Isabel Burke-Roche era contrariata per il fatto che sua nipote Joelle fosse giunta ad Estogh molto prima del tempo prestabilito:
<<Joelle, non ti aspettavo così presto! Qui ad Estgoth la vita è molto noiosa: pensavo che avresti preferito rimanere ad Hollow Beach almeno fino alla fine dell'estate, e poi magari trascorrere un altro anno a Manhattan, dove mi pare i divertimenti non ti manchino>>
Joelle inarcò le sopracciglia:
<<Zia Isabel, io non sono più la ragazzina edonista dedita esclusivamente ai piaceri della vita. Persino il piacere, alla lunga, diventa noioso, e tu dovresti saperlo meglio di me, visto che hai piantato le radici ad Estgoth, che adesso è diventato, segretamente, l'ombelico del mondo.
Tutto ciò che conta lo si decide qui. E a quanto vedo le decisioni sono prese da lady Helena, che ci tiene tutte sotto controllo>>
Isabel sospirò:
<<La longa manus di Helena non arriva fino a questa ala del palazzo, ma dobbiamo comunque essere prudenti. Il tuo momento non è ancora arrivato. La Profezia ha stabilito che tu sarai l'ultima delle Reverende Madri>>
Joelle ebbe una reazione stizzita:
<<Mi sono stancata di fare anticamera!>>
Isabel si accigliò:
<<Non capisco da dove nasca tutta questa fretta. Cosa ti costa aspettare un altro po', soprattutto adesso che Waldemar non c'è e che Jessica sta per dare alla luce sua figlia?>>
Joelle cercò di deviare il discorso, per evitare che sua zia intuisse il ruolo di Vlad Dracu:
<<Voglio assicurarmi di persona che Jessica, dopo aver fatto la sua parte, si decida ad uscire di scena>>
Isabel si allarmò:
<<E se non volesse uscire di scena spontaneamente, tu cosa le faresti?>>
Joelle si finse sorpresa:
<<Da quando la salute di Jessica ti sta tanto a cuore?>>
<<Non è Jessica in quanto tale a starmi a cuore, ma il fatto che Waldemar non voglia che le sia fatto del male. E poi è pur sempre tua sorella. Ha commesso degli errori, ma non possiamo sottoporla a un linciaggio. Come sta scritto, "chi è senza peccato scagli la prima pietra">>
Joelle scosse il capo:
<<Jessica ha voluto fare il passo più lungo della gamba, esattamente come fece Virginia prima di lei.
Ti ricordi cosa disse: "Il mio ideale è la completezza", e questa è pura presunzione! Non si può avere tutto!
Non si può essere completi: bisogna saper rinunciare a qualcosa>>
<<Bisogna saper rinunciare a qualcosa. Ma non ti sembra che Jessica abbia già fatto fin troppe rinunce? Ha avuto una vita difficile: guerre, lutti, malattie... ha già avuto la sua parte di sofferenza, e tu sai che io ho rispetto per tutti coloro che soffrono o che hanno sofferto. La sofferenza in sé ci impone il rispetto di chi la patisce o l'ha patita.
E' il rispetto dovuto a chi subisce la cognizione del dolore, condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la grandezza. Chi non ha sofferto non diventerà mai veramente grande>>
La conversazione divenne concitata.
Joelle: <<E Waldemar, allora? Ha vagato per mezzo mondo in cerca di non si sa cosa, ma non mi pare che la sua personalità ne abbia tratto un particolare giovamento>>
Isabel: <<Non tutti coloro che vagano sono perduti. Lui ha imparato molte cose che le persone "lineari" non impareranno mai. Gli Dei lo hanno prescelto, e lo hanno reso grande...
