Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 4 gennaio 2015
Mike Jeffries, e ho detto tutto...
Da un sex symbol di altri tempi ai canoni di bellezza del terzo Millennio, passando per chi cerca di rimarcarli come Abercrombie&Fitch. La casa di moda statunitense, nata nell’ultima decennio dell’Ottocento, dal 1996 fino a pochi giorni fa era nelle mani di Michael Stenton Jeffries. Il 70enne, ormai ex presidente e amministratore delegato del colosso, si è dimesso a inizio dicembre per le difficoltà dell’azienda. L’appeal del marchio è infatti in calo e le vendite sono diminuite sensibilmente rispetto al boom a cavallo tra il primo e il secondo decennio del 2000.
La bellezza è tutto per l’ex numero uno di A&F: magro e bello, magro è bello. Lui stesso (quand’era in carica) ha pubblicamente detto che il marchio che rappresenta si rivolge esclusivamente a persone magre e belle. In una vecchia intervista Jeffries spiegò fuori dai denti il suo modus operandi: “Ecco perché assumiamo uomini belli nei nostri negozi. Perché le persone di bell'aspetto attirano altre persone di bell'aspetto: non vogliamo commercializzare il bello e con nessun altro al di fuori esso”. Se siete in sovrappeso Aber non fa proprio per voi. Un capo di Abercrombie non può vestire chi è grasso: sarebbe pubblicità negativa. È una scelta di marketing, che ha pagato. E si parla di moda, un mondo che solo adesso e solo timidamente sta aprendo alla forme “curvy”, mentre continua a cavalcare in passerella corpi “poco quotidiani”.
La casa punta tutto sull’aspetto fisico. Altrimenti, all’ingresso, non troveremmo (anche d’inverno) modelli palestrati che, a petto nudo e in compagnia di una bellissima ragazza, accolgono i clienti. Curiosi che spesso e volentieri si fermano per una foto ricordo tra pettorali e addominali dei modelli (detti shirtless). La foto con i bronzi di Riace di Abercrombie è come fosse uno status symbol e appena scattata non è raro vedere chi l’ha richiesta girare i tacchi per uscire soddisfatto col proprio trofeo.
Spesso si sono sentite – oltre alle ventate di profumo se passate a pochi metri dalla sede milanese – voci strane circa gli scheletri nell’armadio di Abercrombie&Ficht. Del tipo: è vero che non ci sono taglie superiori alle L? È vero che se fate uno sbaglio venite puniti con piegamenti sulle braccia o accosciate? È vero che Jeffries è razzista e quando faceva un salto in sede non si vedevano commessi di colore? A proposito, il Daily Mail ricorda che nel 2004 la compagnia è stata citata in giudizio per prediligere ragazzi bianchi a discapito alle minoranza etniche.
Un ex commesso-modello ci dice come stanno le cose “Che non ci siano taglie oversize è vero solo in parte. Quelle da uomo arrivano fino alle XXL, mentre quella da donna fino alla L. Certo, vestono in maniera particolare e non sono fatte per persone obese. Ma non è che sia una cosa strana e specifica del solo marchio A&F non disporre di taglie molto forti…”.
Eccoci alle punizioni corporali di qui si è tanto vociferato: piegamenti per i ragazzi e squat per le ragazze. “Ma va, tutte cavolate! Non so quante volte ci abbiamo chiesto questa cosa e quante volte ci abbiamo scherzato su. Non è vero niente: non ho mai visto e non mi è mai capitato nulla del genere”.
Per quanto riguarda invece l’intolleranza dell’ex CEO per commessi e modelli di colore un fondo di verità c’è: “Si diceva che fosse razzista. E in effetti, le volte che Jeffries veniva in sede, i manager facevano in modo che filippini, cinesi e afroamericani non lavorassero, cambiando i turni. In negozio c’erano solo caucasici”.
