venerdì 29 aprile 2016

Nuova mappa de "Lo Hobbit"






Gli Iniziati di Estgot. Capitolo 45. Il Varco di Estgoth e l'evocazione di Vlad


Alla fine arrivarono in un'enorme sala sotterranea, dal selciato in pietra e dal soffitto a volta sostenuto da colonne e pilastri di dimensioni ciclopiche.
Le pietre erano di un colore strano, innaturale, tra il blu e il verde scuro.
In mezzo al colonnato c'era una fontana, dalla quale sgorgava l'acqua che alimentava il canale sotterraneo.



In fondo un fuoco illuminava una serie di archi, che parevano l'ingresso di un tempio.

<<Chi è che tiene acceso quel fuoco?>> chiese Joelle

<<La nostra amata bisnonna, lady Margaret in persona, la Grande Vestale di Atar. 
La funzione di quel fuoco era quella di impedire che Vlad si avvicinasse al Varco di Estgoth>>

<<Quindi dietro a quelle colonne...>>

<<...c'è il Varco! Proprio così, Joelle! Siamo arrivate... anche se non sarò certo io a spegnere quel fuoco. Io resto una Vergine Vestale>>

<<Fa' come vuoi, ma non mi pare che questa condizione sia particolarmente invidiabile. O forse magari sono stati divertenti gli anni trascorsi con Margaret nei sotterranei...>>

Jennifer non poteva mentire a se stessa.
Dieci interminabili anni, trascorsi in ombra e senza cielo, come in fiore in un angusto cortile.
E le premonizioni: vedere persone che oggi ridono e non sanno che domani a quest'ora saranno morti. 

<<Il tempo scorreva a rilento, è vero. Ma ora le cose sono cambiate, Joelle. Da quando è arrivato Waldemar, i giorni sono diventati veloci come una freccia indiana, gli eventi improvvisi come una stella cadente, e le sorprese continue come i fuochi d'artificio in una notte di mezza estate>>

<<Mah... più che Waldemar, il suo fantasma! E' penoso constatare come Virginia l'ha ridotto. Ma del resto, lei è sempre stata, tra di noi, la manipolatrice>>

<<Sì, ma la cosa è più complessa, Joelle. Virginia, così facendo, non gli ha lasciato né un motivo né una colpa per autoflagellarsi>>

Si avvicinarono alla fontana.

<<Ecco la Fonte Sacra. Sei ancora del parere di abbeverarti?>>

<<Prima dobbiamo evocare Vlad>>

<<E come?>>

<<Guarda in alto, Jennifer: c'è un pozzo proprio sopra la fontana, un pozzo che comunica con l'esterno. Sarà sufficiente invitare Vlad e lui avrà finalmente il potere di arrivare fin qui.
Non dimenticare: i Vampiri necessitano sempre di un invito per entrare per la prima volta in un luogo chiuso, anche quando è stato restaurato>>

<<Ma ci sarà pure una formula?>>

Joelle annuì:
<<Sì, è quella tratta dal Necronomicon, di cui i Burke-Roche possiedono una rarissima copia personale, quella consultata da Lovecraft in persona.
Ora fa' silenzio e ascolta:
"Nel nome del Sacro Ordine degli Iniziati e della sua ininterrotta Fratellanza, col permesso degli Arcani Supremi e dei Signori degli Elementi, io invoco te, Principe della Notte, Signore dei Non-Morti, Padre di tutti i Vampiri: ascolta la mia chiamata!
Ti offro come pegno la mia carne incorrotta, con la Mano Sinistra te la porgo!">>





Una nuvola nera prese consistenza proprio di fianco alla Fonte Sacra.

Joelle osservò Vlad compiaciuta.
E' un tipo affascinante, questo è innegabile...

Vlad la salutò con un principesco baciamano:
<<Mia cara Joelle, sei riuscita dove finora tutti gli altri avevano fallito. Erano secoli che non mi permettevano di accedere a questa stanza>>

A quel punto intervenne Jennifer:
<<Un momento! Sono io che ho guidato Joelle fin qui e che ho convinto lady Margaret a darmi la mappa e soprattutto il permesso di accedere a questo luogo!>>

Vlad allora si rivolse con galanteria verso la Vergine Vestale:
<<E' un piacere rivederti Jennifer. L'ultima volta che ti ho vista eri solo un embrione>>

Jennifer lo fissò di traverso:
<<Forse dimentichi la volta in cui hai ammazzato i miei genitori adottivi>>

Vlad inarcò le sue nere sopracciglia:
<<Per delicatezza non ne volevo accennare, comunque è stata la Massoneria, io non c'entro niente>>

Jennifer sbuffò:
<<Ah, sì, certo, la Massoneria... quando non si sa a chi scaricare la colpa, la Massoneria va sempre bene>>

