domenica 18 ottobre 2015

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 14. Vlad entra nel castello di Estogh aiutato da Joelle



Nella notte in cui incominciò il travaglio di Jessica, il Principe Vlad Dracu di Valacchia, Transilvania e Bucovina entrò nel castello di Sleepy Providence.grazie all'aiuto della sua alleata principale, la giovane lady Joelle Burke-Roche.



E' noto che un vampiro può entrare in un edificio soltanto se è invitato da qualcuno che è già dentro.
Quindi, nonostante esistessero numerosi passaggi segreti per accedere alla rocca che sovrastava la città di Estgoth, era necessario che Joelle si trovasse lì personalmente, per esprimere l'invito.
Il castello era sorvegliato e illuminato, per cui non era possibile avvicinarsi dall'esterno senza essere notati.



Anche i sotterranei erano sorvegliati, ma non tutti.
Tra gli infiniti meandri dei cunicoli che fin dai tempi dei Visigoti si trovavano sotto la superficie della collina di Estgoth, ce n'era uno, dimenticato da tutti, che arrivava fino agli appartamenti in cui alloggiava Joelle, esattamente sotto il suo pesante letto di ebano.
La più giovane dei cloni Burke-Roche era sveglia e pronta a sollevare la botola e ad invitare il Principe nelle sue stanze.



Il piano era stato studiato nei minimi particolari, da molto tempo, e il suo inizio si svolse senza problemi.
Quando Vlad fu invitato ad entrare e attraversò la botola che dal pertugio conduceva alla camera di Joelle, si passò subito ad organizzare la seconda fase.
<<Grazie per l'accoglienza, lady Joelle. Ora non mi resta che usare i miei poteri mentali per mettere fuori gioco le guardie e tutti quelli che intralceranno il nostro passaggio. 
Tu devi venire con me, in modo da coprire ogni mio passaggio dalle premonizioni di Waldemar: fintanto che ci sarai tu, il tuo schermo gli impedirà qualsiasi percezione di ciò che sta accadendo>>
Joelle annuì.
Sapeva che Vlad avrebbe fatto uso del suo vampirismo mentale per prosciugare le energie di tutti coloro che avrebbero opposto resistenza e farli cadere addormentati all'istante.
C'era un'unica questione che non era stata ancora definita:
<<Hai deciso dove portare Jessica, dopo il rapimento? Sarebbe meglio ucciderla. Per una nelle sue condizioni, in fondo, sarebbe un atto di pietà>>

<<Ucciderla?>> disse Vlad <<Ho già ucciso Virginia, che era per me come una figlia, e non ne è derivato niente di buono. No, un vampiro può al massimo donare la non-morte, ma non è questo il caso, e non solo perché Belenos ce lo vieta. Non bisogna mai strafare, mai stravincere, se non si vuole attirare la vendetta su di sé. Lasciamo che a decidere sia Ecate, la Signora della Morte, moglie di Gothar. Lei ha il diritto all'ultima parola. Molti di quanti meriterebbero morire sono ancora in vita e molti di quanti meriterebbero vivere sono morti. Non spetta a noi decidere. Persino un vampiro impara a non essere troppo ansioso di elargire morte e giudizi: anche i più astuti non sono i grado di conoscerne tutte le conseguenze>>



Joelle scosse il capo:
<<Sarebbe meglio se i Signori degli Elementi non si impicciassero troppo delle vicende dei singoli abitanti di ogni pianeta. Gli scrupoli morali di Belenos rischiano di creare solo danni.
A volte vorrei che gli umani fossero gli unici arbitri del proprio destino>>

Vlad sospirò:
<<Non sei l'unica a pensarlo. Ma noi non abbiamo la visione completa dell'Ordine Cosmico e non spetta a noi decidere di influenzarlo. Noi possiamo soltanto decidere cosa fare con i poteri che i Signori degli Elementi ci hanno concesso, nei limiti del giuramento che prestammo al momento della nostra Iniziazione>>

Lei annuì, anche se non era d'accordo.
Vlad le rivolse uno sguardo carico di insolita tenerezza, che la sorprese.
Lei, in fondo, aveva paura del Principe dei Vampiri, e lui lo sapeva.

