venerdì 14 aprile 2017

Psicosomatica

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La psicosomatica è una branca della psicologia clinica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua eziologia sempre di natura psicologica.
Il suo presupposto teorico è la considerazione dell'essere umano come inscindibile unità psicofisica; tale principio implica che in alcune forme morbose - e finanche nel politraumatismo apparentemente accidentale - accanto ai fattori somatici giochino un ruolo anche i fattori psicologici.
L'interconnessione tra un disturbo e la sua causa d'origine psichica si riallaccia alla visione olistica del corpo umano, all'interno della consapevolezza che mente e corpo sono strettamente legati in virtù dell'unità psicofisica. Uno degli indirizzi più promettenti della ricerca in psicosomatica negli ultimi trent'anni (grazie anche allo sviluppo e alla nascita di nuove tecniche e tecnologie biomediche) è la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), che ha l'obiettivo di chiarire le relazioni tra funzionamento psicologico, secrezione di neurotrasmettitori a livello cerebraleormoni da parte del sistema endocrino e funzionamento del sistema immunitario.

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Le origini

Il principio fondamentale della medicina primitiva concepiva la malattia come una condizione di disagio dell'uomo “intero” in cui l'effetto della volontà di una forza superiore era considerato elemento causale e determinante. Nel mondo magico primitivo non esisteva né una concezione della mente, né una concezione del corpo, né dell'ambiente e l'uomo si sentiva immerso nella natura sotto tutti i suoi aspetti, riconoscendosi inferiore e dipendente da tali forze. In questa visione del mondo, lo sciamano, il medicine man, è l'intermediario tra il mondo degli umani e il mondo degli spiriti. In questo contesto la malattia finisce con il riguardare l'intera comunità assumendo anche il carattere di “evento sociale” che attraverso l'opera dello sciamano può essere portata alla guarigione.[1]

Nell'antichità

Nel corso dei millenni, la figura del medico si mantiene, sostanzialmente, collegata a quella del saggio, del sacerdote. La medicina pitagorica, in particolare, aveva ricercato le analogie tra l'uomo e l'universo, tra il microcosmo e il macrocosmo e aveva concepito la malattia come una rottura dell'equilibrio dell'organismo, come una sorta di “perduta armonia” tra queste due forze. La medicina umorale di Ippocrate aveva invece affermato come responsabile della malattia, lo squilibrio tra gli umori del corpo. Tale concezione è di importanza fondamentale per la storia della medicina psicosomatica poiché inserisce il “temperamento” individuale come elemento sostanziale della malattia individuando, in ciascuna persona, la sua “costituzione”: il tipo “sanguigno, “flemmatico”, “bilioso” e “melanconico”, esprimerebbero, in definitiva, il carattere e il “modo di porsi nel mondo” di ciascuno di noi. L'approccio generale di Ippocrate sarà rispettato anche da Galeno e diventerà punto di riferimento per tutto il Medioevo e il Rinascimento.

Seicento

Nel Seicento, la scoperta del microscopio e le idee del filosofo René Descartes offriranno alla medicina una concezione dell'organismo regolato da forze meccaniche e fisico-chimiche, tanto che la distinzione tra res cogitans e res extensa influenzerà tutta la medicina pervenendo perfino a definire la medicina moderna. Se all'inizio, però, una tale concezione si era rivelata utile, data la complessità dello studio della disciplina, separare la res cogitans dalla res extensa alla fine “aveva creato anche problemi di una certa importanza perfino al medico pratico che si trovava a curare un paziente esteso e cogitante allo stesso tempo e vedeva fin troppo bene come i due aspetti si intersecassero fra di loro”[2] È da notare che Claude Bernard, intorno alla fine dell'Ottocento, era giunto a parlare di omeostasi per descrivere il processo di autoregolazione da parte dell'organismo riproponendo la visione unitaria della malattia.

La rivoluzione psicoanalitica

Dobbiamo attendere, però, il contributo di Sigmund Freud che attraverso gli studi sull'isteria, affermò che un contenuto psichico, qualora represso, era capace di provocare importanti modificazioni corporee e il “misterioso salto” dalla mente al corpo era divenuto un evento possibile. Mentre però Sigmund Freud concentrava la sua attenzione e il suo lavoro sulla produzione verbale dei suoi pazienti, Wilhelm Reich, uno psichiatra austriaco, introdusse nella psicoanalisi anche l'osservazione e il lavoro analitico sul corpo. Successivamente, le teorie di Reich offriranno lo spunto per lo sviluppo dell'analisi bioenergetica, metodica psicoterapeutica elaborata in seguito da Alexander Lowen. Questo approccio, unico nel suo genere, ha avuto il merito di ri-considerare la mente e il corpo come un'unità funzionale, inscindibile, tanto che l'intervento degli analisti bioenergetici è costituito da una complessa combinazione di lavoro sul corpo e lavoro psicoanalitico. Tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta, Franz Alexander propose che gli stati conflittuali, attraverso la mediazione del sistema neurovegetativo, fossero anche implicati nelle cause di varie malattie psicosomatiche.

Sviluppi ulteriori

Un'altra teoria molto significativa è quella proposta dalla Dunbar, allieva e collaboratrice dello stesso Franz Alexander. Ella sostenne che la struttura della personalità individuale può condizionare le difese corporee, predisponendo allo sviluppo di determinate malattie. Vent'anni di studi ulteriori, tra il 1970 e il 1990, ma che ancora oggi forniscono risultati importanti, hanno chiarito che sensibile alle reazioni emozionali non è solo il sistema nervoso vegetativo ma anche, e notevolmente, il sistema endocrino e il sistema immunitario inaugurando il filone di ricerca della psiconeuroendocrinoimmunologia (la cosiddetta P.N.E.I.). In Italia, lo psicologo Ferruccio Antonelli nel 1981 iniziò a parlare di “brositimia”, letteralmente “sentimento ingoiato”. Secondo questo autore, le persone affette da disturbi di natura psicosomatica, presenterebbero difficoltà nel reagire alle avversità della vita, tanto che questo loro stile di vita risultò essere il principale responsabile delle loro sofferenze, la più chiara espressione della somatizzazione dell'ansia. “Mandare giù”, d'altra parte, ricorda il comportamento dello struzzo: non risolve i problemi ma li dirotta all'interno lasciandoli irrisolti.

Approccio omeopatico

Una rivalutazione della correlazione tra mente e corpo è venuta inoltre dalla medicina omeopatica, nell'ambito della quale, oltre alla psicosomatica, si evidenziano anche le influenze che il corpo (soma) può avere sulla psiche, a proposito delle quali si parla in questo caso di approccio «somato-psichico».[3] La soluzione proposta dall'omeopatia, comune ad altre forme di terapia olistica che intendono andare oltre la visione cosiddetta «organicista» della medicina ufficiale, limitata cioè alla cura dei singoli organi ammalati, si basa sulla legge di similitudine, secondo cui esiste un'analogia tra i sintomi presentati dal paziente e gli aspetti fisici, psichici e ambientali in cui essi sono maturati. In tal senso l'omeopatia può essere considerata non solo un rimedio, ma anche un principio filosofico.[4]

Malattie psicosomatiche

Chi soffre di malattie psicosomatiche presenta dolore, nausea o altri sintomi fisici, senza però una causa fisiologica che possa essere diagnosticata. Tali sintomi possono avere una causa fisiologica definita, come il disturbo di conversionedisturbo somatoforme e la sindrome miositica tensiva. Alcune condizioni fisiologiche quali la carenza di vitamine o danni cerebrali possono essere causa di sintomi psicologici gravi. Quando la causa di una patologia è dubbia, la possibilità che sia di origine psicosomatica deve essere presa in considerazione. Alcune malattie che in precedenza erano ritenute puramente psicosomatiche, come le allergie, ora vengono considerate aventi un'origine organica identificata.
Alcuni studi hanno dimostrato che anche semplici frustrazioni quotidiane possono avere effetti sulla funzionalità immunitaria. I pionieri in questa area di ricerca sono i coniugi Kielcot-Glaser che l'hanno teorizzata nel XX secolo.
I campi d'impiego della psicosomatica sono prevalentemente stress (distress cronico) e traumi fisicipsichici e sociali esistenziali.

Delimitazione di psicosomatica

Programmi e sistemi regolativi organici

Note

  1. ^ Henri F. Ellemberger, La scoperta dell'inconscio. Storia della psichiatria dinamica, Torino, Boringhieri, 1976, ISBN 88-339-0367-2.
  2. ^ Paola Santagostino, Che cos'è la medicina psicosomatica, Milano, Urra, 2005, ISBN 88-503-2381-6.
  3. ^ Valter Masci, Omeopatia: tradizione e attualità, p. 24 e segg., Tecniche Nuove, 2003.
  4. ^ Francesco Eugenio Negro, Grandi a piccole dosi. La parentesi omeopatica di vite famose, p. 56, FrancoAngeli, 2005.

