Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 24 aprile 2014
La Duchessa di Cambridge si ispira a Wallis Simpson (e non lo sa)
Sapete una cosa? All'inizio Kate Middleton non mi convinceva. Poi è successo qualcosa. Questo lungo viaggio in Australia, in cui i Duchi di Cambridge hanno potuto godere di un'ampia libertà di espressione, lontano dalla rigidità dei suoceri, gli attempati Principi di Galles, per non parlare della decrepita nonna Elisabetta, ha mostrato un lato nuovo di Kate. Forse dirò un'eresia, ma guardano la sua ultima foto pubblica mi è venuta in mente la Duchessa di Windsor, Wallis Simpson. Guardate le foto.
Ditemi un po' se i Duchi di Cambridge non ricordano un po' i Duchi di Windsor? Edoardo VIII e Wallis Simpson... a me pare che ci sia qualcosa...
Kate porta al dito l'anello della principessa Diana Spencer, la suocera che non ha mai conosciuto, ma non è a Diana che Kate si ispira. Diana era dolce e fragile. Kate è decisa e forte, come Wallis.
Il sistema solare secondo Tolkien e il Silmarillion.
L'universo fantasy creato da Tolkien come ambientazione dei suoi tre romanzi ("LoHobbit", "Il signore degli anelli" e "Il Silmarillion") presenta delle similitudini col nostro universo, tanto da potersi ritenere ad esso sovrapponibile. Lo stesso Tolkien, nella corrispondenza con i figli ed i lettori, spiegava che il mondo in cui erano ambientate le sue storie era in realtà da intendersi come il nostro mondo in un'epoca precedente a quella in cui l'umanità ha imposto il suo primato.
Ecco quindi che la mitologia tolkieniana assume lo scopo che gli antropologi funzionalisti assegnano ad ogni mito, e cioè la "fondazione" della reltà: si parla infatti di "mito fondante".
Prendiamo per esempio il mito di Earendil, che nel Silmarillion è un mezzelfo, padre di Elrond, che scelse la natura elfica e di Elros, che scelse la natura umana e divenne il primo Re di Numenor.
Earendil, dopo avere invocato la potenza dei Valar per salvare Arda da Morgoth, subisce una sorta di apoteosi, poiché la sua nave, che aveva osato raggiungere i lidi proibiti di Valinor, non poteva più fare ritorno tra gli uomini, e dunque venne assunta in cielo e grazie alla luce del Silmaril donatogli da sua moglie Elwing, erede di Beren e Luthien, divenne una stella, la Stella del Vespro e del Mattino, quella che Galadriel chiamerà: "La nostra stella più amata".
In questo modo Tolkien rifonda il mito di Venere, la stella del vespro e del mattino, "lo bel pianeto che d'amar conforta" (Dante).
Altro esempio riguarda Anar, il sole, che nel mito era l'ultimo frutto dell'alberto della luce di Valinor, nell'ultima Era degli Alberi.
Sulla base di questo criterio interpretativo, si è giunti alla ricostruzione che vediamo nella prima immagine, ad opera dell'astrofisica Krisine Larsen.
Several years ago, Central Connecticut astrophysics professor Kristine Larsen figured out the structure of the solar system from J.R.R. Tolkien's work, using hints scattered throughout the books as well as her own knowledge of Tolkien's source material (which is, not surprisingly, our own solar system).
This map shows some of Larsen's findings, though the artist has incorrectly suggested that Luinil and Nénar correspond to Neptune and Uranus.
