In una delle ultime scene di Dune Parte Seconda (2024), avviene il re-incontro tra due personaggi femminili di grande rilevanza, ossia Helen Mohiam, Reverenda Madre della potentissima sorellanza esoterica Bene Gesserit (e interpretata dalla carismatica Charlotte Rampling) e lady Jessica Atreides (intensamente rappresentata da Rebecca Ferguson), un tempo allieva ribelle, poi divenuta a sua volta Reverenda Madre.
Il dialogo tra la veridica dell'ormai deposto imperatore e la madre del nuovo giovane sovrano, Paul Atreides, si svolge telepaticamente, grazie ai poteri acquisiti da Jessica nel diventare Reverenda Madre e Leader spirituale dei Fremen di Dune.
Le parole che le due donne si rivolgono mentalmente sono poche, taglienti e in parte ermetiche, ossia di difficile o quantomeno ambigua interpretazione, com'è nello stile delle sceneggiature laconiche dei film di Denis Villeneuve e ancor più in quello del grande Frank Herbert, l'autore del romanzo da cui il film è tratto, l'eponimo capolavoro Dune, pubblicato nel 1965, ma ancora attualissimo come contenuti e imprescindibile come lettura il cui valore non può essere confinato nella semplice fantascienza o bollato dai critici come "letteratura di genere".
Ora, qui ci si potrebbe mettere un piccolo "spoiler alert", che vale però solo per chi non ha letto il romanzo o non ha visto le sue precedenti rappresentazioni cinematografiche e televisive.
Per tutti gli altri, vengo al punto in questione, e cioè all'enigmatica risposta che la Reverenda Madre dà alla sua ex allieva ribelle, divenuta a sua volta Reverenda Madre, e quindi una sua pari nell'Ordine, che fa notare alla sua antica insegnante il fatto che ora lei è ai vertici della fazione dei vincitori.
La neo-Reverenda Madre Jessica infatti dice alla vegliarda, che l'aveva sempre rimproverata e umiliata per la sua disobbedienza: "Avresti dovuto credere. Hai scelto la parte sbagliata".
Al che la Reverenda Madre Mohiam, senza scomporsi minimamente, come è tipico delle Bene Gesserit, allenate ad un perfetto e totale autocontrollo, risponde: "Parte? Dovresti saperlo meglio di chiunque: non ci sono parti... Reverenda Madre"
E il dialogo segreto si conclude così, con questa risposta in cui l'unico elemento chiaro è il fatto che Helen Mohiam riconosce Jessica Atreides come una sua pari, nel rango di Reverenda Madre.
Ma il resto cosa vuol dire?
Perché "non ci sono parti"? E perché Jessica dovrebbe saperlo meglio di tutti gli altri?
Ho letto numerose recensioni e ognuna dava un'interpretazione diversa di questa frase.
Ognuna di queste interpretazioni coglieva un aspetto di una verità poliedrica, perché la verità è raramente semplice e quasi mai unilaterale.
Il mio primo pensiero, appena ho ascoltato la frase, è stato: Helen Mohiam ricorda a Jessica che per quanto si siano trovate su schieramenti opposti, sono comunque entrambe Reverende Madri del Bene Gesserit, e questa appartenenza è l'unica cosa che conta, perché le Bene Gesserit controllano da sempre il finto patriarcato feudale dell'Impero.
In fondo l'abbiamo potuto constatare in entrambi i film: l'ascendente di lady Jessica su suo figlio Paul è determinante nelle sue decisioni. Paul infatti, pur essendo un maschio, viene addestrato dalla madre secondo gli insegnamenti del Bene Gesserit, (cosa che la Reverenda Madre Mohiam giudica un abominio, essendo l'ordine una Sorellanza). Certo, nel finale risulta chiaro ciò che Mohiam temeva fin dall'inizio, ossia che Paul fosse lo Kwisatz Haderach, cioè il frutto di millenni di programmazione genetica, generazione dopo generazione, finalizzata a trovare il maschio in grado di poter accedere ai ricordi di tutti i suoi antenati, sia maschili che femminili (le Bene Gesserit accedono solo ai ricordi delle antenate femminili) e può addirittura prevedere il futuro, non secondo una linea retta, ma secondo un fascio di linee di cui si tradurrà in realtà solo quella che il Messia sceglierà con le sue decisioni.