Bibliografia

  • Selye, Hans: The Stress of life, McGraw-Hill, 1956
  • Ellemberger, Henri: La scoperta dell'inconscio, Boringhieri, 1976
  • Pancheri, Paolo: Stress, emozioni, malattia, Mondadori, 1983
  • Santagostino, Paola: Che cos'è la medicina psicosomatica, Urra, 2005
  • Bottaccioli, Francesco: Psiconeuro - Endocrino - Immunologia, RED, 2006
  • Scognamiglio, Riccardo: Il male in corpo, Franco Angeli, 2008
  • Van Der Kolk, Bessel: Il corpo accusa il colpo, Raffaello Cortina Editore, 2015
  • Scognamiglio, Riccardo: Psicologia psicosomatica, Franco Angeli, 2016

Voci correlate


il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello. Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.

C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto». Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero. Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi. Io lo chiamo danno biologico primario». Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico». Il professore ha dato una spiegazione scientifica al miracolo: «Il melanoma è un tumore che viene identificato dagli anticorpi dell’organismo, tant’è vero che si sta studiando da 30 anni un vaccino specifico.

Non riusciamo a controllarlo solo perché l’antigene tumorale è talmente aggressivo da paralizzare il sistema immunitario. Nel caso del contadino ha funzionato una combinazione di fattori: aspettativa fideistica, strutture cerebrali arcaiche, Madre Teresa, consegna del santino. Risultato: il suo organismo ha sprigionato fiumi di interferoni e interleuchine che hanno attivato gli anticorpi e fatto fuori il cancro».
Come Soresi illustra nel libro Il cervello anarchico (Utet), già ristampato quattro volte, la nostra salute dipende da un network formato da sistema endocrino, sistema immunitario e sistema nervoso centrale. «Il secondo ci difende e ci organizza la vita. Di più: ci tollera. L’organo-mito è il linfocita, un particolare tipo di globulo bianco che risponde agli attacchi dei virus creando anticorpi. Abbiamo 40 miliardi di linfociti. Quando si attivano, producono ormoni cerebrali.

Questa si chiama Pnei, psiconeuroendocrinoimmunologia, una nuova grande scienza, trascurata dalla medicina perché nessuno è in grado di quantificare quanti neurotrasmettitori vengano liberati da un’emozione. Io e lei siamo due esperimenti biologici che datano 4 miliardi di anni. Io sono più riuscito di lei. Perciò nego la vecchiaia. Non c’è limite alla plasticità cerebrale, non c’è limite alla neurogenesi. Esiste un flusso continuo di cellule staminali prodotte dal cervello: chi non le utilizza, le perde. Le premesse della longevità sono due: camminare 40 minuti tre volte la settimana – altrimenti si blocca il ricambio delle cellule e non si libera un fattore di accrescimento, il Bdnf, che nutre il cervello – e studiare».
Secondo il medico-scrittore, è questa la strada per allungare la vita di 10 anni. «Quando ci impegniamo a leggere o a compilare le parole crociate, le staminali vengono catturate dalla zona dell’encefalo interessata a queste attività. Se io oggi sottopongo la sua testa a una scintigrafia e poi lei si mette a studiare il cinese, fra tre anni in un’altra scintigrafia vedrò le nuove mappe cerebrali che si sono create per immagazzinare questa lingua. Prenda i tassisti di Londra: hanno un ippocampo più grande perché mettono in memoria la carta topografica di una città che si estende per 6 miglia».

Il professor Soresi è cresciuto in mezzo alle lastre: suo padre Gino, tisiologo, combatteva la Tbc nel sanatorio Vialba di Milano, oggi ospedale Sacco. Si considera un tuttologo, al massimo un buon internista, che ha scoperto l’importanza della neurobiologia studiando il microcitoma. «È un tumore polmonare che ha la caratteristica di esordire con sindromi paraneoplastiche, cioè con malattie che non c’entrano nulla col cancro: artrite reumatoide, tiroidite autoimmune, sclerodermia, reumatismo articolare. È una neoplasia che nel 100% dei casi scompare con quattro cicli di chemioterapia. Eppure uccide lo stesso nel giro di sei mesi. Era diventato la mia ossessione: non riuscire a guarire una cosa che sparisce».

Com’è possibile?
«Ci ho scritto 100 lavori scientifici e ci ho messo 30 anni a capirlo: perché il microcitoma ha una struttura neuroendocrina. La massa nel polmone scompare, ma si espande con metastasi ovunque. Ne ho concluso che la medicina non è una vera scienza. Tuttalpiù una scienza in progress».
Diciamo una scienza inesatta.
«L’ho provato sulla mia pelle nel 1950. Ero basso di statura, come adesso, e mio padre si preoccupava. Eppure le premesse genetiche c’erano tutte: lui piccolo, mia madre piccola. Mi portò dal mitico professor Nicola Pende, endocrinologo che aveva pubblicato sei volumi sul timo come organo chiave dell’accrescimento. Pende mi visitò, mi palpò i testicoli e concluse: “Questo bambino ha il timo iperplastico, troppo grosso. Bisogna irradiarlo”. Se mio padre avesse seguito quel consiglio, sarei morto. Questa è la medicina, ragazzi, non illudiamoci».

Torniamo al cervello.
«Sto aspettando di diventare nonno. Il tubo neurale della mia nipotina ha cominciato a svilupparsi dal secondo mese di gravidanza. Alla nascita il cervello non sarà ancora programmato, bensì in fase evolutiva. L’interazione con l’ambiente lo strutturerà. Ora facciamo l’ipotesi che un neonato abbia la cataratta: se non viene operato entro tre mesi, i neuroni specifici della vista non si attivano e quel bimbo non vedrà bene per il resto della vita. Oppure poniamo che la madre sia ansiosa e stressata, il padre ubriacone e manesco: lei capisce bene che i segnali ricevuti dal neonato sono ben diversi da quelli che sarebbero auspicabili. E questo vale fino al terzo anno di vita, quando nasce il linguaggio, che attiva la coscienza del sé, e la persona assume una sua identità. Di questi primi tre anni d’inconsapevolezza non sappiamo nulla, è una memoria implicita, un mondo sommerso al quale nessuno ha accesso, neanche l’interessato, neppure con la psicoanalisi. Ma sono i tre anni che ci fanno muovere».

Allora non è vero che si può «entrare» nel cervello.
«Ai tempi in cui facevo le autopsie, aprivo il cranio e manco sapevo a che cosa servissero i lobi frontali. Li chiamavamo lobi silenti, proprio perché ne ignoravamo la funzione. Molti anni dopo s’è scoperto che sono la sede dell’etica, i direttori d’orchestra di ogni nostra azione».

E graziaddio avete smesso con le lobotomie.
«A quel punto sono addirittura arrivato a fare le diagnosi a distanza. Se mi telefonavano dalla clinica dicendo che un paziente con un tumore polmonare s’era messo d’improvviso a urlare frasi sconce o aveva tentato di violentare la caposala, capivo, dalla perdita del senso etico, che era subentrata una metastasi al lobo frontale destro».

Ippocrate aveva definito il cervello come una ghiandola mammaria.
«Aveva còlto la funzione secretiva di un organo endocrino che non produce solo i neurotrasmettitori cerebrali – la serotonina, la dopamina, le endorfine – ma anche le citochine, cioè la chiave di volta dei tre sistemi che formano il network della vita. Lei sa che cosa sono le citochine?».
Sì e no.
«Sono 4 interferoni, che aiutano le cellule a resistere agli attacchi di virus, batteri, tumori e parassiti, e 39 interleuchine, ognuna con una funzione specifica. Se sono allegro e creativo libero citochine che mi fanno bene, se sono arrabbiato e abulico mi bombardo di citochine flogogene, che producono processi infiammatori. Ecco perché il futuro della medicina è tutto nel cervello. Le faccio un esempio di come il cervello da solo può curare una patologia?».

La ascolto.
«Avevo un paziente affetto da asma, ossessivo nel riferire i sintomi. Più gli davo terapie, più peggiorava. Torna dopo tre mesi: “Sono guarito”. Gli dico: senta, non abbassi la guardia, perché dall’asma non si guarisce. “No, no”, risponde lui, “avevo il malocchio e una fattucchiera del mio paese me l’ha tolto infilandomi gli spilloni nel materasso”. La manderei da un esperto in malocchi, replico io. E riesco a spedirlo dallo psichiatra Tullio Gasperoni. Il quale accerta che il paziente era in delirio psicotico. Conclusione: da delirante stava bene, da presunto normale gli tornava l’asma».

Effetto placebo degli spilloni.
«Paragonabile a quello dei finti farmaci. L’effetto placebo arriva a rispondere fino al 60% nel far scomparire un sintomo. Noi medici non possiamo sfruttarlo, altrimenti diventerebbe un inganno. Ma esiste anche l’effetto nocebo».