In a recent paper about Tolkein's astronomical accuracy, Larson explains Tolkein's dedication to astronomical accuracy:
One gets an immediate appreciation of just how deeply astronomical ideas are ingrained in the texture and fabric of Middle-earth from a study of the chronology of events in "The Lord of the Rings." Christopher Tolkien’s edited volumes of the "first drafts" of this classic tale (published as volumes in The History of Middle-earth) are bursting with references to the moon and its phases. It appears that much, if not all, of the internal chronology of Frodo’s journey across Middle-earth was timed by and to the phases of the moon. For example, consider the following section from Tolkien’s own notes from the first draft of the Lothlórien section of FOTR:Nov. 24 Leave RivendellDec. 6 Hollin (Full Moon)9 Snows on Caradras11 reach Moria13 Escape to Lothlórien (Moon’s last quarter)14 Go to Caras Galadon15 Night at Caras Galadon16 Mirror of Galadrien17-21 Stay at Caras Galadon (Dec. 21 New Moon)Dec. 22-31 Remain at Caras Galadon, leave with the New Year (Dec. 28 Moon’s first quarter).These chronologies were changed many times, eventually settling on the lunar phases of 1941-2 (although unfortunately many references to the phases of the moon were edited out of the final published version).Tolkien was so "wedded" to his lunar chronology that he sometimes reached impasses in his work. In an April 26, 1944 letter to his son, Tolkien said he had "struggled with a recalcitrant passage in ‘The Ring’," and then went on to say that "at this point I require to know how much later the moon gets up each night when nearing full, and how to stew a rabbit." (TTT). A letter to his son six months later spoke of a "most awkward error in the synchronization… of the movement of Frodo and the others" which temporarily halted progress on LOTR. According to Chris Tolkien’s research, it appears to be a problem with Pippin and Frodo both seeing the same full moon from different locations in Middle-earth, and on what date this occurred. Tolkien’s own notes say "Whole of Frodo’s and Sam’s adventures must be set back one day, so that Frodo sees moon-set on morning (early hours) of Feb. 6, and Faramir reaches Minas Tirith on the night of the 7th…. (This can be done by making Frodo and Sam only wander four days in Emyn Muil). The next night Frodo would see from far away the full moon set beyond Gondor and wonder where he was in the mists of the west…."
Francesco, il Papa di sinistra
Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires 1936), 266° pontefice della Chiesa Cattolica, col significativo nome di Francesco, sta operando una vera e propria rivoluzione sia all'interno del cattolicesimo, sia al di fuori dell'ambito religioso, in tutti i settori dove i temi etici hanno una rilevanza politica ed economica.
Non si tratta soltanto di una, seppur importantissima, rivoluzione d'immagine, che rinnova l'approccio del Papa con i fedeli e con l'umanità intera.
E' cambiato anche il modo di vivere i contenuti stessi del catechismo cattolico.
Alcuni giorni fa, papa Francesco, ha scherzosamente ricordato che il fatto di mettere al centro i poveri non è un comportamento "comunista", bensì un dettato evangelico e su questo non ci piove.
Quello che però tutti pensano, ma nessuno osa dire, è che le tematiche su cui si è focalizzato il pontificato di Francesco hanno spostato a sinistra il baricentro etico della Chiesa Cattolica.
Francesco ha infatti non solo intensificato l'attenzione del Vaticano sulle tematiche dove già la Chiesa trovava una convergenza con la sinistra, e cioè l'accoglienza agli immigrati e il pacifismo, ma ha anche aperto una finestra di dialogo con categorie che erano precedentemente tenute ad una certa distanza, in particolare i divorziati e gli omosessuali dichiarati e, per così dire, "praticanti".
Io non sono cattolico. Tecnicamente sarei un "apostata", nel senso che pur essendo battezzato e cresimato, mi sono allontanato dai sacramenti, non per negligenza, ma perché non ho trovato una sufficiente risposta al paradosso di un Dio onnipotente e buono che tollera l'esistenza del male nelle sue forme più inaccettabili, come per esempio il dolore dei malati o la violenza subita dai bambini.
Tutto l'universo nella sua gloria non può giustificare il dolore di un innocente.
Aggiungo che io sono un "apostata" anche per quel che riguarda la sinistra politica: ci ho creduto in passato, poi mi sono reso conto che l'utopia buonista nasconde dietro di sé metodi che sono ancora stalinisti o maoisti, seppure si ammantano di immagini giovanilistiche.
Dunque da persona non più cattolica e non più di sinistra, dico, in tutta convinzione, che papa Francesco è "di sinistra" nel senso che ha focalizzato l'attenzione, all'interno del sistema valoriale cattolico, verso tematiche e battaglie care alla sinistra.
Virginia D. Capitolo 37. Come tu mi vuoi.
Quando tornai a casa il mio umore era depresso, amareggiato, avvilito.
Trovai Virginia seduta ad aspettarmi, vestita come il primo giorno che l'avevo vista, nell'ottobre dell'anno precedente.
<<Com'è andata col prof. Ferrante?>>
<<Non lo so... mi ha confuso le idee... non so più cosa pensare>> poi la osservai meglio <<Ma tu stai uscendo?>>
Virginia scosse il capo:
<<No, ti stavo solo aspettando>>
Io la guardai meglio:
<<Perché allora sei così "tirata"?>>
Lei sorrise, ma era un sorriso triste:
<<Sono come tu mi vuoi>>
Era vero. Lo ricordo ancora come se fosse successo un'ora fa. Ricordo tutti i dettagli del suo aspetto e dell'espressione del suo viso.
