in tutti i modi.
A differenza di sua cugina Ellis, che aveva trovato nel potere il surrogato dell'amore, la principessa Irulan Eclionner non si era mai occupata attivamente di politica, ma non perché non avesse una coscienza civica, quanto piuttosto perché si rendeva conto che tra la passione ideale e la pratica concreta c'era un mare di ipocrisia che nei non era disposta ad attraversare.
In fondo aveva ragione Cersei Lannister quando sintetizzava la politica con una formula divenuta proverbiale..
Nel gioco del Trono non esistono vie di mezzo: o si vince o si muore. Non ci sono terre di nessuno.
Irulan, che pure era nei primi posti della linea di successione al Trono, si era ritirata a vita privata e l'aveva riempita con tanti piccoli e grandi piaceri: oltre a leggere e scrivere, suonava l'arpa, cantava divinamente, danzava meravigliosamente, dipingeva, si occupava di moda a tutti i livelli, sia quelli materiali come filare, tessere e compiere lavori di sartoria, sia quelli più artistici come disegnare e realizzare nuovi abiti. Teneva molto al suo aspetto fisico, ma non per fare colpo sugli altri: era una cosa che faceva per se stessa, perché la faceva sentire bene. Cambiava spesso pettinatura e stile, e certamente, quelle rare volte in cui compariva nelle cerimonie ufficiali di corte, l'arbiter elegantiarum della era lei. 
Ma proprio perché non voleva fare la fine di Petrionio, l'arbiter elegantiae che aveva partecipato ad una cospirazione contro l'imperatore Wechtigar IV il Folle, la principessa preferiva non parlare mai con nessuno di politica, tranne con sua madre e solo perché sua madre la obbligava, minacciando di toglierle l'appannaggio mensile se si fosse ostinata a non impegnarsi in quella direzione.



Della politica, comunque, si poteva fare facilmente a meno. Ma per l'amore le cose non erano così semplici.
Se mi innamoravo di qualcuno di rango inferiore, mia madre puniva sia me che lui. Se mi innamoravo di persone del mio rango, l'imperatore in persona poneva il veto su qualsiasi candidato. 
Aveva sofferto molto, ogni volta che finiva un amore.
Perdere l'amore quando si fa sera...
 In quei casi aveva fatto ricorso agli oppiacei: la facevano dormire tanto, e il sonno lentamente riusciva a rigenerare la sua anima.
Passati i trent'anni aveva deciso di rifuggire l'amore con la stessa determinazione con cui rifuggiva la politica.
Tutto questo prima che Marvin Vorkidian portasse lo scompiglio nella Dinastia.
Improvvisamente la fazione di Marvin ha deciso che io dovrei occupare il Trono del Sole, come loro fantoccio.
Era una tale assurdità che non poteva essere presa sul serio.
Anche il solo pensiero che l'imperatore potesse essere sostituito era, in quel periodo, sufficiente per un'accusa di alto tradimento e una condanna a morte.
Però Bial l'Eunuco appoggia questa idea, insieme ad Alienor, a Vyghar e a Lilieth. Ognuno di loro ha un valido motivo per cacciare Elner dal Trono.
Fu percorsa da un brivido.
Sapeva che tutti la stavano usando come una pedina sacrificabile alla prima difficoltà.
O si vince o si muore. Ed io non voglio né vincere, né morire.


Cast

Virginia Madsen  - principessa Irulan Eclionner
Susan Sarandon - onorevole lady Susan Fuscivarian (Fujiwara)

Gli eredi di Gothian. Capitolo 8. Alienor e Lilieth propongono ad Irulan il trono imperiale



Per tanto tempo lady Lilieth Vorkidian, contessa di Linthael, aveva consolato Alienor di Alfarian, e le aveva fatto quasi da madre. Poi però le cose erano cambiate.
Negli ultimi mesi la situazione si era quasi invertita.
Lilieth era profondamente delusa per il comportamento di suo figlio Marvin.
Il suo volto era triste quando si decise a sfogarsi con Alienor:
<<Avrei dovuto raggiungerlo un anno fa, dopo la stipula del Nuovo Patto, ma lui non mi ha nemmeno invitata al suo matrimonio con Igraine Canmore, come punizione per il mio matrimonio con Vyghar, che lui rifiuta di accettare come patrigno. Da quel momento tra noi qualcosa si è spezzato e se sapesse che adesso sono incinta del figlio di Vyghar, allora le cose andrebbero ancora peggio>>
Alienor e Lilieth affrontavano insieme la loro seconda gravidanza, pur avendo la prima solo diciotto anni e la seconda già trentasei. Non era la stessa cosa.
E Alienor, imperatrice dei Lathear, lo sapeva.