Esemplifichi.
«Donna di altissimo livello culturale, fumatrice accanita. Il marito, un imprenditore fratello di un noto politico, la tradiva sfrontatamente con una giovane amante. Quando la informai che aveva un tumore polmonare, mi raggelò: “Non m’interessa. L’importante è che lo dica a mio marito”. Cosa che feci, anche in maniera piuttosto teatrale. Lui scoppiò a piangere, lei sfoderò un sorriso trionfale. È evidente che due anni di stress violento avevano provocato nella donna un abbassamento delle difese immunitarie. Almeno morì contenta, sei mesi dopo. Vuole un altro esempio? Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici. Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito. Per due anni non la vedo. La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”. L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute. Continuo?».

Prego.
«Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia. La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”. Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così. La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa. C’è voluto un intervento chirurgico».

Nel libro Il cervello anarchico lei riferisce di sogni premonitori.
«Sì. Viene da me uno psichiatra milanese, forte fumatore, con dolori scheletrici bestiali. Mi racconta d’aver sognato la sua tomba con la data della morte sulla lapide. Lastra e Tac negative. Era un tumore polmonare occulto, con metastasi ossee diffuse. Morì esattamente nel giorno che aveva sognato. Del resto lo psicoanalista Carl Gustav Jung mentre dormiva avvertì un forte colpo alla nuca, dopodiché gli apparve in sogno un amico che gli disse: “Mi sono sparato. Ho lasciato il testamento nel secondo scaffale della libreria”. L’indomani andò a casa dell’amico: s’era suicidato e la busta era nel posto indicato».

I miracoli secondo lei che cosa sono? Eventi soprannaturali o costruzioni del cervello?
«Io sono per un pensiero laico. Credo nella forza della parola. Se noi due ci parliamo, piano piano modifichiamo il nostro assetto biologico, perché la parola è un farmaco, la relazione è un farmaco. Di sicuro credere fa bene. Un gioielliere milanese mi portò la madre, colpita da metastasi epatiche. Potei prescriverle soltanto la morfina per attenuare il dolore. La compagna brasiliana di quest’uomo si chiama Maria di Lourdes e ha una sorella monaca in una congregazione religiosa che nella foresta amazzonica prega a distanza per le guarigioni. Maria di Lourdes telefonò al suo uomo dal Brasile: “Di’ alla mamma che le suore pregheranno per lei all’ora X del giorno X”. Da quel preciso istante la paziente oncologica, che prima urlava per il dolore, non soffrì più».

Come si mantiene in buona salute il cervello?
«Ho un cugino architetto, mio coetaneo, che sembrava un rottame. S’è iscritto all’università della terza età, ha preso passione per la lingua egiziana, tutti i giorni sta cinque ore davanti al computer, ha già tradotto quattro libri in italiano dall’egiziano. È ringiovanito, ha cambiato faccia».
Sappiamo tutto del cervello?
«Nooo! Sul piano anatomico e biologico sappiamo intorno al 70%. Ma sulla coscienza? Qui si apre il mondo. Lei calcoli che ogni anno vengono pubblicati 25.000 lavori scientifici di neurobiologia».
Allora come fa una legge dello Stato a dichiarare morto un organo che per il 30% ci è ignoto e della cui coscienza sappiamo poco, forse nulla?
«Siccome si muove per stimoli elettrici, nel momento in cui l’elettroencefalogramma risulta muto significa che il cervello non è più attivo».

Ma lei che cosa pensa della morte cerebrale?
«Mi fermo… Però ha ragione, ha ragione lei a essere così attento alla dichiarazione di morte. Nello stesso tempo c’è un momento in cui comunque bisogna dichiarare la morte di un individuo dal punto di vista biologico».

Prima del 1975 dichiaravate la morte quando il cuore si fermava, l’alito non appannava più lo specchio, il corpo s’irrigidiva.
«Eh, lo so… La morte cerebrale consente di recuperare gli organi per i trapianti».
Ha mai sperimentato su di sé disagi psichici che hanno influenzato il suo stato di salute?
«Nel 1971 ho sofferto moltissimo per la morte di mia moglie Marisa, uccisa da un linfogranuloma a 33 anni. Devo tutto a lei. Era una pittrice figurativa che andò a studiare negli Stati Uniti appena sedicenne e indossava i jeans quando a Milano non si sapeva manco che esistessero. La malattia cambiò la sua arte. Cominciò a dipingere corpi sfilacciati, cuori gettati sopra le montagne. Fu irradiata in maniera scorretta da un grande radioterapista dell’epoca, per cui nell’ultimo anno di vita rimase paralizzata. Nostro figlio Nicolò, nato nel 1968, l’ho cresciuto io. Marisa mi ha lasciato un modello perfetto: un bambino che riesce a sopportare persino la perdita più straziante solo perché la mamma ha saputo far sviluppare armonicamente il suo cervello nei primi tre anni di vita».

di Stefano Lorenzetto – ILGIORNALE

Enzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano. Nel libro “Il cervello anarchico” racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede.

La Gerarchia spirituale secondo la New Age

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La Gerarchia Spirituale o Fratellanza di Mahatma è un concetto New Age derivato dalla Teosofia.
Dai tempi antichi, un corpo di insegnamento spirituale conosciuto come Tradizione Esoterica è stato trasmesso di generazione in generazione. E stato la ‘sorgente’ delle arti, delle scienze e delle religioni di numerose civiltà.
L'esoterismo sintetizza entrambe le filosofie orientali e occidentali ed è la conoscenza del processo d’evoluzione spirituale sia nell'uomo, sia nella natura. L’esoterismo presenta una descrizione sistematica ed esauriente della struttura di energia dell'Universo e del compito dell’uomo in esso. Costituisce pure l'arte di ‘portare sulla terra’ e di ancorare queste energie che emanano dalle più elevate sorgenti.
In tempi recenti, quest’informazione è stata resa più accessibile al pubblico dal Maestro Tibetano Djwhal Khul, attraverso gli scritti di H.P. Blavatsky e, più tardi, di Alice A. Bailey. Nel 1948, il ritorno imminente del Cristo è stato rivelato nel libro di A.A. Bailey, Il Ritorno del Cristo.
L'esoterismo postula che Dio è la somma totale di tutte le leggi, e di tutte le energie governate da queste leggi che costituiscono ogni cosa nell'universo manifestato e non manifestato - tutto quello che vediamo e che non possiamo vedere. L'uomo, dal suo canto, è una Scintilla di Dio, uno spirito che esprime se stesso attraverso la sua Anima (o il Sè più alto) e una personalità che è composta dei corpi mentale, emotivo e fisico.
Vita dopo vita, la Legge di Causa ed Effetto (o karma) attira l'anima a reincarnarsi fino al momento in cui, gradualmente, l'individuo è capace di esprimere (lui o lei) la sua innata divinità. Gli stadi di questa progressiva padronanza di sè sono marcati da grandi espansioni di coscienza, conosciute come Iniziazioni. La vita di Gesù ha rappresentato simbolicamente le cinque iniziazioni nella nascita, nel battesimo, nella trasfigurazione, nella crocifissione e risurrezione.
Un'individuo che riceve la quinta iniziazione (risurrezione) è chiamato un ‘Maestro’, ciò significa che è passato attraverso tutte le esperienze che la vita offre in questo mondo e, nel processo, ha acquisito una padronanza totale di sé stesso. Come tale, non ha bisogno d'incarnarsi ulteriormente, ma può ritornare volontariamente come atto di servizio per l'umanità e per il Piano di Dio.
Maestri Ascesi, costituendo insieme la Gerarchia Spirituale, sono i custodi del Piano Divino per questo pianeta. Sono Loro che hanno ispirato grandi compimenti umani durante tutta la storia, lavorando attraverso i Loro discepoli in tutti i campi dello sforzo umano. I Maestri guidano e insegnano, ma è l'umanità stessa che, rispondendo con la sua propria libera volontà al Loro stimolo, crea le strutture che formano la nostra civiltà.
I Maestri non appartengono a nessuna religione specifica, ma con la loro radiazione trasmettono ispirazione, ideali, buoni sentimenti e progetti di lavoro altruisti per sostenere tutte le religioni e la totalità dell’umanità. Ciò perchè essi sono totalmente accoglienti e non discriminano mai nessuno. Lavorano giorno e notte per il bene di tutta l’umanità. Attraverso i secoli Esseri della Gerarchia Spirituale si sono incarnati sulla Terra svelando le verità sulla vita, aiutando, guarendo e incoraggiando gli esseri umani. Questa Gerarchi Spirituale lavora in perfetto ordine, raggruppandosi in Sette Logge, ognuna delle quali ha le caratteristiche di uno dei Sette Raggi. Per arrivare ad essere Maestro ed appartenere alla Gerarchia Spirituale bisogna: passare attraverso tutte le esperienze che possono vivere gli esseri comuni, sperimentarle ed acquisirne la maestria, vedere la verità essenziale contenuta in tutte le cose e trasformarsi in un centro da cui si propagano le qualità di Dio sulla Terra al servizio dell'Umanità, aver realizzato e tenere sveglio il Cristo Interiore manifestandolo a beneficio di tutti gli uomini, aver realizzato completamente la Legge del Perdono di fronte ad ogni aggressione personale subita ed infine essere una persona compassionevole e misericordiosa che desidera, prima di ogni altra cosa, aiutare l’umanità nella sua evoluzione. Per raggiungere tutto ciò bisogna avere un controllo completo sulla mente, le emozioni e sul corpo fisico, cioè essere una Corrente di Vita totalmente perfetta.
Alla fine di ogni era, quando l'umanità raggiunge un punto maggiore di crisi, la Gerarchia Spirituale manda un Istruttore per indicare la via. Ci sono stati molti di questi messaggeri spirituali; KrishnaBudda e il Cristo per citarne solo pochi. Adesso, dato che le energie dei Pesci si ritirano e che quelle dell'Acquario crescono più fortemente, Maitreya e i Maestri stanno ritornando Loro Stessi. Ci aiuteranno a liberare e a dirigere queste nuove energie; la nostra risposta, di ritorno, creerà la nuova civiltà ventura.

