Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 25 maggio 2018
giovedì 24 maggio 2018
domenica 20 maggio 2018
Vite quasi parallele. Capitolo 118. La verità vi farà liberi, ma prima vi renderà infelici.
<<La situazione era un po' più complessa...>> aveva detto Jenna Burke-Roche.
La voce flautata e l'italiano fluente rendevano incredibile il pensiero che fosse nata in Inghilterra e cresciuta in America, eppure quel passato, di cui non aveva mai raccontato nulla, gettava ombre inquietanti sul presente.
Luca Bosco si accorse di non sapere quasi nulla di lei, come se per tanti anni avesse amato una perfetta sconosciuta.
<<Ti ascolto>>
Lo sguardo di Jenna si abbassò lievemente, come se non sapesse bene da che parte incominciare:
<<Immagino che Lorenzo ti abbia parlato dell'Ordine degli Iniziati...>>
Luca annuì:
<<Sì, me ne ha accennato>>
Lei annuì a sua volta:
<<Io ne faccio parte da molto tempo. Ad essere sinceri, la mia Iniziazione è avvenuta ancora prima che noi ci conoscessimo>>
Lui si accigliò:
<<Avrei dovuto immaginarlo.
C'è sempre stata un'aura di mistero intorno a te e un carisma che ti faceva sembrare così superiore agli altri.
E qualcosa mi dice che la scelta di frequentare il Dottorato sotto la supervisione del Professor Monterovere, potente Iniziato, non sia stata casuale>>
Jenna annuì:
<<Niente è stato casuale nella mia vita. La mia famiglia appartiene all'Ordine da sempre, anche se non tutti i suoi membri sono stati scelti per diventare veri e propri Iniziati.
Alcuni non conoscono neppure l'esistenza dell'Ordine stesso. Soltanto quelli che sono ritenuti "idonei" vengono avviati agli Arcani Supremi.
Si viene tenuti sotto osservazione per alcuni anni e poi il Consiglio Superiore decide se si hanno requisiti necessari>>
Luca la interruppe:
<<E' possibile rifiutare di essere iniziati?>>
Jenna sorrise, come se si trattasse di una domanda sciocca:
<<L'Ordine fa la proposta soltanto a chi sicuramente l'accetterà. Gli incentivi per l'accettazione e i disincentivi per il rifiuto sono altamente "personalizzati". Nel mio caso è stato più semplice, perché mi hanno "monitorata" fin da bambina>>
Luca scosse il capo:
<<Non mi piacciono questi metodi>>
Il volto di Jenna divenne improvvisamente triste:
<<E questa è solo la punta dell'iceberg>>
Anche il volto di Luca si adombrò:
<<Tutto ciò mi spaventa. A volte penso che sarebbe stato meglio, per me, non cercare di sapere nulla su questi Misteri.
Ma io sono sempre stato troppo curioso>>
Lei gli prese la mano:
<<E' anche per questo che sei stato scelto. E credo che tu sapessi già qual era il prezzo da pagare. Come dice il proverbio: la verità vi farà liberi, ma prima vi renderà infelici>>
Luca parve perplesso:
<<La verità... E cos'è la verità? Quid est veritas?
La domanda di Pilato è rimasta in sospeso per duemila anni. Io ammiro chi la ricerca, ma temo chi dice di averla trovata.
E comunque, non ci renderà liberi, dal momento che, per come la vedo io, il libero arbitrio è un'illusione.
Le nostre scelte sono il risultato di un infinito numero di cause che in ultima istanza non dipendono da noi>>
Jenna sorrise:
<<Io conosco gran parte di quell'infinito numero di cause che ti ha condotto fin qui e so di doverti molte spiegazioni.
Vedi, la mia vita non è stata, al contrario di quel che si potrebbe immaginare, "un giardino di rose".
Ogni privilegio che ci viene concesso comporta degli obblighi e nel mio caso sono stati piuttosto pesanti.
