domenica 25 gennaio 2015

Estgot. Capitolo 11. La Setta degli Iniziati



Roman Waldemar e Jessica Baumann avevano trascorso un piacevole pomeriggio nella collina intorno al maniero di Sleepy Providence.
Per quanto fossero attratti l'uno dall'altra e avessero preso atto dei reciproci sentimenti, non erano andati oltre a qualche casto e tenero bacio.
Tra di loro infatti incombeva lo spirito dei Natali passati, per dirla alla Dickens, o, più prosaicamente, il peso delle cose non dette, dei segreti che ognuno teneva per sé, come se il pericolo ad essi legato si potesse esorcizzare col silenzio.
Waldemar si era imbattuto per la prima volta nella Setta degli Iniziati quando era studente universitario e aveva conosciuto un giovane studioso di filologia romanza, l'italiano Luca Bosco, che era stato fidanzato con una certa Virginia Dracu, una ragazza bellissima, che però era morta precocemente di una malattia sconosciuta.
Bosco gli aveva confidato che la famiglia di Virginia apparteneva ad una setta segreta, che negli esclusivi ambienti dell'esoterismo era conosciuta come Società degli Iniziati agli Arcani Supremi.
Quando aveva cercato di saperne di più, Luca Bosco gli aveva consigliato vivamente di restarne fuori:
Vedi Roman, ci sono porte che è meglio non aprire, e ci sono notti che non dovrebbero mai cominciare.
Forse avrebbe dovuto dagli ascolto, e invece la sua curiosità aveva prevalso. Negli anni in cui aveva lavorato a Londra presso l'ambasciata dell'Unione Occidentale, aveva conosciuto un altro strano personaggio, il Duca di Albany, che pareva coinvolto in misteriose cospirazioni.
Una volta il duca, infervorandosi in un discorso riguardante i "bei tempi dell'Impero Britannico", gli aveva confidato una cosa a cui nessuno avrebbe dato credito se non ci fosse stata di mezzo, ancora una volta, la Setta degli Iniziati.
"Nel 1936 gli Iniziati furono ad un passo dall'impadronirsi del trono britannico. Wallis Simpson era una di loro. Ne ho le prove, ho le lettere che scrisse a mia madre. Ma alla fine vinsero i sostenitori di Elizabeth Bowes-Lyon, che ha fatto di tutto per costringere suo cognato Edoardo VIII all'abdicazione. Un'ulteriore prova del fatto che sono sempre state le donne a muovere, più o meno segretamente, le fila della Storia".



Lizzie e Wallis, le due eterne rivali.
La futura Regina Madre e la futura Duchessa di Windosr.
"Eppure c'era un legame tra loro, oltre al fatto che erano cognate" aveva detto il Duca di Albany "E quel legame aveva un nome ben preciso: Margaret Lake, nata a Pensacola, Florida, nel 1914, da un certo Arthur Lake e una certa Bessie Warfield. Non le dirò altro, il resto lo capirà da sé..."
E Waldemar finalmente aveva capito:
<<Jessica, qual era il cognome da nubile di lady Margaret Burke-Roche?>>
Buttò là quella domanda durante la cena, che era stata servita nel salone.
Jessica gli rivolse un sorriso complice, mentre stava sorseggiando una bevanda.



<<Lake. Un cognome apparentemente insignificante, per in non Iniziati, ma la famiglia "Del Lago" è erede di un'antichissima tradizione, che gli studiosi di filologia romanza conoscono molto bene>>
Waldemar si ricordò di quello che gli avevano detto al riguardo sia Luca Bosco che il duca di Albany e capì che i suoi sospetti avevano infine trovato conferma:
<<Il duca di Albany mi disse che un certo Arthur Lake fu il Priore degli Iniziati, nella prima metà del Novecento. Ironicamente soprannominato re Artù, dai membri della setta>>
Jessica annuì:
<<Non so fino a che punto si trattasse di ironia. La famiglia Lake era molto influente nel Galles e vantava parentele con i Pendragon del Somerset, oltre che con i Tudor. A Glastonbury giravano strane voci sul loro conto, almeno così mi disse lady Margaret>>
Waldemar decise che era il momento di scoprire le carte:
<<Fu sempre il duca di Albany che mi parlò di una certa Margaret Lake, che ebbe un ruolo notevole nel gestire la faccenda dell'abdicazione di Edoardo VIII, nel 1936. Ora, correggimi se sbaglio: Lady Margaret Burke-Roche nasce come Margaret Lake in una discreta clinica per ricchi in Florida, a Pensacola, nell'estate del 1914. 
I suoi genitori non sono regolarmente sposati, almeno non secondo il rito cristiano o le leggi dello stato. Sua madre, Bessie Warfield, americana di Baltimora aveva solo 18 anni, dico bene?>>



<<Bessie Warfield, certo, ma il nome completo era Bessie Wallis Warfield, nata a Baltimora il 19 giugno 1896 e sposatasi successivamente con un certo Ernest Simpson,



 di cui portò il cognome per tutta la vita, anche dopo aver divorziato da lui e aver sposato un re, anzi un ex re, diventato un duca, ottenendo così il titolo di Sua Grazia, la Duchessa di Windsor>>



Waldemar era consapevole che l'essere a conoscenza di un simile segreto implicava conseguenze rilevanti:
<<Non volevo crederci, all'inizio... eppure tutti gli indizi mi hanno condotto fin qui. Quello che mi chiedo è se Wallis fosse sinceramente innamorata del re o se abbia eseguito gli ordini degli Iniziati>>
Jessica rispose con assoluta certezza:
<<Entrambe le cose. All'inizio eseguì gli ordini, ma poi si innamorò davvero. Un po' come sta succedendo a noi, non trovi? C'è sempre questa variabile impazzita, che nemmeno gli Iniziati riescono a tenere a bada>>
Lui le accarezzò dolcemente una mano, poi fu colto da un dubbio:
<<Ma se Margaret era figlia di Wallis, perché passò dalla parte di Elizabeth Bowes-Lyon e di Giorgio VI?>>
Jessica gli rivolse un'occhiata significativa, continuando a bere dalla cannuccia.