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Giorgio Tarditi Spagnoli

  1. Nascita spirituale: è l’esperienza totale del corpo fisico ed eterico.
  2. Battesimo: è l’esperienza totale del corpo astrale.
  3. Trasfigurazione: è l’esperienza totale della mente, dunque l’iniziato diviene chiaroveggente e chiaroudiente.
  4. Crocifissione (o Illuminazione): è l’esperienza delle vite precedenti (karma) e conferisce il grado di Arhat, slegato dalla necessità dell’incarnazione. Si manifestano anche poteri spirituali che hanno effetto nel mondo fisico (siddhi).
  5. Resurrezione: conferisce il primo grado di Maestro Asceso, che si manifesta per aiutare l’umanità. L’Arhat possiede poteri spirituali quali teletrasporto, bilocazione e levitazione ma solo in un determinato spazio. Secondo Leadbeater e Bailey ci sono 43 Maestri a questo livello di iniziazione tra cui Maestro Jupiter.
  6. Ascensione (o Maestrato): conferisce il secondo grado di Maestro Asceso, in questa categoria sono riuniti i sette maestri di cui parla la teosofia. Sono anche chiamati Chohan dei Sette Raggi, dirigono i poteri dei raggi sulla Terra: Koot Humi, El Morya, Paolo il Veneziano, Serapis Bey, Hilarion, Gesù e Saint-Germaine, cui si aggiunge il catalizzatore Djwal Khul che porta i Sette Raggi ai sette Chohan. Possiedono poteri spirituali quali teletrasporto, bilocazione e levitazione in qualunque luogo della Terra.
  7. Bodhisattva (o Avatar o Cristità): a questo livello troviamo il Maitreya (il Maestro del Mondo) che gli indù chiamano Kishna, gli zoroastriani Peshotan, gli ebrei Messiah, gli islamici Iman Mahdi, i cristiani Cristo. Inoltre vi sono due capi delle sette “razze radicali”, Chakshusha Manu progenitore della Razza Atlantidea e Vaivasvatu Manu progenitore della Quinta Razza Radice (la nostra). Nonché il Maha Chohan, posto a capo dei Sette Chohan.
  8. Buddità: a questo livello di iniziazione vi sono i Tre Pratyeka Buddha che dirigono gli impulsi dei Sette Raggi (ovvero degli archetipi planetari) da Sanat Kumara a Djwal Khul verso la Terra, non interagiscono con l’umanità se non canalizzando i Sette Raggi. Comunicano interamente con la telepatia, possono spostarsi nello spazio interplanetario e il vicino spazio interstellare, avendo attivato i chakra transpersonali ovvero i chakra superiori ai sette microcosmici.
  9. Deità: l’essere a questo livello è Sanat Kumara, il “Signore del Mondo”, ovvero la divinità che presiede alla vita nel nostro cosmo. Viene chiamato tanto L’Eterno Giovane che l’Antico dei Giorni, in quanto riunisce tutte le polarità opposte e contrarie. La sua coscienza è tutt’una con la vita sulla Terra. È onnisciente nell’ambito della Terra e capace di manipolare grandi quantità di materia, materializzandola e smaterializzandola, attraverso la fohat, il fondamento d’esistenza della materia stessa. È responsabile della ciclica distruzione e creazione che avviene sul pianeta, ma può interagire perfino al di fuori della nostra catena planetaria influenzando entro un certo limite altri sistemi solari.
  10. Logos Planetario: chiamato anche lo Spirito della Terra, è Gaia, il pianeta vivente. È la voce che parla attraverso Sanat Kumara con cui è in costante comunicazione telepatica. Precedentemente a questo livello era un Deva di un altro sistema solare, prima di incarnarsi come Terra all’inizio della Creazione della Terra stessa.
  11. Logos Solare: chiamato anche lo Spirito del Sole, Helios dona i suoi impulsi vitali alla Terra. Da lui scaturiscono i Sette Raggi, diffranti dalla luce del Sole nel suo aspetto spirituale.
  12. Logos Galattico: è l’essere che si occupa di mantenere l’esistenza della nostra galassia, coordinando più Soli tra loro. È noto con il nome di Averran.
  13. Logos Cosmico: noto anche come “Alfa e Omega”, è l’essere che si occupa di mantenere l’esistenza di tutti gli universi creati. Può essere anche chiamato Dio.

lunedì 10 aprile 2017

L'Antroposofia e il pensiero di Rudolf Steiner

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L'antroposofia è definita dai suoi sostenitori come un percorso spirituale e filosofico, basato sugli insegnamenti di Rudolf Steiner.
La parola antroposofia deriva dalle radici greche ànthropos (uomo) e sophìa (conoscenza). Il termine fu usato per la prima volta dal filosofo Robert Zimmermann in un'opera intitolata, appunto, AntroposofiaRudolf Steiner riprese questo termine per dare un nome al percorso di studio spirituale da lui proposto.[1]
L'antroposofia postula l'esistenza di un mondo spirituale, intellettualmente comprensibile e accessibile ad una esperienza diretta per mezzo di crescita e sviluppo interiore. Essa si propone l'investigazione e descrizione di questi fenomeni spirituali per mezzo di una osservazione animica mediante metodo scientifico[2], cioè mediante espansione del metodo scientifico a oggetti non immediatamente sensibili. Steiner disse che "la mia filosofia della libertà è la base epistemologica per la scienza spirituale orientata in senso antroposofico a cui mi rifaccio"[3][4].
L'antroposofia viene oggi considerata nel mondo accademico una pseudoscienza[5] per il suo intento di conoscere e studiare con un metodo scientifico degli enti che - secondo quasi tutti i sistemi metafisici contemporanei - non appartengono all'ordine delle realtà accostabili dalla conoscenza scientifica.
Steiner si riappropria dell'ideale romantico di una riconciliazione tra scienza, arte e religione, attingendo sia alle dottrine gnoseologiche dell'idealismo tedesco, in particolare di Fichte e Schelling, nel contesto di una critica della modernità che opponendosi al kantismo recuperasse la possibilità di una conoscenza sovrasensibile fondata sull'auto-intuizione del pensiero,[6] sia alle opere poetiche e scientifiche di Goethe, sulle quali Steiner lavorò lungamente. Steiner fu anche profondamente influenzato da Franz Brentano e Wilhelm Dilthey, dal lavoro dei quali attinsero sia Edmund Husserl che José Ortega y Gasset. Il lavoro iniziale puramente filosofico conduce Steiner dalla coscienza interiore del pensare, a una crescente esplicita considerazione dell'esperienza spirituale che si propone come elemento cardine per il superamento dell'era cristallina:
« L'antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell'uomo allo spirituale che è nell'universo. Sorge nell'uomo come una necessità del cuore, della vita del sentimento, e può essere pienamente giustificata se soddisfa questo bisogno interiore. »
(Rudolf Steiner[7])

