Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 27 aprile 2018
Vite quasi parallele. Capitolo 114. Per le antiche scale
Luca Bosco conosceva bene la strada che dal borgo di Querciagrossa portava al Castello di Monterovere, così come le antiche scalinate che si dovevano percorrere prima di arrivare alle mura esterne, al portone, al Primo Edificio di guardia, al Parco Interno e poi, tramite un vialetto in salita, al Secondo Edificio, fino al Salone d'ingresso, quello dove in genere gli ospiti attendevano, in presenza di un buffet e di qualche aperitivo servito da compunti camerieri in livrea, l'arrivo del "grand'uomo", il cui appartamento privato si trovava, naturalmente, nel Terzo Edificio, ossia nella Torre Alta, detta Turris Eburnea dalla "Confraternita dei Monteroveriani".
Quel percorso rappresentava, nel contempo, se ci è concesso il gioco di parole, un'ascesa e un'ascesi.
Il bosco di roveri e querce, le abitazioni medievali del borgo, l'altezza della collina, l'aria sempre più pura, e il panorama via via più esteso, trasmettevano un'emozione "romantica" nel senso filosofico e letterario del termine, come se si entrasse nel mondo neogotico dei quadri di Friedrich o dei Preraffaelliti. Tutto questo era, naturalmente, intenzionale, nel senso che il Professor Monterovere, durante il restauro, si era ispirato al modello della fortezza di Coburgo, da cui aveva avuto origine la potentissima stirpe dei Sassonia-Coburgo-Gotha, ai vertici dell'Aristocrazia Nera.
Mentre saliva le scale, a Luca erano tornati in mente molti momenti felici trascorsi in quel luogo, in compagnia di amici ormai persi di vista, sopratutto dell'inglese Waldemar Richmond, che era stato suo compagno di studi durante il Dottorato, e di Jenna Burke-Roche de Fenroy, la misteriosa fanciulla statunitense di origini anglo-francesi e aristocratiche, di cui entrambi erano stati innamorati.
Per anni lui e Waldemar si erano contesi le attenzioni di Jenna, la quale aveva esitato a lungo prima di compiere una scelta.
Ci chiamavano "il Triangolo delle Bermuda": eravamo folli, ma ci siamo divertiti molto...
Una felicità perduta, quando lei aveva scelto Waldemar, il che rendeva insopportabili quei ricordi.
Era stato difficile fare un passo indietro e permettere che il "triangolo" lasciasse il posto ad una coppia di fidanzati di pari origini e ceto sociale.
Se almeno la mia rinuncia e il mio sacrificio fossero serviti a qualcosa!
E invece era andato tutto nel peggiore dei modi.
Waldemar e Jenna si erano lasciati prima delle nozze e poi si erano resi irreperibili.
E dire che sembravano così felici, così perfetti...
Forse troppo.
Lei sicuramente è perfetta. E' una che non fa sciocchezze. Per questo non si è messa con me.
Sorrise al pensiero.
Eppure anche con Waldemar non aveva funzionato. Perché? Cosa c'era sotto?
Stando alle poche informazioni che il prof. Monterovere aveva fatto trapelare, con aria di mistero,
lui si trovava in Ucraina, in una provincia abbarbicata ai Carpazi, presso la roccaforte visigota di Estgoth, in missione segreta per conto dell'Ordine.
Ancora meno erano state le informazioni riguardanti Jenna, la quale, secondo alcuni, ufficialmente risultava domiciliata nella villa che i Burke-Roche possedevano negli Hamptons di Long Island, New York, presso la località marittima di Hollow Beach, un "paradiso di tranquillità e noia", apparentemente, ma pieno di misteri, almeno stando a quel poco che lei aveva raccontato.
Hollow Beach.
Ricordare quel nome era doloroso, perché ai tempi della loro amicizia, Jenna gli aveva promesso che avrebbero trascorso un'estate insieme, da soli, in quel luogo.
Poi però era arrivato Waldemar e aveva rovinato tutto...
Inutile fare l'inventario delle cose perdute, mentre tutto frana intorno...
Inutile e dannoso, ma quasi inevitabile, nel castello di Monterovere Boica.
Quando finalmente arrivò al grande Salone, fu colto da una serie di destabilizzanti déjà-vu.
Aveva riconosciuto i membri più giovani della "Confraternita dei Monteroveriani", che erano stati suoi studenti, in alcuni seminari e laboratori collegati ai corsi del Professore, mentre tra quelli di età superiore erano più le assenze a farsi notare.
Probabilmente i miei coetanei della Confraternita hanno già superato l'Iniziazione all'Ordine Supremo.
Improvvisamente si sentì osservato e si voltò, vedendo in cima alle scale l'inconfondibile sagoma
del Professor Monterovere, che sfoggiava il suo tipico abito color prugna, che lo faceva sembrare un vescovo.
Il suo volto abbronzato e liscio appariva quasi ringiovanito. I capelli argentei e gli occhi celesti risplendevano a tal punto da dare l'illusione che emanassero una luce propria.
Tutti invecchiano, tranne lui. Quale sarà il suo segreto? Sicuramente ha a che fare con gli Iniziati.
