mercoledì 23 luglio 2014

A proposito degli Hobbit







Gli Hobbit sono una razza di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Essi sono presenti nel nord della Terra di Mezzo principalmente nella regione da loro amministrata, la Contea, e nelle zone strettamente limitrofe (come la cittadina di Brea). Gli Hobbit appaiono per la prima volta ne Lo Hobbit, ma rivestono un ruolo ben più importante ne Il Signore degli Anelli. La loro origine non è nota: forse derivano dagli Uomini, forse sono la terza razza dei Figli di Ilúvatar e le antiche storie non ne parlano perché gli Elfi e gli Uomini stessi non li conoscevano (o forse perché Tolkien non li aveva concepiti ancora come razza di Arda quando scrisseIl Silmarillion). Sono menzionati per la prima volta in documenti del regno di Gondor nella Terza Era, molto prima dell'insediamento nel loro paese più famoso, la Contea appunto.





Nell'opera di Tolkien gli Hobbit sono talvolta chiamati mezzuomini, in inglese halfling; quest'ultimo nome viene usato in molte ambientazioni fantasy per indicare creature ispirate a quelle di Tolkien, aggirando al contempo le implicazioni legali derivanti dall'uso del termine hobbit.










Descrizione

Quando gli editori statunitensi chiedevano a Tolkien di realizzare illustrazioni con hobbit in vari atteggiamenti, lui rispondeva riferendosi principalmente alla descrizione di Bilbo:
« Io di solito disegno una figura quasi umana, non una specie di coniglio "fatato" come alcuni dei miei recensori inglesi pensano: con un po' di pancia e le gambe corte. Una faccia rotonda e gioviale; orecchie leggermente appuntite ed "elfiche"; capelli corti e ricci (bruni): I piedi, dalla caviglia in giù, coperti di peli bruni. Vestiti: calzoni di velluto verde; panciotto rosso o giallo; giacchetta marrone o verde; bottoni dorati (o ottone); un cappuccio verde scuro con il mantello (appartenente ad uno gnomo). Dimensioni importanti se ci sono altri oggetti nel disegno: diciamo circa tre piedi o tre piedi e sei pollici »
(Tolkien in Lettere n.27[1])
Gli Hobbit sono di aspetto simile agli Uomini, ma molto più minuti: la loro corporatura è infatti simile ai bambini degli Uomini e la statura di uno Hobbit adulto si assesta tra gli 80 e i 120 cm; dotati di grandi piedi pelosi e resistenti, non indossano mai calzature a causa della loro spessa e coriacea pelle.[2]
La loro vita è estremamente semplice e sociale, non si interessano di ciò che accade all'esterno della Contea, amano mangiare e bere, e la loro economia si basa sull'agricoltura. Amano dare feste durante le quali trascorrono gran parte del loro tempo, e generalmente disprezzano lo studio, tranne per ciò che riguarda l'erudizione genealogica, nella quale dimostrano invece vivo interesse e abilità. Possiedono una vista e un udito particolarmente acuti, e si sottolinea la loro capacità di camminare silenziosamente e nascondersi molto bene nella boscaglia.
Inizialmente parlavano un idioma molto simile al Rohirrim, successivamente, dopo la migrazione verso l'Eriador, essi adottarono la Lingua Corrente, insegnata loro dai Dúnedain, pur mantenendo alcune parole del loro antico idioma.
Solitamente vivono in caverne scavate nelle colline ma attrezzate come normali case, raramente essi costruiscono casette (mantenendo, tuttavia, caratteristiche delle caverne come le finestre tonde e tetto coperto da zolle erbose), la maggior parte delle quali si trovano in un territorio compreso tra Scorta e Sirte, prossimo alle paludi, e nella Terra di Buck. A seconda della ricchezza di ogni famiglia, le caverne potevano avere più finestre (per gli Hobbit più facoltosi) o neanche una (per quelli meno abbienti). Le famiglie più ricche costruivano inoltre grandi e lussuose caverne, costituite da più tunnel ramificati, come Casa Baggins, i Grandi Smial dei Tuc e Villa Brandy nella Terra di Buck.


Gli Hobbit odiano la guerra e non usano mai armi per fare del male ad altri Hobbit o ad altre razze della Terra di Mezzo, ma le considerano come oggetti ornamentali e le tengono esposte nelle loro caverne o in dei musei. Non amano nemmeno rotelle ed ingranaggi, che considerano "aggeggi stranieri" o mathom. Con la parola "mathom indicano tutto ciò di cui non conoscono le origini ne il significato, e sono esposti in musei, come quello di Pietraforata sui Bianchi Poggi.
Gli Hobbit vivono leggermente più a lungo degli Uomini (che chiamano "gente alta" o "gambe lunghe"), fino a 120 anni, con una media di 100. L'età in cui uno Hobbit diventa adulto è di 33, quindi il declino legato all'età inizia verso i 70 anni. Si presume che durante tutta la Quarta Era gli Hobbit si siano ancor più rimpiccioliti in statura.

Divisione degli Hobbit

Tolkien descrive gli Hobbit come suddivisi in tre grandi famiglie: i Pelopiedi, i Paloidi e gli Sturoi.
  • Pelopiedi, più scuri e bassi, non hanno la barba e non portano calzature, hanno mani piccole e agili, e preferiscono la montagna alla pianura. Anticamente si dice che fossero grandi amici dei Nani, e furono i primi ad arrivare nella Contea attraversando l'Eriador. Sono i più numerosi, e vissero per lungo tempo in caverne scavate nella terra.
  • Gli Sturoi invece sono più tozzi, hanno mani e piedi più grandi e preferiscono le pianure e le sponde dei fiumi. Essi si stabilirono per molto tempo sulle rive dell'Anduin prima di seguire i Pelopiedi verso Ovest. A volte portano la barba. Gollum e la sua gente discendono da questa razza.[3]
  • Paloidi, infine, sono i più alti e sono chiari di pelle e capelli, amano soprattutto i boschi e le foreste, ma sono i meno numerosi. Erano più dotati per il canto e la poesia che per l'artigianato, e preferivano la caccia all'agricoltura. Dopo aver valicato le montagne, giunsero nell'Eriador, dove si mescolarono ad altre razze. Pur essendo i più spericolati e avventurosi, furono spesso loro a comandare i Pelopiedi e gli Sturoi.

Etimologia

Il nome dato agli Hobbit in Ovestron, la lingua corrente della Terra di Mezzo, è kuduk, una contrazione della più antica forma kud-dukan, ovvero "abitante dei buchi". La parola in Rohirrim (resa all' Inglese Antico da Tolkien),Holbitlan, ha lo stesso significato, e successivamente, quando gli Hobbit assimilarono la lingua ed alcuni costumi dei Rohirrim, coniarono il termine "Hobbit".