Storia

All'età di poco più di vent'anni, venne chiesto a Steiner di curare l'edizione degli scritti scientifici di Goethe per un'importante pubblicazione che raccogliesse l'opera completa dello scrittore. Mentre attendeva al lavoro editoriale, Steiner iniziò a pubblicare vari scritti che anticipavano le sue future idee, ma che erano situabili all'interno del clima filosofico e scientifico della sua epoca: soprattutto La concezione Goethiana del mondo e i commenti alle opere scientifiche di Goethe. Il suo primo scritto fondamentale fu La filosofia della libertà (Die Philosophie der Freiheit), pubblicato nel 1894. Qui, Steiner espone un concetto di libero volere fondato sull'esperienza interiore del pensare puro libero dai sensi corporei, in modo che una lettura adeguata di tale testo possa costituire l'esperienza stessa di tale pensare puro. I suoi primi accenni all'antroposofia risalgono a questo periodo.
Lo sviluppo di Steiner e i suoi studi lo condussero sempre più verso l'esplicita ricerca spirituale e filosofica. Questi studi interessarono soprattutto chi già era orientato verso idee di carattere spirituale e principalmente tra questi, almeno nella prima fase di sviluppo di Steiner, vi era la Società Teosofica. Quando gli fu chiesto di dirigere la sezione tedesca di questo gruppo ai primi del Novecento (composta allora soprattutto da anglo-americani) Steiner accettò, a condizione di potere sempre e solo esporre i risultati della sua propria indagine soprasensibile. Il suo lavoro si distinse da quello di molti membri della società (le eccezioni includono Bertram Kingsley in Inghilterra) e sia egli che il presidente della Società Teosofica sembrarono coltivare "l'accordo nel disaccordo", restando comunque in armonia. Dal 1907, tuttavia, ci fu un continuo allontanamento tra il gruppo che faceva capo allo Steiner, che stava lavorando per costruire una via che tenesse conto delle pietre miliari della cultura occidentale, quali la cristianità e la scienza naturale, e la corrente principale della Società Teosofica, che era orientata verso l'Oriente e in particolare verso l'India.
La Società Antroposofica venne fondata nel 1913, dopo che Steiner ebbe lasciato la Società Teosofica di Adyar in seguito a divergenze con la sua presidente, Annie Besant. Essa intendeva presentare al mondo la figura del bambino Jiddu Krishnamurti come il Cristoreincarnato. Steiner si oppose fermamente, considerando come cosa destituita da ogni fondamento l'accostamento tra il Cristo e Krishnamurti (come, del resto, fece lo stesso Krishnamurti, quando ebbe raggiunto l'età adulta). Questo episodio e le discordanze filosofiche sopra accennate portarono Steiner a lasciare la Società Teosofica, seguito dalla gran parte dei membri della sezione tedesca, di cui era stato fino ad allora segretario. In seguito lo seguirono anche membri di altre nazioni.
Steiner aveva ormai raggiunto una considerevole statura come maestro spirituale.[8] Affermava di avere diretta esperienza della cronaca dell'Akasha, una cronaca spirituale della storia, preistoria e del futuro del mondo codificata nel piano eterico dell'essere. In numerosi lavori - soprattutto in Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?[9] e ne La scienza occulta - Steiner descrive una via di sviluppo interiore che può, secondo le sue convinzioni, mettere chiunque in grado di perseguire esperienze spirituali di quel tipo. Una solida visione viene sviluppata in parte praticando forme rigorose di autodisciplina morale e cognitiva. Si noti che, secondo Steiner, lo sviluppo morale deve precedere lo sviluppo delle facoltà spirituali.

Il primo Goetheanum, 1920, Dornach, Svizzera
A partire dal 1912 prese avvio un fiorire di lavori artistici ispirato da Steiner e dal movimento antroposofico. Nuove direzioni in arte drammaticapitturasculturamovimento artistico e architettura furono realizzate in un grande centro culturale, il Primo Goetheanum, costruito interamente in legno negli anni 1913-1920 da volontari provenienti dalle nazioni più diverse. Molto del lavoro fu svolto durante la prima guerra mondiale. La comunità internazionale di operai, artisti e scienziati, che si formò intorno al progetto nella neutrale Svizzera, visse in una situazione di netto contrasto con ciò che invece avveniva nelle altre nazioni europee, straziate dalla guerra.
Dopo la prima guerra mondiale, il movimento antroposofico si orientò verso nuove direzioni. Furono intrapresi vari progetti pratici che portarono alla realizzazione di scuole, centri per disabili, aziende agricole biodinamiche e cliniche mediche, tutte iniziative ispirate dalla ricerca antroposofica.
Steiner morì nel 1925, ma il lavoro antroposofico continuò in tutti i paesi che aveva raggiunto durante la sua vita, espandendosi in molti altri. Seminari, gruppi di formazione artistica e istituzioni come scuole, banche, aziende agricole e cliniche fioriscono in tutto il mondo, ispirate tutte dall'idea che il lavoro spirituale può essere portato avanti sistematicamente e metodicamente in armonia con gli impegni esteriori. Il Goetheanum, distrutto da un incendio doloso nella notte di Capodanno del 1923 e ricostruito dopo la morte di Steiner in cemento armato, continua ad essere il centro mondiale del movimento antroposofico; tuttavia numerosi gruppi nazionali, regionali e locali sono sorti in un gran numero di luoghi.

Descrizione

(Tedesco)
« Erkenntnis ist das Licht, und die Liebe dessen Waerme. »
(IT)
« La conoscenza è la luce, e l'Amore il suo calore. »
(Rudolf Steiner, Warspruchworte, 1909)
Caratteristica della scienza dello spirito, come di altre discipline antroposofiche quali la pedagogia, l'architettura, la coltivazione agricola, è per Steiner la sua natura organica, affine all'opera d'arte, dove le parti siano strutturalmente collegate al tutto, in cui il piccolo cioè riproduca in miniatura il grande, e dove nulla viene lasciato al caso. Steiner si riappropria di una visione del mondo propria della scienza goethiana, per la quale i fenomeni della natura non sono separati da colui che li conosce, ma possono essere compresi nella loro essenza solo grazie a un'intima corrispondenza tra noi e loro. Il problema principale della scienza odierna, secondo Steiner, è quello di essere astratta, avulsa dall'uomo, e quindi difficilmente comprensibile:
« Uscendo da una conferenza tenuta da qualcuno degli scienziati dozzinali di oggi, la maggior parte delle volte le persone non sanno bene che cosa ne hanno ricavato. E se sono di animo buono dicono: “Beh, non siamo all'altezza. Quello scienziato sa tutto, noi uomini comuni non si può mica capire tutto!”. Ma il motivo vero è che lo scienziato stesso non le capisce le cose! Se si ha una scienza che va in fondo alle cose, allora ci si può far capire anche dalle persone più semplici. Se oggi la scienza è così poco efficace, ciò avviene proprio perché si è formata ignorando la vera natura dell'uomo. »
(R. Steiner, Alimentazione per vivere sani, conferenze del 1923-24, Archiati Verlag, 2007, p. 123)
Come spiega nella sua Filosofia della libertà, la natura non può essere spiegata sulla base di un mero meccanicismo, perché chi ragiona così non va mai fuori della percezione, e si limita a proiettare su una realtà immaginaria alcune caratteristiche del mondo da lui percepito. Questo va compreso piuttosto alla maniera di Goethe, tramite l'idea archetipa corrispondente, che agisce nella natura e vive anche nel pensiero. La scienza dello spirito di Steiner respinge quindi sia il meccanicismo materialista, nel quale opera Arimane, ma anche lo spiritualismo mistico, in cui opera invece Lucifero. Steiner aderisce infatti ad una concezione monistica, ma tiene a distinguere tra monismo e monismo: la vera scienza è per lui quella che non si limita ad enunciare principi generali, non scendendo mai nel particolare, né quella che si sofferma su aspetti esteriori ed individuali perdendo di vista l'insieme; bensì «che sappia cogliere il molteplice nell'uno e l'uno nel molteplice».[10]

La possibilità di unire scienza e spirito

Steiner riteneva possibile unire la chiarezza del pensiero scientifico moderno con la consapevolezza di un mondo spirituale che è presente in tutte le esperienze religiose e mistiche. La scienza materialista si limita a teorie controllabili e verificabili, valide solo nell'inorganico, capaci di comprendere ciò che è «morto» ma non i processi vitali. Egli tentò pertanto di creare un approccio a ciò che chiamava "vita interiore" che si fonda sul rigore di pensiero proprio della scienza moderna, ma che si rivolge allo studio dell'anima e dello spirito.
Nell'antroposofia l'attività artistica è considerata un ponte tra scienza e religione, tra realtà materiali e spirituali, capace di dare vita a forme di conoscenza superiore, il cui scopo è di raggiungere livelli di consapevolezza più alti tramite concentrazione, meditazione e contemplazione. In diversi scritti e in centinaia di conferenze Steiner descrisse numerosi esercizi sistematici con i quali realizzare tali fini.
L'antroposofia, benché apprezzi tutte le religioni e gli sviluppi culturali, mette in evidenza il pensiero esoterico occidentale (piuttosto che l'antico pensiero esoterico indù o buddista) come il più appropriato per le necessità contemporanee, e percepisce Cristo e la sua missione sulla Terra come avente un posto particolarmente importante nell'evoluzione umana, sebbene questi non siano visti nello stesso modo della corrente principale delle chiese cristiane. Steiner metteva in evidenza che l'essere che si manifesta nel Cristianesimo si manifesta anche in tutte le fedi e religioni; è l'essere che unifica tutte le religioni, e non una particolare fede religiosa, che Steiner vide come la forza centrale nell'evoluzione umana. Il Cristianesimo di Steiner è anche diverso da quello degli gnostici che vedevano il fenomeno Cristo attraverso la conoscenza ottenuta attraverso il primo gnosticismo, mentre l'incarnazione del Cristo fu per Steiner una realtà storica e un punto unico e fondamentale nella storia umana.