Quando ebbe finito rispose:
<<C'era una spaccatura all'interno degli Iniziati. Il problema erano le simpatie di Edoardo VIII  e della signora Simpson per la Germania nazista. 
Wallis riteneva che la Gran Bretagna non dovesse intromettersi nelle questioni del continente. Margaret non era d'accordo. 
Non poteva immaginare che il prezzo di quel disaccordo sarebbe stata una guerra che causò 25 milioni di morti>>
Waldemar era perplesso:
<<La Seconda Guerra Mondiale sarebbe scoppiata comunque. C'erano troppe tensioni tra le grandi potenze, per non parlare delle ideologie totalitarie e delle loro vittime>>
Jessica scosse il capo:
<<Se nel settembre 1939 ci fosse stato Edoardo VIII sul trono, con Wallis al suo fianco, forse la Gran Bretagna non avrebbe dichiarato guerra alla Germania e la Seconda Guerra Mondiale non ci sarebbe stata. In compenso al posto dell'Unione Occidentale ci sarebbe il Terzo Reich, una prospettiva non certo esaltante. 
Ma in ogni caso a comandare, oggi, nella vostra Unione, è sempre la Germania. Certo il ministro Kaiserring non è Hitler, ma il modo in cui si sono comportati qui ad Estgot ricorda maledettamente i tempi dell'Operazione Barbarossa. Sono le ironie della Storia, non è così?>>
Waldemar preferì non commentare.
Tutto quel discorso richiedeva tempo per essere assimilato;
<<Non lo so, devo rifletterci. Ma c'è qualcosa, nella tua persona, sia nell'aspetto che nel carattere, che un po' mi ricorda proprio Wallis Simpson>>
Jessica rise di gusto:
<<Ci sei arrivato finalmente! C'è una linea di sangue che collega direttamente lei a me. Wallis generò Margaret, la quale generò mia nonna materna Glynis Burke-Roche, che ora vive in America, a Long Island, con sua cognata Edith. Siamo tutti un'unica grande famiglia. 
Gli Iniziati ci chiamano "la Dinastia del Serpente Rosso">>

Rhun: l'Est della Terra di Mezzo



Rhûn è una regione di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien.

Geografia, flora, fauna e clima

È situata nella parte più orientale della Terra di Mezzo, infatti, il termine in Sindarin significa Est. Occupa tutta la parte a est del Rhovanion e tutta quella attorno ad un grande lago, il Mare di Rhûn. È abitata dagli Esterling, spesso alleati di Sauron poiché lì erano i suoi domini originari, prima di spostarsi a Mordor. A ovest del mare di Rhûn si stendono grandi pianure, dove un tempo i signori di Gondor stabilirono degli insediamenti per arginare gli Esterling. Tali città si trovavano negli spazi del Dor Rhunen e Sagathavuld, a nord di Mordor. In prossimità del lato ovest del Mare di Rhûn vi sono grandi catene montuose, gli Orocarni, dove si è stabilita una delle Sette Case deiNani in cerca di ricchezze; nei pressi delle montagne vi è una regione nota come Dorwinion, abitata ancora nella Terza Era da Elfi Avari e da cui proviene un vino pregiato. Nei pressi del lato est del Mare vi è la regione diAgasha Dag, attraversata da grandi foreste temperate e foreste di latifoglie. Presumibilmente il clima doveva essere abbastanza umido con tratti continentali. Oltre il mare di Rhûn, nel lontano est, si intravvedono in certe mappe le estreme propaggini del Forodwaith, che in gran parte è composto da tundre e taighe. Nei pressi del mare pascolano preziosi buoi, da cui i gondoriani anticamente solevano prendere le corna per renderli strumenti di richiamo in battaglia, come quello che conservava Boromir.

Popolazioni

Le popolazioni degli Uomini vivono in numerosi regni e governatorati oligarchici, ma riunite in una sorta di confederazione militare. Le città degli Esterling si trovano affacciate per la maggior parte sull' enorme lago, ed è probabile che proprio lì si siano recati i due Stregoni Blu. Le popolazioni orientali asservite a Sauron vivono soprattutto a ovest del Mare di Rhûn, occupando in parte le antiche città gondoriane del Rhovanion: questi uomini hanno carnagione olivastra, con capelli e occhi scuri; etnicamente dunque potrebbero risultare meticci, forse cresciuti nell' unione tra i popoli meridionali e quelli settentrionali.
Nell'estremo Est della regione vivono una grande quantità di Elfi Avari e, negli Orocarni, vivono fin dai Tempi Remoti tre delle Sette Case dei Nani, precisamente le stirpi dei Pugniferro, dei Barbedure e dei Piediroccia. La zona Occidentale è comunque stata per secoli provincia del Regno di Gondor, dopo la conquista da parte del Re Romendacil I, che vi fondò alcune città e vi costruì fortezze e valli fortificati di difesa.

