Congiunzioni planetarie, stelle cadenti e superluna: ad agosto il cielo promette spettacolo
Non solo il tradizionale appuntamento con le stelle cadendi di San Lorenzo: quest’anno il cielo di agosto ci regalerà eventi astronomici spettacolari e unici, perfettamente visibili a occhio nudo, anche dai luoghi meno bui. Segnatevi queste date: 3, 4, 10, 12, 18 e 25. Tempo permettendo, alzando gli occhi sulla volta celeste potremo osservare una luna gigante, stelle e pianeti avvicninarsi tra loro in un balletto cosmico che durerà fino alla fine del mese, mostrandoci questi corpi celesti in tutto il loro splendore. Vediamo i dettagli e le indicazioni per osservare al meglio questi imperdibili avvenimenti celesti.
Stelle cadenti e superluna (dal 2 al 13 e il 10 agosto)
Il picco delle Perseidi, popolarmente note come “lacrmime di San Lorenzo”, è previsto nelle notti tra l’11 e il 12 e tra il 12 e 13 agosto. Guradando verso nord-est, in direzione della costellazione di Perseo, normalmente si possono osservare fino a cento meteore l’ora. Negli anni scorsi, in posti lontani dalle luci urbane, alcuni ossevtori hanno contato addirittura 120 stelle cadenti in un ora. Ma questo è un anno particolare.
Anche la luna infatti assisterà allo spettacolo, piazzandosi in una posizione privilegiata, lassù in mezzo alla volta celeste. E non sarà una luna qualsiasi, bensì una “superluna”, cioè circa il trenta per cento più luminosa. Accade infatti che il nostro satellite si troverà nel tratto della sua orbita più vicino al nostro pianeta e in coincidenza con la fase di luna piena. Il bagliore emanato, che si diffonde in tutta l’atmosfera terrestre, offuscherà le meteore meno brillanti, impedendo di vederle.
Lo show celeste sarà dunque compromesso? Non proprio. Come spiega Bill Cooke, il massimo esperto della Nasa in questo ambito, “raccogliendo ed analizzando i dati su tutti gli sciami meteorici annuali dal 2008 ad oggi, abbiamo verificato che quello delle Perseidi è maggiormente ricco di meteore super luminose, che possono arrivare a risplendere come le stelle più brillanti”. Ciò avviene perché la Terra, nella sua orbita attorno al Sole, attraversa una regione di spazio densa di detriti lasciati dalla cometa Swift Tuttle (che passa ogni 133 anni) che, sebbene siano per lo più grani di polvere, penetrano nella nostra atmosfera a oltre duecentomila chilometri all’ora, incendiandosi per l’attrito e disintegrandosi, dando origine a “palle di fuoco” molto ben visibili anche con la luna piena.
Le stime prevedo quindi un tasso compreso tra le 60 e 75 meteore l’ora. Il consiglio è comunque di osservare con le spalle rivolte alla luna e in ogni zona del cielo lontana dal nostro satellite, fino al limitare dell’orizzonte. Le zone migliori sono le località marine e moderatamente ventilate, dove l’assenza di foschia permette di vedere fino al confine tra cielo e mare. Inoltre non è necessario aspettare fino al 12 agosto: poiché la Terra sta entrando nella zona affollata dai detriti della Swift Tuttle, già dalle prossime sere sarà possibile osservare, approfittando dell’assenza di luna piena, un discreto numero di stelle cadenti.
Il 10 agosto appuntamento con la seconda superluna dell’estate 2014 (la prima c’è stata il 12 luglio, la prossima il 9 settembre), un fenomeno che può accadere diverse volte in un anno e che avviene perché l’orbita del nostro satellite attorno alla Terra non è perfettamente circolare, ma ha una forma leggermente a ellisse. Ciò fa sì che tra il punto più lontano tra i due corpi celesti (apogeo) e quello più vicino (perigeo) ci sia una differenza di circa cinquantamila chilometri.
Se capita che la luna al perigeo sia anche piena, come appunto nella notte di San Lorenzo,
allora appare del circa il dieci per cento più larga: una superluna, secondo il termine in uso nei paesi anglosassoni.
Alle 20,09 del 10 agosto la luna raggiungerà la minima distanza col nostro pianeta, a soli 357mila chilometri, diventando la più luminosa (di circa un terzo rispetto al normale) e grande dell’anno.
Sarà un’occasione imperdibile anche per gli amanti della fotografia. Ad occhio nudo infatti la differenza in termini di dimensioni si apprezza solo leggermente, mentre nelle foto i dettagli della superficie lunare (crateri, mari, monti) appariranno definiti come non mai e tutto il disco lunare riempirà del quattordici per cento in più ogni fotogramma. Bisogna però disporre di uno zoom di almeno 200mm e scattare con mano ferma, impostando la sensibilità sui 100 Iso e con tempi inferiori a 1/250 di secondo, altrimenti l’aumentata luminosità del corpo celeste non renderà possibile immortalare i particolari morfologici della superluna.