Evoluzione del mondo e dell'uomo

L'evoluzione del mondo si riflette in quella dell'uomo, poiché l'ortogenesi ricalca la filogenesi, nel senso che «ogni corpo e ogni essere nel cosmo ripete gli stadi precedenti sopra un nuovo gradino di evoluzione»,[11] ma Steiner reinterpreta la sudetta legge haeckeliana in un senso molto più vasto che comprende non solo lo sviluppo biologico ma anche il divenire storico.[11]
CorporeiAnimiciSpirituali
EquilibrioOlfattoUdito
MovimentoGustoLinguaggio
VitaVistaPensiero
TattoCaloreIo
I dodici sensi, suddivisi in tre gruppi di quattro, in base alla tripartizione dell'essere umano: corpo, anima e spirito.[12]
La crescita di un organismo, di una persona, di un popolo, o di un pianeta, non possono essere compresi in base a leggi materiali, ma solo a partire dagli impulsi dello spirito. La scienza materialista, che ritiene primaria la materia e secondari i fenomeni, ad esempio del colore o del suono, astrae in tal modo da alcuni aspetti della realtà mantenendo per comodità solo quelli misurabili, come il movimento o la forma, che essa attribuisce agli atomi.
« Il "dissolversi" dei processi sensibilmente percettibili in movimenti meccanici impercettibili è talmente diventato un'abitudine per i fisici moderni, ch'essi sembrano non accorgersi menomamente di porre un'astrazione al posto della realtà. »
(Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe, trad. it., Fratelli Bocca editore, Milano 1944, p. 142)
Steiner rivendica invece l'importanza di tutta la gamma delle percezioni umane, che egli riconduce non a cinque ma a un totale di dodici sensi. Una sensazione come quella del calore, ad esempio, che per la scienza ufficiale consiste in un'eccitazione di atomi, è per Steiner un'entità primaria autonoma, non l'effetto ma la causa di quella eccitazione.[13]
« Dietro le osservazioni sensibili, dietro il giallo e il rosso, dietro il do diesis, il sol e così via, non ci sono vibrazioni, bensì c'è l'essere spirituale. »
(Rudolf Steiner, L'uomo e il mondo, Tilopa, Roma 2014, p. 83)


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La concezione dell'essere umano

Il suo concetto di uomo include l'idea che l'uomo è vissuto sulla Terra dalla sua creazione, sebbene nella sua forma spirituale. Questa forma spirituale è poi trasformata attraverso un certo numero di stadi per raggiungere la forma attuale, stadi che inclusero l'emanazione di esseri inferiori come animali e piante. Così ogni cosa vivente è evoluta dall'umanità (benché "l'umanità" qui non è vista nel suo senso comune, ma include le sue prime forme spirituali).
Steiner credeva che ogni fenomeno potesse essere descritto da vari punti di vista. Le sue descrizioni della natura dell'essere umano includono una visione tripla, quadrupla e settupla. Consigliava di osservare ogni questione da varie prospettive ed esplicitò dodici visioni del mondo[14] e religioni mondiali,[15] tutte egualmente valide, che potessero essere usate in ogni situazione.
Nell'articolazione triplice l'essere umano è visto come composto da corpo, anima e spirito.
  • Il corpo contiene l'io fisico, le forze e i processi vitali, e le strutture fisiche della coscienza: si esplica nella volontà.
  • L'anima si incarna in un corpo e poi fuori da esso di nuovo in una esistenza spirituale: si esplica nel sentimento.
  • Lo spirito congiunge le vite terrene tra di loro e con il mondo spirituale; questo spirito è eterno e creativo, e si esplica nel pensiero.
Comunque gli antroposofi hanno anche una visione quadruplice, che Steiner amplia molto frequentemente e la mette in uso pratico in argomenti come la medicina e l'educazione dei bambini:
La descrizione di Steiner dell'essere umano consistente di sette parti intimamente connesse, iniziando dal livello materiale e arrivando fino ai livelli spirituali - molti dei quali sono ancora in sviluppo - è simile a quella trovata in Teosofia. Ci sono tre organizzazioni stabili - corpo fisico, vita e coscienza - poi l'ego o "io" e tre componenti spirituali - coscienza spirituale, vita spirituale e io spirituale - che assieme costituiscono i sette livelli. Questa visione è spiegata a fondo in molti scritti e conferenze di Steiner, in particolare nei suoi libri Teosofia, e La Scienza Occulta nelle sue linee generali.
Steiner cambiò il suo uso di termini teosofici ("corpo eterico", "corpo astrale") in una terminologia più descrittiva (corpo vitale o organizzazione ritmica, corpo senziente o organizzazione della coscienza).

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Il concetto di "Io" nell'antroposofia

Il "me" o l'"io" è un'entità complessa, poiché porta in sé la triade spirituale, esclusiva dell'essere umano. L'io agisce nell'anima e diviene anche l'essere cosciente. Se l'occhio riceve un'impressione luminosa, questa impressiona dapprima l'eterico, quindi l'astrale, e infine l'io ne prende coscienza.
A differenza di una pianta, nella quale agiscono soltanto le forze vitali o eteriche, l'uomo sottrae vitalità al proprio corpo per poterla tramutare in pensiero. Le forze eteriche sono di natura mnemonica-ripetitiva, come si può osservare nella riproduzione dei microorganismi, basata nella sua prorompente vitalità su uno stesso schema originario, o anche nel bambino, ancora sprofondato nella sua corporeità, che impara inconsciamente per imitazione.
Più ci si innalza di livello, più diminuisce la vitalità. A livello della testa, ad esempio, il corpo astrale, sotto l'influenza dell'io, riprende le forze eteriche che sono già meno attive a questo livello. Le forze eteriche sono quindi utilizzate per il pensiero. I processi della coscienza del corpo astrale, che l'uomo ha in comune con gli animali, hanno il loro riflesso materiale nel sistema neurosensoriale. Per via di questa usura della vitalità degli organi, uomini e animali hanno bisogno di ripararli. Una volta liberati, corpo astrale e io penetrano così nelle dimensioni spirituali che per loro mediazione rigenerano i corpi fisici ed eterici durante il sonno. Alla perdita di coscienza del sonno corrisponde un incremento della vitalità corporea.
A differenza degli animali, però, ogni uomo possiede un'individualità sua esclusiva, che lo distingue dal concetto generale della specie. Quest'individualità è appunto l'io, da non intendere come un'entità statica e definita come lo sono i caratteri della specie, ma da sviluppare progressivamente nell'arco della vita, tramite un lavoro sui corpi inferiori cercando di esercitare su di essi il proprio dominio. Questo lavoro è il destino dell'uomo a cui si oppongono in particolare gli spiriti luciferici,[non chiaro] che con i richiami alla mistica del sentimento, propria dello spiritualismo o anche delle dottrine orientali, vorrebbero ricondurlo agli stadi primordiali della sua evoluzione.
« Ci è già risultato chiaro che l'io dell'uomo si è evoluto movendo da un'anima di gruppo, da una specie di io generale, dal quale si è differenziato. Non sarebbe giusto che l'uomo avesse di nuovo il desiderio di sprofondare con il suo io in un qualsiasi stato di coscienza generale, in un qualsiasi stato di coscienza comune. Tutto quel che spinge l'uomo a perdere il suo io, a perdersi in esso in uno stato di coscienza generale, è il risultato di una debolezza. Comprende l'io soltanto chi sa che, dopo esserselo conquistato nel corso dell'evoluzione cosmica, non può ora più perderlo. »
(Rudolf Steiner, L'Apocalisse)

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Collocazione nella filosofia occidentale

La base Epistemologica dell'Antroposofia è contenuta in una delle opere fondamentali di Rudolf Steiner: "La Filosofia della Libertà", che seguì e ampliò la sua tesi di dottorato, pure pubblicata, col titolo di Verità e scienza. Questi e molti altri dei primi libri di Steiner anticiparono il graduale superamento della filosofia continentale del XX secolo dell'idealismo cartesiano e del soggettivismo Kantiano, rifacendosi alla concezione dell'essere umano che ne aveva Goethe, come entità naturale e soprannaturale: naturale in quanto l'umanità è un prodotto della natura, soprannaturale in quanto attraverso il nostro potere concettuale noi allarghiamo le possibilità della natura, permettendole di raggiungere attraverso noi stessi la capacità di riflessione, come accade nella filosofia, nell'arte e nella scienza.
Come Edmund Husserl e José Ortega y Gasset, Steiner fu influenzato profondamente dai lavori di Franz Brentano, le cui lezioni aveva potuto ascoltare mentre era studente alla Università Tecnica di Vienna, e lesse approfonditamente Wilhelm Dilthey. Attraverso il suo lavoro epistemologico e filosofico, Rudolf Steiner divenne uno dei primi filosofi europei a superare la spaccatura soggetto-oggetto che Cartesio, la fisica classica, e diverse forze storiche complesse avevano impresso al pensiero occidentale per molti secoli.
Il suo lavoro filosofico fu ripreso alla metà del XX secolo da Owen Barfield, un filosofo del linguaggio dell'Università di Oxford e attraverso di lui influenzò il gruppo degli Inklings, che includeva scrittori come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis.