e infelice>>
Joelle sospirò:
<<Infelice? No, anche lui è uno che vorrebbe tutto gratis! Ma che cosa vuole di più dalla vita? E' nato in una famiglia ricca e privilegiata, ha un fisico sano, aitante, che si mantiene giovane nel tempo grazie al Programma Genetico, ha ottenuto poteri sovrumani, è diventato lui stesso un uomo di potere, riverito e temuto! Cosa gli manca?>>
Isabel: <<La cosa più importante: il vero amore!>>
Joelle sorrise, ma il suo era un sorriso che non arrivava mai agli occhi, sempre freddi e altezzosi:
<<E immagino che tu non veda l'ora di porre rimedio a questa mancanza, non è vero?>>
Isabel scosse il capo:
<<Tra me e lui c'è solo un patto di reciproca protezione. Se anche nutrissi dei sentimenti, rimarrebbero una questione privata, almeno finché Waldemar non avrà compiuto il suo dovere>>
Joelle: <<Il suo dovere di stallone da riproduzione? Oh, non temere, è un "sacrificio" a cui si è già prestato senza farsi troppi problemi, e lo farà ancora!>>
Isabel: <<Perché devi essere sempre così cinica?>>
Joelle si limitò a citare le parole di una canzone:
<<Sweet dreams are made of this, everybody's looking for something. Some of them want to use you, some of them want to get used by you. Some of them want to abuse you, some of them want to be abused...>>
Isabel non era d'accordo:
<<Tu sei mossa solo dall'ambizione e dal rancore. Io invece voglio sinceramente bene a Waldemar e a tutte le persone che gli sono care, compresa Jessica, perché la bambina che nascerà, Igraine, avrà il diritto di conoscere entrambi i suoi genitori>>
Joelle la fissò con scetticismo: <<Tu credi di essere saggia, zia Isabel, ma pur con tutte le tue sottigliezze non hai discernimento.
Io ho capito il tuo vero piano. Tu vuoi rimanere "la sola e l'unica", la Maitresse-en-titre. E per raggiungere questo obiettivo ti illudi di poter fare il doppio gioco. So cos'hai in mente.
Con una mano useresti Jessica e Jennifer come scudo contro di me e con l'altra cercheresti di soppiantarle!>>
Joelle ne prese atto con la consueta noncuranza:
<<Alla fine ci ritroviamo come estranee, ma prima di prendere congedo da te, ti voglio dire una cosa importante e cioè che questa non sarà soltanto una guerra tra primedonne.
I Signori degli Elementi prenderanno posizione e così tutta la gerarchia dell'Ordine.
E' probabile che alla fine il mio Signore Eclion possa decidere di farsi aiutare dal Signore Gothar. Tu sei disposta a correre questo rischio? E, soprattutto, lo sarà il tuo amato Signore Atar?>>
Isabel rispose con malinconia:
<<Alcuni dicono che finirà nel Fuoco, l'universo, altri nel Ghiaccio.
Io, del desiderio, ho gustato quel tanto che mi fa scegliere il Fuoco.
Il Signore Atar lo sa, ho avuto una figlia da lui, Edwina, destinata ad avere un grande ruolo nel futuro della Nuova Terra.
Ogni singolo pianeta è per loro un campo di battaglia per i Signori degli Elementi, e il nostro campo di battaglia, a quanto pare, è di grande importanza. Forse siamo una specie di prova generale sull'esito dell'eterno scontro tra Fuoco e Ghiaccio, tra energia ed entropia>>
Isabel ebbe, temporaneamente, l'ultima parola:
<<Salvo poi sostituirlo con un'altra tirannia o un altro tipo di dispotismo. Conosci bene quanto me la teoria delle elites. Tutto quello che sai te l'ho insegnato io, ma io ho più esperienza.
Ti consiglio di essere prudente, Joelle.
Il tessuto dello spazio-tempo assomiglia a un grandioso arazzo: chi comincia a tirarne un filo rischia di disfare tutto e di rimanere sommerso, impigliato e imprigionato nella tela
Se aspetterai il tuo turno, tutto andrà bene, ma se cercherai di andare contro la Profezia, sarai la prima vittima della catastrofe che ne seguirà>>
Ti dirò, a me Joelle, nonostante sia evidentemente una dei "cattivi" del romanzo, piace! :)
RispondiEliminaSarà anche manipolatrice ed un pò cinica, però non è subdola e petulante come le altre (Isabel compresa): sa quello che vuole e pensa a come ottenerlo, senza farsi troppi problemi a cercare scuse se gli altri hanno capito le sue intenzioni!^^
E' schietta, diretta e sicura di sè, il che la rende anche in qualche modo "divertente": ribatte a tono alle osservazioni avanzate da Isabel e non nasconde certo le sue opinioni!