Era bellissima... e disperata.
Disperata perché sapeva esattamente che io ero l'unica persona che poteva aiutarla, ma se l'avessi fatto, avrei messo a rischio la mia stessa vita.
<<Io non ti abbandonerò mai. Se per salvarti c'è bisogno del mio sacrificio, io sono pronto a morire per te>>
Lei era sinceramente commossa e turbata:
<<Non sarà necessario. Ho riflettuto, mentre tu eri via. Sono certa che solo uno di noi due potrà sopravvivere e ho deciso che sarai tu, Luca>>
Il solo pensiero di dover vivere senza di lei mi pareva ben peggiore della morte:
<<Perché io? La mia vita non era niente prima di conoscerti e tornerà ad essere niente se tu non ci sarai più. Perché mi condanni a sopravviverti?>>
I suoi occhi brillavano come la stella del vespro:
<<Perché uno di noi due era destinato a dover affrontare il dolore di una lunga vita. E tu sei sempre stato il più forte>>
Era pallida, e questo metteva ancor più in risalto il nero dei capelli e il rosso delle sue labbra piene.
Sì, era proprio come io la volevo.
<<Non capisco. Come puoi sapere chi di noi due sia il più forte?>>
Lei sorrise:
<<Esiste una regola nella mia famiglia. Al compimento della maggiore età, veniamo tutti sottoposti ad un esperimento, senza saperlo. L'esito ci diventa chiaro alla fine, quando ci rendiamo conto che niente è accaduto per caso. Dobbiamo superare una prova di iniziazione. Io non sapevo che era proprio questa la prova per accedere alla Fonte Sacra. Sedurre la persona che più ci piaceva, tra i discendenti della dinastia del Serpente Rosso, e poi assorbirne le energie fisiche e mentali, fino alla sua morte. Chi ci riesce, è ammesso alla Fonte Sacra, avendo superato la prova del vampirismo psicologico. Chi non ci riesce, viene deprivato di ogni sua energia dalla stessa confraternita, in quanto considerato indegno>>
Io sentivo che era vero. Una parte di me l'aveva sempre saputo:
<<Ma tu avevi rifiutato di sottoporti all'iniziazione!>>
Virginia annuì:
<<Sì, ne ero sinceramente convinta. Ma ora ricordo tutto. Prima dell'iniziazione, sono stata sottoposta ad un procedimento di amnesia. Non so come ci riescano, ma possono indurre una dimenticanza selettiva. Solo oggi la mia memoria si è risvegliata completamente. Ora so cosa è giusto fare. Vedi, il senso di questa prova è quello di verificare se il novizio è pronto a pagare il prezzo per diventare un immortale. Questo prezzo è la rinuncia all'amore. Se il novizio assorbe le energie della persona che ama, fino a provocarne la morte, allora saprà sempre anteporre gli interessi della Fonte Sacra ai suoi sentimenti personali. Se invece l'amore prevale, allora vuol dire che non si desidera abbastanza l'immortalità. Ed io ho capito una cosa: l'immortalità senza di te sarebbe un inferno senza fine>>
La torre più alta del mondo
Il 27 aprile 2014 inizierà a Jeddah, in Arabia Saudita la costruzione della Kingdom Tower, destinata a superare il Burj Khalifa di Dubai e a diventare il grattacielo più alto del mondo, con un'altezza di 1000 metri, una vera e propria montagna.
Costerà 1,23 miliardi di dollari, con 200 piani, dei quali 160 abitabili, 59 ascensori, 80mila tonnellate di acciaio e ben 63 mesi di lavori.
Sicuro? Non del tutto. Altezza, infatti, significa essere soggetto al rischio di intemperie climatiche, come terremoti. Per evitare danni dovuti, ad esempio, al vento, la torre, con vista sul Mar Rosso, cambierà forma.
Sicuro? Non del tutto. Altezza, infatti, significa essere soggetto al rischio di intemperie climatiche, come terremoti. Per evitare danni dovuti, ad esempio, al vento, la torre, con vista sul Mar Rosso, cambierà forma.
“Il vento non potrà creare i danni che farebbe se fosse un unico blocco rigido” spiega Gordon Gili del sito Construction Weekly.
Le fondamenta, inoltre, profonde 60 metri, dovrebbero resistere alla corrosione del sale marino e la società Advances Construction Technology Service, starebbe ancora testando diversi tipi di materiale per scegliere i migliori.