Quando gli occhi di Luca Bosco incontrarono quelli del Professore, lo sguardo di quest'ultimo parve illuminarsi ancor di più e subito scese la scalinata, con una certa affettazione teatrale che, unita al vestiario violaceo e alla voce querula, attribuivano al suo aspetto qualcosa di buffo, che spingeva la gente a commettere, a proprie spese, il grave errore di sottovalutarlo.
Luca gli andò incontro, senza incontrare ostacoli, in quanto i giovincelli e le matricole sapevano bene che bisognava cedere il passo ai "prefetti", e gli tese la mano.
La stretta di Lorenzo Monterovere fu floscia e debole, ma la sua voce era quantomai allegra:
<<Luca Bosco, sono davvero lieto di rivederti!>>
La cosa non era reciproca, ma Luca cercò di essere educato:
<<Anch'io! Come stai?>>
<<Molto bene, grazie, e tu? Cos'hai fatto in questi mesi di vacanza?>>
Luca preferì rimanere sul vago:
<<Sono fuggito>>
<<Da cosa?>>
<<Da tutto quanto>>
<<Sì, ma dove?>>
<<Lontano>>
<<Ma lontano da dove?>>
<<Da tutto quanto>>
<<D'accordo, ma dove, di preciso?>>
<<In posti tranquilli, quieti, in cui fosse possibile riflettere>>
<<Riflettere su cosa?>>
<<Su tutto quanto>>
Non si aspettava che l'altro capisse.
La comprensione richiedeva tempo.
Dopo un grave danno, per rimediare, è necessario lasciar passare del tempo.
Dovevo attendere. Ho atteso. Bisogna saper attendere.
In fondo era stata come una sorta di veglia d'armi.
Lorenzo riprese la parola:
<<Nel mio invito c'era una promessa a cui intendo mantenere fede>>
Luca ricordò:
<<Verrà anche tuo nipote?>>
<<Sì, gli ho mandato un taxi apposta a Modena. Dovrebbe essere qui a momenti.
Ma ho riservato per te e per lui anche altre sorprese>>
<<Che vuoi dire?>>
<<Nella Torre sono già alloggiati alcuni ospiti di rilievo, tra cui persino qualche membro del Consiglio Superiore dell'Ordine>>
I Consiglieri si muovevano dalle loro sedi abituali soltanto per motivi di eccezionale rilevanza.
Questo rendeva il tutto molto inquietante:
<<E dovrei considerarla una buona notizia?>>
<<Questo è ancora da vedere. Ma uno dei Consiglieri ha portato con sé una persona che desidera incontrarti. Una giovane donna che tu conosci e che ha vissuto qui molti momenti felici e spera di vederli rinnovati>>
Luca inarcò le sopracciglia:
<<Intendi dire che Jenna è qui?>>
Monterovere sorrise compiaciuto:
<<E' arrivata proprio ieri. Tra poco avrai modo d'incontrarla>>
Il cuore di Luca incominciò a battere all'impazzata:
<<Non posso crederci! Dov'è stata in tutto questo tempo?>>
Il Professore gli fece cenno di abbassare la voce e di avvicinarsi:
<<Si tratta di una questione molto delicata. La situazione è più complessa di quel che potevamo immaginare. Ci sono elementi che io stesso fatico a comprendere. Vedi, fintanto che si parla di certe cose in termini di letteratura o di fantasia, allora può essere persino divertente, ma quando questo "qualcosa" mette piede nella nostra realtà, allora non sembra più così piacevole>>
Luca sospirò:
<<Sempre meglio dell'insignificanza di una vita trascorsa nell'attesa di qualcosa che non arriva mai>>
Gli occhi del Professore si illuminarono:
<<Mi è mancato molto il tuo pessimismo integrale. C'è troppa gente soddisfatta nella Confraternita, e questo è pericoloso>>
Luca inarcò le sopracciglia:
<<Ma sono realmente soddisfatti? Oppure è il solito orgoglio che rende tanta gente così intenta a fingere di sembrare felice?>>
<<Vedo che hai conservato intatta anche la vis polemica>>
<<Sì, ma spero che questi ultimi mesi di meditazione abbiano migliorato il mio autocontrollo>>
Nel dire questo, un pensiero, che era a metà strada tra il ricordo e il sogno, si insinuò nella sua mente.
Gli Iniziati mi chiederanno qual è il Sentiero Dorato. Ora io conosco la risposta: non è una strada ben precisa, ma uno stato d'animo.
<<Se c'è l'equilibrio interiore, ogni sentiero è il Sentiero Dorato>>
<<Molto giusto, mio giovane apprendista. Ma qualcosa mi dice che tu, questo equilibrio, non sei ancora riuscito a trovarlo>>
<<Ho riflettuto anche su questo>>
Monterovere si rese conto che non sarebbe stato facile riconquistare la fiducia del suo ex pupillo:
<<Be', spero che le tue riflessioni non siano state eccessivamente profonde. Chi va troppo in profondità rischia di annegare>>
Luca, che conosceva bene quel rischio, così come si rendeva conto del rischio di essere lì, quella sera, in quel luogo dal passato oscuro e dal presente ambiguo.
