mercoledì 7 dicembre 2016

Liberata l'Acropoli di Aleppo



La cittadella di Aleppo è il monumento più conosciuto della città, situato su una collina alta una cinquantina di metri, dotata di una pianta ellittica con 300-400 metri di diametro, è circondata da un fossato profondo 22 metri e largo 30. Il nucleo principale della cittadella attuale è una fortezza arabo-islamica medievale costruita ad uso militare ma in grado di ospitare oltre 10.000 persone durante gli assedi.
In realtà la collina stessa è in gran parte artificiale, formata dai diversi strati degli edifici che si sono costruiti uno sulle rovine dell'altro. I più antichi reperti trovati all'interno della cittadella sono due leoni di basalto che ornavano il tempio ittita di Hadad, del X secolo a.C. ma si ritiene che la collina si sia formata già ai primi insediamenti nella città (3000 a.C.) e che fosse fortificata, dagli Amorrei del regno di Yamkad, nel II millennio a.C.
Di fatto inespugnabile, la fortezza si arrese solo a Hulagu Khan, nipote di Gengis Khan, che la saccheggiò e massacrò la guarnigione. Poi Tamerlano la conquistò con l'inganno.
Durante il dominio macedone (le terre conquistate da Alessandro Magno) fu costruita l'acropoli, ai tempi di Giustiniano fu scavata una grande cisterna sotterranea, detta "prigione di sangue", perché gli arabi la usarono come segreta, nel 945, la residenza del governatore fu trasformata in un palazzo dalla dinastia degli Hamdanidi, nel 1167Norandino fece costruire la moschea Makam Ibrahim al-Asfal, nel luogo dove la leggenda narra che Abramo mungesse la sua vacca, nel 1214, al-Zahir Ghazi fece costruire la Grande moschea e poi, nel 1230, un complesso di edifici di 40 stanze (Palazzo Ayyubide), ora in rovina e infine, dopo l'ultima devastazione dei Mongoli, del 1401, Jakam fece costruire la sala del trono, lunga 27 metri e larga 24 metri, poi abbellita dai suoi successori..
I governatori ottomani vi stabilirono la loro residenza facendo costruire un hammam e all'interno costruirono una caserma, poi utilizzata anche dall'esercito francese.
La città è stata sede di feroci combattimenti, nel corso della guerra civile combattuta in Siria tra il 2011 e il 2016, che hanno prodotto seri danni.
Il 7 dicembre 2016 l'esercito siriano del presidente Assad ha liberato la città dal controllo dei gruppi terroristi sostenuti dalla Turchia e dall'Arabia Saudita.

Al-Bab, la battaglia delle cinque armate

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Western al-Bab offensive (2016) (within Northern Syria).svg

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Cinque eserciti si stanno contendendo il controllo della città siriana di Al-Bab, attualmente sotto il controllo dell'Isis.
Queste cinque armate sono:
1) L'esercito dell'Isis
2) L'esercito della Turchia, che è il più vicino alla città
3) L'esercito dei cosiddetti "ribelli", cioè le organizzazioni terroristiche alleate della Turchia e dell'Arabia Saudita.
4) L'esercito ufficiale della Siria del presidente Assad
5) L'esercito curdo, alleato con Assad dopo l'invasione turca del nord siriano.
Presto questi cinque eserciti si dovranno scontrare in una battaglia che deciderà le sorti della stessa guerra siriana, che si protrae ormai da cinque anni.

I Porti Grigi e i Rifugi Oscuri: il regno elfico di Cirdan il Timoniere da cui si parte per l'Ovest