Il Mare di Rhûn

Si tratta di un grande lago salato situato nell'omonimo regno, costeggiato da basse montagne a sud-ovest e da una foresta a nord-est; questo lago ha come affluenti il Celduin (o fiume Fluente) a nord-ovest e altri piccoli fiumi, di cui non è noto il nome, a sud-est. Pare che il Mare di Rhûn ed il mare interno di Nurnen fossero ciò che rimase del Mare Interno di Helcar che molto probabilmente venne distrutto durante la Guerra d'Ira alla fine della Prima Era.
Dal Sindarin significa Mare dell'Est.

sabato 24 gennaio 2015

Yoda da giovane



Yoda è un personaggio della saga di Guerre stellari. Era uno dei pochi Jedi scampati alla morte durante la Guerra Civile Galattica e alla Grande Purga Jedi.
Addestrato nell'uso della Forza dal maestro N'Kata Del Gormo, Yoda divenne col tempo il Gran Maestro del Consiglio Jedi e probabilmente il più potente Cavaliere dell'Ordine insieme a Mace Windu e Anakin Skywalker. Grazie alla sua profonda saggezza ed enorme conoscenza della Forza, aveva in più di 800 anni di storia dell'Ordine addestrato tutti i giovani Iniziati Jedi del Tempio prima che essi venissero affidati ad un Cavaliere o a un Maestro. L'unico Jedi che non seguì questo percorso sotto la sua tutela è stato Anakin Skywalker (che è stato direttamente preso come padawan da Obi-Wan Kenobi) e questo può essere stato un punto decisivo sul passaggio al Lato Oscuro del ragazzo. Il più importante allievo di Yoda fu molto probabilmente Luke Skywalker, figlio di Anakin, che funse da collegamento tra il vecchio e il nuovo Ordine dei Jedi. Altri allievi importanti di Yoda (presi sotto diretta tutela come padawan) erano stati il conte Dooku e Mace Windu.


Durante la Repubblica (896 BBY - 22 BBY)

« Arduo da vedere il Lato Oscuro è. »
(Yoda)
I dettagli sul passato di Yoda sono difficili da determinare, ma si conoscono alcuni eventi della sua storia. Non si conosce né il suo pianeta d'origine né la razza a cui appartiene, informazioni, queste, su cui il Maestro ha sempre mantenuto un certo riserbo. Venne addestrato nelle vie della Forza dal potente maestro N'Kata Del Gormo e, come tutti i Jedi, fu in seguito tentato dal Lato Oscuro della Forza in un certo periodo della vita: "Dentro di me, una oscurità io porto!". Nel 200 BBY, Yoda, insieme ad altri grandi Maestri, scoprì che la forma della Forza era diventata strana e incerta. Studiando il mistero in meditazione, il Consiglio aveva accettato la sua interpretazione: la potenza del Lato Oscuro stava crescendo. Alcuni pensavano a un imminente ritorno dei Sith, ma siccome nessun Signore Oscuro si era rivelato, Yoda propose un'altra teoria: l'arrivo de lPrescelto della Forza, colui che avrebbe distrutto i Sith e il Lato Oscuro una volta per sempre. In discordanza con Yoda, diversi giovani Jedi formarono una teoria nuova, la teoria del Potentium della Forza. Questa eresia non fu ben vista, e Yoda espulse tutti gli aderenti alla teoria nel 130 BBY.
Nel 32 BBY, il maestro Qui-Gon Jinn porta il giovane Anakin Skywalker davanti al Consiglio Jedi, chiedendo di prenderlo come padawan una volta che il suo attuale allievo Obi-Wan Kenobi fosse stato promosso a Cavaliere Jedi. Yoda, così come Mace Windu e gli altri maestri, nega il consenso, credendo che il ragazzo sia ormai troppo grande e troppo legato a sua madre Shmi per essere addestrato con sicurezza: pertanto, il suo futuro rimane molto incerto. Dopo la morte di Qui-Gon per mano di Darth Maul, il Consiglio ritratta la sua decisione e concede a Obi-Wan la possibilità di prendere Anakin come apprendista (come lui stesso aveva giurato di fare al suo maestro morente). Su tale decisione, Yoda continua ad avere delle perplessità, ma ritiene che forse sarebbe un peccato sprecare l'enorme potenziale nella Forza presente nel giovane.

Le guerre dei cloni (22 BBY - 19 BBY)