Davvero Jenna era lì? Dov'era stata per tutti quegli anni? Perché non gli aveva fatto sapere più nulla?
Provò un senso di vertigine.
E sento ch'è reale solo la tua assenza, e come queste scale tutto scende, precipita, si schianta...
Poi sollevò le spalle, fingendo indifferenza, con gesto di leggerezza fin troppo disinvolta:
<<Io so quando fermarmi. Forse è l'unica cosa che so.
Vedi, ci sono momenti di estremo pericolo in cui è necessario che ognuno rinunci a qualcosa, per il benessere generale. Ognuno di noi si ritiene un irriducibile seguace di qualche verità o quantomeno di una cosa giusta, ma ci sono certe verità, certe cose giuste che potrebbero provocare la "fine del mondo" e noi non abbiamo il diritto di provocare "la fine del mondo" in nome di una cosa che riteniamo giusta. Ecco: quello è il momento di fermarsi, il momento di rinunciare.
Io sentivo il dovere di farmi da parte, di lasciare la Confraternita e rinunciare all'Iniziazione>>
Monterovere capì cosa significavano realmente quelle parole:
<<E adesso hai cambiato idea?>>
Luca lo fissò:
<<Non del tutto. Molto dipende da chi e cosa vedrò e sentirò stasera>>
Il Professore non si diede per vinto:
<<Naturalmente, ma ti avverto subito: le circostanze sono cambiate. Non stiamo facendo più dell'accademia. Ci siamo resi conto anche noi di cosa sta succedendo laggiù, fuori dalla Torre eburnea>>
Luca sospirò:
<<Quando ero a io dirlo, però, non ci credevi, non mi credeva nemmeno Jenna>>
Monterovere sorrise:
<<Ti sbagli. Jenna non ha dubitato di te neanche per un secondo>>
Allora era vero...
<<Com'è possibile? Perché per tutti questi anni mi ha fatto credere di non...>>
Il Professore gli fece nuovamente cenno di abbassare la voce e di avvicinarsi:
<<La notte è giovane. Avremo modo di chiarire più tardi>> disse, poi annuì tra sé, compiaciuto, come per una tardiva comprensione <<Ci sono molte novità. Conoscerai molte persone importanti. Prima però vorrei attendere l'arrivo di Riccardo. Voglio essere presente al vostro incontro. Poi, mentre io lo istruirò su alcune questioni essenziali, tu avrai modo di rivedere Jenna Burke-Roche. So che questa è la vera ragione per cui sei qui: non avresti potuto resistere al richiamo di un antico amore>>
Luca scosse il capo:
<<Un amore a senso unico. Non c'è niente di più triste! Non è questo tipo di amore a salvarci. E chi non ci ricambia non merita la nostra attenzione. La migliore risposta sarebbe l'indifferenza, e il totale oblio. Ma questo è un dono degli Dei, non dei comuni mortali.
Tu sai che io soffro di profonde emicranie. Jenna è come una seconda emicrania, ancora più lancinante, che non mi dà tregua.
Non riesco a togliermela dalla testa.
E non riesco a perdonarle di avermi sottratto la libertà di non amare>>
Il vecchio professore probabilmente si aspettava un'altra disposizione d'animo:
<<Dopo tutto questo tempo?>>
La domanda gli riecheggiò nella mente, rievocando una risposta tanto lacerante quanto vera:
<<Sempre>>
Il suo sguardo cercò una finestra che dava sulla collina, verso la selva di Querciagrossa.
Lì si erano detti addio vicino al luogo chiamato l'Orma del Diavolo.
C'era un torrentello, che proveniva dal bosco di querce.
Quello era stato il confine che li aveva divisi.
Ora anche quel piccolo corso d'acqua pareva essersi prosciugato.
Jenna era andata avanti. Una distanza li aveva separati, un confine mai varcato.
Al ricordo si aggiunse una riflessione triste e dolce nel contempo, su quel poco che c'era stato tra loro (e avrebbe potuto non esserci) e su tutto quello avrebbe potuto esserci, e non c'era stato.
Il ricordo di tutto questo lo costrinse a soffocare dentro di sé un'esplosione di tristezza e un senso di vuoto mai colmato.
Doveva trovare il modo dirlo a Jenna.
Questo è l'amore che non abbiamo mai avuto.
E questo è il mio ultimo ricordo di te... un ricordo che nasce da un confine, e non lo supera.
martedì 24 aprile 2018
L'Albero della Conoscenza del Bene e del Male
Nelle tradizioni di discendenza biblica, l'albero della conoscenza del bene e del male (in ebraico: עץ הדעת טוב ורע?, etz ha-daʿat tov va-raʿ), o semplicemente l'albero della conoscenza, è l'albero dell'Eden, menzionato nella Genesi insieme all'albero della vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell'infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
Alcune correnti religiose vedono in questo albero una vera e propria pianta legnosa; altri invece vedono in questo stesso albero un simbolo la cui interpretazione dipende dal significato che viene attribuito al concetto di peccato originale.
