giovedì 31 gennaio 2019

La dinastia dei Duchi di Borgogna

Ducato di Borgogna - Stemma
Il ducato di Borgogna ebbe origine in una porzione delle terre dell'antico Regno dei Burgundi, nella zona situata ad ovest del fiume Saona, terre che nell'843 furono assegnate in vassallaggio al Regno franco occidentale di Carlo il Calvo (la futura Francia).
Nei secoli successivi, mentre il resto dei territori dell'antico Regno di Borgogna si suddivisero in altri principati, assumendo altri nomi, a questa regione di confine rimase il nome di Borgogna, in ricordo delle terre proprie dei Burgundi(e tuttora le terre che appartennero propriamente a questo ducato, corrispondono a grandi linee con la odierna regione francese della Borgogna). Successivamente i re di Francia nominarono i governatori di questa provincia con il titolo di Duca, e questa in poco tempo divenne una carica ereditaria.

Le tre parti in cui si suddivise l'antico Regno di Borgogna verso il 900 d.C.:

     Ducato di Borgogna di Riccardo il Giustiziere
Le terre dell'antico Regno dei Burgundi, dopo l'annessione al Regno dei Franchi e l'estinzione dei Carolingi, a partire dal IX secolo si frammentarono in varie porzioni, come la Borgogna Cisgiurana, la Borgogna Transgiuranae appunto il Ducato di Borgogna, che fu assegnato a Riccardo il Giustiziere della dinastia dei Bosonidi. La porzione rimasta alla Francia, come ducato di Borgogna, fu affidata ai Robertingi.
Il regno delle due Borgogne venne unificato nel 933 e venne chiamato regno di Arles, con Rodolfo I d'Arles già re della Borgogna Transgiurana. Nel 1039 fu scomposto in regioni più piccole e poi assorbito nel Sacro Romano Impero.

Primo casato capetingio di Borgogna

Il ducato fu brevemente annesso ai domini diretti dei Re di Francia (dal 1004 al 1036) e poi dato in appannaggio ad una lunga serie di duchi appartenenti a vari rami cadetti della dinastia dei capetingi. Infatti nel 1032 il ducato di Borgogna, a seguito della rivolta ispirata dalla regina madre, Costanza d'Arles, venne ceduto dal re di Francia, Enrico I al proprio fratello, Roberto I di Borgogna, riacquistando così la propria autonomia dalla corona.

Secondo casato capetingio di Valois-Borgogna

Nel 1363 il Re di Francia Giovanni il Buono concesse il Ducato di Borgogna in appannaggio al figlio minore Filippo l'Ardito, già Conte di Turenna che si prodigò per espandere, attraverso un'accorta politica matrimoniale, i propri domini che oltre all'intera Borgogna, arrivarono a comprendere anche la quasi totalità delle Fiandre e i principati minori del Lussemburgo e della Franca Contea.

Stemma della Contea di Turenna e di Filippo l'Ardito, primo Duca di Borgogna della casata di Valois

Stemma

Stemma originario del Ducato di Borgogna

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Stemma ufficiale del Ducato di Borgogna, che comprende due quarti dello stemma dei Valois di Turenna (seminato di gigli l'oro su fondo blu, bordato di bianco e rosso), un quarto dello stemma originario della Borgogna e un quarto dello stemma del Ducato di Nevèrs.

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Stemma di Giovanni Senza Paura, II Duca di Borgogna e Conte di Fiandra (le Fiandre sono rappresentate dal leone nero su sfondo dorato, posto al centro dello scudo)

Stemma


Giovanni di Borgogna, mantenne il trono per un quindicennio e fu l'artefice dell'alleanza tra la Borgogna e il regno d'Inghilterra nella guerra dei cento anni, proseguita dal figlio Filippo III di Borgogna nel 1419, dopo l'assassinio del padre dalla scorta del re francese. Al termine il duca di Borgogna rimase vassallo del monarca francese Carlo VII ma diventò ufficialmente indipendente da questo. Il trattato di Arras del 1435 pose finalmente termine alla guerra civile tra armagnacchi e borgognoni.

Filippo, dopo l'iniziale ostilità, rinsaldò il legame tra la Borgogna e la Monarchia francese e aiutò Carlo VII a sconfiggere definitivamente gli inglesi e a ricacciarli oltre la Manica. Finita la guerra con l'Inghilterra Filippo dovette battersi duramente per mantenere l'indipendenza del Ducato, tentando sempre di appianare le divergenze e non cadere nei pretesti che man mano Carlo VII ordiva per creare un "casus belli", mentre dall'altra parte dovette vedersela con i vari Imperatori di Germania che gli contestavano i possessi di vari ducati tedeschi.
Stemma di Filippo il Buono, III Duca di Borgogna, Conte delle Fiandre (Leone nero), Duca di Brabante (Leone dorato su sfondo nero) e Limburgo (Leone rosso su sfondo bianco)
Stemma

A Filippo successe nel 1467 il figlio Carlo I di Borgogna , IV  Duca, detto il Temerario che, a differenza del padre, condusse una politica aggressiva, mirando alla formazione di un vero e proprio Stato Borgognone, e guerreggiando contro chiunque contestasse i suoi diritti sulle sue terre. Nel 1476 Carlo venne però sconfitto dagli Svizzeri nella battaglia di Grandson e da lì fu un seguito di disfatte militari che nel 1477 lo videro cadere alla testa delle sue truppe nella battaglia di Nancycontro Renato di Lorena.



Perciò nel 1477 il territorio del Ducato di Borgogna propriamente detto, fu annesso nuovamente ai domini reali diretti dei re di Francia, secondo la legge salica che escludeva le eredi femminili. 
Però, nello stesso anno, Maria di Borgogna, l'unica figlia ed erede di Carlo, sposò l'Arciduca Massimiliano d'Asburgo, consegnando al controllo asburgico la parte rimanente dell'eredità della Borgogna, che poteva essere trasmessa in linea femminile

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Gli Asburgo

.Subito Maria si vide impegnata in una guerra contro Luigi XI che intendeva annettere il Ducato alla Francia suggellando così la riunificazione del Regno. La guerra si protrasse per cinque anni e solo nel 1482 si giunse al secondo trattato di Arras e al trattato di Senlis, che divideva il Ducato assegnando al Re di Francia la Borgogna, mentre il marito di Maria, che intanto era morta quell'anno, dopo una caduta da cavallo.
Il vedovo Massimiliano d'Asburgo si vide assegnare le Fiandre, tutti i Paesi Bassi, il Lussemburgo e la Franca Contea, che governò in vece di suo figlio Filippo il Bello, divenuto re di Castiglia. Gli Asburgo rivendicarono comunque i titoli di Duca di Borgogna e Duchi di Brabante fino al tardo XVIII secolo.


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