<<Non devi essere troppo severa con Marvin. Sulle sue spalle sono ricadute troppe responsabilità, tutte in una volta>>
Lilieth sospirò:
<<Non è solo questo. Il fatto è che lui non nutre sentimenti materni per me. E' stata sua nonna, mia madre, a crescerlo. C'è stato come il salto di una generazione>>
Alienor rimase pensosa:
<<Hai chiesto a tua madre di intercedere per te, presso di lui?>>
Lilieth annuì:
<<Mia madre ha detto che ha provato a convincerlo, ma non può costringerlo. E poi ha finito con una stilettata al veleno: "Del resto, figlia mia, non puoi pretendere che lui provi affetto per una madre che lo ha abbandonato quando aveva solo un anno". E così, nella stessa lettera, mia madre e mio figlio mi hanno inchiodata alle mie responsabilità, che io non posso negare, così come però non posso più patrocinare la causa di mio figlio>>
Alienor ne fu rattristata.
Lady Ariellyn Vorkidian, la madre di Lilieth, era stata molto gentile e con lei un anno prima, durante il viaggio verso Lathena.



Ariellin sentì di dover prendere le difese di Marvin:
<<Stanno ordendo una congiura per distruggerlo, immagino che lo saprai>>
Lilieth scrollò le spalle:
<<Più di una, stando a quello che mi dice Vyghar. Ma non sono quelle congiure ciò che io temo. Mi fa paura come si sta comportando: si sta distruggendo fin troppo bene da solo>>
Per Alienor era un giudizio troppo severo.
Non aveva mai conosciuto Marvin, ma sentiva di stare dalla sua parte. Era sicura che un giorno l'avrebbe liberata dalla reclusione in cui Elner la teneva.



<<Lilieth, tu sei sconvolta... come puoi pensare una cosa simile di tuo figlio?>>
Lady Linthael era combattuta tra la paura, la rabbia e la delusione:
<<Si è circondato di persone sbagliate, a partire da quella intrigante delle Highlands e del suo grottesco cugino. Ha irritato i duchi e i druidi tradizionalisti. Ha accettato che si scatenasse una guerra santa in suo nome... ha nemici ovunque e invece di affrontarli lascia che gli facciano il vuoto attorno. Non è così che dovevano andare le cose>>
La giovane imperatrice sapeva che il punto che bruciava di più a Lilieth era il matrimonio di Marvin con Igraine Canmore di Logres, che aveva mandato a monte i piani per un matrimonio combinato con una delle principesse Eclionner nubili.



Lilieth avrebbe voluto avere Alienor come nuora, ma poiché l'imperatore l'aveva reclamata per sé, lady Linthael aveva ripiegato sulla principessa Irulan Eclionner.



<<La principessa Irulan ha la tua stessa età, Lilieth, non potevi pretendere che lui la sposasse per procura senza averla mai vista prima. Santo cielo, ma dov'è finito il tuo buon senso?>>
Lilieth scosse il capo:
<<Irulan era il migliore partito, dopo di te s'intende. Vyghar mi ha detto che la vedrebbe bene sul trono. E non solo lui>>
L'imperatrice sospirò:
<<Se Elner lo venisse a sapere, tu e tuo marito sareste messi a morte dopo tortura nella pubblica piazza>>
Lilieth sottostimava le capacità di Elner, mentre valutava troppo quelle di suo marito, l'ammiraglio della flotta imperiale lord Vyghar di Linthael.



<<Anche Lorran è d'accordo con noi. Lo fa per te Alienor, perché vuole liberarti da Elner e sposarti il prima possibile>>
Alienor lo sapeva, ma temeva che Lorran Plum, il suo amante, si mettesse in guai molto seri.



<<E' una pazzia, Lilieth. Dobbiamo aspettare Marvin prima di muoverci. Io ho ancora fiducia in lui, e sono certa che presto verrà a reclamare la corona che gli spetta di diritto>>
Gli intrighi di corte avevano indurito il carattere di Lilieth e trasformato i pirati con cui avevano vissuto mille avventure in dei cinici esperti del Gioco del Trono.
Lilieth ne era stata completamente assorbita, e questo l'aveva resa peggiore.
Alienor sapeva di dover dire la verità:
<<Questa volta non posso seguirti nei tuoi luoghi selvaggi, Lilieth. Il mio compito è quello di mantenere la pace. Non posso mettere a rischio l'Impero per una questione personale. Ci sono diversi modi per liberarsi da una situazione. E il tuo mi ripugna>>
Non aveva mai pronunciato parole così dure rivolgendosi all'amica, ma Lilieth si limitò a sorridere:
<<Sei rimasta ingenua come quando ti ho conosciuta, bambina mia. Tu vivi nel mondo dei sogni, io in quello della realtà. Nessuno fa niente per niente e se tu pensi il contrario, hai ancora molto da imparare sugli uomini e sulla vita>>


