Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 11 luglio 2016
Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 57. Lo straordinario caso di Igraine Waldemar
La ragazza bionda dagli occhi azzurri dimostrava almeno vent'anni.
<<Vieni avanti, Igraine, ti voglio far conoscere tua zia Virginia, la sorella di tua madre>> disse lady Helena Waldemar.
Igraine si avvicinò.
Era bellissima. Assolutamente perfetta.
Ma non era questo il punto.
<<Non può essere ...>> disse Virginia <<Igraine è nata due anni fa... ma questa... questa è una donna di vent'anni!>>
Helena sorrise:
<<Eppure la cosa non dovrebbe sorprenderti, considerando la circostanze della sua nascita. Vero Igraine? Rinfresca la memoria a tua zia Viginia>>
Igraine sorrise a sua volta, ma in maniera gentile e dolce:
<<Virginia, io ti conosco già. Quando ero ancora nel ventre di mia madre, le fu somministrata l'Acqua della Vita. Questo ha fatto sì che tutte le sue memorie passassero a me, e mi ha anche conferito tutti i poteri speciali di un'Iniziata, oltre alle doti che il Programma Genetico aveva auspicato.
Quando sono nata avevo già le conoscenze di una persona adulta e il mio corpo è diventato adulto con una velocità dieci volte maggiore di quella di un normale essere umano.
In questo si compie, con me, una parte della Profezia. Io sono una delle tre Regine che furono promesse ai Signori degli Elementi.
Io sono promessa a Belenos, e fonderò con lui una Dinastia che porti avanti il Sangue dei Re, quello che mi deriva da mia nonna, qui presente, lady Helena>>
Virginia era stupefatta:
<<Dunque sta accadendo davvero! Gli antichi poteri si stanno risvegliando! E nuovi poteri stanno sorgendo... qui cominciano i grandi eventi, qui cominciano i miracoli... ma tu, Igraine, superi di gran lunga ogni nostra aspettativa>>
<<Ho anch'io i miei limiti. Non ho tutti i poteri di mio padre. Per esempio non posso leggere nel pensiero o prevedere il futuro. Ma posso fare altre cose, e di questo avremo modo di parlare>>
Virginia annuì:
<<Prima di entrare nel merito di questo discorso, io devo accertarmi che il tuo animo sia pronto ad affrontare ciò che ci aspetta.
Tu sei, come me, e come i tuoi genitori, il risultato di un Programma Genetico millenario.
Questo Programma ha ottenuto grandi successi, ma a volte alcuni di questi successi si sono ritorti contro di lui.
Alcuni soggetti, tra i più dotati, non hanno accettato di diventare ciò per cui erano nati.
Io non posso dargli torto.
Io stessa mi ribellai, e per un certo periodo di tempo divenni un membro della famiglia Dracu.
Poi mi accorsi che anche loro mi stavano manipolando, esattamente come ora stanno facendo con Joelle, un'altra dei miei cloni.
Joelle si è ribellata, ed ora rappresenta un enorme pericolo, ed un'arma potente nelle mani dei Conti di Gothian.
Non possiamo permetterci altri fallimenti di questo tipo.
Ora io ti devo chiedere di essere sincera nell'esprimere la tua opinione riguardo al Programma Genetico.
In molti ritengono l'eugenetica un'abominazione e la associano al nazismo.
I nazisti avevano idee e metodi completamente diversi dai nostri.
Respingiamo quindi questo paragone.
E tuttavia... e tuttavia ci sono interrogativi che ci poniamo da sempre e che dobbiamo porre a coloro che sono il frutto del nostro Grande Disegno, e cioè la sopravvivenza dell'umanità su altri pianeti, poiché sulla Terra la situazione sta precipitando verso la catastrofe.
Le domande che ti pongo sono semplici e difficilissime nel contempo.
Se ogni soggetto nasce da un'unione prestabilita affinché sia generato qualcuno con le caratteristiche richieste per svolgere uno specifico ruolo nella società, come dobbiamo comportarci se il soggetto, a causa della variabilità genetica o di altre ragioni ancora più complesse, si rivela molto diverso dalle nostre aspettative?
Dobbiamo considerare questo un male o un bene?
Possiamo attribuire un valore positivo all'elemento del caso, dell'imprevedibilità?
Se si cerca di annullare questi elementi, non si perde forse qualcosa di prezioso?
Se un soggetto sogna un destino diverso da quello che la famiglia o la società hanno deciso per lui?
E se aspirasse a qualcosa di più grande?>>
Igraine aveva negli occhi la consapevolezza di tutto questo, e la maturità di una persona che fin dalla nascita aveva avuto accesso ai ricordi della madre e delle zie, e forse anche di altri:
<<Mio padre è l'incarnazione di quel pensiero. Gli Iniziati credevano di poterlo controllare, ma ora è lui che controlla l'Ordine. Lui è il nostro Profeta, il Veggente, il Mago, lo Stregone.
Certo, è anche il Principe che ci fu promesso, ma questo è il minore dei suoi ruoli.
Il Programma Genetico prevedeva che lui generasse tre figlie di sangue puro da offrire ai Signori degli Elementi, per fondare tre Dinastie millenarie, tre grandi popoli e tre Regni destinati alla grandezza.
Io sono la prima e ho intenzione di essere assolutamente fedele al ruolo assegnatomi dal Programma Genetico: consacrarmi al Signore Belenos, lo Splendente, e generare con lui il nuovo re Arthur, destinato a fondare una nuova Camelot e un nuovo regno che risollevi la speranza dei bretoni: il Regno dei Keltar.
Io voglio farlo e posso farlo.
Tra le mie facoltà c'è anche quella di aprire un Varco, quello di Stonhenge, che ci porterà nel luogo dove dovrà sorgere questa nuova Camelot.
I tempi sono maturi per dare inizio a questo progetto.
Io sono pronta. Non ho incertezze riguardo al mio ruolo.
So ciò che devo fare e lo farò>>
<<Potrebbe non essere così semplice>>
<<Niente è semplice. Niente di importante, per lo meno>>
Mappa delle Coordinate Politiche: sinistra, destra, comunitarismo, libertarismo. Liberismo sociale, Conservatorismo, Socialdemocrazia, Libertarismo
Spiegazione dei quadranti
Sinistra-Liberismo (Liberismo Sociale): Gli individui in questo quadrante cercano di difendere la libertà individuale tassando il mercato per fornire benefici sociali a chi ne ha bisogno. Essi ritengono di cercare un equilibrio tra libertà individuale e giustizia sociale, e di essere a favore del multiculturalismo, di un governo laico, e della cooperazione internazionale. Nonostante siano in genere scettici riguardo al coinvolgimento dello Stato nelle questioni sociali, vedono tuttavia un ruolo legittimo per lo Stato nella lotta contro la discriminazione e per garantire la parità di trattamento.
Destra-Comunitarismo (Conservatorismo): Gli individui in questo quadrante cercano di mantenere il tradizionale ordine sociale ed economico e di sostenere la sovranità dello Stato. Essi tendono a vedersi come i difensori di ciò che i loro antenati avrebbero voluto, favorendo leggi severe sull'immigrazione, i valori tradizionali, e una forza armata forte. Nonostante, in genere, vedano un ruolo per lo Stato in materia di sicurezza e di cultura nazionale, tendono ad essere più scettici riguardo al coinvolgimento dello Stato nell'economia.
Sinistra-Comunitarismo (Socialdemocrazia): Gli individui in questo quadrante cercano di promuovere soluzioni comuni ai problemi sociali ed economici. Essi tendono a vedere se stessi come sostenitori di una modalità di governo che frena gli eccessi del capitalismo e diminuisce la disuguaglianza in virtù di una economia mista e uno stato sociale universale. Essi cercano di incoraggiare soluzioni collettive, redistribuzione economica e valori condivisi in tutta la società per mezzo di democrazia partecipativa e lo Stato.
Destra-Liberismo (Libertarismo): Gli individui in questo quadrante cercano di difendere la libertà come bene politico primario in tutti gli aspetti. Essi tendono a vedere se stessi come fedeli sostenitori sia della libertà personale che economica e sono profondamente scettici riguardo ai piani e agli obiettivi collettivi, favorendo invece il principio di associazione di volontariato e la capacità dell'individuo di fare le proprie valutazioni. In genere, non trovano un ruolo così ampio per lo Stato come fanno gli individui appartenenti agli altri tre quadranti, e credono invece nell'ordine sociale spontaneo del mercato.