Immagino che saprai che entrambe le famiglie dei miei genitori appartenevano all'aristocrazia, ma forse non sai che il loro matrimonio fu combinato>>
Lui non ne fu sorpreso:
<<Forse, ai loro tempi, poteva ancora succedere, specie se si apparteneva all'elite>>
Lei a questo punto assunse il volto delle grandi occasioni:
<< Anche ai nostri tempi.
Quello che sto cercando di dirti, e che mi riesce così difficile da confessare, è che anche il mio fidanzamento con Waldemar Richmond era stato combinato.
E io lo sapevo fin dall'inizio, ma lui no>>
Luca inarcò le sopracciglia, stupefatto.
Questo cambiava completamente le cose.
<<No, non posso crederci. Tu sembravi realmente innamorata di lui!>>
Jenna abbassò gli occhi:
<<Waldemar mi piaceva, non lo nego, ma non ne ero innamorata>>
Luca era combattuto interiormente tra un'inconfessabile contentezza nel sapere che il suo rivale non lo aveva mai veramente battuto, e la rabbia per il fatto di amare una donna capace di vivere nella menzogna:
<<Come hai potuto prestarti a questo gioco?>>
Lei rispose con un filo di voce:
<<Sono stata obbligata. Minacciata. Non avevo altra scelta>>
Lui era incredulo e arrabbiato:
<<C'è sempre un'altra scelta!>>
Negli occhi di Jenna tornò per un attimo l'altezzosità di un tempo:
<<Non eri tu a dire che il libero arbitrio è un'illusione? Sei veloce però adesso a giudicarmi!
Ma la verità è che tu non sai niente di me!>>
Anche Luca si inalberò:
<<Ne so abbastanza per capire che hai preso in giro tutti, me compreso!>>
Lei scosse il capo:
<<Non ti ho preso in giro, ti ho protetto da una verità pericolosa!
Sei cambiato, Luca. Una volta eri più comprensivo, e non saltavi alle conclusioni prima di conoscere tutta la storia>>
A lui tornò in mente una frase di cui non ricordava più la fonte:
<<Quando ti dicono che sei cambiato, vogliono solo dire che non sei più come fa comodo a loro.
Dall'ultima volta che ti ho visto - quanti anni sono passati? - non c'è stato un giorno in cui non abbia pensato a te, in cui non abbia sognato di rivederti, e adesso che tu sei qui davanti a me, e mi racconti queste trame, io non so più che dire>>
Lei gli strinse la mano con forza:
<<Allora non parlare e ascoltami, prima di giudicare!
E' essenziale che tu capisca che io sto dalla tua parte e sono qui per te, per metterti in guardia da un grande pericolo.
Per capire di che si tratta, ti racconterò i segreti che nascondo da una vita.
I miei genitori, Charles Burke-Roche e Marie France Tessier de Saint-Clair, non volevano che io diventassi un burattino nelle mani dell'Ordine e per questo tentarono di svincolarsi dalla tutela degli Iniziati>>
I suoi occhi si fecero lucidi e una lacrima rigò entrambe le guance.
Luca, imbarazzato, interloquì:
<<Hanno tentato e hanno fallito?>>
Jenna lo fissò, con un'espressione di dolore che non aveva mai mostrato prima di allora:
<<Hanno tentato e sono morti!
Un incidente stradale, in apparenza. Ma fu un'esecuzione.
E' questo ciò che succede quando un Iniziato "tradisce" l'Ordine.
Avevo sette anni quando successe. I miei nonni paterni dissero che era stata una disgrazia e mi portarono in America, nella loro villa di Hollow Beach, negli Hamptons di Long Island>>
Luca rimase impietrito:
<<Mi dispiace...>>
Ebbe l'impulso di abbracciarla, e lei lo lasciò fare.
Rimasero così per un minuto intero.
Quel contatto li rese consapevoli di una verità più profonda, che li riguardava e cioè che nonostante le loro storie fossero tanto diverse, i loro cuori battevano all'unisono.
A un certo punto, Luca trovò il coraggio di porre una domanda che lo assillava:
<<Se il tuo fidanzamento con Waldemar era stato voluto dagli Iniziati, come sei riuscita a lasciarlo senza suscitare le ire dell'Ordine?>>
Era il punto cruciale.