Cast

Claire Forlani (Camelot) - Lilieth Vorkidian , lady Linthael
Tamzin Merchant (Tudor) - imperatrice Alienor di Alfarian
Elizabeth Bathory - the hon. lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar-Senia
Jon Snow (Il trono di spade) - Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar.
Johnny Depp - lord ammiraglio Vyghar, conte di Linthael
Orlando Bloom - sir Lorran Plum


mercoledì 23 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 7. Bial l'Eunuco e la contro-congiura



Il Primo Ministro dell'Impero Lathear, Bial Kyoto, detto l'Eunuco, era stato il vero vincitore della prima manche del Gioco del Trono. Da umile servo dell'ex reggente Ellis Eclionner, di cui era stato "primicerius sacri cubiculi", cioè primo cameriere, era stato poi promosso ad agente segreto e a capo dei servizi segreti. Successivamente era divenuto ministro dell'interno e infine, dopo una serie ininterrotta di intrighi, nel periodo dei torbidi che era seguito alla caduta del regime di Ellis, era arrivato all'ambitissima poltrona di Presidente del Consiglio dei Ministri, sogno di tutti i politici, specie di quelli più furbi.
Persino lo stesso imperatore Elner XI Eclionner lo temeva e lo riteneva l'uomo più potente dell'impero.



Naturalmente Bial era stato informato dalle sue spie di fiducia che erano in atto almeno due congiure, una contro Marvin Vorkidian ed un'altra contro Elner XI per sostituirlo con sua zia la principessa Irulan Eclionner.



Come era solito fare, Bial aveva tenuto quelle informazioni per sé, in modo da poter valutare attentamente come potersi servire dell'una e dell'altra per accrescere ulteriormente il proprio potere.
L'unica vera lealtà che sentiva di aver conservato era quella verso l'ex reggente Ellis Eclionner, che ora si trovava nel buio castello di Gothian a caccia di vampiri.



Nella sua ultima lettera, Ellis riferiva i continui tentativi di Marigold Ataris, contessa di Gothian, di stringere una alleanza in nome della parentela comune.
Vedo che Marigold non ha perso il senso dell'umorismo. Parentela comune! Ci vuole molta faccia tosta per dire questo ad Ellis, dopo essere stata a letto con suo padre e con suo figlio!
Gli pareva di vedere il sorriso beffardo di Marigold, quando in privato ripensava alle sue circonlocuzioni.



La Dama Gialla è ancora una pedina molto importante nel Gioco del Trono. I suoi figli sono in posizione privilegiata per reclamare un posto nella linea di successione.
Ovviamente stava facendo anche lei il triplo gioco: oltre a lisciare Ellis, si fingeva devota suddita di Elner, appoggiandone esternamente la congiura contro Marvin, e nel contempo scriveva al vecchio Sephir Eclionner lettere allusive riguardo alla successione.
Dovrò trovare una missione per lei, e affidare i suoi figli ad Ellis, ma ogni cosa a suo tempo.
Ora era più importante cercare di elaborare una contro-congiura per evitare che le altre creassero instabilità.
Sarebbe già molto riuscire a far sì che Elner e Marvin giungessero ad un compromesso. Ma anche l'opzione di Irulan sul trono va tenuta in considerazione.
Su quali alleati poteva contare Bial?
Certamente sui confratelli della Grande Canonica. Lo spettro di padre Mollander era finalmente divenuto un'anima del paradiso, dopo essere riuscito a vendicarsi di Marigold, che lo aveva ucciso.
Il nuovo Priore, padre Rudo Ulume, era uno degli uomini più potenti non solo del Clero, ma di tutta l'area di egemonia imperiale, compresi i regini delle popolazioni nere di Zulu, Ker e Jandola che esistevano al di sotto del deserto e della foresta equatoriale.