Oltrtutto devo dire che mi trovo anche molto più d'accordo con le sue affermazioni, rispetto a quelle delle altre: sia sul fatto che Waldemar, nonostante tutti i suoi alti ideali tanto decantati, non si sia creato troppi problemi ad assumere il ruolo di "stallone da riproduzione", sia su quello che, nonostante abbia avuto praticamente tutto ed anche di più dalla vita, si ponga sempre con un'atteggiamento nostalgico e sofferente...
Ok, avrà pure perso il grande amore, ma insomma sono passati anni! Ed anche se è comprensibile che gli rimarrà sempre un cicatrice (anche se non saprei nemmeno quanto effettivamente, dato che si è buttato tra le braccia di jessica prima e quelle di Isabel poi alla svelta e senza troppi poblemi...), questo non vuol dire che si debba focalizzare sull'unica cosa che gli manca!
Pure il discorso che fa Isabel sul rispetto che dovrebbe esser dovuto a Jessica per via del suo passato doloroso, non mi convince molto: secondo me il rispetto va meritato, e se lo merita chi affronta il dolore nel modo giusto, utilizzandolo per diventare una persona migliore.
Personalmente ritengo che il solo fatto di aver sofferto o soffrire meriti compassione e comprensione, non rispetto. Il rispetto è qualcosa di più grande che è legato alla persona e non agli eventi: altrmenti si arriverebbe al paradosso di rispettare qualunque delinquente abbia avuto trascorsi dolorosi!
In ogni caso sono Joelle è un personaggio che mi ha subito colpita, sono molto curiosa di vedere
cosa combinerà in futuro! :)
Ah ah, i personaggi "cattivi" sono quelli che mi riescono sempre meglio!!! :-D :-D :-D
EliminaSulla questione del "grande amore" e della contraddizione sul fatto che Waldemar ha avuto poi rapporti sessuali io non vedo una contraddizione: è possibile avere rapporti sessuali anche senza essere innamorati, ma semplicemente attratti, per cui non è che se una persona perde l'amore della sua vita, poi deve fare voto di castità... tra l'altro bisogna concedere a Waldemar il fatto di aver avuto un unico rapporto con Jessica in un momento in cui riteneva che la propria vita fosse rovinata... non mi sembra sufficiente per considerarlo uno stallone, magari lo fosse davvero!!!^^ :-D :-D :-D
Direi che in fondo è stato più casto di un frate trappista ;-))))
Tra lui e Isabel c'è una simpatia, ma per ora non c'è stato nient'altro...
Sul discorso del rispetto non intendevo un sinonimo di ammirazione, ma semplicemente il "non fare del male" alla persona o il "non parlare male" della persona. Certo, se questa persona è poi diventata un delinquente è chiaro che va punita per il suo reato e va espresso un biasimo chiaro per l'azione illecita o immorale, però bisognerebbe cercare di non infierire troppo se si tratta di peccati veniali.
Jessica non ce l'ha fatta con le proprie forze a migliorare, ma vogliamo considerare questa sua debolezza una colpa? Ecco, questa è una bella questione che pongo ai lettori, ma anche a me stesso: la debolezza è una colpa? Abbiamo il diritto di disprezzare la debolezza?
E' una riflessione secondo me importante... quasi quasi la metterò come titolo di un tema, sono curioso di vedere cosa dicono i miei ragazzi^^ ;-)
Io non ho risposte definitive e nelle scene dei dialoghi mi immedesimo in entrambi i personaggi che dialogano, secondo il famoso "metodo socratico", che è anche un metodo che uso in classe per coinvolgere i ragazzi quando affrontiamo insieme un argomento nuovo... io non sono dogmatico, cerco sempre di "problematizzare l'ovvio", come diceva Heidegger... poi magari non sempre ci riesco ;-) :-D
Grazie infinite per questo tuo commento così ampio e ben argomentato, che mi ha permesso di avviare delle riflessioni su tematiche importanti su cui è difficile dire una parola definitiva... è bello pensarci su, riflettere, ascoltare le opinioni e i punti di vista diversi dai propri... è un processo di crescita molto importante!
Grazie ancora!!! *-*