Riferimenti biblici e coranici
« Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. » (Genesi 2,9) |
« E Dio impose all'uomo anche questo comando: «Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all'albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai certamente dovrai morire». » (Genesi 2,16) |
Secondo il libro della Genesi, l'albero della conoscenza del bene e del male era posto nel centro del giardino di Eden. Il divieto di consumo riguardava solo l'albero della conoscenza del bene e del male. Probabilmente, prima del peccato (consumatosi col mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male) Adamo mangiava di tutti i frutti compreso quello dell'albero della vita, come se fosse un antidoto o semplicemente per celebrare la vita o il diritto di vivere. La disubbidienza avvenne così:
« Disse il serpente alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. » (Genesi 3,1-7) |
Adamo ed Eva mangiarono del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male e andarono incontro alla punizione: la morte. Per riacquistare il diritto di vivere potevano mangiare del frutto dell'albero della vita;
« ma Dio disse: «Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre». » (Genesi 3,22) |
Dio fece l'uomo a sua immagine e somiglianza. E avendo colto del frutto dell'albero proibito l'uomo avrebbe potuto contendere con Dio stesso (secondo l'interpretazione del Serpente), ma viene prontamente cacciato, affinché non sia esonerato dalla punizione della morte: mangiare dell'albero della vita.
È certo che la storia dell'albero della conoscenza del bene e del male si trovi descritta anche nel Corano, libro sacro dell'Islam, in cui compaiono Adamo ed Eva, in una sura in cui Maometto dice chiaramente di stare lontani da quell'albero:
-
- «E dicemmo: «O Adamo, abita il Paradiso, tu e la tua sposa. Saziatevene ovunque a vostro piacere, ma non avvicinatevi a quest'albero ché in tal caso sareste tra gli empi».»[2:35 (Hamza Roberto Piccardo)]
Esegesi ebraica
« Per quale ragione la Scrittura non indica chiaramente il nome dell'albero? Perché Qadosh BarukhHu non desidera umiliare nessuna delle Sue creature; altrimenti gli uomini coprirebbero di vergogna quest'albero, dicendo: "Questo è l'albero a causa del quale il mondo è stato colpito!" Ciò è affermato nel Midrash Tanhuma »
|
(Genesi Rabbah XIX 7) |
Entità e particolarità del peccato
I maestri della tradizione ebraica insegnano come la trasgressione di Adamo ed Eva consiste nel tentativo e nella volontà di trarre la conoscenza, elemento spirituale, dal frutto, elemento materiale. Inoltre il primo peccato commesso da Adamo ed Eva fu l'origine e la radice di tutti i peccati esistenti.
Un midrash insegna che originariamente l'albero della conoscenza del bene e del male era legato a quello della vita, posti entrambi nel Giardino dell'Eden: con il peccato Adamo ne ruppe il legame. Un altro insegnamento afferma che Adamo, fino a quel momento sapiente di una saggezza celeste, volle vedere cosa si trovava nell'altro lato intendendo con ciò il mondo dell'impurità: la conoscenza carpita così da Adamo ed Eva non era infatti la conoscenza della Torah ma una conoscenza connaturata al peccato.
Eva diede da bere il succo del succitato frutto anche agli animali infatti da quel momento in poi valse la morte anche per loro.
L'ebraismo, in considerazione dell'origine divina della sapienza, della conoscenza e dell'intelligenza, non manca nel valutare Giobbe esempio di rettitudine ed integrità: egli rivolge al Signore la domanda Dove si trova la sapienza? (28,12)
«Un frutto bello a vedersi...»
Nachmanide spiega che, mangiando del frutto proibito, Adamo e la donna «avrebbe voluto e desiderato una cosa o il suo contrario»[2].
"Delizia" riguarda gli "occhi", il "desiderio" invece l'intelligenza.
"Delizia" riguarda gli "occhi", il "desiderio" invece l'intelligenza.
I testi ebraici della Torah spiegano che l'albero della conoscenza del bene e del male possedeva anche il tronco saporito e dello stesso gusto del frutto; anche il rabbino Arizal ricorda infatti che in principio Dio avrebbe concesso all'umanità che ogni albero possedesse questa qualità fino al rifiuto della Terra che ciò non volle per i malvagi che poi sarebbero esistiti in seguito. Così l'unico albero a mantenere questa peculiarità particolare fu quello dal frutto negato da Dio ad Adamo ed Eva.
Dio proibì al padre ed alla madre dell'umanità di mangiare il frutto, ma Adamo aggiunse una proibizione dicendo ad Eva di non toccarlo; il serpente approfittò dell'indecisione di Eva spingendola contro l'albero che quindi toccò cosicché, quando lei non ne vide le conseguenze prospettate, decise di mangiarne il frutto. I commenti esegetici ebraici insegnano che il serpente credette che, una volta che anche Adamo avesse trasgredito l'ordine divino mangiando il frutto e poi fosse morto, avrebbe potuto sposare Eva.
La Torah insegna che il serpente venne punito anche con la lebbra per aver commesso maldicenza verso Dio: in questo animale ne è segno il cambio della pelle.
Conoscenza del bene e del male e gli angeli corrispondenti
A proposito dell'albero della conoscenza del bene e del male il libro cabalistico dello Zohar afferma che l'angelo Metatron rappresenta il bene mentre l'angelo Samael il male, quest'ultimo angelo spesso associato al significato del serpente.