Storia

Le origini degli Hobbit non sono note. Vengono menzionati per la prima volta in dei documenti del Regno di Gondor all'inizio della Terza Era. Vivevano originariamente sull' alto corso dell'Anduin, in un territorio compreso tra la sorgente del Fiume Gaggiolo e la Carroccia, poco più a sud degli antichi possedimenti dei Rohirrim, con cui entrarono probabilmente in contatto, assimilandone la lingua ed alcune usanze. Il termine "Hobbit" verrebbe proprio "Holbytlan" (abitanti dei buchi), parola che usano i Rohirrim per indicarli anche nella Terza Era.
Intorno all' anno 1050 della Terza Era, a causa della crescente ombra che, da Dol Guldur, si propagava fino al limitare del Bosco Atro, i Pelopiedi abbandonarono il loro antico territorio, e, dopo aver valicato le Montagne Nebbiose, si stabilirono nell'Eriador, nei pressi delle Colline Vento. Cento anni dopo, anche i Paloidi avrebbero fatto altrettanto, raggiungendo i Pelopiedi e fondendosi con loro. Più tardi, alcuni di loro raggiunsero Brea e vi si stabilirono. Anche gli Sturoi, infine, valicarono le montagne e si stabilirono nell' "Angolo", un lembo di terra circondato dal Fiume Bianco e dal Rombirivo, fino alla loro confluenza nell'Inondagrigio. Alcuni di essi si spinsero fino alDunland, tornando tuttavia nell'Angolo.
A causa delle guerre e per paura di Angmar, gli Hobbit fuggirono verso occidente, verso Brea, dove terra e clima erano più miti e salubri, mentre un piccolo gruppo di Sturoi tornò nelle terre selvagge, e si stabilirono a Campo Gaggiolo, diventando un popolo di pescatori.
Nel 1601 T.E. i fratelli paloidi Marcho e Blanco, Breatini, ottennero dal Re Argeleb II di Arthedain il permesso di stabilirsi in una terra disabitata al centro dell' Eriador, delimitata dal fiume Brandivino, fino ad allora considerata territorio di caccia del Re. Argeleb II accettò, a patto che gli Hobbit riconoscessero la sovranità del re di Arthedain e si curassero di mantenere strade e ponti in buono stato per facilitare i viaggi dei messaggeri. Stabilitisi nella zona sud-orientale del vasto territorio, lontani dal mare e dai colli torrioni, gli hobbit si innamorarono della loro nuova terra, interessandosi sempre meno degli eventi esterni. Sei anni dopo, la grande peste devastò l' Eriador, decimando anche gli hobbit, che tuttavia sopravvissero, tornando ad aumentare di numero. Nel 1974 T.E., alcuni arcieri Hobbit combatterono al fianco degli uomini di Arthedain, nella battaglia di Fornost. Dopo la caduta di Arthedain, essi continuarono comunque a prosperare, ed elessero un conte (Thain) che aveva il compito di rappresentare il Re fino al suo ritorno. Dopo l' elezione del conte, gli hobbit si riferirono al loro territorio con il nome di Contea.
Protetti dai Dúnedain del Nord, gli hobbit vissero pacifici ed indisturbati per circa un millennio. Nel 2747T.E., un gruppo di orchi comandati da Golfimbul cercò di invadere la Contea dal Decumano Nord, ma fu respinto da un gruppo di hobbit guidati da Bandobras Tuk nella Battaglia di Terreverdi. Durante la Guerra dell'Anello, lo stregone Saruman, approfittandosi della partenza dei raminghi per la guerra a sud, e servendosi di Lotho Sackville Baggins, fece occupare la Contea dagli uomini del Dunland, che incominciarono a far razzie e a deturpare il paese approfittandosi di un popolo spaventanto, in quanto da millenni non si era mai trovato in una situazione simile. Al ritorno dal sud, gli hobbit Frodo BagginsSamvise GamgeePeregrino Tuc e Meriadoc Brandibuck capeggiarono una rivolta al fine di liberare la contea dagli invasori, vincendo i briganti nella Battaglia di Lungacque, che fu l' ultima combattuta nella Contea. Con il ritorno dei raminghi ed un'ampia opera di rimboscamento della contea, gli hobbit poterono prosperare per tutta la Quarta Era.

Gli Hobbit di Brea

Nonostante la colonizzazione della Contea, alcuni Hobbit preferirono restare a Brea, convivendo con gli uomini. Parecchie caverne Hobbit erano situate soprattutto sulle propaggini del Colle Brea e a Staddle, mentre ve ne erano probabilmente di meno a Conca e ad Arceto. Molti Hobbit di Brea avevano cognomi e nomi comuni a quelli della Contea, alcuni, invece, avevano nomi di piante, come da tradizione Breatina. Fra gli Hobbit di Brea e quelli della Contea vi era un'accesa controversia: i primi si consideravano il più antico nucleo Hobbit al mondo, soprannominando gli Hobbit della Contea "gente delle colonie" o "profani". A loro volta, gli Hobbit della Contea consideravano i loro simili Breatini come rustici e noiosi, e li chiamavano "profani", come qualsiasi hobbit residente all' infuori della Contea. Nonostante tutto, un tempo i Brandibuck e i Tuc erano soliti recarsi a Brea, per apprendere notizie dal mondo esterno o per soggiornare qualche giorno al "Puledro Impennato" di ritorno da qualche viaggio, o semplicemente per gustare la birra locale. Inoltre, alcuni Hobbit Breatini si sposavano con alcuni Brandibuck, ed andavano a vivere con loro nella terra di Buck. Gli Hobbit di Brea consideravano gli hobbit della Contea con il loro stesso cognome come cugini da lungo tempo persi, trattandoli in modo quasi familiare, come accadde a Frodo Baggins, sotto mentite spoglie, durante il suo viaggio ne Il Signore degli Anelli.

Gli Sturoi di Campo Gaggiolo

Gli Sturoi di Campo Gaggiolo furono sempre estranei agli abitanti della Contea, e quindi ebbero una struttura sociale ed una storia completamente diversa. Nonostante si trattasse di una piccola comunità, essa ebbe un ruolo decisivo nella storia della Terra di Mezzo: si deve a Déagol il ritrovamento dell'Unico Anello nell' alto corso del Fiume Gaggiolo, e fu Smeagol, dopo aver assassinato Déagol, a possederlo per quasi 500 anni nelle profondità delleMontagne Nebbiose, così come fu proprio lui a salvare, involontariamente, la Terra di Mezzo, cadendo nella Voragine del Fato con l' Unico Anello in mano. Possiamo solo supporre cosa accadde alla gente di Sméagol, anche seTolkien nei Racconti incompiuti scrive che gli Sturoi di Campo Gaggiolo potrebbero essere scappati verso nord sul finire della Terza Era. Non c'è alcun riferimento ad altri Hobbit, quando si racconta del passaggio di Bilboattraverso la Valle dell'Anduin, ma all'epoca in cui Tolkien scrisse Lo Hobbit non aveva ancora immaginato gli Sturoi di Campo Gaggiolo (ed in effetti non era certo di cosa Gollum fosse). Nei "Racconti Incompiuti" possiamo supporre che già da tanto tempo gli Sturoi non vivevano più vicino a Campo Gaggiolo, in quanto i Nazgul, che credevano che la Contea si trovasse proprio in quei luoghi, trovarono antiche caverne Hobbit abbandonate. Un'altra versione, meno attendibile, racconta che un piccolo nucleo di Hobbit era ancora presente alla fine della Terza Era, ma fu completamente annientato dai Nazgul alla ricerca dell' Unico Anello. In qualche tempo tra il 2463 (quando Sméagol uccise suo cugino Déagol) ed il 2851 gli Sturoi di Campo Gaggiolo si spostarono o morirono tutti. È possibile che essi perirono nel lungo inverno del 2758-59.