Teoria e Metodo
L'asse orizzontale: Sinistra-Destra
Nel nostro test, l'asse Sinistra-Destra è usato come misura del punto di vista economico del convenuto, dove la Sinistra favorisce l'intervento dello Stato e la regolamentazione economica, mentre la Destra favorisce la libertà economica e il laissez-faire. Questo significa che la Sinistra tende a sostenere gli sforzi dello Stato per frenare gli aspetti del libero mercato ritenuti iniqui e immorali, mentre la Destra tende a pensare che le operazioni tra privati dovrebbero, in linea di principio, essere libere dalle interferenze del governo.
Tuttavia, una scala che copre la posizione del convenuto in materia economica non è sufficiente a spiegare la notevole variazione che si vede all'interno dei due gruppi. Quindi abbiamo introdotto un secondo asse.
L'asse verticale: Comunitario-Liberale
Tutti i liberali partono dalla convinzione che il rispetto delle libertà individuali è più importante delle esigenze della società. I Liberali di Sinistra tendono a sostenere che l'individuo non può fare uso delle sue libertà formali, senza un certo grado di istruzione e di benessere materiale. A loro avviso, ciò richiede redistribuzione dai ricchi ai poveri. Al contrario, I Liberali di Destra tendono a sostenere che tassare un individuo contro la sua volontà al fine di fornire prestazioni assistenziali per gli altri costituisce un atto di coercizione e quindi una violazione della libertà individuale. Possono supportare la beneficienza e gli aiuti per i poveri, ma preferiscono che siano volontari.
Tutti i comunitaristi partono dalla convinzione che il benessere della comunità deve venire prima dei desideri idiosincratici di individui specifici. I Comunitaristi di Destra tendono ad avere quello che si potrebbe definire una “visione paterna” della politica, favorendo una società gerarchica dove le minacce sono viste severamente e in cui i criminali appartengono al carcere e le potenze straniere sono scoraggiate da una forte difesa. Da parte loro, mentre gli ideologi di Sinistra tendono ad avere valori liberali, la ricerca ha teso a puntare ad un segmento considerevole di elettori che combinano una visione-pendente a sinistra di economia con un supporto per i valori più tradizionali della loro comunità e una vista scettica dell'immigrazione (Mudde 2013).
Debolezze e limitazioni
Il nostro test è destinato a coprire la corrente principale di opinioni politiche come si trova all'interno delle democrazie occidentali contemporanee. Questo significa che il nostro test ha problemi a ospitare opinioni estreme o di nicchia come l'anarco-sindacalismo, anarco-capitalismo, il socialismo ortodosso, e il fascismo. Mentre ci sono dei test sulle coordinate politiche che pretendono di coprire l'intera gamma di opinioni all'interno dei relativamente semplici quadranti istituiti dal nostro schema, le conseguenze pratiche (come ad esempio i leader democratici centristi cospiratori a due passi da Hitler e Kim Jong Un) sembrano confondere più che informare.
Un altro problema è che, mentre entrambe le assi sono ugualmente importanti in teoria, le realtà della politica parlamentare tendono a dimostrare che, in pratica, le alleanze tra Destra e Sinistra si formano raramente. Sebbene i Liberali e i Comunitaristi dovrebbero, in linea di principio, essere in grado di formare alleanze contro la propria controparte, questo non accade quasi mai nella politica reale. Quindi, mentre l'asse Sinistra-Destra è stata spesso definita antiquata, essa rimane comunque la scala singola più importante nella politica americana ed europea.
Fonti
Mudde, C.: 'Three decades of populist radical right parties in Western Europe: So what?' European Journal of Political Research Volume 52, Pubblicazione 1, Gennaio 2013
Tutti i motivi per cui Daenerys Targaryen è Azor Ahai rinato (che però potrebbe essere una triade, insieme a Jon e a Tyrion, perché il Drago ha tre teste)
Azor Ahai è un eroe leggendario vissuto circa 8.000 anni prima lo sbarco di Aegon. Si racconta che durante la Lunga Notte, Azor Ahai abbia sconfitto gli Estranei brandendo una spada di fuoco: Portatrice di Luce, la Spada Rossa degli Eroi.
L’oscurità si distendeva per tutto il mondo, e un eroe, Azor Ahai, fu scelto per riportare la Luce. Per combattere le creature che abitavano la Notte, fu necessario forgiare la spada di un eroe. Azor Ahai ci lavorò trenta giorni e trenta notti, ma durante la tempra in acqua, la spada si ruppe. Egli non s’arrese, e ne cominciò a costruire un’altra. Al secondo tentativo, trascorsero cinquanta giorni e cinquanta notti prima di finirla, e risultò migliore della precedente. L’Eroe catturò un leone e lo trafisse al cuore per temprare l’acciaio con il suo sangue. Anche questa volta, la spada si frantumò. L’Eroe allora carpì la soluzione, e a malincuore, cominciò a forgiare la terza spada. Vi lavorò per cento giorni e cento notti. Questa volta, guidò la sua spada nel cuore vivo della sua sposa, Nissa Nissa, la cui anima si congiunse con l’acciaio, dando vita alla Portatrice di Luce.
Negli antichi libri di Asshai si legge di una profezia secondo cui, dopo 5.000 anni dalla sua venuta, Azor Ahai sarebbe rinato per ostacolare una nuova, Lunga Notte.
Colui che brandirà Portatrice di Luce contro gli Estranei avrà in pugno il destino dell’umanità, e al suo fallimento ne conseguirebbe la caduta del mondo. Melisandre racconta:
“ Negli antichi libri di Asshai sta scritto che verrà il giorno, dopo la lunga estate, in cui le stelle sanguineranno e il respiro gelido delle tenebre scenderà a incomberà sul mondo. In questa ora terribile, un guerriero estrarrà dal fuoco una spada fiammeggiante. Quella spada sarà la Portatrice di Luce, la Spada Rossa degli Eroi, e colui il quale la impugnerà sarà Azor Ahai reincarnato. E di fronte a lei le tenebre fuggiranno. ”
Molti lettori credono (supportati anche da una dichiarazione dello stesso George Martin) che Azhor Ahai reincarnato sia anche il Principe promesso, secondo un'altra profezia riscoperta da Rhaegar Targaryen, che ne aveva discusso ampiamente col vecchio pro-prozio, il Maestro Aemon. Ma di questa eventuale identità, così come della leggenda dell'Ultimo Eroe, raccontata dalla Vecchia Nan a Bran Stark, si parlerà in un post successivo a questo.
Il Principe che fu promesso è stato citato da Melisandre di Asshai, che considera Azor Azhai unico eroe promesso.
“ | Guardate! Un segno era stato promesso e noi ora abbiamo assistito al suo realizzarsi. Guardate la Portatrice di luce! Azor Ahai è risorto! Salutiamo tutti il Guerriero della Luce, salutiamo tutti il Figlio del Fuoco! | ” |
Melisandre, riferendosi a Stannis Baratheon |
“ | Prego di avere un'apparizione di Azor Ahai, e R'hllor mi mostra solo Snow. | ” |
Le riflessioni di Melisandre |
“ | Quando la rossa stella sanguinerà e le tenebre s'addenseranno, Azor Ahai rinascerà tra il fumo e il sale per risvegliare i draghi dalla pietra. | ” |
Sappiamo che Melisandre commette un errore nell'identificare Azor Ahai rinato in Stannis Baratheon. Successivamente sembra convincersi che si tratti di Jon Snow, supportata in questo dalle visioni nelle fiamme.
Ma questa potrebbe essere solo una parte della verità.
Melisandre si era recata alla Roccia del Drago, ritenendola il luogo dove i draghi si sarebbero risvegliati dalla pietra.
Stannis era il Lord della Roccia del Drago, in seguito all'usurpazione del Trono di Spada da parte del fratello Robert.
Legittimamente, la Roccia del Drago era la roccaforte storica della Casa Targaryen e il titolo di Principe della Roccia del Drago era appannaggio dell'erede al trono.
Secondo la successione legittima, l'Erede al Trono di Spade è Daenerys Targaryen, divenuta Principessa della Roccia del Drago dopo che suo fratello Viserys si era autoproclamato re Viserys III, in seguito alla morte del padre Aerys II, del fratello maggiore Rhaegar e dei figli di lui (incerta è la sorte del piccolo Aegon, ma anche di questo si parlerà in seguito).