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Applicazioni

I risultati pratici dell'Antroposofia comprendono lavori in:
I medici nel movimento antroposofico usano, tra le altre cose, l'omeopatia come parte delle loro pratiche mediche. In più, Steiner diede molte serie di conferenze per i terapeuti, e per questo crebbe un movimento medico che ora include centinaia di medici Europei come aderenti, e che ha i suoi ospedali e università mediche.

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Obiettivi sociali dell'antroposofia

Per un certo periodo dopo la prima guerra mondiale, Steiner fu estremamente attivo e ben conosciuto in Germania in parte a causa dei molti luoghi in cui egli tenne conferenze su argomenti sociali. Una petizione esprimente le sue idee sociali di base (firmata da Herman Hesse, tra gli altri) fu fatta circolare molto largamente. Il suo libro principale sulla questione sociale, Die Kernpunkte der Sozialen Frage[16] vendette decine di migliaia di copie.
Al giorno d'oggi intorno al mondo ci sono un certo numero di banche innovative, compagnie, istituzioni caritatevoli, e scuole per sviluppare nuove forme collaborative di lavoro, tutte funzionanti in parte sulle idee sociali di Steiner. Un esempio è la Fondazione Rudolf Steiner (The Rudolf Steiner Foundation o RSF), costituita nel 1984, con un attivo nel 2004 stimato di 70 milioni di dollari. La RSF fornisce "innovativi servizi finanziari caritatevoli". Secondo le organizzazioni indipendenti Co-op America e Social Investment Forum Foundation, RSF è "una delle 10 migliori organizzazioni che esemplifica la costruzione di opportunità economiche e speranza per individui attraverso l'investimento di comunità". La prima banca, fondata nel 1974 sulle idee di Steiner, fu la Gemeinschaftsbank für Leihen und Schenken a BochumGermania.

La prospettiva di Steiner sulla storia sociale

Nei diversi scritti di Steiner e nelle conferenze che egli tenne c'erano tre sfere principali di attività che compongono la società umana: quella spirituale, quella economica e quella politico-giuridica. Nei tempi antichi, coloro che detenevano il potere politico erano generalmente anche investiti dell'autorità religiosa, mentre l'attività economica non era ancora considerata come tale, essendo anzi spesso reputata non idonea per la persona libera. La Cultura, lo Stato e l'Economia erano fuse (per esempio nell'antico Egitto). Con la nascita della civiltà Greca e Romana, le tre sfere iniziarono a divenire più autonome. Questa autonomia continuò a crescere lungo i secoli, e con il lento aumento dell'egualitarismo e dell'individualismo, l'insuccesso nel separare adeguatamente l'economia, la politica e la cultura fu sentito sempre più come fonte di ingiustizia.
L'antroposofia ha il suo proprio concetto di storia: secondo Steiner la nostra epoca attuale cade nel periodo post-Atlantico, poiché nella sua visione il disastro che dice di aver colpito Atlantide nel 7227 a.C. fu un punto di svolta significativo nella storia dell'uomo. Questo periodo post-Atlantico è diviso da lui in sette epoche, l'attuale essendo l'Epoca Europeo-Americana, che Steiner disse sarebbe durata fino all'anno 3573.

Triarticolazione dell'organismo sociale

Ci sono tre componenti in un sano organismo sociale, interconnessi ma funzionalmente diversi, essi sono l'elemento economico, quello politico e del diritto, quello infine della cultura, intesa come espressione spirituale della società (scuola, arte, scienza). Come nell'uomo, - il sistema nervoso, il sistema circolatorio-respiratorio e il sistema del ricambio - sono interconnessi e riportati ad unità, ma vivono con proprie leggi e funzioni diverse una dalle altre, così nelle società i criteri di organizzazione e amministrazione di un'area non sono idonei anche per l'altra; in secondo luogo, quando una di queste aree invade l'attività delle altre si determina una condizione patologica. Quei tre elementi vivono, prosperano e deperiscono con leggi e condizioni diverse le une dalle altre.
Ad esempio, quel che costituisce il mondo del diritto - l'egual valore di ognuno davanti alla legge, in quanto semplicemente essere umano adulto - non conta nulla nell'ambito culturale e spirituale, nel quale una formula matematica può essere giusta a prescindere del consenso della maggioranza. Oppure, ad esempio, in economia non guadagna di più chi ne sa di più, ma chi riesce concretamente a rispondere ai bisogni degli altri in modo efficace... e così via. È interessante che ciò che è essenziale per una sfera, di solito risulta deteriore per le altre sfere. Immaginate che la matematica si risolva con le elezioni, o che sia giusto quel che dice chi paga di più, o ancora che qualcuno sia più libero di altri.... Contraddizioni, patologie che mi sembra si possano osservare anche nella nostra società. Quello che caratterizza la triarticolazione dell'organismo sociale, è dunque
  1. l'autonomia della sfera della vita culturale rispetto allo Stato ed all'economia;
  2. l'autonomia dell'economia rispetto allo Stato ed alla vita culturale;
  3. l'autonomia dello Stato rispetto all'economia ed alla vita spirituale.
Le tre sfere della vita sociale si debbono auto-amministrare e i loro rappresentanti concorrono insieme all'organizzazione della vita della comunità di popolo così costituita. La società si riunifica nella persona, che partecipa nel corso della vita di tutte e tre le sfere della società. La persona anzi si troverà in momenti diversi a partecipare in modo maggiormente attivo ad ognuna delle diverse sfere dell'organismo sociale.

Aspetti del pensare antroposofico

Secondo Steiner, esiste un vero mondo spirituale dal quale il mondo materiale si è condensato gradualmente, ed evoluto. Il mondo spirituale, riteneva Steiner, può essere indagato nelle circostanze giuste attraverso l'esperienza diretta, da persone che praticano forme rigorose di autodisciplina morale e cognitiva. Steiner ha descritto molti esercizi che diceva erano adatti a rinforzare tale autodisciplina. Su tale base, egli disse, potrebbero essere scoperti e riportati dettagli del mondo spirituale, non infallibilmente, ma con una precisione approssimativa.
Steiner considerava i resoconti sulla sua ricerca come aiuti importanti per altri che cercano di arrivare all'esperienza spirituale. Egli suggeriva che una combinazione di esercizi spirituali (per esempio, concentrarsi su un oggetto come un seme), sviluppo morale (controllo del pensiero, dei sentimenti e della volontà combinata con apertura, tolleranza ed elasticità) e familiarità con i risultati di altri ricercatori spirituali avrebbero favorito al meglio lo sviluppo spirituale dell'individuo. Sottolineò costantemente che qualsiasi pratica spirituale interiore dovrebbe essere intrapresa in tal modo per non interferire con le responsabilità individuali nella vita esteriore.
Steiner raccomandò spesso la gente di evitare di trasformare il suo lavoro in una dottrina. Sottolineò che ogni ricercatore, in ogni campo, poteva commettere errori e che sia la scienza che il mondo continuavano ad evolvere, rendendo tutti i risultati superati dopo un certo tempo.
Uno degli esercizi centrali dell'antroposofia è concentrarsi su un dato contenuto (che può essere un oggetto esteriore o una immaginazione spirituale) per un dato tempo, e poi eliminare coscientemente il contenuto dalla propria coscienza, permettendo al processo di attenzione di continuare. Possiamo divenire consapevoli, in tal modo, dell'attività dell'attenzione stessa. Un passo ulteriore è di escludere questa attività dalla propria coscienza. Dietro l'attività, suggeriva Steiner, si sarebbe trovato un altro livello di realtà spirituale.