Altri Hobbit

« Vi erano probabilmente, a quei tempi, più Profani in giro nell'Ovest del Mondo di quanto non immaginasse la gente della Contea »
(La Compagnia dell'Anello - Capitolo IX)
Con questa espressione, Tolkien lascia intendere che, oltre ai Breatini, vi erano altri nuclei di hobbit sparsi per l' occidente, di cui non siamo a conoscenza in quanto non è possibile trovarli in nessuno scritto dell' autore. Vi erano, infine, hobbit vagabondi che si stabilivano in caverne o scavavano buchi nelle collinette vivendoci per un periodo più o meno determinato e nutrendosi solamente di quel che dava la terra.

Hobbit più conosciuti




Lo hobbit Bilbo Baggins, interpretato da Martin Freeman nel film di Peter Jackson Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato

Famiglie Hobbit

Note

  1. ^ Carpenter: Lettere n.27
  2. ^ J.R.R. TolkienLo hobbit o La riconquista del tesoro. Adelphi (collana Gli Adelphi), 1989. pag. 14-15, cap. 1 - "Una riunione inaspettata". ISBN 978-88-459-0688-6
  3. ^ Tolkien, J. R. R. (1980), Christopher Tolkien, ed., Unfinished Tales, Boston: Houghton Mifflin, Part IV, III-Notes, ISBN 0-395-29917-9

Da Morgoth a Sauron: l'evoluzione del Male nell'opera di Tolkien



Morgoth Bauglir, originariamente chiamato Melkor (in dizione più antica Melko), è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien. È, alla creazione di  e di Arda, il più potente dei Valar, e il primo a sfidare Eru (il Creatore) durante la Musica degli Ainur. Morgoth Bauglir è il primo in Arda e nella Terra di Mezzo a portare il titolo di Oscuro Signore, ed è il principale antagonista nel libro Il Silmarillion. Essendo una sorta di creatura "angelica" caduta, Morgoth è largamente ispirato dalla mitologia cristiana, in particolare a Satana; è simile anche al malvagio dio della mitologia norrena Loki. È anche colui che portò al male altri Ainur di rango inferiore (i Maiar), come i Balrog e Sauron.


Prima della creazione di , il più potente tra gli Ainur creati da Eru Ilúvatar era Melkor. Costui voleva creare cose di sua immaginazione, così come faceva Eru, e passò dunque molto tempo, da solo, alla ricerca della Fiamma Imperitura, senza capire che questa non era un artefatto materiale ma, semplicemente, rappresentava la potenza creativa di Eru. Stando da solo ottenne una ben scarsa comprensione degli altri Ainur e di Eru, e col tempo prese a concepire dei pensieri diversi dai loro e a provare dei sentimenti mai provati prima da nessun altro Ainur: divenne invidioso del suo creatore, e dal momento che non poteva creare cose sue come faceva Eru, concepì l'idea della sottomissione degli altri a se stesso, idea che divenne un desiderio cardine della sua vita.
Ad un certo momento Eru convocò tutti gli Ainur allo scopo di far loro intonare in coro la Musica degli Ainur, che avrebbe creato il mondo. Nel momento in cui questa fu pronta, venne intonata, ma durante il canto Melkor deviò dal tema predisposto da Ilùvatar inserendovi cose immaginate solo da lui. Le idee di Melkor entrarono a far parte della Musica, arricchendola ma originando il Male nel Mondo. In seguito al suo ingresso nel Canto, molti Ainur rimasero confusi e cessarono di cantare, mentre alcuni altri presero a modificare il loro canto iniziale, adattandolo a quello di Melkor.
Quando poi Eru rivelò agli Ainur il risultato delle loro musiche, ossia , Melkor fu il primo ad entrarvi, a causa del suo desiderio di sottomettere interamente Eä stessa.









Morgoth ebbe una grande importanza nella creazione di Arda: fin dall'inizio combatté contro i suoi compagni Valar, anche se tutti i suoi schemi fallirono. Il suo liberare terribile freddo sulle acque di Ulmo non fece altro che creare ghiaccio e neve; i suoi potenti fuochi non prosciugarono i mari, ma crearono le nubi. Fu comunque parzialmente vittorioso: distrusse le Due Lampade, e ruppe l'originale perfetta simmetria di Arda.
Morgoth creò anche la razza degli Orchi mutando malvagiamente gli Elfi, allevò i Draghi e diede vita ai Troll, come brutta copia degli Ent; il suo male poteva solamente rovinare e distruggere, mai creare: i suoi servi erano anch'essi ombre corrotte delle nobili creazioni degli altri Valar. Egli corruppe molti dei Maiar al suo servizio, tra di loro spiriti di fuoco che vennero conosciuti come Valaraukar, o Balrog.
Forse la sua opera più nefasta fu lo scatenare la ribellione dei Noldor contro Valinor, insieme alla distruzione dei Due Alberi e al ratto dei Silmaril. Questo portò al disastroso Giuramento di Fëanor, che annientò gran parte della stirpe dei Noldor.
Le leggende tra gli Uomini lo accusano anche della loro caduta, di aver strappato loro l'immortalità, anche se questo non è in realtà vero, visto che la morte è il dono di Eru agli Uomini, come sanno gli Elfi. Ma certamente Morgoth creò la paura dell'ombra e della morte tra di essi, facendo loro credere che la mortalità fosse un fardello pesante da sopportare e a cui rassegnarsi per la malvagità dei Valar (tra l'altro una simile menzogna fu diffusa tra i Numenoreani da Sauron ai tempi della Seconda Era).
Siccome Morgoth disperse la sua malvagità in Arda stessa, si è detto che tutte le terre, al di fuori del Reame Beato, abbiano della malvagità in esse, a causa della presenza del Male Supremo.
Probabilmente la più diretta e duratura di tutte le realizzazioni di Morgoth fu la corruzione di Sauron, in origine un Maia di Aulë. Sauron diventò col tempo il più grande servitore del Male, e dopo la caduta del suo padrone divenne a sua volta Oscuro Signore, completando le malvagità nei confronti di Uomini ed Elfi che Morgoth aveva iniziato.