Presentato per la prima volta nel 2011 finalmente ora il progetto ha ottenuto tutti i permessi per trasformare il sogno in realtà.
Presentato per la prima volta nel 2011 finalmente ora il progetto ha ottenuto tutti i permessi per trasformare il sogno in realtà.
mercoledì 23 aprile 2014
Virginia D. Capitolo 36. Patto col Diavolo?
<<L'ho già detto. Senza Virginia, non mi interessa alcuna salvezza>>
Già mentre pronunciavo quelle parole sentivo che in esse c'era qualcosa di esagerato.
Il direttore l'aveva intuito da un pezzo e si limitava a giocare come il gatto col topo.
<<Se è questa la sua scelta, signor Bosco, non sarò certo io ad oppormi. La mia offerta di aiuto resta valida, nel caso dovesse ripensarci. Ma sia ben chiaro che nessun affiliato alla famiglia del principe Vlad di Valacchia avrà mai il mio sostegno>>
Sentii che l'anello mi stava infondendo calore ed energia:
<<Ci sono troppe cose che non comprendo>>
Ferrante annuì:
<<E questo è un bene. Solo gli Iniziati agli Arcani Supremi possono conoscere certe cose. Lei deve accettarle per quello che sono, senza cercare spiegazioni. In fondo, non è quello che facciamo con tutte le macchine che utilizziamo? Accetti la "magia" delle cose, signor Bosco. Le spiegazioni verranno col tempo>>
Sapeva di avermi in pugno.
<<Io non ho ancora deciso nulla>>
Il direttore sollevò le spalle:
<<La vita è la sua, signor Bosco. Si ricordi però che quell'anello funzionerà soltanto se lei accetterà le mie condizioni>>
Io stavo per uscire dal suo ufficio, quando notai che in una stanza attigua erano conservati libri molto antichi.
Ne rimasi affascinato.
<<Sono consultabili dal pubblico questi testi?>>
Ferrante parve divertito:
<<No. Per consultare il Thesaurus è necessaria una mia autorizzazione e le posso assicurare che non è facile ottenerla. Ma per lei potrei fare un'eccezione, se accetterà l'incarico che le ho offerto>>
<<E lei crede che io possa abbandonare Virginia per ammuffire qui tra le sue scartoffie, professor Ferrante?>>
Lui mantenne un'espressione sinceramente divertita:
<<Lei crede che io sia il Diavolo, glielo leggo negli occhi, signor Bosco, ma si sbaglia. Il Diavolo, ammesso che esista, si presenterebbe sotto altre forme. Le forme seducenti di una bella ragazza, per esempio. Rifletta su questo punto>>
Io sentivo che c'era del vero in quelle parole:
<<Sta forse insinuando che Virginia Dracu sia il Diavolo?>>
Ferrante rise:
<<Non esageriamo. Forse è soltanto un demone di secondaria importanza, in preda ad una specie di amnesia>>
<<E' lei l'adoratore del fuoco, professor Ferrante, non Virginia>> e toccai l'anello come prova evidente della veridicità delle mie parole.
Ferrante si fece serio:
<<La natura di Atar è duplice, come le ho detto, ma non necessariamente malvagia. Se si vuole avere la cognizione della malvagità pura, si deve cercare nell'ambito della famiglia Dracu, e non mi riferisco ai pesci piccoli. Virginia è solo un'esca>>
<<E allora perché i Dracu hanno adottato Virginia e non me? Io sono stato scartato. Non interesso a quelli della Fonte Sacra>>
Il direttore scosse il capo:
<<Se io le rivelassi la verità, la sua decisione perderebbe valore. E' un po' come nei riti di iniziazione. Ci pensi. Forse scoprirà che le ho dato un suggerimento importante>>
Ne rimasi affascinato.
<<Sono consultabili dal pubblico questi testi?>>
Ferrante parve divertito:
<<No. Per consultare il Thesaurus è necessaria una mia autorizzazione e le posso assicurare che non è facile ottenerla. Ma per lei potrei fare un'eccezione, se accetterà l'incarico che le ho offerto>>
<<E lei crede che io possa abbandonare Virginia per ammuffire qui tra le sue scartoffie, professor Ferrante?>>
Lui mantenne un'espressione sinceramente divertita:
<<Lei crede che io sia il Diavolo, glielo leggo negli occhi, signor Bosco, ma si sbaglia. Il Diavolo, ammesso che esista, si presenterebbe sotto altre forme. Le forme seducenti di una bella ragazza, per esempio. Rifletta su questo punto>>
Io sentivo che c'era del vero in quelle parole:
<<Sta forse insinuando che Virginia Dracu sia il Diavolo?>>
Ferrante rise:
<<Non esageriamo. Forse è soltanto un demone di secondaria importanza, in preda ad una specie di amnesia>>
<<E' lei l'adoratore del fuoco, professor Ferrante, non Virginia>> e toccai l'anello come prova evidente della veridicità delle mie parole.