Ulume era un esorcista, un mistico, un veggente, ma anche un esperto di necromanzia. Conosceva molto bene il Necronomicon, la Clavicula Salomonis, il Malleus Maleficarum e molti altri testi messi all'Indice per ordine del cardinale Arenga, arcivescovo di Lathena e vicario del Sommo Sacerdote Caifa, sostenitori dell'imperatore Elner X e della sua congiura contro Marvin Vorkidian, dichiarato eretico, apostata e scismatico.
Forse Marvin mi piace proprio perché ce l'hanno tutti con lui, persino sua madre!
Da quando si era risposata, Lilieth Vorkidian, viscostessa di Lintahel, aveva incominciato a giudicare severamente suo figlio.
Lilieth attribuisce il peggioramento di Marvin all'influenza "nefasta" di sua moglie Igraine.
Era l'eterna insofferenza delle suocere.
Bial sperava che almeno Lilieth ne sarebbe stata immune.
Ma forse lei a sua volta è influenzata da Vyghar, che vorrebbe mettere Irulan sul trono, col beneplacito, almeno momentaneo, del vecchio Sephir.
Il Primo Ministro doveva destreggiarsi in mezzo a questi tre partiti: quello di Elner, quello di Marvin e quello di Irulan.
Fosse per me, Elner potrebbe regnare tranquillamente fino alla fine dei suoi giorni, ma devo prepararmi anche alle altre eventualità, se voglio rimanere sulla cresta dell'onda.
Decise che avrebbe convocato Ulume e lo avrebbe spedito al nord, prima a Camelyn per accordarsi con Marvin e poi a Gothian, per sondare il terreno con Ellis e con Marigold.
Per quanto riguardava la questione della candidatura di Irulan Eclionner, avrebbe assegnato alla stessa Lilieth Vorkidian il compito di valutare su quanti alleati potesse contare la principessa.
Per quanto riguardava lui stesso, avrebbe parlato di persona con l'imperatrice Alienor.
Maledizione! E' rimasta di nuovo incinta! Gli eredi di sangue Eclionner si stanno moltiplicando come conigli! Tra i figli di Marigold e quelli di Alienor ci sarà guerra eterna. 
Si consolò pensando che, dopo tutto, era proprio nei periodi di guerra eterna in cui le persone come lui, ambigue, doppiogiochiste e intriganti riuscivano a ottenere punteggi straordinari nel Gioco del Trono.




Cast

Bill Kaulitz (Tokio Hotel) - lord Bial Kyoto l'Eunuco
Tom Hiddleton (Loki) - Elner XI Eclionner
Virginia Madsen - principessa Irulan Eclionner
Eva Green - Ellis Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold Ataris di Gothian
Samuel L. Jackson - padre Rudo Ulume

Nota

L'immagine finale ritrae il Trono di Spade di George Martin.
La mappa del Continente Centrale è la stessa del primo romanzo di questa serie, intitolato "Gothian".

Gli eredi di Gothian. Capitolo 6. Marvin riunisce il Consiglio.


Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar, si trovava a Caemlyn, la sua roccaforte, per presiedere una importante riunione del Consiglio Reale.
Con aria impassibile ne osservava gli illustri componenti.
 Sir Kenneth Howard, cancelliere del Regno dei Keltar;

File:Thomas Howard, third Duke of Norfolk by Hans Holbein the Younger.jpg

 Lady Igraine Canmore di Logres, regina dei Keltar;



l'Arcidruido Gwydion, che aveva ereditato la carica suprema solo da pochi mesi, dopo la morte dell'anziano predecessore, e che era anche presidente dell'Organizzazione Missionaria;



la sedicenne principessa Ingrid di Alfarian, ambasciatrice degli Alfar e naturalmente
l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia, nonna materna del re e direttrice della Sezione Affari Speciali, i servizi segreti del regno;



Un posto speciale era riservato a Lord Ywain de Bors, Duca di Amnisia, governatore di Elenna sul Dhain, vice- reggente del regno degli Alfar e grande amico di Marvin.



 La testa più calda tra i consiglieri era certamente Ser Angus Canmore, capo-clan delle Highlands e sovrinntendente dell'Unione dei Capi-clan del regno dei Keltar.



Il più infido e intrigante era Sua Grazia Lord Idex d'Estin-Ferrat, Arciduca di Floriana e presidente della Federazione dei Duchi Keltar.