Interpretazioni tradizionali ebraiche circa la natura del frutto
Secondo un Midrash, riguardo al libro del Pentateuco Genesi, non venne rivelato il luogo da cui sorse il frutto da Dio proibito, per non dolersene.
Fico
La velocità della scena in Genesi 3,6-7 fa supporre che la coppia, sorpresa dall'immediato senso di vergogna per le proprie nudità, prese la prima cosa a portata di mano per coprirsi, le foglie - in realtà delle cinture (Midrash Bereshit Rabbah) - dell'albero della conoscenza del bene e del male. Il libro della Genesi 3,7 dice che le foglie utilizzate erano foglie di fico, in ebraico תאנה (təe'na).
Uva
A proposito del Tiqqun, la tradizione mistica ebraica insegna che, se Adamo ed Eva avessero atteso tre ore ed avessero utilizzato il frutto suddetto per compiere la santificazione del giorno santo dello Shabbat con la cerimonia del Kiddush, non vi sarebbe stata alcuna punizione perché in questo caso inseriti nell'ambito del divino e della santità non sottoposti al male del peccato: secondo un'opinione il frutto è infatti l'uva da cui si ricava il vino con cui gli Ebrei celebrano appunto il Kiddush nel venerdì sera, sera con cui inizia il giorno dello Shabbat, e durante il primo pranzo del giorno del sabato.
L'imposizione di tale divieto valeva infatti solo fino ad un certo momento con la concessione che poi l'uva venisse appunto utilizzata per il Kiddush.
L'imposizione di tale divieto valeva infatti solo fino ad un certo momento con la concessione che poi l'uva venisse appunto utilizzata per il Kiddush.
Anche l'Arizal afferma che, quando Eva offrì il succo d'uva dell'albero della conoscenza del bene e del male ad Adamo ed egli ne ingerì la parte con la feccia, attraverso quest'atto nel peccato i due compromisero maggiormente la propria integrità nella disobbedienza a Dio. La tradizione ebraica spiega che Adamo ed Eva non avrebbero ricevuto alcuna punizione se avessero atteso tre ore ed avessero utilizzato il frutto per santificare il giorno, primo Sabato della Creazione.
Secondo il Talmud Noè avrebbe dovuto rettificare il succo d'uva bevuto anche da Adamo: egli però, anziché renderlo santo, commise lo stesso errore ubriacandosi; secondo alcuni la vite venne sradicata dal Gan Eden come Adamo ed Eva, secondo un'altra opinione essa si trovava in Terra di Israele ma Noè la portò fuori da essa piantandola e godendone il succo del frutto nato il giorno stesso.
Grano
Il Sefer haZohar esprime anche l'opinione di Shemaya il santo secondo il quale il grano - anche ...lechem min haAretz, ...לחם, in ebraico: "...frutto dalla T/terra"[3] - fu la pianta perfetta per la quale Adamo cadde in peccato.
Cedro
Come sopra citato, nel Talmud di Babilonia è presente un'opinione secondo cui fu proprio il cedro.
Vi è anche una storia che racconta come, per la festa di Sukkot, un discepolo espresse dubbi sulla conformità di un Etrog, il frutto del cedro necessario alla preparazione con il Lulav; con clemenza il Maestro lo confortò dicendo paradossalmente: "vedi come sono belli i segni dei denti di Eva?".
Un'opinione ulteriore: la mela
Nella cultura dell'Europa occidentale, soprattutto a partire dal Medioevo, l'albero della conoscenza del bene e del male viene considerato un melo. Tuttavia questa identificazione nasce probabilmente da una lettura allegorica del testo biblico: in latino la stessa parola, malum, può riferirsi sia al frutto del melo, sia al "male", e per questo motivo i commentatori avrebbero favorito l'identificazione, passata poi anche nelle arti figurative, tra il simbolico frutto dell'albero e la mela.[4]
In realtà la mela, in alcune culture anteriori al cristianesimo, era l'attributo di Venere, la dea dell'amore (nella sua accezione erotica). È possibile che l'iconografia di due giovani che si scambiano una mela (in cui, inizialmente, era abbastanza indifferente chi si pensava stesse dando e chi ricevendo il frutto) sia poi passata in ambito cristiano, dando origine alla identificazione tra il frutto proibito e la mela stessa.[5]
Nella tradizione ebraica, invece, non si riscontra l'identificazione del frutto dell'albero con la mela. A proposito del valore simbolico dei colori rosso, bianco e verde (collegati alle sefirot di Ghevurah, Chessed e Tiferet), si discute di un "campo delle mele sante", appunto con riferimento ai tre colori citati ed alla benedizione per la rugiada, presente anche nella preghiera ebraica dell'Amidah.
Note
- ^ Talmùd. Il Trattato delle Benedizioni, Torino, Utet, 2013 ISBN 978-88-02-08122-9 (pag. 293-294 40a)
- ^ Naḥmanide esegeta e cabbalista. Studi e testi (a cura di Idel e Perani), La Giuntina, Firenze, 1998
- ^ Berakhot
- ^ Cecilia Gatto Trocchi, Enciclopedia illustrata dei simboli, Roma, Gremese, 2004, p. 235, ISBN 88-8440-325-1.