Jenna annuì:E' essenziale che tu capisca che io sto dalla tua parte e sono qui per te, per metterti in guardia da un grande pericolo.
Per capire di che si tratta, ti racconterò i segreti che nascondo da una vita.
I miei genitori, Charles Burke-Roche e Marie France Tessier de Saint-Clair, non volevano che io diventassi un burattino nelle mani dell'Ordine e per questo tentarono di svincolarsi dalla tutela degli Iniziati>>
I suoi occhi si fecero lucidi e una lacrima rigò entrambe le guance.
Luca, imbarazzato, interloquì:
<<Hanno tentato e hanno fallito?>>
Jenna lo fissò, con un'espressione di dolore che non aveva mai mostrato prima di allora:
<<Hanno tentato e sono morti!
Un incidente stradale, in apparenza. Ma fu un'esecuzione.
E' questo ciò che succede quando un Iniziato "tradisce" l'Ordine.
Avevo sette anni quando successe. I miei nonni paterni dissero che era stata una disgrazia e mi portarono in America, nella loro villa di Hollow Beach, negli Hamptons di Long Island>>
Luca rimase impietrito:
<<Mi dispiace...>>
Ebbe l'impulso di abbracciarla, e lei lo lasciò fare.
Rimasero così per un minuto intero.
Quel contatto li rese consapevoli di una verità più profonda, che li riguardava e cioè che nonostante le loro storie fossero tanto diverse, i loro cuori battevano all'unisono.
A un certo punto, Luca trovò il coraggio di porre una domanda che lo assillava:
<<Se il tuo fidanzamento con Waldemar era stato voluto dagli Iniziati, come sei riuscita a lasciarlo senza suscitare le ire dell'Ordine?>>
Era il punto cruciale.
<<Ci sono forti divisioni all'interno del Consiglio. Una delle fazioni che si opponeva alla famiglia di Waldemar mi offrì la sua protezione.
Naturalmente quell'offerta non era dettata da spirito altruistico. In cambio del loro appoggio mi chiesero di collaborare ad un loro progetto, di cui ti parlerò.
Io ero incerta. L'idea di apparire come una traditrice agli occhi della mia famiglia e a quelli di Waldemar, a cui comunque volevo bene, mi risultava insopportabile.
Non riuscivo a prendere una decisione. Ero così angosciata e disperata che arrivai a pensare al suicidio, ma i giorni passavano e io non trovavo il coraggio.
Il fatto è che non riuscivo più a vivere, ma non riuscivo neppure a morire>>Luca sospirò:
<<Conosco quella condizione. Per me è quasi un dato esistenziale, soprattutto da quando te ne sei andata. Da anni io non riesco a morire e non riesco a vivere...>>
Jenna tornò a stringergli le mani:
<<Prima ti ho visto parlare con il Professore e con gli altri della Confraternita. Mi sembravi allegro, spontaneamente allegro...>>
Luca si accigliò:
<<Si può essere allegri e tristi nello stesso tempo>>
Lei lo fissò con comprensione:
<<Lo so. E mi dispiace di aver contribuito a questo.
Ti ricordi l'ultima volta che ci vedemmo, vicino a quel luogo che qui chiamano l'Orma del Diavolo?>>
<<Non potrei dimenticarlo nemmeno se volessi>>
<<Ero sul punto di dirti tutto. Ma oltre a non volerti mettere in pericolo, pensavo che non mi avresti creduta>>
<<E perché?>>
<<Perché è tutto così complicato da sembrare inverosimile, come nelle teorie del complotto o nei romanzi cospirazionisti>>
Luca sorrise:
<<Lorenzo mi accusa di essere un complottista e di vedere cospirazioni dappertutto, per cui non mi meraviglierei più di tanto. A volte la realtà è più fantasiosa della fantasia>>
Jenna annuì:
<<Puoi dirlo forte. La struttura dell'Ordine degli Iniziati è il riflesso di una storia millenaria, che ha visto la fusione di numerose società segrete in un'unica grande Confederazione.