« Cominciata, la guerra dei cloni è. »
(Yoda a Obi-Wan Kenobi e Mace Windu)
Dieci anni dopo, durante un'investigazione, Obi-Wan Kenobi scopre una fabbrica di cloni sul pianeta Kamino. Sebbene si fosse dimostrato preoccupato per il fatto che l'Ordine non si fosse accorto della creazione di quell'esericito (ufficialmente, proprio per conto dei Jedi) e con grandi dubbi su chi avesse potuto manomettere gli archivi del Tempio Jedi per nascondere l'ubicazione del mondo dei clonatori, Yoda si reca su quel pianeta per vedere di persona i cloni, decidendo di usarli a beneficio della Repubblica, dopo il voto del Senato galattico favorevole alla creazione di un esercito. La battaglia di Geonosis fa capire a Yoda che l'armata dei droidi separatisti era controllata dal suo vecchio allievo Dooku, che aveva abbandonato l'Ordine Jedi per diventare un Signore Oscuro dei Sith, creando la Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Dopo uno scontro tra lo stesso Dooku e Obi-Wan e Anakin, che vede il Sith prevalere sui due Jedi, Yoda, si vede costretto a intervenire e affrontare l'ex-padawan: di fronte all'evidente superiorità del suo vecchio maestro, Dooku fa crollare sui feriti Obi-Wan e Anakin una colonna, obbligando Yoda a interrompere il duello e a salvare i due. Anche se la Repubblica vince la battaglia di Geonosis sotto le direttive di Yoda e Mace Windu, il maestro capisce che le guerre dei cloni erano soltanto cominciate e che il potere del Lato Oscuro si fa sempre più forte.
Durante le guerre dei cloni, Yoda svolge diverse missioni: si reca in missione diplomatica su Rugosa, luna di Toydaria, nel tentativo di convincere il re Katuunko ad allearsi con la Repubblica offrendo la protezione dei Jedi in cambio del suo appoggio. Tuttavia, incontra Asajj Ventress (apprendista Sith del Conte Dooku) e la sua flotta separatista sulla sua strada intenta ad impedire l'incontro con ogni mezzo. L'obbiettivo dei separatisti era quello di minare la fiducia di Katuunko nella Repubblica, dimostrandosi interessati al pianeta. Nonostante l'attacco delle forze separatiste, il maestro Yoda e tre cloni riescono a salvarsi tramite un guscio di salvataggio atterrato su Rugosa. Qui una divisione di droidi comandati da Ventress, è pronta ad impedire a Yoda di incontrare Katuunko: il maestro Jedi, riesce a distruggere un gran numero di unità droide, anche grazie all'aiuto dei tre cloni, da lui rassicurati. Arriva appena in tempo per salvare il re Katuunko da Asajj Ventress, che aveva ricevuto da Dooku l'ordine di ucciderlo. Yoda riesce immeditamente a privarla delle spade laser, tuttavia la giovane Sith, riesce a sfuggire, coprendo la sua fuga facendo crollare delle rocce sugli avversari. Grato per il salvataggio, re Katuunko offre la sua fedeltà alla Repubblica.
Nel 19 BBY, il cancelliere Palpatine propone Anakin come proprio rappresentante presso il Consiglio Jedi: ciò vorrebbe dire accettare la sua promozione a Maestro; tuttavia, il Consiglio di dimostra ancora incerto sull'effettiva maturità del ragazzo a un ruolo così importante e, pur facendo entrare Anakin nel Consiglio, gli negano il rango di Maestro. In quel periodo, essendo in ottimi rapporti con gli Wookiee Yoda si reca con una legione di cloni sul pianeta Kashyyyk, per contrastare l'attacco dei droidi. Durante la ricerca del Signore Oscuro dei Sith, Palpatine (ormai rivelatosi come il misterioso Darth Sidious), il capo supremo dell'Ordine Sith, impartisce l'Ordine 66 ai Clone Trooper, iniziando così lo sterminio dei Jedi. Yoda riesce a fermare due cloni (tra cui il comandante Gree) che gli facevano da scorta con un solo colpo di spada laser e riesce a fuggire anche grazie all'aiuto dei due WookieeTarfful e Chewbecca. Successivamente fu contattato dal senatore Bail Organa che lo soccorre.
Ritrovatisi a bordo del vascello di Organa, Yoda e Obi-Wan scoprono di essere gli unici membri del Consiglio scampati al massacro: il re di Alderaan li informa quindi che dal Tempio Jedi proviene un segnale rivolto a tutti i cavalieri jedi che li avvisava della fine della guerra e impartisce l'ordine di tornare a Coruscant. Comprendendo che si trattava di una trappola, i due maestri decidono di tornare sul Pianeta Capitale per disattivare il segnale e scoprire qualche informazione in più sui fatti accaduti durante la loro assenza. Osservando le registrazioni interne del Tempio scoprono la conversione di Anakin al Lato Oscuro e che era diventato il nuovo apprendista di Sidious con il nome Darth Fener: in conseguenza di ciò, i due Jedi comprendono di non avere altra scelta se non affrontare i due Sith. Mentre Obi-Wan si reca ad affrontare Fener sul pianeta vulcanico di Mustafar, Yoda dà inizio con Palpatine (nel frattempo, autoproclamatosi Imperatore) al duello che avrebbe deciso il destino della Galassia. Pur essendo superiore a Sidious, Yoda non riesce a sconfiggere il Signore Oscuro, probabilmente a causa del fatto che le morti dei Jedi riecheggiano ancora nella Forza, disturbando la percezione del maestro. A causa di un'esplosione causata dalla difesa di Yoda contro i fulmini di Sidious, i due combattenti vengono divisi. Yoda cade per molti metri verso il fondo della sala, permettendo a Sidious di emergere vincitore. Fuggito dal campo di battaglia, il vecchio Jedi viene nuovamente salvato poi da Bail Organa, che lo porta nella base alderaaniana di Polis Massa. Una volta che Obi-Wan, sconfitto Fener, giunge anch'egli su Polis Massa portando con sé la giovane moglie incinta di Anakin, Padmé Amidala, Yoda capisce che i figli di Fener devono essere nascosti all'Imperatore, dopo che la loro madre muore in seguito al parto: raccomanda pertanto a Kenobi che il piccolo Luke sarebbe dovuto andare dalla sua famiglia, a Tatooine, e la piccola Leila viene adottata da Bail Organa.
Prima di recarsi in esilio sul pianeta Dagobah, Yoda viene in contatto con lo spirito di Qui-Gon Jinn, tornato dall'aldilà per poter insegnare al vecchio Jedi un segreto importantissimo: l'immortalità tramite la Forza, che permette a un defunto di mantenere la propria identità anche dopo la morte. In seguito insegna a Obi-Wan a mettersi in contatto con Qui-Gon affinché anche lui possa apprendere il medesimo segreto.