I più terribili abitanti di Arda, erano i capi dei servi di Morgoth: Sauron, più tardi Oscuro Signore di Mordor, il suo luogotenente capo Gothmog, signore dei Balrog e alto capitano di AngbandGlaurung, il padre dei draghi e Ancalagon il Nero, il più grande dei draghi alati.
A differenza del successivo Oscuro Signore Sauron, il desiderio di Morgoth non era di dominare le genti e le terre e di sottometterle al proprio potere, ma di possedere tutto il mondo, e più avanti di distruggerlo, perché non poteva controllarlo tutto, e vedeva i figli di Ilúvatar (Uomini ed Elfi) come una diretta minaccia, poiché erano indipendenti e non poteva dominarli tutti facilmente.
Ad un certo punto durante la formazione di Arda, Morgoth stesso creò un'entità malvagia da un Maia da lui corrotto, con cui poi strinse alleanza: la creatura Ungoliant, dalla forma di un'enorme ragnofemmina. Fu lei a causare la morte dei Due Alberi quando Valinor venne oscurata.
Quando vennero i primi della razza degli Uomini, si dice che Morgoth si allontanò temporaneamente dalla fortezza di Angband e abitò tra loro: antiche leggende dicono che gli Atanatári ("padri degli uomini") provarono a dimenticare le parole di un Oscuro Signore, che li guidò verso l'odio per Ilúvatar e l'adorazione di Morgoth. Gli Atanatári furono quegli uomini che non lo seguirono e fuggirono, ma Morgoth ebbe più avanti molte legioni di Uomini caduti al suo servizio.
Egli trattò sempre con crudeltà anche i suoi stessi servitori: quando i Noldor vennero sconfitti, confinò tutti gli Uomini al suo servizio nelle terre dello Hithlum, vietando loro di muoversi da lì. Sembra che, una volta vittorioso, egli li avesse distrutti.



Sauron.

Il suo nome era in origine Mairon "l'Ammirabile" ed era un Maia, uno spirito "angelico" della mitologia creata da Tolkien. Fu in origine un potente servo di Aulë il Fabbro, uno spirito più possente, uno dei Valar, o Custodi del Mondo e grande rimase la sua scienza nei saperi tradizionali che appartenevano a quella stirpe. Ad ogni modo, Mairon fu presto irretito dall'Oscuro Nemico Melkor, più tardi conosciuto come Morgoth (l'Ainu votato al Male), e diventò una creatura malvagia. Da questo momento cambiò nome in Sauron. Questo avveniva prima della distruzione di Almaren. Sauron servì Morgoth fedelmente, e nei giorni a seguire, dopo che Morgoth fu sconfitto e imprigionato fuori dai confini del mondo, Sauron irretì gli Uomini, in particolare quelli del regno di Nùmenor, portando il regno alla distruzione, durante la Seconda Era. Sauron non commise gli errori che fece il suo maestro; infatti, mentre Morgoth voleva controllare o distruggere Arda stessa, (a discapito delle opere costruite dai Valar su di essa), il desiderio di Sauron era di dominare la mente e la volontà di tutti i popoli della Terra di Mezzo.
Durante la Prima Era, i Noldor lasciarono il Reame Beato di Valinor in Aman (la Terra), (contro il consiglio dei Valar) per muovere guerra contro Morgoth, che aveva rubato i Silmaril, gemme magiche che racchiudevano la luce degli alberi di Valinor. In questa guerra Sauron fu il principale servo di Morgoth, acquistando col tempo grande importanza. Sauron a quel tempo era un maestro di illusioni e cambiamenti di forma, e i suoi servi erano Draugluin (Signore dei Lupi Mannari, creati da Sauron) e Thuringwethil (il suo Araldo vampiro). Quando Morgoth lasciò Angband per corrompere gli Atani (Uomini). Sauron diresse una guerra contro gli Elfi durante la quale conquistò l'isola di Tol Sirion, che divenne poi famosa come Tol-in-Gauroth, l'Isola dei Lupi Mannari. Dieci anni più tardi, Finrod Felagund, il Re di Nargothrond, e formalmente signore di Tol Sirion, morì per proteggere Beren nelle segrete di Tor-in-Gaurhoth; dopodiché Lúthien e Huan sconfissero Sauron e salvarono Beren nelle segrete dove fu gettato. Dopo la sconfitta inflittagli da Lúthien, Sauron fu protagonista di una piccola parte degli eventi della Prima Era. Dopo che il suo Signore fu sconfitto, Sauron si pentì (apparentemente) e pregò per la misericordia. Ma non era disposto a ritornare all'Ovest per essere giudicato, quindi scappò e si nascose.





angmarCarn Dum 








Flames of Udun



Minas Morgul








Sauron (in quenya, letteralmente, "l'Aborrito") è un personaggio di Arda, l'universo immaginario creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È il principale antagonista de Il Signore degli Anelli, ma appare anche ne Il Silmarillion e nei Racconti incompiuti e viene citato ne Lo Hobbit.
All'interno del corpus dello scrittore, Sauron è l'Oscuro Signore di Mordor, un potente spirito del male, allievo di Morgoth, antagonista de Il Silmarillion, e creatore dell'Unico Anellotrovato ne Lo Hobbit da Bilbo Baggins e poi ereditato da Frodo Baggins. Prima degli eventi de Il Signore degli Anelli, Sauron fu sconfitto da Isildur e perse l'Unico Anello, ma riuscì a scampare alla morte. Durante la Guerra dell'Anello egli ritorna con l'obiettivo di concludere il suo operato, ovvero quello di conquistare la Terra di Mezzo ed assoggettarne gli abitanti. Il personaggio viene definitivamente sconfitto alla fine de Il Signore degli Anelli quando Frodo distrugge l'Unico Anello, scaraventandolo nelle fiamme del Monte Fato, luogo in cui era stato costruito.
Nelle altre opere, Sauron viene citato nei Racconti Incompiuti e ne Il Silmarillion, nei quali vengono aggiunti dettagli sulla sua origine e alcuni fatti antecedenti la trama de Il Signore degli Anelli, principalmente ambientati durante la Prima e Seconda Era, e ne Lo Hobbit con il nome di Negromante.

Creazione e sviluppo

Nei Racconti perduti, il ruolo di Sauron è assunto, nel racconto di Tinùviel, da Tevildo, un Principe dei Gatti mostruoso posseduto da uno spirito demoniaco.
Prima della pubblicazione de Il Silmarillion, Tolkien non era mai stato chiaro sulla razza di Sauron. In The Complete Guide to Middle-earth di Robert Foster, l'autore sosteneva che Sauron fosse un Eldar, vale a dire un ElfoWystan Hugh Auden sostenne, invece, che Sauron fosse un Valar. Solo dopo l'uscita de Il Silmarillion, Tolkien fece chiarezza sulla razza del personaggio[1].