Ci vorrebbero anni per spiegare tutto, ma per il momento ti anticiperò solo l'essenziale.
Ci sono quattro fazioni ufficiali, che corrispondono alle quattro Società Fondatrici dell'Ordine.
Hanno dei nomi piuttosto fiabeschi, ma non devi farti ingannare: non stiamo parlando di Hogwarts e non c'è bisogno di prendere il binario nove e tre quarti.
In ordine di notorietà, queste società fondatrici sono l'Aristocrazia Nera, l'Aristocrazia Bianca, il Serpente Rosso e la Fraternitas Draconis.
Ed è proprio quest'ultima che mi ha accordato la sua protezione, tanto che si potrebbe dire, in un certo senso, che io sia stata adottata dalla Famiglia Dracu, di cui ti parlerò in seguito.
Ci sono molte altre fazioni minori, che vengono dette "I Soci Silenziosi" e i cui membri sono per lo più "Iniziati di Rango Segreto">>
Le perplessità che affollavano la mente di Luca erano innumerevoli, ma c'era una domanda che aveva la priorità:
<<Che favore ti ha chiesto la famiglia Dracu, in cambio della sua protezione?>>
Il volto di Jenna sbiancò:
<<Molti favori, di cui ho intenzione di parlarti. Non ci saranno più segreti tra noi, anche se questo non ti sembrerà necessariamente un bene, quando saprai come stanno le cose.
Sono venuta qui apposta per informare di tutto te e il professor Monterovere>>
Luca ne fu vanamente gratificato:
<<Perché proprio io?>>
Jenna rifletté a lungo prima di rispondere, ma quando parlò, la sua voce era ferma e decisa e il suo sguardo mostrava un'inquietante convinzione:
<<Perché sei l'ultimo vero Eretico sopravvissuto sulla faccia della terra>>
sabato 19 maggio 2018
Il Principe Harry è stato nominato Duca di Sussex
Come è tradizione nella Famiglia Reale, ogni volta che un suo componente si sposa, la regina gli attribuisce un titolo onorifico con riferimento ad un antico feudo.
E così il principe Harry è stato nominato stamattina, dalla reale nonna, Duca di Sussex, e pertanto la sua novella sposa, Meghan, diventerà oggi stesso, pronunciato il fatidico "sì", Sua Altezza Reale la Duchessa di Sussex.
Ma vediamo di conoscere qualcosa riguardo al Sussex.
Il Sussex (South Saecsen: terra dei Sassoni del Sud), è una contea storica dell'Inghilterra meridionale, divisa per scopi amministrativi nelle due contee del West Sussex e East Sussex e nelle città di Brighton e Hove.
Corrisponde approssimativamente alla zona dell'antico Regno del Sussex, confinante a nord con il Surrey, a nordest con il Kent, a sud con lo Stretto della Manica e a ovest con l'Hampshire. Le due metà del Sussex hanno avuto storicamente due Corti "Quarter Sessions" separate, in modo che quando i Concili di Contea sono stati stabiliti, la contea fu divisa in due differenti contee amministrative, (con tre città capoluogo).
Il territorio degli antichi Sassoni comprendeva anche l'Essex (East Saecsen) e il Wessex (West Saecsen)
Il Sussex rimase formalmente una contea fino al 1974, quando il Lord-Luogotenente del Sussex fu rimpiazzato da uno del East e uno del West Sussex. Tutto il Sussex ha una sola forza di polizia dal 1968. Brighton e Hove furono messe sotto un'unica autorità nel 1997, finché nel 2000 fu garantito loro lo status di città. Chichester era stata l'unica città del vecchio Sussex.
venerdì 18 maggio 2018
Lo stemma del Principe Harry, del Principe Carlo e di Filippo di Edimburgo
Sopra, lo stemma del Principe Harry, sotto lo stemma di suo padre, il Principe Carlo di Galles.
Qui sotto lo stemma del Principe Filippo, Duca di Edimburgo e marito di Elisabetta II.