Il primo a parlare fu il cancelliere, che, sfogliando una serie di pergamene impolverate, elencò gli ordini del giorno ed espose il primo:
<<Ho qui la bozza finale per l'offerta di tregua ai ribelli del regno degli Alfar. La sottopongo all'attenzione di Vostra Maestà e ai membri del consiglio>>.
Marvin con un gesto indicò che fosse consegnata in primo luogo a Lord Ywain, che le diede subito una rapida scorsa ed assunse un'espressione delusa:
<<Non vedo le modifiche che avevo suggerito>>
L'arcidruido Gwydion intervenne:
<<Avresti voluto venire a patti con gli adoratori dei demoni? Con i seguaci di Ahriman? Con i vampiri e gli elfi oscuri? Questo è contro la nostra Riforma religiosa! E' contro l'opera dell'Organizzazione Missionaria!>>
I druidi tradizionalisti, così come molti sacerdoti del clero dei Lathear non avrebbero apprezzato un tale zelo nel difendere e propagandare la Riforma.
Marvin lo sapeva bene.
I miei seguaci e i miei combattenti non accettano compromessi. I Puri, si fanno chiamare, e questo mi spaventa.
Per loro Marvin non era solo un re, era il Profeta.
Sono colui che conserva le altre memorie degli antenati e le premonizioni del futuro. 
Già questo era un grave peso, ma non bastava.
Io solo la loro guida, il Mahdi, il cui potere religioso e militare sulla Organizzazione Missionaria è assoluto. E la responsabilità del loro jihad, e delle sue devastazioni, ricade solamente e completamente su di me e sulla mia coscienza.
Il confine tra la legittima difesa e l'aggressione impositiva era diventato troppo labile.
Prima gli Alfar vampirizzati. Poi la guarnigione di Gothian e i vampiri albini. Poi a chi toccherà? La situazione mi sta sfuggendo di mano.
La stessa voce del suo antenato re Vorkidex lo rimproverava aspramente: "Chi governa si assume una responsabilità imprescindibile. Il suo incarico deve essere un atto disinteressato"
Poteva dirlo di se stesso? All'inizio era stato sicuramente così, ma ora? Era davvero così disinteressato?
Il peso della responsabilità sia politica che religiosa lo schiacciava.
Il sono il pastore di due popoli, ma temo di aver sguinzagliato un lupo feroce tra le mie greggi.
I Keltar avevano subito la sopraffazione degli Alfar e dei Lathear per troppo tempo ed ora volevano la loro rivincita, incentivati anche dal fatto di essere convinti di condurre una "guerra santa".
Esisteva un unico modo per bloccare il jihad: ritirarsi dalla politica.
Come un mantra, quella parola si ripeteva nella sua mente.
Ritirati... ritirati finché sei in tempo... ritirati prima che il tuo nome diventi sinonimo di guerra e tirannide.
Ma se si fosse ritirato proprio ora, i vampiri, gli elfi oscuri e i demoni avrebbero vinto la guerra, e questo non lo poteva permettere.
In fondo la politica è la scelta del "meno peggio".
Tornò alla discussione, che nel frattempo si era animata.
Lord Idex aveva espresso il suo disappunto:
<<Non si mette un popolo con le spalle al muro, non se si vuole che resti pacifico! La bozza di tregua non tiene conto della maggioranza delle nostre richieste. Abbiamo negoziato per un anno, invano>>
La regina Igraine lo fulminò con lo sguardo:
<<Mio marito non fa niente invano!>>
Marvin chinò il capo.
Si chiese se fosse possibile essere troppo amati.
Sicuramente Igraine mi ama e mi adora troppo. Ma non glielo posso rimproverare. D'amore non esistono peccati, esistono soltanto peccati contro l'amore.
Lord Idex strinse le mani a pugno finché le nocche non divennero bianche:
<<E allora ditemi, a cosa è servito quello che è stato fatto!>>
Gli rispose Sir Angus, che era cugino di Igraine e ne condivideva le idee:
<<Li abbiamo conosciuti! Ora sappiamo esattamente i loro punti deboli, mentre loro non conoscono i nostri>>
La principessa Ingrid scosse il capo:
<<Come fate a dire che non li conoscono? Quali prove ne avete?>>
Ingrid aveva solo sedici anni, ma era già molto abile in politica.
E' sopravvissuta all'occupazione da parte del Conte Fenrik e poi da parte dei miei eserciti. Naturalmente considera noi Keltar degli invasori. E come posso darle torto?
Ancora una volta sentì il desiderio di abbandonare tutto.
Ogni giorno si chiedeva se valesse davvero la pena dedicare la propria vita a quell'universo rissoso, sempre oscillante tra adorazione estatica e scoppi di rabbia incontenibile e di violenza devastante.
E' proprio necessario passare ogni momento del giorno a proteggerli da se stessi? Ogni istante pretendono qualcosa da me. Vogliono troppo, ma non posso disilluderli. 
In sua difesa era intervenuta Lady Aryellin:
<<Ho una montagna di rapporti degli agenti della Sezione Speciale, in archivio. Abbiamo infiltrati ovunque! Le tue preoccupazioni sono infondate, Ingrid>>
Lord Ywain scosse il capo:
<<Io ho sentito quel che si dice degli uomini della Sezione Speciale. Non godono di buona fama>>
Lady Ariellyn sorrise:
<<Lo spero bene! Le vere spie non godono mai di buona fama!>>
A quel punto il cancelliere riprese la parola, rivolgendosi direttamente a Marvin:
<<Maestà, una domanda assilla le nostre menti, e credo sia giusto porla prima di deliberare in merito alla bozza di tregua. Voi avete dei... come dire... dei poteri mentali... che vanno oltre>>
Marvin sospirò.
Vogliono le premonizioni del Profeta, non i giudizi del sovrano.
Era il momento di ridimensionare quel tipo di approccio:
<<Ho delle premonizioni riguardo al futuro, ma non posso ottenerle a comando, e quando le percepisco, quasi sempre non riesco a interpretarle, finché l'evento non è accaduto. E' come quando si scala una montagna pensando di vedere tutto ciò che sta al di là di essa, ma ciò che si vede è solo un'altra montagna, ancora più alta>>
Lord Idex sorrise ironicamente:
<<Vostra Maestà è anche un filosofo!>>
Igraine scattò subito in piedi e gli puntò l'indice contro:
<<Un giorno ti spingerai troppo in là! E quel giorno il re ti farà tagliare la lingua!>>
Marvin ignorò il battibecco.
Come posso spiegare loro che anche quel poco di prescienza che ho ricevuto in dono mi permette di vedere tutte le mie possibili morti, una ad una, in ogni momento in cui sto prendendo una decisione? Si avvereranno? Spero proprio di no.
Era calato il silenzio.
Ne approfittò il Cancelliere:
<<Sire, firmerete il trattato nella sua stesura attuale o volete nuovamente sottoporlo agli emendamenti del Consiglio?>>
Marvin annuì:
<<Lo firmo adesso, davanti a voi tutti>>
Si fece porgere la pergamena, scrisse il suo nome e appose il sigillo reale:
<<La responsabilità delle conseguenze ricadrà solo su di me, ma i benefici saranno per tutti. Ora siete scettici, e lo capisco, ma forse giorno mi ringrazierete per tutto questo>>