Esilio (19 BBY - 4 ABY)

« In esilio devo andare. Fallito io ho. »
(Yoda in merito alla sua sconfitta per mano di Darth Sidious)
Non riuscendo a fermare Darth Sidious durante la Grande Purga Jedi, Yoda fugge in esilio verso Dagobah e vi si nasconde per tutto il periodo della Guerra Civile Galattica: questo mondo inospitale faceva parte di quei trentacinque pianeti le cui coordinate erano state cancellate dall'archivio del Tempio Jedi dal conte Dooku, tanti anni addietro. Yoda, dopo la faccenda di Kamino aveva indagato ed era riuscito a scoprire una parte dei mondi occultati: Dagobah era considerato inabitabile e non colonizzabile. Era quindi l'ideale per chi volesse totalmente sparire dalla circolazione. L'albero in cui Yoda ricava la propria capanna si rivela impregnato di energia della Forza, nascondendo il piccolo Jedi da Palpatine e da Fener, che era in ricerca degli ultimi Jedi rimasti. Sul pianeta è, però, presente anche un altro luogo impregnato del Lato Oscuro: una grotta in cui secoli prima un Sith ed un Jedi si erano affrontati uccidendosi.
Dopo la morte di Obi-Wan, Luke Skywalker (figlio di Anakin) viene consigliato dallo spirito di quest'ultimo di recarsi a Dagobah affinché venga istruito da Yoda nelle vie della Forza. Quando Luke giunge a Dagobah, Yoda, dopo alcune esitazioni (a causa del fatto che Luke somigliava molto al padre ed aveva ormai 23 anni), decide di addestrarlo nelle vie della Forza. Il maestro dà prova ancora una volta di essere un grande insegnante, riuscendo ad infondere in Luke la maggior parte delle sue conoscenze nel poco tempo utile (facendogli anche visitare la grotta del Lato Oscuro, in modo che possa affrontare e superare le sue paure interiori). Tuttavia, prima di finire l'istruzione, Luke decide di lasciare Yoda per confrontarsi con Darth Fener presso Bespin, al fine di salvare i suoi amici Leila (in realtà sua sorella gemella) e Ian Solo. Yoda e lo spirito di Obi-Wan tentano di convincere Luke a non partire, per paura che potesse cedere alla tentazione del Lato Oscuro e di scoprire troppo presto la verità su suo padre. Partendo, il giovane promette di tornare a completare il suo addestramento.
Luke torna dopo circa un anno e trova Yoda in cattiva salute, certamente non in grado di continuare il suo addestramento. Malgrado ciò, Yoda riesce comunque a dare delle utili istruzioni a Luke, come la raccomandazione di non sottovalutare i poteri dell'Imperatore, l'inevitabile scontro che avrà con suo padre Fener e infine l'esistenza di una altro figlio di Anakin (sua sorella Leila). Dopodiché, il grande maestro spira sotto lo sguardo commosso del giovane allievo. Malgrado la sua morte, Yoda (grazie agli insegnamenti di Qui-Gon) riesce comunque a mantenere la propria identità nella Forza, apparendo a Luke (insieme a Obi-Wan e al redento Anakin) come spirito suEndor dopo la morte di Palpatine e la sconfitta dell'Impero.

Poteri e abilità

« Fare, o non fare. Non c'è provare. »
(Yoda a Luke Skywalker)
Yoda raggiunse una maestria leggendaria nell'uso di tutte le forme di combattimento con spada laser, anche se la forma IV, Ataru, era la sua preferita per superare le sue limitazioni in altezza. Era uno spadaccino eccezionale, dotato di grande velocità e destrezza. A causa delle sue dimensioni si era costruito una spada laser di colore verde dalle dimensioni molto ridotte, simile a quelle che venivano impiegate per addestrare gli Iniziati Jedi.
Era un abilissimo diplomatico, preferendo sempre la parola prima di iniziare un eventuale combattimento.
Impiegava molte tecniche del Lato Chiaro: poteva confondere le persone usando il Trucco Mentale, riusciva a dissipare l'energia e a deflettere i Fulmini di Forza, era capace di usare la telecinesi per sollevare grandi oggetti, poteva scagliare contro gli avversari potenti Onde di Forza che li scaraventavano a grandi distanze, poteva anche stordire più avversari o far perdere loro conoscenza (come contro le guardie dell'Imperatore, poco prima di affrontare Darth Sidious), usando un Campo di stasi.
Aveva anche un talento nel percepire gli eventi del futuro ed era diventato insensibile alla presenza del Lato Oscuro.
Durante le guerre dei cloni passa brevemente al Lato Oscuro per capire perché il conte Dooku si sia convertito ad esso. Dooku affermò che se Sidious avesse affrontato uno Yoda Oscuro sarebbe stato inevitabilmente distrutto.
Yoda era capace di usare la Meditazione da Battaglia per sollevare il morale dei propri alleati e per diminuire la forza di volontà del nemico. Poteva eliminare le manifestazioni del Lato Oscuro usando la tecnica della Luce di Forza e poteva percepire la morte di singole persone ed identificarle. Queste abilità, in particolare, dimostravano una sua maggiore conoscenza della Forza rispetto a qualsiasi altro Maestro Jedi o Signore dei Sith.