Il legame di Daenerys con la Roccia del Drago è ancora più forte se consideriamo che ella vi è nata nella famosa notte di tempesta che distrusse la flotta dei Targaryen e che diede a Daenerys il soprannome di Stormborn, Nata dalla Tempesta.
Se ci concentriamo sulle circostanze della nascita di Daenerys, possiamo constatare che avvenne davvero "tra il fumo e il sale", in quanto la fortezza della Roccia del Drago sorge su una montagna vulcanica che emette fumo, in un'isola in mezzo al mare, e quindi all'acqua salata, che quella notte era particolarmente minacciosa a causa della tempesta.
Ma ancora più importante è la "seconda nascita" di Daenerys, quella che le è valsa l'appellativo di Unburnt, la Non Bruciata.
Daenerys riemerge viva dalla pira funebre del defunto marito, khal Drogo,
Qui tutti gli elementi della Profezia di Asshai sono rispettati: durante quel rogo, in cielo splende la cometa rossa, mentre le tenebre si addensano sia letteralmente che metaforicamente (con riferimento alla minaccia di una nuova Lunga Notte, in cui gli Estranei torneranno a invadere il continente occidentale); inoltre vi è il fumo della pira e il sale delle lacrime di Daenerys, che piange la morte del marito e del figlio; e infine vi è il risveglio dei draghi dalla pietra: le uova di drago pietrificate tornano alla vita e si schiudono dando alla luce i tre draghi di Daenerys, come pegno per il sacrificio di tre vite (Drogo, il figlio Rhaego e la maegi Mizzi Maz Duur).
In questo contesto la spada Portatrice di Luce forgiata sul sangue della persona amata, corrisponde ai tre draghi.
Nessun dubbio quindi sul fatto che Azor Ahai rinato sia Daenerys Targaryen, ma c'è un'ipotesi interessante che riguarda le altre due persone che sono legate a Daenerys da un destino comune, e cioè la altre due "teste del Drago", che nella visione presso la Casa degli Eterni sono menzionate dal fantasma di Rhaegar.
Di sicuro la seconda testa del Drago è Jon Snow, figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark.
Riguardo alla terza testa del Drago, l'ipotesi più probabile è che si tratti di Tyrion Lannister, secondo la teoria A+J=T e cioè che egli sia nato da una relazione tra Aerys Targaryen e Joanna Lannister (che era una Lannister per nascita, in quanto cugina di Lord Tywin, con cui si sposò).
Lord Tywin odia Tyrion in un modo inspiegabile, insistendo più volte sul fatto di dubitare della sua legittimità, fino a dirgli chiaramente "tu non sei mio figlio".
L'odio di Tywin Lannister verso i Targaryen sarebbe spiegato altrettanto bene da questa ipotesi.
Se quindi consideriamo le tre teste del Drago come un'unica entità legata da un comune destino, allora si può anche accettare di estendere la profezia della resurrezione di Azor Ahai alle due persone che sono collegate a Daenerys da un rapporto di stretta parentela e da una comune missione, quella di salvare Westeros e il mondo intero dall'invasione degli Estranei e di riportare la pace e la sicurezza nei Sette Regni.
In quest'ottica si può leggere anche gran parte della Profezia della Casa degli Eterni.
Daenerys è la "sterminatrice di menzogne", nel senso che sarà lei a dimostrare che Stannis non era Azor Ahai rinato, ma lo farà solo dopo che Stannis è stato sconfitto da Tyrion nella Battaglia delle Acque Nere e poi sconfessato dalla stessa Melisandre che riconosce il ruolo centrale che sarà svolto da Jon Snow nella guerra contro gli Estranei.
Nella stessa Profezia, Daenerys vede "la sua cavalla argentea avanza al trotto nell’erba alta, dirigendosi verso un limpido torrente, al cospetto di una prodigiosa volta stellata. Un cadavere in piedi sulla prora di una nave, occhi che brillano nel volto livido, un sorriso triste sulle labbra grigie. Un fiore azzurro nasce da una cavità in una muraglia di ghiaccio, l’aria è piena di fragranza… “Madre dei draghi, sposa del fuoco". Nella parte riguardante la nave ci sono elementi per riconoscere il ruolo della famiglia Greyjoy nel fornire la flotta con cui Daenerys sbarcherà a Westeros, ma la parte ancora più importante, ai fini del nostro discorso, è il fiore azzurro nella barriera. Si tratta di Jon, infatti la rosa blu era il fiore preferito da sua madre Lyanna Stark, quello che le fu donato da Rhaegar Targaryen dopo la vittoria al Torneo di Harrenhal, nell'anno della Falsa Primavera.
La profezia degli Eterni insiste sul fatto che "tre teste ha il Drago" e le mostra sempre in maniera simbolica quale sarà la terza testa: "un leone bianco in corsa nell’erba, gli steli alti più di un uomo". Qui è altrettanto chiaro il riferimento a Tyrion: leone perché è un Lannister per parte di madre, bianco perché i suoi capelli sono di color cenere, il che riconduce alla paternità di Aerys Targaryen; gli steli dell'erba sembrano alti per la piccola statura fisica di Tyrion, il quale però si rivelerà un grande stratega e sicuramente il "cervello" della triade Daenerys-Jon-Tyrion.
domenica 10 luglio 2016
Il Trono del Toro. Capitolo 12. Amasis diventa il nuovo favorito del Re
Quando furono nei loro
appartamenti, Catreus e Indis si affrontarono in una delle loro furiose liti.
Fu lei, come sempre, a
incominciare:
«Spero che questa ennesima delusione da parte dei tuoi favoriti ti abbia aperto gli occhi. Stamattina eri patetico, con la tua voce tremante e le tue lacrime a stento trattenute. Tuo padre si sarà rivoltato nella tomba a vedere in che molli mani ha lasciato il Trono del Toro»
«Spero che questa ennesima delusione da parte dei tuoi favoriti ti abbia aperto gli occhi. Stamattina eri patetico, con la tua voce tremante e le tue lacrime a stento trattenute. Tuo padre si sarà rivoltato nella tomba a vedere in che molli mani ha lasciato il Trono del Toro»
Catreus, già mezzo ubriaco, le
scagliò addosso tutti gli oggetti che trovò a portata di mano e che lei riuscì
a scansare con agilità.
«Maledetta arpia, strozzati col
tuo stesso veleno!»
Indis si mise a ridere:
«Tu sbagli bersaglio… dovresti prendertela con il tuo fido Edelmas l'Eunuco e quella sua insulsa scuola di… come li chiami tu… novizi…» e rise ancora.
«Tu sbagli bersaglio… dovresti prendertela con il tuo fido Edelmas l'Eunuco e quella sua insulsa scuola di… come li chiami tu… novizi…» e rise ancora.
Catreus però non rideva:
«Tu credi di aver vinto, ma ti sbagli. Per prima cosa ho preso una decisione che ha il principale obiettivo di farti un dispetto: manderò via da Cnosso nostro figlio Althamenes. L’indovino ha nuovamente preso gli auspici, ed ancora una volta ha predetto che mio figlio un giorno mi ucciderà. Lo spedirò a Rodi, ufficialmente come governatore dell’isola, ma in realtà sarà prigioniero. Così tu perderai il tuo pupillo»
Indis resse bene il colpo:
«Lo perderò solo temporaneamente, fintanto che il vino e i vizi non ti avranno spedito nel grembo della Dea Madre, a far compagnia ai tuoi nobili antenati»
«Lo perderò solo temporaneamente, fintanto che il vino e i vizi non ti avranno spedito nel grembo della Dea Madre, a far compagnia ai tuoi nobili antenati»
«Attenta! Ti piace abbaiare, ma
sei un cane da guardia che sta abbaiando troppo per i miei gusti. Potrei anche
farti abbattere…»
«Che sciocchezza! Tu sai che le
guardie sono dalla mia parte. Se mi succedesse qualcosa, tu saresti finito.
Faresti soltanto un ennesimo regalo a Pasifae. Hai visto come le brillavano gli
occhi stamattina ? E’ lei il nemico! E’ lei che dobbiamo abbattere»
Catreus rimase in silenzio per un po’.