Le ragioni dei dubbi della Reverenda Madre nei confronti di Paul derivano dal fatto che Jessica ha commesso un atto di superbia generando lo Kwisatz Haderach una generazione prima del previsto, il che vanificava l'intero piano, perché la dominanza dei geni Atreides, inclini a non farsi tiranneggiare da nessuno, doveva essere compensata da un'ulteriore dose di geni Harkonnen: Jessica è infatti figlia naturale del Barone, sedotto in gioventù da una Bene Gesserit di rango segreto (secondo Brian Herbert e Kevin Anderson si trattava della stessa Helen Mohiam), una verità scandalosa, considerando che tra gli Atreides e gli Harkonnen esiste una faida millenaria.
Jessica dunque è sia un'Harkonnen che un'Atreides, l'unione delle due parti in una sola, per sanare l'antica frattura.
Per quanto feroci e spietati, alcuni Harkonnen hanno notevoli capacità, e sono inoltre molto più facilmente manipolabili tramite seduzione delle novizie Bene Gesserit, tra cui vi sono anche lady Margot Fenring e persino la principessa Irulan Corrino, figlia ed erede dell'Imperatore.
Per questa ragione Helen Mohiam diventa sempre più ostile nei confronti di Paul, intuendo che il suo ruolo di guida dei Fremen con il nome di battaglia di Muad'dib, sta andando ben oltre ciò che la Missionaria Protectiva (il programma di proselitismo e indottrinamento delle Bene Gesserit) aveva preparato con grande attenzione con l'obbiettivo di assumere direttamente il controllo nella produzione della Spezia, la sostanza fondamentale che permette ai navigatori spaziali di intuire la rotta giusta, prima del balzo iperspaziale.
Ormai Muad'dib è disposto ad ascoltare soltanto i consigli di sua madre Jessica e di pochi fidati collaboratori, tra cui il fremen Stilgar, fanatico nella sua obbedienza a colui che gli appare come il Lisan al-Gaib, il Messia venuto da un altro mondo per portare i Fremen alla liberazione dal giogo dell'Impero.
E' interessante notare che tutto questo avviene senza che l'Imperatore e il barone Harkonnen si accorgano di essere solo delle pedine nelle mani del Bene Gesserit.
La vecchia Reverenda Madre, infatti, nell'incertezza sull'esito finale della guerra in corso, si prepara a due scenari alternativi, ma entrambi favorevoli alla Sorellanza.
Nel caso di vittoria degli Harkonnen, Helen Mohiam si premunisce mandando la sua bellissima allieva, lady Margot Fenring (interpretata da Léa Seydoux) a sedurre Feyd-Rautha Harkonnen, nipote ed erede del Barone, al fine di generare uno Kwisatz Haderach alternativo, ma nella nella generazione successiva, secondo i piani originari.
Nel contempo prepara la sua più prestigiosa e zelante allieva, la principessa imperiale Irulan (interpretata da Florence Pugh), a sposare il vincitore della faida tra gli Atreides e gli Harkonnen, qualunque esso sia, affiancandolo nel governo dell'Impero e condizionandone le decisioni secondo la volontà della Sorellanza.
Alla luce di tutte queste considerazioni emergono interpretazioni più dettagliate della frase "non ci sono parti".
Helen Mohiam infatti, dicendo a Jessica "dovresti saperlo meglio di chiunque" allude al fatto che la sua ex-allieva ora sa di essere una Harkonnen per nascita e che dunque la faida non ha implicato lo sterminio dei geni harkonner, ma anzi ha fatto di Paul Atreides il nipote di Vladimir Arkonnen e il futuro marito di Irulan Corrino, unendo le tre principali linee di discendenza controllate dalle Bene Gesserit, tre famiglie che si combattevano senza sapere di essere destinate a diventare un unico clan.
C'è quasi un sottile sarcasmo, nel fatto che la vecchia Reverenda Madre faccia notare a quella nuova il fatto che ai vertici del potere ci siano, uniti da vincoli indissolubili, i tre unici discendenti delle tre famiglie, lady Jessica stessa, nata Harkonnen, il nuovo imperatore Paul Atreides e la nuova consorte imperiale Irulan Corrino, tutti e tre ormai profondamente plasmati dall'addestramento del Bene Gesserit.
Dunque "non ci sono parti", c'è un unico clan inestricabilmente connesso e condizionato dalla Sorellanza.