- ^ Robert Graves. La Dea bianca. Milano, Adelphi.
Bibliografia
- Jean-Marc Rouvière. Adam ou l'innocence en personne. Parigi: L'Harmattan, 2009. Cfr. recensione.
- Commento alla Genesi (Berešit Rabbâ), Torino, UTET, 2000 ISBN 88-02-02507-X
- Genesi. Bereshìt. Khumash, Milano, Mamash, 2006 ISBN 88-86674-08-2
- Rashi di Troyes. Commento alla Genesi, Genova-Milano, Marietti, 2011 ISBN 978-88-211-8454-3
Voci correlate
domenica 22 aprile 2018
Albero magico neopagano celtico della Wicca
L'albero è un simbolo di forza, di sapienza e di contatto con il mondo trascendente in tutte le antiche mitologie, nei culti misterici, nell'esoterismo moderno e anche nelle religioni neopagane.
Documenti e Fonti
GRUNTERS GRB
(Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: quattro elementi (ai lati del mondo). Sulla tradizionale lettera di stregoneria (inbanese) si scrive "Harm none". Nei tre mesi c'è anche una spirale tripla. Nell'antichità, i vincitori della lotta coronarono la corona d'alloro e ancora oggi rappresentano la forza, il coraggio, l'impavidità e la vittoria. Il simbolo del dio di Eros e le coppie di innamorati. Poiché le foglie non sono vene, è l'eternità e l'immortalità.
CERIMONIA (Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: è simile a una normale bandiera rosso-verde con un pentagramma, ma ha un nastro bianco centrale ingrandito per uno stemma cerimoniale.
GRANI CERIMONIALI PAGANI
(Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: una manciata di simboli che si legano al paganesimo
IL GLOSSARIO DELLE BANDIERE
(Autore: Dorino )
Simbolismo e significato: quattro colori disposti dall'alto sono quattro elementi classici che rendono il mondo materiale dal più semplice al più difficile. I primi due colori sono il simbolo dell'energia di Dio: giallo - aria, rosso - fuoco - Gli altri due simboleggiano la Dea: blu - acqua, verde - terra.
Gli elementi sono strumenti di vimini, la magia della stregoneria è naturale ed elementare.
Il triangolo è un simbolo dell'universo e delle sue dinamiche, ma anche lo spirito come quinto elemento.
Il bianco e nero sono colori neutri. In linea di principio, è un simbolo nero di Divinità (yin) perché è ricettivo, passivo e attrae, mentre il simbolo bianco (e fisico) di Dio (yang) è proiettivo, attivo e rifiuta.
Ma nel cielo notturno, la Dea è la Luna, e le streghe adorano e glorificano la Grande Madre - la Tre Dea: la Ragazza, la Madre e il Vecchio.
IL PASSEGGERO DEL NARODA PAGANO
/Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: il simbolismo è come uno stemma. C'è ancora va ricordato che il rosso più di verde, perché l'energia complessiva yang (il fuoco, Dio) sale e l'energia complessiva di yin (terra, Dea) verso il basso.
GRB PAGAN NARODA
(Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: questo è lo stemma del popolo pagano. I colori rosso e verde simboleggiano il dualismo ontologico dell'energia yáng e yīn, ovvero Rogate God e Mother Goddess.
Il colore rosso rappresenta: Cornuto Dio, l'amore, l'affetto, la passione, la vitalità, il calore, la salute, la fertilità, il coraggio, l'ego, la forza, la volontà, lo scopo, la determinazione, il sacrificio, il sangue, l'energia sessuale, l'entusiasmo, l'eccitazione, la velocità, l'eros, arroganza, leadership, uomini, virilità, la guerra, la rabbia, la rabbia, l'aggressività, la vitalità, istinto di sopravvivenza, la gioia, la felicità e la protezione. Rappresenta anche il fuoco, il sole, l'estate e il sabato Lit. La magia è utilizzato per rafforzare l'entusiasmo, l'interesse e il carisma, poi di acquisire energia supplementare, per la protezione, il coraggio e la forza, l'esercizio di amore, desiderio fisico e sessuale, intensificare e accelerare le pratiche magiche, attacchi occulti, vittoria, subordinazione e altra trasformazione. Poiché esiste una natura del fuoco, le opere di pittura rossa richiedono maggiore vigilanza.
D'altra parte, il colore verde rappresenta: Dea Madre, la vita, la natura, la terra, le colture, la fertilità, la resa, la crescita, l'abbondanza, la gravidanza, le donne, l'agricoltura, la sicurezza, la prosperità, ricchezza, successo, soldi, ricchezza, felicità, lavoro, carriera, i giovani, la cura, la bellezza, il ringiovanimento, il rinnovamento, l'empatia, la compassione, la generosità, il matrimonio, la stabilità, l'armonia, la vitalità, l'autostima, ma anche l'inesperienza, l'eccessiva ambizione, l'invidia, il gioco d'azzardo, l'avidità e materialismo. Rappresenta anche il paganesimo, la stregoneria, l'elemento della terra, il mondo malvagio, la primavera e il sabbat Beltane. La magia è utilizzata principalmente per l'acquisizione della fertilità e gravidanza, i beni materiali, il grano, il denaro e il lavoro per lo sviluppo e la crescita di desideri personali, la realizzazione e la materializzazione di obiettivi, il raggiungimento di un equilibrio, buona fortuna negli affari finanziari, le transazioni e le speculazioni, gioco d'azzardo, giochi d'azzardo, lotterie, scommesse e impiego. Inoltre, utilizzato per la ricerca e lo sviluppo di nuove idee, per la protezione dalla paura, ansia e influenzare altre persone per la guarigione e un rapido recupero, e di stabilire contatti con i fata mondo, gnomi e nani.