E' formato da quattro parti che rappresentano gli stemmi della Danimarca e della Grecia (alla cui famiglia reale Filippo apparteneva), e a quelli della famiglia Battenberg-Mountbatten (un ramo della dinastia ducale dell'Assia), oltre allo stemma della città di Edimburgo (di cui è rappresentato il famoso imponente castello).
giovedì 17 maggio 2018
La liberazione della sacca di Rastan Dam in Siria
Mappa aggiornata della situazione militare nella Siria centrale: la sacca islamista tra Hama e Homs è da oggi sotto il pieno controllo dell'esercito siriano in seguito all'evacuazione dei miliziani islamisti verso le province filo-turche di Idlib e Jarabulus.
Per la prima volta dall'inizio della guerra la città di Salamyah viene messa in sicurezza.
I rappresentanti della popolazione civile accolgono l'offerta di riappacificazione col governo, permettendo così la liberazione pacifica dell'intera area dalla morsa dei terroristi di Al Nusra che per sei anni aveva imposto la propria volontà.
Si tratta di una nuova vittoria per il presidente Assad e il suo principale alleato, il presidente russo Putin, dopo le vittorie nella Battaglia di Ghouta, nella Battaglia di Yarmouk e nella liberazione del Qalamoun orientale.
Qui sotto possiamo vedere la mappa della liberazione del Ghouta (la periferia est di Damasco), avvenuta in marzo, e quella di Yarmouk, che è avvenuta in maggio (rimane ancora una sacca di resistenza dell'Isis che è sul punto di capitolare)
lunedì 14 maggio 2018
sabato 12 maggio 2018
Vite quasi parallele. Capitolo 117. Altro non sei che un nome
Joanna Virginia Dracu Burke-Roche, "the right honourable lady Fitzroy", per gli amici semplicemente Jenna: eccola lì, sempre più inspiegabilmente giovane, sempre più sfacciatamente bella, sempre più insopportabilmente perfetta!
Era una specie di Dorian Gray al femminile.
In quale soffitta hai nascosto il quadro che invecchia al posto tuo?
Il passare degli anni e il crescere dell'età non erano stati gentili con Luca Bosco.
Non avrei mai dovuto accettare di rivederla. Il solo guardarla mi fa star male.
Gli ricordava tutti i suoi fallimenti.
Per anni Luca Bosco aveva cercato, senza riuscirci, di operare una damnatio memoriae della donna di cui era stato dolorosamente e vanamente innamorato.
Per tutto quel tempo, ogni giorno, quando il ricordo si insinuava come una vipera nella sua mente, sussurrando il nome di lei, una voce interiore gridava: "Basta!".
Aveva cercato di demolire non solo il ricordo lei, ma anche e soprattutto l'ingiustificata idealizzazione di quel ricordo.
C'era un tempo in cui lei era stata tutto, per lui.
Tutto il bene e tutto il male del mondo.
L'amore per lei gli aveva intossicato l'anima, gli aveva rubato il sonno e le energie, e nei momenti più acuti gli aveva persino tolto la voglia di vivere.
Il "mal d'amore" non è solo un mito romantico: è qualcosa che uccide.
Lo dicevano persino i neuropsichiatri, osservando sperimentalmente l'alterazione della serotonina e della dopamina nelle TAC delle persone innamorate.
L'innamoramento è il punto debole di tutti noi, perché ci rende vulnerabili.
Persino Freud aveva dovuto ammetterlo:
"Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo".
Era stato difficile comunicarle la profondità e la serietà suoi sentimenti.
Che fosse innamorato di lei era evidente, ma grandezza di questo amore necessita di essere espressa a parole.
Eppure Luca aveva esitato.
Le parole d'amore ci espongono all'eventualità del fallimento.
E nel suo caso era quasi una certezza, poiché il suo rivale era, almeno in apparenza, migliore di lui sotto ogni punto di vista.
Niente parole d'amore dunque, ma qualche accenno scritto c'era stato, sotto forma di email, ammesso che queste ridicole forme di comunicazione potessero essere considerate "lettere d'amore".