Gli eredi di Gothian. Capitolo 5. Sephir Eclionner a Yuste.







Monastero di Yuste, Estremadura, Hispania, Impero Lathear, 6 giugno 1001 I.L.

L'anziano principe della corona Sephir Eclionner, patriarca della Dinastia imperiale, si era ritirato, dopo la vittoria di suo nipote Marvin presso Elenna sul Dhain, un anno prima.
In quel giorno glorioso il suo acerrimo nemico, il Conte Fenrik Steinberg di Gothian  era stato sconfitto in battaglia e ucciso in duello da Marvin Vorkidian, re dei Keltar, che aveva così ottenuto sul campo la fedeltà di quindici legioni di Lathear e il controllo su tutto il regno degli Alfar, diventando l'uomo forte del Continente Centrale.
Ho dovuto cedergli tutte le mie legioni. A me non avrebbero più obbedito. Non restava che ritirarmi.

Il luogo del buen retiro di Sephir Eclionner era una dimora adiacente al monastero di Yuste in Estremadura, un luogo semi-arido della provincia hispanica a sud di Lathena, dove si parlava un latheari moderno molto particolare, lo spagnolo castigliano.
Ufficialmente, il motivo per cui aveva scelto quel luogo, era il clima caldo e secco, che gli rendeva più sopportabili i dolori alle ossa dovuti all'età avanzata e alle ferite di guerra, in particolare quella alla gamba destra, inflittagli dal Conte di Gothian nell'anno della Primavera di Sangue.
E questa era in effetti una parte della verità.
Ho ottenuto la mia vendetta. 
Il conte Fenrik era stato sconfitto e ucciso l'anno precedente, da Marvin Vorkidian, il nipote prediletto di Sephir.
Ma a che prezzo!
Ho dovuto inginocchiarmi davanti a Marvin  e cedergli il diritto di reclamare per sé il trono del Sole ed Celeste Impero dei Lathear.
E qui si viene al motivo reale per cui mi trovo in questa landa desolata.
Da Yuste si poteva raggiungere Lathena, la capitale, con meno di un giorno di cammino. E si potevano ricevere notizie fresche, e ospiti importanti.
Sephir aspettava entrambe le cose.
Vyghar arriverà prima del tramonto.
Lo aspettava nel cortile interno, seduto su un grande scranno di legno scuro cesellato, sorseggiando da un calice d'argento il rosso e liquoroso vino del sud.