Ma qui c’è un aneddoto divertente: “Mi hanno raccontato che un giorno,quando Michael Jeffires doveva passare, si è presentato per lavorare un ragazzo (che conosco) molto simpatico. In qualche modo aveva il turno, ma i capi non volevano che fosse in negozio. Allora, per non mandarlo via, l’hanno messo a far camerino nel reparto bambino. Non so come, ma Jeffries passò di lì e lo trovò mezzo nascosto. Ma, a differenza di quello che si potesse pensare, iniziarono a chiacchierare, ridendo e scherzando. E da quel momento non è più stato un problema se lui fosse o meno in servizio quando Jeffries doveva venire a Milano”.
Lannisters send their regards
and Targaryens their dragons...
sotto, l'incoronazione di Aegon I Targaryen il Conquistatore
sabato 3 gennaio 2015
Hogwarts e i suoi modelli
Tutti i castelli in stile neogotico che ho passato in rassegna nelle ultime settimane possono aver offerto degli spunti per il castello di Hogwarts, in cui sono ambientati i romanzi di J.K.Rawling e la serie di Harry Potter.
Pare comunque che la location vera e propria sia stata il castello di Alnwick
Il castello di Alnwick è un castello che si trova nella città di Alnwick, nella regione inglese del Northumberland. Si presenta come il secondo più grande castello abitato dell'Inghilterra (secondo solo al castello di Windsor) costruito nel 1096 da Yves de Vescy, barone di Alnwick.
Fu restaurato nei primi anni del Trecento ad opera di Percy di Alnwick di cui oggi restano la Abbot's Tower, il Medio e il Gateway Constable's Tower.
Il castello di Alnwick è stato usato per ambientare il castello di Hogwarts nella saga cinematografica di Harry Potter.
Storia
Yves de Vescy, barone di Alnwick, eresse la prima parte del castello nel 1096. Esso venne costruito per difendere i confini inglesi a nord, prevenendo le invasioni degli scozzesi. Esso venne assediato nel 1172 e nuovamente nel 1174 da Guglielmo "il Leone" di Scozia, ma lo stesso sovrano scozzese venne catturato appena fuori le mura del castello durante la Battaglia di Alnwick. Nel 1309 il castello venne venduto da Anthony Bek, vescovo di Durham a Henry de Percy, I barone Percy e divenne quindi proprietà della famiglia Percy, conti e poi duchi di Northumberland che attualmente ne sono proprietari. Il primo lord Percy di Alnwick restaurò il castello e la Abbot's Tower, il Middle Gateway e la Constable's Tower che sopravvivono sino ai nostri giorni. Nel 1404-1405 i Percy si ribellarono a re Enrico IV, che assediò e prese il castello.
Durante la Guerra delle due rose il castello fu di proprietà di Edoardo IV d'Inghilterra sino alla sua resa verso la metà del settembre 1461 dopo la Battaglia di Towton, divenendo oggetto di nuove contese nel percorso della guerra.
Dal maggio del 1463 Alnwick passò nelle mani dei Lancaster per la terza volta. Dopo il trionfo di Montagu nelle battaglie diHedgeley Moor ed Hexham nel 1464, Warwick giunse a Alnwick il 23 giugno ed ottenne la resa del castello il giorno successivo.
Henry Percy, VI conte di Northumberland apportò altri restauri al castello nel corso del XVI secolo. Nella seconda metà del XVIII secolo Robert Adam apportò altre alterazioni alla struttura: gli interni vennero largamente goticizzati sul modello di altri castelli inglesi, uno stile non del tutto tipico per Adam che era abituato a lavorare sullo stile neoclassico. Ad ogni modo, nel XIX secolo, Algernon Percy, IV duca di Northumberland rimpiazzò molti di questi interni con arredamenti meno sontuosi disegnati da Anthony Salvin. Ad ogni modo ancora oggi si può ammirare gran parte del lavoro fatto da Adam che rimane nelle sale principali, alcune delle quali sono state decorate in stile italiano durante l'Epoca vittoriana da Luigi Canina.
Uso attuale
Dalla seconda guerra mondiale parti del castello sono state adibite ad accogliere strutture scolastiche: dal 1945 al 1975 qui ha funzionato la Newcastle Church High School for Girls per poi essere usato sino al 1981 dal St. Cloud State University.