Il colore verde è a sinistra perché è sempre sull'altare della Dea sinistra e Dio sulla destra. Questo perché il cuore si trova sul lato sinistro del corpo ed è identificato con l'amore, le emozioni e la Dea, che ha senso e perché quella parte del corpo è sotto il controllo del lato destro del cervello, che è proprio quel lato creativo.
Nel mezzo c'è il pentagramma, il simbolo fondamentale del paganesimo. Rappresenta cinque elementi, quattro elementi classici che formano il mondo materiale: aria, fuoco, acqua e terra e il quinto elemento che è lo spirito. Pertanto, il pentagramma è la rappresentazione perfetta di un uomo con braccia e gambe larghe. È una rappresentazione di microcosmo e macrocosminazione.
Quando il pentagono è nel cerchio, lo chiamiamo pentacl. Il cerchio è la figura geometrica perfetta - il simbolo di immortalità, eternità, natura, cicli naturali e universo.
La corona del Sole è il simbolo del Sole, l'energia nascente di Dio, che ci illumina e ci dà forza, ispirazione, coraggio, coraggio, fiducia in se stessi e ragione.
Il ramoscello d'ulivo è un simbolo della Terra, l'energia natalizia che ci dà la spina dorsale, il fondamento e il terreno, la saggezza, l'intuizione, la compassione e la dolcezza. Nel paganesimo, l'oliva come pianta rappresenta principalmente l'immortalità, la fertilità, la sicurezza, la forza e il potere, poiché il legno è di grande forza e resistenza, ma è diventato un simbolo universale di pace.
Bridget CROSS 1 Autore: Ivana H.
Simbolismo e il significato: croce di Bridget è stato fatto la scorsa estate, imbevuto di acqua tiepida paglia che si flette, questo simbolo significa molto , perché è tra l'altro un simbolo di guarigione, ed è il mio lavoro.
Bridget CROSS 2
Autore: Ivana H.
simbolismo e significato: la croce è decorata con, tra l'altro con seme nero, dicono che guarisce tutto, ma la morte, mentre la lavanda è per me un simbolo žetve.Sve vengono raccolti, memorizzati per l'inverno, l'autunno arriva, la cera dell'uva, l'odore di lavanda .... bellissimo.
SIMBOL BOGINJE - LANČIĆ
(Autore: Ivana H.)
Simbolismo e significato: una tripla luna che rappresenta tre aspetti della Dea: la Vergine, la Madre e il Vecchio
Fonte principale http://green-wicca.blogspot.it/p/radovi.html
(Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: quattro elementi (ai lati del mondo). Sulla tradizionale lettera di stregoneria (inbanese) si scrive "Harm none". Nei tre mesi c'è anche una spirale tripla. Nell'antichità, i vincitori della lotta coronarono la corona d'alloro e ancora oggi rappresentano la forza, il coraggio, l'impavidità e la vittoria. Il simbolo del dio di Eros e le coppie di innamorati. Poiché le foglie non sono vene, è l'eternità e l'immortalità.
Simbolismo e significato: è simile a una normale bandiera rosso-verde con un pentagramma, ma ha un nastro bianco centrale ingrandito per uno stemma cerimoniale.
(Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: una manciata di simboli che si legano al paganesimo
(Autore: Dorino )
Simbolismo e significato: quattro colori disposti dall'alto sono quattro elementi classici che rendono il mondo materiale dal più semplice al più difficile. I primi due colori sono il simbolo dell'energia di Dio: giallo - aria, rosso - fuoco - Gli altri due simboleggiano la Dea: blu - acqua, verde - terra.
Gli elementi sono strumenti di vimini, la magia della stregoneria è naturale ed elementare.
Il triangolo è un simbolo dell'universo e delle sue dinamiche, ma anche lo spirito come quinto elemento.
Il bianco e nero sono colori neutri. In linea di principio, è un simbolo nero di Divinità (yin) perché è ricettivo, passivo e attrae, mentre il simbolo bianco (e fisico) di Dio (yang) è proiettivo, attivo e rifiuta.
Ma nel cielo notturno, la Dea è la Luna, e le streghe adorano e glorificano la Grande Madre - la Tre Dea: la Ragazza, la Madre e il Vecchio.
/Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: il simbolismo è come uno stemma. C'è ancora va ricordato che il rosso più di verde, perché l'energia complessiva yang (il fuoco, Dio) sale e l'energia complessiva di yin (terra, Dea) verso il basso.