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Il porto elfico del Mithlond o Porti Grigi o Rifugi Oscuri, è una località di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È un porto sul golfo di Lhûn, nel nord-ovest della Terra di Mezzo.
Il porto è diviso fra Harlond (Porto del Sud, in Sindarin) e Forlond (Porto del Nord, sempre in Sindarin) che occupano le rive meridionali e settentrionali (rispettivamente) dell'estuario del fiume Lhûn.
La sua fondazione risale all'inizio della Seconda Era, per mano di alcuni Elfi del Beleriand che decisero di rimanere nella Terra di Mezzo dopo la serie di guerre contro Morgoth, e fu successivamente utilizzato come base di partenza dagli Elfi che desideravano partire dalla Terra di Mezzo alla volta di Valinor. Mithlond faceva parte del regno di Lindon, direttamente governato da Gil-Galad, ultimo re dei Noldor della Terra di Mezzo. Il Mithlond è sempre stato di grande importanza culturale e spirituale per gli Elfi; per lungo tempo rimase l'insediamento elfico più importante ad occidente delle Montagne Nebbiose, prima della fondazione delle colonie nell'Eregion e di Imladris.
Fin dai tempi della sua fondazione, i Porti Grigi hanno avuto come governante Círdan il Carpentiere.
Círdan, soprannominato Il Carpentiere (The Shipwright in lingua originale) o Il Timoniere, è un Elfo Telerin, grande marinaio, carpentiere, signore delle Falas e membro del Bianco Consiglio[2]. Fu il custode del Grande Anello Narya finché non lo affidò a Gandalf, quando questi arrivò dall'Ovest, avendo capito il suo importante ruolo futuro[3].
È uno degli elfi che più si opposero al male e vissero più a lungo nella Terra di Mezzo.
Durante la Prima Era fu Signore delle Falas e degli Elfi che vi dimoravano, i Falathrim, unici in quei tempi a conoscere l'arte della costruzione delle navi che ebbero in dono dai Valar. Ebbe dimora nei porti di Brithombar e di Eglarest; dopo la distruzione dei porti partì in compagnia di Gil-Galad verso l'isola di Balar ove si stabilì a raccogliere perle. Divenne il custode dei Porti Grigi nel Golfo di Lhûn, ricoprendo questo incarico nella Seconda e Terza Era[5].
Quando Sauron forgiò l'Unico Anello per controllare sotto il suo volere tutti gli Anelli del PotereGaladriel suggerì di nascondere i Tre Anelli degli ElfiCelebrimbor, che aveva progettato gli Anelli del Potere, seguì il consiglio di Galadriel e affidò Narya e Vilya a Gil-galad nel Lindon. Successivamente, Gil-galad affidò Narya, l'Anello di Fuoco dal colore rosso, proprio a Círdan.[6][nb 1]
Insieme a Gil-galad e Elrond, Círdan fece parte dell'Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini, ricoprendo il ruolo di luogotenente di Gil-galad e affrontando l'esercito di Sauron nella Battaglia di Dagorlad, che segnò la fine della Seconda Era. Infatti, in essa Sauron venne sconfitto, o almeno così si credette, e l'Anello Dominante perduto, grazie all'impresa di Isildur, che lo tagliò dal dito del Nemico. Tuttavia, esso non fu distrutto. Isildur, infatti, si rifiutò di consegnarlo a Elrond e a Círdan che gli stavano accanto. Essi gli consigliarono di gettarlo immediatamente nella lava del Monte Fato, ma Isildur si rifiutò[nb 2][7][8].
All'arrivo di Mithrandir ai Porti Grigi, Círdan, «che vedeva più lontano di chiunque altro sulla Terra di Mezzo»[9], riconobbe in lui il più possente fra gli Istari, nonostante fosse più minuto e apparentemente il più vecchio, e gli donò l'anello Narya con queste parole[3]:
« "Prendi ora questo Anello", disse "perché le tue fatiche e le tue preoccupazioni saranno gravi, ma in tutte esso ti sosterrà e ti difenderà dalla prostrazione. Questo infatti è l'Anello del fuoco e chissà che con esso tu non riesca a riaccendere i cuori al valore di un tempo, in un mondo che va raggelandosi. Quanto a me, peraltro, il mio cuore è con il Mare e io dimorerò presso le rive grigie, a guardia dei Porti, finché l'ultima nave non sarà salpata. Quel giorno io attenderò te." »
Círdan offrì il suo aiuto ai Dúnedain nelle loro lotte contro Sauron, in particolare nel Regno di Arnor, che era costantemente in guerra contro Angmar. Successivamente entrò a far parte del Bianco Consigliocon l'obbiettivo di fermare e distruggere il redivivo Sauron, nel frattempo insediatosi a Dol Guldur[2]. Non partecipò al Consiglio di Elrond, poiché non poteva lasciare i Porti Grigi, ma inviò l'elfo Galdor come suo rappresentante[10].

Michael Elsworth interpreta Círdan, dietro a ElrondCeleborn e Galadriel, nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson.
Nel capitolo conclusivo de Il Signore degli Anelli appare invecchiato e barbuto, caso strano per un elfo, anche se conserva la propria immortalità. Prepara l'imbarcazione che porterà gli ultimi elfi e i portatori dell'Anello (Bilbo e Frodo) verso Valinor[1].