Ferrante si fece serio:
<<La natura di Atar è duplice, come le ho detto, ma non necessariamente malvagia. Se si vuole avere la cognizione della malvagità pura, si deve cercare nell'ambito della famiglia Dracu, e non mi riferisco ai pesci piccoli. Virginia è solo un'esca>>
<<E allora perché i Dracu hanno adottato Virginia e non me? Io sono stato scartato. Non interesso a quelli della Fonte Sacra>>
Il direttore scosse il capo:
<<Se io le rivelassi la verità, la sua decisione perderebbe valore. E' un po' come nei riti di iniziazione. Ci pensi. Forse scoprirà che le ho dato un suggerimento importante>>
Virginia D. Capitolo 35. La fiamma di Atar
<<Io sono un Custode del Fuoco Segreto e reggo la Fiamma di Atar>> disse il professor Massimo Ferrante, direttore della biblioteca di storia delle religioni, presso l'università di B. <<Benedetti siano il Signore Atar e la sua Fiamma Imperitura, possa il loro passaggio purificare il mondo>>
Poi si rivolse a me:
<<Lei sa di cosa sto parlando, signor Bosco?>>
All'epoca non ne sapevo quasi nulla:
<<Atar è il Signore del Fuoco nella religione zoroastriana, il mazdeismo>>
Il direttore annuì solennemente:
<<Per la precisione Atar è uno degli Amesha Spenta, i sei spiriti primari che il supremo Ahura Mazda creò per governare l'universo. Tuttavia la confraternita dela Fiamma di Atar non è di stretta osservanza zoroastriana. La nostra religione di riferimento è il Priorato degli Arcani Supremi, la più segreta tra le sette segrete, e senza dubbio la più potente. Gli Iniziati agli Arcani Supremi sono coloro a cui spetta sempre l'ultima decisione>>
Io mostrai l'anello che Virginia mi aveva dato:
<<Come mai questo anello era nelle mani della famiglia Dracu?>>
Ferrante sospirò:
<<Evidentemente c'è qualcuno che fa il doppio gioco. O almeno lo faceva, all'inizio>>
<<Virginia Dracu?>>
<<Mi pare ovvio, almeno per la fase iniziale del vostro rapporto. Poi, evidentemente, la situazione le è sfuggita di mano, ed ora cerca la nostra protezione tramite lei, signor Bosco>>
Non sapevo più a chi credere.
Non sapevo più se credere.
<<Virginia è realmente innamorata di me, ed io di lei. Quello che chiedo, in nome di questo anello, è la salvezza per entrambi. Sono disposto a pagare qualsiasi prezzo, ma a patto che Virginia possa salvarsi. In caso contrario, non chiedo nulla nemmeno per me>>
Massimo Ferrante mi guardò con sdegno.
<<Cosa sta cercando di dirmi, direttore?>>
<<Le sto dicendo che abbiamo bisogno di adepti che si dedichino alla difesa di ciò che abbiamo di più sacro. Qualcosa che, se cadesse in mani sbagliate, cambierebbe il corso della storia in maniera macroscopica. Si tratta di un libro, la Flamma Ataris, che è una delle sole tre copie esistenti di un antico manoscritto omonimo, andato distrutto nel rogo della biblioteca di Alessandria d'Egitto. L'autore è ufficialmente ignoto, ma gli adepti sanno bene chi è. La prima redazione risale al IV secolo avanti Cristo>>
<<Immagino che sia custodito qui>>
<<Lei è molto perspicace, signor Bosco>> rispose il direttore in tono ironico <<ed ora le dico esattamente il mio prezzo. D'ora in avanti la sua preparazione universitaria sarà finalizzata a fare di lei un filologo e un bibliotecario. Quando si sarà laureato, cosa che deve avvenire il prima possibile, entrerà al mio servizio e risponderà direttamente a me, senza mettere mai in discussione le mie decisioni. In cambio le garantisco la mia protezione e quella della confraternita della Fiamma di Atar>>
Mi sembrava di essere Faust sul punto di vendere l'anima al Diavolo.
<<E per Virginia? Quali garanzie mi dà per lei?>>
Lo sguardo del direttore divenne gelido.