(Autore: Dorino)
Simbolismo e significato: questo è lo stemma del popolo pagano. I colori rosso e verde simboleggiano il dualismo ontologico dell'energia yáng e yīn, ovvero Rogate God e Mother Goddess.
Il colore rosso rappresenta: Cornuto Dio, l'amore, l'affetto, la passione, la vitalità, il calore, la salute, la fertilità, il coraggio, l'ego, la forza, la volontà, lo scopo, la determinazione, il sacrificio, il sangue, l'energia sessuale, l'entusiasmo, l'eccitazione, la velocità, l'eros, arroganza, leadership, uomini, virilità, la guerra, la rabbia, la rabbia, l'aggressività, la vitalità, istinto di sopravvivenza, la gioia, la felicità e la protezione. Rappresenta anche il fuoco, il sole, l'estate e il sabato Lit. La magia è utilizzato per rafforzare l'entusiasmo, l'interesse e il carisma, poi di acquisire energia supplementare, per la protezione, il coraggio e la forza, l'esercizio di amore, desiderio fisico e sessuale, intensificare e accelerare le pratiche magiche, attacchi occulti, vittoria, subordinazione e altra trasformazione. Poiché esiste una natura del fuoco, le opere di pittura rossa richiedono maggiore vigilanza.
D'altra parte, il colore verde rappresenta: Dea Madre, la vita, la natura, la terra, le colture, la fertilità, la resa, la crescita, l'abbondanza, la gravidanza, le donne, l'agricoltura, la sicurezza, la prosperità, ricchezza, successo, soldi, ricchezza, felicità, lavoro, carriera, i giovani, la cura, la bellezza, il ringiovanimento, il rinnovamento, l'empatia, la compassione, la generosità, il matrimonio, la stabilità, l'armonia, la vitalità, l'autostima, ma anche l'inesperienza, l'eccessiva ambizione, l'invidia, il gioco d'azzardo, l'avidità e materialismo. Rappresenta anche il paganesimo, la stregoneria, l'elemento della terra, il mondo malvagio, la primavera e il sabbat Beltane. La magia è utilizzata principalmente per l'acquisizione della fertilità e gravidanza, i beni materiali, il grano, il denaro e il lavoro per lo sviluppo e la crescita di desideri personali, la realizzazione e la materializzazione di obiettivi, il raggiungimento di un equilibrio, buona fortuna negli affari finanziari, le transazioni e le speculazioni, gioco d'azzardo, giochi d'azzardo, lotterie, scommesse e impiego. Inoltre, utilizzato per la ricerca e lo sviluppo di nuove idee, per la protezione dalla paura, ansia e influenzare altre persone per la guarigione e un rapido recupero, e di stabilire contatti con i fata mondo, gnomi e nani.
Il colore verde è a sinistra perché è sempre sull'altare della Dea sinistra e Dio sulla destra. Questo perché il cuore si trova sul lato sinistro del corpo ed è identificato con l'amore, le emozioni e la Dea, che ha senso e perché quella parte del corpo è sotto il controllo del lato destro del cervello, che è proprio quel lato creativo.
Nel mezzo c'è il pentagramma, il simbolo fondamentale del paganesimo. Rappresenta cinque elementi, quattro elementi classici che formano il mondo materiale: aria, fuoco, acqua e terra e il quinto elemento che è lo spirito. Pertanto, il pentagramma è la rappresentazione perfetta di un uomo con braccia e gambe larghe. È una rappresentazione di microcosmo e macrocosminazione.
Quando il pentagono è nel cerchio, lo chiamiamo pentacl. Il cerchio è la figura geometrica perfetta - il simbolo di immortalità, eternità, natura, cicli naturali e universo.
La corona del Sole è il simbolo del Sole, l'energia nascente di Dio, che ci illumina e ci dà forza, ispirazione, coraggio, coraggio, fiducia in se stessi e ragione.
Il ramoscello d'ulivo è un simbolo della Terra, l'energia natalizia che ci dà la spina dorsale, il fondamento e il terreno, la saggezza, l'intuizione, la compassione e la dolcezza. Nel paganesimo, l'oliva come pianta rappresenta principalmente l'immortalità, la fertilità, la sicurezza, la forza e il potere, poiché il legno è di grande forza e resistenza, ma è diventato un simbolo universale di pace.
Bridget CROSS 1 Autore: Ivana H.
Simbolismo e il significato: croce di Bridget è stato fatto la scorsa estate, imbevuto di acqua tiepida paglia che si flette, questo simbolo significa molto , perché è tra l'altro un simbolo di guarigione, ed è il mio lavoro.
Autore: Ivana H.
simbolismo e significato: la croce è decorata con, tra l'altro con seme nero, dicono che guarisce tutto, ma la morte, mentre la lavanda è per me un simbolo žetve.Sve vengono raccolti, memorizzati per l'inverno, l'autunno arriva, la cera dell'uva, l'odore di lavanda .... bellissimo.
SIMBOL BOGINJE - LANČIĆ
(Autore: Ivana H.)
Simbolismo e significato: una tripla luna che rappresenta tre aspetti della Dea: la Vergine, la Madre e il Vecchio
Fonte principale http://green-wicca.blogspot.it/p/radovi.html
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