Personalità e tratti caratteristici

« Usa la Forza per saggezza e difesa. Mai per attaccare! »
(Yoda a Luke Skywalker durante l'addestramento a Dagobah)
Yoda si era preso il compito di addestrare gli Iniziati Jedi, ovvero i Jedi bambini che imparavano le basi della Forza e del combattimento con la spada laser. Con loro era molto dolce e particolarmente comprensivo. In certi momenti, ai suoi studenti, Yoda poteva apparire come una figura severa, che li metteva alla prova sia mentalmente che fisicamente, mentre in altri casi si mostrava più amichevole. Gli studenti all'inizio non capivano bene i suoi metodi ma con il tempo si abituavano a capire la sua mentalità. Ai suoi pari del Consiglio Jedi, Yoda offriva una guida illuminata, e per questo era conosciuto come un saggio istruttore.
Nonostante Yoda fosse a pieno titolo un'autorità nell'Ordine Jedi, era anche molto umile: infatti quando l'Ordine fu sterminato capì i suoi errori e capì di aver sbagliato, riconoscendo invece quanto fossero grandi Qui-Gon Jinn e la sua filosofia della Forza; Yoda dal defunto Jedi apprese non solo la via dell'immortalità, ma anche a dare importanza al presente e non preoccuparsi solo al futuro.
Yoda parlava una strana versione del Basic Galattico: usava i verbi dopo l'oggetto e il soggetto. Per esempio: "Quando 900 anni di eta' avrai, bello non sembrerai". Particolare è il fatto che questo ordine dei costituenti nelle frasi (OSV) è, in linguistica comparata, il più raro in assoluto fra tutte le lingue del mondo. Yoda in tarda età era solito camminare con l'aiuto di un bastone: una delle canne in suo possesso era un dono dei Wookiee. Generalmente masticava un bastoncino di gimer, ricco di nutrienti. Su Dagobah, Yoda portava al collo uno strumento simile a un flauto di Pan donatogli dagli wookie del pianeta Kashyyyk di cui era stato grande amico in passato. Durante il suo esilio, Yoda visse da eremita e trascorse le giornate in meditazione, acquisendo una profonda conoscenza della Forza.

Yoda nei film

Nella trilogia originale, viene interpretato da un pupazzo simile ai famosi Muppets: a muoverlo ed a prestargli la voce viene chiamato il doppiatore e caratterista Frank Oz che proprio al Muppets' Show aveva collaborato per anni. La faccia di Yoda era stata realizzata dall'artista britannico Stuart Freeborn, che si era basato in parte sulla propria faccia e in parte su quella di Albert Einstein. Nella nuova trilogia, con l'eccezione di La minaccia fantasma, il personaggio viene realizzato con la grafica computerizzata, anche se a doppiarlo sarà chiamato sempre Oz: la scelta della CGI fu fatta anche perché in L'attacco dei cloni e La vendetta dei Sith era previsto che Yoda dovesse apparire in pose non sempre possibili usando un normale pupazzo, specie durante le scene di combattimento. In seguito, anche nella versione Blu-Ray in 3D di La minaccia fantasma, il personaggio è realizzato in CGI.

Etimologia del nome

Il nome Yoda deriva da yodha, che in sanscrito significa "guerriero", "soldato", "combattente". Il nome può anche essere connesso all'Ebraico yodea, che significa "colui che conosce".

Star wars art





















La Libia è in mano ai terroristi islamici


Dopo il 18 maggio 2014 la situazione della Libia è precipitata in seguito il colpo di stato del generale Khalifa Belqasim Haftar e con l'occupazione del palazzo del parlamento a Tripoli da parte di soldati a lui fedeli. Il generale aveva lanciato due giorni prima un attacco contro alcune milizie islamiche nella Cirenaica, ma non autorizzato dal governo centrale. Tuttavia, il 30 luglio 2014, una di queste milizie, Ansar-al Sharia ha occupato Bengasi proclamando l'emirato islamico. Nella stessa Tripoli sono in corso violenti scontri, in particolare nella zona dell'aeroporto fra una milizia islamica chiamata Fajr Libya e altre milizie laiche; entrambi sono favorevoli al governo, ma non si conosce la loro posizione nei riguardi del generale Haftar.



Fantasy art


Gandalf da giovane


Padri e figli; sotto Aragorn tiene in braccio suo figlio Eldarion



Galadriel è accolta dai Teleri di Alqualonde, la famiglia di sua madre Earwen.