<<Per Virginia Dracu?>> scosse il capo con disprezzo <<Per Virginia Dracu... niente!>>
Infografica delle relazioni sessuali in Game of Thrones
Da due giorni non si parla d'altro che di una contestata scena della puntata di "Game of Thrones" (Il trono di spade) di domenica scorsa. Non posso rivelarne il contenuto per questioni di spoiler, però posso suggerire che riguarda un rapporto sessuale non proprio tranquillo tra due dei personaggi che si trovano nel grafico qui sopra. Questo grafico mostra tutte le relazioni, sia sentimentali che sessuali, confermate o presunte, aggiungendo anche dettagli piccanti, tra i vari personaggi della famosissima serie diventata un fenomeno planetario.
Io fui tra i primi lettori dei romanzi di Martin, quindici anni fa, e posso dire che la serie televisiva che ne è stata tratta ha accentuato in maniera a volte provocatoria certi aspetti che nei romanzi erano solo velatamente accennati.
Disposizione dei partiti sull'asse destra-sinistra nel 2014
Il grafico qui sopra mette a confronto la collocazione dei partiti sull'asse destra-sinistra tra il 2013 e il 2014. Ci sono stati alcuni cambiamenti. Il PD viene percepito come "più di sinistra" e questo è paradossale le politiche renziane danno soldi a chi ha già il lavoro, mentre non danno un centesimo a chi è disoccupato o pensionato, cioè le persone che si trovano in reali condizioni di povertà.
Anche la percezione del Movimento 5 stelle come forza più vicina al centro che alla sinistra è anch'essa paradossale, perché i grillini sono a favore dell'immigrazione selvaggia, che è la politica tipica della sinistra: dare tutto agli immigrati, tassare gli italiani, fregarsene dei disoccupati italiani e degli italiani indigenti.
Scelta Civica viene percepita come di centro. Ma vi sembra di centro una forza che ha basato tutto sull'aumento delle tasse? Monti è organico alla sinistra delle tasse e dell'immigrazione selvaggia e lo stesso si può dire dei partiti di Alfano e Casini, che tengono in piedi un governo che si fonda sulla tassazione e sull'immigrazione clandestina, favorita con l'aiuto delle navi della nostra marina militare.
Virginia D. Capitolo 34. La mano sinistra delle tenebre.
Ero in pericolo. Senza saperlo mi ero fatto nemici potenti. Avevo un disperato bisogno di alleati.
Gli unici che potevano tener testa alla famiglia Dracu erano gli adepti della Fiamma di Atar, ed in particolare il loro referente nella città dei portici antichi.
Andai da solo a cercare quel referente, l'uomo che sarebbe diventato il mio "datore di lavoro", per usare un eufemismo molto particolare. Il nome di quell'uomo era Massimo Ferrante, direttore della biblioteca di studi religiosi, presso il dipartimento di storia delle religioni dell'università di B.
Tale dipartimento si trovava in un antico palazzo, molto ben conservato, a differenza di altri edifici che ospitavano sedi accademiche.
Entrai tenendo bene in vista la mia mano destra, con l'anello del fuoco al dito.
Nell'altra mano avevo la tessera universitaria di riconoscimento.
Mi recai in biblioteca ed ebbi una strana sensazione, come di déjà vu. In realtà avevo visto il mio futuro e non me n'ero accorto.
Mi recai subito allo sportello, dove c'era un'anziana bibliotecaria, dall'espressione severa.
Portava anche lei un anello di rubino al dito, nella mano destra.
Appoggiai la mia mano sul bancone e dissi:
<<Avrei bisogno di parlare col direttore della biblioteca, il professor Massimo Ferrante>>
La bibliotecaria fissò il mio anello, poi rivolse lo sguardo su di me.
<<Il direttore riceve solo su appuntamento. Vada in segreteria e se ne faccia fissare uno>>
C'era una grande diffidenza nel suo atteggiamento e il tono di voce era gelido.
Io però avevo previsto questa eventualità:
<<Io sarei anche disposto ad aspettare, ma quelli della Fonte Sacra non sono altrettanto pazienti. Si tratta di una questione di vita o di morte>>
La bibliotecaria sospirò e poi prese in mano il telefono ed effettuò una chiamata interna, parlando a voce bassissima.
La telefonata fu breve.
<<Lei è molto fortunato. Il direttore la riceverà subito>>
Io sorrisi, anche se dubitavo molto riguardo alla mia fortuna.