«Beh, mia regina, lascio a te i
divertimenti e le gioie della politica. Io adesso vado dal mio amico Edelmas a
farmi presentare qualcuno che saprà consolarmi dalle mie sofferenze»
Indis gli si parò dinnanzi:
«Non farlo! Non perseverare nel tuo errore… Non capisci che questi eunuchi vogliono solo manovrarti, e che i loro novizi sono lo strumento con cui ti rendono politicamente ricattabile?»
«Non farlo! Non perseverare nel tuo errore… Non capisci che questi eunuchi vogliono solo manovrarti, e che i loro novizi sono lo strumento con cui ti rendono politicamente ricattabile?»
«Al diavolo la politica!»
Indis allora tentò un altro
approccio:
«Senti Catreus, c’è stato un tempo, quando ci siamo sposati, vent’anni fa, in cui ci amavamo sul serio… e tu non ci crederai, ma io ti amo ancora, nonostante tutto… io posso dimenticare il passato, posso aiutarti a tornare ad essere un vero uomo» tentò di abbracciarlo, ma questa volta lui la spinse lontano e le disse:
«Se anche volessi una donna, non sceglierei certo te. Tu mi disprezzi, lo so, e mi vuoi usare, esattamente come gli eunuchi. E allora sai costa ti dico, Indis? Io preferisco essere usato dagli eunuchi, piuttosto che da te. Non ti voglio più nelle mie stanze! Vattene! Trovati un’ala del Palazzo tutta per te, e consolati con i tuoi giochi di potere! Almeno Pasifae si diverte con il suo amante. Tu invece sei solo un pezzo di ghiaccio!»
«Senti Catreus, c’è stato un tempo, quando ci siamo sposati, vent’anni fa, in cui ci amavamo sul serio… e tu non ci crederai, ma io ti amo ancora, nonostante tutto… io posso dimenticare il passato, posso aiutarti a tornare ad essere un vero uomo» tentò di abbracciarlo, ma questa volta lui la spinse lontano e le disse:
«Se anche volessi una donna, non sceglierei certo te. Tu mi disprezzi, lo so, e mi vuoi usare, esattamente come gli eunuchi. E allora sai costa ti dico, Indis? Io preferisco essere usato dagli eunuchi, piuttosto che da te. Non ti voglio più nelle mie stanze! Vattene! Trovati un’ala del Palazzo tutta per te, e consolati con i tuoi giochi di potere! Almeno Pasifae si diverte con il suo amante. Tu invece sei solo un pezzo di ghiaccio!»
E con questo se ne andò sbattendo
la porta.
Lo videro arrivare alla Scuola dei
Novizi in piena notte, sconvolto e ubriaco.
Edemlas lo stava aspettando:
«Mio sire. Lascia che i miei servi ti preparino un bagno caldo e ti rendando, come dire, più…ehm… presentabile al tuo nuovo favorito»
«Mio sire. Lascia che i miei servi ti preparino un bagno caldo e ti rendando, come dire, più…ehm… presentabile al tuo nuovo favorito»
Catreus annuì e si lasciò lavare,
asciugare, profumare e vestire con abiti di seta finissima.
Amasis lo vide arrivare, e gli
parve regale e maestoso come quel giorno di cinque anni prima, quando lo aveva
prelevato dalla tenuta del mercante Fargas.
Catreus si fermò ad ammirare Amasis, che quella notte era stato agghindato come un principe.
Catreus si fermò ad ammirare Amasis, che quella notte era stato agghindato come un principe.
«Che bellezza diversa da quella
del biondo Teseo!» disse «Diversa, ma non inferiore! Anzi! Il tuo sapore
orientale mi inebria, signore della notte, con i tuoi occhi neri e questi
capelli corvini lunghi e lisci come seta, e i lineamenti di un Faraone.
C’è un fascino speciale nel tuo
sguardo, una magia che mi incanta… tu sei un dono degli Antichi Dei!»
Amasis si sedette nel letto, pieno
di paura e di ansia, e rimase muto a fissare con i suoi occhi leggermente a
mandorla il re che lo osservava ammaliato.
Nonostante recitasse bene la sua
parte, Amasis provava vergogna per ciò che lo costringevano a diventare.
Ma Edelmas aveva tentato di
indorare la pillola: «Tu non sei come gli altri, Amasis. Tu hai l’intelligenza
e la sensibilità per saperti destreggiare a palazzo. Io sento che sei destinato
a grandi cose. Tu riuscirai a non cadere in disgrazia, e un giorno il tuo
potere sarà pari a quello dei re e delle regine, e tu potrai avere moglie e
figli. Ma ora devi sottometterti al volere del tuo sovrano. E devi fare in modo
che lui non possa più fare a meno di te. Un giorno l’Impero di Creta potrebbe
esserti molto grato del tuo sacrificio»
Non aveva scelta. Non c’era mai
stata una possibilità di scelta.
Quella notte il destino di Amasis
si compì, e con esso il destino della dinastia reale, e di tutto il regno.
Cast
Ezra Miller - Amasis
Varys - Edelmas l'Eunuco
Cast
Ezra Miller - Amasis
Varys - Edelmas l'Eunuco
Il Trono del Toro. Capitolo 11. L'umiliazione di re Catreus e il matrimonio di Arianna
«Tutto procede come avevo
previsto» disse sogghignando l’eunuco
Edelmas rivolto ad Amasis, che ebbe quasi paura dell’astuzia di quell’ometto
impomatato e olezzante di profumo di fiori «Ora passeremo alla seconda fase
del nostro piano»
«Del tuo piano» fece notare
Amasis
«Oh! Dettagli! Tu sei compromesso
quanto me! E poi non dimenticare che noi ci siamo solo difesi dalla presenza di
Teseo e degli Achei a Palazzo, e dalla nefasta influenza che essi avevano su
Catreus. Quando tu diventerai il suo favorito, le cose torneranno a funzionare secondo
la tradizione»
Amasis fece un inchino in segno di
sottomissione. Non poteva evitare l’inevitabile, ma ora che il suo momento si
avvicinava, aveva paura.
«Bene! Ti dicevo, caro Amasis, che
ora si passa alla seconda fase del nostro piano. Oggi Teseo ed Arianna si
sposeranno, e Catreus dovrà assistere alla cerimonia, e tu sai come balbetta
quando deve affrontare situazioni spiacevoli. Vedersi portare via il favorito
da sua sorella non sarà piacevole. Avrà bisogno di essere consolato, e allora
verrà da noi, alla Scuola degli scribi, come ha sempre fatto ogni volta che un
suo favorito gli veniva a noia, o cadeva in disgrazia»
A quelle parole, Amasis sentì come
un sasso nello stomaco, e la sua paura, mista a ribrezzo, lo rese ansioso e
preoccupato.
Edelmas scrollò le spalle,
pensando che all’inizio facevano tutti così…
Il giorno dopo, tutto il personale
di palazzo venne convocato per un pubblico processo.
Era la messinscena preparatoria al
matrimonio di Teseo e Arianna.
Il re Catreus sedeva sul Trono del Toro, scuro in volto come non si era mai visto.
Il re Catreus sedeva sul Trono del Toro, scuro in volto come non si era mai visto.
Sulla panca sua destra sedeva la
regina consorte Indis, raggiante in volto. Alla sua sinistra sedevano il re
Glauco, leggermente infastidito, e la regina madre Pasifae, impassibile come
una statua nella sua glaciale bellezza.
Alcuni gradini sotto al trono,
sedevano i principi reali e gli alti dignitari del regno.
Davanti a loro, in ginocchio,
Teseo ed Arianna attendevano la sentenza che già era stata ampiamente
concordata.
Il re Catreus si alzò e con voce
bassa e tremante incominciò a leggere un discorso scrittogli a quattro mani da
Indis e Pasifae.
«Ehm…noi, Minosse XV…uhm… con la
benedizione della Grande Madre Terra… ehm… e degli Dei del Mare…» e qui si
fermò, ma la moglie Indis gli fece vigorosamente cenno di proseguire «uhm…
accogliamo la supplica di questi due peccatori…» qui dovette asciugarsi una
lacrima «…sì…di questi due peccatori…uhm… e li graziamo dalla pena per il reato
di fornicazione al di fuori del matrimonio» si fermò di nuovo, consapevole che
quel reato egli lo compiva da una vita, e questa volta Indis dovette addirittura
schioccare le dita per risvegliare la sua attenzione e farlo riprendere «… e da questo momento essi sono banditi…ehm…ed
esiliati a vita dall’isola di Creta e da tutto il nostro Impero… così abbiamo
deciso in accordo con nostro fratello» e guardò il re Glauco, che a sua volta
fissava Teseo con odio «…nell’anno quinto del regno congiunto delle nostre
maestà…» e qui tacque definitivamente, lasciandosi cadere sfinito sul Trono del
Toro.