Galadriel affronta Sauron; sotto Finrod Felagund, fratello di Galadriel

L'anello di Barahir

Le Grandi Case del Trono di Spade

La teoria R+L=J

Rhaegar Targaryen

L'antica Valyria, città d'origine dei Targaryen

Sotto, da "Il Silmarillion", I cancelli del mattino




Bilbo torna, trova la casa vuota, ma la sua mente è piena del ricordo di mille avventure.

venerdì 23 gennaio 2015

Esgot. Capitolo 10. La città fantasma e i sentimenti ritrovati



Alla luce del giorno la città di Estgot si rivelò per quel che era: un cumulo di rovine abbandonate, in cui una vegetazione selvaggia si era sviluppata senza controllo.
Non c'era nessun fascino romantico in quei ruderi: erano i resti di una società post-industriale distrutta da una guerra feroce che aveva lasciato dietro di sé soltanto devastazione e squallore.
<<E io sarei il governatore di questo cumulo di macerie?>> chiese Waldemar a Jessica mentre osservavano ciò che rimaneva della città dall'alto del colle di Sleepy Providence.
<<I superstiti hanno costruito un villaggio lungo la strada che hai percorso ieri. Quel piccolo borgo è tutto ciò che rimane di una città che un tempo contava centinaia di migliaia di abitanti. Io sono giovane, ma mi ricordo com'era Estot prima della guerra. Era affollata, chiassosa, frenetica. Adesso, come vedi, è un ammasso di ceneri>>
Waldemar scosse il capo:
<<E cosa dovremmo fare noi di questo cimitero a cielo aperto? Tu mi hai mostrato dei piani d'azione come se ci fosse ancora qualcosa da governare, ma qui non c'è più niente. La città è morta... è morta...>>
Fu preso da un senso di angoscia.
In quel momento Jessica parve sinceramente preoccupata per lui.



<<Roman...>> era la prima volta che lo chiamava per nome <<io convivo con questo orrore da sette anni. All'inizio, quando ero ancora convalescente, pensavo che sarebbe stato meglio se fossi morta durante il bombardamento che ha provocato tutto questo. C'è voluto molto tempo per ritrovare una ragione di vita>>
Waldemar apprezzò il fatto che lei lo avesse chiamato per nome e avesse finalmente mostrato la sua fragilità:
<<E alla fine l'hai trovata, una valida ragione? Voglio dire, una ragione che non sia legata alla mera sopravvivenza, a quello di cui parlavamo prima... e che mi sembrava troppo simile a un desiderio di vendetta>>
Lei sospirò:
<<All'inizio, lo confesso, è stato soltanto quel desiderio a tenermi in vita. Poi è subentrato qualcos'altro. Ho trovato tutti i messaggi di lady Margaret e ho capito che lei aveva previsto tutto e mi stava invitando a lottare per ricostruire ciò che era stato distrutto. Sono giovane, ho visto fin troppa morte: ora voglio solo costruire, creare nuova vita, piantare alberi e vederli crescere...>>
In quel momento Waldemar la vide sotto occhi diversi, un po' come era successo mentre suonavano il pianoforte.
Ci sono alcuni momenti in cui riusciamo a intravvedere la vera personalità di chi ci sta di fronte. Lo percepiamo da alcune sfumature. La musica e il dolore sono momenti di sincerità, momenti in cui è difficile mentire, è quasi impossibile nascondersi.
Le si avvicinò:
<<Hai voglia di passeggiare un po' con me, Jessica. Di essere te stessa, senza paura che qualcuno possa ferirti... >>
Lei annuì, e gli fece cenno di seguirla.



<<Perdona i miei sbalzi di umore, Roman. Forse ti sto confondendo. Il fatto è che la mia sofferenza è continuata anche in tempi recenti. Credevo che il mio ex fidanzato, Andrei, fosse sinceramente innamorato di me, ma poi ho scoperto che faceva parte della setta degli Iniziati ed io gli interessavo soltanto per i miei legami con la famiglia Burke-Roche, che per secoli ha combattuto contro l'Aristocrazia Nera e la Dinastia del Serpente Rosso. Mi ha rivelato una cosa che io non avevo mai saputo: mia madre era parente dei Burke-Roche, alla lontana, ma eravamo comunque sangue del loro sangue... ed io, dunque, ero una continuatrice della stirpe... ecco perché Andrei mi voleva irretire...>>
In quel momento la commozione parve sopraffarla.
Alla luce del sole le sue ustioni sul collo e su una guancia parvero molto più evidenti.



<<... avrei dovuto capirlo. Insomma, guardami, Roman... le vedi le mie cicatrici.. e questo è niente rispetto a ciò che ho sul corpo... nessuno può resistere a lungo alla vista di questi sfregi... è un po' come guardare le rovine di Estgot, è la stessa cosa!>>
E in quel momento il pianto la sopraffece.
Waldemar la invitò a sedersi:
<<Io ti trovo bellissima. Sia dentro che fuori. Io non so se i miei nemici mi hanno affidato a te perché sapevano che mi saresti piaciuta così tanto da... >>
Non ebbe il coraggio di confessarle ciò che non era riuscito a confessare nemmeno a se stesso.
Lei si sedette al suo fianco:
<<Non sono bella e non sono nemmeno simpatica. Cosa potrai trovarci in me? Forse la mia fragilità ti fa tenerezza? O piuttosto ti fa pena?>>



Lui le prese una mano e lei lo lasciò fare:
<<E' la fragilità che ci rende umani, altrimenti saremmo delle macchine. Tu sei bella, e quelle cicatrici non hanno in alcun modo toccato le parti più importanti del tuo aspetto fisico: gli occhi, la bocca, la forma del tuo corpo. Ma perché una donna mi piaccia davvero, come tu mi piaci, deve avere carattere, e tu hai dimostrato di averne. Vedi, di belle ragazze ce ne sono tante, ma l'intelligenza è una dote rara. Io mi innamoro soltanto di donne che mi tengono testa, di donne più intelligenti di me>>
Quest'ultima frase la fece sorridere.