Biografia

Exquisite-kfind.png Il Silmarillion e Il Signore degli Anelli.

Prima Era[modifica | modifica sorgente]

« Fra i servi del Nemico che hanno nomi, il massimo era lo spirito che gli Eldar chiamavano Sauron, ovvero Gorthaur il Crudele, che in origine era dei Maiar di Aulë e che continuò ad avere grande parte nella tradizione di quel popolo. »
(J.R.R.TolkienIl Silmarillion)
Il suo nome era in origine Mairon "l'Ammirabile" ed era un Maia, uno spirito "angelico" della mitologia creata da Tolkien.[2] Fu in origine un potente servo di Aulë il Fabbro, uno spirito più possente, uno dei Valar, o Custodi del Mondo e grande rimase la sua scienza nei saperi tradizionali che appartenevano a quella stirpe[3][4]. Ad ogni modo, Mairon fu presto irretito dall'Oscuro Nemico Melkor, più tardi conosciuto come Morgoth (l'Ainu votato al Male), e diventò una creatura malvagia.[2][5] Da questo momento cambiò nome in Sauron. Questo avveniva prima della distruzione di Almaren. Sauron servì Morgoth fedelmente, e nei giorni a seguire, dopo che Morgoth fu sconfitto e imprigionato fuori dai confini del mondo, Sauron irretì gli Uomini, in particolare quelli del regno di Nùmenor, portando il regno alla distruzione, durante la Seconda Era. Sauron non commise gli errori che fece il suo maestro; infatti, mentre Morgoth voleva controllare o distruggere Arda stessa, (a discapito delle opere costruite dai Valar su di essa), il desiderio di Sauron era di dominare la mente e la volontà di tutti i popoli della Terra di Mezzo.[6]
Durante la Prima Era, i Noldor lasciarono il Reame Beato di Valinor in Aman (la Terra), (contro il consiglio dei Valar) per muovere guerra contro Morgoth, che aveva rubato i Silmaril, gemme magiche che racchiudevano la luce degli alberi di Valinor. In questa guerra Sauron fu il principale servo di Morgoth, acquistando col tempo grande importanza. Sauron a quel tempo era un maestro di illusioni e cambiamenti di forma, e i suoi servi erano Draugluin(Signore dei Lupi Mannari, creati da Sauron) e Thuringwethil (il suo Araldo vampiro). Quando Morgoth lasciò Angband per corrompere gli Atani (Uomini). Sauron diresse una guerra contro gli Elfi durante la quale conquistò l'isola di Tol Sirion, che divenne poi famosa come Tol-in-Gauroth, l'Isola dei Lupi Mannari. Dieci anni più tardi, Finrod Felagund, il Re di Nargothrond, e formalmente signore di Tol Sirion, morì per proteggere Beren nelle segrete di Tor-in-Gaurhoth; dopodiché Lúthien e Huan sconfissero Sauron e salvarono Beren nelle segrete dove fu gettato. Dopo la sconfitta inflittagli da Lúthien, Sauron fu protagonista di una piccola parte degli eventi della Prima Era. Dopo che il suo Signore fu sconfitto, Sauron si pentì (apparentemente) e pregò per la misericordia. Ma non era disposto a ritornare all'Ovest per essere giudicato, quindi scappò e si nascose.[7]