Resta comunque aperto un interrogativo: Paul si lascerà condizionare dalle Bene Gesserit oppure metterà in pericolo i loro piani, attraverso la jihad dei Fremen.
Fino ad ora Paul si è lasciato condizionare soprattutto dalla madre, ma ora che è diventato Imperatore e nel contempo Messia e Veggente, potrebbe usare i suoi poteri in maniera diversa da quella che il Bene Gesserit immaginava per lo Kwisatz Haderach e il Lisan al-Gaib.
Cosa farà allora la Sorellanza, se questo esperimento risulta fallimentare e pericoloso?
Una Cospirazione è ciò che aleggia nell'aria e nella sabbia di Arrakis e sarà il filo conduttore del "Dune Parte Terza", un Dune 3 che potrebbe chiamarsi Dune: Messiah.
Va accennato che nell'Universo Espanso di Dune (portato avanti dal figlio di Herbert e dallo scrittore Kevin J.Anderson), risulta anche che la madre segreta di Jessica sia la stessa Reverenda Madre Mohiam.
Il dialogo viene interrotto qui, mostrando poi tutti i fattori che potrebbero compromettere quell'equilibrio, e cioè il fatto che i Fremen fondamentalisti stanno dando inizio ad una Jihad destinata a sottomettere le Grandi Case o persino a spazzarle via.
Il finale è dunque aperto, anche per quel che riguarda il rapporto tra Paul e Chani, di cui lui resta comunque innamorato, seppure la politica gli impone di sposare un'altra donna, per legittimarsi agli occhi dei lealisti imperiali.
Chi ha letto i libri successivi, e in particolare Messia di Dune e I figli di Dune, sa già come andranno le cose e come si complicherà enormemente la vita di Paul Atreides, Imperatore e Messia nello stesso tempo e contro il suo crescente desiderio di liberarsi da ogni condizionamento.
Sappiamo già, inoltre, che il successo inaspettato dei due film della saga cinematografica diretta da Villeneuve ha convinto la Warner e la Legendary a creare una trilogia con un terzo film dal titolo provvisorio di Dune: Messiah.
Lo stesso Villeneuve starebbe già lavorando alla sceneggiatura di questo sequel, ponendo però alcune condizioni, tra cui un intervallo di tempo maggiore per riuscire a creare un film molto ambizioso, e la licenza a discostarsi in parte dal secondo romanzo di Herbert che commise l'errore di marginalizzare troppo due figure come lady Jessica e la principessa Irulan, salvo poi recuperarne il ruolo determinante nel terzo romanzo.
Vedremo naturalmente il ritorno di Chani, anche se non credo che si parlerà di lei come della "concubina imperiale", un termine che poco si adatta al lessico femminista che Hollywood ha adottato in pieno dopo la "terza ondata".
Tornerà anche la vecchia Reverenda Madre con un numero di scene maggiore di quello avuto finora, essendo ancora potentissima e sempre al centro di ogni trama oscura.
Emergerà il complesso personaggio di Alia Atreides, la secondogenita di Jessica e del duca Leto, risvegliata nei ricordi ancestrali ancor prima della nascita durante la cerimonia con cui, bevendo l'essenza di spezia, sua madre, incinta, acquisiva il rango di Reverenda Madre.
Tornerà un personaggio creduto morto, e compariranno nuove temibili fazioni, tra cui il sinistro Ordine dei Tleilaxu e quello dei Navigatori della Gilda spaziale, deformati dalla continua immersione nella Spezia.
Villeneuve ha fatto sapere che, conclusa la trilogia, non intenderà dirigere eventuali sequel o prequel, considerando che Frank Herbert scrisse molti romanzi successivi, alcuni di tipo più meditativo e intellettuale, altri di tipo più attivo e appassionante, ma sempre nell'ambito del ciclo di Dune.
Inoltre il figlio di Frank Herbert, Brian, insieme allo scrittore Kevin J. Anderson, hanno pubblicato i due attesissimi sequel, che concludono l'arco narrativo di Dune e della famiglia Atreides, ed un'enorme quantità di prequel, seppure con uno stile molto diverso da quello di Frank Herbert e privo della sua genialità.