Eppure, in un certo senso, lei gli piaceva, e non tanto perché era un clone di Virginia, ma anzi proprio perché era così diversa da lei, così vicina a quello che, nelle sue speranze deluse, l'originale avrebbe dovuto essere.




Vlad aveva seguito la crescita di Joelle a distanza, spiandola in segreto, fin da quando lei era un'adolescente, e col tempo ne era rimasto sempre più affascinato.
In fondo, anche se non voleva ammetterlo nemmeno con se stesso, provava qualcosa per lei, ma, non fidandosi mai dei buoni sentimenti, aveva deciso di far finta di nulla e, se mai fosse stato necessario, persino di odiarla.





Vlad non avrebbe corso il rischio di suscitare la gelosia e l'ira di sua sorella Valeria, che per innumerevoli anni era stata al suo fianco.
L'altra sorella, Mathilda, aveva sposato il Conte Von Steinberg, da cui aveva avuto una figlia, Herbertha, la Contessa di Gothian, madre del giovane e promettente lord Fenrik.


La giovinezza eterna dei Vampiri, sia di quelli psicologici che di quelli fisici, era la forma più completa e articolata del parassitismo.
Senza la facoltà di assorbire le energie degli altri, lo stesso Vlad avrebbe avuto l'aspetto di un vecchio decrepito, e sarebbe stato simile al suo antenato, Dracula.



<<Ma adesso basta con le chiacchiere>> dichiarò Vlad <<è tempo di agire>>

Joelle annuì e i suoi occhi brillarono per l'eccitazione.
E' tempo di agire, sì, ma vorrei che fosse anche tempo di uccidere!

Aprì la porta della stanza e in un solo istante, con un semplice sguardo, prosciugo le sentinelle di ogni energia:
<<Via libera! Ora guidami verso la camera dove si trova Jessica>>





<<Cosa succederà se, quando arriveremo, Jessica non avrà ancora partorito?>> chiese Joelle.

<<Le somministreremo l'Acqua della Vita. Questo faciliterà il parto e svierà le attenzioni degli assistenti, quando riprenderanno conoscenza. Nel frattempo, sistemeremo la neonata nell'incubatrice e poi porteremo via la madre.
Ho una certa esperienza in questo genere di cose, anche per aver presieduto alla nascita di tutti i cloni di Virginia, te compresa, mia cara Joelle>>

<<Domani tutti sospetteranno di me. Perquisiranno la mia stanza e troveranno la botola>>

<<Non troveranno niente. Il mio potere di telecinesi può saldare perfettamente quel passaggio. Non ci sarà nessuna prova contro di te. Ed avrai la protezione di Eclion e Gothar. Nessuno oserà torcerti un solo capello>>

<<E dopo? Saremo ancora alleati? Tornerai da me?>>

Vlad sorrise:
<<Tornerò. Hai la mia parola. Io sono il Principe della Notte e tornerò da te quando gli equilibri saranno cambiati, al mutare della marea>>





<<Così sia, Principe Vlad. Ma alla fine di tutto, quando qui avremo ottenuto i nostri scopi, potremo rimanere o dovremo andarcene sulla Nuova Terra?>>

<<Conviene rimanere il più a lungo possibile>> rispose Vlad <<ma tieni a mente questo, lady Joelle: non confidare troppo nella speranza. Ha abbandonato da tempo questa Terra>>

Lei lo guardò con aria interrogativa: <<Forse non è tutto perduto>>

Lui la fissò in silenzio:
<<Forse. Ma l'Oscurità sarà lunga, ben più lunga di una normale vita umana>>
Lei aveva ancora speranza.
<<L'unica strada per il mattino passa attraverso le tenebre della notte>>

Vlad annuì.
Non è come le sue sorelle. Lei è una che non si arrende.
Era un pensiero strano, per Vlad.
Forse, in una vita normale, se lui non fosse stato un vampiro e lei non fosse stata il clone di una donna morta per causa sua... be', magari tra loro avrebbe anche potuto funzionare...