Ora era il turno del re Glauco, che con voce fermissima e severa, lesse un discorso scrittogli ed impostogli da Pasifae:
«Noi Minosse XVI, con la
benedizione della Grande Madre Terra e degli Dei del Mare, accogliamo la richiesta
di matrimonio che questo principe Acheo ha espresso nei confronti di nostra
sorella la principessa reale Arianna, a riparazione dell’indegno comportamento
tenuto da entrambi, che ha disonorato la nostra casa e la nostra dinastia.
Auspichiamo vivamente che nostra sorella Arianna sia incoronata al più presto Regina
di Atene e che l’intera città presti giuramento eterno di fedeltà all’Impero di
Creta.
Così abbiamo deciso in accordo con
il Re nostro fratello, nell’anno quinto di regno delle nostre maestà»
Si mise poi il papiro in tasca, e
si risedette ostentando da quel momento una plateale indifferenza.
La regina Pasifae si alzò e prese la
parola:
«Figli miei, con la clemenza propria di una madre, vi accolgo a braccia aperte nella nostra famiglia e confido che l’alleanza tra Creta e Atene possa segnare l’inizio di un più proficuo rapporto di collaborazione tra il nostro popolo e quello degli Achei»
«Figli miei, con la clemenza propria di una madre, vi accolgo a braccia aperte nella nostra famiglia e confido che l’alleanza tra Creta e Atene possa segnare l’inizio di un più proficuo rapporto di collaborazione tra il nostro popolo e quello degli Achei»
Fece segno ai due adolescenti di
alzarsi e avvicinarsi a lei, e li abbracciò con
studiata gentilezza.
I suoi occhi celesti esprimevano
un senso di trionfo.
Anche questa volta era riuscita a
trasformare uno scandalo di famiglia in una sua personale vittoria politica.
La cerimonia nuziale ebbe inizio.
Il Sommo Sacerdote del Dio Toro,
un uomo straordinariamente grasso e basso, avanzò, affiancato dalla Somma
Sacerdotessa della Dea Madre Terra, una donna alta e secca, che per motivi
religiosi, le Sacre Nozze di Fertilità, era anche sua moglie.
Il Sacerdote allora si affiancò
allo sposo e iniziò a cantare una litania di cui Teseo non capì assolutamente
nulla, anche perché conosceva poco il cretese antico.
«…e invochiamo la tua benevolenza,
o sacro sposo di Europa, Minosse I, Grande Toro che rese il grembo della Terra
Madre fecondo e prospero, e la Sacra Dinastia dei Re fu fondata nei primordi…»
continuava a cantilenare il Sommo Sacerdote.
Pasifae moriva di noia.
Questi sacerdoti si prendono maledettamente sul serio. Ah, molto meglio le stregonerie della Còlchide: sintetiche ed efficaci! Quanto avrebbe voluto avere ancora Circe al suo fianco, ma la sua sorella fattucchiera aveva preferito crearsi un proprio regno nella barbarica Italia. Pasifae disapprovava quella scelta: Non capisco cosa ci trovi in quella terra di pecorai! Eppure prevede per quelle genti grandi destini!
Questi sacerdoti si prendono maledettamente sul serio. Ah, molto meglio le stregonerie della Còlchide: sintetiche ed efficaci! Quanto avrebbe voluto avere ancora Circe al suo fianco, ma la sua sorella fattucchiera aveva preferito crearsi un proprio regno nella barbarica Italia. Pasifae disapprovava quella scelta: Non capisco cosa ci trovi in quella terra di pecorai! Eppure prevede per quelle genti grandi destini!
«…e che la sacra forza del grande
Toro scenda su di te e
renda fertile questa unione, in accordo con la Grande Madre
Terra e con tutti gli Dei del Mare. Vogliano gli Dei tutti che la nostra
preghiera sia ascoltata!»
Finalmente il Sommo Sacerdote aveva
concluso. Ora toccava alla Somma Sacerdotessa sua moglie, che gli si avvicino,
tanto alta quanto lui era basso, e tanto magra quanto lui era grasso.
Pasifae si concesse un sorriso.
Il ridicolo è il primo nemico della sacralità. Ed anche della regalità: quell’idiota di Catreus farebbe meglio a ricordarselo. Oh, tanto peggio per lui… si sta scavando la fossa da solo con le sue stravaganze. Ma non deve cadere troppo presto… ancora i tempi non sono maturi per quello che ho in mente.
Il ridicolo è il primo nemico della sacralità. Ed anche della regalità: quell’idiota di Catreus farebbe meglio a ricordarselo. Oh, tanto peggio per lui… si sta scavando la fossa da solo con le sue stravaganze. Ma non deve cadere troppo presto… ancora i tempi non sono maturi per quello che ho in mente.
La Sacerdotessa incominciò una
litania altrettanto noiosa rivolta alla principessa: «O giovane sposa, che ti
avvicini alle Nozze Sacre rinnovando l’eterno rito della fertilità che è il
dono più grande della nostra Grande Madre Terra: ascolta le mie parole, che
sono le parole della Dea, che pronunciò alla tua progenitrice Europa, prima
regina di Creta, nelle arcaiche Nozze Ancestrali…»
Indis sbuffò.
Povera regina Europa, si rivolterà nella sua sacra tomba sul monte Ida vedendo come le Sacre Nozze siano celebrate con stranieri e barbari!
Povera regina Europa, si rivolterà nella sua sacra tomba sul monte Ida vedendo come le Sacre Nozze siano celebrate con stranieri e barbari!
Il Sommo Sacerdote sparse sul capo
degli sposi dei semi di grano, simbolo della fecondazione. La Sacerdotessa
sparse loro sopra del terriccio, simbolo della fecondità femminile, poi disse:
«Che i frutti dell’unione del seme e della terra siano il suggello di questo matrimonio, e gli assicurino felicità e molti figli. Che la prole di questa coppia sia forte e grande, e renda onore alla discendenza di Minosse e di Egeo.
«Che i frutti dell’unione del seme e della terra siano il suggello di questo matrimonio, e gli assicurino felicità e molti figli. Che la prole di questa coppia sia forte e grande, e renda onore alla discendenza di Minosse e di Egeo.
Ora prendetevi per mano: con
questo laccio io vi lego per sempre e vi ammonisco. Guai allo sposo distratto o
alla sposa adultera! La Grande Madre punirà le loro colpe! E il Dio Toro
esigerà un tributo di sangue per espiare questi peccati!»
Teseo percepì un brivido
ascoltando tale oscura minaccia.
Così si concluse il rito e la
musica degli arpisti fu come una liberazione.
I parenti della sposa e gli altri
reali e dignitari si avvicinarono per augurare alla coppia una felice vita
coniugale.
Indis fu la prima: con un sorriso
ipocrita e uno sguardo fisso verso un punto indefinito, si fermò davanti alla
sposa e con aria vagamente ironica le augurò con un buffetto sulla guancia:
«Amore e saggezza, piccola mia. Amore e saggezza!»
«Amore e saggezza, piccola mia. Amore e saggezza!»
Poi passò davanti allo sposo
fissandolo con disgusto e disprezzo, senza dire una parola e pensando
Sparisci dalla mia vita, barbaro maledetto!
Sparisci dalla mia vita, barbaro maledetto!
Teseo ricambiò lo sguardo gelido
della regina.
Poi fu il turno di Pasifae, che
ammonì Arianna a comportarsi da degna regina, e si fece baciare la mano da
Teseo, a cui concesse un:
«Auguri, futuro re di Atene! Ricorda a chi devi fedeltà, qui a Cnosso»
«Auguri, futuro re di Atene! Ricorda a chi devi fedeltà, qui a Cnosso»
Pragmatica e fredda fino all’ultimo pensò Teseo Però è una donna di rara bellezza ed
eleganza. La fama su di lei è ben fondata.