E' possibile che il franchising dell'universo di Dune sarà utilizzato per creare serie televisive, di cui c'era stata già un'ipotesi, chiamata Sisterhood, incentrata sulle trame della Sorellanza Bene Gesserit, quella "unica parte" destinata a diventare sempre più potente nei romanzi successivi.
Si dice che il nome di questa ipotetica serie tv potrebbe essere anche diverso, per esempio, come è emerso di recente, Dune: Prophecy, ma la sostanza non dovrebbe cambiare molto.
Possono esserci diversi titoli di lavoro, ma, come direbbe la Reverenda Madre, "non ci sono parti" ossia c'è un'unica parte.
P.S. Nel terzo romanzo di Frank Herbert, "I figli di Dune", assistiamo ad una riconciliazione effettiva della reverenda madre Jessica Atreides con il Bene Jesserit. In questo libro Jessica ha ormai assunto il ruolo di insegnante che prima spettava alla reverenda madre Mohiam, ormai deceduta.
Della giovane e ribelle lady Jessica rimane ben poco. Nel caos seguito alla scomparsa di Muadd'ib nel deserto, Jessica diventa l'osservatrice ufficiosa della Sorellanza per tener d'occhio la Reggente, Alia Atreides, che governa in nome dei figli di Paul e Chani, ossia Leto II e Ghanima.
Resasi conto che sua figlia è posseduta da uno dei suoi antenati, non dico quale, Jessica esegue la missione che le è assegnata, deporre sua figlia e installare un nuovo consiglio di reggenza. Poi le cose le sfuggiranno di mano e il romanzo sarà ricco di azione e colpi di scena, fino ad un finale inaspettato.
Sopravvissuta a entrambi i propri figli e messo sul trono imperiale il nipote Leto II, Jessica ritornerà ad essere esclusivamente parte devota della Sorellanza, come Reverenda Madre insegnante per le novizie Bene Gesserit e "un pessimo esempio per tutte loro" suggerisce, con l'abituale tono sarcastico, tra le voci degli antenati, la reverenda madre Gaius Helen Mohiam, che sembra infine riconoscere che Jessica è stata, pur nella sua indisciplinata esistenza, la sua migliore allieva.
English version
In one of the last scenes of Dune Part Two (2024), there is a re-encounter between two very important female characters, namely Helen Mohiam, Reverend Mother of the very powerful esoteric Bene Gesserit sisterhood (played by the charismatic Charlotte Rampling) and lady Jessica Atreides (intensely represented by Rebecca Ferguson), once a rebellious pupil, who in turn became Reverend Mother.
The dialogue between the veracity of the now deposed emperor and the mother of the new young ruler, Paul Atreides, takes place telepathically, thanks to the powers acquired by Jessica in becoming Reverend Mother and spiritual leader of the Fremen of Dune.
The words that the two women mentally address to each other are few, sharp and partly hermetic, that is, difficult or at least ambiguous to interpret, as is the style of the laconic screenplays of Denis Villeneuve's films and even more so in that of the great Frank Herbert, l the author of the novel on which the film is based, the eponymous masterpiece Dune, published in 1965, but still very current in terms of content and essential reading whose value cannot be confined to simple science fiction or branded by critics as "genre literature" .
Now, here we could put a small "spoiler alert", which however applies only to those who have not read the novel or have not seen its previous cinematographic versions and tv series.
For everyone else, I come to the point in question, namely the enigmatic answer that the Reverend Mother gives to her rebellious former student, who in turn has become the Reverend Mother, and therefore one of her equals in the Order, which she points out to her ancient teacher the fact that she is now at the top of the victors' faction.
The new Reverend Mother Jessica in fact says to the old woman, who had always scolded and humiliated her for her disobedience: "You should've believe. You chose the wrong side".
To which the Reverend Mother Mohiam, without being upset in the slightest, as is typical of the Bene Gesserit, trained for perfect and total self-control, replies: "Side? You should know better than anyone: there are no sides... Reverend Mother"
And the secret dialogue ends like this, with this answer in which the only clear element is the fact that Helen Mohiam recognizes Jessica Atreides as her equal, in the rank of Reverend Mother.
But what does the rest mean?
Why "there are no sides"? And why would Jessica know better than everyone else?
I read numerous reviews and each one had a different interpretation of this phrase.
Each of these interpretations captured an aspect of a multifaceted truth, because the truth is rarely simple and almost never one-sided.