Del resto, come scriveva Fernando Pessoa, tutte le lettere d'amore sono ridicole.
Era una delle poesie più belle e illuminanti del grande scrittore portoghese.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore, come le altre, ridicole...
Le lettere d'amore, se c'è l'amore, devono essere ridicole.
Sentiva lo stesso peso dell'inconcludenza che incombe sulla mezza età di chi ha vissuto molte storie, ma non è riuscito a salvarne neanche una.
E magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo, senza accorgermene, lettere d'amore ridicole.
La verità è che oggi sono i miei ricordi di quelle lettere d'amore a essere ridicoli...
In effetti l'amore ci fa fare molto spesso cose ridicole.
A volte anche cose folli. Persino criminali, ingiustificabili sotto qualsiasi punto di vista.
L'amore è ossessione, è fanatismo, è malattia, è pazzia.
E tanto più lo era per le persone complicate come lui, che con amara ironia era solito scherzare sul fatto che non solo faticava a trovare soluzioni per i problemi, ma per ogni soluzione, trovava un problema nuovo.
Meglio rinunciare, se il rischio era quello di far del male a qualcuno, oppure a se stessi.
Certo, l'assenza di amore rendeva infelici, ma la sua presenza poteva renderlo di più, perché ogni gioia viene pagata a prezzo di grandi sofferenze,
La parola "amore" no, non basta più, non è più qui...
E questo è un vivere a metà. Ma con l'amore si sarebbe sofferto di più.
Con Jenna, ancora di più.
Lei era come sale su una ferita mai rimarginata.
Gli bastava sentir pronunciare il suo nome, o anche solo pensarlo, ed era come una coltellata al petto.
Un nome... In fondo che cosa c'è in un nome? Jenna è solo uno dei tanti nomi dell'amore.
Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.
Così almeno la pensava Shakespeare.
La rosa non ammalia pur con altro nome?
Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d'avere il suo profumo se la chiamassimo in altro modo?
Ah, se solo avesse potuto togliersi dalla testa quel nome!
Persino Marco Giunio Bruto, secondo Cassio Dione, prima di gettarsi sulla daga, dopo la sconfitta di Filippi, aveva pronunciato la memorabile sentenza:
"O misera virtù, altro non sei che un nome!"
E così doveva valere per il nome di una donna troppo amata.
Anche tu, Jenna Burke-Roche de Fizroy, in fondo, altro non sei che un nome...
Ed era passato molto tempo.
Molta acqua sotto i ponti...
Gli anni erano sfumati nell'inconcludenza di un tempo nascosto ormai negli interstizi e sotto i tappeti.
Ed era inutile fare l'inventario delle cose perdute, per poi soffocare un urlo di rimpianto, e appoggiarsi a quegli arredi raffinati come fossero pilastri, mentre tutto franava intorno.
Pensava di essere riuscito a moderare quel sentimento, ma non era così.
Tutto ciò che aveva provato, si era risvegliato in un solo istante, nel momento stesso in cui l'aveva rivista.
Erano passati tanti anni, eppure sembrava ieri.
"Solo ieri, quando era più leggera la mia età"
Per tutto quel tempo, Luca aveva creduto, sbagliando, che Jenna e il suo fidanzato, Roman Waldemar, sarebbero stati felici insieme, e che dunque almeno il suo sacrificio fosse servito a qualcosa.
Einvece a un certo punto lei era spartita.
E dopo un po' era sparito anche Waldemar.
Tutto per nulla, dunque? Persino i miei passi indietro, le mie rinunce?
Per dimenticarla si era buttato anima e corpo nel lavoro, che gli aveva dato molta più soddisfazione, fintanto che i rapporti col Professor Monterovere si erano incrinati.
Ma quella sera l'anziano docente sembrava essere tornato benevolo e comprensivo:
<<Cherchez la femme, si diceva una volta!>>
Monterovere sapeva molto più di quel che avrebbe mai potuto o voluto ammettere.