Due anni e mezzo dopo la caduta di Sauron, Bilbo Baggins e suo nipote Frodo, quali portatori di quell'Unico Anello che ha segnato irrimediabilmente la loro vita[2], partono[3] dai Rifugi Oscuri per raggiungere il Reame Beato, i primi hobbit ammessi in Valinor. Assieme a loro lasciano la Terra di Mezzo, GandalfGaladriel e Elrond, portatori dei tre Anelli del Potere elfici.
La partenza avviene il 6 ottobre dell'anno 1421 secondo il calendario della Contea e segna una delle date di inizio della Quarta Era[4].
Nell'Appendice A de Il Signore degli Anelli si accenna alle tradizioni popolari hobbit per cui anche Sam sarebbe partito dai Rifugi il 22 settembre 1482 come ultimo portatore dell'anello.

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Adattamenti

Nella trilogia de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson, il ruolo di Círdan è interpretato da Michael Elsworth, il quale non ha mai un ruolo parlato[11][12]. Compare per la prima volta nel prologo de Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, al momento della donazione dei Tre Anelli degli Elfi. La sua seconda e ultima apparizione è nel finale de Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re, quando assiste alla partenza di GaladrielCelebornElrondGandalfBilbo e Frodo verso Valinor.
Ci sono alcune differenze tra film e romanzo che coinvolgono il personaggio:
  • Círdan è presente nel momento in cui Isildur decide di tenere con sé l'Unico, mentre nel film è assente.
  • Círdan è il luogotenente di Gil-galad nella Battaglia di Dagorlad, mentre nel film questo ruolo è ricoperto da Elrond (che nel romanzo è invece l'araldo di Gil-galad).
  • Círdan è un membro del Bianco Consiglio, ma nella trilogia de Lo Hobbit non ne fa parte.

Note

  1. ^ «A questo punto, si dice che Gil-galad diede Narya, l'Anello Rosso, a Círdan, Signore dei Porti, ma più avanti si trova una nota a margine da cui risulta che lo tenne per sé finché non partì per la Guerra dell'Ultima Alleanza.» J.R.R. Tolkien, p. 324
  2. ^ «Isildur, infatti, si rifiutò di consegnarlo a Elrond e a Círdan che gli stavano accanto. Essi gli consigliarono di gettarlo immediatamente nel fuoco dell'Orodruin dove era stato forgiato, affinché potesse essere annientato e il potere di Sauron diminuito per sempre così che lui restasse soltanto un'ombra malvagia nel deserto. Ma Isildur rifiutò dicendo: "Voglio tenerlo come guidrigildo per la morte di mio padre e di mio fratello. Non sono stato forse io a infergere il colpo mortale al Nemico?". E l'Anello, che egli tenne, sembrò a Isildur straordinariamente bello a vedersi tanto da non poter tollerare che andasse distrutto.» J.R.R. Tolkien, p. 352
  1. ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 355
  2. ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 359
  3. ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 363
  4. ^ J.R.R. TolkienChristopher Tolkien (a cura di) The Peoples of Middle-earth. (in inglese) Boston, Houghton Mifflin, 1996. ISBN 0-395-82760-4
  5. ^ J.R.R. Tolkien, p. 561
  6. ^ J.R.R. Tolkien, p. 324
  7. ^ J.R.R. Tolkien, p. 352
  8. ^ J.R.R. Tolkien, p. 329
  9. ^ J.R.R. Tolkien, p. 427
  10. ^ J.R.R. Tolkien, p. 325
  11. ^ (ENWHICH CHARACTERS FROM THE LORD OF THE RINGS MOVIES WILL APPEAR IN THE HOBBIT?, in periannath.com, 22 aprile 2009. URL consultato il 30 dicembre 2014.
  12. ^ (ENSpringsouth Actors Agency, in springsouth.co.nzURL consultato il 30 dicembre 2014.