Seconda Era

Dopo essere rimasto nascosto e inattivo per circa 1000 anni, durante la Seconda Era Sauron assunse un bell'aspetto, e si fece chiamare "Annatar", il Signore dei Doni, cercando di ingannare Elfi, Edain (Umani) e Nani.[8] Avendo ancora mantenuto il potere di cambiare aspetto, si rese esteticamente piacente, vestito come un nobile consigliere sempre pronto a dispensare saggi suggerimenti.
Comprese subito che gli Uomini erano i più facili da irretire, sottovalutò i Nani, credendo che avrebbero ceduto subito alle lusinghe del potere, quando invece essi si rivelarono quanto mai resistenti. Cercò costantemente di sedurre con le sue conoscenze gli Elfi, sapendo che tra i viventi erano quelli con maggior potere: sapendo anche che gli Elfi erano i più accorti e onesti, usò tutta la sua abilità di ingannatore, cambiando voce e mostrandosi come un signore benevolo e sapiente, ma non riuscì a ricevere la necessaria fiducia che desiderava, infatti Gil-galad (Re Supremo dei Noldor) e Elrond di Rivendell sospettavano che questo misterioso individuo avesse intenzioni meno nobili delle sue parole. In questo periodo Annatar si presentava come una sorta di pacificatore, e sosteneva che tutti i doni che elargiva con tanta generosità erano mirati a rendere più bella la Terra di Mezzo e a renderla simile a Valinor.
Annatar riuscì invece a stringere amicizia con gli Elfi fabbri dell'Eregion, grazie al fatto che questi erano sempre avidi di nuove tecniche di fabbricazione dei gioielli (come anche i Nani). Con il suo aiuto gli Elfi forgiarono svariatiAnelli del Potere, (senza l'aiuto di Sauron, Celebrimbor forgiò Narya, l'anello di rubino, Nenya, l'anello di diamante e Vilya, l'anello di zaffiro) ma Sauron in segreto forgiò l'Unico Anello nella Montagna di Fuoco, con cui dominare tutti gli altri, fondendo in esso la maggior parte del suo potere e della sua volontà.[9] Ma quando l'Oscuro Signore infilò al dito l'Unico Anello i Noldor capirono di essere stati ingannati, e nascosero i loro tre Anelli più potenti (Narya, Nenya e Vilya) che Sauron desiderava possedere più di tutti gli altri perché così avrebbe dominato le menti degli Elfi e controllato ciò che gli anelli potevano controllare (esempio, il mantenimento della pace e la conservazione della bellezza nei luoghi in cui erano nascosti). Sauron però, accortosi che il suo inganno era stato smascherato, invase l'Eregion devastandolo; in questa guerra perse la vita anche Celebrimbor alle porte di Moria.
Sauron però riuscì a riprendersi molti Anelli del Potere, che poi distribuì tra vari re degli uomini e dei nani; mentre non impiegò molto tempo per sottomettere alla sua volontà gli umani, trovò più difficile schiavizzare i nani, ai quali gli anelli del potere non facevano alcun effetto negativo se non quello di renderli collerici quando non riuscivano a trovare sempre più ricchezze. In questo periodo Sauron divenne "l'Oscuro Signore di Mordor", erigendo la Torre Oscura di Barad-dûr, vicino al Monte Fato, dove forgiò l'Unico Anello[10]; costruendo il Cancello Nero di Mordor per prevenire invasioni; e formando massicce armate di Orchi e Uomini (principalmente Esterling e Sudroni). A causa di questo, verso la fine della Seconda Era, Sauron assunse nelle regioni più orientali della Terra di Mezzo (che erano state da lui sottomesse) il titolo di "Signore della Terra" e "Signore degli Uomini".[11]
Quando Ar-Pharazôn usurpò il trono di Númenor, nell'anno 3255, vide il crescente regno orientale di Sauron come una minaccia. Quindi con una flotta veleggiò verso il porto di Umbar e vi approdò con un grandioso apparato di guerra. I servi di Sauron che videro la flotta di Ar-Pharazon furono così sgomenti della potenza numenoreana da fuggire via impauriti; allora Sauron stesso, che ancora aveva bell'aspetto, decise di umiliarsi prostrandosi a terra e implorando perdono agli uomini. L'atto di sottomissione era stato congegnato da Sauron per ingannare il re umano, ma probabilmente lui stesso provò timore di fronte alla gloria degli uomini. Così Ar-Pharazon, che fra tutti i sovrani di Numenor fu il più potente e al contempo il più ambizioso, decise orgogliosamente e ingenuamente di imprigionare Sauron[3]; l'oscuro signore approfittò dello sfrontata arroganza del re per ingraziarselo, ben presto infatti ne conquistò la fiducia[3] tanto da raggiungere il rango di sommo sacerdote.[12]
Dapprima Sauron convinse Ar-Pharazon che egli era un sovrano troppo potente per dover dimorare solo in Numenor, incitandolo così a spadroneggiare sulle coste della Terra di Mezzo, soprattutto a Umbar; poi cominciò a diffondere tra la popolazione la paura della morte, che secondo Sauron era una maledizione imposta dagli invidiosi Valar; inoltre negò l'esistenza di Eru, affermando che l'unico vero Signore del Mondo risiedeva nel Vuoto, intrappolato dai malvagi dei; così Sauron continuò a obnubilare la già debole mente del re, incitandolo a istituire culti religiosi in adorazione di Morgoth e a perseguitare crudelmente gli infedeli, che spesso venivano offerti in sacrificio al loro dio malvagio; alla fine Sauron convinse il re che il popolo di Numenor si prendesse con la forza ciò che i Valar gli aveva negato, cioè l'immortalità: allora Ar-Pharazon preparò il più grande esercito che mai si fosse visto in Arda e salpò verso Aman.
Il piano di Sauron si fondava sull'idea che i Valar avrebbero distrutto Ar-Pharazon e il suo esercito, eliminando il più grande ostacolo alla conquista della Terra di Mezzo.[3] Tuttavia, i Valar non avevano potere diretto sui Figli di Eru:[13] per evitare una guerra, decisero di rinunciare al titolo di guardiani del mondo e invocare Ilúvatar.
Eru distrusse la flotta del Re e seppellì Ar-Pharazon e il suo esercito nelle Grotte degli Obliati. Allo stesso tempo Númenor fu sprofondata nel mare e le Terre Occidentali vennero separate dal mondo. Nella distruzione della Terra del Dono, Sauron perse la sua forma corporea e con essa tutte le energie che aveva impiegato per conquistare i Numenoreani."[14] Da allora non fu più in grado di assumere una forma fisica gradevole, affidandosi unicamente all'Anello per sottomettere i suoi alleati.[14]
Un gruppo di Númenóreani fedeli furono salvati dai Valar durante la distruzione dell'isola e giunsero alla Terra di Mezzo, dove fondarono i Regni di Arnor e di Gondor. Questi Uomini, guidati da Elendil l'Alto, e dai suoi figli Isildur eAnarion, si allearono con il Re degli Elfi, Gil-galad, e insieme attaccarono Sauron e, dopo una lunga guerra, lo sconfissero, nonostante Elendil e Gil-galad perissero nello scontro con Sauron.[15] Isildur, figlio di Elendil, prese la spada del padre e colpì Sauron che era stato gravemente ferito, gli tagliò il dito in cui portava l'Anello e lo tenne per sé.[15] Ma l'Anello si volle liberare di Isildur, che morì per mano degli Orchi, nei pressi dei Campi Iridati. Allora l'Anello finì nelle acque dell'Anduin e non se ne seppe più nulla per secoli.[16]
Sauron perse quasi tutto il suo potere, vagando come spirito impietoso e terribile per moltissimo tempo.[15]

Terza Era

Durante la Terza Era della Terra di Mezzo, Sauron crebbe di nuovo, prima in una fortezza chiamata Dol Guldur, il Colle di Stregoneria, nel Bosco Atro meridionale. A Dol Guldur fu conosciuto come il "Negromante", e gli Elfi non capirono subito che altri non era che Sauron, ma pensarono si trattasse di uno dei Nazgûl, forse il Re Stregone di Angmar in persona. Allora Gandalf lo stregone si recò a Dol Guldur e scoprì la verità, e spinse il Consiglio ad attaccare Dol Guldur. Ma il Bianco Consiglio era presieduto da Saruman, che voleva per sé l'Anello, e che era convinto che il potere dell'Anello si sarebbe rivelato da sé.[17] Più tardi, invece, Saruman scoprì che i servitori di Sauron ispezionavano l'Anduin nei pressi di Campo Gaggiolo e che Sauron era quindi al corrente della fine di Isildur.[18] Allora ordinò di attaccare Dol Guldur, perché voleva impedire a Sauron di trovare l'Anello.[18] Sauron, nel frattempo, tornò a Mordor, dove ricostruì Barad-dûr e ordinò di occupare Dol Guldur.[18] Fortificò Mordor e si preparò alla guerra contro Gondor e gli Elfi.
Sauron costruì enormi armate di Orchi. Si alleò con gli Uomini mercenari dell'Est (Rhûn) e del Sud (Harad). Chiamò a sé i suoi più temibili servitori, i Nazgûl, o "Schiavi dell'Anello", ognuno soggiogato da uno dei Nove Anelli. Sauron adottò il simbolo dell'Occhio rosso senza palpebre, divenuto simbolo di potere e paura per tutta la Terra di Mezzo.
Ma fu sconfitto quando l'Unico Anello, trovato da Bilbo Baggins l'Hobbit, fu gettato nella Voragine del Fato sull'Oroduin, il Monte Fato, a Mordor, nelle stesse fiamme dalle quali fu forgiato. Il Portatore dell'Anello, Frodo Baggins, fallì all'ultimo, non riuscendo a resistere al potere dell'Anello nel luogo stesso della sua creazione; ma un precedente possessore dell'Anello, Gollum, lo salvò recuperando l'Anello in un disperato tentativo di riprenderselo, e cadendo nella Voragine insieme ad esso.[19] Fu l'ultimo atto di Gollum contro Frodo che portò alla sicura sconfitta di Sauron, per sempre.[19] Il potere di Sauron venne meno, e la sua potenza nella Terra di Mezzo cessò, e le creature animate dal suo spirito furono come private della forza interiore che le guidava.[19] Il suo spirito divampò sopra Mordor come una malefica nuvola nera, ma fu spazzato via da un potente vento dall'Ovest, e Sauron perse completamente i suoi poteri, non potendoli mai più riacquistare.[19]