Note

  1. ^ Rudolf Steiner - The Anthroposophic Movement (lecture 2 - Dornach June 11, 1923 p.33)
  2. ^ Steiner, Rudolf, Philosophy of Freedom, 1893 [1995]
  3. ^ Riddles of the Soul, GA21, p. 62
  4. ^ Rudolf Steier - A Vision for the Millennium - p.10
  5. ^ Cfr. il testo di Silvano Fuso, 1999, citato nella bibliografia italiana.
  6. ^ Heiner Ullrich, Un pensatore e un riformatore neo-romantico, trad. it. di Massimo Orlandi, articolo originariamente pubblicato in "Prospects: the quarterly review of comparative education", Parigi, Unesco, Ufficio internazionale dell'Educazione, vol. XXIV, n. 3/4, 1994, pp. 555-572.
  7. ^ Steiner, Rudolf, Anthroposophical Leading Thoughts. London: Rudolf Steiner Press, (1924) 1998.
  8. ^ Ahern, G. (1984): Sun at Midnight : the Rudolf Steiner movement and the Western esoteric tradition
  9. ^ Pubblicato in italiano col titolo L'iniziazione
  10. ^ L'antropologia di Steiner.
  11. ^ a b I sei giorni della creazione: le tappe di un'evoluzione materiale e spirituale.
  12. ^ I dodici sensi umani.
  13. ^ «Lungi dall'essere la causa che suscita in me la sensazione, quel processo spaziale-temporale è l'effetto della sensazione in un oggetto esteso nello spazio e nel tempo. [...] In quei processi non trovo assolutamente come dato il lato obiettivo dei processi sensori, bensì una forma della loro manifestazione» (Steiner, cit. da Le opere scientifiche di Goethe, 1896).
  14. ^ Rudolf Steiner, Human Thought and Cosmic Thought, lecture 3
  15. ^ GA 130, p. 156
  16. ^ oggi tradotto in Italiano come "I punti essenziali della questione sociale"

Bibliografia italiana

I testi e le conferenze di Rudolf Steiner sono stati pubblicati in Italia nella prima metà del Novecento dall'editore Bocca, poi, dagli anni Sessanta del secolo scorso a oggi, dall'Editrice Antroposofica di Milano e da alcuni editori minori. Negli ultimi anni alle pubblicazioni di questa editrice storica si sono aggiunti i volumi pubblicati dalla Edizioni Archiati, di cui vengono riportati qui diversi titoli. Agli interessati si suggerisce di prendere visione anche dei titoli pubblicati da altri editori.
  • Rudolf Steiner, Alimentazione per vivere sani, Archiati Edizioni – ISBN 9783867726054
  • Rudolf Steiner, Angeli all'opera, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193563
  • Rudolf Steiner, Buddha e Cristo, Archiati Edizioni - ISBN 9783867726030
  • Rudolf Steiner, Chi è il figlio dell'uomo, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193303
  • Rudolf Steiner, Cristo e l'anima umana, Archiati Edizioni - ISBN 3938650818
  • Rudolf Steiner, Da chi ho ereditato la mia anima?, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193501
  • Rudolf Steiner, Gli uni per gli altri, Archiati Edizioni - ISBN 3937078770
  • Rudolf Steiner, Il bene c'è per tutti, Archiati Edizioni - ISBN 3938650699
  • Rudolf Steiner, Il fenomeno uomo, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193037
  • Rudolf Steiner, Il pensiero nell'uomo e nel mondo, Archiati Edizioni - ISBN 3938650710
  • Rudolf Steiner, Il ritorno del Cristo oggi, Archiati Edizioni - ISBN 3938650001
  • Rudolf Steiner, Introduzione alla scienza dello spirito, Archiati Edizioni - ISBN 3937078347
  • Rudolf Steiner, La via dal sensibile al sovrasensibile, Archiati Edizioni - ISBN 393865001X
  • Rudolf Steiner, L'uomo e la tecnica, Archiati Edizioni - ISBN 3938650532
  • Rudolf Steiner, Ma cos'è questo cristianesimo?, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193730
  • Rudolf Steiner, Vivere con gli angeli e gli spiriti della natura, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193150

Bibliografia inglese

  • Ahern, G. (1984): Sun at Midnight: the Rudolf Steiner movement and the Western esoteric tradition. Wellingborough: Aquarian Press
  • Barnes, Henry, A Life for the Spirit: Rudolf Steiner in the Crosscurrents of Our Time, Steiner Books, 1997.
  • Davy, John, Hope, Evolution and Change, Hawthorn Press. ISBN 0-9507062-7-2
  • Edelglass, S. et al., The Marriage of Sense and Thought, Lindisfarne Books. ISBN 0-940262-82-7
  • Forward, William and Blaxland-de Lange, Simon (eds.), Trumpet to the Morn (Golden Blade 2001), ISBN 0-9531600-3-3
  • Forward, William and Blaxland-de Lange, Simon (eds.), Working with Destiny II (Golden Blade 1998), ISBN 0-9531600-0-9
  • Gleich, Sigismund, The Sources of Inspiration of AnthroposophyISBN 0-904693-87-2
  • Goebel, Wolfgang and Glöckler, Michaela, A Guide to Child Health. Floris Books. ISBN 0-86315-390-9
  • Gulbekian, Sevak (ed.), The Future is Now: Anthroposophy at the New MillenniumISBN 1-902636-09-0
  • Hauschka, Rudolf, At the Dawn of a New AgeISBN 0-919924-25-5
  • Hindes, James H. (1995) Renewing Christianity. Edinburgh: Floris Books
  • Klocek, Dennis, The Seer's Handbook: A Guide to Higher Perception, Steinerbooks 2006. ISBN 0-88010-548-8
  • König, Karl, The Human SoulISBN 0-86315-042-X
  • Kühlewind, Georg, The Logos-Structure of the World: Language as a Model of RealityISBN 0-940262-48-7
  • Lievegoed, Bernard, The Battle for the Soul: The Working Together of Three Great Leaders of HumanityISBN 1-869890-64-7
  • Lievegoed, Bernard, Man on the Threshold. Hawthorn Press. ISBN 0-9507062-6-4
  • McDermott, Robert A., The Essential Steiner: Basic Writings of Rudolf Steiner, Harper, 1984.
  • Murphy, Christine (ed.), Iscador: Mistletoe and Cancer Therapy. Lantern Books, 2005. ISBN 1-930051-76-X
  • Nesfield-Cookson, B., Michael and the Two-Horned Beast: The Challenge of Evil Today in the Light of Rudolf Steiner's Science of the SpiritISBN 0-904693-98-8
  • Nesfield-Cookson, B., Rudolf Steiner's Vision of Love: spiritual science and the logic of the heart. Bristol: Rudolf Steiner Press
  • Paddock, F. and M. Spiegler, Ed.(2003) Judaism and Anthroposophy. Great Barrington, MA: SteinerBooks
  • Pietzner, Carlo, Transforming Earth, Transforming SelfISBN 0-88010-428-7
  • Prokofieff, Sergei, The East in the Light of the WestISBN 0-904693-57-0
  • Prokofieff, Sergei, The Occult Significance of Forgiveness. Temple Lodge Publishing. ISBN 0-904693-71-6.
  • Schaefer, Christopher and Voors, Tyno, Vision in Action. Lindisfarne Books. ISBN 0-940262-74-6
  • Schwenk, Sensitive Chaos. Rudolf Steiner Press. ISBN 1-85584-055-3
  • Shepherd, A. P. 1885-1968:The Battle for The Spirit: The Church and Rudolf Steiner; an anthology compiled by and with an introduction by David Clement. Stourbridge: Anastasi
  • Shepherd, A. P., 1885-1968: A Scientist of the Invisible: An introduction to the life and work of Rudolf Steiner. Edinburgh: Floris, 1983.
  • Soesman, Albert (1990). The Twelve Senses: An Introduction to Anthroposophy Based on Rudolf Steiners Studies of The Senses. Translation by Jakob M. Cornelis. Stroud: Hawthorn
  • Steiner, Marie, Esoteric StudiesISBN 0-904693-58-9
  • Steiner, Rudolf and Welburn, Andrew, The Mysteries: Rudolf Steiner's Writings on Spiritual InitationISBN 0-86315-243-0
  • Suchantke, Andreas, Eco-Geography. Lindisfarne Press. ISBN 0-940262-99-1.
  • Swassjan, Karen, The Ultimate Communion of Mankind: A Celebration of Rudolf Steiner's Book "The Philosophy of Freedom"ISBN 0-904693-82-1
  • Treichler, Rudolf, Soulways. Hawthorn Press. ISBN 1-869890-13-2
  • Verhulst, Jos, Developmental Dynamics in Humans and Other Primates. Adonis Press, 2005. ISBN 0-932776-29-9
  • Warren, Edward, Freedom as Spiritual ActivityISBN 0-904693-60-0
  • Welburn, Andrew J. (2004) Rudolf Steiner's Philosophy and the Crisis of Contemporary Thought. Edinburgh: Floris.
  • Wilkes, John, Flowforms: The Rhythmic Power of Water. Floris Books. ISBN 0-86315-392-5

Voci correlate