<<Dove si trova il suo ufficio?>>
Ricordo ancora la risposta, perché mi parve buffa:
<<Si trova "in torre">>
<<In torre? Quale torre?>>
<<Da fuori non si vede, ma nel lato interno, dopo il chiostro, c'è un secondo edificio che è più stretto e alto. Noi lo chiamiamo "la torre". Segua le indicazioni e vada all'ultimo piano. Il direttore la sta aspettando>>
L' ascensore molto moderno. Tutto dava l'impressione di una certa ricchezza, utilizzata con stile.
In generale tutti gli interni dei piani alti della biblioteca erano "molto moderni" e decisamente molto superiori agli standard medi di ogni altra biblioteca universitaria.
Era chiaro che le funzioni del dipartimento erano una mera facciata di qualcos'altro di molto più potente.
Quando la porta dell'ascensore si aprì, vidi, con grande sorpresa e persino timore, che il direttore Ferrante era lì, alto, imponente, severo e impeccabile, tanto da mettere in soggezione con un solo sguardo.
<<Buongiorno, signor Bosco>> mi disse e aggiunse <<La stavo aspettando>>
La sua voce era così metallica e priva di qualsiasi inflessione, da apparire quasi artificiale.
<<Buongiorno direttore. Sono qui per...>>
Lui sollevò la mano sinistra, per zittirmi.
<<Lo so benissimo il motivo. Come le ho detto, la stavo aspettando. Ora mi segua>>
Passammo attraverso numerosi dispositivi di sicurezza che si disattivavano quando il direttore vi appoggiava sopra la mano sinistra. Sempre quella mano.
Arrivammo al suo ufficio, che era ampio, luminoso e avveniristico. Si accomodò sulla sua poltrona e mi fece segno di sedermi, sempre usando la mano sinistra.
<<Il suo ruolo nel "caso Virginia D." mi è noto, signor Bosco. Ho seguito personalmente questo caso, con sincera apprensione. Non occorre dirle che lei è in grave pericolo>>
Io ero quasi ipnotizzato da quest'uomo imponente e carismatico, dalla sua voce calma, grave e metallica.
I suoi occhi, dietro ad imponenti occhiali di tartaruga, apparivano più grandi del normale.
<<Come fa a saperlo, direttore?>>
Lui accennò una parvenza di ironico sorriso.
<<Non offenda la mia intelligenza, né quella della mia confraternita. Crede che non sapessimo chi è Virginia Dracu? Il suo stesso cognome, usato così spudoratamente, ne rivela l'affiliazione alla confraternita dei miei nemici>>
Certo il cognome "Dracu" non poteva passare inosservato. Ricordava quello del protagonista del romanzo di Bram Stoker, il conte Dracula, ispirato al principe Vlad Tepes Dracul, principe di Valacchia e Transilvania, detto l'Impalatore. Se era davvero era così, allora io avevo trovato il Van Helsing.
<<Virginia ha interrotto tutti i rapporti con la famiglia Dracu e con la Fonte Sacra. Non costituisce più un pericolo per nessuno!>>
Questa volta il direttore rise in modo sprezzante:
<<Ma davvero!>> il tono era ironico <<Mi delude, signor Bosco. Non la facevo così ingenuo. Ma d'altra parte, l'innamoramento rende sciocchi anche gli individui più brillanti>>
Io rimasi di sasso:
<<Cosa intende dire? Sta forse accusando Virginia?>>
Lui assunse un'espressione solenne e rispose con un tono di rimprovero:
<<La signorina Dracu la stava prosciugando di energie vitali. Non mi dica che non si è accorto di essere vittima di un vampiro? O forse credeva, signor Bosco, alle favole secondo cui i vampiri si nutrirebbero volgarmente di sangue? Quelle sono solo fandonie per bambini. Il vampirismo vero è un'altra cosa>>
All'improvviso mi resi conto che le sue parole avevano dato una risposta a tutte le mie domande, in maniera rapida ed efficace, ma non ero pronto ad accettare quelle verità:
<<Virginia mi ama. Non mi avrebbe mai fatto del male, deliberatamente>>
Il direttore sospirò:
<<La signorina Dracu la ama così come si potrebbe amare una mucca da mungere. E non mi dica che non è vero, signor Bosco. Non menta a se stesso. Lei l'aveva sospettato fin dall'inizio>>
<<Virginia mi ha ridonato le energie e mi ha mandato qui. Non può negare che queste cose siano state un atto d'amore sincero>>
Il direttore scosse il capo, come avrebbe fatto un professore davanti ad uno studente tardo di comprendonio.