Eppure mi aveva avvertito fin dall'inizio. "Attento... quella è una gatta morta... e tirerà fuori gli artigli quando meno ce l'aspettiamo. Ed è anche un vampiro, nel senso che prosciuga le energie di chi le sta intorno".
E l'aveva fatto, poi era sparita, e poi, come niente fosse, era tornata.
Sarebbe saggio, da parte mia, non darle corda. Ma la saggezza, purtroppo, è una virtù che non ho mai posseduto.
E così eccolo ancora una volta, vergognosamente, pateticamente, a pendere dalle labbra di lei.
E' la coazione a ripetere: l'assurda illusione che ci fa dire: "Questa volta sarò in grado di gestire la situazione. Questa volta saprò comportarmi nel modo giusto".
Ma non è forse follia credere, rifacendo sempre le stesse cose, di poter ottenere risultati diversi?
Non aveva avuto il tempo di darsi una risposta.
Lei era lì, come la manifestazione di una divinità volubile e spietata.
Quasi non riusciva a crederci.
Continuava scioccamente a domandarsi: è lei o no?
I capelli biondo scuri le scendevano dolcemente sul collo aristocratico e sulle spalle scoperte.
Portava una collana di diamanti con uno zaffiro, che faceva rifulgere il blu dei suoi occhi.
Simili erano gli orecchini.
I tratti del viso erano dolci, ma qualcuno avrebbe detto che quella faccia d'angelo le serviva per ingannare.
Portava un abito rosso scarlatto.
Mi guarda e sorride come se fosse davvero felice di rivedermi, ma sarebbe imperdonabilmente sciocco, da parte mia, farmi illusioni di qualsiasi genere sul suo conto.
Era assurdo solo pensarlo, eppure non poteva farne a meno.
Forse ora lei magari... sì, ma poi ti butta via...
Via dalle sue mani, in un deserto senza fine.
Jenna l'aveva fatto anche col fidanzato, Waldemar Richmond, quando l'aveva lasciato poco prima del matrimonio, spezzandogli il cuore.
Nell'incredulità e nella disperazione, Waldemar aveva telefonato a Luca e si era sfogato con lui:
"Da quando lei se n'è andata, ho visto la mia vita riempirsi di vuoto".
Jenna era fatta così: era una divoratrice di cuori.
Ma forse potrebbe essere cambiata, aver appreso qualcosa di nuovo. Forse è per questo che è tornata da me, ora, al mutare della marea.
Fece qualche passo nella sua direzione e gli parve come se questa scena si fosse già ripetuta infinite volte.
Ormai era a un passo a lui: poteva riconoscerne il profumo, ritrovare tutti i particolari del suo volto, le screziature degli occhi...
<<Non sono un fantasma>> disse lei mentre allargava le mani <<Abbracciami e vedrai che sono io in carne ed ossa>>
Fu un abbraccio dolce e forte, nello stesso tempo: un piacere così grande da fare male, da incrinare tutti i precari equilibri laboriosamente costruiti in anni di paziente sopportazione.
<<Sei davvero tu... ma prima di ogni altra cosa, prima di ogni convenevole, prima di ogni discorso, prima di tutto... una sola domanda: perché?>>
Lei continuò a tenergli strette le mani, come se temesse una sua fuga.
Perché sei fuggita? Perché sei sparita? Perché hai lasciato Waldemar? Perché non mi hai cercato?
Jenna sorrise e Luca sentì di essere di nuovo in trappola.
Lei sa di potermi dominare ancora.
Era molto abile a mentire.
Avrebbe mentito ancora?
("Fa prima una bugia a fare il giro del mondo che una verità a mettersi i pantaloni" aveva detto Churchill).
Lei gli si avvicinò ancora di più, tanto che lui poteva sentire il suo respiro, che era sempre profumato di fragola.
<<Perché, rispetto alle apparenze, la situazione era un po' più complessa>>
venerdì 11 maggio 2018
Quel che resta dell'Isis
Nelle mappe qui riportate possiamo vedere le ultime sacche di resistenza dell'Isis in territorio siriano, colorate in grigio.