Vlad agitò una mano come per mandar via un pensiero molesto:
<<Tutto sarà chiarito a suo tempo. Per il momento volevo solo dirti che ero veramente curioso di rivedere l'ultima delle gemelle Burke-Roche. Puro sangue britannico mescolato con puro sangue francese>>

A quel punto Joelle intervenne:
<<Vlad ti stanno crescendo i canini a furia di parlare di sangue e di fare il cascamorto con mia sorella>>

Vlad sorrise con aria sorniona:
<<Era solo una dissertazione gastronomica. Per esempio il mio caro amico, il marchese Lestat de Lioncourt predilige esclusivamente il corposo sangue creolo del Sudamerica, con quel suo retrogusto di...>>

<<Basta così!>> lo bloccò Joelle <<adesso abbiamo di fronte una questione di "acque termali", non so se mi spiego>>

Vlad rivolse lo sguardo verso la Fonte Sacra:
<<Mia diletta Joelle, se tu attingerai a questa purissima sorgente, acquisirai il potere di nutrirti dell'energia psichica di coloro che sceglierai come tue "risorse umane">>

Joelle annuì: il grande momento era giunto, l'ora delle decisioni irrevocabili.

giovedì 28 aprile 2016

Il gatto quotidiano















.:











Possiamo dire con certezza che il felino qui sotto è sicuramente una femmina, perché presenta tre colori diversi in forma non tigrata o leopardata.






















Erba gatta in cortile













Il gatto di Schroedinger



Gangs of New York









Sleeping beauty:

Le emozioni primarie dal punto di vista dei gatti




Questa poi...







mercoledì 27 aprile 2016

Il luglio dell'89




 Il luglio dell'Ottantanove


Dimentichi, Beatrice,
il ragazzo moro adolescente,
solare nel sorriso e dagli occhi di carbone,
il bacio sotto al glicine,
e la Marsigliese commemorante
il luglio dell'ottantanove?
Si confondeva poi con la Lambada,
il suono portava malinconie argentine
dal sud caliente e tu ballavi
su assolate spiagge, sinuosa come Eva
nell'Eden e la mela mi porgevi.
Dimentichi, lo so, né più chiaro
il ricordo a me persino confonde
i suoni delle estati, la pubertà pulsante
che esplodeva, le smemoranti melodie
di una bellezza al culmine:
come rimorde adesso, negli inverni
artici del cuore, l'insistente nostalgia.
Se tu sapessi, per un racconto erotico,
per una musica che fece più appassionato
un luglio, quanta indifferenza dopo,
quanti superbi ghiacci! Non ci accorgemmo
che cambiava il mondo, quell'anno,
oltre l'estate, persi noi in elegie sognanti.
Ma poi, cosa è restato?
Non vedi come hai segnato
la mia vita di illusione e di rimpianto?


di Riccardo Querciagrossa

Quadri



Sandro Botticelli, Ritratto di Simonetta Vespucci, 1484





(Marina Cvetaeva; dipinto di Giovanni Boldini)

Sotto, la più celebre raffigurazione romantica di Eleonora d'Aquitania, regina d'Inghilterra, moglie di Enrico II Plantageneto, madre di Riccardo I Cuor di Leone e di Giovanni Senzaterra.



La fontana della giovinezza



Eleanor of Aquitaine: The only woman to be a Queen of both England and France. She was married to Henry II of England, and mother of Richard the Lionhearted & his scheming brother, later King John. Eleanor & Henry had a tumultuous marriage; even after that marriage fell apart, Eleanor had a very eventful life. For a glimpse into her marriage to Henry II, see the classic movie, "The Lion in Winter" (1968), with Peter O'Toole and Katherine Hepburn in the starring roles.:
"The Rendezvous", Pierre-Charles Comte


Ginevra



While Romans were extremely hygienic, they did not use soap. Instead, to get clean they would apply perfumed oils to their skin and then scrape it off with a tool known as a strigil.:
Guido Borelli.


L’avanzata della Primavera, Charles Daniel Ward, 1905, olio su tela, 91,4 x 182,8 cm, New York, Dahesh Museum of Art



Omaggio a Sandro Botticelli, vero nome Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510)



Sotto, i capolavori di Waterhouse



L’infanzia devota di Elisabetta d’Ungheria, Charles Allston Collins, 1852, olio su tela, 91 x 58 cm, collezione privata.



Il dipinto sottostante raffigura il momento in cui la moglie di Riccardo I Cuor di Leone, la regina Berengaria d'Inghilterra, si rende conto che dev’essere successo qualcosa di grave a suo marito poiché il venditore ambulante di fronte a lei possiede e tenta di vendere la sua cintura di gioielli. 
Il venditore ambulante (L’allarme di Berengaria), Charles Allston Collins, 1850, olio su tela, 101,2 x 106,7 cm, Manchester, Manchester City Galleries .