Nelle torri perimetrali del castello si tengono diverse mostre patrocinate dal duca di Northumberland in particolare relative al suo interesse nell'archeologia e negli affreschi di Pompei, dei reperti dell'antico Egitto e della cultura romano-britannica. La Constable's Tower viene utilizzata per ricostruzioni storiche che si tengono occasionalmente a riprendere il tentativo di invasione di Napoleone Bonaparte dell'Inghilterra. La Abbot's Tower accoglie ilNorthumberland Fusiliers Museum.
Il castello è stato utilizzato negli interni e degli esterni per dare le scene al Castello di Hogwarts nei film Harry Potter. In precedenza esso era già stato la location dei film Becket, Blackadder; Robin Hood: Principe dei ladri e altri.
Il castello è aperto al pubblico nel periodo estivo ed è la residenza ufficiale dei duchi di Northumberland.
Costruzione
Il castello è composto di due principali costruzioni ad anello. L'anello interno si articola intorno ad un piccolo cortile e contiene le sale principali del castello. Questa struttura è al centro di un grande Motte e bailey. Dal momento che il blocco centrale non era abbastanza grande per contenere tutte le stanze richieste nei secoli successivi, vennero costruite nuove stanze presso l'area sud che sono state collegate con le strutture preesistenti. Vi sono delle torri a intervalli regolari attorno alle mura del cerchio perimetrale esterno. Un sesto delle mura sono state atterrate il che di fatti fornisce attualmente una spaziosa vista sul grande parco retrostante.
Il castello di Alnwick Castle dispone di due parchi. Immediatamente a nord del castello si trova un parco relativamente piccolo attraversato dal fiume Aln che venne disegnato da Lancelot Brown e da Thomas Call nel XVIII secolo; localmente è conosciuto col nome di The Pastures. Nei pressi di questo parco si trova il grande parco detto Hulne Park, che contiene tra l'altro le rovine del Priorato di Hulne.
Alnwick Garden
Adiacente al castello, l'attuale duchessa di Northumberland, Jane, ha fondato il The Alnwick Garden, un giardino articolato attorno ad una fontana a cascata. La prima parte dello sviluppo di quest'area del parco è stata aperta nell'ottobre del 2001, iniziando dalla creazione della fontana e dalla piantagione delle prime piante. Nel 2004 è stata aggiunta una grande serra di circa 560 metri quadrati che include anche un caffè e si distingue come la più grande serra al mondo.
Il parco è aperto al pubblico assieme al castello e dall'anno del suo completamento nel 2004 è il terzo parco più visitato in Inghilterra con quasi mezzo milione di turisti all'anno.
Bibliografia
- Glen Lyndon Dodds, (Albion Press, 2002) Historic Sites of Northumberland & Newcastle upon Tyne pp 18–27
- Plantagenet Somerset Fry, The David & Charles Book of Castles, Newton Abbot, David & Charles, 1980, pp. 177–178, ISBN =0-7153-7976-3.
- Johnson, Paul (1989). Castles of England, Scotland and Wales. London: Weidenfield and Nicolson, ISBN 0-297-83162-3.
Castelli
Bodiam Castle, England
Cardiff;
Reichsburg Castle, Germany
Gand
Castello di Leeds
Castello di Savoia
venerdì 2 gennaio 2015
Storia delle spade
Una spada è un'arma bianca a lama lunga, spesso, ma non sempre, a doppio filo, adatta a colpire di punta e di taglio usata dalle più varie civiltà, in ogni luogo del mondo e in ogni epoca, sebbene prevalentemente in Eurasia e in nord Africa. Il termine spada deriva dal greco spathe e dal latino spatha. È composta, nella sua struttura fondamentale, da una lunga lama e dal fornimento, ossia l'impugnatura e quella parte che provvede alla protezione della mano. L'intenzione e la fisica di base della spada sono rimaste sostanzialmente invariate nei secoli, ma sono cambiate molto le tecniche di realizzazione, variabili anche in base alla cultura: come conseguenza, si hanno differenze nel disegno e nello scopo della lama. I nomi dati a molte spade nella mitologia, nella letteratura e nella storia riflettono l'alto prestigio dell'arma.