<<Ah ah, ma che tipo che sei! Non avevo mai sentito una frase del genere. "Io mi innamoro soltanto di donne che mi tengono testa, di donne più intelligenti di me". Ah, e scommetto che ti reputi anche molto intelligente, vero?>>
Lui rise:
<<Sì, lo ammetto, mi reputo molto intelligente, anche se non molto furbo. La furbizia è una cosa diversa ed io non ne possiedo molta. Tu invece devi essere anche molto furba, altrimenti ti saresti lasciata manipolare da Andrei Ulienko>>
Jessica scosse il capo:
<<Ci sono voluti due anni per capire che mi stava mentendo. Voglio essere sincera fino in fondo con te... ho sofferto talmente tanto che non so se sarò mai più in grado di amare. Vedo che tu ti stai affezionando a me, e questo mi piace, e anche tu mi piaci, ma devo avvertirti: io finisco sempre per fare del male alle persone che amo. Un po' come  in Cime Tempestose, dove Catherine e Heathcliff si fanno reciprocamente del male, pur amandosi>>
Waldemar annuì:
<<Però era vero amore! E che amore! Che storia! Generazioni intere hanno ritrovato se stesse in quel romanzo... >>
Lei sorrise:
<<Ma la vita non è romanzo. Io non voglio un finale tragico. Che tu ci creda o no, io voglio che almeno tu ti salvi. Io... non so come dirtelo, ma... la situazione mi sta sfuggendo di mano... non era previsto che i sentimenti si svegliassero così presto... >>
Lui annuì:
<<No, non era previsto. Ma è questo il bello della vita. L'imprevisto... In fondo, lo dice anche la canzone: "Per innamorarsi basta un'ora">>
Lei gli strinse la mano:
<<Forse è questa la cosa che mi spaventa di più. L'amore ci rende vulnerabili, ci fa commettere tante sciocchezze. Io ho paura...>>
Waldemar pose anche l'altra mano sulla sua:
<<Jessica, io sono un uomo adulto, forse infantile, forse viziato, perché mi sono state concesse un'infanzia e una giovinezza felici, ma c'è una cosa che ho capito, e cioè che una vita trascorsa senza aver conosciuto il vero amore non è una vita completa>>
Jessica gli posò la testa sulle spalle, con aria pensosa:
<<E credi di poterlo trovare qui? Roman, io sto mettendo in guardia. Ti voglio proteggere da me stessa, capisci cosa intendo?>>
Waldemar annuì:
<<Capisco perfettamente. Forse qualcuno cerca di servirsi di te per distruggermi, ma non ha importanza. Sono disposto a correre questo rischio. Io guardo i tuoi occhi e vedo che c'è un'anima meravigliosa che si nasconde dietro di loro. E improvvisamente capisco che tutto quello che mi ha portato fin qui non è stato un male, anzi, è stata una benedizione.
 Credo che a volte sia necessario perdere tutto per trovare ciò che si sta cercando. 
Io ho capito una cosa, Jessica. Ho capito che, da molto, moltissimo tempo, cercavo una donna come te>>

Moda femminile del Novecento



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L'Arabia Saudita dopo la morte di re Abdullah



Abdullah bin Abdulaziz, re dell'Arabia Saudita dal 2005 e figlio del fondatore del Regno Ibn Saud, è morto all'una di notte di venerdì a circa 90 anni di età in ospedale.

Gli succede suo fratello Salman, che ha 79 anni; il fratellastro Muqrin, è stato nominato principe ereditario. 

La morte di Abdullah, malato da tempo, avviene in un momento molto delicato per l'Arabia Saudita, potenza sunnita impegnata su vari fronti. 

Il confronto con l'Iran sciita per la supremazia in Medio Oriente e ilcontrasto alla Fratellanza Musulmana hanno guidato le più importanti decisioni prese da Riyad in questi ultimi anni. 

Dal finanziamento e armamento dei ribelli anti-Asad (jihadisti compresi) al sostegno all'Egitto di al Sisi e al governo di Tobruk in Libia, fino alla decisione di non tagliare la produzione di petrolio, Abdullah ha cercato di colpire Teheran e l'islamismo dei Fratelli, inconciliabile con il wahhabismo.

Sul piano interno, negli ultimi anni di Abdullah Riyad è riuscita ad allontanare qualsiasi ombra di "primavera araba" grazie a straordinari esborsi di denaro investiti in misure di welfare

Sul piano internazionale, l'alleanza con gli Stati Uniti appare meno solida che in passato

Con Obama, Washington ha avviato un processo di allontanamento dal Medio Oriente sgradito ai Saud, che temono - uniti in una strana alleanza con Israele oltre che con gli altri paesi sunniti - un accordo tra l'Occidente e l'Iran sul nucleare di Teheran.

La morte di Abdullah arriva nei giorni in cui il vicino Yemen, altro teatro della rivalità tra Iran e Arabia Saudita, è al collasso istituzionale, aggiungendo un ulteriore fattore di incertezza in un'area da tempo instabile. 

(da Limes)