Infine passò il re Catreus, che
pronunciò distrattamente per entrambi gli sposi alcune frasi di rito, con una
gran fretta di concludere quella sgradita cerimonia .
sabato 9 luglio 2016
Il Trono del Toro. Capitolo 10. Lo scandalo di Arianna e Teseo
All’età di diciassette anni, la
principessa Arianna era divenuta bella come sua madre, di cui aveva in parte le fattezze
fisiche, e fiera come suo padre nell’atteggiamento, ma non aveva ereditato né
l’astuzia di Pasifae, né la saggezza di Minosse.
Univa una completa ingenuità ad
una eccessiva autostima e sicurezza di sé, e come tale si prestava benissimo ad
essere truffata: per questo Edelmas e
Gabaal avevano scelto lei come obiettivo primario del loro inganno.
Quando Gabaal la incrociò per i
corridoi dell’ala del palazzo destinata alle principesse di sangue reale, le
porse con la massima discrezione possibile un rotolo di papiro sigillato,
sussurrandole: «Vostra Altezza Reale, sono stato incaricato di farvi avere
questo messaggio. Spero che avrete la bontà di leggeerlo, quando sarete sola, e
poi bruciarlo»
Arianna, curiosissima, si attenne
ai consigli del vecchio schiavo, che le aveva sempre fatto numerosi favori fin
da quando era bambina.
Una volta sola nella sua stanza,
Arianna staccò il sigillo e lesse:
«Altezza reale, così vi scrive un vostro devoto servitore. Se volete incontrare privatamente il principe Teseo, seguite le istruzioni che seguono. Stanotte, quando tutti si saranno coricati, recatevi con la massima segretezza nel palazzo del Labirinto, là nell’ingresso dove è disegnata la labrys, la grande ascia di guerra di vostro padre. Troverete aperto il portone, e dentro nell’atrio ci sarà Teseo, e quando vi vedrà, sono certo che l’amore che prova per voi lo renderà pieno di gioia. Se vorrete essere liberi di amarvi nella più assoluta segretezza, entrate nei corridoi del Labirinto, e cercate una stanza agibile e protetta, dove potrete finalmente stare insieme senza paura. Che la Dea Madre protegga il vostro amore e che gli Antichi Dei di Creta vi aiutino nel mantenere il segreto dei vostri incontri. Non fate parola a nessuno di tutto questo. Quando finalmente il vostro amore avrà trovato soddisfazione, Teseo capirà di non poter fare più a meno di voi, e chiederà la vostra mano alla regina Pasifae, che sarà ben lieta di stabilire una nuova alleanza con gli Achei. Così vi auguro felicità e salute e mi firmo: un vostro servo umilissimo»
«Altezza reale, così vi scrive un vostro devoto servitore. Se volete incontrare privatamente il principe Teseo, seguite le istruzioni che seguono. Stanotte, quando tutti si saranno coricati, recatevi con la massima segretezza nel palazzo del Labirinto, là nell’ingresso dove è disegnata la labrys, la grande ascia di guerra di vostro padre. Troverete aperto il portone, e dentro nell’atrio ci sarà Teseo, e quando vi vedrà, sono certo che l’amore che prova per voi lo renderà pieno di gioia. Se vorrete essere liberi di amarvi nella più assoluta segretezza, entrate nei corridoi del Labirinto, e cercate una stanza agibile e protetta, dove potrete finalmente stare insieme senza paura. Che la Dea Madre protegga il vostro amore e che gli Antichi Dei di Creta vi aiutino nel mantenere il segreto dei vostri incontri. Non fate parola a nessuno di tutto questo. Quando finalmente il vostro amore avrà trovato soddisfazione, Teseo capirà di non poter fare più a meno di voi, e chiederà la vostra mano alla regina Pasifae, che sarà ben lieta di stabilire una nuova alleanza con gli Achei. Così vi auguro felicità e salute e mi firmo: un vostro servo umilissimo»
Arianna rilesse più volte il
messaggio, poi sorrise e avvicinò il papiro a una candela, che lo incenerì in
breve tempo.
La principessa attendeva da anni
un’occasione di quel tipo, ed era pronta
a tutto pur di conquistare Teseo.
Venne la notte, Arianna, coperta
con un mantello blu indaco, con tanto di cappuccio, scivolò silenziosa verso la
porta del labirinto, sotto la grande ascia bipenne dei suoi antenati.
Per un attimo, vedendo la mole del
labyris, le venne in mente la maestà di Minosse ed ebbe paura, ma poi
scorse sulla porta il bellissimo profilo di Teseo, il suo principe biondo e
alto, e tutte le ansie sfumarono nel fuoco della passione.
Corse verso di lui, con
entusiasmo.
Teseo inizialmente cercò di
rispettare le formalità: «Altezza reale» disse baciandole la mano, con leggero
imbarazzo di fronte alla focosità della fanciulla, di cui era nota
l’impulsività.
Arianna era euforica:
«Mio principe, da tempo desideravo di poterti incontrare in un luogo riservato»
«Mio principe, da tempo desideravo di poterti incontrare in un luogo riservato»
«Era anche il mio desiderio»
rispose lui
I due si abbracciarono
timidamente.
«Chiamami Arianna, e seguimi. Non dobbiamo aver timore del
Labirinto. Ho escogitato un sistema per non perderci dentro a questo enorme
palazzo: guarda» ed estrasse un gomitolo da una tasca «legherò qui questo filo
di lana alla maniglia di questa porta e dipanerò il gomitolo man mano che ci
addentreremo nel palazzo»
«Un trucco ingegnoso, Arianna»
I due adolescenti si addentrarono
nel buio del palazzo, e nel cuore del Labirinto trovarono una stanza da letto
sontuosa.
Non ci fu bisogno di parole.
L’amore, o forse è meglio dire
l’attrazione reciproca, parlò per loro. E fu così che segnarono per sempre il loro
destino.
Questi incontri clandestini
incominciarono a ripetersi con sempre maggiore frequenza, con la complicità
delle ancelle di Arianna.
Quando quest’ultima confidò a
Teseo che credeva di essere incinta, incominciarono per entrambi le
preoccupazioni.
Avevano deciso di interrompere
quella gravidanza, ma qualcuno impedì che questo proposito di realizzasse.
Due lettere anonime, con lo stesso
contenuto, raggiunsero il re Catreus ed il re Glauco, che rifiutavano di
credere a quello che c’era scritto riguardo a Teseo ed Arianna. Ma la regina
consorte Indis e la regina madre Pasifae per una volta si trovarono d’accordo
nell’organizzare un sopralluogo notturno vicino al portone del Labirinto.
A entrambe faceva comodo smascherare quella relazione: a Indis perché le permetteva di togliere di mezzo Teseo, che era diventato troppo influente nella vita di suo marito; a Pasifae perché ella sperava in un matrimonio di Arianna con Teseo, che avrebbe rafforzato il suo legame politico con i sovrani degli Achei.
A entrambe faceva comodo smascherare quella relazione: a Indis perché le permetteva di togliere di mezzo Teseo, che era diventato troppo influente nella vita di suo marito; a Pasifae perché ella sperava in un matrimonio di Arianna con Teseo, che avrebbe rafforzato il suo legame politico con i sovrani degli Achei.
Tutto ciò era stato ampiamente
previsto e calcolato dall’astuto eunuco Edelmas, che ancora una volta riuscì ad
ottenere quello che voleva.
Arianna e Teseo vennero scoperti
“in flagrante” proprio grazie al filo di lana del gomitolo, che Indis e Pasifae
avevano seguito, assieme alle loro guardie personali.
Le due regine li trovarono a letto
insieme.
Teseo ebbe paura e quasi si
nascose sotto le coperte, mentre Arianna, fiera e impavida, disse a sua madre: «Tu
sei l’ultima che ha la credibilità morale per criticarmi!»
Indis ridacchiò, ma Pasifae fece
finta di niente:
«So che sei incinta, figlia mia. E aspetti un figlio di nobile stirpe achea. Ora dobbiamo pensare ad una sola cosa: il tuo matrimonio con Teseo, principe di Atene, così valoroso che non ha nemmeno il coraggio di mettere il naso fuori dalle coperte…»
«So che sei incinta, figlia mia. E aspetti un figlio di nobile stirpe achea. Ora dobbiamo pensare ad una sola cosa: il tuo matrimonio con Teseo, principe di Atene, così valoroso che non ha nemmeno il coraggio di mettere il naso fuori dalle coperte…»
Teseo, che aveva capito di essere
stato preso in trappola, riemerse dalle lenzuola, quel tanto che bastava ad
accettare la soluzione del matrimonio riparatore.