Generalità
Una spada è divisibile in due parti fondamentali: la lama e il fornimento. La lama è normalmente in acciaio, con almeno un lato affilato, ed adatta a colpi di punta e taglio. Il fornimento è composto da un'impugnatura costituita dal codolo della lama a cui sono fissate due "guance" in legno o osso (spesso ricoperta con cuoio o materiali affini), in un elso in metallo e in un pomolo.
Il concetto fondamentale alla base dell'arma è costante, ma le tecniche di utilizzo e la forma stessa dell'arma variano ampiamente attraverso le epoche e nelle varie culture che la utilizzano. Questa forma d'arma ha comunque mantenuto un'enorme importanza simbolica (per esempio per i cristiani rappresentava la croce, per i musulmani la mezzaluna) attraverso tutte le culture che l'hanno utilizzata, come si può facilmente riscontrare dalla vasta terminologia specifica, e dalla sua ricorrente presenza in tutte le opere mitologiche e letterarie.
Spesso, in particolare nel medioevo, la spada assume importanza tale che, a volte, ha un nome proprio o contiene addirittura reliquie di santi. Ne sono esempio le famose spade Excalibur (la spada di re Artù, di cui vengono narrate le gesta nei racconti del ciclo arturiano e nella Vulgata) e Durindarda o Durlindana (la spada di Orlando, il paladino di Carlo Magno, narrata nella Chanson de Roland).
Lama
Per approfondire, vedi Lama (oggetto). |
La lama viene idealmente divisa lungo la sua lunghezza e la divisione più comune è quella in tre parti più o meno uguali in lunghezza: debole, medio eforte. Il debole è la parte più lontana dalla impugnatura, il forte quella più vicina e il medio quella situata fra i due. Durante l'uso, la spada ferisce con il debole, poiché dotato di maggiore velocità, e para con il forte, poiché maggiormente stabile e robusto.
I lati affilati della spada prendono il nome di filo dritto (o diritto) e filo falso (o rovescio). Il filo dritto è quel filo che guarda l'avversario ed è nella stessa direzione delle nocche di chi impugna la spada. Il filo falso è quello che rimane rivolto verso chi la impugna e nella direzione del pollice, all'attaccatura. In alcune spade il filo falso viene affilato solo per metà della lunghezza; altre presentano solo un lato affilato, e prendono in questo caso il nome di mezze spade. In generale, il filo dritto si utilizza per tagli diretti ed affondi, mentre il filo falso viene utilizzato per i colpi di rovescio. La distinzione tra diritto e rovescio non è sempre univoca: se in alcuni casi la forma dell'elsa o della lama stessa è tale da definire con chiarezza quale è il filo dritto, in altre spade a geometria simmetrica tale distinzione dipende semplicemente da come si impugna l'arma.
Spesso la lama della spada presenta sul lato piatto delle scanalature lungo la sua lunghezza. Queste servono per alleggerirne la struttura (e quindi aumentarne la flessibilità) e per facilitare l'estrazione della lama dopo un affondo di punta dal corpo dell'avversario diminuendo l'effetto "ventosa". Nei coltelli da combattimento moderni queste scanalature sono definite "scolasangue" o "scorrisangue". Inoltre, la spada può presentare una lama dritta o curva. La lama dritta termina solitamente con una punta più o meno stretta, ed è perciò adatta principalmente agli affondi e alle stoccate; la lama curva è più adatta ai colpi di taglio e rientra nelle tipologie chiamate sciabola o scimitarra, o in altri nomi a seconda del periodo storico e della provenienza geografica dell'arma.
Fornimento
Per approfondire, vedi Fornimento. |
"Fornimento" è il termine con cui si identificano le diverse parti della spada atte alla presa ed al controllo della lama.