Descrizione

Aspetto


Una replica dell'armatura di Sauron utilizzata nel film di Peter Jackson
Prima degli eventi de Il Signore degli Anelli, Sauron aveva un corpo bello a vedersi. Era in grado di assumere molteplici forme, a seconda delle proprie esigenze. Ad esempio, per ingannareElfi, Edain (Umani) e Nani, assunse un bell'aspetto, e si fece chiamare "Annatar".[8] Dopo la sua sconfitta per mano di Gil-Galad ed Elendil e la perdita dell'Unico Anello, Sauron fu incapace di assumere una forma fisica e divenne «nero e orrendo[20]».
Ne Il Signore degli Anelli, Sauron viene identificato con il simbolo del Grande Occhio infuocato. La sola vista dell'occhio provoca grande terrore come era accaduto a Frodo che lo aveva osservato nello Specchio di Galadriel.[21] L'Occhio viene descritto in questo modo da Frodo:
« I contorni dell'Occhio erano di fuoco, mentre nel globo vitreo della cornea gialla e felina, vigile e penetrante, si apriva, nel buio di un abisso, la fessura nera della pupilla come una finestra sul nulla.[22] »
Nell'adattamento cinematografico di Peter JacksonSaruman, durante una discussione con Gandalf, descrive l'Occhio di Sauron «un grande occhio, senza palpebre, avvolto nelle fiamme»[23].
Nonostante Tolkien scriva che Sauron appaia nella Terza Era solo nella figura di Occhio infuocato, nel testo appaiono alcuni indizi che fanno intuire che forse l'Oscuro Signore era in grado di assumere una forma umana, benché sgradevole e oscura (come accadde dopo la caduta di Numenor in cui perì il suo corpo gradevole simile a quello di un Elfo o di un Uomo), e forse anche debole fisicamente (ma non spiritualmente, dato che manteneva gran parte dei suoi poteri magici) visto che Gollum, che era stato prigioniero a Mordor, parla di un Sauron con "quattro dita sulla mano nera", indicando che forse lo aveva visto.[24] Anche Aragorn e Pipino che lo videro nel Palantír non parlano di un Occhio ma di un "lui" generico. Inoltre ne Le due Torri Gorbag e Shagrat dicono che o avrebbero portato il prigioniero (Frodo) a Barad-dûr o sarebbe venuto lui in persona a vedere il prigioniero.[25][26]

Personalità[modifica | modifica sorgente]

Sauron è un essere di pura malvagità, intelligente, sadico e aggressivo[2]. In origine era un essere buono e gentile, ma divenne malvagio dopo essersi unito con Melkor[2]. Rimane totalmente fedele a quest'ultimo fino alla sua scomparsa, pur non condividendone gli ideali. Infatti, mentre Melkor voleva distruggere la Terra di Mezzo e i suoi abitanti, Sauron vuole conquistarla e dominarla[6]. Sauron è in grado di tessere trame e può facilmente accattivarsi la benevolenza delle altre razze della Terra di Mezzo, dimostrandosi così un bravissimo ingannatore. Ciò è in parte dovuto alla sua abilità di assumere qualsiasi forma. Nella Seconda Era, ad'esempio, assunse le sembianze di "Annatar", il Signore dei Doni, cercando di ingannare Elfi, Edain (Umani) e Nani[8], e successivamente creò l'Unico Anello proprio per dominare tutti gli anelli magici sulla Terra di Mezzo[9].

Nomi e titoli

"Sauron" è un nome quenya, che può essere tradotto con l'Aborrito.[27] In Sindarin, era invece chiamato Gorthaur il Crudele. Il nome originale è Mairon "l'Ammirabile". Anche dopo essere stato corrotto continuò a farsi chiamare Tar-Mairon ("Re Eccellente") fino alla caduta di Nùmenor[28]. Gli elfi lo chiamarono anche Annatar, cioè "signore dei doni" quando egli li aiutò a fabbricare gli Anelli.[8] I Dúnedain lo chiamarono "Sauron l'Ingannatore" a causa del suo ruolo durante la caduta di Númenor e la forgiatura degli Anelli del Potere. I suoi più famosi titoli, l'"Oscuro Sire di Mordor" e il "Signore degli Anelli" appaiono solo qualche volta nei libri. Gli altri titoli (come "il Nemico") sono simili a quelli di Morgoth.

Adattamenti

Nel film di Ralph Bakshi Il Signore degli Anelli, Sauron appare in forma fisica nel prologo e, brevemente, nello specchio di Galadriel come l'Occhio. Nel film prodotto da Rankin/Bass, Il ritorno del Re, Sauron compare solamente con le sembianze dell'Occhio[29].
Nella trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson Sauron compare nel prologo del film in forma fisica, durante il combattimento con Isildur: è un uomo alto e forte, ma è totalmente ricoperto da un'armatura, e combatte con l'ausilio di una mazza. L'aspetto di Sauron è stato progettato da John Howe che si è ispirato alle illustrazioni raffiguranti Morgoth. In questa forma, è interpretato da Sala Baker. Nelle altre apparizioni, invece, Sauron compare nelle sembianze dell'Occhio. Nella sceneggiatura originale, Sauron sarebbe dovuto comparire, con l'aspetto che aveva nel prologo, davanti al Cancello Nero e avrebbe affrontato Aragorn nella battaglia finale. Durante le riprese, però, si decise di eliminare la scena, poiché avrebbe distolto gli spettatori sulla missione di Frodo e Sam verso il Monte Fato. Le movenze di Sauron, tuttavia, sono rimaste all'interno della pellicola, ma l'aspetto del personaggio è stato modificato digitalmente e sostituito con quello di un Troll. Nella scena eliminata, inoltre, per brevi secondi, Sauron appariva con l'aspetto di "Annatar", il Signore dei Doni[30][31].
Sebbene nel romanzo non compaia, Sauron compare anche nella successiva trilogia de Lo Hobbit, sempre diretta da Jackson: i film esplorano il ritorno dell'Oscuro Signore dopo la sua sconfitta per mano di Isildur e i primi tentativi di piegare al suo volere i popoli della Terra di Mezzo[32]. In Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, Sauron appare nel momento in cui Radagast si reca a Dol Guldur per indagare sul male che danneggia la salute di Bosco Atro. In questa occasione, Sauron appare con le sembianze di una nube nera umanoide che tutti chiamano il "Negromante". Ne Lo Hobbit - La desolazione di Smaug viene rivelato che egli ha risvegliato i Nazgûl, che vuole usare il drago Smaug come arma e che sta formando un esercito di orchi guidato da Azog il Profanatore. Rispetto al primo film, si manifesta inizialmente come una nube nera parlante che è in grado di mutare aspetto e dimensioni; in seguito, durante uno scontro con Gandalf, appare sotto forma di un'entità umanoide avvolta dalle fiamme, la quale si rivela poi essere la sagoma di Sauron in armatura. Subito la sua figura viene circondata dalle fiamme, apparendo simile alla sua forma come Occhio, la cui pupilla è una versione distorta di Sauron in armatura.