Il Trono del Toro. Capitolo 9. Teseo, il favorito del Re
Dopo alcune inevitabili difficoltà
iniziali, il nuovo assetto di potere a Cnosso incominciò a stabilizzarsi,
perché in fondo quell’equilibrio faceva comodo a entrambe le fazioni. quella che faceva capo a re Catreus e a sua moglie Indis e quella guidata da re Glauco e sua madre Pasifae.
La regina madre Pasifae diede alla luce il suo ultimo figlio, Sarpedon, durante il primo anno di reggenza per il figlio maggiore, Glauco. La sua unione con Taron era ormai di dominio pubblico e il potere della loro fazione cresceva. Ella sedeva nella panca di pietra a fianco del Trono del Toro, spesso vuoto perché Glauco considerava noiose le udienze, e così parlava continuamente a nome del figlio
La regina consorte Indis riusciva
a tenerle testa, riuscendo, insieme al Primo Consigliere Horemab, a manovrare il
volubile marito Catreus, l’altro re, che preferiva occuparsi con sempre
maggiore interesse della Scuola dei novizi.
Dopo circa due anni dalla morte di
Minosse, la vita a Cnosso aveva ripreso i suoi ritmi e le sue abitudini.
Teseo era stato promosso al ruolo
di segretario particolare di Catreus, il che equivaleva all’essere il suo
favorito a corte, il suo amante e il prossimo candidato a partecipare al
Consiglio Superiore degli Scribi.
Il capoclasse Maeris era stato
venduto agli acrobati dell’arena, dove però, per la sua abilità nella danza sul
toro, era diventato un eroe popolare.
L’altro capoclasse,Thyles, serviva
Teseo come aiutante.
E passò molto tempo.
Amasis arrivò all’ultimo anno degli studi, nei quali si distinto per gli ottimi risultati conseguiti in tutte le materie. Inoltre la sua bellezza adolescenziale, a sedici anni, era al culmine.
Gli eunuchi lo curavano come se
fosse una ragazza da marito. Gli lavavano regolarmente i lunghi capelli neri ondulati e folti, si preoccupavano di rifornirlo costantemente di vestiti di lusso
e di profumi.
Edelmas sperava in lui per riuscire a far cadere in disgrazia Teseo presso il re Catreus.
La Scuola dei novizi infatti si reggeva sulla breve durata dei favoriti di Catreus, che così aveva costantemente bisogno di creare nuovi favoriti, e ciò permetteva alla Scuola di sopravvivere.
«Bisognerebbe trovare un modo per
far compiere a Teseo un passo falso, e se i miei occhi non mi ingannano, io ho
già una mezza idea su come fare» confidò una sera Edelmas ad Amasis.
«E sarebbe?» chiese quest’ultimo
con quell’aria vagamente annoiata che assumono i ragazzi viziati.
«Avrai certamente notato
l’attrazione reciproca tra Teseo e la principessa Arianna.
E’ possibile che tra quei due nasca una relazione e noi faremo in modo di accelerare il loro avvicinamento e di facilitare la consumazione del loro amore. E allora Teseo dovrà subire la rabbia sia di Catreus, tradito, che di Pasifae, madre di Arianna»
E’ possibile che tra quei due nasca una relazione e noi faremo in modo di accelerare il loro avvicinamento e di facilitare la consumazione del loro amore. E allora Teseo dovrà subire la rabbia sia di Catreus, tradito, che di Pasifae, madre di Arianna»
«Uhm… un piano ambizioso. E come intendi procedere?»
La voce di Amasis ora aveva una sfumatura di ironia e scetticismo.
Edelmas sorrise beatamente,
emanando profumo di violette:
«Come ben saprai nel Palazzo di Cnosso esiste un enorme edificio destinato agli ospiti, tanto grande che dentro ci si può perdere. Il suo ingresso è decorato con la doppia ascia di guerra dei soldati di Minosse, il labyris. Per questo è chiamato Labirinto.
Per costruirlo, dopo il terremoto che seguì l’esplosione del vulcano di Thera, l’allora Minosse VIII, detto il Crudele, chiamò architetti da tutte le parti del mondo, e poi, quando la costruzione fu terminata, uccise tutti coloro che avevano contribuito a costruirla, compresi gli architetti Apelle e Icaro, perché voleva mantenere segreta la mappa del Labirinto ed i suoi passaggi segreti.
«Come ben saprai nel Palazzo di Cnosso esiste un enorme edificio destinato agli ospiti, tanto grande che dentro ci si può perdere. Il suo ingresso è decorato con la doppia ascia di guerra dei soldati di Minosse, il labyris. Per questo è chiamato Labirinto.
Per costruirlo, dopo il terremoto che seguì l’esplosione del vulcano di Thera, l’allora Minosse VIII, detto il Crudele, chiamò architetti da tutte le parti del mondo, e poi, quando la costruzione fu terminata, uccise tutti coloro che avevano contribuito a costruirla, compresi gli architetti Apelle e Icaro, perché voleva mantenere segreta la mappa del Labirinto ed i suoi passaggi segreti.
Si dice che Minosse VIII ospitasse
nel Labirinto i personaggi a lui più invisi, e che spesso facesse in modo di farli perdere lì dentro, o cadere
in dei passaggi segreti senza ritorno.
Da allora si creò una fama sinistra, e rimase per lo più disabitato»
Da allora si creò una fama sinistra, e rimase per lo più disabitato»
«Tutto ciò è molto interessante»
disse Amasis pensando l’esatto contrario «ma non vedo cosa c’entri con piano
per far cadere in disgrazia Teseo»
Edelmas, indispettito, rispose seccamente:
«Io intendo far incontrare Teseo e Arianna nel Labirinto»
«A che scopo?»
«Prenderli in trappola, e rendere
così universalmente nota la loro relazione»
Amasis corrugò la fronte:
«Tu credi che Teseo sia così ingenuo da cadere in un tranello così banale?»
«Tu credi che Teseo sia così ingenuo da cadere in un tranello così banale?»
«Banale? Ehi, ragazzo! Bada a come parli, perché tu ancora non sei niente, qui, e se non ci fossi io, tu saresti a zappare la terra!»
«Ti chiedo scusa, nobile Edelmas. Ma vorrei comunque sapere la tua risposta»
L’eunuco, ancora offeso, parlò con
tono serio, facendo squittire la sua vocetta:
«Agirò su Arianna, è lei la più
ingenua. Farò in modo che risulti che l’idea di incontrarsi al Labirinto sia
della principessa. Lascia fare a me!»
Edelmas aveva deciso di avvalersi, nell'attuazione del piano per la caduta di Teseo, della collaborazione con il capo degli schiavi, il fenicio Gabaal, suo alleato e nemico giurato degli Achei.
Più volte i due avevano
collaborato e tramato per far cadere in disgrazia i favoriti di turno di
Catreus e di sostituirli con dei nuovi.
L’eunuco spiegò la situazione al
capo degli schiavi, e gli consegnò un biglietto sigillato da consegnare alla
principessa Arianna , spiegandogli quello che avrebbe dovuto fare in seguito.
Gabaal annuì:
«Io lo faccio per Amasis, che mi è caro come un figlio. E’ un ragazzo che ha sofferto molto, e merita di essere risarcito dalla sorte. Però non chiedermi, un domani, di farlo cadere per far posto ad un altro. Ad Amasis non farei del male neanche col pensiero. Ricordatelo, Edelmas»
«Io lo faccio per Amasis, che mi è caro come un figlio. E’ un ragazzo che ha sofferto molto, e merita di essere risarcito dalla sorte. Però non chiedermi, un domani, di farlo cadere per far posto ad un altro. Ad Amasis non farei del male neanche col pensiero. Ricordatelo, Edelmas»
«Sì, sì… lo so che anche tu
stravedi per quel ragazzo. Me lo hai portato che era quasi un animale
selvatico, ed io ne ho fatto un principe. Conviene anche a me avere un alleato
come lui negli alti ranghi dell’amministrazione »
«Bene, allora farò quello che mi
hai chiesto»
venerdì 8 luglio 2016
Il Trono del Toro. Capitolo 8. La successione al Trono
Finalmente arrivò il giorno della
lettura del testamento di Minosse.