La noia di questo luogo finirà per uccidermi.
Da mesi attendeva notizie che non arrivavano. Non si trattava di notizie specifiche, ma più che altro di novità.
Aveva sperato di trovare una pace spirituale, ma la vita contemplativa non era fatta per lui. Era sempre stato un uomo d'azione, un condottiero, un capo. La devozione mistica dei monaci gli risultava incomprensibile.
Ciò che conta è il movimento reale che abolisce lo stato di cose del presente.
In fondo c'era in lui una vena quasi rivoluzionaria. Gli piaceva pescare nel torbido. "Rerum novarum cupido" lo aveva definito il cardinale Arenga, arcivescovo di Lathena.
Alla mia età, partecipare ancora al Gioco del Trono è più che altro un modo per ammazzare il tempo.
Certo anche qualcun altro sarebbe stato ammazzato, ma questo era il prezzo che ogni giocatore metteva in conto sin dall'inizio.
Mentre pensava a questo, sentì uno scalpitare di zoccoli, e si accorse, con piacere, che il suo ospite era arrivato ancor prima del previsto. Il sole precipitava in un tramonto infuocato, e l'aria era più calda del solito. Il passaggio del cavallo e del cavaliere aveva zittito i grilli e le cicale che con le loro elitre squassavano finissimi sistri d'argento, tintinni a invisibili porte che forse non s'aprono più.
Lord Vyghar di Linthael, ammiraglio della flotta imperiale, si fece avanti e salutò il vecchio parente, che lo aveva cresciuto come un figlio ai tempi dell'Alleanza di Tupile.
Veste ancora come un pirata!



Da quando era stato concluso il Nuovo Patto, l'anno precedente, Vyghar aveva assunto il controllo dei mari. Aveva giurato su tutto ciò che aveva di più caro e sacro la promessa di non tradire l'imperatore Elner XI, nonostante in cuor suo preferisse vedere Marvin sul Trono del Sole, non fosse altro perché il giovane era figlio lady Lilieth Vorkidian, sua seconda moglie.




<<Ci sono novità?>> chiese subito Sephir, avidamente.
Vyghar sorrise, e lo guardò con i suoi magnetici occhi neri.
<<E' un periodo di bonaccia universale, caro zio!>>
Sephir era imparentato con Vyghar per parte di madre:
<<Scommetto che ti stai annoiando anche tu! Ti mancano le scorribande, i ritrovi di fortuna, l'aria fresca di Tupile, le piogge di Terramara, le onde azzurre di Tortuga!>>
Quei riferimenti avevano colpito nel segno.
La vita da pirata gli manca veramente. 
Un'ombra passò rapida davanti agli occhi di carbone del pirata di un tempo.
<<Marvin non sta mantenendo la promessa>>



Dal tono di voce usato da Vyghar, il vecchio Sephir capì che era molto arrabbiato.
<<Nel giuramento che pronunciò di fronte a Kerelic di Alfarian, Marvin non indicò limiti di tempo>>
Vyghar batté un pugno sul tavolo:
<<Maledizione! Si è persino dimenticato di sua madre! Tu non hai idea di quanto Lilieth desideri riabbracciarlo. Mi si spezza il cuore a vedere le sofferenze di mia moglie, e quelle di Lorran e di Alienor... a volte temo che non gli importi più nulla di noi>>
Sephir condivideva quella preoccupazione:
<<I miei informatori dicono che non è più lui. Si crede un Messia, ogni giorno arringa truppe di fanatici, parla degli Arcani Supremi, invoca il Jihad, spedisce ovunque i suoi tirapiedi dell'Organizzazione Missionaria, il paravento per le sue conquiste. In un solo anno Marvin ha fatto scorrere più sangue di me in tutta la mia vita...>>
Si fermò.
Eppure noi gli consentiamo di fare tutto questo perché Elner sarebbe mille volte peggio.