Per rendersi conto dei progressi fatti nella lotta contro lo stato islamico, basta confrontare questa mappa con quella del Califfato nello scorso settembre.
La situazione attuale mostra anche la spartizione del territorio siriano e in parte anche di quello iracheno tra le forze vincitrici e i loro alleati internazionali.
Controlled by the Syrian Arab Republic (SAA) Controlled by the Iraqi government Controlled by the Syrian Opposition Controlled by Tahrir al-Sham (HTS) Former rebel areas that have reconciled with the government Controlled by the Turkish government and Turkish-backed rebel forces Controlled by the Islamic State of Iraq and the Levant (ISIL) Controlled by the SDF Controlled by the Kurdistan Region Areas under joint SDF-SAA control Controlled by the Lebanese government Controlled by Hezbollah in Lebanon
In the respective colours: Stable mixed control Rural presence Contested Strategic hill Oilfield/Gasfield Military base or checkpoint Airport/Air base (plane) Heliport/Helicopter base Major port or naval base Border post Dam Industrial complex
giovedì 10 maggio 2018
mercoledì 9 maggio 2018
La Battaglia di Yarmouk a sud di Damasco
Dopo la liberazione del territorio del Ghouta Orientale, alla periferia est di Damasco, l'esercito siriano ha subito avviato, nella seconda metà di aprile, l'operazione di messa in sicurezza del quartiere di Yarmouk, a sud della capitale, che da oltre sei anni è nelle mani dell'Isis e del Fronte Al-Nustra (che poi ha cambiato nome infinite volte, ma resta pur sempre una cellula di Al-Qaeda).
Yarmouk, prima della guerra, era già in una situazione delicata, essendo in gran parte composto da un campo profughi palestinese.
L'infiltrazione di terroristi jihadisti ha creato una situazione umanitaria grave per la popolazione civile.
Per questo, come già accaduto in altre aree negli ultimi mesi, il governo siriano ha offerto agli jihadisti la possibilità di arrendersi ed essere trasferiti nelle province di Idlib e Jarabulus, sotto controllo dei Turchi e dei gruppi islamisti radicali, per risparmiare alla popolazione civile le conseguenze di una battaglia sia aerea che di terra.
Il 21 aprile, a seguito del fallimento di trattative per l'evacuazione dei miliziani, è stata avviata un'offensiva aerea accompagnata da operazioni di terra.
Il 30 aprile i miliziani di Al-Nusra nell'area si sono arresi, accettando di essere trasferiti nelle provincie di Idlib e Jarabulus: l'evacuazione è stata immediatamente avviata.
L'esercito siriano si è così potuto concentrare direttamente sulla zona controllata dall'Isis e già il 3 maggio si è conseguito l'importante risultato di dividere l'enclave in due sacche, di cui una è ciò che resta del campo profughi, mentre l'altra è il quartiere di Al Hajar al Aswad.
Tra il 4 e il 7 maggio le forze governative siriane, aiutate dalle milizie palestinesi (Fatah Intifada, PFLP-GC, Brigata Galilea, Esercito di Liberazione), dalle Brigate Baath e dai volontari nazionalisti Nusur al-Zawbaa e Guardia Nazionale Araba hanno stretto d'assedio le due partil'ultimo fazzoletto di Damasco Sud ancora occupato dall'ISIS.
La più meridionale delle due "sotto-sacche" è caduta immediatamente sotto gli assalti di Nusur Al-Zawbaa, PFLP-GC, Esercito di Liberazione e Fatah Intifada, come mostra la mappa che pubblichiamo.
Nella parte Nord, dalla direzione di Tadamun, i governativi hanno lancianto una nuova offensiva, nel tentativo probabilmente di separare anche questa 'pocket' in due parti distinte.
L'8 maggio i miliziani dell'Isis di Al Hajar al Answad si sono arresi e il cerchio si è stretto intorno alla zona di Yarmouk propriamente detta, dove l'Isis si è asserragliato, barricandosi nell'ex campo profughi.
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