My first thought, as soon as I heard the sentence, was: Helen Mohiam reminds Jessica that even though they found themselves on opposite sides, they are still both Reverend Mothers of the Bene Gesserit, and this belonging is the only thing that matters, because the Bene Gesserit have always controlled the fake feudal patriarchy of the Empire.
Ultimately we were able to see it in both films: Lady Jessica's influence over her son Paul is decisive in her decisions. In fact, Paul, despite being a male, is trained by his mother according to the teachings of the Bene Gesserit, (which the Reverend Mother Mohiam judges to be an abomination, the order being a Sisterhood). Of course, in the ending it becomes clear what Mohiam feared from the beginning, that is, that Paul was the Kwisatz Haderach, that is, the fruit of millennia of genetic programming, generation after generation, aimed at finding the male capable of accessing everyone's memories his ancestors, both male and female (the Bene Gesserit only have access to the memories of their female ancestors) and can even predict the future, not according to a straight line, but according to a bundle of lines of which only the one that the Messiah will translate into reality he will choose with his decisions.
The reasons for Reverend Mother's doubts about Paul stem from the fact that Jessica committed an act of pride by generating the Kwisatz Haderach a generation earlier than expected, which thwarted the entire plan, because the dominance of the Atreides genes, inclined not to to be tyrannised over by no one, had to be compensated by a further dose of Harkonnen genes: Jessica is in fact the natural daughter of the Baron, seduced in his youth by a Bene Gesserit of secret rank (according to Brian Herbert and Kevin Anderson it was Helen Mohiam herself), a scandalous truth, considering that a thousand-year feud exists between the Atreides and the Harkonnen.
Jessica is therefore both a Harkonnen and an Atreides, the union of the two parts into one, to heal the ancient fracture.
As ferocious and ruthless as they are, some Harkonnen have remarkable abilities, and are also much more easily manipulated through seduction by Bene Gesserit novices, including Lady Margot Fenring and even Princess Irulan Corrino, daughter and heir of the Emperor.
For this reason Helen Mohiam becomes increasingly hostile towards Paul, sensing that his role as leader of the Fremen with the nom de guerre of Muad'dib is going well beyond what the Missionaria Protectiva (the proselytism and indoctrination program of Bene Gesserit) had prepared with great care with the aim of directly assuming control in the production of Spice, the fundamental substance that allows space navigators to intuit the right route, before the hyperspace leap.
By now Muad'dib is only willing to listen to the advice of his mother Jessica and a few trusted collaborators, including the Fremen Stilgar, fanatical in his obedience to the one who appears to him as the Lisan al-Gaib, the Messiah from another world to lead the Fremen to liberation from the yoke of the Empire.
Interestingly, all of this happens without the Emperor and Baron Harkonnen realizing that they are merely pawns in the hands of the Bene Gesserit.
The old Reverend Mother, in fact, in the uncertainty about the final outcome of the ongoing war, is preparing for two alternative scenarios, but both favorable to the Sisterhood.
In the event of the Harkonnens' victory, Helen Mohiam takes precautions by sending her beautiful pupil, Lady Margot Fenring (played by Léa Seydoux) to subject Feyd-Rautha Harkonnen, the Baron's nephew and heir, to the test of the Gom Jabbar and the subsequent seduction, to order to generate a Kwisatz Haderach according to the original plans. At the same time, however, he prepares Princess Irulan (played by Florence Pugh) to marry the winner of the feud between the Atreides and the Harkonnens, whoever he may be, alongside him in the government of the Empire.
In light of all these considerations, more detailed interpretations of the phrase "there are no sides" emerge.
In fact, Helen Mohiam, telling Jessica "you should know better than anyone" alludes to the fact that her ex-student now knows that she is a Harkonnen by birth and that therefore the feud did not imply the extermination of the Harkonner genes, but rather it made Paul Atreides the nephew of Vladimir Arkonnen and the future husband of Irulan Corrino, uniting the three main lines of descent controlled by the Bene Gesserit, three families who fought each other without knowing they were destined to become a single clan.
There is almost a subtle sarcasm in the fact that the old Reverend Mother points out to the new one the fact that at the top of power there are, united by indissoluble bonds, the three only descendants of the three families, Lady Jessica herself, born Harkonnen, the new Emperor Paul Atreides and the new Imperial consort Irulan Corrino, all three now profoundly shaped by Bene Gesserit training.