Vyghar aveva intuito il pensiero del vecchio.
<<Marvin sa di essere il male minore. Sa che noi lo consideriamo tale e che lo aspettiamo per liberarci di Elner e dei suoi alleati: la Dinastia, i generali, l'Alto Clero, i latifondisti, e a nord tutte quelle creature infernali, demoni, elfi oscuri, vampiri... e anche...>>
Qui si interruppe.
<<Anche Marigold, volevi dire? Può essere, ma non ne sarei così sicuro. Marigold fa sempre il doppio gioco, ha sempre il piede in due staffe e male che vada, cade sempre in piedi. Mia figlia Ellis mi scrive che la Dama Gialla sta cercando di fare amicizia con lei, in nome della loro "parentela", specie da quando sono nati Anakin e Valyria, mia "postuma prole">>
L'ex pirata guardò con occhio dubbioso il nobile zio:
<<Mi chiedo se i tuoi sentimenti siano chiari, in tutta questa faccenda. Marigold ti ha dato due splendidi figli... forse ti piacerebbe conoscerli? Magari con loro potrebbe andare meglio che con Ellis e Masrek?>>
Il vecchio principe aggrottò le sopracciglia:
<<Infandum iubes renovare dolorem! Mi stai chiedendo di rinnovare un dolore indicibile. Pensi che io, alla mia età, voglia veramente seconda possibilità, come padre? Se anche Marigold me lo permettesse, ci sarebbe sempre Ellis ad impedirmelo. So per certo che teme i suoi fratellastri, e che Marvin li teme ancora di più. No, se anche volessi, non potrei mai allearmi con Marigold>>
Vyghar ebbe come un'intuizione:
<<E se ci fosse una terza possibilità?>>
Sephir fu percorso da un brivido, e le sue iridi color indaco pulsarono di venature violacee, come spesso accadeva agli Eclionner del ramo primogenito della Dinastia.
<<Oseresti metterti contro il successore legittimo? Contro il figlio di Lilieth e Masrek? Tertium non datur!>>
La voce era piena di emozione, come se finalmente il Gioco del Trono si fosse rimesso in moto sul serio.
L'ex pirata sorrise:
<<Non sto pensando a me stesso, ho solo un quarto di sangue Eclionner e comunque preferisco una vita più avventurosa di quella di un sovrano che appone sigilli dalla mattina alla sera su pergamene che non ha nemmeno il tempo di leggere. No...>> e qui fece una pausa ad effetto <<...la terza possibilità, che anche Lilieth approva, considerando lo scarso interesse di Marvin nei confronti dei Lathear, è contrapporgli un altro erede legittimo, anzi, più legittimo di lui!>>
Sephir parve divertito:
<<Vuoi forse insegnare a me la linea di successione legittima nell'ambito della Dinastia di cui sono il patriarca? Io ho consegnato l'anello imperiale al mio primogenito Masrek e lui l'ha consegnato a sua volta all'unico legittimo tra i suoi figli, Marvin. Quali altre legittimità conosci?>>
Vyghar, con sguardo fintamente distratto e voce atona, mormorò:
<<Mi dispiace ricordartelo, ma tu fosti diseredato, e Masrek rinunciò a reclamare il Trono, che passò al nostro comune e defunto cugino Elner X, l'ultimo legittimo imperatore a portare la Corona dei Diecimila anni! Elner XI non è suo figlio, per sua stessa ammissione. In tal caso la corona spetta alla maggiore delle sorelle di Elner X, la principessa Irulan>>



Calò un silenzio assoluto, mentre il crepuscolo si tingeva di un colore cobalto, e poi blu oltremare, fino ad arrivare all'indaco come quello degli occhi di Sephir Eclionner:
<<Irulan è un burattino nelle mani di sua madre Susan Fuscivarian>>



<<Di fatto il potere passerebbe a quell'intrigante di Susan. Non posso credere che Lilieth abbia anche solo pensato ad una simile assurdità>>
Vyghar fissava la stella del vespro:
<<Ti riporto le esatte parole che Lilieth mi ha autorizzato a riferirti: "Cosa succederà al Cervo Adulto, quando il Cervo Giovane sarà cresciuto? Marvin ormai non è più quello che era, non è più mio figlio, è il figlio del futuro. Ma a me questo futuro pieno di fanatici non piace per niente. Di' a Sephir che sono pronta a sostenere altri candidati legittimi, persino contro la volontà di mio figlio">>


Cast

Charles Dance (Tywin Lannister) = Sephir Eclionner, principe della corona imperiale
Johnny Depp = Lord ammiraglio Vyghar di Linthael
Claire Forlani (Igraine di Camelot) = lady Lilieth Vorkidian di Linthael
Jon Snow = Marvin Vorkidian
Virginia Madsen = principessa Irulan Eclionner
Susan Sarandon = hon. lady Susan Fuscivarian (Fujiwara)


Nota

Riguardo alle lingue antiche e moderne del Continente Centrale propongo questa classificazione:

Alfari antico = tedesco
Alfari moderno = inglese
Keltari antico = celtico (gallese, irlandese, scozzese, bretone), ancora parlato nelle Highlands.
Keltari moderno dialettale = dialetti gallo-italici
Keltari moderno ufficiale = francese
Latheari antico = latino
Latheari moderno ufficiale (lingua comune del Continente) = italiano
Latheari moderno dialettale = occitano nelle province del nord, catalano nelle province del centro, spagnolo castigliano nelle province del sud-est, portoghese nelle province del sud ovest e nelle colonie oltremare.

Citazioni

Nell'ordine di apparizione, da Marx, Fortini, Herbert (Dune), Martin (Game of thrones), Pascoli, Musil, Virgilio, Zimmer Bradley