Oltre che dall'impugnatura vera e propria, un fornimento tipico è costituito dal pomolo e da un'elsa o elso. Dobbiamo dire che forse per una associazione errata dalla lingua anglosassone, l'uso comune della parola è diventato "guardia". L'elsa assicura protezione alla mano che regge l'arma; nelle spade europee pre-medievali, ad esempio nei gladii romani, l'elsa non sporgeva eccessivamente dal piano della lama; questo tipo di elsa viene chiamata coccia. A partire dal medioevo in poi, la maggior parte delle elsa vennero dotate di bracci laterali, adatti a proteggere le mani dai colpi che potevano scivolare lungo la lama: questo tipo di elsa viene chiamata "crociata" o "cruciforme". Un altro tipo di elsa è quella tipica del fioretto e, in generale, degli stocchi, di forma tondeggiante, atta a proteggere interamente la mano dagli affondi degli avversari.
Il pomolo, costituito da un pomello di metallo di varia foggia situato alla base dell'impugnatura, è invece necessario per assicurare un bilanciamento ottimale dell'arma, oltre che per migliorare la presa.
Fa formalmente parte del fornimento anche il codolo, la parte terminale della lama che, allungata, penetra nell'impugnatura e viene ad essa fissata, con vari metodi, in modo da assicurare l'assemblaggio del tutto. Le tecniche per assicurare il fissaggio dell'elsa al codolo variano grandemente a seconda delle epoche e delle culture, e rappresentano in effetti uno degli aspetti cruciali della fabbricazione di una spada. Il punto di attacco tra lama e codolo viene chiamato ricasso.
Fodero
Per approfondire, vedi Fodero. |
Il fodero è il contenitore atto al trasporto fisico della spada.
Nel corso della storia, è stato realizzato con diverse tipologie di materiale: legno, cuoio, metallo (ferro, acciaio, bronzo, ottone ecc.) ed oggi plastica e suoi derivati. Ha due funzioni principali: protezione (garantire una corretta conservazione della lama ed, al contempo, l'incolumità di chi la utilizza) e sostegno (assicurare l'arma ad una cintura). Generalmente, lascia scoperta l'elsa dell'arma[1] e può disporre o meno di un sistema di fermo (solitamente lacci) per non far scivolare la lama all'esterno involontariamente.
Sontuosamente decorato nel caso di armi di rappresentanza o nel contesto di culture guerriere (Celti, Antichi romani, ecc.) attribuenti particolare importanza all'ostentazione del lusso tramite abbellimento delle armi portate in battaglia, il fodero divenne in alcuni casi una vera e propria opera d'arte poi esposta al pubblico o utilizzata per decorare le pareti delle residenze nobili.
Tecniche di utilizzo
Per approfondire, vedi Scherma e Tecniche di spada. |
Tipi di spade
- Ayda Katti
- Babanga
- Claymore
- Clunaculum
- Dalwel
- Dao
- Ensis
- Falcione
- Firangi
- Flamberga
- Frantopino
- Flissach
- Gladio
- Ilwoon
- Jian
- Kampilan
- Kastane
- Katana
- Khanda
- Khopesh
- Lanzichenetta
- Makhaira
- Mandau
- Mel Puttah Bemoh
- Mentok
- Naga Dao
- Spada dei Nais
- Nimcha
- Pata
- Sappara
- Schiavona
- Sciabola
- Sciabola d'abbordaggio
- Scimitarra
- Scramasax
- Spada (periodo delle migrazioni)
- Spada a due mani
- Spada bastarda
- Spada da fanteria
- Spada da lato
- Spatha
- Striscia
- Toledo
- Wakizashi
- Xiphos
Note
- ^ Una interessante variazione al modello "canonico" di fodero è la custodia in cuoio del puukko, il "coltello da foresta" della Scandinavia. L'arma in questione viene integralmente coperta dal fodero che lascia esposto solo il pomolo dell'impugnatura.
Bibliografia
- Richard Burton, The Book of the Sword, Londra, Chatto & Windus, 1884.
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