    Bibliografia

    martedì 6 dicembre 2016

    I principali neurotrasmettitori e le loro sfere di influenza psicologica

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    neurotransmitters - serotonin, dopamine, norepinephrine:


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    Un neurotrasmettitore (o "neuromediatore") è una sostanza che veicola le informazioni fra le cellule componenti il sistema nervoso, i neuroni, attraverso la trasmissione sinaptica (vedi sinapsi). All'interno del neurone, i neurotrasmettitori sono contenuti in vescicole dette vescicole sinaptiche che sono addensate alle estremità distali dell'assone nei punti in cui esso contrae rapporto sinaptico con altri neuroni.
    Nel momento in cui il neurone viene raggiunto da uno stimolo, le vescicole sinaptiche si fondono per esocitosi con la membrana pre-sinaptica, riversando il proprio contenuto nello spazio sinaptico o fessura inter-sinaptica. I neurotrasmettitori rilasciati si legano a recettori o a canali ionici localizzati sulla membrana post-sinaptica. L'interazione fra i neurotrasmettitore e il recettore/canale ionico scatena una risposta eccitatoria o inibitoria nel neurone post-sinaptico.

    Descrizione

    In relazione al tipo di risposta prodotta, i neurotrasmettitori possono essere eccitatori o inibitori, cioè possono rispettivamente promuovere la creazione di un impulso nervoso nel neurone ricevente o inibire l'impulso. Tra i neurotrasmettitori inibitori, i più noti sono l'acido gamma-amminobutirrico (GABA) e la glicina. Al contrario, il glutammato rappresenta il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del cervello.
    Molti neurotrasmettitori vengono rimossi dallo spazio tra le sinapsi da specifiche proteine che risiedono nelle membrane dei neuroni e delle cellule della glia. Questo processo prende il nome di ricaptazione (reuptake) o, spesso più semplicemente, captazione (uptake). Senza la ricaptazione, i neurotrasmettitori potrebbero continuare a stimolare o deprimere il neurone post-sinaptico. Un altro meccanismo di rimozione dei neurotrasmettitori è la loro distruzione tramite un enzima. Ad esempio, nelle sinapsi colinergiche (quelle del neurotrasmettitore acetilcolina) l'enzima acetilcolinesterasi distrugge l'acetilcolina.
    Sulla base della dimensione, i neurotrasmettitori possono essere distinti in neuropeptidi e piccole molecole. I neuropeptidi comprendono dai 3 ai 36 amminoacidi, mentre nel gruppo delle piccole molecole ci sono amminoacidi singoli, come il glutammato ed il GABA e i neurotrasmettitori come l'acetilcolina, la serotonina e l'istamina. I due gruppi di neurotrasmettitori presentano anche modalità di sintesi e rilascio differenti.
    Farmaci, droghe ed altre sostanze possono interferire con il funzionamento dei neurotrasmettitori. Molte sostanze stimolanti e anti-depressive alterano la trasmissione dei neurotrasmettitori dopamina, norepinefrina (o noradrenalina) e epinefrina (adrenalina), chiamati nel complesso catecolamine. Ad esempio, la cocaina blocca la ricattura della dopamina, consentendole di rimanere più a lungo nello spazio inter-sinaptico. In particolare, la cocaina altera i circuiti dopaminergici del nucleus accumbens, una regione del cervello che è coinvolta nella spinta motivazionale e nel rafforzamento emozionale. La reserpina, che è stata impiegata dapprima come agente anti-ipertensivo e successivamente come antipsicotico nel trattamento della schizofrenia, causando una deplezione di neurotrasmettitori mediante la rottura delle vescicole sinaptiche e la degradazione da parte delle monoammino ossidasi (MAO-A e MAO-B). Infine, l'AMPT impedisce la conversione della tirosina in L-DOPA ed il deprenile inibisce l'azione della monoammina ossidasi B, aumentando il livello della dopamina tra le sinapsi.

    Trasporto intracellulare di neurotrasmettitori

    La sintesi dei neurotrasmettitori avviene con modalità diverse a seconda della natura del neurotrasmettitore. I neuropeptidi vengono sintetizzati sotto forma di precursori (pre-propetidi) nel corpo cellulare a livello del Reticolo Endoplasmatico Rugoso (RER) e vengono successivamente processati in propetidi negli organuli del corpo cellulare. Al termine di questa fase, il propetide, contenuto in vescicole di trasporto, viene condotto attraverso l'assone fino alla terminazione sinaptica, ove viene impaccato nelle vescicole sinaptiche, chimicamente modificato e maturato in peptide.
    Le piccole molecole a funzione di neurotrasmettitori vengono invece prodotte nel terminale sinaptico, dopo che gli enzimi necessari per il processo di sintesi sono stati prodotti nel corpo cellulare e trasportati fino al bottone sinaptico. Il trasporto fino al terminale sinaptico avviene lungo i microtubuli, che trasportano le vescicole con una velocità di 3... 4.5 µm/s corrispondente a 250... 400 mm/d[1].
    microtubuli vengono costruiti (allungati di circa 1 µm/min corrispondente a 1.4 mm/d) oppure disfatti (raccorciati di circa 7 µm/min corrispondente a 10 mm/d); si presume in funzione della loro necessità momentanea[2]. Vista la quantità di vescicole da trasportare in un neurone attivo, sono molti i microtubuli che svolgono questa funzione. La quantità di microtuboli anterogradi aumenta in fasi di grande attività neuronale e diminuisce in fasi di modesta attività.