Cast

Mia Wasikowska -  lady Joelle Burke-Roche

Tom Hiddleston -  Principe Vlad Dracu di Valacchia, Transilvania e Bucovina

Jessica Chastain - Principessa Valeria Dracu

sabato 17 ottobre 2015

Mappa dei Regni romano-barbarici (o romano-germanici)

The barbarian kingdoms of the Western Roman Empire after the collapse, circa 526 CE.

Europa celtica

Celtic Europe:

Mappa genetica etnica e linguistica dell'Europa

Genetic Map of Europe:

Mappa: anno dell'ultima occupazione straniera dei singoli stati europei, con indicazione dell'invasore

Countries_of_europe_last_subordination_png

Mappa delle guerre in corso ai confini dell'Europa e del Mediterraneo

Carta di Laura Canali

Mappa della guerra in Ucraina

Ukraine map: Gearing for war:

Mappa della guerra nello Yemen

yemen 9-15.10

Mappa della guerra in Siria dopo due settimane dall'intervento russo





Le-priorità-dellIs-29915

Mappe alternative








The Disunited States Of America (if Manifest Destiny had never caught on).:

Gli Eldar, gli Alti Elfi del mondo di Tolkien



Prima di Tolkien, la parola "elfo" evocava qualcosa di molto simile al termine "folletto" o "gnomo", tanto che a volte queste parole erano considerate quasi sinonimi.
Erano considerati "spiriti", più che creature terrestri, pur avendo una forma simile a quella umana, anche se più snella e minuta.





Dopo Tolkien il significato della parola è cambiato completamente, tanto che nell'immaginario collettivo ora si pensa agli elfi in riferimento agli Eldar, cioè al popolo elfico che svolge un ruolo fondamentale in tutti e tre i romanzi del grande scrittore e studioso inglese.

Il romanzo tolkieniano dove si parla maggiormente degli Elfi è il Silmarillion, cioè "Il racconto dei Silmaril" le gemme create dall'elfo Feanor.
Il Silmarillion comprende anche altri racconti che vanno dalla creazione del mondo fino alla conclusione della mitologia tolkieniana.
Quello che ora ci interessa è analizzare la storia degli Eldar.

Gli elfi furono i primi abitanti della Terra di Mezzo in grado di parlare, per questo chiamarono se stessi Quendi, cioè "coloro che parlano". Erano immortali, nel senso che la loro aspettativa di vita è eterna, ciononostante potevano morire se venivano uccisi, oppure se provavano un dolore morale profondo, o se rinunciavano alla propria immortalità per amore degli uomini. 

Alcuni di essi migrarono subito verso le Terre Occidentali di Valinor, ed i Valar li chiamarono Eldar (ovvero "Popolo delle stelle") perché si risvegliarono sotto le stelle, prima che il Sole e la Luna fossero creati. Coloro che invece rimasero nel luogo del risveglio, presso Cuivienen, vennero chiamati Avari, i Riluttanti.



Gli Eldar, detti anche Alti Elfi, si divisero in tre schiere.

I Vanyar, guidati da re Ingwe, furono i primi a raggiungere Valinor. Si distinguevano per il colore biondo dei loro capelli.

I Noldor, guidati da re Finwe, furono i secondi a raggiungere Valinor. Il colore dei loro capelli era nero corvino.

I Teleri si attardarono sulle coste della Terra di Mezzo. Una parte giunse poi a Valinor, sotto la guida di re Olwe, e là fondò la città di Alqualonde. Un'altra parte rimase nella Terra di Mezzo, sotto la guida di re Thingol, e questo gruppo comprendeva i Sindar. dai capelli argentei e i Silvani, dai capelli rossi.

Delle varie stirpi, quelli che fecero la storia furono i Noldor e i Sindar, influenzando anche gli altri.

Nel prossimo post su questo argomento parlerò di Finwe, primo re dei Noldor.