Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 10 giugno 2015
Estgot. Capitolo 88. Friedrich e Roman Waldemar.
<<Tutto procede come avevo previsto>> disse Roman Waldemar a suo padre, dopo avergli riferito le condizioni del Patto <<Ora conosco la localizzazione esatta di tutti i Varchi. E la cosa buona è che, oltre a me, la conoscono soltanto i tre Immortali che hanno stipulato il Patto: Atar, Belenos ed Eclion.
Gothar ancora non sa niente e non può mettermi delle spie sotto il naso, perché riconoscerei le loro intenzioni, ora che posso captare i segnali della mente di chi mi sta intorno e rendermi conto se sta mentendo. E' un potere notevole, anche se a volte può risultare spiacevole conoscere quello che gli altri pensano veramente di noi. Ma ancor più sorprendente è quel che pensano di se stessi: i loro livelli di autostima sono molto diversi da quelli che danno a vedere, a volte persino opposti alle impressioni che comunicano. Comunque, se consideriamo che questa forma di telepatia si somma con la premonizione, con la facoltà di aprire e chiudere i Varchi e con la direzione dell'Ordine degli Iniziati, la concentrazione di potere che ho accumulato è così alta da dare le vertigini. Ma sarei uno sciocco a pensare che questi poteri possano bastare. da soli, per fermare un immortale subdolo come Gothar>>
<<E quindi, quale sarà la prossima mossa?>>
<<Una cosa che Gothar non si aspetta. Mi dedicherò per qualche tempo solo all'amministrazione di Estgot e dell'Ordine degli Iniziati. Gothar si aspetta che io sigilli subito il Varco di Estgot. E' l'unico di cui anche lui conosce l'ubicazione, e la conosce perché si tratta dell'unico Varco anomalo, cioè l'unico che non conduce in un luogo della Nuova Terra con coordinate geografiche analoghe>>
Il volto di Friedrich si illuminò;
<<E' l'unico che conduce direttamente a Gothian>>
<<Sì, e questa è l'unica informazione che è trapelata. Sidonie lo ha scoperto per prima, ne ha parlato a lady Margaret, la quale ne ha parlato con mia madre. Insomma se n'è parlato fin troppo. Tutti si aspettano che io mi rechi là di persona. E proprio per questo non lo farò>>
<<E se Gothar decidesse di utilizzarlo?>>
<<Ne avrei una premonizione in tempo utile per intervenire. Ma da quel ho visto, padre, non lo farà. Lui vuole conoscere dove si trovano gli altri>>
<<Questo ti espone a gravi pericoli, Roman. Gothar potrebbe persino metterti sotto tortura per avere quelle informazioni. Ed io non farei troppo affidamento sulle premonizioni. E' da poco che hai acquisito quella facoltà e ancora non riesci a dominarla>>
<<Forse non riuscirò mai a dominarla del tutto, padre. E' impossibile conoscere il futuro alla perfezione. Se ne possono avere solo delle visioni circoscritte e non è detto che esse si verifichino. A seconda della nitidezza della visione, io posso associare ad essere un livello di probabilità, una stima, naturalmente, non un valore esatto.
Quindi i pericoli ci sono, ma posso essere ridotti notevolmente, usando in maniera accorta la telepatia e le energie che Atar mi ha conferito. Preferisco non parlarne, ma credo che si tratti dell'equivalente di armi di natura elettrica>>
Friedrich sorrise:
<<Scariche elettriche? Come l'Imperatore di Guerre Stellari? Non ti montare troppo la testa, figlio mio... spero che non ci sia tra i tuoi piani il diventare Imperatore della Galassia. A meno che tu non voglia mettere in allarme i Rettiliani di mezzo mondo>>
<<Non tutti i Rettiliani stanno dalla parte di Gothar. Anzi, direi che la maggioranza di loro è sotto il controllo di Eclion l'Oscuro, il quale è vincolato con me da un Patto di sangue, esattamente come Atar e Belenos>>
<<Io non mi fiderei di Eclion l'Oscuro. E' o non è il Signore delle Tenebre? Ti sei legato col sangue al Male con la M maiuscola... la tua anima potrebbe risentirne>>
<<Eclion non mi torcerà un capello fintanto che non avrà avuto ciò che vuole. Si tratta di qualcosa a cui è associata una probabilità totale.