Tutti i grandi del regno chiesero
di poter assistere, e l’assembramento alle porte di Cnosso era tale che il
Primo Consigliere Horemab decise che l’apertura sarebbe avvenuta pubblicamente
nel grande salone delle adunanze, perché la sala del trono era troppo piccola,
per misure precauzionali.
C’erano tutti: gli aristocratici latifondisti, i burocrati del Palazzo,
la Corporazione dei Mercanti, i rappresentati dell’esercito, della marina e
della guardia reale, oltre, naturalmente, alla Famiglia Reale.
La principessa Indis e la regina vedova
Pasifae sedute ai lati opposti di una lunga panca di pietra su cui sedevano i
principi del sangue reale, si fissavano con odio reciproco.
Il Primo Consigliere, in piedi su
un pulpito davanti ad un tavolo sopraelevato, dichiarò, in apertura, che era in
possesso di dati tali da rendere nulla ogni credibilità del documento.
Il Consigliere Taron, in prima fila nel pubblico, rispose che da giorni erano state messe in giro voci calunniose contro di lui e contro la regina, ma che non si sarebbe fatto intimidire.
Suggerì poi la lettura del papiro del testamento da parte del Consiglio degli Scribi per verificarne l’autenticità dopo la lettura.
Horemab allora srotolò il papiro e lesse:
«Io, Minosse XIV, Re di Creta, Imperatore del Mare e delle Coste, Sovrano delle colonie e delle città sottomesse, nomino quale mio successore, con il titolo di Minosse XV, il principe Glauco, figlio mio e della mia seconda moglie Pasifae. Qualora il principe Glauco non avesse ancora compiuto il sedicesimo anno, la reggenza spetterà alla Regina Pasifae in accordo col Consiglio degli Scribi. Così decido in piena consapevolezza e libertà, nell’anno qarantaduesimo del mio regno e applico il mio sigillo reale»
«Io, Minosse XIV, Re di Creta, Imperatore del Mare e delle Coste, Sovrano delle colonie e delle città sottomesse, nomino quale mio successore, con il titolo di Minosse XV, il principe Glauco, figlio mio e della mia seconda moglie Pasifae. Qualora il principe Glauco non avesse ancora compiuto il sedicesimo anno, la reggenza spetterà alla Regina Pasifae in accordo col Consiglio degli Scribi. Così decido in piena consapevolezza e libertà, nell’anno qarantaduesimo del mio regno e applico il mio sigillo reale»
Nella sala c’era silenzio. Tutti
già sapevano tutto. Ora si trattava di vedere come si sarebbe risolta la
questione concretamente.
Il Primo Consigliere dichiarò:
«Per quanto il sigillo sia effettivamente quello del Re, io trovo che la calligrafia sia stata contraffatta. Inoltre sono a conoscenza della relazione adulterina tra il Consigliere Taron e della regina vedova Pasifae, che da lui aspetta un figlio, e ho ragione di sospettare che il re sia stato da costoro avvelenato per evitare la sua punizione»
«Per quanto il sigillo sia effettivamente quello del Re, io trovo che la calligrafia sia stata contraffatta. Inoltre sono a conoscenza della relazione adulterina tra il Consigliere Taron e della regina vedova Pasifae, che da lui aspetta un figlio, e ho ragione di sospettare che il re sia stato da costoro avvelenato per evitare la sua punizione»
«Traditore!» urlò il principe
Glauco, mentre, accompagnato da buona parte della guardia reale, si alzava
diretto verso il Primo Consigliere.
Un’altra parte della guardia,
però, si schierò in difesa del Primo
Consigliere, che ribatté:
«I traditori sono Taron e Pasifae!»
«I traditori sono Taron e Pasifae!»
Una terza parte della guardia si
pose tra le due fazioni, prima per evitare una colluttazione, e poi per
proporsi come come forza di compromesso.
Il rappresentante di questa “Guardia
neutrale”, il Guadiano Radamanthus, che aveva tutta l’aria di chi è in attesa
di schierarsi dalla parte del più forte, disse:
«Quando la successione è incerta si devono ascoltare i Grandi del Regno. Perciò io domanderò ai qui presenti rappresentanti delle forze del regno chi per loro è il successore legittimo. Lo chiedo per primo all’ammiraglio della flotta militare»
«Quando la successione è incerta si devono ascoltare i Grandi del Regno. Perciò io domanderò ai qui presenti rappresentanti delle forze del regno chi per loro è il successore legittimo. Lo chiedo per primo all’ammiraglio della flotta militare»
L’ammiraglio Tyblin, ostile agli Achei,
si schierò con Catreus.
«Ammiraglio della flotta civile,
con chi ti schieri?» domandò Radamanthus,
L’ammiraglio Vales era favorevole
ad un trattato commerciale con gli Achei e quindi rispose: «Io appoggio il
principe Glauco».
Radamanthus continuò a chiamare e
a sentire le risposte.
«Nobile Daeras, rappresentante dei
proprietari terrieri»
«Appoggio il principe Catreus»
«Signore Goreun, presidente della
Corporazione dei Mercanti»
«Appoggio il principe Glauco»
«Generale Hatrin, comandante
dell’esercito»
Il suo era il voto decisivo.
«Il regno è diviso. Rischiamo la guerra civile e non ce la
possiamo permettere. Io per questo opto per una successione congiunta dei due
principi»
Ci fu un attimo di silenzio totale, poi un brusio diffuso.
La Guardia Reale incominciò a
consultarsi e a mediare. Dopo aver parlato con i rappresentati delle tre
fazioni della Guardia, Radhamantus chiese:
«E i principi che ne pensano?»
Catreus, terreo in volto, si
consultò con Indis, e poi rispose:
«Accetto, e propongo che tu, Guardiano Radamanthus, per la tua imparzialità e saggezza dimostrata in questo momento, sia promosso al ruolo di nuovo comandante della Guardia reale»
«Accetto, e propongo che tu, Guardiano Radamanthus, per la tua imparzialità e saggezza dimostrata in questo momento, sia promosso al ruolo di nuovo comandante della Guardia reale»
Ci fu un applauso da parte delle
guardie
«Chi assumerà il titolo di
Minosse?» chiese Glauco, dopo aver parlato con Pasifae.
Il Primo Consigliere Horemab
rispose:
«C’è stato un precedente di regno congiunto di due fratelli, e la numerazione dei Minosse seguì l’anzianità. Pertanto Catreus sarà il Minosse XV e tu, nobile Glauco, il Minosse XVI»
«C’è stato un precedente di regno congiunto di due fratelli, e la numerazione dei Minosse seguì l’anzianità. Pertanto Catreus sarà il Minosse XV e tu, nobile Glauco, il Minosse XVI»
Pasifae intervenne:
«Chi siederà sul Trono del Toro?»
Quella era la domanda fondamentale.
Horemab trovò subito una risposta
di compromesso:
«I due sovrano siederanno sul Trono del Toro a giorni alterni. Il Minosse che siede sul trono sarà chiamato il Minotauro, e rappresenterà, nel suo giorno, l’unità della dinastia e del regno»
«I due sovrano siederanno sul Trono del Toro a giorni alterni. Il Minosse che siede sul trono sarà chiamato il Minotauro, e rappresenterà, nel suo giorno, l’unità della dinastia e del regno»
«E quanto ai miei diritti di
Reggente? »
Horemab la fissò severamente:
Horemab la fissò severamente:
«Potrai sedere nella panca a
fianco del Trono, ma mai sul Trono! E sarai reggente solo per due anni, fino a
quando Glauco ne avrà sedici, e comunque il tuo potere sarà limitato ai giorni
di sovranità di tuo figlio, ed ogni decisione importante dovrà essere condivisa
con il re Catreus»
«E le accuse di regicidio?» chiese Indis stizzita.
Il Primo Consigliere scosse il
capo. Non c’era bisogno di parole: quello che era avvenuto era a tutti gli
effetti un colpo di stato, e come tale implicava l’amnistia generale per i
regicidi.
La regina reggente Pasifae sorrise, fissando Indis con occhi di ghiaccio.
Quello era stato solo il primo passo per la
conquista del potere assoluto.
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