    Tipi di Neurotrasmettitore[modifica | modifica wikitesto]

    Sono più di cinquanta le sostanze chimiche di cui è stata dimostrata la funzione di neurotrasmettitore a livello sinaptico. Ci sono due gruppi di trasmettitori sinaptici: quello costituito da trasmettitori a basso peso molecolare a rapida azione e il gruppo dei neuropeptidi di dimensioni maggiori ad azione più lenta.
    Il primo gruppo è composto da trasmettitori responsabili della maggior parte delle risposte immediate del sistema nervoso, come la trasmissione di segnali sensoriali al cervello e di comandi motori ai muscoli. I neuropeptidi sono, invece, implicati negli effetti più prolungati, come le modificazioni a lungo termine del numero di recettori e la chiusura o l'apertura prolungata di alcuni canali ionici.
    I neurotrasmettitori a basso peso molecolare vengono sintetizzati nel citosol della terminazione presinaptica e, successivamente, mediante trasporto attivo, sono assorbiti all'interno delle numerose vescicole presenti nel terminale sinaptico. Quando un segnale giunge al terminale sinaptico, poche vescicole alla volta liberano il loro neurotrasmettitore nella fessura sinaptica. Tale processo avviene in genere nell'arco di un millisecondo.
    I neuropeptidi, invece, vengono sintetizzati come parti di grosse molecole proteiche dai ribosomi del soma neuronale. Tali proteine sono subito trasportate all'interno del reticolo endoplasmatico e quindi all'interno dell'apparato del Golgi, dove avvengono due cambiamenti. Dapprima, la proteina da cui originerà il neuropeptide viene scissa enzimaticamente in frammenti più piccoli, alcuni dei quali costituiscono il neuropeptide come tale oppure un suo precursore; successivamente, l'apparato di Golgi impacchetta il neuropeptide in piccole vescicole che gemmano da esso. Grazie al flusso assonale le vescicole sono trasportate alle estremità delle terminazioni nervose, pronte per essere liberate nel terminale nervoso all'arrivo di un potenziale d'azione. In genere i neuropeptidi vengono liberati in quantità molto minori rispetto ai neurotrasmettitori a basso peso molecolare, ma ciò è compensato dal fatto che i neuropeptidi sono assai più potenti.

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    Neurotrasmettitori comuni

    Agonisti parziali

    In Farmacologia, a livello teorico nulla osta alla ipotesi della ricerca ed esistenza di un'agonista parziale (ovvero antagonista parziale) per qualsiasi neurotrasmetitore naturale.
    L'agonista parziale è una sostanza con la proprietà di comportarsi come agonista o antagonista del neurotrasmettitore in relazione alla quantità di neurotrasmettitore presente, al fine di stabilizzare i livelli del neurotrasmettitore a valori normali nel tempo oppure ripristinare i valori normali in differenti aree e vie metaboliche.
    Ad esempio sono in fase di sperimentazione preclinica agonisti parziali antidopaminergici che si comporterebbero come un agonista netto in assenza di dopamina (come sarebbe il caso della corteccia prefrontale dorsolaterale per i sintomi negativi della schizofrenia) e allo stesso tempo essere un antagonista netto quando la dopamina è in eccesso (come è stato postulato per la via dopaminergica mesolimbica per i sintomi positivi della schizofrenia).

    Note

    1. ^ Brady & Lasek, Methods in Cell, Biol. 25: 365, 1982
    2. ^ Baylay et al. in Microtubules, Wiley-Liss Inc., p. 119, 1994

    Bibliografia

    • Harvey Lodish et al., Molecular Cell Biology, De Gruyter, 1996.
    • Arthur C. Guyton, John E. Hall, Fisiologia Medica, Elsevier, Milano, 2006, ISBN 978-8821429361.