Therefore "there are no sides", there is a single clan inextricably connected and conditioned by the Sisterhood.
It should be mentioned that in the Dune Expanded Universe (brought forward by Herbert's son and writer Kevin J. Anderson), it also turns out that Jessica's secret mother is Reverend Mother Mohiam herself.
The dialogue is interrupted here, then showing all the factors that could compromise that balance, namely the fact that the fundamentalist Fremen are starting a Jihad destined to subdue the Great Houses or even wipe them out.
The ending is therefore open, also with regards to the relationship between Paul and Chani, with whom he still remains in love, even if politics forces him to marry another woman, to legitimize himself in the eyes of the imperial loyalists.
Those who have read the subsequent books, and in particular Messiah of Dune and Children of Dune, already know how things will go and how the life of Paul Atreides, Emperor and Messiah at the same time and against his growing desire to free himself, will be enormously complicated. from any conditioning.
Furthermore, we already know that the unexpected success of the two films in the film saga directed by Villeneuve convinced Warner and Legendary to create a trilogy with a third film with the provisional title of Dune: Messiah.
Villeneuve himself would already be working on the screenplay for this sequel, however, setting some conditions, including a longer time interval to be able to create a very ambitious film, and the license to deviate in part from Herbert's second novel which made the mistake of marginalizing too much two figures such as Lady Jessica and Princess Irulan, only to then recover their decisive role in the third novel.
We will naturally see Chani's return, although I don't think we will talk about her as the "imperial concubine", a term that hardly fits into the feminist lexicon that Hollywood has fully adopted after the "third wave".
The old Reverend Mother will also return with a greater number of scenes than she has had so far, still being very powerful and always at the center of every dark plot.
The complex character of Alia Atreides will emerge, the second daughter of Jessica and Duke Leto, awakened in ancestral memories even before her birth during the ceremony with which, by drinking the essence of spice, her pregnant mother acquired the rank of Reverend Mother.
A character thought dead will return, and new fearsome factions will appear, including the sinister Order of the Tleilaxu and that of the Navigators of the Space Guild, deformed by the continuous immersion in the Spice.
Villeneuve has made it known that, once the trilogy is finished, he will not intend to direct any sequels or prequels, considering that Frank Herbert wrote many subsequent novels, some of a more meditative and intellectual type, others of a more active and exciting type, but always within the scope of the cycle of Dune.
Furthermore, Frank Herbert's son, Brian, together with the writer Kevin J. Anderson, have published the two highly anticipated sequels, which conclude the narrative arc of Dune and the Atreides family, and an enormous amount of prequels, albeit with a very different from that of Frank Herbert and devoid of his brilliance.
It is possible that the franchise of the Dune universe will be used to create television series, of which there had already been a hypothesis, called Sisterhood, centered on the plots of the Bene Gesserit Sisterhood, that "only part" destined to become increasingly powerful in later novels.
It is said that the name of this hypothetical TV series could also be different, for example, as recently emerged, Dune: Prophecy, but the substance should not change much.
There may be several job titles, but, as the Reverend Mother would say, "there are no parts" i.e. there is only one side.
P.S. In Frank Herbert's third novel, "Children of Dune", we witness an effective reconciliation of the Reverend Mother Jessica Atreides with the Bene Jesserit. In this book Jessica has now assumed the role of teacher that previously belonged to the now deceased Reverend Mother Mohiam.
Very little remains of the young and rebellious Lady Jessica. In the chaos following Muadd'ib's disappearance in the desert, Jessica becomes the Sisterhood's unofficial observer to keep an eye on the Regent, Alia Atreides, who rules in the name of Paul and Chani's children, Leto II and Ghanima.
Realizing that her daughter is possessed by one of her ancestors, I won't say which one, Jessica carries out the mission assigned to her, to depose her daughter and install a new regency council. Then things will get out of hand and the novel will be full of action and twists, until an unexpected ending.
Having survived both of her children and placed her nephew Leto II on the imperial throne, Jessica will return to being an exclusively devoted part of the Sisterhood, as Reverend Mother, teacher for the Bene Gesserit novices and "a very bad example for them all" she suggests, with the usual sarcastic tone, among the voices of the ancestors, the Reverend Mother Gaius Helen Mohiam, who finally seems to recognize that Jessica was, despite her undisciplined existence, her best student.