Critiche e cultura di massa

Sauron ha ricevuto critiche molto positive ed ha ispirato antagonisti di altri cicli di romanzi: Randall Flagg della serie di romanzi scritta da Stephen King[33]Shai'tan della serie di romanzi La Ruota del Tempo di Robert Jordan[34] eLord Voldemort della serie di romanzi di Harry Potter.[35]
Il cantante polacco Wojciech Wąsowicz si è soprannominato Sauron in onore del personaggio.[36].
Il personaggio di Sauron è stato parodiato in alcuni sketch e serie animate. Nella serie I Griffin (Family Guy) nell'episodio Sibling Rivalry c'è una scena in cui l'Occhio di Sauron, doppiato in lingua originale da Seth MacFarlane, si lamenta della perdita della sua lente a contatto.[37]. Nel fumetto X-Men compare un mutante di nome Sauron, il cui nome è un chiaro omaggio all'omonimo personaggio ideato Tolkien.[38] Nella serie di romanzi Death Day di William Dietz compare una razza aliena chiamata proprio Sauron.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ W. H. Auden, "Good and Evil in The Lord of the Rings", Tolkien Journal, III:I (1967), pp. 5-8
  2. ^ a b c d Humphrey Carpenter, La realtà in trasparenzaop. cit., pp. 358 e seguenti
  3. ^ a b c d Humphrey Carpenter, La realtà in trasparenzaop. cit., p. 205
  4. ^ Christopher Tolkien, Morgoth's Ringop. cit., p. 52
  5. ^ J.R.R Tolkien, Il Silmarillionop. cit., quinta e ultima parte: Of the Rings of Power and the Third Age
  6. ^ a b Christopher Tolkien, Morgoth's Ringop. cit., p. 396
  7. ^ Christopher TolkienThe Lost Road and Other Writings. Boston: Houghton Mifflin, p. 333, ISBN 0-395-45519-7
  8. ^ a b c d J.R.R Tolkien, Il Silmarillionop. cit., p. 287
  9. ^ a b J.R.R. Tolkien, Lettereop. cit., no. 131.
  10. ^ J.R.R. Tolkien, Lettereop. cit., no. 131, p. 153.
  11. ^ J.R.R. Tolkien, Lettereop. cit., no. 183, p. 243.
  12. ^ Christopher Tolkien, Morgoth's Ringop. cit., p. 398
  13. ^ J.R.R. Tolkien, Lettereop. cit., no. 156, p. 206.
  14. ^ a b J.R.R. Tolkien, Lettereop. cit., no. 211, p. 280.
  15. ^ a b c J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell'Anelloop. cit., Capitolo II (libro I) - "L'ombra del passato", p. 97.
  16. ^ J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell'Anelloop. cit., Capitolo II (libro I) - "L'ombra del passato", p. 98.
  17. ^ J.R.R. Tolkien, Il Ritorno del Reop. cit., Appendice B - "Il calcolo degli anni", p. 432.
  18. ^ a b c J.R.R. Tolkien, Il Ritorno del Reop. cit., Appendice B - "Il calcolo degli anni", p. 433.
  19. ^ a b c d J.R.R. Tolkien, Il Ritorno del Reop. cit., Capitolo VIII (libro VI) - "Monte Fato".
  20. ^ J.R.R. Tolkien, Il Ritorno del Reop. cit., Appendice A - "Annalli dei Re e Governatori", p. 365.
  21. ^ J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell'Anelloop. cit., Capitolo VII (libro II) - "Lo specchio di Galadriel", pp. 514-473-474.
  22. ^ J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell'Anelloop. cit., Capitolo VII (libro II) - "Lo specchio di Galadriel", p. 473.
  23. ^ Questa descrizione appare solamente all'interno della trilogia cinematografica di Peter Jackson, nella prima parte de La Compagnia dell'Anello.
  24. ^ J.R.R. Tolkien, Le due torriop. cit., Capitolo III (libro IV) - "Il Cancello Nero è chiuso", p. 298.
  25. ^ J.R.R. Tolkien, Le due torriop. cit., Capitolo XI (libro III) - "Il palantìr", p. 238.
  26. ^ J.R.R. Tolkien, Il Ritorno del Reop. cit., Capitolo II (libro V) - "Monte Fato", pp. 61-62.
  27. ^ J.R.R. TolkienElvish Linguistic Fellowship (Parma Eldalamberon) #17, 2007, p. 183
  28. ^ Parma Eldalamberon #17, 2007, p. 183
  29. ^ (ENThe Eye of Sauron - J.R.R. Tolkien's The Return of the King
  30. ^ (ENSauron vs. AragornYouTube.
  31. ^ La suddetta scene compare nei contenuti speciali dell'edizione estesa del film Il ritorno del Re
  32. ^ Andrea Francesco Berni, Peter Jackson parla dello Hobbit, BadTaste.it, 18 settembre 2006. URL consultato il 14 dicembre 2013.
  33. ^ Winter, Douglas E. (1982). Fear Itself: The Horror Fiction of Stephen King. San Francisco, California: Underwood-Miller. p. 197. ISBN 0-934438-58-7.
  34. ^ (ENParallel Characters in The Lord of the Rings and The Wheel of TimeURL consultato il 4 agosto 2013.
  35. ^ (EN) Caroline Monroe, How Much Was Rowling Inspired by Tolkien? in GreenBooks. TheOneRing.netURL consultato il 4 agosto 2013.
  36. ^ (PLWywiad in horna.rockmetal.art.plURL consultato il 4 agosto 2013.
  37. ^ (ENFamily Guy- Season 4URL consultato il 4 agosto 2013.
  38. ^ Il personaggio di Sauron è uno dei tanti antagonisti degli X-Men e compare per la prima volta nel 60° volume del fumetto, pubblicato nel settembre 1969.

Bibliografia

Biografia dell'autore
  • (EN) Humphrey Carpenter, J.R.R. Tolkien — A Biography, London, HarperCollins, 2002, ISBN 0007132840.
  • (EN) Humphrey (ed.) Carpenter, The Letters of J.R.R. Tolkien, HarperCollins, 1981, 2006, ISBN 0-261-10265-6.
Opere