La dinastia imperiale Eclionner sarà fondata da un certo Arexatan, un semidio nato dall'unione di Eclion con colei che sarà la mia terza figlia e che, a quanto mi è dato sapere, avrà nome Helena e avrà come madre Joelle Burke-Roche, la terza gemella, quella che sta in America>>
Friedrich si rabbuiò:
<<E tu daresti il nome di tua madre a una figlia destinata ad unirsi con un demone? Non si può più nemmeno contare sul tuo buon gusto?>>
<<Sarà chiamata Helena con riferimento alla santa, la madre dell'imperatore Costantino, Iulia Flavia Helena, una delle donne più importanti della storia: è lei che ha fatto convertire al Cristianesimo tutto l'Impero Romano. Eclion trova questa storia molto "affascinante e istruttiva" ed ha insistito su questo nome. Mia madre è troppo intelligente per offendersi. Potrebbe persino trovare la cosa divertente>>
Gli occhi di suo padre divennero due fessure:
<<Stai cedendo a troppi compromessi col Lato Oscuro. Non è solo una questione di buon gusto. Lo ripeto: la tua anima è in pericolo!>>
<<Lo so, ma ho ben presenti i limiti oltre i quali non devo andare. Est modus in rebus, sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consisere rectum. Non andrò oltre quei confini, e terrò chiuse tutte le porte è che meglio non aprire>>
<<A proposito di porte. Sai già quando dovranno essere aperti i famosi Varchi?>>
<<Solo quando gli effetti del Grande Cataclisma saranno tali da rendere interessante il discorso di una via d'uscita>>
Friedrich inarcò le sopracciglia:
<<E quando dovrebbe avvenire questo presunto Grande Cataclisma?>>
<<E' già incominciato, padre: tutte le linee conducono alla conflagrazione, anche se gli Iniziati stanno facendo il possibile per ritardare gli eventi.
Ho dato istruzioni ben precise per tamponare la situazione, almeno per un po'.
Si potrà riuscire a ritardare di qualche decennio il momento della crisi, ma non potrà essere evitata all'infinito>>
<<Perché? Io pensl che si troverà una soluzione! E te lo dico da diplomatico... tutti i miei amici all'ambasciata dicono che i problemi saranno circoscritti alle aree in questione e che il Regno Unito non ne sarà sfiorato, come del resto la storia ci insegna. Britannia rules the waves!>>
<<Il Regno Unito? C'è guerra e miseria in mezzo mondo e tu pensi solo al Regno Unito?
Hai preso troppi tè con la Regina per avere una visione globale. Siamo in un mondo globalizzato dove tutto si tiene: un battito d'ali di farfalla in Cina può causare un uragano in America. Tutto ciò che accade ha conseguenze ovunque, moltiplicate all'infinito secondo il classico "effetto valanga".
Se da una parte del mondo c'è guerra e carestia, da altre parti ci saranno terrorismo e flussi migratori imponenti. L'Unione Occidentale è arrchiata e invasa. Dappertutto, poi, ci saranno ripercussioni finanziarie.
L'economia mondiale è tenuta in piedi stampando moneta, ma se la crescita della massa monetaria è superiore a quella della produzione, si alzeranno i prezzi e i tassi si interesse, e le famiglie e i paesi indebitati si troveranno sull'orlo del fallimento. La cosa preoccupante è che sta succedendo tutto adesso, contemporaneamente, e troppo in fretta.
La nostra classe dirigente è come la famosa orchestra del Titanic che ha continuato a suonare finché non ha avuto l'acqua alla gola. E noi cittadini siamo come il proverbiale struzzo che preferisce mettere la testa sotto la sabbia piuttosto che affrontare la realtà e prendere posizione.
Ma a chi crede che queste cose non lo riguardino, io dico: nessuno è al sicuro su un'isola. Ricordate i versi di John Donne?
"Non chiederti per chi suona la campana: la campana suona per te">>
Friedrich scosse il capo:
<<Di quanto si potranno ritardare le conseguenze?>>
<<Con il massimo degli sforzi, potremo ritardare la crisi di alcuni decenni. Si potrà sperare in una qualche parvenza di ordine forse per i prossimi venti o trent'anni, dopodiché la situazione diventerà sempre più caotica>>
Friedrich chiuse gli occhi:
<<Non ci posso credere...>>
Waldemar annuì;
<<Nessuno vorrà crederci. E' un pensiero inaccettabile, anche perché, detto francamente, sarebbe molto meglio non dover usare mai quei Varchi. Non ho ancora ben chiaro cosa ci aspetti nella Nuova Terra, ma ho molti timori in proposito. Per questo non voglio che quei Varchi siano aperti in tempi brevi, e certamente non prima del necessario>>
martedì 9 giugno 2015
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