<<Lei crede dii sapere tutto, signor Bosco, ma non ha proprio capito niente. La signorina Dracu le ridonato le energie perché sa benissimo che lei, Bosco, è la sua gallina dalle uova d'oro. Ed è la stessa ragione per cui le ha donato l'anello e l'ha mandata da me: cerca una fonte di energia, per così dire, inesauribile: la Fiamma di Atar>>
Ero confuso, non sapevo più di chi fidarmi, in quel groviglio di società segrete e sette religiose in cui ero stato intrappolato:
<<Chi sono i buoni e i cattivi, in questa storia? Me lo dica lei, perché io non so più cosa pensare>>
Lui mi guardò con l'aria di chi deve spiegare una cosa ovvia ad un bambino di tre anni:
<<Vede, signor Bosco, nessuno di noi ha la presunzione di dirsi buono. La stessa Fiamma di Atar può incendiare e ustionare, ma può anche riscaldare e illuminare. Non si può dividere il mondo semplicisticamente in buoni e cattivi. La luce e la tenebra non possono esistere l'una senza l'altra. Dirò di più. La Luce è la mano sinistra delle Tenebre>>
martedì 22 aprile 2014
Virginia D. Capitolo 33. L'Anello del Fuoco.
<<Come faremo a trovare i Custodi del Fuoco Segreto?>> chiesi a Virginia.
Lei prese un piccolo portagioie che teneva sempre chiuso e ne trasse fuori un anello d'oro con incastonato un rubino:
<<Questo è il simbolo di coloro che vogliono essere trovati. Ho sentito dire che nel dipartimento di storia delle religioni esiste un Custode di rango segreto, un insospettabile professore e bibliotecario. Se andrai da lui con questo anello, ti prenderà sotto la sua protezione>>
Rimasi sorpreso per il fatto che parlasse solo di me e non di se stessa:
<<Tu non verrai con me?>>
Virginia scosse il capo, con gli occhi lucidi:
<<Lui mi rifiuterebbe. Si accorgerebbe che appartengo alla famiglia D. , la rivale eterna dei Custodi e sospetterebbe di me. Quando questo anello mi fu dato dalla mia madre adottiva, lei mi consigliò di donarlo a colui che amavo, nel momento in cui si fosse trovato in difficoltà per causa mia>>
Poi mi prese la mano destra e mi infilò l'anello al dito:
<<Prendi questo anello, perché le tue fatiche saranno gravi ed in tutte sempre ti sosterrà, proteggendoti dalla stanchezza. Questo è infatti Narya, l'Anello del Fuoco, e chissà che con esso tu non riesca a riaccendere i cuori al valore di un tempo, in un mondo che si raggela>>
Riconobbi la citazione dal romanzo di Tolkien, di cui lei era appassionata, e mi chiesi se veramente questo anello fosse così simile a quello che Cirdan il Timoniere, re degli elfi dei Porti Grigi, aveva donato a Gandalf, quando si accingeva a sfidare le forze del male.
Le volli rispondere con una citazione che fosse nello stesso spirito:
<<Io ti dono me stesso e il mio fuoco, che arde per te e risplende come la luce di Earendil, la nostra stella più amata. Possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce si spegne>>
Appoggiai la mia fronte sulla sua, secondo l'antichissimo rituale che lei stessa mi aveva descritto.
Si chiamava: "condivisione". Molte delle mie energie mentali confluirono in lei e la fecero stare meglio.
In quel momento i suoi occhi si accesero di desiderio.
Poi furono carezze e furono sorrisi...
Dopo, mi resi conto che in cambio, nella condivisione, lei mi aveva trasferito qualcosa, una specie di conoscenza innata, di capacità di riconoscere situazioni che non avevo mai vissuto.
Non so se sia vero che i vent'anni sono l'età più bella. Non mi è stato concesso di viverli con la spensieratezza necessaria per apprezzarli. Nel momento in cui mi distaccavo per sempre da quel tipo di vita, sapevo che ne avrei sentito il rimpianto.
Lei lo capì, perché ormai la nostra condivisione era completa.
<<Ti mancherà tutto questo: le esperienze che avresti potuto fare, i luoghi che avresti voluto visitare come studente e gli anni... gli anni che non ritorneranno più, se non come riflesso della vita di un altro. Quando il rimpianto di ciò a cui hai rinunciato tenterà di sminuire il nostro amore, ti ricorderai di questa notte e ti sembrerà di essere stato felice>>
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